9 dicembre forconi: 07/19/18

giovedì 19 luglio 2018

Metro C: tra gli indagati spunta anche Alemanno

In 25 rischiano di finire a processo per reati che vanno dalla truffa aggravata per 320 milioni alla corruzione e al falso. 

Tra i nomi anche quello dell'ex sindaco di Roma e di Incalza.

La Procura di Roma ha chiuso le indagini relative ai lavori legati alla Metro C di Roma. In 25 rischiano di finire sotto processo per i reati che vanno dalla truffa (per 320 milioni) alla corruzione e al falso. Tra gli indagati anche l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l'ex assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma (sempre Giunta Alemanno), l'ex assessore alla Mobilità Guido Improta (Giunta Marino), l'ex dirigente del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza e i dirigenti di Roma Metropolitane e Metro C all'epoca dei fatti.

L'ACCUSA DI TRUFFA AGGRAVATA

L'apertura del fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Erminio Amelio, è legata a una nota del collegio sindacale e un esposto di una associazione che risale al 2013. Agli indagati viene contestato, a seconda delle posizione, il reato di concorso in truffa aggravata ai danni di enti pubblici in relazione a due episodi ritenuti illeciti. Il primo, del 6 settembre del 2011, fa riferimento al pagamento della somma, secondo gli investigatori «non dovuta», di 230 milioni di euro che ha indotto in errore il Cipe (quanto all'emanazione della delibera autorizzativa del pagamento), oltre allo Stato, alla Regione Lazio e al Comune, perché rappresentava un ingiusto profitto a Metro C, quale Generale Contractor.

L'OMBRA DI UNA PARENTOPOLI

Il secondo che risale al novembre 2013, riguarda l'erogazione di altri 90 milioni di euro (mai avvenuta), sempre a beneficio di Metro C, quale tranche per la prima fase funzionale dei lavori, anche in questo caso finanziamenti non dovuti perché frutto di un precedente accordo illecito (accordo transattivo). I pm contestano anche alcuni episodi di corruzione legati ad assunzioni di figli e parenti di funzionari pubblici.

In particolare nei confronti di Alemanno, i pm contestano i reati di falso materiale e falso ideologico e truffa aggravata. I magistrati affermano che l'ex primo cittadino, in concorso con l'ex assessore alla Mobilità Aurigemma, ha «attestato il falso» in risposta alla richiesta del direttore della struttura tecnica di missione del ministero dei Trasporti, Ercole Incalza, di «esprimersi», è detto nel capo di imputazione, «anche acquisendo il parere dell'avvocatura del Comune, in merito alla fondatezza delle riserve avanzate in corso d'opera dal contraente generale Metro C e in relazione alle prospettive di eventuale soccombenza da parte del soggetto aggiudicatore» nell'ambito dei lavori di realizzazione della linea C.

LE ACCUSE CONTRO ALEMANNO, AURIGEMMA E INCALZA

Secondo i pm, Alemanno e Aurigemma avrebbero attestato falsamente nell'atto del 7 novembre del 2012 perché «mai l'avvocatura del Comune di Roma si era pronunciata al riguardo, perché i legali incaricati da Roma Metropolitana avevano espressamente evidenziato di non aver mai potuto esaminare la documentazione relativa alle Riserve, mai inviata ai loro uffici, perché il magistrato della Corte dei Conti (Maria Elena Raso) mai ha espresso 'autorevole valutazione' e neppure di merito sulle Riserve e perché l'avvocatura capitolina aveva comunicato al sindaco che le somme erano state riconosciute come 'maggiori oneri conseguenti allo slittamento temporale delle prestazioni contrattuali' riconoscibili solo in quanto addebitabili ai ritardi». Per i magistrati al reato ha partecipato anche Incalza che «prima concordava con Aurigemma (mediante scambio di mail sequestrate dalla Finanza nel pc dello stesso direttore della Stm) il contenuto della Nota e poi di suo pugno provvedeva a effettuare delle modifiche sul contenuto di alcuni punti che confluivano nella lettera del 7 novembre del 2012 poi firmata da Alemanno».

