9 dicembre forconi: 09/01/19

domenica 1 settembre 2019

BEPPE GRILLO, VENDUTO ALLA UE, ATTACCA GIGGINO: “ABBIAMO DA PROGETTARE IL MONDO, INVECE CI ABBRUTIAMO, E LE SCALETTE E IL POSTO, I VENTI PUNTI, BASTA! RAGAZZI DEL PD, ABBIAMO UN’OCCASIONE UNICA”

A RISPOSTA DI ZINGARETTI (“MAI DIRE MAI”) E CALENDA CHE ALZA LE BRACCIA 



M5S spaccato, Grillo pressa Di Maio "Mi rivolgo al Pd: l' occasione è unica"
Ilario Lombardo per “la Stampa”

giuseppe conte riceve l'incarico per la formazione del suo secondo governo 9GIUSEPPE CONTE RICEVE L'INCARICO PER LA FORMAZIONE DEL SUO SECONDO GOVERNO 
Appena sceso dalla macchina che lo riporta dal Quirinale a Palazzo Chigi, Giuseppe Conte rivolge un sorriso ai collaboratori. «Tutto a posto». Aspettavano ansiosi di capire se la storia tra il M5S e il Pd fosse morta sul nascere. «Si va avanti» risponde il premier incaricato, deciso a piantare dei paletti precisi al tavolo della trattativa.
Appena si arriverà alla carne viva delle questioni aperte al di là dei programmi, Conte cercherà una mediazione tra i veti. Si parte sempre da lì: dal ruolo di vicepremier di Luigi Di Maio. Ma per risolvere questo incastro, il premier discuterà anche delle caselle più delicate, che lo interessano in prima persona, dal Tesoro al commissario europeo, al sottosegretario della presidenza (vuole un suo uomo, scottato dal precedente di un leghista) fino ai profili della nuova compagine.
giuseppe conte nicola zingaretti 1GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI SE LA RIDONO 

Conte, che oggi sarà in collegamento video con la festa del Fatto in Versilia, la metterà giù così: «Non sarebbe un governo di svolta o di novità, se fosse composto dalle stesse facce, e poche donne».Si rivolge a entrambi. A Nicola Zingaretti, perché si liberi del peso dei capicorrente che sperano in un posto da ministro. E al M5S, che non riesce a fornire nomi che non siano i soliti e dove scarseggiano le quote rosa.
BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIOBEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO IN "VENDUTI"

In qualche modo gli viene in aiuto Beppe Grillo, che ancora una volta irrompe con un video del blog. Lo fa nella fase finale della trattativa scomponendo la narrazione dei dem e dei grillini, senza risparmiare critiche alla strategia di Di Maio: «Dovete sedervi a un tavolo e essere euforici perché appartenete a questo momento straordinario di cambiamento. Abbiamo da progettare il mondo, invece ci abbruttiamo, e le scalette e il posto lo do a chi, e i dieci punti, i venti punti, basta! ». Grillo è uno dei registi di questa alleanza e rivolto al Pd, «alla base dei ragazzi del Pd» li esorta: «E' il vostro momento, abbiamo un' occasione unica. Ricompattiamo i pensieri. C' è da riprogettare il mondo, da rivedere i paradigmi della crescita». A stretto giro di tweet la risposta di Nicola Zingaretti: "Caro Beppe, mai dire mai nella vita. Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri".

IL RITORNO DEL CONTEIL RITORNO DELL'AVVOCATO DEL DIAVOLO
Conte ha un timing preciso in testa, concordato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: tra oggi e domani ci sarà il vertice decisivo con i leader dei partiti. Nel frattempo il programma condiviso verrà impacchettato e messo in votazione sulla piattaforma Rousseau per martedì. Se ogni cosa filerà liscia mercoledì il premier salirà al Colle con la lista dei ministri. Questa è l' agenda ideale, che non tiene conto degli inciampi ancora possibili. Conte è fiducioso di poter convincere Zingaretti ad accettare Di Maio come vice.

