9 dicembre forconi: 06/08/18

venerdì 8 giugno 2018

AMAZON DOVRÀ ASSUMERE 1.300 'INTERINALI': HA SFORATO LE QUOTE PER L'UTILIZZO DI ''LAVORATORI SOMMINISTRATI''

E' QUANTO HA NOTIFICATO L'ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO AD AMAZON DOPO AVER AVVIATO UN ACCERTAMENTO NEI CONFRONTI DELLA SOCIETÀ 


ANSA - Amazon ha sforato le quote per l'utilizzo di ''lavoratori somministrati'' e ora dovrà assumere 1.300 'interinali' che potranno chiedere la stabilizzazione dal primo giorno del loro utilizzo. E' quanto ha notificato l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ad Amazon dopo aver avviato un accertamento nei confronti della società Amazon Italia Logistica. Nessun rilievo invece dalle verifiche fatte sui controlli a distanza dei lavoratori. Fonte: qui

CONTE SI SCHIERA CON TRUMP PER IL RIENTRO DI PUTIN NEL G8, CHE SENZA LA RUSSIA È INFATTI DIVENTATO G7: ''È NELL'INTERESSE DI TUTTI''

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO UE, IL POLACCO TUSK, SI DICE ''SICURO CHE I PAESI UE AVRANNO LA STESSA LINEA SULLA RUSSIA''. 

MA IN CONFERENZA STAMPA TUTTE LE DOMANDE A TUSK-JUNCKER SONO SU CONTE, CHE SI E' DETTO ''MODERATO'' SUI DAZI: ''VOGLIAMO CAPIRE LE RAGIONI''

TUSK, CONTE? PAESI UE AVRANNO STESSA LINEA SU RUSSIA
 (ANSA) - "Sono convinto che i paesi europei del G7 avranno la stessa posizione" anche sulla Russia, "magari non nei dettagli ma sulla linea generale". Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, in conferenza stampa prima dell'avvio del G7, rispondendo ad una domanda sull'appoggio del premier italiano Giuseppe Conte alla proposta di Trump di far rientrare la Russia nel G8. "Non ci sono divergenze divergenze tra Italia e Europa", ha aggiunto, con Conte ho avuto un "buon bilaterale, amichevole".

TUSK GIUSEPPE CONTETUSK GIUSEPPE CONTE
JUNCKER,BUON INCONTRO CON CONTE,ITALIA CRUCIALE PER UE
 (ANSA) - "Non abbiamo parlato in particolare della Russia" ma l'Italia ha "un ruolo fondamentale in Europa", l'Italia "ha bisogno dell'Europa e l'Europa non è completa senza l'Italia". Lo ha detto il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker, rispondendo ad una domanda sulla posizione del premier italiano Giuseppe Conte sulla Russia. "Ho avuto un buon colloquio con Conte - ha aggiunto - lo rivedrò prima del vertice, parleremo con lui di immigrazione e budget europeo".

AL BRIEFING TUSK-JUNCKER QUASI TUTTE LE DOMANDE SU CONTE
 (ANSA) - Sono state quasi tutte dedicate al premier italiano Giuseppe Conte le domande della stampa internazionale durante la breve conferenza stampa organizzata dai presidente della Commissione e del Consiglio Ue prima dell'inizio del G7. Non solo i giornalisti italiani, ma anche quelli stranieri hanno chiesto conto a Tusk e Juncker del loro bilaterale con il presidente del Consiglio e in particolare dell'allineamento di Conte con Trump sul rientro della Russia nel G8.

CONTE, SU RIFORMA DUBLINO TOTALE INSODDISFAZIONE
 (ANSA) - Sulla disciplina del regolamento di Dublino sui migranti c'è "totale insoddisfazione dell'Italia per le proposte attualmente discusse, l'Italia non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al G7 in Canada, dopo un incontro con Juncker e Tusk. "Vogliamo un'Europa più forte ma anche più solidale".
JUNCKER GIUSEPPE CONTEJUNCKER GIUSEPPE CONTE

CONTE, SUI DAZI ITALIA PORTERÀ POSIZIONE MODERATA
(ANSA) - Sul tema dei dazi "saremo portatori di una posizione moderata, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al suo arrivo al G7 in Canada. "C'è molta conflittualità, ci sono state dichiarazioni anche molto veementi di Trump e dei partner europei" sulla questione dei dazi. "Noi siamo qui per valutare le varie posizioni, com'è nelle nostre corde saremo portatori di una posizione moderata. Cercheremo anche le valutazioni alla base delle diverse posizioni e ci comporteremo di conseguenza", ha spiegato Conte.