Fonte: qui

PRETORIA: UN PASSEGGERO RIPRENDE DAL FINESTRINO LO SCHIANTO DELL’AEREO SUL QUALE VIAGGIAVA INSIEME AD ALTRE 18 PERSONE

“SI METTE MALE, SI METTE DAVVERO MALE” SI SENTE PRIMA CHE IL VELIVOLO CON IL MOTORE IN FIAMME SI SCHIANTI SU UN EDIFICIO NELLE ZONE DI CAMPAGNA DELLA VICINA CAPITALE PRETORIA 
IL BILANCIO È DI DUE MORTI…


aereo si schianta in sudafrica 6AEREO SI SCHIANTA IN SUDAFRICA 
L'aereo sta precipitando: lo schianto ripreso in diretta da un passeggero. Nell’incidente, avvenuto in Sudafrica il 10 luglio, due persone sono morte. Feriti i due piloti. Erano a bordo di un aereo d’epoca, un Convair CV-340.

aereo si schianta in sudafrica 5AEREO SI SCHIANTA IN SUDAFRICA 
Ora è stato diffuso il video che documenta il momento dello schianto. Nel filmato, caricato su YouTube da Airlive net, si sente una delle persone a bordo che dice: «Si mette male, si mette davvero male». Poi lo schianto e le immagini diventano scure.

Fonte: qui
aereo si schianta in sudafrica 3AEREO SI SCHIANTA IN SUDAFRICA aereo si schianta in sudafrica 2AEREO SI SCHIANTA IN SUDAFRICA 

CONFINDUSTRIA TORNA ALL’ATTACCO E SCATENA LA REAZIONE DI DI MAIO: "FANNO TERRORISMO PSICOLOGICO. SONO GLI STESSI CHE GRIDAVANO ALLA CATASTROFE SE AVESSE VINTO IL NO AL REFERENDUM, POI SAPPIAMO COME È FINITA"

CONFINDUSTRIA: “IL DECRETO DIGNITÀ VA CORRETTO: GLI EFFETTI SULL’OCCUPAZIONE SARANNO PEGGIORI DELLE STIME” 


VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIAVINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA
Gli effetti saranno peggiori delle stime. Confindustria torna a criticare il decreto dignità(siamo alle solite ricette economiche, di compressione dei diritti dei salari dei lavoratori, fallimentari per l'economia!!!) e nella relazione preparata per l’audizione che si tiene oggi in Commissione Lavoro alla Camera, lo ribadisce a chiare lettere. «Il ritorno delle causali (contenuto nel decreto, ndr) comporterà un aumento del contenzioso, che le riforme degli anni scorsi avevano contribuito ad abbattere (le cause di lavoro sui contratti a termine sono passate da oltre 8mila nel 2012 a 1.250 nel 2016, ndr)».

«Il fatto che per contratti tra i 12 e i 24 mesi sia richiesto alle imprese di indicare le condizioni del prolungamento — spiegano gli industriali — esponendole all’imprevedibilità di un’eventuale contenzioso, finisce nei fatti per limitare a 12 mesi la durata ordinaria del contratto a tempo determinato, generando potenziali effetti negativi sull’occupazione oltre quelli stimati nella Relazione tecnica al Decreto» in cui si fa riferimento a un abbassamento della durata da 36 a 24 mesi.

Salta la causale per i contratti stagionali
di maioDI MAIO
Ma non solo. Secondo l’associazione «la sola abolizione dei voucher sembrerebbe spiegare una quota consistente, attorno al 15%, dell’aumento del lavoro a termine intervenuto dal secondo trimestre 2017. Il recente aumento dell’occupazione temporanea - ha osservato direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, nel corso dell’audizione - deve essere letto altresì alla luce delle modifiche normative intervenute in materia di lavoro negli ultimi anni, ovvero l’abrogazione dei contratti di collaborazione a progetto e del lavoro accessorio regolato tramite voucher».

Secondo Confindustria, «i dati non sembrano quindi supportare la preoccupazione di un aumento della precarietà del lavoro legata a comportamenti opportunistici da parte delle imprese. Al contrario, la quota di aumento del lavoro temporaneo spiegato dalla corrispondente riduzione di collaborazioni e lavoro accessorio è verosimilmente associata a una diminuzione della precarietà, anziché al temuto aumento».
VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIAVINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA

La replica di Di Maio
Ma Luigi Di Maio, che già nei giorni scorsi si era scagliato contro le critiche evocando addirittura sabotaggi nei confronti del governo, replica su Facebook: «Confindustria oggi dice che con il Decreto Dignità ci saranno meno posti di lavoro. Sono gli stessi che gridavano alla catastrofe se avesse vinto il no al Referendum, poi sappiamo come è finita. Sappiamo come finirà anche in questo caso» ha scritto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. «Non possiamo più fidarci - aggiunge - di chi cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare.

marcella panucciMARCELLA PANUCCI

Il Decreto Dignità combatte il precariato per permettere agli italiani, soprattutto ai più giovani, di iniziare a programmare un futuro. Cioè permette di creare quelle condizioni che sono la base per fare impresa, per rilanciare i consumi e per creare un circolo virtuoso».

