QUALCUNO HA MILLANTATO PARENTI LONTANI DA ANNI. UNO STRANIERO SI È FINTO TERREMOTATO E HA PASSATO UN ANNO E MEZZO IN HOTEL
LA RABBIA DEGLI SFOLLATI (VERI)...
TERREMOTATI MA NON TROPPO. LA TRUFFA DELLE FALSE RESIDENZE
TERREMOTO
Centoventi furbetti del terremoto, i primi in un' indagine destinata ad allargarsi rapidamente, sono stati pizzicati con le mani nella marmellata dei " Cas", i contributi di autonoma sistemazione destinati solo a chi ha perso tutto. Secondo la guardia di finanza di Macerata, che ha svolto le indagini, hanno cercato di ottenerli pur non avendone diritto. (…) le ipotesi di reato avanzate dai berretti verdi vanno dalla truffa aggravata in danno dello Stato al falso ideologico in atto pubblico.
TERREMOTO
I sindaci del cratere lo avevano ripetuto sino allo sfinimento: «Non fate i furbi, guardate che è una truffa e rischiate grosso » . (…) La resa dei conti, annunciata da mesi, è arrivata: il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, ha chiesto e ottenuto dal Gip il sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite, quantificate in mezzo milione di euro. Ma la guardia di finanza ha già segnalato in procura altri 50 nomi, ipotizzando che la somma percepita illecitamente salirà a un milione di euro.
CASETTE TERREMOTO
L' indagine scava nel burro delle centinaia di domande visibilmente anomale presentate dai " quasi terremotati": persone che hanno sì una casa lesionata o distrutta, e spesso anche un legame forte con le terre devastate dal sisma, ma che non vi risiedevano e non vi vivevano. Una terra di mezzo in cui qualcuno, nel popolo delle seconde case violate dal terremoto, ha scelto di elevarsi sopra l' asticella posta dallo Stato per discriminare chi ha diritto agli aiuti.
Probabilmente lo ha fatto senza capire di commettere un reato tutt' altro che lieve, o semplicemente chiudendo gli occhi. Come se non bastasse la promessa dello Stato di ricostruire anche le seconde case, per ottenere il massimo dei benefici molti hanno autocertificato di risiedervi fisicamente. Invece abitavano e lavoravano ben lontano, a Roma e persino all' estero. Alcuni avevano addirittura concesso la casa in locazione, senza mai registrare l' affitto.
CASETTE TERREMOTO
(…)
Le indagini hanno fatto emergere una folla di furbetti. Ascoltati in procura, alcuni «si sono giustificati dicendo di essere stati indotti a fare domanda da funzionari comunali: " Tu intanto presentala, alla peggio sarà rigettata"». Pur di ottenere più denaro, qualcuno ha indicato parenti lontani da anni. C' è uno straniero ha trascorso un anno e mezzo in hotel al mare fingendosi terremotato; un imprenditore ha inventato cinque persone a carico incassando 1.300 euro al mese. Sciacallaggi di piccolo cabotaggio.
TERREMOTO AMATRICE
(…)
Per le più piccole furberie il procuratore ha configurato un reato meno grave, l' indebita percezione di pubblici contributi: sotto i 4mila euro l' illecito è amministrativo, e ha chiesto l' archiviazione. Molti l' hanno già restituito, il malpreso.
LA RABBIA DEI VERI TERREMOTATI
AMATRICE TERREMOTO SCOSSA 30 OTTOBRE
Rosso in volto, metà per il sole e l' altra metà per la rabbia, Francesco mica parla, sussurra: «Già vengono qui come colonizzatori quando pare a loro e fanno cosa vogliono, approfittare pure dei soldi di noi sfollati è troppo».
Lui fa Coccia di cognome, una casa spezzata dalle scosse dove le Marche incrociano l' Umbria e il sisma c' ha messo una crocetta. La storia dei 120 furbi dei contributi-affitto, quelli che nel maceratese hanno fatto finta di non avere più una casa per colpa del sisma, gli sale come la Citrosodina bloccata a metà esofago, malamente. E non è l' unico.