Marco Valsania per www.ilsole24ore.com

trump putinTRUMP PUTIN
Italia e Stati Uniti insieme per far tornare la Russia nel club dei grandi. Lo ha detto prima Donald Trump, seguito poco dopo dal premier italiano Giuseppe Conte, che via twitter ha dichiarato:  «Sono d'accordo con il Presidente Donald Trump: la Russia dovrebbe rientrare nel G8. È nell'interesse di tutti».

Parole che Mosca, almeno per ora, non sembra voler prendere più di tanto in considerazione: «La Russia si concentra su altri format», ha subito ribadito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, forse pensando al vertice che Vladimir Putin avrà in Cina in questo weekend.


Inizia dunque con una presa di posizione molto netta il vertice in Canada, che sicuramente farà discutere. L’Italia sul dossier russo sta con gli Usa, indipendentemente dalla posizione degli alleati europei.

GiuseppeConte
@GiuseppeConteIT
 Sono d'accordo con il Presidente @realDonaldTrump: la Russia dovrebbe rientrare nel G8. È nell’interesse di tutti.

Un G6 invece di un G7, se gli Stati Uniti non fanno marcia indietro nell'unilateralismo in politica estera e commerciale? Perché invece non di nuovo e da subito un G8: Donald Trump lancia la sua ultima provocazione mentre arriva al vertice in Canada delle sette principali potenze economiche. Chiede che Mosca venga riammessa senza indugi nel summit e nel club esclusivo delle potenze economiche. «La Russia dovrebbe essere nei meeting», ha detto appena prima di decollare alla volta di quello che oggi e domani minaccia di essere il G7 piu' polemico della storia. Una “rientry”, quella di Mosca, invocata dal presidente americano senza menzionare alcuna condizione o concessione da parte del governo di Vladimir Putin.
putin trumpPUTIN TRUMP


Proteste al G7 in Canada, centinaia in strada. Summit blindato
Trump non ha fatto riferimento alle ragioni dell'attuale esclusione di Mosca, che era entrata nel gruppo negli anni Novanta: l'annessione forzata della Crimea e l'intervento armato in Ucraina nel 2014. E la nuova presa di posizione potrebbe metterlo ancora una volta in rotta di collisione con numerosi alleati, sia in Europa che in Asia. Anche se non tutti: il nuovo premier italiano Giuseppe Conte, arrivato al G7, ha twittato dando ragione a Trump, la cui mossa rappresenta anche un cambio di passo rispetto al suo predecessore alla Casa Bianca. Sotto Barack Obama gli Stati Uniti erano stati tra i propugnatori dell'espulsione di Mosca dal G8 per aver violato confini stabiliti e riconosciuti a livello internazionale.

Trump, inoltre, e' nel mirino per le sue relazioni troppo amichevoli con paesi nemici o rivali mentre alza il tiro contro gli alleati, che vengono accusati di danneggiare economicamente gli Stati Uniti soprattutto attraverso pratiche commerciali definite scorrette e che a suo avviso genererebbero i deficit americani. La sua campagna elettorale è anche sotto indagine nel cosiddetto Russiagate, il sospetto di interferenze di Mosca a suo favore. Trump ha inoltre ripetutamente espresso ammirazione per Putin.
JUSTIN TRUDEAU CON LA FAMIGLIA IN INDIAJUSTIN TRUDEAU CON LA FAMIGLIA IN INDIA


Trump lascerà il G7 in anticipo per volare da Kim
Nella sua prima conferenza stampa al G7, il premier italiano Conte è tornato sui rapporti con la Russia e a chi gli chiedeva se l’Italiaintende porre il veto in sede Ue sul rinnovo delle sanzioni a Mosca ha risposto così: «Valuteremo le posizioni, dobbiamo ancora iniziare il G7. Siamo aperti al dialogo, ma questo non significa stravolgere un percorso definito, legato anche all'attuazione degli accordi di Minsk».

GENTILONI TRUDEAUGENTILONI TRUDEAU
Conte ha poi ha ribadito la posizione del suo governo sul tema dei migranti e del regolamento di Dublino: «C’è una totale insoddisfazione dell'Italia - ha detto Conte - per le proposte attualmente discusse, l'Italia non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori». Più cauto invece sul dossier dei dazi, dopo le misure annunciate dagli Stati Uniti contro acciaio e alluminio europei: «Saremo portatori di una posizione moderata, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza».

Fonte: qui

IL CANCRO CURATO SENZA CHEMIO

IL RIVOLUZIONARIO TRATTAMENTO DI JUDY PERKINS, MALATA DI TUMORE AL SENO E PAZIENTE 1 DEL “TRASFERIMENTO CELLULARE ADOTTIVO” 

“COSÌ SI APRE LA PORTA ALLO SFRUTTAMENTO DELLE DIFESE INTERNE DEL CORPO. A SCONFIGGERE IL TUMORE SONO STATI I GLOBULI BIANCHI DELLA PAZIENTE. I LINFOCITI MODIFICATI CON L’INGEGNERIA GENETICA HANNO…”

Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

cancro al senoCANCRO AL SENO
«Le metastasi del mio cancro al seno ormai si erano diffuse in tutto il corpo, i medici mi avevano dato al massimo tre mesi di vita. Il mio calvario era iniziato nel 2013, con la prima diagnosi e l' asportazione di una mammella, che però non aveva risolto il problema, ed ogni trattamento chemioterapico che subivo funzionava sempre meno del precedente.

