9 dicembre forconi: novembre 2019

sabato 30 novembre 2019

PROSTITUZIONE CHOC NEL CAMPO ROM A NAPOLI NEL QUARTIERE DI POGGIOREALE


"30 EURO E FAI SESSO COI BIMBI".

DIVERSI I RESIDENTI CHE RACCONTANO DI SCENE DI SESSO ALL’APERTO TRA RAGAZZINE E ANZIANI.

UNA TESTIMONE DICHIARA DI AVER ASSISTITO A UNA TRATTATIVA TRA TRE BAMBINI E UN PRESUNTO PEDOFILO: “ERANO TRE RAGAZZINI CHE AVEVANO 10-11 ANNI. LORO VOLEVANO 30 EURO E LUI, IL RAGAZZO, CHIEDEVA..."

Agata Marianna Giannino per il Giornale

“A Gianturco si prostituiscono anche i bambini”. È una testimonianza scioccante quella che arriva da Napoli.
In una zona dove è dilagante la prostituzione su strada, tra i residenti c’è chi lancia l’allarme. Tra via Gianturco, i vicoli del rione Luzzatti e via Taddeo Sessa a vendere il proprio corpo sono principalmente donne originarie di Paesi dell’Est Europa.
Calcano i marciapiedi anche alla luce del sole, in un’area durante il giorno solitamente trafficata per il viavai dal vicino Centro direzionale. In questo contesto di degrado, dove i residenti da tempo urlano l’abbandono e i disagi che ne conseguono, si affaccia una realtà devastante, quella della prostituzione minorile.

 "Qui si prostituiscono i bambini": la testimonianza
Nel quartiere c’è chi riferisce di ragazzine impegnate a consumare rapporti sessuali all’aperto. Cristina dichiara di aver assistito a una trattativa tra tre bambini e un presunto pedofilo. “Erano tre ragazzini che avevano 10,11 anni. Loro volevano 30 euro e lui, il ragazzo, chiedeva 10”, racconta oggi. Ha assistito alla contrattazione dalla finestra di casa sua, circa un anno fa. “Alla fine mi sono messa urlare per farlo allontanare. Non ho mai denunciato perché lo feci scappare e non riuscì a prendere il numero di targa”, spiega. 

Quell’episodio non sarebbe isolato.

prostituzione campo rom napoli
I residenti raccontano che non è raro vedere scene di sesso all’aperto tra ragazzine e anziani. “Loro (i minori) escono e trovano le macchine nel viale sulla Decima, dove non c’è nessuno”, racconta Cristina, che rivela di aver visto personalmente dei ragazzi giovanissimi consumare rapporti con persone anziane. 

“Una ragazzina - dice - stava facendo sesso orale con un uomo anziano e tre ragazzini stavano facendo sesso, sempre con un uomo anziano, in una macchina grande”. “Qui non passa mai nessuno e si mettono qua sotto”, spiega, indicandoci il punto, proprio sotto la finestra di casa sua. Cristina vive in un parco con accesso da via Gianturco. Il marciapiede dirimpetto è coperto da una distesa di preservativi usati. Di fronte vivono decine di famiglie.

L’idea di qualche residente è che a prostituirsi siano alcuni dei bambini che vivono nel vicino campo rom. “E chi può essere? – sbotta Cristina - Solo loro. Perché, qui, i bambini nel rione di sera non escono, c’è il coprifuoco”. Un dramma nel dramma, se fosse così, che decreterebbe il fallimento delle politiche di inclusione sbandierate dal sindaco De Magistris e che richiederebbe un intervento urgente per dare fine a quella che, secondo i racconti dei testimoni, sembra essere un’infanzia violata a cielo aperto.

Fonte: qui

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA SBLOCCA LE RICHIESTE DI CONDONO NELLA ZONA ROSSA DEL VESUVIO: ACCORDO BIPARTISAN TRA DE LUCA E FORZA ITALIA


CI SONO ALMENO 30MILA DOMANDE SOSPESE PER CASE E EDIFICI COSTRUITI SULLE PENDICI DEL VULCANO, CHE ORA SARANNO CONDONATE. 

