9 dicembre forconi: 05/16/18

mercoledì 16 maggio 2018

“MASSACRATO DI BOTTE DAI CARABINIERI”

IL TESTIMONE CHIAVE DELL’INCHIESTA CUCCHI BIS RIVELA QUELLO CHE GLI DISSE IL MARESCIALLO ROBERTO MANDOLINI 

“STAVANO CERCANDO DI SCARICARE LA RESPONSABILITÀ SULLA POLIZIA PENITENZIARIA. PARLO SOLO ADESSO PERCHÉ NON ERO COINVOLTO IN PRIMA PERSONA MA PROVAVO VERGOGNA. QUANDO IL MIO NOME È USCITO SUI GIORNALI, I MIEI SUPERIORI HANNO…”

Edoardo Izzo per “la Stampa

maresciallo roberto mandolini caso cucchiMARESCIALLO ROBERTO MANDOLINI CASO CUCCHI
«Il maresciallo Roberto Mandolini mi disse in caserma che un giovane era stato massacrato di botte dai ’ragazzi’ che io ho subito identificato con i militari che avevano proceduto all’arresto», a dirlo è il maresciallo dei carabinieri, Riccardo Casamassima, il testimone chiave dell’inchiesta Cucchi bis, colui che con le proprie dichiarazioni ha permesso ai magistrati romani di «incastrare» i carabinieri ritenuti responsabili della morte di Stefano Cucchi, il geometra romano di 31 anni deceduto all’ospedale Pertini il 22 ottobre del 2009, sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di droga.
RICCARDO CASAMASSIMARICCARDO CASAMASSIMA

Ma non si ferma qui la testimonianza di Casamassima che ricorda tutto: date, episodi, circostanze precise.  

stefano cucchiSTEFANO CUCCHI





«Seppi da quella che è poi diventata la mia compagna, Maria Rosati - ha spiegato nell’aula della prima Corte d’Assise Casamassima - e che assistette al colloquio perché faceva da autista di Mastronardi, che stavano cercando di scaricare le responsabilità dei carabinieri sulla polizia penitenziaria. Lei capì il nome Cucchi ma all’epoca non era ancora una vicenda nota perché non era morto».  

Alla domanda del pm di Roma, Giovanni Musarò, sul perché ha «aspettato 4 anni e mezzo per parlare», il maresciallo Casamassima ha risposto: «perché all’inizio la vicenda Cucchi non mi aveva visto coinvolto in prima persona, ma troppe cose fatte dai miei superiori non mi erano piaciute, come l’abitudine di falsificare i verbali, e, provando vergogna per ciò che sentivo e vedevo, ho deciso di rendere testimonianza, temendo ritorsioni che poi si sono verificate.
ilaria stefano cucchiILARIA STEFANO CUCCHI

Quando è uscito il mio nome sui giornali, i superiori hanno cominciato ad avviare contro di me procedimenti disciplinari, tutti pretestuosi. Con Mandolini (accusato di falso e calunnia) mi sono incrociato una mattina nell’ottobre del 2016: gli dissi solo di andare a parlare col pm e a dire quello che sapeva.

Gli dissi che la procura stava andando avanti e che aveva in mano una serie di elementi importanti. Lui mi rispose dicendomi che il pm ce l’aveva a morte con lui», ha concluso Casamassima. 

Il processo è quello che vede imputati cinque carabinieri in relazione alla morte di Cucchi avvenuta a Roma il 22 ottobre del 2009. 

I militari dell’Arma coinvolti sono: Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, accusati di omicidio preterintenzionale e di abuso di autorità.
Il corpo di Stefano CucchiIL CORPO DI STEFANO CUCCHI

Tedesco è accusato anche di falso e calunnia Roberto Mandolini, mentre della sola calunnia risponde Vincenzo Nicolardi. 

Fonte: qui

UCCIDE L’AMANTE E CUCINA I SUOI RESTI DURANTE UN BARBECUE CON I VICINI

Federica Macagnone per www.ilmessaggero.it

La 34enne Kelly M. Cochran sta già scontando l'ergastolo per aver ucciso un suo amante nel 2014 e suo marito nel 2016. Ma la parte peggiore della storia deve ancora venir fuori.

kelly m. cochran 4KELLY M. COCHRAN
Perché solo ora stanno emergendo nuovi indizi che rischiano di gettare su di lei una luce ancora più sinistra e orripilante: Kelly avrebbe assassinato in precedenza altri suoi nove amanti, servendo in almeno un'occasione i resti di uno di loro come cena ai vicini di casa durante un barbecue tra amici.