Finché il mio cancro si è ripresentato più forte dopo dieci anni, invadendo anche il fegato e i polmoni. Dopo sette cicli di chemioterapia ulteriormente sperimentati nel tentativo di arginare la situazione ero esausta, perché sapevo che il tumore metastatico può essere curato per un po', ma mai guarito.


Io negli anni non mi ero mai arresa, ma ad un certo punto ho detto basta, non volevo più continuare a curarmi. Volevo morire».

E invece Judy Perkins, 52 anni, ingegnere e madre di due figli, non solo non è morta ma oggi è tornata alla sua vita normale. Il suo cancro è sparito, ed i medici del National Institute of Health (Nci) di Bethesda, in Maryland, che l' avevano in cura, la considerano incredibilmente guarita: la scorsa settimana lo hanno reso noto e annunciato al mondo intero.

Lei, infatti, è la prima donna in assoluto che ha subìto un trattamento immunoterapico rivoluzionario, il cosiddetto "trasferimento cellulare adottivo", e da due anni Judy - la "paziente 1", come è stata classificata - risulta completamente libera da un adenocarcinoma maligno, che la medicina ufficiale considerava ormai incurabile e addirittura in fase terminale.
cancro al seno 6CANCRO AL SENO 

La Perkins, nella sua intervista, ha poi aggiunto: «Dopo un paio di settimane dall' inizio della nuova terapia io già percepivo che i miei tumori si stavano restringendo, perché mi sentivo sempre meglio, come non mi succedeva ormai da mesi, gli stessi dottori erano raggianti e ogni giorno che passava, quando vedevano i risultati chimici, istologici e radiologici, praticamente erano loro a ballare per la felicità. Mi hanno salvato la vita».

GLOBULI BIANCHI
Il caso clinico della "paziente 1" è stato pubblicato sulla nota e qualificata rivista Nature Medicine e la sua intervista sul Daily Mail, e dalla Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) c' è già chi parla di trattamento rivoluzionario.

Perché, a differenza delle terapie classiche oggi in uso, qui si è aperta la porta allo sfruttamento esclusivo delle difese interne del corpo aggredito dal cancro per combatterlo, stimolando le sue stesse cellule a reagire, a riconoscere quelle cancerose, ad attaccarle e a distruggerle per sempre.

Per capirci: in questo caso non sono state le chemioterapie, le radioterapie e gli anticorpi monoclonali a sconfiggere il tumore, ma le cellule di difesa immunitaria della paziente ammalata, ovvero i suoi stessi globuli bianchi, che sono stati isolati, modificati, riattivati, moltiplicati in provetta e re-iniettati nelle sue vene, e che incredibilmente hanno fatto piazza pulita di tutte le cellule maligne, comprese le metastasi, spazzandole via in poche settimane.

cancro al seno 5CANCRO AL SENO 
Gli scienziati e gli ingegneri biologici del Centro di Ricerca del National Institute of Health avevano infatti accertato che quel tumore aveva subito nel tempo ben 62 mutazioni, ma avevano anche scoperto che il sistema immunitario della Perkins sarebbe stato da solo in grado di combatterlo, se guidato e modulato a dovere.

Così i ricercatori hanno selezionato dal suo sangue alcune centinaia di linfociti con un semplice prelievo, e hanno trasformato e ampliato queste cellule "T" in un esercito di 82 miliardi di globuli bianchi che, una volta reintrodotti mediante flebo nel circolo sanguigno della paziente, hanno svolto egregiamente il nuovo compito per il quale erano stati programmati.

cancro al seno 2CANCRO AL SENO 
Uno straordinario successo e un meraviglioso esempio di ingegneria genetica biologica e molecolare.

TEMPO DI SICUREZZA
L' innovativo approccio immunoterapico è in pratica una forma modificata della "terapia cellulare adottiva", che già si era rivelata efficace nel trattamento del melanoma maligno, ma finora era considerata poco potente contro i tumori cosiddetti freddi, vale a dire quelli resistenti alle comuni terapie dello stomaco, dell' esofago, delle ovaie e appunto del seno.

