Il tuo bambino ha avuto una reazione avversa dopo una vaccinazione? In Usa lo si può segnalare ad un sistema di raccolta dati chiamato VAERS – Vaccine Adverse Event Reporting System – sotto egida del governo (.gov)
Ora, il VAERS riferisce ricevuto, per il vaccino contro l’epatite B, 122.893 segnalazioni di eventi avversi tra cui: 2.163 casi di morte (spesso per “morte improvvisa dei bambini”) , 3.406 casi di invalidità permanente e 26.554 eventi che hanno richiesto l’intervento del pronto soccorso.
(Sono abbastanza 2163 bambini morti, e 3406 permanentemente danneggiati dal vaccino?)
Sono dati molto rozzi, come mostra l’avvertenza in nota che spesso si è trattato di casi in cui il vaccino anti-epatite B era incluso in vaccinazioni multiple; dati che si espongono facilmente (volontariamente?) a critiche sul piano scientifico: non è possibile dimostrare un rapporto diretto di causa-effetto. Inoltre, da qualche parte si scrive che in fondo, le reazioni avverse complessivamente sono state “solo” l’1% .
Tuttavia, 2.163 bambini morti, e 3.406 in stato di invalidità permanente, dopo l’iniezione vaccinale dovrebbero essere trattati come un’emergenza sanitaria, o no?
Sul Web un precedente rapporto VAERS riferisce delle segnalazioni ricevute dal 2005 al 2015. In quei dieci anni, sono state ricevute 20.231 segnalazioni, la metà (51%) riguardanti bambini sui 2 anni; 303 casi gravissimi, fra cui – copio e incollo – “45 decessi . La causa di morte comunemente riportata è la sindrome della morte infantile (197) …I più comuni casi gravi non mortali a seguito di vaccini Hep B con singolo antigene tra i bambini di età inferiore a 1 mese sono stati disturbi del sistema nervoso (15) nei bambini di età compresa tra 1-23 mesi; infezioni e infestazioni (8) tra le persone di età compresa tra 2 e 18 anni e disturbi sistemici del sangue …
Che fare di questi dati? Certo è che è una scienziata con tutti i crismi la dottoressa Theresa A. Deisher, Ph.D., fondatrice del Sound Choice Pharmaceutical Institute, che ha scritto una lettera aperta ai parlamentari degli Stati Uniti per avvertirli della pericolosità del DNA fetale nei vaccini MMR della (casa farmaceutica) Merck.
“Ho conseguito il dottorato presso la Stanford University in Fisiologia molecolare e cellulare nel 1990 – esordisce la dottoressa – e ho completato il mio lavoro post-dottorato presso l’Università di Washington. La mia carriera è stata trascorsa nel settore della biotecnologia commerciale e ho svolto attività di ricerca biologica e farmacologica di base nel campo clinico”.
Il vaccino MMR è quello trivalente, contro rosolia, parotite e morbillo; e non solo quelli prodotti dalla Merck, informa la Deisher, “sono prodotti utilizzando linee cellulari fetali umane” e quindi sono “fortemente contaminati dal DNA fetale umano proveniente dal processo di produzione”.
Nella donna il DNA del feto innesca una reazione immunitaria: il travaglio
Questi pezzi di DNA fetali sono presenti, nel prodotto iniettato, in quantità pericolose. E a quale rischio espongono, la dottoressa lo spiega così: “Considerate questo fatto: il travaglio nella partoriente è innescato dal DNA fetale del bambino nel flusso sanguigno della madre scatenando un massiccio rigetto immunitario” che è ciò che fa espellere il bambino.
“Il DNA fetale può innescare il travaglio, che altro non è che una reazione autoimmune anche se in questo caso desiderabile”; quegli stessi livelli nei vaccini possono innescare l’autoimmunità in un bambino vaccinato.
Ora, “i contaminanti del DNA fetale nei vaccini non sono in quantità innocue. Sono un trigger proinfiammatorio molto forte”.
“La somministrazione di frammenti di DNA fetale umano (non-proprio, ossia non del bambino stesso) a un bambino estraneo, innesca una risposta immunitaria che avrebbe anche una reazione crociata con il DNA proprio del bambino, poiché il DNA contaminante potrebbe avere sezioni di sovrapposizione molto simili al DNA stesso del bambino”.
“L’autismo oggi galoppante era raro prima del 1981”
Ora, avverte la dottoressa, “i bambini con disturbo autistico hanno nel circolo sanguigno anticorpi contro il DNA umano che i bambini non autistici non hanno”
E “la Duke University ha dimostrato in uno studio recente che sono stati osservati miglioramenti significativi nel comportamento quando i bambini con disturbo dello spettro autistico sono stati trattati con il proprio sangue del cordone ombelicale autologo” conservato nelle apposite “banche” di materiale genetico.
“Questo miglioramento mostra chiaramente che la maggior parte dei bambini con autismo non lo sono per nascita, poiché le altre malattie genetiche come la sindrome di Down o la fibrosi muscolare non vengono curate somministrando con cellule staminali autologhe.