 «Dopo anni di precariato, e di leggi che hanno massacrato i lavoratori, è ormai evidente che queste politiche non hanno aiutato nessuno: né i lavoratori, né gli imprenditori. Sono convinto che gli effetti del Decreto Dignità porteranno anche Confindustria a questa conclusione», osserva il ministro che conclude il post dicendo «siamo dalla parte dei cittadini, e non faremo nessun passo indietro. Stateci vicino!». Fonte: qui

A PALERMO UNA RAGAZZA DI 23 ANNI È STATA AGGREDITA DAL SUO CANE, UN PITBULL, CHE LE HA STACCATO IL BRACCIO DESTRO IN TRE PARTI

“NON VOGLIO MORIRE” URLAVA LA VITTIMA CHE È STATA SOCCORSA DALLA MADRE, ANCHE LEI RIMASTA FERITA 

LA GIOVANE È SOTTOPOSTA A UN INTERVENTO DI CHIRURGIA PLASTICA CHE PERÒ NON LE PERMETTERÀ DI RECUPERARE L'ARTO…

Silvia Iacono per "www.gds.it"

pitbullPITBULL
Un pitbull ha aggredito la sua padrona, F.A. di 23 anni, staccandole il braccio destro. È accaduto in via Agnetta all’altezza del civico 91 nella zona di Villagrazia a Palermo. A salvarla l'intervento della madre, G.D.L., 52 anni, anche lei ferita anche se lievemente.

La ragazza è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata all’ospedale Civico dove è sottoposta a un intervento di chirurgia plastica che però non le permetterà di recuperare l'arto. In queste ore i medici stanno intervenendo sulla ferita.

pitbullPITBULL
Alla centrale operativa dei vigili urbani sono arrivate diverse segnalazioni di un cane aggressivo che impauriva i passanti. I vigili urbani lo hanno individuato e una squadra del canile municipale lo ha circondato e catturato.

E' drammatico il racconto dei testimoni che hanno assistito all'aggressione del pitbull alla ragazza di 23 anni nel quartiere di Villagrazia a Palermo. La giovane ha perso l'uso dell'arto.
pitbull 3PITBULL 

Alcuni hanno aiutato la 23enne a liberarsi dal cane che mentre veniva azzannata gridava: "Non voglio morire". Secondo i testimoni il braccio è stato staccato in tre parti.

Escalation di casi di aggressioni di cani tra Palermo e provincia. Tre negli ultimi giorni. Ieri un bambino è stato morso da un randagio sul lungomare di Porticello a Santa Flavia. Il piccolo stava giocando quando l’animale, un grosso cane di colore nero, lo ha ferito alla testa, al volto e alle gambe. E' stato trasportato all’ospedale dei Bambini di Palermo dove i medici lo stanno medicando.

pitbull 1PITBULL 


Due giorni fa una bambina di due anni, invece, è stata morsa al volto in via Impastato a Bagheria. Sono stati necessari 19 punti di sutura per ricucire la ferita provocata dal cane.

Fonte: qui

L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ POTREBBE ''BOLLARE'' IL PARMIGIANO E IL MEGLIO DEL MADE IN ITALY (PIZZA, PROSCIUTTO, OLIO EXTRAVERGINE) COME NOCIVO PER LA SALUTE

NELLE NUOVE LINEE GUIDA PUÒ FINIRE PURE IL PREGIATO FORMAGGIO PERCHÉ HA UN PO' TROPPO SALE 

MA PURE L'ACQUA PUÒ UCCIDERE: SE UNO NE BEVE SEI LITRI IN POCHI MINUTI, ADDIO. 

"IL PARMIGIANO COME IL FUMO" L'ASSURDA CROCIATA DELL'OMS CHE PENALIZZA IL MADE IN ITALY
Andrea Cuomo per ''il Giornale''

PARMIGIANOPARMIGIANO
Immaginate una forma di Parmigiano-Reggiano, coi suoi quaranta chili di bontà, etto più etto meno. Poi immaginate la sua crosta lucida e dorata, punzonata dalle scritte e dai simboli che ne certificano l'autenticità.

