9 dicembre forconi: 12/19/17

martedì 19 dicembre 2017

‘LA PIÙ GRANDE PRESA IN GIRO DEL PARLAMENTO AGLI ITALIANI’, OVVERO IL TAGLIO AI VITALIZI DELLA LEGGE RICHETTI, PASSATA ALLA CAMERA TRA LE FANFARE RENZIANE E POI MORTA AL SENATO

VIDEO: LA IENA FILIPPO ROMA INSEGUE CHI INCASSA VITALIZI DA MIGLIAIA DI EURO SENZA AVER MAI LAVORATO IN PARLAMENTO, E CHIEDE CONTO AI SENATORI DI QUESTO COMPORTAMENTO ‘VERGOGNOSO’

Le 'Iene': Eva Klotz, anti-italiana col vitalizio

  
Dario D’Angelo per www.ilsussidiario.net

“La più grande presa per il culo del Parlamento agli italiani”, questo il titolo colorito del servizio della Iena Filippo Roma su vitalizi e pensioni d'oro ai politici. Il taglio auspicato dal deputato Richetti non è andato in porto, con conseguenti polemiche e non solo a livello politico. «Avevamo fatto di tutto per provare a sbloccarla», ha dichiarato l'inviato, che aveva raccolto il sì del Movimento 5 Stelle. «Il patto delle Iene tra Pd e M5S», così lo avevano chiamato Le Iene.
filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 5FILIPPO ROMA DE LE IENE LEGGE RICHETTI SUL VITALIZIO 

«Provo vergogna nel vedere il Senato che non dà corso ad una legge già approvata dalla Camera», il commento di Richetti. Stefano Esposito, sempre del Pd, rivela: «C'è una volontà di bloccarla anche nel mio partito, per me è una scelta errata». Aspre critiche nel frattempo sono arrivate dalla Lega Nord: «Un'altra bufala di Renzi e del Pd. Si sono accorti che il tempo è finito e non riusciranno a tagliare i vitalizi. Mi domando come mai ci sia ancora un 25% che si fida del Pd», ha commentato Matteo Salvini nei giorni scorsi. (agg. di Silvana Palazzo).

IL M5S CONTRO LO STOP DELLA "PROPOSTA RICHETTI"
filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 4FILIPPO ROMA DE LE IENE LEGGE RICHETTI SUL VITALIZIO 
Sarà la iena Filippo Roma a tornare sul tanto spinoso tema dei vitalizi ai politici dopo l'ennesimo tentativo del deputato Richetti di inserire nella manovra finanziaria la legge che avrebbe portato al taglio, senza tuttavia riuscirci. Il dibattito resta ancora molto aperto e proprio in contemporanea al salto dell'abolizione definitiva dei vitalizi avvenuto nei giorni scorsi, il Movimento 5 Stelle ha espresso il suo disappunto, come spiega Termometropolitico.it. I grillini, infatti, qualche giorno fa hanno presentato una istanza affinché il provvedimento possa essere inserito in modo urgente e nuovamente nel calendario dei lavori del Senato.

"Il MoVimento 5 Stelle ha depositato una istanza mediante la quale ha chiesto in via d’urgenza di inserire nel calendario dei lavori d’Aula l’abolizione dei vitalizi e dei privilegi dei politici", annunciava Giovanni Endrizzi, capogruppo del M5s a Palazzo Madama. "E’ l’ultima occasione per ripristinare giustizia, equità e dignità e il nostro regalo di Natale per gli Italiani", aveva aggiunto. Proprio lo stop su uno dei temi più cari ai grillini aveva portato ad uno scontro politico con i rappresentanti del Pd accusati di non voler rinunciare ai privilegi parlamentari. "Il Pd e i vecchi partiti non vogliono rinunciare ai privilegi. Renzi, Richetti e compagnia bella sono dei bugiardi", avevano tuonato i pentastellati. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 3FILIPPO ROMA DE LE IENE LEGGE RICHETTI SUL VITALIZIO 