IN BARBA ALLE INTERPRETAZIONI DEL TAR, ALLA SCIENZA E SOPRATTUTTO AL BUON SENSO




Claudia Osmetti per “Libero Quotidiano”

case sotto il vesuvio 4CASE SOTTO IL VESUVIO 
Qui di condonato c' è anzitutto il buonsenso. Il Consiglio regionale della Campania ha deciso di riaprire il rubinetto delle sanatorie nella zona rossa del Vesuvio. Lì, sulle pendici del vulcano più famoso della storia, quello che ha messo in ginocchio i romani e riempito di lava Pompei, al momento ci sono almeno 30mila domande sospese: riguardano case, abitazioni e appartamenti che sono stati costruiti dove non si poteva costruire e in una fascia di terreno che non ci vuole un esperto geologo per capire che di sicuro c' ha ben poco.

Eppure niente, la giunta dem guidata da Vincenzo De Luca, per una volta a braccetto con i colleghi di Forza Italia, ha sbloccato lo sbloccabile e ha bollato un via libera al condono. In barba a tutto, tra l' altro. Alle interpretazioni del Tar partenopeo, per esempio: che negli anni passati aveva ribadito il vincolo edile. In barba a una legge regionale del 2003, che aveva vietato nuove edificazioni in quella striscia di terra. E pure in barba alla logica, visto che l' emendamento salva-furbetti-del-mattone è sbucato fuori quasi per caso tra i faldoni campani.

cavillo bipartisan
case sotto il vesuvio 3CASE SOTTO IL VESUVIO 
Perché il cavillo bipartisan rosso-azzurro non faceva parte della nuova normativa urbanistica, macché. Quella deve ancora essere discussa. Lo hanno infilato, invece, nelle pieghe di un regolamento «per la riduzione dell' incidenza della plastica sull' ambiente». Come a dire, oltre al danno anche la beffa. Da un lato si scervellano (giustamente) per difendere ogni sussurro di ecologismo sfrenato, dall' altro chiudono un occhio (e forse tutti e due) sugli scempi edilizi.

vesuvio 2VESUVIO 
Non fa una piega. Se non fosse che, così, con tre righe e un tratto di penna, se ne va al macero anche una proibizione di buonsenso: «Il divieto», dice l' emendamento in questione, «non si applica agli edifici residenziali per i quali risultino pendenti procedimenti per il rilascio di permesso di costruire in sanatoria delle leggi del 1985 e del 1994». Si tratta di altri due condoni decisi dallo Stato che riguardano decine di migliaia di casi: un numero che oscilla tra le 30mila e le 40mila unità. Altroché.

vesuvio 3VESUVIO 
Vero è che l' ultima volta che il Vesuvio ci ha ricordato la sua presenza era il lontano 1944, ma l' incolumità di interi agglomerati urbani (la zona rossa, che si estende per oltre 356 chilometri quadrati, comprende 25 Comuni e 700mila abitanti) non si conquista mica a suon di decenni fortunati. Contasse quello, saremmo a posto.

L' analisi scientifica
case sotto il vesuvioCASE SOTTO IL VESUVIO
Chiariamo subito che ci auguriamo tutti che non succeda proprio nulla di nulla da quelle parti. Che ognuno di noi spera che il magma del vulcano resti sepolto dentro il suo cratere per sempre. E però l' eventualità deve essere presa in considerazione, per correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Invece la Campania (spiega un report di Legambiente del 2017) vince la classifica nazionale dell' abusivismo: a Napoli e dintorni il 50,6 per cento degli immobili è fuorilegge. Significa che una casa su due ha qualche bega con l' ufficio urbanistica.