Poi... ehi, ma che cos'è quella? Una placchetta con un immagine di un uomo grasso e sofferente. E una scritta che la didascalizza: «Il Parmigiano Reggiano nuoce gravemente alla salute». Oppure: «Il formaggio rende diabetici».

Praticamente un incubo.

LA VERA PIZZA MARGHERITALA VERA PIZZA MARGHERITA
Eppure potrebbe andare davvero a finire così. L'Oms, l'organizzazione mondiale della sanità, ha messo nel mirino le malattie non trasmissibili ma assai omicide come il diabete, il cancro, l'infarto. Una vera e propria guerra santa, anzi sana: del resto sono le maggiori cause di mortalità al mondo, solo il cancro in un anno si porta via quasi nove milioni di persone e sbianchetta oltre 200 milioni di anni di vita potenziali. E le malattie cardiovascolari fanno pure di peggio, nemico pubblico numero uno. Wanted.

L'organizzazione dell'Onu ha deciso che entro il 2030 le morti per questi fattori dovranno diminuire di almeno un terzo. E tutti facciamo il tifo, ci mancherebbe. Morire meno piace a tutti. La data fatidica è il prossimo 27 settembre, quando all'Onu si discuterà di malattie non trasmissibili e si metterà ai voti una risoluzione che potrebbe prevedere elevate imposte e dissuasori di acquisto come i terrorizzanti avvisi tipo Marlboro sui cibi accusati di favorirle.
OMS ORGANIZZAZIONE MONDIALE SANITaOMS ORGANIZZAZIONE MONDIALE SANITA

Però. Però nella black list dell'Oms, oltre a tanto junk food, rischiano di finire anche alcuni dei gioielli del made in Italy agroalimentare come il Parmigiano Reggiano, bocciato per una presenza di sale leggermente superiore alla quantità consigliata. 

E come il Prosciutto di Parma, l'olio extravergine d'oliva, la pasta, la pizza. Alcune hit della dieta mediterranea così amata in tutto il mondo come elisir di lunga vita che vengono demonizzate da un giorno all'altro perché non abbastanza magri.

Parificati al catrame delle sigarette che ci bituma i polmoni. Parificati alla Coca-Cola anzi peggio. Perché già oggi in alcuni Paesi che hanno adottato l'etichetta a semaforo (rosso=proibito, giallo=con moderazione, verde=a volontà) la bevanda di Atlanta nella versione light o zero ha il via libera mentre quasi tutti prodotti dop italici sono stoppati.

Un po' come scoprire da un giorno all'altro che Marion Cotillard è una racchia. Mentre l'ex compagna di scuola con l'alito pestilenziale vince la corona di miss Universo.

gian marco centinaioGIAN MARCO CENTINAIO
Poi magari non se ne farà nulla, la risoluzione Onu andrà messa ai voti e i fan della pizza e del prosciutto sono tanti e poi passare da un pronunciamento dei parrucconi di New York a una legge nazionale o comunitaria non è automatico, ma intanto vuoi mettere il danno d'immagine?

I produttori sono terrorizzati. In ballo c'è un export gustoso che vale 41 miliardi di euro l'anno e che sperano di aumentare, e già il Ceta non aiuta.

Il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio ieri nel corso di un'intervista al network radiofonico della Cei InBlu Radio, ha parlato di «pazzia pura» e ha promesso «una battaglia molto dura», chissà se salviniana. «C'è la volontà ha detto il signor ministro di ridimensionare i prodotti italiani. Siamo sotto attacco. Ma il nostro obiettivo è quello di far capire al mondo che l'enogastronomia italiana è di qualità. Non voglio assolutamente fare un passo indietro. Non posso pensare che i nostri prodotti come il Grana Padano, il Parmigiano, il Prosciutto di Parma o l'olio vengano considerati come i prodotti chimici che spesso vengono venduti nei supermercati americani».
prosciuttoPROSCIUTTO

Si indigna anche Riccardo Deserti, direttore del consorzio Parmigiano Reggiano. Che ricorda: «Il Parmigiano Reggiano si produce oggi come nove secoli fa». E ammonisce: «Le sue proprietà sono molteplici e tutte legate alle qualità intrinseche del prodotto: alta digeribilità, elevato contenuto di calcio presente in forma particolarmente biodisponibile, assenza di additivi e conservanti, ricchezza di minerali, piacevolezza e gradimento organolettico». Un'altra grattugiata, grazie.