BOCCIATA LA "PROPOSTA RICHETTI" SUL TAGLIO VITALIZI
Sono uno dei cavalli di battaglia della cosiddetta antipolitica e sono destinati ad esserlo ancora a lungo, a meno di clamorosi imprevisti. Stiamo parlando dei vitalizi dei parlamentari in pensione, che la cosiddetta "proposta Richetti", dal nome dell'esponente del Pd che aveva presentato l'emendamento alla Legge di Bilancio, sperava di tagliare. La proposta avrebbe interessato circa 2.600 ex parlamentari che ogni anno ricevono in tutto 193 milioni di euro netti di vitalizio, ma dopo aver superato l'esame della Camera nel mese di luglio è stata respinta dal Senato.

filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 2FILIPPO ROMA DE LE IENE LEGGE RICHETTI SUL VITALIZIO 
La speranza che la legge venga approvata dal Parlamento entro la fine della legislatura è appesa ad un filo: mercoledì 20 dicembre, infatti, il presidente del Senato Pietro Grasso ha convocato un consiglio di presidenza con all'ordine del giorno una delibera sui vitalizi. Se la proposta Richetti fosse stata approvata, lo Stato avrebbe risparmiato una cifra intorno ai 70 milioni di euro l'anno. C'è da considerare, infatti, che ogni anno gli ex parlamentari in pensione sarebbero passati dal ricevere una media di 56.830 euro a una media di 33.568 euro, mentre 117 ex deputati e senatori che hanno avuto carriere più lunghe avrebbero visto il loro assegno mensile aumentare.

CHI HA BOCCIATO LA PROPOSTA RICHETTI?
Come detto, la proposta sul taglio ai vitalizi è stata affossata al Senato (anche con molti voti contrari del Pd, stesso partito di Richetti). Vanno precisate almeno due cose, a parziale "difesa" di chi ha votato no al taglio. Non si potrà dire che i parlamentari hanno votato per mantenere i loro privilegi: i vitalizi per i politici attualmente in Parlamento, infatti, sono stati già aboliti. L'emendamento alla Legge di Bilancio riguardava i vitalizi dei politici già in pensione, motivo per cui ad esempio Ugo Sposetti, ex tesoriere del Pd e dato come vicino alla frangia scissionista che ha lasciato il partito, ha condotto una battaglia contro la proposta Richetti in nome soprattutto del principio dei diritti acquisiti. Secondo Sposetti, insomma, non è legale che un emolumento - come può essere un vitalizio - o un beneficio ottenuto in passato venga negato in seguito.

filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 1FILIPPO ROMA DE LE IENE LEGGE RICHETTI SUL VITALIZIO 
Assomiglia, per certi versi, allo schema secondo cui una legge non può essere retroattiva, ovvero una data azione non può essere punita dall'introduzione, solo successiva, di una determinata legge. Dal canto suo Richetti tramite Facebook ha detto la sua:"Il punto è solo e semplicemente uno. Chiudere questo percorso compete al Senato. Che, lo voglio ricordare, non ha nemmeno adottato la delibera di taglio drastico del vitalizio che la Camera ha approvato mesi fa. Portando a motivazione che stava arrivando la legge. Si decidano: taglio o ricalcolo. Una delle due. L'immobilismo non è dato. Se non in un atteggiamento a dir poco vergognoso". Della vicenda si occuperà anche Le Iene Show, con l'inviato Filippo Roma che intervisterà al proposito diversi parlamentari tra cui lo stesso Richetti.