GIUSEPPE CONTE CON SERGIO MATTARELLA PER LE DIMISSIONIGIUSEPPE CONTE CON SERGIO MATTARELLA PER LE DIMISSIONI







E ne ha parlato anche al capo dello Stato. Con il presidente Mattarella si erano sentiti al telefono nelle ore serali di venerdì, subito dopo l' escalation del capo dei 5 Stelle, quando lo spettro del voto è tornato a materializzarsi nelle sue parole, trascinando lo spread di nuovo all' insù. «Ha esagerato» spiega Conte, pronto a chiedere al grillino di non replicare l' altalena umorale di dichiarazioni che con la Lega hanno minato stabilità del governo e fiducia dei mercati. E la fibrillazione finanziaria è uno dei motivi che lo spingono a voler chiudere entro oggi la partita, per consegnare un po' di ottimismo all' apertura delle borse di domani.

luigi di maio davide casaleggioLUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO
Sono giorni complicati per Di Maio, questo Conte lo comprende. Gli è rimasta incollata addosso l' immagine di un leader in caduta che si aggrappa alle poltrone. Lo ferisce soprattutto il fatto che lo pensino i parlamentari grillini. Ne parla ai vertici del M5S che riunisce, fisicamente o collegati al telefono. Ci sono i capigruppo, Nicola Morra, e Paola Taverna, Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista a distanza. Spiega che il suo «non era un ultimatum», ma un modo per «spronare il Pd sul programma».

ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 1URSULA VON DER LEYEN INCONTRA GIUSEPPE CONTE A PALAZZO CHIGI 
Difende le sue scelte di responsabilità «nei confronti del Paese in questo momento di difficoltà». Poi certo, l' obiettivo è restare a Chigi. Legge l' irrigidimento di Zingaretti in chiave interna al Pd. Il segretario ha ceduto su tutto: aveva detto no al M5S e no al Conte II, e ora ha puntato Di Maio. «Ma vuole davvero aiutare il Paese o vuole solo la mia testa?».

Con il via libera al grillino, iI Pd - è il ragionamento che si fa - potrebbe pretendere quasi la metà dei ministeri e quasi tutti di peso. Ma Zingaretti e i suoi temono che anche su questo Conte potrebbe far pesare la sua volontà politica di incidere sulla squadra per cancellare l' aspetto notarile tenuto con i gialloverdi. E dato che gran parte dell' autorevolezza se l' è conquistata in campo internazionale, sui conti, vincendo due procedure di infrazione, è su Economia e commissario Ue che si potrebbero incagliare.
davide casaleggio e luigi di maio a sum #03DAVIDE CASALEGGIO E LUIGI DI MAIO 

Gli piacerebbe inviare una donna a Bruxelles, come chiede la presidente della Commissione Ursula Von der Layen, più di figure alla Paolo Gentiloni. Allo stesso modo non farebbe salti di gioia se l' ex premier andasse agli Esteri. Ma qualcosa, tra le due, dovrà cedere. Conte chiede di rinfrescare i volti. Non si tratta di puntare a dei tecnici, perché le scelte possono essere fatte tra le fila dei partiti, tenendo però conto del codice etico del M5S.Come chiede Di Maio: «Sia chiaro che non accetteremo per i ministeri indagati per fatti gravi e condannati» .