zona rossa del vesuvioZONA ROSSA DEL VESUVIO
Ai piedi del Vesuvio i procedimenti penali per abuso edilizio sono almeno 27mila, 2mila dei quali dentro l' area del Parco omonimo: di contro, le sentenze passate in giudicato sono appena 192 e le demolizioni eseguite solo 55. Che in ballo ci sia la tranquillità di interi borghi e municipi, è pacifico. Lo capirebbe anche un bambino senza laurea, ma per competenza lo sostiene la New York University: l' autunno scorso il professore statunitense Flavio Dobran ha testato il suo "simulatore vulcanico globale" nella baia di Napoli.

alba sul vesuvioALBA SUL VESUVIO
Ecco, analizzando il magma del complesso e con una serie di equazioni e algoritmi da scienziato consumato, Dobran ha chiarito che in caso di ipotetica futura eruzione del Vesuvio assisteremmo a «uno scenario apocalittico» e che l' unico modo per evitarlo è «riorganizzare l' intero territorio del Napoletano». Già. Invece la politica locale sembra fare l' esatto opposto, condona e arrivederci. Gli unici a saltare sulla sedia, va riconosciuto, sono gli esponenti del Movimento 5 Stelle che parlano di «illegittimità incostituzionale» e di «un' interesse superiore da tutelare, quello della pubblica incolumità». Appunto.

Fonte: qui

Stanziati 3,7 per monitorarli. Ma le Province: i casi più urgenti sono trecento, soldi da trovare

Milano, 28 novembre 2019 -  «Priorità 1» è il termine istituzionale che traduce «massima urgenza». Lo si trova scritto 334 volte nel dossier lombardo sullo stato di salute di ponti e viadotti. Un documento che l’Unione delle province ha fornito al Governo dopo il crollo del ponte Morandi, a Genova. Quindici mesi dopo, i conti non tornano ancora. In Italia, solo per risolvere le urgenze «servono 2,9 miliardi di euro». In Lombardia, dove si concentrano 877 ponti a rischio di cui più di uno su tre è un malato grave, la Regione ha stanziato 3,7 milioni per i monitoraggi. «Ne servono 600» (solo per le urgenze) spiega il presidente della provincia di Pavia, Vittorio Poma, da quasi un anno presidente dell’Unione delle province lombarde (Upl) e responsabile delle infrastrutture dell’Unione delle province italiane (Upi).

Primato triste, questa volta, quello lombardo?
«I numeri vanno analizzati. In Lombardia abbiamo 10mila chilometri di strade, in Emilia Romagna meno della metà. La situazione è poco incoraggiante ovunque».

Esiste una via d’uscita?
«Esiste nella misura in cui la manutenzione straordinaria viene programma per evitare l’emergenza. Non dopo».

Questione economica o culturale?
«Indubbiamente il Paese deve iniziare a pensare in modo diverso: serve programmare interventi sistemici. Ci stiamo concentrando sullo stato delle strade, ma non possiamo dimenticare che in Lombardia ci sono aree di dissesto idrogeologico: se non si pensano interventi di insieme, si rischia che le azioni occasionali, post emergenza, vengano vanificate da successive frane o esondazioni. Poi ci sono i conti».

Che non tornano, dite.
«La riforma Delrio ha tolto risorse alle Province. Quando si sono accorti che gli enti non potevano chiudere i bilanci, allora lo Stato dava qualcosa per arrivare al pareggio. Tutto questo spiega lo scenario attuale: le Province sono vittime. Non possiamo fare mutui, come si può programmare un’opera straordinaria?». Fonte: qui
Maltempo e infrastrutture, quasi 900 ponti lombardi a rischio
Sono quasi 6.000 i ponti che necessiterebbero di interventi strutturali urgenti, con Lombardia e Piemonte al primo posto soprattutto per le situazioni piu' gravi, di priorita' 1. E' quanto si evince dal monitoraggio effettuato dall'Unione Province Italiane all'indomani della tragedia del Ponte Morandi, nell'agosto 2018. I ponti per i quali l'analisi e' stata gia' svolta e sono considerati a rischio in tutta Italia sono 5.931: di questi, 877 sono in Lombardia, 728 in Puglia , 632 in Toscana, 545 in Emilia Romagna.