La donna era stata condannata al carcere a vita nel maggio 2017 per la morte di Chris Regan, un 51enne con cui aveva una relazione: tre anni prima lei e il marito Jason lo avevano attirato nella loro casa in Michigan, gli avevano sparato e lo avevano fatto a pezzi, per poi disperdere parte dei suoi resti nei boschi.
kelly m. cochran 2KELLY M. COCHRAN




Un'altra parte dei resti l'avrebbero cucinata e servita per cena durante un barbecue, stando ai racconti dei vicini e dei parenti che, a distanza di tempo, videro sotto una nuova luce alcuni particolari di quella serata che all'epoca li avevano insospettiti.

kelly m. cochran 1KELLY M. COCHRAN
Kelly e Jason avevano stretto un patto macabro: avrebbero ucciso tutte le persone coinvolte nelle loro relazioni extraconiugali. Lei, però, in seguito all'omicidio aveva sempre covato rancore nei confronti del marito per aver assassinato Regan e, nel febbraio 2016, uccise anche lui.

kelly m. cochranKELLY M. COCHRAN
Gli iniettò una dose fatale di eroina e poi lo soffocò con un cuscino. All'inizio simulò una disgrazia dovuta a un'overdose, poi, sotto la pressione degli investigatori, finì per confessare. Cosi come, successivamente, confessò anche l'omicidio di Regan: poche settimane fa, quando era già in carcere, è stata condannata per questo secondo delitto ad altri 65 anni che vanno ad aggiungersi all'ergastolo.

kelly m. cochran 3KELLY M. COCHRAN
Laura Frizzo, il capo della polizia di Iron River che indagò sulla scomparsa di Regan, è convinta però che il caso non sia finito qui. Secondo lei, ma anche secondo la famiglia di Kelly, la donna non è una persona che ha ucciso in due sole occasioni, ma una vera serial killer che avrebbe eliminato altri suoi nove amanti, scomparsi misteriosamente nel corso degli anni.

Tanti gli indizi e i particolari che, anche alla luce dei due omicidi acclarati, portano in questa direzione. E proprio a questo mistero il canale Investigation Discovery ha dedicato un documentario che sarà messo in onda il 28 e il 29 maggio.

Fonte: qui

MASTELLA: ‘HO AVUTO UN INFARTO. IN QUESTI DIECI ANNI DI CALVARIO PROCESSUALE (FINITO IN UN NULLA DI FATTO) NON HO DORMITO TRANQUILLO UNA SOLA NOTTE’ -

IL MIO ARRESTO CARDIACO L’HO SCOPERTO PER CASO: HO AVUTO UN INCIDENTE IN AUTO E DOVEVO OPERARMI AL NASO. MA GLI ESAMI NON SONO ANDATI BENE E I MEDICI…’

Mario Fabbroni per www.leggo.it

Clemente Mastella, quanto è durato il suo calvario giudiziario?
mastellaMASTELLA
«Dieci anni. Non ho dormito tranquillo una sola notte, ero innocente. Una vicenda assurda, mi è venuto pure l'infarto».

Infarto? Quando?
«L'ho scoperto per caso, ora. Come è noto, ho avuto un incidente automobilistico e dovevo operarmi al naso. Ma gli esami di rito non sono andati bene, i medici hanno voluto approfondire. Così ho appreso di aver avuto un infarto, anche se non l'ho capito dato il mio malessere continuo».

Cosa accadde più di 10 anni fa?
«Ero ministro della Giustizia quando un presunto pentito rivela che mia moglie (Sandra Lonardo, allora presidente del Consiglio regionale della Campania) avrebbe fatto pressioni su uno dei dirigenti della sanità casertana. Sono stati i Mastella, disse».

Concussione, questo il reato ipotizzato.
«Già. Sandra finì agli arresti domiciliari, io fui costretto a dimettermi da ministro. Nessuno mi disse resta, neanche il presidente Napolitano».

La verità è arrivata, ma dopo tutto questo tempo.
«Altro che giustizia. Da un'altra intercettazione - è venuto fuori che l'accusatore aveva rapporti con il cognato del boss dei casalesi, Zagarella. L'ho saputo dopo 10 anni».

SANDRA LONARDO E CLEMENTE MASTELLASANDRA LONARDO E CLEMENTE MASTELLA
Perché lei è stato tirato in ballo, allora?
«Volevano distruggere me e il mio partito. Saltando io, saltava tutto quel sistema. Ed è successo proprio così».