Fonte: qui

LE TRATTATIVE PD-M5S VANNO AVANTI SPEDITE NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE DI GIGGETTO (E CASALEGGIO): A MUOVERE I FILI CON IL PD SONO GRILLO, FICO E CONTE, CHE IERI CI È ANDATO GIÙ D’URO CON LA DELEGAZIONE GRILLINA 
PREVISTE EPURAZIONI A PALAZZO CHIGI: VIA TUTTI I FEDELISSIMI DI LUIGINO & DAVIDE. 
AVVERTITE IL GIGLIO MAGICO, DI RENZI, CHE IL PREMIER SI VUOLE TENERE LA DELEGA AI SERVIZI SEGRETI
Marco Antonellis per Dagospia

giuseppe conte riceve l'incarico per la formazione del suo secondo governo 2GIUSEPPE CONTE RICEVE L'INCARICO PER LA FORMAZIONE DEL SUO SECONDO GOVERNO 
Il Premier incaricato Giuseppe Conte è già pronto al repulisti di Palazzo Chigi: appena tornerà in sella sarà data immediatamente luce verde al cambiamento dei fedelissimi di Di Maio e  Casaleggio piazzati nei posti chiave; "aria nuova", il mantra che si recita in queste ore. E Giuseppi non è intenzionato nemmeno a mollare la delega dei servizi segreti, come pure dal Pd, zona giglio magico, gli è stato ripetutamente chiesto.

francesco d'uva luigi di maio stefano patuanelliFRANCESCO D'UVA LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI





E chissà cosa avranno pensato ieri i due grillni Patuanelli e D'Uva mentre si beccavano la "strigliata" del solitamente mite Conte. Già, perché quello che stamattina i giornaloni non dicono è che ieri il Premier in pectore ci è andato giù duro con la delegazione grillina. Il motivo? Non ha apprezzato l'ultimatum del giorno prima di Luigi Di Maio. E lo ha fatto sapere a chi di dovere.

Perché il problema è sempre e solo quello, Giggino Di Maio; e non è stato ancora risolto. La riprova è nei messaggi sempre più insistenti di Beppe Grillo, mai così prolifico come negli ultimi tempi e sempre estremamente celere ad intervenire sul suo (ex?) leader politico quando la situazione si incaglia (ieri non a caso il suo post giungeva subito dopo che lo stato maggiore del Movimento aveva ribadito di volere a tutti i costi Di Maio Vicepremier). "E' Grillo che muove i fili con il Pd ed insieme a Fico e Conte punta sulla nascita del nuovo governo anche in  chiave futura per un'alleanza stabile con i Dem" spiegano fonti di vertice del Movimento.

E il Quirinale? Si muove felpatamente, come da prassi, e invita a non esagerare con il "negativismo". Dal Colle si predica calma (anche ai media) affinché l'operazione vada a buon fine.

O CONTE O IL VOTO! – PER SERGIO MATTARELLA NON C’È NESSUN PIANO B, MEN CHE MENO UN RITORNO DELLA COALIZIONE GIALLO-VERDE. AL MASSIMO SI FA UN GOVERNO DEL PRESIDENTE PER POI ANDARE ALLE URNE. IL CAPO DELLO STATO IERI L'HA DETTO CHIARAMENTE A CONTE


L'AVVOCATO DEL DIAVOLO STA SPIEGANDO A DI MAIO CHE SE FA IL VICE AVRÀ UN MINISTERO MENO IMPORTANTE, MA LUIGI SI È IMPUNTATO E VUOLE L’UFFICIO A PALAZZO CHIGI…


ALLA FINE, PUR DI NON ANDARE A ELEZIONI PD E M5S TROVERANNO UN ACCORDO SU TUTTO

Marco Conti per “il Messaggero”

LUIGI DI MAIO BIBITAROLUIGI DI MAIO BIBITARO
Lo spericolato psicodramma messo in piazza da Luigi Di Maio - con tanto di minaccia di voto anticipato se non avrà il ruolo di vicepremier - ha sconcertato e irritato non solo il Pd ma anche Giuseppe Conte, il quale, ha chiesto e ottenuto udienza dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Già negli incontri avuti in precedenza con i partiti, il Capo dello Stato si era guardato bene dall'entrare in discussioni su equilibri e poltrone.