Quanto ai ponti considerati a rischio piu' concreto, quindi di priorita' 1, sono 1.918 in tutto, e il report ne conta 334 in Lombardia e 328 in Piemonte. Regioni dove non a caso vengono previsti i costi piu' ingenti per gli interventi necessari: 471,1 milioni in Piemonte e 394,2 milioni in Lombardia. In totale, i lavori urgenti chiesti dall'Upi sui 6.000 ponti avrebbero un costo di 2,4 miliardi.

Altro capitolo, quello dei ponti che in tutto il Paese avrebbero bisogno di attento monitoraggio, per valutarne la stabilita': secondo il rapporto Upi sono 14.089 in tutto, e in questo caso spicca l'Emilia Romagna con 2.095 strutture da verificare, seguita dalla Lombardia con 1.522 monitoraggi e dalla Campania con 1.390. Il costo dei monitoraggi e' stimato in 566 milioni, portando il totale necessario, secondo l'Upi, a mettere in sicurezza le strutture a circa 3 miliardi di euro. Fonte: qui

SCOTLAND YARD CONFERMA CHE L’ASSALTO DELL’UOMO A LONDON BRIDGE È UN ATTENTATO: ERA ARMATO DI COLTELLO E INDOSSAVA UNA FINTA CINTURA ESPLOSIVA

HA INIZIATO A COLPIRE LE PERSONE A CASACCIO, FINCHÉ LA POLIZIA NON GLI HA SPARATO 
PRIMA CHE INTERVENISSERO GLI AGENTI, UN PASSANTE-EROE È RIUSCITO A STRAPPARGLI L’ARMA DALLE MANI 
VIDEO CHOC: IL MOMENTO DELL'UCCISIONE DELL'ATTENTATORE


londra, il momento in cui la polizia ha sparato all'assaltatore del london bridge 1LONDRA, IL MOMENTO IN CUI LA POLIZIA HA SPARATO ALL'ASSALTATORE DEL LONDON BRIDGE

un uomo a terraUN UOMO A TERRA
Un "incidente rilevante" a London Bridge, nel pieno centro di Londra, ha rigettato la capitale britannica nella paura del terrorismo. Secondo una prima ricostruzione, un uomo avrebbe assalito alcune persone con un coltello e sarebbe stato poi colpito e ucciso dagli spari della polizia. Indossava una cintura esplosiva. L'aggressore sarebbe stato bloccato da alcuni civili prima dell'intervento della polizia, di cui uno avrebbe strappato il coltello dalle mani dell'assalitore.

spari al london bridge 16SPARI AL LONDON BRIDGE 
Scotland Yard ha confermato che si tratta di un attentato terroristico. Nel 2017 proprio London Bridge era stato scenario dell'ultimo attentato nel Regno Unito, con un furgone lanciato sulla folla e poi un assalto a coltellate. Morirono 6 persone, i feriti furono decine. In quel caso si trattava di un commando composto da tre assalitori. Le immagini mostrano almeno due ambulanze sul posto e un camion bianco messo di traverso sul ponte. Molte auto della polizia sono state dispiegate nella zona.
londra, il momento in cui la polizia ha sparato all'assaltatore del london bridgeLONDRA, IL MOMENTO IN CUI LA POLIZIA HA SPARATO ALL'ASSALTATORE DEL LONDON BRIDGE

Un giornalista della Bbc ha nei primi minuti parlato di una sparatoria e che alcuni testimoni parlavano di una serie di uomini che hanno attaccato una singola persona, con tutta probabilità agenti di polizia intervenuti sul posto. Mikael McKenzie, giornalista del Daily Express, parla di 5-6 colpi di arma da fuoco e che le persone in fuga dal ponte parlavano di un uomo con un coltello.
spari al london bridge 4SPARI AL LONDON BRIDGE 4

l'uomo che ha tolto il coltello all'assalitore di london bridgeL'UOMO CHE HA TOLTO IL COLTELLO ALL'ASSALITORE DI LONDON BRIDGE
"La gente correva nel panico tra le urla, subito è arrivata la polizia che ha bloccato ed evacuato il Borough Market pieno di gente e turisti, le persone si sono barricate all'interno dei negozi. Siamo ancora tutti in attesa di indicazioni", racconta un giornalista dell'Ansa che si trova nel Market.