I linfociti infiltranti il tumore, chiamati "Til", sono stati cioè coltivati in grande quantità in laboratorio, modificati con l' ingegneria genetica in modo da diventare capaci di bersagliare specificatamente le mutazioni delle cellule tumorali, e poi reinfusi nell' organismo mediante una semplice trasfusione, creando in tal modo una formidabile risposta immunitaria, una armata militare forte e mirata contro il tumore da distruggere.
cancro al seno 3CANCRO AL SENO 
Dopo il trattamento, in poche settimane nel corpo di Judy Perkins ogni traccia di tumore era scomparsa, e i ricercatori hanno spiegato che tale situazione è rimasta invariata e stabile nei successivi ventidue mesi, il tempo di sicurezza che hanno atteso per pubblicizzare ufficialmente la nuova terapia biologica.

cancro al seno 4CANCRO AL SENO 
Se i dati saranno confermati nei prossimi mesi, come sembra molto probabile, e arricchiti con studi più ampi, questo approccio terapeutico sarà esteso ulteriormente ad un più ampio spettro di tumori resistenti alle terapie classiche, quelli cioè considerati senza speranze.

AZIONE TERAPEUTICA
È noto infatti che tutti i tumori presentano delle mutazioni del Dna e dell' Rna cellulare, e proprio questo principio ha portato gli scienziati in questa direzione, attaccando il carcinoma con l' immunoterapia, ragionando sul fatto che proprio le stesse mutazioni che causano il cancro e lo fanno progredire e diffondere, potevano rivelarsi il bersaglio migliore per curarlo ed eliminarlo.

cancro al seno 1CANCRO AL SENO 
Non importa ed è irrilevante se questo studio clinico sia stato fatto una volta soltanto e su una sola paziente, perché se ha funzionato su di lei - in una fase gravissima della sua malattia, quella considerata in medicina irrecuperabile e certamente letale - la sua azione terapeutica accertata e certificata apre sicuramente nuove e importanti prospettive di cura per il tumore in stato avanzato di metastasi per migliaia di pazienti nel mondo, offrendo una chance insperata laddove tutte le terapie convenzionali somministrate in precedenza hanno fallito.


Fonte: qui

LUIGINO DI MAIO CONQUISTA L’ASSEMBLEA DI CONFCOMMERCIO

"I CONTROLLI SULLE TASSE SONO TROPPO COMPLICATI E VOI SIETE ONESTI FINCHÉ LO STATO NON DIMOSTRA L'EVASIONE”. 

PROMETTE DI NON FAR AUMENTARE L’IVA, DI ABOLIRE SPESPOMETRO E STUDI DI SETTORE: “AL LORO POSTO AGIRÀ UN SISTEMA CHE INVERTE L'ONERE DELLA PROVA, CHE DEVE ESSERE A CARICO DELLO STATO, SI INCROCERANNO LE BANCHE DATI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”

QUALE SARA’ L’INCIDENZA SUL GETTITO DI QUESTE MISURE? 

DI MAIO PROMETTE LA RIVOLUZIONE DELLE TASSE "MAI PIÙ PERSECUZIONI"
Roberto Giovannini per “la Stampa

luigi di maio confcommercioLUIGI DI MAIO CONFCOMMERCIO
L'intenzione era chiaramente quella di placare ansie e preoccupazioni, e di cercare di sedurre il mondo dei commercianti. E così, ieri, all' Assemblea annuale di Confcommercio il vicepremier e ministro di Sviluppo e Lavoro Luigi Di Maio ha sapientemente giocato le sue carte, ottenendo 15 volte applausi a scena aperta nel corso del suo intervento. Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli aveva appena affermato che «sull'Iva non si tratta e non si baratta», che «la battaglia contro gli aumenti dell' Iva è una battaglia a favore di tutto il Paese».
carlo sangalliCARLO SANGALLI


E così, il leader pentastellato ha ottenuto una vera e propria ovazione prendendo un impegno pesante: «Avete la mia parola qui a Confcommercio - ha detto Di Maio - che l'Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate».

L'«ONERE DELLA PROVA»
Gli applausi sono piovuti fragorosamente quando poi Di Maio ha affermato che molte delle misure varate in questi anni per cercare di contrastare l'evasione fiscale saranno abolite o depotenziate. «Sono state fatte delle norme antievasione che però rendono tutto troppo complicato e trattano tutti come fossero evasori, finiscono col perseguitare i cittadini che le tasse le hanno sempre pagate.

confcommercio logoCONFCOMMERCIO LOGO




Non credo a spesometro, redditometro o split-payment: sono strumenti che dovevano servire a punire i disonesti e premiare gli onesti, ma in realtà si impiegano ancora 100 giorni l'anno per tutti gli adempimenti, rendendo schiavi quelli che producono valore», ha detto il ministro. 

Al loro posto agirà un sistema che «inverte l'onere della prova, che deve essere a carico dello Stato», e funzionerà «incrociando le banche dati della Pubblica amministrazione. Perché siete tutti onesti, ed è onere dello Stato provare il contrario».