LO STALLO
Sulla stessa falsariga raccontano si sia svolto il colloquio di ieri, anche se per Conte il faccia a faccia con il Capo dello Stato è utile non solo per i suggerimenti ricevuti, ma soprattutto ridare a M5S e Pd il senso dell'urgenza e di un presidente della Repubblica che ha sempre pronta la carta di riserva. Ovvero un governo istituzionale per portare il Paese al voto.
 
Anche perché, se salta il tentativo di Conte, non ci sono che le urne visto ciò che hanno detto i pariti durante i colloqui al Quirinale. In buona sostanza al Quirinale si resta sulle conclusioni tratte dal Presidente al termine del giro di consultazioni: o un governo Conte o il voto. Una linea che azzera le suggestive speranze di chi ancora pensa - nel M5S come nella Lega - che sia ancora possibile rimettere insieme i cocci di un'alleanza che Matteo Salvini ha curiosamente fatto saltare l'8 agosto.

Sulla questione dei vicepremier, che contrappone M5S e Pd, la sintesi è un vedetevela voi, non mi tirate in mezzo e, soprattutto sbrigatevi che non mette in ombra le prerogative del Capo dello Stato - che nomina i ministri su indicazione del presidente del Consiglio - ma lascia nelle mani del solo Conte la stesura della squadra di governo.

giuseppe conte luigi di maioGIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
La tentazione di mollare, e rimettere l'incarico nelle mani del Capo dello Stato, Conte l'ha avuta dopo la sortita del leader grillino, ma alla fine hanno prevalso i messaggi di incoraggiamento ricevuti da molti esponenti M5S e i consigli ricevuti dal Capo dello Stato. Al tentativo di Di Maio di riprendersi il boccino del governo, dicendo o si fa come dico io o salta tutto, Conte di fatto reagisce salendo al Colle dove ancora è sul tavolo la carta del governo di garanzia, e quindi le urne. Uno sbocco che sarebbe un disastro per tutti e due i partiti, viste le percentuali del M5S e quelle del Pd, ma soprattutto per la leadership di Di Maio che ieri sera è stato rampognato dallo stesso Beppe Grillo.
 
Con questo spirito Conte ieri pomeriggio ha avviato il tavolo del programma con i capigruppo del M5S D'Uva e Patuanelli e quelli del Pd Del Rio e Marcucci. Ma se sul programma sembrano esserci meno ostacoli del previsto, il nodo del vicepremier blocca la stesura della lista dei ministri. Dopo il chiarimento che Di Maio ha avuto ieri con lo stato maggiore grillino, è molto probabile che oggi incontri il premier incaricato insieme al segretario del Pd Zingaretti.
NICOLA ZINGARETTI E LUIGI DI MAIO BY CARLINICOLA ZINGARETTI E LUIGI DI MAIO BY CARLI

L'impuntatura del leader grillino crea problemi non solo al Pd, che resta fermo sulla richiesta di un vicepremier unico e di marca Dem. Conte intende infatti impostare l'esecutivo in maniera snella, senza vice e con un sottosegretario alla presidenza del Consiglio di sua strettissima fiducia e fuori dall'orbita dei partiti.
 
Il pressing di Di Maio rischia invece di imporre a Conte un cambio di format che, per non ripetere a fotocopia lo schema gialloverde, gli impone i due vicepremier (Di Maio e Franceschini) e un sottosegretario in quota Pd. A tutti gli effetti uno schema a quattro (due M5S e due Pd) che si porterebbe dietro la rinuncia che dovrebbe fare Di Maio ai suoi attuali dicasteri (Sviluppo e Lavoro) in cambio di deleghe meno pesanti (Sud e innovazione).

Anche se l'opzione preferita resta quella di zero vice, anche nel Pd sanno che non potranno impuntarsi qualora Conte dovesse cedere sul vicepremierato a Di Maio, ma lo schema rischia di imbrigliare ancor più Conte.