Ora cosa pensa?
«È come se avessi avuto il tumore, per 10 anni. Linciato mediaticamente, distrutto nella dignità. La mia storia grida vendetta».

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ECCO COME UNA COLLABORATRICE SCOLASTICA USAVA I PERMESSI PER BADARE ALL’ANZIANA MADRE MALATA: ANDAVA IN VACANZA CON TUTTA LA FAMIGLIA A DUBAI

LA GUARDIA DI FINANZA L’HA SMASCHERATA. ORA È ACCUSATA DI TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELLO STATO E…


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Era in congedo straordinario per assistere l'anziana madre: tutto regolare, in base alla legge 104 che consente ai dipendenti pubblici di usufuire, appunto, di permessi per badare a parenti con handicap di particolare gravità.

Il problema era che invece di passare le sue giornate al capezzale della madre si trovava in vacanza, con la famiglia, a Dubai.

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Protagonista della vicenda una collaboratrice scolastica di un istituto di Erba: le fiamme gialle l'hanno smascherata acquisendo presso un'agenzia di viaggi locale il "pacchetto vacanze" che la donna aveva prenotato. Segnalata dai finanzieri alla Procura della repubblica di Como, ora è accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato.

La dipendente pubblica ha davvero un madre malata, per cui ha diritto ai permessi che la legge concede a chi si fa carico dell'assistenza di congiunti malati o disabili (legge 104 del 1992) e dei congedi straordinari previsti dal decreto legislativo 151 del 2001.
dubaiDUBAI





Ma il permesso e l'assenza dal lavoro devono essere direttamente collegati alla prestazione di assistenza e non utilizzati per altro scopo.

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IN SERBIA UN DIRETTORE DI GARA FISCHIA DUE RIGORI (DI CUI UNO INESISTENTE) PER LA SQUADRA DI CASA IN CORSA PER UN POSTO IN EUROPA LEAGUE: ARRESTATO PER ABUSO DI UFFICIO PER AVER PALESAMENTE FAVORITO UNA SQUADRA


obradovicOBRADOVIC
Arbitri italiani, ringraziate. Foste nati in Serbia un paio di erroracci nella stessa partita sarebbero potuti costarvi cari... Chiedetelo a Srdjan Obradovic, direttore di gara che giusto domani mattina comparirà davanti a un giudice di Novi Sad.



I FATTI — La polizia lo ha infatti arrestato con l'accusa di abuso d'ufficio per aver palesemente favorito una squadra in un incontro del massimo campionato nazionale disputato lo scorso fine settimana. La gara era importante: si affrontavano Spartak Subotica e Radnicki Nis, entrambe in corsa per un posto in Europa League. Ma secondo l'accusa l'arbitro ha favorito apertamente la squadra di casa, assegnandole due rigori, uno dei quali assolutamente inesistente, e dirigendo la gara in maniera non imparziale. Secondo i media locali, l'arbitro in questione era già stato al centro di polemiche e contestazioni furiose per decisioni discutibili o apertamente errate.

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PUTIN GUIDA UN TIR LUNGO IL PONTE DI KERCH, CHE COLLEGA LA RUSSIA CON LA CRIMEA SENZA PASSARE PER L’UCRAINA

PER VLADIMIR SI TRATTA DELLA REALIZZAZIONE DI "UN MIRACOLO", CHE LA RUSSIA INSEGUIVA "SIN DALL'EPOCA ZARISTA" E RIAFFIORATO CON CADENZA REGOLARE IN TUTTE LE FASI DI GRANDEUR

VIDEO - PUTIN GUIDA IL CAMION SUL PONTE PER LA CRIMEA


PUTIN CAMIONISTA INAUGURA IL PONTE TRA RUSSIA E CRIMEA
Mattia Bernardo Bagnoli per l’ANSA

Il ponte di Kerch è realtà. Più o meno. Vladimir Putin ha inaugurato oggi in pompa magna, guidando personalmente un camion della russissima 'Kamaz', il troncone dedicato al traffico veicolare, terminato con sei mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia; per il collegamento ferroviario bisognerà invece aspettare un altro anno. Ma sono dettagli. La Crimea, da domani, quando il ponte aprirà al pubblico, sarà infatti collegata direttamente alla Russia, dopo quattro anni e due mesi dalla contestata riunificazione.

putin inaugura il ponte con la crimea 7PUTIN INAUGURA IL PONTE CON LA CRIMEA
Kiev naturalmente non ha gradito. Il ministero degli Esteri ha diffuso una nota in cui definisce "illegale" la costruzione del ponte e torna ad accusare Mosca di aver occupato la penisola, ritenuta a tutti gli effetti parte integrante del territorio ucraino. L'Unione Europea, per bocca dell'Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, le ha dato manforte, accusando la Russia "dell'ennesima violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina".

