9 dicembre forconi: 09/30/17

sabato 30 settembre 2017

NOTTE DI GUERRIGLIA A TORINO: MANIFESTANTI ANTI G7 ALL'ASSALTO DELLE FORZE DELL’ORDINE NELLE VIE DEL CENTRO: 3 GIOVANI FERMATI, 2 AGENTI FERITI

LANCIO DI BOMBE CARTA E PETARDI CONTRO LA POLIZIA (VIDEO)
CASSONETTI DEI RIFIUTI INCENDIATI, IMBRATTATA UNA SEDE DEL PD – VIDEO


lancio di petardi contro forze dell''ordine a torino 3LANCIO DI PETARDI CONTRO FORZE DELL'ORDINE A TORINO 3
Il lavoro inaugura alla Reggia di Venaria l'ultimo G7 della Innovation Week Italian e anima la protesta contro il summit. "Il vostro lavoro solo sfruttamento e povertà" è lo slogan dei manifestanti, che a Torino hanno dato vita a cortei e presidi nelle stesse ore in cui i rappresentanti dei sette Paesi più sviluppati al mondo si sono incontrati nella Galleria Grande della residenza sabauda.
Qualche manganellata, due manifestanti fermati e l'università occupata il bilancio dell'onda anti-G7 che sabato promette di raggiungere la stessa Venaria.
"Reset G7" è la parola d'ordine di studenti, precari e disoccupati, ma anche di anarchici, centri sociali e No Tav riuniti di buonora, in centro città, dopo le prime avvisaglie della notte precedente con lanci di uova contro la Cisl e la Fondazione Agnelli e la chiusura simbolica di un supermercato. "Della vostra zona rossa non me ne frega niente", "Voi nelle regge, noi nelle piazze", "Torino è la mia città, voi ministri che ci state a fà?" alcuni dei cartelli esposti dai manifestanti, con slogan contro il ministro Poletti. Gli scontri in corso Vittorio, all'angolo con via Carlo Alberto, con il primo tentativo di raggiungere piazza Carlina e l'albergo che ospita le delegazioni internazionali.
lancio di petardi contro forze dell''ordine a torino 3LANCIO DI PETARDI CONTRO FORZE DELL'ORDINE A TORINO 
La polizia in assetto antisommossa ha effettuato una carica di alleggerimento e fermato un giovanissimo. Il secondo è stato bloccato poco dopo in via Della Rocca. Portati via dalla forze dell'ordine, e accompagnati negli uffici della questura, la posizione di entrambi è ora al vaglio degli inquirenti. Tensioni anche in via Plana, un'altra delle vie che portano al centro storico, quando il corteo ha deviato su piazza Vittorio per poi raggiungere i corridoi di Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà umanistiche dell'università occupata e trasformata nella "base per le prossime iniziative di protesta".
lancio di petardi contro forze dell''ordine a torino 3LANCIO DI PETARDI CONTRO FORZE DELL'ORDINE A TORINO 
Tensioni anche in serata tra le forze dell'ordine e i manifestanti che protestano contro il G7. Questi ultimi, dopo una lunga marcia per le vie del centro, hanno attaccato la polizia nella centrale via Po con un fitto lancio di fuochi d'artificio e grossi petardi. Gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto disperdendo i manifestanti, che sono indietreggiati in piazza Castello. Incendiati alcuni cassonetti dell'immondizia in Viale Primo Maggio, ci sarebbero alcuni fermati.

Uova e cassonetti rovesciati, sfila protesta nella notte È proseguito oltre la mezzanotte la Street Parade, il primo dei cortei di protesta contro il G7 organizzati a Torino. I partecipanti, alcune centinaia, hanno sfilato per il quartiere San Salvario e sul lungo Po dei Murazzi, per poi raggiungere zona Vanchiglia.


torino assalto contro agentiTORINO ASSALTO CONTRO AGENTI
Durante il corteo sono stati numerosi gli slogan contro le forze dell'ordine e due cassonetti dell'immondizia sono stati rovesciati. Uova sono state lanciate contro la sede della Fondazione Agnelli e contro gli uffici della Cisl. Momenti di tensione in via Madama Cristina, dove un supermercato Carrefour è stato simbolicamente chiuso con del nastro adesivo per protestare contro lo sfruttamento dei lavoratori da parte delle multinazionali.