Malgrado venga spesso citato il manuale Cencelli, in base al quale spartire le poltrone ministeriali, la carica di vicepremier ha un peso molto relativo rispetto a molti altri dicasteri di spesa. Ma per Di Maio il problema sembra essere quello di avere un ufficio a palazzo Chigi dove controllare l'attività di governo. D'altra parte il governo che sta per nascere è molto più complesso e articolato del precedente con Di Maio che non potrà regolare qualunque questione con un messaggino come faceva con Salvini.

LUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIOLUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIO
Oltre al Pd, c'è la sinistra di Leu - che ieri ha protestato per l'esclusione dal tavolo del programma - e altri partiti e gruppi più piccoli che comunque serviranno a palazzo Madama. E' proprio questa complessità, e soprattutto il timore di avere a che fare con quei volponi del Pd, che atterrisce Di Maio in cerca da giorni di una trincea a palazzo Chigi dietro la quale barricarsi chiamando a sè i gruppi parlamentari. Fonte: qui
nicola zingaretti dario franceschiniNICOLA ZINGARETTI DARIO FRANCESCHINI

Ma per come si è alzato il tono della contesa, la soluzione che accontenterebbe Di Maio e non il Pd, rischia di costare molto al M5S in termini di potere reale e di ministeri.

La lotta si intensifica drammaticamente mentre entrambi i lati si preparano per "La guerra finale" tra Israele e Iran