Il Cremlino però fa spallucce. Per Putin si tratta della realizzazione di "un sogno", anzi "un miracolo", che la Russia inseguiva "sin dall'epoca zarista" e riaffiorato con cadenza regolare in tutte le fasi di grandeur del Paese, che fossero gli anni '30 a trazione staliniana o gli anni '60 dei successi spaziali di Yuri Gagarin. Già, Gagarin.

putin inaugura il ponte con la crimea 6PUTIN INAUGURA IL PONTE CON LA CRIMEA
Putin, montando a bordo del Kamaz, ha usato proprio l'espressione del primo cosmonauta del genere umano, quel 'poekhali!' - 'pronti via!' in russo - pronunciata da Gagarin prima di volare nello spazio a bordo della Vostok 1. Un caso, forse. Di certo c'è che la Russia non ha badato a spese per raggiungere questo risultato: 3,7 miliardi di dollari d'investimento, soluzioni ingegneristiche all'avanguardia per domare le potenti correnti dello stretto e il fondale melmoso.

"Tutta tecnologia russa", ha rimarcato Putin. L'Ucraina, per l'appunto, non ha gradito. E proprio nel giorno del trionfo dello zar in Crimea i suoi servizi di sicurezza, l'SBU, hanno fatto irruzione negli uffici di Kiev di 'Rossiya Sigodnya', la holding a cui fanno capo l'agenzia stampa RIA Novosti e l'emittente RT. L'accusa, lanciata dal procuratore generale Yuri Lutsenko, è addirittura di "alto tradimento" visto che l'agenzia sarebbe stata il cuore delle operazioni di "disinformazione e guerra ibrida" lanciata dalla Russia contro l'Ucraina.

putin inaugura il ponte con la crimea 5PUTIN INAUGURA IL PONTE CON LA CRIMEA
Il capo di RIA a Kiev, Kirill Vyshinsky, è stato dunque arrestato. E, stando a quanto dichiarato dalla direttrice di RT, Margherita Simonyan, non si sa nulla di almeno altri quattro giornalisti del gruppo: "Kiev ha deciso di vendicarsi per l'inaugurazione del ponte sullo stretto di Kerch", ha tuonato Simonyan su Twitter. Mosca ha gridato "all'oltraggio" e ha chiesto l'intervento dell'Osce e del Consiglio d'Europa a sostegno della libertà di stampa. Niente "doppi standard", insomma. Nel mentre la Crimea ora è effettivamente parte integrante del territorio russo. Cosa che, ha promesso Putin, garantirà un miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini.

Fonte: qui

L’ITALIA E’ AI PRIMI POSTI IN EUROPA PER ABBANDONO SCOLASTICO, PEGGIO DI NOI SOLO SPAGNA, MALTA E ROMANIA

E’ IL FALLIMENTO DEL SISTEMA SCOLASTICO CHE MOLLA AL LORO DESTINO I RAGAZZI CHE VENGONO DA CONTESTI DISAGIATI E LI CONSEGNA ALL’IGNORANZA E ALLA POVERTA’


Negli ultimi dieci anni quasi due milioni di studenti hanno lasciato la scuola secondaria. A dirlo è un rapporto appena pubblicato su Tuttoscuola, noto periodico d' informazione educativa. Che a questo dato scoraggiante aggiunge altre cifre non meno preoccupanti.
Come la classifica degli abbandoni scolastici che vede l'Italia ai primi posti tra i paesi Ue. Peggio di noi stanno solo Spagna, Malta e Romania.

IGNORANZAIGNORANZA
Così, nella società della conoscenza, una parte del Paese sprofonda nell'ignoranza. Con una perdita di competenza e di competitività i cui danni ricadono sull'intera collettività

Gli esperti sono unanimi nell' evidenziare una connessione diretta tra la "mortalità" scolastica e l'occupazione giovanile. Che nel nostro Paese è tra le più basse d' Europa, specie per quei ragazzi che si sono fermati alla licenza media.

Il loro tasso occupazionale non arriva al 9 per cento, contro uno standard europeo che tocca il 20. Non a caso va meglio per i diplomati di scuola superiore che sfiorano il 25 per cento. Ma siamo in ogni caso lontani dagli altri Paesi dell' Unione, dove i diplomati che trovano lavoro sono circa il doppio dei nostri.