MA ANCHE L'ACQUA PUÒ AMMAZZARCI - DAL CAFFÈ ALLE PATATE, MOLTI ALIMENTI POSSONO ESSERE LETALI IN DOSI ECCESSIVE
Andrea Cuomo per ''il Giornale''

L'Oms demonizza il Parmigiano e il Prosciutto di Parma e non fa nulla contro l'acqua.

L'acqua?

ACQUA BOTTIGLIAACQUA BOTTIGLIA
Sì, perché anche l'acqua può uccidere. Come tutto ciò che ingeriamo. Naturalmente oltre certe quantità.

Lo ha rivelato qualche tempo fa un video (anzi due) comparsi su Youtube e realizzati da AsapScience (in Italia sono stati ripresi tempo fa da Dissapore) che raccontano tutto ciò che può ucciderci e come. Come dite? Istigazione al suicidio? Forse. Ma a mangiare quattrocentottanta banane, l'esatto quantitativo per ingerire il quantitativo di potassio necessario a spedirci all'altro mondo (ma correndo fortissimo) il rischio sarebbe quello di morire di noia prima che di troppo metallo alcalino.

piramide di ciliegiePIRAMIDE DI CILIEGIE
Dicevamo dell'acqua. Alimento benefico per eccellenza, purificatorio e senza pecche. A meno che, ci raccontano i soloni di AsapScience (che fra parentesi significa più o meno: un po' scienza appena puoi) non ne bevessimo sei litri in pochi minuti. Praticamente un affogamento. Alla faccia della purificazione.

Il caffè è già una bevanda con un mood più diabolico. E infatti ne bastano (si fa per dire) settanta tazzine per spedirci dal creatore per eccesso di caffeina (ma va?). Il creatore di cui sopra perdoni costoro se durante il check-in in paradiso dovessero essere un tantino nervosetti.

Che poi tutto quel caffè dobbiamo anche lasciarlo raffreddare e magari zuccherarlo. Meglio, se si ha fretta di morire, rivolgersi al caro vecchio affidabile alcol. Tredici shot di superalcolico bevuti uno dopo l'altro dovrebbero essere sufficienti a mandarci in tilt il sistema nervoso. Prosit. E Rip.

Ma anche altri cibi usualmente innocui possono avere effetti letali. Di arance per morire ce ne vogliono 11mila. Così - dicono - avremmo un overdose di vitamina C. Ma probabilmente a ucciderci sarebbe anche altro e ben prima. Di patate ce ne vogliono 25, purché verdi e quindi ricche della temibile solanina. Il pepe si trasforma in killer se se ne ingeriscono 129 cucchiaini, mentre il cioccolato a causa di un simpatico alcaloide chiamato Teobromina ci fa finire al cimitero nel caso ne ingerissimo un'ottantina di barrette. Mai morte più dolce.
non bevete caffeina in voloNON BEVETE CAFFEINA IN VOLO

I killer più efferati sono due insospettabili: la noce moscata è ricca di myristicina, una sostanza psicoattiva che genera convulsioni e palpitazioni. Soltanto due cucchiaini possono risultare micidiali. E di noccioli di ciliegia ne bastano due: se li ingeriamo così rischiamo di soffocare, ma se li mastichiamo liberano del cianuro. Che bello poter scegliere!

Fonte: qui

GOOGLE NUOVA MULTA RECORD DALL'UNIONE EUROPEA: 4,3 MILIARDI DI EURO PER AVER ABUSATO DELLA POSIZIONE DOMINANTE DEL SUO SISTEMA OPERATIVO ANDROID

L'ANNO SCORSO LA STANGATA DA 2,4 MILIARDI. HANNO 90 GIORNI PER CAMBIARE O AVRANNO UNA PENALE DEL 5% DEL FATTURATO 

L'AD PICHAI MINACCIA: ''POTREMMO FAR PAGARE IL SISTEMA OPERATIVO. CON LA MULTA NON REGGE IL BUSINESS MODEL"

UE, NUOVA MULTA RECORD DA 4,3MLD A GOOGLE PER ANDROID
 (ANSA) - Nuova multa record per Google dalla Commissione Ue, la più alta mai comminata: dovrà pagare 4,3 miliardi di euro per aver abusato della posizione dominante del suo sistema operativo Android. Lo fa sapere l'agenzia Belga. L'anno scorso la Ue inflisse a Google una multa, già record, di 2,4 miliardi di euro per aver favorito il suo servizio di comparazione di prezzi Google Shopping a scapito degli altri competitor.