EVASIONE FISCALEEVASIONE FISCALE
In realtà, a dire il vero, redditometro e spesometro sono proprio questo: sistemi automatici con cui lo Stato utilizza le sue banche dati e chiede conto ai contribuenti di discrepanze tra quanto emerso e quanto dichiarato. Detto che le politiche fiscali sono materia del ministro dell' Economia Giovanni Tria, che ieri era atteso a Confcommercio e non è venuto, resta da vedere gli effetti sul gettito di misure come queste.

Di Maio ha ricordato che suo padre era un piccolo imprenditore, ha detto che «non bisogna bombardare i cittadini di leggi, perché ce ne sono già troppe». Ha negato che il governo sia contrario alle infrastrutture («chi sta raccontando l'idea che questo sia il governo del no alle infrastrutture sbaglia»). E ha promesso di semplificare prima possibile le norme sugli appalti, «diventate così complicate che scoraggiano dal fare l'opera. Credo nell' esempio delle istituzioni: se si comportano in modo corretto ed etico anche i cittadini si comporteranno in modo corretto ed etico».
evasione-fiscaleEVASIONE-FISCALE

In tema di conti pubblici il vicepremier ha spiegato di volere aprire un negoziato con Bruxelles.«Ci teniamo alla tenuta dei conti, ma se vogliamo portare avanti dei progetti economici dobbiamo contrattare con Europa le condizioni che l'Italia non può più sostenere, dicendo anche dei no».

UN PUNTO DI DISSENSO
Al contrario, grande freddezza quando il vicepremier ha ribadito l'intenzione di varare il reddito di cittadinanza. Prima Sangalli aveva definito «utili» gli «strumenti che mìtigano gli effetti della povertà assoluta, ma la via maestra resta il reddito che viene dal lavoro. Lavoro dignitoso e salario giusto».

E ben poco è gradito anche il salario minimo di legge, che i commercianti vedono come il fumo negli occhi. «Capisco che il salario minimo è una questione che preoccupa - ha detto Di Maio - ma serve per tutta la generazione di lavoratori che è fuori dalla contrattazione nazionale», parlando dei precari ed esplicitamente dei «riders» che consegnano i pasti a casa in bicicletta. Una definizione che rassicura un po' Confcommercio ma anche Confindustria, il cui presidente Vincenzo Boccia plaude all' annuncio dello stop agli aumenti delle aliquote Iva.
EVASIONE FISCALEEVASIONE FISCALE

DALLA PACE FISCALE AI CONTROLLI UN PIANO PER VOLTARE PAGINA
Luca Cifoni per “il Messaggero”

La cosiddetta pace fiscale - essenzialmente un condono anche piuttosto generoso - dovrebbe essere il primo passo, anche se si pone il problema dell'intreccio con la definizione agevolata (ovvero rottamazione) ancora in corso. Poi l'abolizione di strumenti ritenuto troppi invasivi, o meglio un'abolizione più accelerata perché in molti casi i relativi processi sono già in corso. In generale, un approccio basato su meno controlli invasivi e sul ricorso ai mezzi tecnologici, a partire dall'incrocio delle banche dati.

AGENZIA ENTRATEAGENZIA ENTRATE
Al di là della riforma dell'Irpef e della riduzione dell' Ires per le società, la filosofia fiscale del governo giallo-verde ruota intorno a questi punti fermi. Un'agenda che corrisponde sostanzialmente agli impegni presi in campagna elettorale, ma che deve ancora essere trasformata in uno specifico elenco di provvedimenti legislativi.

Prima che ciò avvenga, andrà naturalmente completata la squadra economica, vice ministri e sottosegretari da affiancare al ministro Tria, tuttora impegnato a prendere le redini della macchina del Mef: toccherà a lui - in base alle norme sullo spoils system - decidere se confermare i capi dei Dipartimenti e i direttori delle Agenzie fiscali.

Soprattutto da parte leghista sembra ci sia molta fretta a procedere con la sanatoria dei debiti fiscali pregressi. Andrà però valutato il fatto che non si è ancora conclusa la prima parte dell'operazione rottamazione (devono essere pagate quarta e quinta rata luglio e settembre) mentre per la seconda hanno fatto domanda circa 950 mila contribuenti che ora attendono una risposta.

AGENZIA ENTRATE ROMAAGENZIA ENTRATE ROMA
La prospettiva di un pagamento limitato (tra il 6 e il 25 per cento dell' importo dovuto in base anche al reddito dell' interessato, invece dell' intera somma ma senza sanzioni e interessi) potrebbe avere un effetto destabilizzante su queste operazioni e sui relativi introiti già inseriti nel bilancio dello Stato. Dunque le modalità saranno studiate con attenzione.