Fonte: qui

ALTA TENSIONE A BARCELLONA ALLA VIGILIA DEL REFERENDUM PER L'INDIPENDENZA: SPARI CONTRO UN SEGGIO OCCUPATO, 4 FERITI

IERI SERA LA GRANDE MANIFESTAZIONE PER IL VOTO


NEL POMERIGGIO OLTRE DUEMILA TRATTORI AVEVANO INVASO LE STRADE DELLA CITTA'

MADRID INVIA 10MILA AGENTI: "IL REFERENDUM NON SI FARA'" 

CHIUSO LO SPAZIO AEREO SOPRA BARCELLONA (VIDEO) 

TUTTE LE ARMI DI RAJOY PER EVITARE IL DIVORZIO: PRESSIONI SUI SINDACI, SITI WEB OSCURATI, I GIUDICI A GOOGLE: "BLOCCATE LE APP CON LE MAPPE DEI SEGGI"

IL CAPITANO DELLA SPAGNA SERGIO RAMOS ATTACCA PIQUE' PRO INDIPENDENZA CATALANA


Francesco Olivo per la Stampa

BARCELLONA MANIFESTAZIONEBARCELLONA MANIFESTAZIONE
Si vota domani o almeno ci si proverà. L' ordine della casa è esplicito: normalità. Il governo catalano riunisce la stampa e, come se si trattasse di elezioni qualsiasi, descrive la logistica del referendum più conteso di sempre: 6249 seggi per 5,3 milioni di elettori. Poi, con un colpo di scena ben studiato, ecco comparire un' urna. Niente di esoterico, certo.

Ma nell' anomalia di questi giorni qualcuno si emoziona davanti all' oggetto desiderato da alcuni e ricercato da altri. E l' epica del momento non è scalfita da una notizia che arriva poco dopo: i contenitori di schede sono stati acquistati, 5 euro l' uno, da un' azienda cinese che giura (forse annusando aria di guai) di averle mandate in Francia. La campagna elettorale proibita si è chiusa ieri con un comizio patriottico, sotto al Montjuic di Barcellona, la collina sacra del catalanismo e delle sue tragedie. Luci, musica e tanta folla (80 mila secondo gli organizzatori), con il capo della Generalitat Carles Puigdemont che sente profumo di storia: «Non ci hanno fermato, voteremo».

BARCELLONA REFERENDUMBARCELLONA REFERENDUM
Ora però, per gli indipendentisti inizia la sfida più complessa: mettere queste urne all' interno dei seggi, non una banalità visto che la polizia ha l' ordine di non aprire i locali e di sequestrare tutto il materiale. Detta così, sembrerebbe persino semplice: ma gli agenti incaricati dal giudice sono i Mossos d' Esquadra, il corpo catalano che vive giorni di grandissime contraddizioni. Il capo, Josep Lluis Trapero, si barcamena da tempo, sempre sul filo dell' ammutinamento: per uscire dal dilemma (disobbedire alla legge o tradire il governo locale) Trapero ha trovato una situazione di compromesso: «Tenere chiusi i seggi, ma senza l' uso della forza».
BARCELLONA PROTESTEBARCELLONA PROTESTE

L' ambiguità viene fatta notare da Madrid: come si sgombera una sezione elettorale piena di gente che vuole votare? I poliziotti dovrebbero farsi trovare ai seggi alle sei del mattino (tre ore prima dell' apertura), ma anche questo punto è accolto con dubbi spagnoli: e se qualcuno si trovasse dentro dalla notte? L' ipotesi è fondata: già da ieri sera gruppi di genitori indipendentisti hanno occupato delle scuole (con i figli) per evitare i sigilli, sono i «pigiama party del Sì», ennesimo momento pittoresco in un momento drammatico. I giudici non ci trovano niente di comico: «I presidi che cederanno le chiavi degli istituti ne risponderanno penalmente». Alcuni attivisti hanno provato l' azione già ieri al Raval, nel centro di Barcellona, ma sono stati respinti.

L' ordine pubblico è la preoccupazione più grande di queste ultime ore che precedono il fatidico primo ottobre. Nel governo spagnolo, dopo giorni di prevalenza dei falchi, ora sembrano trovare ascolto anche le colombe, il cui obiettivo sarebbe evitare la violenza, tollerando qualche seggio sparso per la regione. Consentire un simulacro, insomma, per evitare cose peggiori. Intanto Madrid ha ordinato di chiudere lo spazio aereo sopra Barcellona a elicotteri, aerei privati e droni. A sorvegliare ci saranno 10 mila agentin inviati dal governo Rajoy.