Oltretutto per i minori che hanno disertato le aule, il rischio povertà ed esclusione sociale è quasi una certezza. Insomma, se la scuola è il passaporto per muoversi nel futuro, il nostro Paese sta creando una schiera di persone condannate all'immobilità sociale. Sudditi, più che cittadini.
IGNORANZAIGNORANZA

Destinati a ripercorrere i passi delle famiglie di origine. 

La condizione di queste vittime predestinate rivela il fallimento delle politiche educative. Perché, diceva Don Milani, se si perdono i ragazzi più svantaggiati la scuola non è scuola. 

È un ospedale che cura i sani e respinge i malati.

Fonte: qui

I DUE KILLER DEL BENGALESE MILON SAYAL, UN MESE DOPO L’OMICIDIO, SI FACEVANO INTERVISTARE A ‘CARTABIANCA’ IN DIFESA DEL CLAN SPADA DI OSTIA - VIDEO

‘NOI VOGLIAMO SOLO UNA VITA NORMALE’. MA LA VITA DI NIKO CALDIERO E NAOMI CARUSO ERA ADESCARE VITTIME SU SITI DI INCONTRI SESSUALI, DA PICCHIARE A SANGUE E RAPINARE

LEI ATTIRAVA LE PREDE, CHE TROVAVANO LUI AD ATTENDERLE. MILON ERA USCITO PRESTO E…


I due killer di Ostia intervistati da 'Cartabianca' un mese dopo l'omicidio
OSTIA, VENTENNE ATTIRATO IN UNA TRAPPOLA SESSUALE E UCCISO A FURIA DI PUGNI
Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera - Edizione Roma

«E adesso che rimangano in carcere per quello che hanno fatto a mio fratello».
LA MORTE DI MILON SAYAL 1 DI 2 - NAOMI CARUSO E NIKO CALDIEROLA MORTE DI MILON SAYAL 1 DI 2 - NAOMI CARUSO E NIKO CALDIERO
Shahim Ahamed lo chiede a nome della sua famiglia e della comunità bengalese di Roma per l' omicidio di Milon Sayal, il ventenne trovato agonizzante la mattina dell' 8 ottobre scorso all' angolo fra via dell' Idroscalo e via Enea Picchio, a Nuova Ostia.

Sette mesi dopo la polizia ha fermato marito e moglie, Niko Caldiero e Naomi Caruso, coetanei della vittima residenti nella zona di piazza Gasparri - già conosciuti dalle forze dell' ordine, intervistati un mese dopo la morte di Milon in un reportage di «Carta Bianca» nel quale diedero solidarietà a Roberto Spada - con l'accusa di aver ucciso il bengalese e di averlo rapinato dello smartphone e del portafoglio.

MILON SAYALMILON SAYAL
Milon, che lavorava all' Ice Village in via Tiburtina, in Italia da 14 anni, sarebbe caduto in una trappola: dopo aver conosciuto la ragazza navigando su vari siti di incontri nei quali la giovane compariva come «Alessia», Milon ha fissato un appuntamento con lei per la prima mattinata di quella domenica ma all' appuntamento ha trovato non lei ma lui, il marito, che lo ha aggredito prendendolo a pugni, anche in testa, e lasciandolo a terra.

niko caldiero e naomi carusoNIKO CALDIERO E NAOMI CARUSO
Il bengalese è stato soccorso da alcuni passanti che hanno chiamato un' ambulanza. Il giorno successivo, dopo un primo ricovero al «Grassi» di Ostia, il ventenne è morto nel reparto di rianimazione del San Camillo. Dopo la prima autopsia, mancando evidenti segni di violenza secondo il medico legale, il decesso è stato catalogato per cause naturali; un successivo esame autoptico, anche su richiesta dei parenti e degli amici, nonché dopo la fiaccolata della comunità bengalese nel luogo dell' aggressione, ha invece rivelato che Milon era deceduto per un' emorragia cerebrale provocata dai colpi ricevuti.

niko caldiero e naomi carusoNIKO CALDIERO E NAOMI CARUSO
Gli investigatori del commissariato di Ostia, guidati da Fabio Abis, hanno così ricostruito gli spostamenti del bengalese, rintracciando anche il telefonino, un iPhone comprato solo una settimana prima, che nel frattempo la coppia aveva venduto a un altro ragazzo che a sua volta l' aveva ceduto a un suo conoscente.