Quanto agli strumenti da abolire, il redditometro (ovvero l'accertamento presuntivo del reddito in base alle spese del contribuente) è stato di fatto abbandonato dall'Agenzia delle Entrate, mentre lo spesometro (comunicazione delle fatture emesse e ricevute) sparirà dal prossimo anno con l'avvento della fatturazione elettronica; in un' intervista a Italia Oggi l' esponente grillina Carla Ruocco ha ipotizzato un debutto anticipato ma con modalità super-semplificate.
Evasione FiscaleEVASIONE FISCALE

Simile destino attende gli studi di settore, che dopo una fase di sperimentazione e di consultazione con le associazioni di categoria, dovrebbero essere sostituiti nel 2019 dagli Isa, indicatori sintetici di affidabilità: una sorta di pagella del contribuente in chiave premiale al posto del meccanismo presuntivo dei ricavi delle imprese.

LA COMPLIANCE
Quanto all' incrocio delle banche dati, quelle fiscali in realtà sono già interconnesse nelle loro varie componenti: ad esempio con il passaggio di Equitalia nell' Agenzia delle Entrate la riscossione ha accesso diretto all' anagrafe dei conti correnti per rendere più mirati i pignoramenti.

Un prossimo passo potrebbe essere l' interconnessione con gli archivi elettronici degli enti locali. In questa logica diventerebbe possibile ridurre la frequenza delle verifiche dirette presso le imprese. Infine resta da capire se con il nuovo corso proseguirà la linea della compliance, che passa ad esempio attraverso l' invio di lettere ai contribuenti prima della fase di accertamento: un approccio che ha dato buoni risultati finanziari.

Fonte: qui

PUTIN: “SULLE SANZIONI ALLA RUSSIA QUALCOSA NELL'UE SI MUOVE. ALCUNI NOSTRI PARTNER INIZIANO A DIRE CHE BISOGNA COOPERARE CON NOI”

PUTIN VA IN TV E CRITICA I DAZI DI TRUMP ED ESALTA L'ECONOMIA RUSSA POI METTE IN GUARDIA L'UCRAINA: “CI SARANNO CONSEGUENZE SE CI PROVOCA DURANTE I MONDIALI…”

Giuseppe Agliastro per
 “la Stampa”

PUTIN SALVINIPUTIN SALVINI
L'economia è in ripresa e la Russia è una potenza di primissimo piano. In estrema sintesi è questo il messaggio lanciato ieri da Vladimir Putin durante la «Linea diretta col presidente», uno show propagandistico quest' anno mandato in onda strategicamente una settimana prima dell' inizio dei Mondiali per i quali Mosca ha investito circa 13 miliardi di dollari. Ma rispondendo in tv per quattro ore e mezza alle domande rivoltegli dai cittadini tramite sms, email e videochiamate, Putin ha anche toccato il delicato tema delle sanzioni Ue facendo intuire che presto potrebbero dissolversi come neve al sole.




Sulle sanzioni - ha detto Putin - «qualcosa si muove» in Europa e «alcuni nostri partner iniziano a dire che bisogna cooperare con la Russia». In realtà la cancellazione delle sanzioni Ue contro Mosca per la crisi ucraina appare piuttosto lontana, ma il variegato fronte dei «filorussi» in Europa non è probabilmente mai stato così ampio come adesso. In alcuni Paesi dell' Unione europea i partiti che guardano con favore al Cremlino sono al potere, in altri esercitano notevoli pressioni sul governo stando all' opposizione.

Una situazione che in parte ha contribuito a creare lo stesso Cremlino coltivando i rapporti con i movimenti euroscettici e populisti. E in parte è stata favorita dalle mosse azzardate di Donald Trump che su alcune questioni ha spinto l' Ue su posizioni simili a quelle russe ammorbidendo anche l' atteggiamento di Parigi e Berlino nei confronti del Cremlino.

Sia Bruxelles sia Mosca hanno ad esempio condannato il ritiro degli Stati Uniti dall' accordo sul nucleare iraniano nonché i dazi Usa su alluminio e acciaio. Ed è anche su questo che ha puntato ieri Putin: «I nostri partner - ha dichiarato - pensavano che non sarebbero mai stati colpiti da questa politica controproducente legata a restrizioni e sanzioni, ma l' introduzione dei dazi, non solo per l' Europa ma anche per Canada e Messico, sono sanzioni, anche se con un altro nome».

Con un tono da «ve l' avevo detto», il leader russo ha affermato che già nel 2007 aveva messo in allerta gli europei per la tendenza Usa a imporre le proprie regole al mondo. «Ecco - ha concluso con un colpo di teatro - la cena è servita, sedetevi e mangiate».

Mosca sta gradualmente rafforzando la sua influenza in Europa, dove usa anche le esportazioni di gas come grimaldello. Tre giorni fa Putin è stato in Austria, dove il vice cancelliere e leader del partito nazionalista Fpö, Heinz Christian Strache, chiede apertamente l' eliminazione delle restrizioni imposte alla Russia.