BARCELLONA SEGGI OCCUPATI CON TRATTORIBARCELLONA SEGGI OCCUPATI CON TRATTORI
La linea ufficiale resta, però, quella della fermezza più assoluta, non solo per il voto di domani, ma anche per la complicata settimana che comincerà il 2 ottobre: «Puigdemont e Junqueras non saranno gli interlocutori», dice il portavoce dell' esecutivo Rajoy, Méndez de Vigo, indicando il presidente e il vice della Generalitat come responsabili di questo scontro inedito. «Non è un vero referendum, ne risponderanno penalmente e anche da un punto di vista patrimoniale». Il re Filippo VI tace, ma cancella tutti gli impegni della settimana prossima. Stessa cosa fanno i ministri, così salta anche il vertice con l' Italia a Roma, in programma da lunedì. Il governo catalano ha annunciato contro denunce: «Per perseguire un' idea hanno utilizzato le strutture dello Stato, dimenticando la divisione di poteri». Ultimi fuochi prima del giorno del silenzio. Ammesso che qualcuno taccia. [f. oli .] 


MANETTE, MULTE E SITI WEB OSCURATI

Francesco Olivo per la Stampa
BARCELLONA MANIFESTAZIONEBARCELLONA MANIFESTAZIONE

Meglio una multa che un carro armato. Ogni tentativo di dialogo sulla questione catalana è naufragato senza margini di recupero. Così, la battaglia del referendum si è spostata sulla logistica. Il governo spagnolo, al di là dell' apparente immobilismo, aveva da tempo studiato questo scenario di frattura, così invece di mandare i tank sulla Diagonal (il sogno proibito degli estremisti dei due schieramenti), ha condotto tante azioni di sabotaggio a quello che viene considerata la peggiore minaccia alle istituzioni dalla fine della dittatura (1975). Il tutto secondo un principio non peregrino: essere inseguiti da un militare può essere eroico, ma un ufficiale giudiziario con in mano una notifica fiscale è un deterrente che non lascia gloria.

Urne

Il governo catalano ha mostrato la prima urna del referendum soltanto ieri mattina. Il tutto con un gesto plateale che la dice lunga sul valore simbolico che ha assunto questo semplice contenitore di schede. La polizia spagnola (a differenza di quella catalana) si è messa alla ricerca delle urne non appena il tribunale costituzionale ha proibito il referendum. Blitz più o meno riusciti (per un errore sono state perquisite anche aziende che fabbricano vasetti di yogurt) e non solo in Catalogna, visto che voci ricorrenti volevano il deposito in regioni lontane, come la Galizia.

Guardia Civil a BarcellonaGUARDIA CIVIL A BARCELLONA
Le schede

Molto più semplice è stato trovare e sequestrare le schede, l' altra ossessione di magistratura e polizia. Le perquisizioni sono scattate ovunque, nelle tipografie e anche nella redazione di un giornale locale.
Ne sono state requisite circa 14 milioni (calcolo approssimativo), tanto che il governo catalano è arrivato a dire ai cittadini: «Stampatevele a casa». Una proposta bizzarra poi parzialmente smentita. A ogni perquisizione si raduna un folla di indipendentisti che intona cori di scherno contro la Guardia Civil: «Donde estan las papeletas?» (E le schede dove sono?).

I sindaci

Altro modo di ostacolare il referendum è far arrivare la pressione sui sindaci. Con una misura molto criticata, anche all' interno della magistratura, il procuratore capo ha iscritto sul libro degli indagati tutti i primi cittadini catalani che avevano dato la disponibilità alla Generalitat per cedere locali in vista del voto, circa 720.
I sindaci sono stati convocati per essere interrogati dai giudici. Rischiano pene serie.

I siti

Sono già alcune centinaia i siti Internet bloccati dalla Guardia Civil, colpevoli di contenere informazioni pratiche sul voto proibito. Hanno subìto questo destino anche le pagine web istituzionali con le quali la Generalitat dava indicazioni ai cittadini sui seggi.
proteste a barcellona degli indipendentisti catalaniPROTESTE A BARCELLONA DEGLI INDIPENDENTISTI CATALANI
Ma dopo pochi minuti, i siti vietati ricomparivano sotto altri domini. «C' è la mano degli hacker russi», ha scritto «El País». Un magistrato ieri ha mandato un avviso anche a Google: rimuovete l' applicazione sul referendum.