ANDROID PAYANDROID PAY
La Commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager annuncerà la decisione della Commissione in una conferenza stampa prevista alle 13. Il caso Android è nel mirino di Bruxelles dal 2015. Dopo un anno di indagini, nel 2016 Google fu accusata formalmente di aver obbligato i produttori di smartphone, come Samsung o Huawei, a pre-installare Google Search e a settarlo come app di ricerca predefinita o esclusiva.

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Per Bruxelles, Google ha anche offerto incentivi finanziari ai produttori e agli operatori di reti mobili a condizione che installassero esclusivamente Google Search sui loro apparecchi. Questo allo scopo di consolidare e mantenere la sua posizione dominante. La notizia della multa record è stata data per prima dall'agenzia Bloomberg. Per quanto riguarda la multa inflitta lo scorso anno per Google Shopping, l'azienda ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia della Ue.

UE A GOOGLE, 90 GIORNI PER CAMBIARE O NUOVA MULTA
 (ANSA) - Una multa da 4,34 miliardi di euro per aver imposto dal 2011 "restrizioni illegali" ai produttori di apparecchi Android e operatori di telefonia mobile per consolidare la sua posizione dominante nel campo della ricerca web, e 90 giorni di tempo per mettere fine alle pratiche anticoncorrenziali: è quanto prevede la decisione della Commissione Ue su Google. Se non si adeguerà, l'azienda rischia di pagare una penale del 5% del fatturato di Alphabet, la casa madre.

GOOGLE MAPS PER ANDROIDGOOGLE MAPS PER ANDROID
"Il nostro caso riguarda tre tipi di restrizioni che Google ha imposto ai produttori di apparecchi Android e operatori di rete per assicurarsi che il loro traffico andasse verso il motore di ricerca di Google. In questo modo, Google ha usato Android come veicolo per consolidare il dominio del suo motore di ricerca. Pratiche che hanno negato ai rivali la possibilità di innovare e competere sui meriti. E hanno negato ai consumatori europei i benefici di una concorrenza efficace nella importante sfera mobile. Questo è illegale per le regole dell'antitrust Ue", ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. In particolare, Bruxelles contesta a Google tre cose.

La prima: ha chiesto ai produttori di device Android di pre-installare l'app di Google Search e il browser Chrome come condizione per fornire la licenza dell'app store di Google, cioè Play Store. Secondo: ha pagato alcuni grandi produttori e operatori di rete a condizione che pre-installassero l'app di Google Search. Terzo: ha impedito ai produttori che volevano pre-installare le app di Google di vendere smartphone che avessero versioni alternative di Android non approvate da Google.


3. GOOGLE: CEO PICHAI, POTREMMO FAR PAGARE PER ANDROID
 (ANSA) -  Google in futuro potrebbe far pagare i costruttori di smartphone per avere Android. Lo lascia intendere il Ceo Sundar Pichai in un post in cui commenta la multa dell'Ue. "Finora il business model di Android ha fatto sì che non abbiamo dovuto far pagare ai produttori di telefoni la nostra tecnologia - scrive Pichai - Ma siamo preoccupati che la decisione di oggi possa turbare l'equilibrio raggiunto con Android e che invii un segnale preoccupante a favore dei sistemi proprietari rispetto alle piattaforme aperte".


4. GOOGLE, CON ANDROID PIÙ SCELTA, FAREMO APPELLO
google brin pageGOOGLE BRIN PAGE
(ANSA) - "Android ha creato più scelta per tutti, non meno: un ecosistema fiorente, innovazione rapida e prezzi più bassi sono le caratteristiche classiche di una forte concorrenza. Faremo appello contro la decisione della Commissione". E' il commento di un portavoce di Google dopo la decisione della Commissione Europea su Android.

Fonte: qui

DONNA ARRESTATA A WASHINGTON CON L’ACCUSA DI ESSERE UNA SPIA RUSSA

LA 29ENNE AVREBBE AVUTO LEGAMI CON IL CREMLINO TRAMITE UN BANCHIERE RUSSO. 