Ma anche il nuovo governo italiano targato Lega-M5S punta a cancellare le sanzioni con un colpo di spugna, e ieri il ministero degli Esteri russo ha accolto con ottimismo «l' apertura alla Russia» auspicata da Giuseppe Conte: le parole del premier italiano - sottolineano da Mosca - «manifestano la volontà di cooperare con il nostro Paese». I russi sono però prudenti e sanno che «il nuovo governo di coalizione inizia solo adesso il suo lavoro» e che quindi «le sue priorità di politica estera devono essere ancora definite».

Ieri Putin ha esaltato la potenza militare e politica della Russia e ha lanciato i suoi strali contro gli Stati Uniti. Ha accusato Washington di mettere a rischio gli equilibri internazionali. Ma ha anche aggiunto che «la consapevolezza che la terza guerra mondiale significherebbe la fine della civiltà dovrebbe impedire» alle potenze di sprofondare in un nuovo conflitto del genere.
Poi ha affermato di non prevedere un ritiro immediato delle sue truppe impegnate in Siria al fianco del regime di Assad.

E ha minacciato Kiev: in caso di offensive militari contro i separatisti filorussi del Donbass durante i Mondiali di calcio - ha avvertito - ci saranno «conseguenze gravissime».
Parole che avranno un peso notevole all' incontro dei ministri degli Esteri di Russia, Ucraina, Germania e Francia in programma lunedì a Berlino. E che di certo non favoriscono l' abolizione delle sanzioni contro Mosca.

Fonte: qui

DI MAIO RASSICURA WASHINGTON: “RESTIAMO NELLA NATO E ALLEATI DEGLI STATI UNITI”

“RESTIAMO NELLA NATO E ALLEATI DEGLI STATI UNITI” 

MA POI RILANCIA SU MOSCA: “MA PORTIAMO AVANTI ANCHE IL DIALOGO CON GLI ALTRI PAESI, COME LA RUSSIA”


LUIGI DI MAIO NEGLI STATI UNITILUIGI DI MAIO NEGLI STATI UNITI
"Restiamo nella Nato e alleati degli Stati Uniti, ma portiamo avanti anche il dialogo con gli altri Paesi, come la Russia, così come è sempre stato". Lo ha detto il ministro al Lavoro, Luigi di Maio, a margine di un incontro con i vertici della Leonardo nello stabilimento di Pomigliano d'Arco. "Non mi preoccupa l'altolà per le sanzioni alla Russia - ha aggiunto - il nostro è un Governo alleato agli Stati Uniti che vuole lasciare l'Italia negli accordi, nelle alleanze, garantendo continuità a quello che è già stato". Fonte: qui
salvini putinSALVINI PUTIN


IL RIESAME RESPINGE IL RICORSO DELLA PROCURA: NON È STATA STUPRATA DA OSEGHALE

TRA PAMELA MASTROPIETRO E IL NIGERIANO, SECONDO IL GIP, “SI CREÒ UN CLIMA AMICALE”: L’AVREBBE UCCISA (E POI FATTA A PEZZI) PRESO DAL PANICO PERCHÉ LEI SI ERA SENTITA MALE DOPO AVER...


pamela mastropietroPAMELA MASTROPIETRO
Per l'accusa di aver stuprato Pamela Mastropietro non sussistono gravi indizi di colpevolezza a carico di Innocent Oseghale, 29enne nigeriano, già in carcere ad Ascoli Piceno per l'omicidio della 18enne romana avvenuto il 30 gennaio scorso a Macerata.

Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Ancona che ha respinto il ricorso della Procura di Macerata che chiedeva la custodia in carcere per il nigeriano, anche per l'accusa di violenza sessuale.

Per il procuratore Giovanni Giorgio lo stupro sarebbe stato il movente dell'omicidio della giovane e del successivo smembramento del corpo ritrovato in due trolley.
innocent oseghaleINNOCENT OSEGHALE

Tesi che non aveva convinto il gip di Macerata, secondo cui tra Oseghale e Pamela invece si creò un 'clima amicale' e il nigeriano l'avrebbe uccisa, preso dal panico perché lei si sarebbe sentita male dopo aver assunto eroina. I difensori Umberto Gramenzi e Simone Matraxia avevano respinto ogni accusa, chiedendo il rigetto del ricorso.

Fonte: qui

CENTRATO ALLA TESTA DA UN COLPO DI PISTOLA MENTRE ATTENDEVA IL SUO TURNO DAL MEDICO: COSÌ È MORTO A ROMA GAETANO RANDAZZO, COLPITO ACCIDENTALMENTE DA UNA GUARDIA GIURATA

IL MEDICO AVEVA CHIESTO AL VIGILANTE DI MOSTRARGLI LA PISTOLA, CHE AVEVA IL COLPO IN CANNA, E… VIDEO E FOTO

VIDEO - PAZIENTE UCCISO NELLO STUDIO MEDICO, IL FRATELLO: «MA SI PUÒ MORIRE COSÌ?»