Le lettere

Alle Poste spagnole, «Correos», è stato ordinato di bloccare tutte le lettere con la quale la Generalitat incaricava scrutatori e presidente di seggio.
La misura, controversa per ragioni di privacy, ha avuto conseguenze dirette: la costituzione delle sezioni elettorali è stata una delle difficoltà più grandi nell' organizzazione del referendum.

Le multe

Guardia Civil a Barcellona1GUARDIA CIVIL A BARCELLONA1
Ormai non si contano più. In Spagna il luogo comune verso i catalani è quello di essere poco disposti ad aprire il portafoglio. Ma anche i più generosi si spaventerebbero davanti all' entità delle contravvenzioni minacciate: fino a 300 mila euro per chi prende parte alla formazione dei seggi, 12 mila al giorno per i membri della commissione elettorale. I politici sono i più esposti: l' ex presidente catalano Artur Mas deve sborsare 5,2 milioni di euro come cauzione, dopo la condanna in primo grado per aver organizzato il referendum consultivo del 9 novembre 2014. A ogni corteo si fa la colletta per aiutare i condannati.

La pubblicità


mariano rajoyMARIANO RAJOY
plaza de catalunya barcellona indipendentisti catalani
PLAZA DE CATALUNYA BARCELLONA INDIPENDENTISTI CATALANI
Esplicitamente proibita anche la pubblicità istituzionale o meno del referendum (le istruzioni su come e dove votare eccetera). Nessuno è autorizzato a pubblicare manifesti o a trasmettere gli spot. Per notificare gli atti la Guardia Civil è entrata nelle redazione di alcuni giornali indipendentisti (come «El punt Avui»), visite che hanno scandalizzato gli indipendentisti e parte della sinistra spagnola.

Fonte: qui

Referendum in Catalogna, spari contro un seggio: 4 feriti. Guardia Civil blocca il centro raccolta voti

Una persona ha sparato con una carabina ad aria compressa contro l’ingresso di una scuola di Manlleu. E il tribunale spagnolo blocca il voto via web. Manifestanti occupano 163 scuole e la polizia mette i sigilli a 1300 scuole. Il presidente del Parlamento europeo Tajani: «Referendum inaccettabile».

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Spari contro un seggio e quattro feriti. Arriva il primo attacco violento collegato allo svolgimento del referendum sull’indipendenza in Catalogna: quattro persone sono rimaste lievemente ferite venerdì notte dopo che una persona ha sparato con una carabina ad aria compressa contro l’ingresso di una scuola di Manlleu, nella contea di Osona, in cui è stato allestito un seggio. Tra i feriti, colpiti al petto, al collo e alla spalla, c’erano tre membri del Comitato locale di Difesa del referendum che hanno poi presentato denuncia. Portati in un pronto soccorso, secondo La Vanguardia, nessuno di loro ha avuto bisogno di cure mediche. L’attacco è avvenuto alle 22 di venerdì sera, in due fasi: nei primi spari sono state ferite tre persone, poi alcuni minuti dopo sono partiti i colpi che hanno ferito una quarta persona tra la folla che si era radunata sul posto. L’autore, che avrebbe sparato da un edificio situato di fronte al seggio, non è stato identificato.

STRAGE IN INDIA - LE INCREDIBILI IMMAGINI DELLA RESSA ALLA STAZIONE DI MUMBAI: ALMENO 22 MORTI

L'INCIDENTE PROVOCATO DALLE VOCI DI UN CROLLO DI UN PONTE 

LE CALCHE MORTALI SONO UNA PIAGA DELL'INDIA, SOPRATTUTTO DURANTE LE FESTE RELIGIOSE- VIDEO

mumbaiMUMBAI

Almeno 22 persone sono morte a Mumbai, in India, schiacciate nella calca che si è creata in un passaggio di collegamento tra binari alla stazione ferroviaria. Si registrano anche una ventina di feriti. Secondo alcuni media locali, la fuga precipitosa di decine di persone sarebbe stata scatenata dalle voci del crollo di un ponte. 