“Chiunque dica che il DNA fetale che contamina i nostri vaccini è innocuo o non sa nulla dell’immunità, o non sta dicendo la verità”.
Dunque, prosegue la scienziata, bisogna ricercare “un innesco ambientale, qualcosa che è stato introdotto nel mondo introno al 1980, quando l’autismo ha cominciato a crescere”
“Prima del 1980, il disturbo dello spettro autistico era una malattia molto rara, quasi sconosciuta. Il punto di svolta, identificato di dati della California e Stati Uniti per il 1981”. Poco dopo che – alla fine degli ani ’70 – la produzione di vaccini da parte delle Case, prima basata su”linee cellulari di origine animale” (uova di gallina o di anatra), è passata a utilizzare “linee cellulari di aborti umani, alla fine degli anni ‘70”.
Da rara e quasi sconosciuta, la sindrome autistica “secondo i dati del CDC, nel 2014 è stata rilevata su 1 su 59 bambini, un aumento molto marcato dal solo 2000, quando era 1 su 150. “I costi totali annuali per i bambini con ASD negli Stati Uniti Gli Stati sono stati stimati tra $ 11,5 miliardi – $ 60,9 miliardi (dollari USA 2011) “.
E non solo l’autismo. Va considerato l’intero spettro delle “malattie autoimmuni”, in cui il DNA umano fetale innesca il sistema immunitario di un bambino per attaccare il proprio corpo”. E un recentissimo studio del Tufts University Medical Center di Boston, Massachusetts ha rilevato nei bambini con autismo “infiammazione cerebrale cronaca” (l’infiammazione è il tipico effetto auto-immunitario).
Ma soprattutto, la Deisher segnala “la mutagenesi inserzionale” – ossia l’attivazione di tumori – perché “ il DNA umano fetale si incorpora nel DNA del bambino causando mutazioni” . Lo sviluppo di cancri “è dimostrato nel topo, nel cento per cento dei topi iniettati, a partire da 1,9 ng / ml di frammenti di DNA I livelli di frammenti di DNA fetale umano nei nostri bambini dopo la vaccinazione con MMR, varivax (varicella) o epatite A raggiungono livelli superiori a 1,9 ng / ml”.
Si esita ad aderire alla tesi ultra-complottista che sostiene Mike Adams, il creatore di Natural News, il sito sulla medicina alternativo più seguito al mondo, secondo cui le case farmaceutiche hanno “deliberatamente inserito frammenti di DNA fetale umano ingegnerizzati per promuovere il cancro nelle generazioni future”, dato che il cancro è il loro grande business
https://www.naturalnews.com/2019-10-30-shocking-vaccine-truth-hundreds-of-cancer-genes-mmr.htmlhttps://www.naturalnews.com/2019-10-30-shocking-vaccine-truth-hundreds-of-cancer-genes-mmr.html
Ma è comunque vero che qualcosa di inenarrabilmente sinistro è in questa preferenza dei feti umani abortiti da parte delle Case, a chi ricorda che sperma di impiccato e feti erano “materiale” pregiato per gli ingredienti di filtri delle streghe e stregoni neri.
Perché questa preferenza? Non basta a spiegarla la motivazione economica. Uova di anatra e gallina – in cui si sviluppava il virus attenuato per i vaccini come prima degli anni ’80, costano davvero tanto più che i feti forniti dalle note cliniche abortiste a scopo di lucro?
Come spiega la dottoressa Deisher, è spiegato e noto in sede scientifica il motivo per cui “I vaccini prodotti con linee cellulari fetali umane contengono detriti contaminanti DNA umano residuo, che non possono essere completamente eliminati durante il processo di purificazione a valle” – mentre “il DNA non-umano viene eliminato” nella depurazione, “perché la sua modifica epigenetica è altamente specifica”.
Ed ecco dunque quello che la scienziata propone ai senatori e deputati Usa:
Soluzione: obbligare i produttori a tornare ai vaccini contro la rosolia derivati dalla linea cellulare animale, come è stato fatto con successo in Giappone.
Quindi in Giappone, dove esiste un servizio sanitario di Stato, l’autismo dei bambini non esiste in queste forme galoppanti constatate in USA e sempre più, anche in Europa? e Italia?
Invece del DNA di aborti, si è adottato un altro metodo: “Basato su ceppi di Takahashi del virus della rosolia attenuato vivo, prodotto su cellule renali di coniglio. È stato recentemente dimostrato che una singola dose di questo vaccino mantiene l’immunità per almeno 10 anni”. Altro consiglio, “dividere il vaccino MMR in tre opzioni offerte individualmente come fatto in Giappone”.
Qui l’originale inglese della
LETTERA APERTA AI LEGISLATORI RELATIVA AL DNA FETALE CONTAMINANTE NEI VACCINI
della scienziata:
Fonte: qui