Marco De Risi e Raffaella Troili per “il Messaggero”

roma muore dal medico per uno sparo accidentale 17ROMA MUORE DAL MEDICO PER UNO SPARO ACCIDENTALE
Voleva solo una ricetta, è morto nella sala d'attesa di uno studio medico, a pochi passi da casa: centrato alla testa. Gaetano Randazzo, 58 anni, ex pasticcere, aspettava il suo turno quando è stato raggiunto da un colpo di pistola partito accidentalmente dalla stanza del dottore dove all'interno in quel momento c'era una guardia giurata di 40 anni, Fabian Manzo dipendente della Società Security service. Uno scherzo beffardo del destino, che porterà i familiari a gridare «gli ha fatto la ricetta a vita».

Il dramma è avvenuto ieri pomeriggio alla periferia di Roma, a Colli Aniene, in viale Palmiro Togliatti, al primo piano di un enorme caseggiato che ospita uno studio medico. Poco prima delle 17.
roma muore dal medico per uno sparo accidentale 18ROMA MUORE DAL MEDICO PER UNO SPARO ACCIDENTALE

L'uomo era nella sala d'attesa del medico di famiglia, Paolo Episcopo, 65 anni, quando è stato raggiunto dal proiettile che ha attraversato la parete in cartongesso e centrato Gaetano Randazzo.

Ad accorgersi della tragedia, lo stesso medico, che ha aperto la porta per sincerarsi che non ci fosse stato alcun danno: purtroppo uno dei pazienti in attesa era a terra, gli altri sotto choc. Inutili i soccorsi, Gaetano Randazzo, è morto pochi istanti dopo. «Abbiamo sentito uno sparo e poi quell'uomo accasciarsi a terra».
roma muore dal medico per uno sparo accidentale 9ROMA MUORE DAL MEDICO PER UNO SPARO ACCIDENTALE 

Da quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo radiomobile e di via in Selci, anche ascoltando chi era presente nella saletta in quel momento, il medico (che ha il porto d'armi) avrebbe chiesto alla guardia giurata, che era lì per una visita necessaria per rinnovare il porto d'armi, di mostrargli la pistola: le pareti in cartongesso hanno permesso di ascoltare stralci di conversazione, del tipo «fammela vedere, dai».

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A quel punto la guardia giurata deve aver effettuato una manovra sbagliata, probabilmente aveva il colpo in canna, ed è partito. Il vigilantes è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo.

RESIDENTI SOTTO CHOC
Sulla vicenda sono in corso indagini da parte dei carabinieri che al momento ipotizzano l'incidente. Sotto choc chi era presente nella sala d'attesa e i tanti che da anni frequentano lo studio medico.

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«Il dottore oggi ha fatto anche il doppio turno, una bravissima persona, lo conosciamo tutti da una vita, sta qui da tanti anni». Ora dicono che non si dia pace, che si senta responsabile dell'accaduto.

Pieni di dolore e rabbia i familiari di Gaetano, che nella vita non ha mai fatto del male a una mosca, ha vissuto per i figli, Rita, di 42 anni, e due gemelli. La moglie Anna non sa che è morto, sa solo che sta male, non hanno avuto il coraggio di dirglielo, è stata operata da poco al cuore, è appena tornata a casa.

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Ieri un'ambulanza è arrivata in via Sacco e Vanzetti, era per la moglie di Gaetano. La famiglia Randazzo viveva al dodicesimo piano. Lui era nato a Palermo, da una vita a Roma, prima pasticcere, poi fioraio lungo la Togliatti, la moglie lavorava in una ditta di pulizie.

11 FRATELLI
Aveva undici fratelli, Tonino, uno di loro ieri non si dava pace, «sono piccolo ma se mi arrabbio non ce n'è per nessuno», diceva sconsolato. Accorso in viale Palmiro Togliatti ha aspettato a lungo che qualcuno gli dicesse per filo e per segno come era morto suo fratello.

L'ha visto uscire avvolto alla bell'e meglio in lenzuoli e teli. Quanto alla guardia giurata, l'edicolante sotto lo studio ricorda: «Se lo sono portato via, era un fantasma». Molte persone si sono radunate fuori allo studio per sapere se il medico stesse bene, «è stato colpito anche lui?».

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Difficile credere che si possa morire così, in quello studio che raccoglie un ampio bacino d'utenza, conosciuto da oltre 30 anni. «Io sono andato via poco prima, potevo esserci io, ma come si fa a morire così», è rimasto a lungo a fissare lo studio, un ragazzo muscoloso, anche lui in possesso del porto d'armi.

6 Giugno 2018

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