L'esame dei tabulati ha confermato che il bengalese e la ragazza si erano sentiti fino a poco prima dell' incontro in via Picchio. Non solo. Nel corso delle indagini i poliziotti hanno intercettato marito e moglie, e altre persone, che parlavano proprio dell' aggressione e della morte del bengalese. Frasi «inequivocabili», per chi indaga, del coinvolgimento della coppia nell' omicidio. In più sembra che i due avessero anche pensato ad allontanarsi da Ostia.
niko caldiero e naomi carusoNIKO CALDIERO E NAOMI CARUSO

Caldiero e Caruso sono stati condotti a Regina Coeli e a Rebibbia. Gli investigatori li sospettano di episodi simili, di aver organizzato trappole con falsi annunci sui siti a luci rosse per poi rapinare o ricattare le vittime. Così, secondo l' accusa, è successo anche a Milon che potrebbe aver reagito alla richiesta del marito della giovane di consegnare soldi e telefonino. Non si esclude che nel portafoglio ci potessero essere i mille euro raccolti proprio dalla vittima fra i coinquilini dell' appartamento dove viveva vicino piazza Re di Roma, soldi che sono spariti nel nulla.

«Mio fratello era una persona per bene, un tipo davvero in gamba, pattinava benissimo - racconta ancora Shahim -. Ricordo che quella mattina si era alzato presto dopo aver finito il suo turno di lavoro a notte fonda come sempre. Non lo faceva mai. È uscito e non l' ho più visto. Ci hanno detto che lo hanno aggredito alle 10.30, ma a noi non hanno comunicato niente fino al martedì successivo, quando era già morto. Non si fa così, avevamo il diritto di sapere. Milon a Ostia non c' era mai stato prima, non so perché quel giorno c' è andato.

Ma era una brava persona, invece all' inizio ci hanno detto che era morto perché beveva.
niko caldiero e naomi caruso 3NIKO CALDIERO E NAOMI CARUSO 3
Non ci abbiamo mai creduto anche perché da un paio d' anni era diventato musulmano praticante. Aveva lasciato la moglie e i genitori in Bangladesh dove abbiamo celebrato i funerali qualche mese fa. Ora l' importante è che quei due rimangano in carcere».

Soddisfatto per l' esito delle indagini il portavoce della comunità bengalese di Roma Suddique Alam Batchu: «Meno male, per Milon avevamo organizzato anche una manifestazione e un volantinaggio per scoprire cosa gli era successo». A Ostia i rappresentanti della comunità avevano affisso in varie strade manifesti con il suo volto per chiedere a chi aveva visto qualcosa di riferirlo alla polizia. Ma la difficoltà delle indagini è stata proprio la mancanza di testimoni che potessero aiutare nella ricostruzione dei fatti.


NAOMI E NIKO, ODIO DI COPPIA «SPADA UNA BRAVA PERSONA»
Valeria Costantini per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”

niko caldiero e naomi carusoNIKO CALDIERO E NAOMI CARUSO
Vivevano di truffe e tifavano Spada. Naomi Caruso e Niko Caldiero in passato avevano già messo in atto la trappola costata la vita a Milon Sayal, il giovane bengalese ucciso lo scorso settembre. La coppia killer di Ostia viveva di espedienti: criminali della periferia più degradata, senza scrupoli se si trattava di guadagnare. Ventenni con il vizio delle estorsioni, lei moretta, carina abbastanza da attirare le prede nelle chat di incontri, lui spavaldo iper-tatuato; alle spalle vari precedenti, tra cui il colpo progettato con lo stesso schema utilizzato per l' omicidio.

Un sito erotico dove Naomi si dichiarava «disponibile», tra ammiccamenti e tariffe postate sulle bacheche, un incontro sessuale programmato che in verità nascondeva l' agguato finale. Quella volta la vittima aveva denunciato, chissà in quanti hanno taciuto.
Talmente spietati da rilasciare un' intervista alla Rai in difesa di Roberto Spada, solo un mese dopo la brutale aggressione finita in tragedia.
milon sayalMILON SAYAL

Un video in cui Naomi e Niko si ritraggono come «giovani di borgata senza vie di uscita», pronti a denunciare la difficile vita degli abitanti di quella Nuova Ostia feudo del clan, ma ingiustamente - a loro dire - segnata da quella nomea.