Stiamo per vedere scoppiare la terza guerra mondiale in Medio Oriente? Negli ultimi giorni, Israele ha tentato di prevenire gli attacchi delle forze iraniane e dei loro alleati colpendo obiettivi in ​​Siria, Gaza, Libano e Iraq. 
Come vedrai di seguito, i leader politici sia in Libano che in Iraq stanno ora accusando Israele di una "dichiarazione di guerra", e Hezbollah si impegna a colpire Israele duramente.   Naturalmente se scoppia una guerra in piena regola tra Israele e uno dei suoi vicini, è probabile che diventi quasi immediatamente una guerra multi-fronte. Ma al centro, questo è un conflitto tra Israele e Iran. Gli iraniani hanno ripetutamente promesso di spazzare via la nazione di Israele dalla faccia del pianeta, e l'imminente "guerra finale" sarà letteralmente una questione di vita o di morte per quelle due nazioni.  Entrambe le parti si stanno preparando per questa "guerra finale" da molto tempo, e una volta che esploderà completamente la morte e la distruzione di cui saremo testimoni saranno fuori classifica.
Proprio negli ultimi giorni, i combattimenti si sono intensificati in modo drammatico poiché gli israeliani hanno condotto operazioni  in quattro diversi territori ...
Le forze israeliane hanno apertamente rivendicato attacchi durante il fine settimana in Siria e nella Striscia di Gaza amministrata dai palestinesi e sono state incolpate per altre due operazioni in Libano e Iraq. Quando sono emerse notizie su ciò che è accaduto in tutta la regione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accennato agli sforzi in corso all'estero del suo paese, raccontando a un incontro di pianificazione di lunedì che "approfondiremo le nostre radici e colpiremo i nostri nemici".
Gli attacchi in Siria, in Libano e in Iraq hanno preso di mira in modo specifico le forze iraniane e i loro alleati, e l'obiettivo era  prevenire imminenti attacchi contro Israele ...
In Siria, gli aerei da guerra israeliani hanno ucciso due membri degli Hezbollah libanesi. Israele afferma che gli individui stavano sostenendo un complotto del Corpo della Guardia rivoluzionaria islamica iraniana per lanciare droni carichi di esplosivi in ​​Israele. Gli israeliani affermano che la specifica unità del Corpo di Guardia Rivoluzionaria Islamica responsabile era la Forza Quds, guidata da Qassem Soleimani. Se fosse vero, la Forza Quds stava probabilmente usando Hezbollah come proxy negabile per evitare collegamenti diretti tra la trama e Teheran.
In un'altra operazione in Libano, Israele prese di mira un altro gruppo alleato iraniano, il Fronte popolare per la liberazione della Palestina. In Iraq, importanti figure allineate all'Iran hanno accusato Israele di un altro attacco aereo.
I missili non volano direttamente avanti e indietro tra Israele e Iran, ma a questo punto esiste essenzialmente uno stato di guerra, e molti sono profondamente preoccupati per quello che succederà dopo.
In particolare, sembra che Hezbollah potrebbe lanciare un attacco su larga scala contro Israele in qualsiasi momento, perché la sua leadership è assolutamente furiosa che gli israeliani abbiano appena colpito il loro quartier generale  a Beirut ...
Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, ha minacciato di attaccare Israele come rappresaglia per un attacco di droni nel fine settimana nel quartier generale dell'organizzazione a Beirut. Le tensioni tra Israele e Hezbollah sono al punto più alto dalla guerra del 2006.
E anche lo stesso governo libanese è estremamente arrabbiato. In effetti, il presidente del Libano ha dichiarato pubblicamente che ciò che Israele ha appena fatto è essenzialmente l'equivalente di  "una dichiarazione di guerra" ...
Il presidente libanese Michel Aoun ha incontrato lunedì il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano Jan Kubis, definendo le mosse di Israele a Beirut e Qusaya "una dichiarazione di guerra".
La dichiarazione ha fatto eco alle parole della potente Alleanza Fateh irachena, che ha chiamato attacchi separati che hanno ucciso un comandante della milizia nella città di confine di Al-Qaim "una dichiarazione di guerra contro l'Iraq e il suo popolo", secondo l'Associated Press.
Questa è una situazione estremamente grave. Israele è letteralmente sull'orlo della guerra con Hezbollah, e molti ritengono che una simile guerra sia inevitabile.
Nel frattempo, un blocco molto potente nel governo iracheno ha anche accusato Israele di  "una dichiarazione di guerra" ...
Un potente blocco nel parlamento iracheno ha chiesto il ritiro delle truppe statunitensi  dall'Iraq , a seguito di una serie di raid aerei contro le milizie sciite appoggiate dall'Iran nel paese che sono state incolpate di  Israele .
Lunedì la Fatah Coalition ha dichiarato di ritenere gli  Stati Uniti  pienamente responsabili della presunta aggressione israeliana, "che consideriamo una dichiarazione di guerra contro l'Iraq e il suo popolo".
Non avevamo visto gli obiettivi degli attacchi militari israeliani in Iraq fino a poco tempo fa, e questo ultimo attacco ha assolutamente infuriato le milizie sciite. Durante la processione funebre per il comandante che fu ucciso durante l'attacco, alcuni combattenti sciiti  stavano calpestando la bandiera americana ...
Il gruppo della milizia sciita, nel frattempo, ha tenuto una processione funebre a Baghdad per il comandante ucciso domenica.
"Non c'è altro Dio più grande che Dio!" Urlavano i partecipanti al lutto mentre marciavano dietro uno stendardo con le parole "Morte in America" ​​e "Morte in Israele". Alcuni calpestavano una bandiera americana mentre marciavano.
Migliaia di soldati statunitensi sono morti, altre migliaia sono rimaste ferite e abbiamo speso trilioni di dollari nel processo di "liberazione" dell'Iraq, ed è così che si sentono per noi.
Che spreco colossale.
Alla fine, nulla sarà in grado di fermare la guerra massiccia che sta arrivando nella regione. Gli iraniani e tutti i loro alleati hanno un odio alimentato religiosamente per Israele che la maggior parte delle persone che vivono nel mondo occidentale non capiranno mai, e sono assolutamente ossessionati dal distruggere permanentemente la nazione di Israele come esiste oggi. Non ci sarà mai pace tra le due parti e il prossimo conflitto apocalittico sarà letteralmente una battaglia per la sopravvivenza nazionale.
Questo può sicuramente essere descritto come un periodo di  "guerre e voci di guerre" , e la situazione sul campo è estremamente fluida in questo momento.   Il fatto che gli israeliani abbiano altre elezioni nazionali in arrivo aggiunge un ulteriore livello di complessità a tutto ciò e che le elezioni possono far accelerare gli eventi ancora più velocemente di quanto molti si aspettassero.
Preghiamo per la pace, perché in questo momento le tensioni sono estremamente alte e le cose stanno iniziando a perdere il controllo.
E quando scoppierà una guerra in piena regola, è molto probabile che gli Stati Uniti vengano coinvolti e ciò avrà enormi implicazioni per tutti noi.