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La polizia indiana ha riferito che le persone si erano concentrate sotto una tettoia del ponte che collega due binari della stazione, a causa della forte pioggia. Quando dal ponte sono caduti alcuni calcinacci, si è diffusa la voce che la struttura stesse crollando, scatenando così il panico e la fuga precipitosa. 

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Le calche mortali sono comuni in India, soprattutto durante le feste religiose, quando grandi folle di radunano in piccoli spazi senza misure adeguate di sicurezza per le eventuali evacuazioni.  

IL TAGLIO DI 11 ROTTE DI RYANAIR SVUOTA GLI AEROPORTI ITALIANI

IL CASO PIU’ GRAVE E’ QUELLO DI TRAPANI CHE PERDE 7 TRATTE E 200MILA PASSEGGERI 
LE COMPAGNIE AEREE CONCORRENTI SI MUOVONO: DALLA SPAGNOLA VOLOTEA A EASY JET CHE LANCIA 16 NUOVI COLLEGAMENTI 
LA FOLLE IDEA DI RYANAIR: OFFERTI VIAGGI ALTERNATIVI IN AUTOBUS AI PASSEGGERI INTERESSATI DAI TAGLI DEI VOLI
Luigi Grassia per la Stampa

La Ryanair che taglia molte rotte per mancanza di piloti non lascia solo migliaia di italiani a terra, ma anche parecchi aeroporti semivuoti: questi piccoli scali locali si reggevano sul traffico garantito dalla «low cost», che adesso però sparisce assieme alle 11 rotte sospese in Italia, e così salta il conto economico di diverse società di gestione.

Il caso più grave è quello di Trapani, aeroporto che dovrà fare a meno di sette rotte e del 60% dei passeggeri; ci sono già stati appelli al ministro dei Trasporti Delrio e all' Enac (l' ente dell' aviazione civile) che però non potranno risolvere il problema, anzi le cose rischiano di peggiorare in vari scali italiani, visto che alla prima tornata di cancellazioni da parte di Ryanair se n' è aggiunta una seconda pochi giorni fa, e non è detto che sia l' ultima.
rotte ryanair cancellateROTTE RYANAIR CANCELLATE

Come spiega l' analista Antonio Bordoni nel suo libro «Ryanair nel Bel Paese», lo sviluppo in Italia della regina delle «low cost» è stato molto sussidiato dagli enti locali desiderosi (anche per buoni motivi) di avere l' aeroporto sotto casa.

Adesso la festa potrebbe essere finita, ma è già cominciato un altro movimento, con le compagnie aeree concorrenti che si muovono per riempire il vuoto lasciato da Ryanair.
Dice per esempio Valeria Rebasti, responsabile per l' Italia della «low cost» spagnola Volotea: «Sì, abbiamo diversi scali italiani che ci chiedono di sopperire al ritiro di Ryanair. In realtà, è troppo presto per fare piani precisi collegati ai nostri concorrenti, ma è vero che noi, intanto, ci stiamo espandendo. Abbiamo appena annunciato quattro nuove rotte da Palermo: due con la Grecia, una con la Croazia e una nazionale, con Ancona».

Rebasti tiene a precisare: «Attenzione, questo riguarda la stagione estiva, che viene programmata sempre con grande anticipo, nel settembre dell' anno prima. Insomma si tratta di un' espansione che era già stata decisa. Però è vero, la richiesta di nuovi collegamenti aerei ci ha già indotto ad avviare degli studi di mercato sulla fattibilità dei progetti, e se avremo macchine libere non ci faremo sfuggire le occasioni».

easy jetEASY JET
Valeria Rebasti aggiunge che il 2017 è anche l' anno dell' apertura di «una nuova base di Volotea a Genova e di espansione a Napoli, a Venezia e altrove».
Anche EasyJet si muove: lancia 16 nuove rotte italiane e annuncia un accordo per coordinare la sua rete con quella di Neos (gruppo Alpitour).

Ma Alitalia non può provare a riempire qualcuno dei vuoti lasciati da Ryanair? Gregory Alegi, docente di gestione delle compagnie aeree alla Luiss, dice di no: «Ryanair ha un struttura dei costi bassa, rispetto alla quale i sussidi degli aeroporti locali rappresentano un incentivo rilevante. Invece Alitalia ha costi strutturali molto più alti, e i finanziamenti locali non basterebbero a giustificare la sua presenza su certe tratte poco remunerative».