spari al london bridge 5SPARI AL LONDON BRIDGEspari al london bridge 13SPARI AL LONDON BRIDGE 13
Una testimone oculare, Kirsten Jones, ha detto alla Bbc che l'assalitore indossava una speci di cintura esplosiva. "Stavo su un autobus diretto a sud sul London Bridge quando si è fermato improvvisamente perché c'erano persone che attraversavano la strada. Sembrava che ci fosse uno scontro in corso: diverse persone che litigavano tra loro. Poi mi sono resa conto che la polizia stava lottando con un uomo alto e con la barba. Ho sentito due rumori forti e un taser puntato sull'uomo, che era sdraiato per terra.Il presunto assalitore ha spostato il cappotto e mi sembra di aver visto una specie di giubbotto sotto ... La polizia si è quindi spostata indietro rapidamente". Fonte: qui

venerdì 29 novembre 2019

SUL NUOVO FONDO SALVA-STATI IL FU AVVOCATO DEL POPOLO FA UN PO’ IL FURBO: LEGA E M5S MISERO PER ISCRITTO IL 20 GIUGNO CHE QUEL TESTO NON ANDAVA FIRMATO

IACOBONI: “SI TROVA MESSO DINANZI AL FATTO CHE DA PREMIER SOVRANISTA(MA DE CHE'!!!) AGIVA GIÀ NELL’ORDINE DI IDEE DI UNA OPERAZIONE SUCCESSIVA: QUELLA DEL CONTE 'TACCHIA'”

THREAD DI JACOPO IACOBONI
Dal profilo Twitter di Jacopo Iacoboni

meccanismo europeo di stabilita'MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA'
Ho ritrovato questo reperto (grazie a una mia amica): sia Salvini sia il M5S avevano chiesto a Conte di NON firmare la riforma del Mes. il M5S anche rese pubblica per iscritto la richiesta. La versione di Conte non pare inattaccabile.

di maio conte salviniDI MAIO CONTE SALVINI
Il 20 giugno, Camera e Senato approvarono una risoluzione a doppia firma, Lega e M5S, che impegnava l’Avvocato del Popolo a NON firmare quella riforma del Mes.

Non so, mi pare che politicamente qui la versione di Lega e M5S sia più consistente di quella di Conte.  La cosa assai divertente è che dal lato Lega, il testo fu firmato da Molinari e Romeo, dal lato M5S da D’Uva e indovinate chi? Patuanelli
LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLILUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

Sì, quello che i filo-Pd e filo-Conte vorrebbero piazzare al posto di Di Maio. Ma come, piace tanto al Pd uno più sovranista di Di Maio??‍?  Con questo ovviamente io non sto dicendo di essere d’accordo nel merito con Lega e M5S: la mia è la posizione opposta, antisovranista.

giuseppe conte angela merkel 3GIUSEPPE CONTE ANGELA MERKEL 
Ma ciò non m’impedisce di riconoscere che quella battaglia antiMes l’hanno sempre fatta. E non capisco perché Conte lo neghi. Anzi, lo capisco  Conte si trova messo dinanzi al fatto che, da premier sovranista, agiva già nell’ordine di idee di una operazione successiva: quella del governo Conte2. Curioso, e riduce di molto le colpe di Salvini nel suicidio sulla fine del Conte1.