Dopo che Trump lascia la Francia, Macron mette in guardia il mondo "Sta vivendo la fine dell'egemonia occidentale"

Dopo essersi ritirato dal palco dopo la sua conferenza stampa congiunta con il presidente Trump, il presidente francese Emmanuel Macron ha colto l'occasione per colpire Trump e abbracciare Putin (presumibilmente dopo aver ottenuto il permesso da Angela Merkel).
"Stiamo vivendo la fine dell'egemonia occidentale", ha  detto Macron ai diplomatici martedì, indicando l'ascesa di Pechino e Mosca come segni di un cambiamento sulla scena mondiale.
"L'ordine mondiale viene scosso come mai prima ..."
"Viene scosso a causa di errori commessi dall'Occidente in alcune crisi, ma anche dalle scelte fatte dagli Stati Uniti negli ultimi anni - e non solo dall'attuale amministrazione".
Quindi uno scatto chiaramente mirato a Trump, ma ci chiediamo se Macron si rende conto che fa parte dell' "Occidente" che descrive come fare errori?
Macron quindi raddoppiò, avvertendo che sarebbe stato un "errore strategico" per le nazioni occidentali non cambiare il loro atteggiamento nei confronti di Mosca .
Come osserva RT , la retorica di Macron verso Mosca si è leggermente attenuata negli ultimi mesi ...
"Allontanare la Russia dall'Europa è un profondo errore strategico".
"O stiamo spingendo la Russia in isolamento, il che aumenta le tensioni, o allearsi con altre grandi potenze come la Cina, che non sarebbe nel nostro interesse"  , ha detto Macron, chiedendo il  "ripensamento"  delle relazioni con Mosca.
Altrimenti, l'Europa sarà bloccata da  "conflitti congelati"  e rimarrà  "un teatro per la lotta strategica tra Stati Uniti e Russia",  ha sottolineato.
Queste "scelte" stanno influenzando "i conflitti nel Medio e altrove, rendendo necessario ripensare le strategie militari e diplomatiche ", ha osservato Macron.
Ironia della sorte, i commenti di Putin di Macron sono arrivati ​​dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump è stato criticato dalla maggior parte dei media occidentali per aver osato suggerire di invitare Putin a partecipare all'evento G7 del prossimo anno (che Trump ospiterà).
Il che è strano perché i giornalisti hanno affermato che una cena chiave del G7 è stata "rovinata" dall'insistenza di Trump che la Russia sarebbe vitale per le discussioni :
Durante la cena al mare, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si sono opposti alle richieste di Trump. Un presente diplomatico ha detto alla pubblicazione che la serata è stata tesa: “La maggior parte degli altri leader ha insistito sul fatto che si trattava di una famiglia, un club, una comunità di democrazie liberali e per questo motivo hanno detto che non si può permettere al presidente Putin - che non lo rappresenta - il rientro . "
A quanto pare il primo ministro italiano Giuseppe Conte, che ha formalmente annunciato le sue dimissioni all'inizio di questa settimana, è stato l'unico leader del G7 a sostenere la proposta di Trump.
Altre "notizie false"?
Fonte: qui