Erano stati intervistati nel corso della trasmissione «Cartabianca» di Raitre: pochi giorni prima Roberto Spada - il boss del rione oggi a processo - aveva inferto l' ormai famigerata testata all' inviato di Nemo. Naomi, piercing sul volto, racconta di vivere a Nuova Ostia da quando è nata, di sopravvivere facendo le pulizie. Niko sfoggia la tenuta da «gangster» del mare di Roma: sul mento il tatuaggio con il numero 23, un altro sulla fronte (una corona e una scritta) e, sotto l' occhio destro, due lacrime.

milon sayal manifestazioneMILON SAYAL MANIFESTAZIONE
Un simbolo noto tra le gang americane che distingue l' autore di un omicidio o altrimenti l' appartenenza a una di esse. Vivono insieme nelle case Armellini su via Baffigo, raccontano, appartamenti fatiscenti con vista su altro degrado. «Conosco benissimo Roberto Spada e per me è una bravissima persona» spiega al giornalista Naomi, supportata da Nico che, come molti altri residenti, ricorda il bene che facevano le «palestre» aperte dal 42enne, in carcere per lesioni e violenza privata, ma anche associazione a delinquere di stampo mafioso per gli affari che la sua «famiglia» portava avanti a Ostia.

milon sayalMILON SAYAL
«Volevo iscrivere mio fratello di otto anni e Roberto mi ha detto di portarlo senza pagare nulla, se era mafioso ci poteva guadagnare» insiste nella difesa Naomi che dichiara anche di aver votato Casapound alle elezioni che a novembre si sono svolte a Ostia.

Poi la lista dei reati del compagno, «il primo a 14 anni, ho fatto cavolate» ammette lui che poche settimane prima aveva massacrato Milon in strada. «Un ragazzo di 14 anni non può essere punito per una rapina» riscrive i parametri della giustizia nell' intervista Naomi, mostrando il totale abbandono del quartiere, a giustificare la mancanza di alternative al crimine. «Ci stanno rovinando la sopravvivenza, è la fine del mondo», la sua sentenza sulla fama che ormai ha marchiato Ostia, sull' eccesso di clamore mediatico, quasi a giustificare i mali delle mafie e una vita senza scampo dal crimine.

Fonte: qui
LA MORTE DI MILON SAYAL 2 DI 2LA MORTE DI MILON SAYAL 2 DI 2


FATE ENTRARE I CLOWN! – SALLUSTI: “MAMMA MIA IN CHE MANI RISCHIAMO DI FINIRE. UNA COMICA, QUESTO È L'UNICO MODO DI DEFINIRE LA TRATTATIVA TRA DI MAIO E SALVINI PER PROVARE A FORMARE UN GOVERNO’’

TRAVAGLIO: "TUTTI SI INDIGNANO, EPPURE NESSUNO SI È SCANDALIZZATO SE LA MERKEL, DOPO LE URNE, PER TRATTARE CON GLI UNI E CON GLI ALTRI E POI PER SCRIVERE IL CONTRATTO DI GOVERNO, SONO TRASCORSI SEI MESI’’

DILETTANTI ALLO SBARAGLIO
Alessandro Sallusti per il Giornale

SALLUSTI TRAVAGLIOSALLUSTI TRAVAGLIO
Mamma mia in che mani rischiamo di finire. Una comica, questo è l' unico modo di definire la trattativa tra Di Maio e Salvini per provare a formare un governo.

Ore di inutili riunioni su un finto programma, roboanti dichiarazioni alla stampa sul fatto che «qui si fa la storia», caccia disperata a un candidato premier che data la situazione non può esistere se non di quarta fila. E infine, ieri, il presidente Mattarella che svela il bluff e rimanda tutti a casa, rischiando lui stesso di rimanere travolto dalle risate degli italiani.

SALVINI DI MAIOSALVINI DI MAIO
Perché tra Di Maio e Salvini non c' è accordo su nulla, e se per disperazione alla fine di questo calvario pur di governare dovessero fingere di averlo trovato, ne vedremo delle belle.
Immaginiamo la faccia di Mattarella quando ieri Di Maio gli ha detto che, prima che a lui, il contenuto di un eventuale accordo sarà sottoposto al voto online sulla piattaforma del Movimento Cinque Stelle.

Come dire: tu non conti nulla, il nostro Quirinale è la Casaleggio & associati, una società privata che gestisce in maniera molto discussa e poco trasparente la vita pubblica e privata dei grillini. Pensavamo di essere in una Repubblica parlamentare, non in una Spa, perché un conto è «rinnovare i riti della politica», altro è elevare lo statuto della Casaleggio a Costituzione.