Fonte: qui

TRIA SCARICA CONTE SUL MES: ''SI CONGRATULÒ CON ME DOPO L'ACCORDO SUL TRATTATO RAGGIUNTO A GIUGNO''. MA NON PUÒ DIRE CON CERTEZZA CHE SALVINI E DI MAIO AVESSERO CAPITO DI COSA SI PARLAVA: ''IMMAGINO CHE I DUE VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO FOSSERO INFORMATI DEL BUON RISULTATO'' 
AMMETTE CHE LA PRIMA FORMULAZIONE SAREBBE STATA UN DISASTRO PER L'ITALIA: ''ALLA FINE ABBIAMO SPUNTATO UN BUON COMPROMESSO''
Roberto Petrini per “la Repubblica

MOAVERO CONTE TRIAMOAVERO CONTE TRIA
«Ricordo il giugno scorso, quando si definì l' accordo su una bozza di riforma del Mes da sottoporre al summit dei giorni successivi. Si trattava di tradurre in un testo definito l' accordo che era stato raggiunto nel dicembre precedente. Le trattative andarono avanti fino all' alba a Bruxelles perché il mandato era quello di non cedere su una questione non secondaria: alcuni Stati volevano che si prevedesse che le metodologie specifiche per valutare la sostenibilità dei debiti sovrani fossero rese pubbliche.

Per noi era inaccettabile perché significherebbe aprire una corsa a valutazioni prospettiche anche fantasiose su un tema per noi di stretta competenza della Commissione che è un organo politico. Ci opponemmo e la spuntammo. Nelle prime ore del mattino mi arrivò la telefonata di Conte che si complimentò per il risultato raggiunto. Immagino che i due vicepresidenti del Consiglio fossero informati del buon risultato».
tria di maio salvini conteTRIA DI MAIO SALVINI CONTE

Giovanni Tria, ministro dell' Economia nell' anno difficile del governo gialloverde, ha lasciato i conti dell' Italia in ordine e non vuole neppure prendere in considerazione la bagarre sollevata da Salvini e da Giorgia Meloni a colpi di «interessi nazionali» e addirittura di «alto tradimento».

Che effetto le fanno le critiche in Parlamento?
«Si dovrebbe capire in Italia, ma anche negli altri paesi, che l' interesse nazionale si difende mostrando che esso coincide con gli interessi dell' Europa e delle altre nazioni. Non è nell' interesse di nessuno né creare difficoltà alla gestione del debito in Italia, né ostacolare la gestione di una crisi bancaria in Germania. Gli effetti devastanti cadrebbero in ogni caso anche sugli altri paesi per le interdipendenze delle economie. La riforma del Mes non ci danneggia. Ed è meglio che ci sia il Mes piuttosto che non ci sia, anche se noi non abbiamo bisogno di essere salvati».
di maio salviniDI MAIO SALVINI

Professor Tria,come andò la trattativa?
«Il tema di rafforzare il Mes nacque essenzialmente con l' idea di introdurre anche il cosiddetto backstop, cioè un paracadute per rafforzare la capacità di intervento sulle crisi bancarie con risorse aggiuntive da utilizzare quando quelle del Single resolution fund fossero terminate. Si trattava di una esigenza sostenuta da tutti.
Alcuni paesi del Nord tuttavia posero delle contropartite in termini di revisione del trattato istitutivo del Mes per noi inaccettabili».

Quali?
conte e triaCONTE E TRIA
«In particolare due. La prima era il conferimento al Mes di più poteri in caso di crisi rispetto a quelli della Commissione; la seconda era la previsione di regole di ristrutturazione dei debiti sovrani in caso di richiesta da parte degli Stati di un intervento di sostegno. Ciò era inaccettabile perché si sarebbe rischiato di rendere plausibile l' idea che la ristrutturazione di un debito sovrano potesse avvenire. Ci opponemmo ad entrambe queste richieste e la spuntammo perché si è affermata la ragionevolezza della nostra posizione, peraltro sostanzialmente condivisa anche dalla Commissione».

Fu difficile?
«Sì, non fu una impresa facile».