PER GLI INVESTIGATORI ERA STATA INCARICATA DI APRIRE “UN CANALE SEGRETO” PER ARRIVARE A TRUMP

Guido Olimpio per www.corriere.it
maria butina 5MARIA BUTINA 5
Maria Butina, nonostante abbia solo 29 anni, ha già fatto molte cose. Ha aperto un negozio di mobili in Siberia, ad Alta Krai, quindi lo ha venduto per trasferirsi a Mosca dove si è lanciata nella politica. Due anni dopo avrebbe iniziato una nuova vita, più intrigante e densa di contatti, fino ad entrare nel grande gioco del Russiagate.

Per gli investigatori statunitensi questa ragazza dai capelli rossi, tenace e intraprendente, è «un’agente di influenza» russa incaricata di aprire «un canale segreto» per arrivare fino a Donald Trump. Accusa severa che si è tramutata in un atto di incriminazione e nel successivo arresto, avvenuto di gran fretta nel timore che potesse scappare dagli Stati Uniti, il suo terreno di caccia.

La giovane russa — se sono fondati gli addebiti — ricorda altre semi-spie sguinzagliate dal Cremlino in questi anni. Persone capaci di muoversi in ambienti diversi, abili nel tessere legami, costruire amicizie, agire in profondità. Molto humint, ossia molto fattore personale, e poca tecnologia. Tante feste e party, congressi e persino raduni di preghiera, incontri aperti, non missioni mascherate. L’importante è trovare il sentiero giusto, quello che conduce lontano. E nella terra delle Colt Maria Butina si è lanciata nelle braccia della lobby delle armi, la National Rifle Association. Ed ecco le foto che la ritraggono a fiere con pistole, fucili e cappello da cowboy.

Maria ButinaMARIA BUTINA
Coltivando relazioni con dirigenti dell’Nra, frequentando membri importanti come Paul Erickson del South Dakota, presenziando ad ogni occasione possibile la «rossa» sarebbe riuscita a far breccia. Non certo per sua unica iniziativa. Il sospetto dell’investigatore speciale Robert Mueller è che dietro la Butina ci sia innanzitutto Alexander Toshin, figura di rilievo della Banca centrale russa, suo boss e gancio diretto con il Cremlino. Esaminando computer e cellulare dell’arrestata l’Fbi ha trovato le tracce dei report con la quale informava il referente. Un aggiornamento costante di quanto combinava in riva al Potomac e nelle sue incursioni nei corridoi dell’establishment.

Lavorando sotto la luce del sole e delle telecamere, Maria avrebbe lanciato una serie di passi per rinsaldare l’amicizia con ambienti repubblicani e in particolare con l’entourage del candidato più gradito a Putin, Donald Trump. Viaggi in Russia, cene, ma anche rapidi colloqui hanno fatto da cornice. Ma, insieme a questi aspetti non certo misteriosi, c’è un lato più oscuro, quello di possibili finanziamenti, fronte sul quale c’è ancora da scavare malgrado la pista dei soldi non sia sempre facile da dimostrare.
donald trump vladimir putinDONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN

Sono intrecci che si sommano ad altri, non meno complicati, sempre sull’asse Mosca-Washington, con molti intermediari impegnati nel far crescere l’asse Vladimir-Donald. Nei mesi scorsi si è parlato di un ruolo di un principe degli Emirati Arabi, insieme all’ex fondatore della Blackwater, Erik Prince. Giri con una tappa esotica alle Seychelles, prospettive di affari, amicizie interessate. Non scopriamo certo nulla, denaro e politica (alta o bassa) in questo caso procedono sullo stesso binario, qualsiasi gesto ha un costo. Sono favori uniti a investimenti sul futuro.

Maria Butina ora è in mezzo a tutto ciò. Si difende sostenendo di essere una appassionata d’armi, nega azioni malevole, non vuole certo passare per una pericolosa Mata Hari. Magari potrà portare come prova le dichiarazioni di Trump per dimostrare che il capo della Casa Bianca non ha bisogno di essere condizionato dagli 007 russi, la sua «passione»per Putin è evidente. Se non ci riuscirà deve essere pronta ad una condanna: rischia cinque anni di prigione. E in quel caso dovrà sperare in un gesto di clemenza oppure in uno scambio di spie.

Fonte: qui