Capisco che possa sembrare strano citare Babbo Natale nei dintorni di Pasqua, ma in Italia, durante la campagna elettorale, è sempre tempo di Babbo Natale. Perché tantissimi sono i “regali” promessi e poi anche perché la stampa ci “racconta” come “sorprese” quello che i politici promettono. Promettono appunto dovremmo imparare a soffermarci sulle parole, invece di farcele scorrere addosso e ripensare alle promesse e alle sorprese che ci hanno ammannito nelle tornate precedenti e come poi, dopo le elezioni, quante siano state mantenute.
Lo sanno anche loro che i “mantenimenti” sono stati scarsi, e per questo invocano tradimenti e congiure ai loro danni. Potrebbe essere vero, ma se fossero persone e non pagliacci, avrebbero denunciato e si sarebbero dimessi, perché non in grado di mantenere la parola data. Avrebbero avuto credibilità e quindi meritevoli di rinnovata fiducia. Ma non è mai successo denunciato un tradimento si tira avanti, alla giornata, facendo nuove maggioranze con i soliti in vendita, si passa ad alleanze demonizzate in tempo elettorali, si invoca il “necessario sacrificio per il paese”.
In un tempo economico in cui la velocità (purtroppo) è tutto, i nostri tempi decisionali biblici sono una dannazione e vediamo crescere il malessere, la precarietà, il non contare nulla. È purtroppo un male antico. Quando vi raccontano che oggi stiamo molto meglio di prima, vi dicono che per quattro stracci in più che avete nell’armadio vi hanno venduto o smantellato la meccanica, la chimica, l’agroalimentare.
Tutto insomma.
Lo sanno anche loro che i “mantenimenti” sono stati scarsi, e per questo invocano tradimenti e congiure ai loro danni. Potrebbe essere vero, ma se fossero persone e non pagliacci, avrebbero denunciato e si sarebbero dimessi, perché non in grado di mantenere la parola data. Avrebbero avuto credibilità e quindi meritevoli di rinnovata fiducia. Ma non è mai successo denunciato un tradimento si tira avanti, alla giornata, facendo nuove maggioranze con i soliti in vendita, si passa ad alleanze demonizzate in tempo elettorali, si invoca il “necessario sacrificio per il paese”.
In un tempo economico in cui la velocità (purtroppo) è tutto, i nostri tempi decisionali biblici sono una dannazione e vediamo crescere il malessere, la precarietà, il non contare nulla. È purtroppo un male antico. Quando vi raccontano che oggi stiamo molto meglio di prima, vi dicono che per quattro stracci in più che avete nell’armadio vi hanno venduto o smantellato la meccanica, la chimica, l’agroalimentare.
Tutto insomma.
Guardate i titoli della Borsa italiana e la capitalizzazione dei medesimi, poi andate in biblioteca e fatevi dare un giornale di 50 anni fa. Ora guardate i titoli di allora e le capitalizzazioni. Scoprirete cosa hanno fatto. Scoprirete che Babbo Natale siete stati voi che vi siete privati di tutto (anche della possibilità di un lavoro per voi e i vostri figli) perché avete ascoltato cialtroni, anzi peggio li avete votati. Ora siamo vicini al prossimo voto. Volete continuare a giocare a Babbo Natale?
1 marzo 2018
Fonte: qui