Fonte: qui

CATALOGNA DA GUERRA CIVILE: CHIUSO LO SPAZIO AEREO DI BARCELLONA

MADRID: IL REFERENDUM NON CI SARÀ, I MEMBRI DEI SEGGI RISCHIANO MULTE DA 600MILA EURO. MA IL ‘GOVERN’ CATALANO PRESENTA LE URNE SEGRETE: ‘5,3 MILIONI ANDRANNO AL VOTO IN 6249 SEGGI, PACIFICAMENTE' 

10MILA AGENTI INVIATI DAL GOVERNO CENTRALE PER FERMARE LA CONSULTAZIONE, E ARRESTARE I RIBELLI
1.CATALOGNA: GOVERNO MADRID, NON CI SARÀ REFERENDUM
urne referendum catalognaURNE REFERENDUM CATALOGNA
 (ANSA) - Il portavoce del governo spagnolo Inigo Mendez de Vigo ha detto dopo la riunione settimanale del consiglio dei ministri che domenica "non ci sarà alcun referendum in Catalogna". Madrid ha inviato più di 10mila agenti di polizia in Catalogna per impedire il voto.

2.CATALOGNA: 'GOVERN', 5,3 MILIONI AL VOTO, 6.249 SEGGI
 (ANSA) - Il referendum di indipendenza catalano di domenica si terrà nonostante il blocco deciso dal governo di Madrid, ha detto oggi il vicepresidente catalano Oriol Junqueras. Sono chiamati al voto 5,3 milioni di cittadini catalani e saranno aperti 2.315 collegi elettorali con 6.249 seggi.

3.CATALOGNA: 'SI VOTERÀ PACIFICAMENTE DALLE 8 ALLE 20'
indipendentisti catalaniINDIPENDENTISTI CATALANI
 (ANSA) - Domenica si voterà "pacificamente" dalle 8 del mattino alle 20 nonostante il veto di Madrid, ha detto il portavoce del governo catalano Jordi Turull nella conferenza stampa di presentazione del voto. "Nè il governo nè i cittadini della Catalogna stanno facendo nulla di male", ha affermato il vicepresidente Oriol Junqueras, denunciando "lo stato di eccezione" instaurato da Madrid.

4.CATALOGNA: SVELATO 'SEGRETO', PRESENTATE URNE REFERENDUM
guardia civil contro il referendumGUARDIA CIVIL CONTRO IL REFERENDUM
 (ANSA) - Il 'governo' catalano ha svelato oggi uno dei segreti meglio custoditi del referendum di indipendenza di domenica mostrando per la prima volta ai cronisti le urne che saranno usate per il voto e che la polizia spagnola da settimane cerca invano di sequestrare. L'urna è in plastica bianca semi-trasparente con il logo del governo catalano e un coperchio scuro con la fessura per depositare le schede. La Guardia Civil è riuscita a sequestrare circa 13 milioni di schede ma per ora nessuna urna.

5.CHIUSO LO SPAZIO AEREO AI VOLI PRIVATI SU BARCELLONA
catalognaCATALOGNA
 (ANSA) - Il governo spagnolo ha deciso la chiusura dello spazio aereo sopra Barcellona ai voli di aerei privati e elicotteri da oggi a lunedì, in occasione del referendum in Catalogna dichiarato "illegale" da Madrid. La misura non riguarda i voli commerciali dell'aeroporto di Barcellona El Prat e di emergenza, e secondo media catalani punta fra l'altro ad evitare immagini aeree delle grandi manifestazioni che probabilmente si terranno contro il blocco dei seggi.

6.CATALOGNA: MEMBRI SEGGI RISCHIANO MULTE 600MILA EURO
CATALOGNACATALOGNA
(ANSA) - L'Agenzia di Protezione dei Dati del governo spagnolo ha minacciato di imporre multe fino a 600mila euro alle persone che formeranno i seggi elettorali al referendum catalano di domenica, dichiarato "illegale" dalla Spagna. Le multe potrebbero essere imposte per "l'uso fraudolento", secondo l'agenzia spagnola, dei dati dei 5,3 milioni di elettori catalani. Il governo di Madrid ha inviato oltre 10mila agenti di polizia in Catalogna per impedire il referendum.

Fonte: qui
REFERENDUM CATALOGNAREFERENDUM CATALOGNA