TERREMOTO IN ITALIA CENTRALE
Da queste parti dove l' impressione, spesso sbagliata, di avere lo Stato come nemico della ricostruzione, si tollera poco che lo siano anche i tuoi vicini di casa.
«PENE ESEMPLARI»
Dieci chilometri più avanti, dove comincia l' ambito di Pescara del Tronto, a Francesco fa eco la signora Giovanna Smacca, vedova, una casetta di quelle nuove da cui non vorrebbe spostarsi: «E certo che questi non hanno voluto una casetta, il terremoto aveva preso loro la casa delle vacanze. Facile prendere il contributo dichiarando il falso, adesso però che succede? Finirà tutto in mano alla giustizia che terrà la cosa per mesi o forse anni e nel frattempo noi saremo considerati tutti degli approfittatori».
TERREMOTO IN ITALIA CENTRALE
La rabbia monta perché quella delle false dichiarazioni era cominciata subito, già dopo la prima, terribile scossa, che praticamente rase il suolo Amatrice. Allora ne scoprirono quasi 200 di furbi, molti di loro romani, con una regolare prima abitazione nella capitale.
Così a Norcia, stessa musica.
TERREMOTO CAMERINO
Racconta Federica Manti, vera terremotata della Valnerina: «Era novembre e avevano cominciato a pagare i contributi affitto e anche quelli vicino a casa nostra che risiedono effettivamente a Roma prendevano il contributo e ci sembrava strano. Infatti avevamo ragione: poco dopo l' hanno denunciati».
«FINO A 6000 EURO AL MESE»
TERREMOTO AMATRICE
Nel reatino, al blocco d' indagati della prima ora, nei mesi scorsi se ne sono aggiunti un' altra novantina: 50 ad Accumoli, 40 a Leonessa, 4 a Cittareale.
Ma carabinieri e guardia di finanza hanno spulciato a lungo anche l' elenco dei 124 nuclei familiari reatini che da fine 2016 ricevono il cas in città, avendo dovuto lasciare l' abitazione in quanto inagibile. «La nostra fortuna sono gli investigatori, tutti, dai carabinieri, alla polizia, alla finanza, perché almeno scoprono i veri responsabili degli inganni», dice Giovanni Monti, imprenditore del formaggio.
TERREMOTO NELLE MARCHE 8
PAGAMENTI IN RITARDO
Certo, la burocrazia ci mette del suo e l' altra faccia sono i pagamenti a singhiozzo: solo i primi di maggio le famiglie del reatino sono riuscite a incassare i contributi del periodo gennaio-aprile, essendo lo Stato in ritardo con i pagamenti e il Comune senza soldi in cassa da anticipare. Ma parliamo, solo per 4 mesi, di qualcosa come 360mila euro, con i destinatari che hanno ricevuto somme che andavano da un minimo di 1.600 a punte di 6.000 euro.
I SOCCORSI AD AMATRICE
«Il contributo che eroghiamo per conto dello Stato è svincolato da qualsiasi contratto di locazione spiegano dal Comune di Rieti . È legato al numero dei componenti il nucleo familiare, all' età e alla presenza di invalidi o disabili. Per questo, mese per mese, cerchiamo di monitorare la situazione famiglia per famiglia». Ma non è facile, non approfittarne dovrebbe essere un principio vincolato anzitutto a un senso civico. «È una triste storia che si ripete, anche qui ad Accumoli sbotta Roberta dalla sua sae nel villaggio dove la settimana scorsa è arrivato il premier Giuseppe Conte -. Noi lo sappiamo bene chi risiedeva qui in pianta stabile e chi no, possibile che non lo sapessero quelli che dovevano controllare?».
TERREMOTO NELLE MARCHE
Il finale è di Maria, una mamma schietta di Amatrice: «Li farei stare un po' al fresco. O nelle casette, che d' inverno è uguale». E detto da lei, ci crediamo.