Come proseguì il negoziato?
«Il negoziato si sviluppò nell' autunno del 2018, quando la nostra legge di Bilancio ebbe grossi problemi con l' Europa e la nostra posizione negoziale era assai debole per i riflessi sui mercati finanziari. Andò tuttavia meglio nel giugno scorso, quando l' accordo di massima fu tradotto in un articolato: in quella fase eravamo più forti, stavamo varando un aggiustamento di bilancio strutturale e in Europa eravamo più credibili e riuscimmo ad evitare formulazioni inappropriate e pericolose».

Conte era informato?
tria moscovici 4TRIA MOSCOVICI 
«Costantemente come è ovvio».

Oggi come giudica quell' accordo?
«Soddisfacente. Poteva essere migliore ma qualsiasi istituzione è frutto di un negoziato tra molti governi». Fonte: qui

E' il ticchettio di una bomba a orologeria: è questo momento "la bolla sui Subprime è Contenuta" di Powell?

Sono dell'opinione di vecchia data che le presidenze della Fed abbiano una responsabilità primaria su tutte le altre: mantenere la  fiducia  in se stessi , e se richiede problemi di chiacchiere, è quello che serve . 
La citazione spesso classica di Ben Bernanke di " subprime è contenuta " proprio prima che esplodesse in faccia a tutti, essendo un primo esempio.
La Fed è cieca alla realtà o solo in un'elaborata missione di marketing per garantire che nessuno sia preso dal panico e venda azioni? Lascio questo giudizio al lettore.
Ma vedo messaggi diversi che escono dalla Fed quando le persone sono in carica e quando no.
Prendi ad esempio il debito aziendale.
Ecco Jay Powell nel maggio di quest'anno che parla dolcemente e  respinge qualsiasi preoccupazione :
“Il debito delle imprese non presenta il tipo di rischi elevati per la stabilità del sistema finanziario che porterebbe a gravi danni alle famiglie e alle imprese qualora le condizioni peggiorassero. Inoltre, le banche e altri istituti finanziari dispongono di considerevoli riserve di assorbimento delle perdite ", ha affermato. "La crescita del debito delle imprese non si basa su finanziamenti a breve termine e il rischio complessivo di finanziamento nel sistema finanziario è moderato".
Dolce, allora non preoccuparti. Strano quindi che Janet Yellen, non più in carica, si senta libero  di dire in sostanza l'esatto contrario :
"Ho espresso preoccupazione per i prestiti a leva", ha dichiarato Yellen nel corso di una discussione sul keynote chiusa alla stampa. "Penso che le società non finanziarie abbiano accumulato, in realtà, molti debiti".
“ Ciò di cui mi preoccuperei è che se l'economia dovesse subire una recessione, potremmo vedere una grande sofferenza aziendale. Se le aziende sono in difficoltà, licenziano i lavoratori e riducono la spesa per investimenti. E penso che sia qualcosa che potrebbe rendere la recessione successiva una recessione più profonda, "" Ho preoccupazioni per il deterioramento degli standard di prestito che abbiamo visto ", ha detto Yellen. "Gran parte di esso è alleanza e alcuni dei modi espliciti in cui le alleanze si sono indebolite sono una preoccupazione per me".
Nessuna preoccupazione di Powell, preoccupazioni di Yellen.
Qual è la realtà?
Bene, per un debito aziendale è aumentato del 64% negli ultimi 9 anni raggiungendo ora $ 10 trilioni:
Per fortuna i profitti sono notevolmente aumentati in quel momento:
Oh, aspetta, i profitti delle aziende hanno effettivamente raggiunto il picco nel 2014. Beh, è ​​strano, dato che i mercati continuano a correre più in alto da alto a alto, penseresti che ci sarebbe questa massiccia espansione dei profitti. Ovviamente no, la crescita degli utili ha raggiunto il picco lo scorso anno sulla scia dei tagli delle imposte sulle società, con il risultato che i pagamenti delle imposte sulle società sono crollati ai livelli visti solo durante le grandi recessioni:
Rifletti su questo: le corporazioni ora pagano all'incirca lo stesso delle tasse come hanno fatto a metà degli anni '90 quando l'economia e i profitti aggregati erano molto più piccoli.
Abbastanza l'affare storico.
No, sappiamo perché i mercati azionari hanno continuato ad aumentare nel 2019: grazie all'intervento della Fed:
Goldman admits reality: "With S&P 500 earnings on track for roughly 0 growth from this time last year, solid returns likely would not have been possible without central bank support. Central bank easing accounts for almost all of the price return since the start of the year"
https:// us/1197908369719406592 
135 people are talking about this
Infatti, se dai un'occhiata ai profitti aziendali rispetto all'ascesa del mercato, possiamo osservare una grande deviazione dal quadro dei profitti reali:
I tagli delle tasse sopra menzionati hanno sicuramente aiutato la linea di fondo ovviamente e si può sostenere che l'immagine appare leggermente migliore se vista su una base al netto delle imposte:
Grazie alle riduzioni fiscali, ma la deviazione rimane. E rimane se lo visualizzi attraverso l'obiettivo di EPS:
L'immagine aggregata è sorprendente:
E, naturalmente, EPS crescita è negli occhi di chi guarda, come i guadagni sono regolarmente sopravvalutati via non GAAP rispetto a GAAP  contabilità :
Per non parlare dell'illusione insidiosamente ingannevole della crescita creata  dai riacquisti .
Quindi quello che hai è un mercato che si disconnette sempre più dal quadro di crescita degli utili già indebolito e sopravvalutato, utili che richiedono una quantità esorbitante di espansione del debito per produrre con gran parte dei tagli alle tasse che vanno verso i riacquisti mentre metà dell'espansione del debito è in  esecuzione sui fumi BBB :
“Il crescente universo del debito delle società statunitensi con rating triplo B - il gradino più basso del mercato obbligazionario di qualità superiore - ha attirato la massima attenzione. A $ 2,5 miliardi, ora è due volte più grande dell'intero mercato delle obbligazioni spazzatura al di sotto di esso. La fame di rendimento ha "spianato la strada a un'erosione senza precedenti nelle strutture di capitale e nella qualità del credito", ha osservato Moody's in un recente rapporto. "