SALVINI DI MAIO E LA TRATTATIVA LEGA M5SSALVINI DI MAIO E LA TRATTATIVA LEGA M5S

A questo punto bisogna tornare alla domanda che già ci siamo fatti in questi giorni. Ma Matteo Salvini e la Lega che ci azzeccano, per dirla alla Di Pietro, con queste pagliacciate? Perché si ostinano a trascinare i loro elettori nella palude grillina, inseguendo Di Maio sul terreno della democrazia (finta) basata sui gazebo (sabato anche la Lega farà un referendum farsa) invece che sulle responsabilità che gli eletti, e soprattutto i leader, sono chiamati a prendersi?
SALVINI DI MAIO PROVA COSTUMESALVINI DI MAIO PROVA COSTUME

Più passano le ore, più si entra nel non senso, più una risposta inquietante si fa strada nei pettegolezzi politici. E se Matteo Salvini avesse già deciso che il suo orizzonte non è più, e mai più sarà, il centrodestra, ma una qualche alleanza con il partito di Grillo per spartirsi per lungo tempo potere e poltrone più che per governare? Mi auguro di no, per quanto lo conosco lo escludo, ma proprio per questo si attendono segnali chiari.





IL BALLO DEI DEBUTTANTI

Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano - ESTRATTO

salvini di maioSALVINI DI MAIO
Scrivere del governo Salvimaio che pare stia per nascere è come camminare sulle uova. Perché né Di Maio né Salvini hanno alcuna esperienza di governo, dunque siamo al ballo dei debuttanti. E perché tutto ciò che sta avvenendo è senza precedenti. Mai le elezioni avevano partorito due vincitori parziali e opposti, come i 5Stelle e la coalizione di centrodestra. Mai due partiti dichiaratamente anti-sistema avevano formato una maggioranza di governo contro quelle che, in alternanza o in unione fra loro, hanno monopolizzato l' intera Seconda Repubblica.

MERKEL TRA I SOLDATIMERKEL TRA I SOLDATI
Mai due forze politiche così distanti ed eterogenee avevano provato a mettersi insieme in base a un contratto di governo (detto infatti "alla tedesca" perché l' abbiamo importato dagli ultimi due governi di coalizione in Germania fra la Merkel e i socialdemocratici). 

Mai il programma di governo era stato condizionato all' approvazione degli iscritti ai due partiti contraenti.

Mai una coalizione aveva "prestato" il suo primo partito al governo, lasciando consensualmente gli altri due all' opposizione. 

E mai un governo nascente aveva raccolto l' unanime ostilità di tutti i poteri: europei e italiani, politici ed economici, lobbistici e mediatici. 

Mutatis mutandis, a Roma si sta replicando quel che è appena accaduto a Berlino: con la non indifferente differenza che a Berlino si sono (ri)uniti i partiti che governavano anche prima, mentre a Roma si stanno unendo per la prima volta due forze che negli ultimi 7 anni erano state all' opposizione.
ANGELA MERKEL GIURA DA CANCELLIERE PER LA QUARTA VOLTAANGELA MERKEL GIURA DA CANCELLIERE PER LA QUARTA VOLTA

Eppure nessuno si è scandalizzato se la Merkel, dopo le urne, ha aperto due forni opposti: prima l' alleanza con i liberali e i verdi e poi, fallita quella, l' alleanza con l' Spd. 

Nessuno si è scandalizzato se, per trattare con gli uni e con gli altri e poi per scrivere il contratto di governo, sono trascorsi sei mesi. 

E nessuno si è scandalizzato, anzi tutti hanno festeggiato la grande pagina di democrazia, se l' Spd ha sottoposto quel contratto al referendum tra gli iscritti.
DALEMA RENZI BERLUSCONI E DI MAIO COME I CUGINI DI CAMPAGNADALEMA RENZI BERLUSCONI E DI MAIO COME I CUGINI DI CAMPAGNA



Invece tutti si indignano se, in ossequio al risultato elettorale e al sistema proporzionale, Di Maio ha proposto un contratto di governo sia al Pd (che ha sdegnosamente rifiutato, dopo aver finto di volerci provare) sia alla Lega (che ci ha sempre sperato, anche se Salvini s' è seduto al tavolo solo quando B. l' ha autorizzato). Tutti si indignano se M5S e Lega annunciano un referendum tra gl' iscritti sul contratto di governo.

luigi di maio berlusconi salvini meloniLUIGI DI MAIO BERLUSCONI SALVINI MELONI





E se, dopo meno di una settimana di negoziati, non abbiamo ancora il premier, i ministri e il programma stampato. 

Se fosse questo il problema del governo (forse) nascente, potremmo dormire tranquilli.

Fonte: qui