La preoccupazione dice Janet Yellen, ma non preoccuparti dice Jay Powell. L'economia è in una buona posizione, dice apparentemente istruendo tutti gli oratori della Fed a leggere la stessa sceneggiatura:
Dolce. Come si trovano tutti sulla stessa pagina quando determinano la loro strategia di comunicazione sul mercato? Purtroppo i verbali della Fed sono privi di tali discussioni. Deve essere un incontro diverso.
Sì, l'economia è in un buon posto:
E il subprime è contenuto e il debito societario non è un problema fintanto che sei presidente della Fed. Diventa un problema solo quando non sei più presidente della Fed.
No, il debito delle imprese è un grosso problema, è una bomba a orologeria che milioni di lavoratori pagano durante la prossima recessione. Non è la mia iperbole, no signore, o hai già dimenticato cosa ti ha già detto Janet Yellen?
“Se l'economia dovesse subire una recessione, potremmo vedere una grande sofferenza aziendale. Se le aziende sono in difficoltà, licenziano i lavoratori e riducono la spesa per investimenti. E penso  che sia qualcosa che potrebbe rendere la recessione successiva una recessione più profonda ”.
Nessuna crisi finanziaria nella nostra vita, quando presiederà la Fed , la prossima recessione potrebbe essere più profonda grazie al debito societario esteso quando non è presidente della Fed. Divertente.
Lei lo sa e anche Jay Powell, è solo impegnato a mantenere la fiducia dicendoti che tutto va bene e dandy. Dopotutto è proprio per questo che ha tagliato i tassi 3 volte e ampliato il bilancio della Fed di oltre $ 280 miliardi in 2,5 mesi. Perché è esattamente quello che fai quando l'economia è in una buona posizione.
*  *  *

Per le ultime analisi pubbliche, visitare  NorthmanTrader . Per abbonarsi ai nostri prodotti di mercato, visitare i  Servizi .