Fonte: qui

Nomi Prins: 'Dark Money' Runs The World

Few people know financial markets’ biggest secret...
For the last 40 years, most people believed the stock market always goes up. Simply buy and hold long enough, the theory went, and you could sit back and watch the money accumulate in your account. No thought or hard work needed.
It was a nifty strategy — until the idea burned most investors in 2008. Almost a decade later, the scar tissue is still fresh for many investors.
Even today, after the U.S. stock market has rallied by 271% since the bottom on March 6, 2009 — nearly tripling investors’ money — only about half of Americans are invested in the stock market, according to NPR. That’s down from two-thirds compared to a decade ago.
The rest are in cash on the sidelines. Maybe that’s been you.
And who can blame you? “Fool me once, shame on you,” the saying goes. “Fool me twice, shame on me.”
Last June, Fortune surveyed readers. 71% of respondents said “the economic system in the U.S. is rigged in favor of certain groups.”
A few years earlier, the Los Angeles Times reported “Poll finds 64% of voters believe stock market is rigged against them…
They’re not wrong.
Somebody’s made gains from all of those sectors in the stock market. It just hasn’t been Main Street.
Since I’ve left the world of big banking, I’ve made it my mission to change that. That leads me to the catalyst for my new project…
Dark money.
Dark money is the #1 secret life force of today’s rigged financial markets. It drives whole markets up and down. It’s the reason for today’s financial bubbles.
On Wall Street, knowledge of and access to dark money means trillions of dollars per year flowing in and around global stock, bond and derivatives markets.
I learned this firsthand from my career on Wall Street. My first full year working on Wall Street was in 1987.
I wasn’t talking about “dark money” or central bank collusion back then. I was just starting out.
Eventually, I would uncover how the dark money system works… how it has corrupted our financial system… and encouraged greed to the point of crisis like in 2008.
When I moved abroad to create and run the analytics department at Bear Stearns London as senior managing director, I got my first look at how dark money flows and its effects cross borders.
The “dark money” comes from central banks. In essence, central banks “print” money or electronically fabricate money by buying bonds or stocks. They use other tools like adjusting interest rate policy and currency agreements with other central banks to pump liquidity into the financial system.
That dark money goes to the biggest private banks and financial institutions first. From there, it spreads out in seemingly infinite directions affecting different financial assets in different ways.
Yet these dark money flows stretch around the world according to a pattern of power, influence and, of course, wealth for select groups. To be a part of the dark money elite means to have control over many. How elite is a matter of degree.
These is not built upon conspiracy theories. To the contrary, alliances make perfect sense and operate publicly. Even better, their exclusive dealings and the consequences that follow are foreseeable — but only if you understand how the system works and follow the dark money flows.
It’s easy to see how this dark money affects the stock market at a high level, because we can monitor its constant movement.
Here’s the smoking gun:
Dark Money
The red line shows you how much “dark money” the Federal Reserve has printed since 2008.
The blue line shows you the S&P 500.
They move together — more dark money drives the market higher. Much higher.
There are dark money charts from around the world, just like the one I showed you for the Federal Reserve and U.S. stock market.
Look at this “dark money” chart from Japan, for example:
Japan
The blue line shows the dark money created by their central bank, The Bank of Japan. The red line shows Japan’s major stock index, the Nikkei 225, going up as well. The dark money drove the market much higher over the past eight years.
Or, look at this “dark money” chart from the U.K.:
England
Again, the blue line shows the “dark money” created since 2009 by the U.K.’s central bank, The Bank of England. The red line shows how the FTSE 100, their stock index, has followed higher in lock-step.
To invest profitably in financial markets, you need to understand the hidden power relationships that drive financial and political events. Ideologies and personal associations among elites are oblivious to political party lines and international boundaries. So is dark money.

FIRENZE: LA MOSCHEA AL POSTO DI UNA CHIESA

LA DIOCESI DI FIRENZE VENDE I PROPRI TERRENI ALLE COMUNITA’ ISLAMICHE PER 300 MILA EURO 

L’OPERAZIONE BENEDETTA DAL SINDACO RENZIANO DI FIRENZE, DARIO NARDELLA, E DA QUELLO BERSANIANO DI SESTO FIORENTINO 

Christian Campigli per “la Verità”

Sarà di oltre 8.000 metri quadrati il terreno sul quale sorgerà la nuova moschea di Firenze. Una notizia anticipata su queste pagine lo scorso 6 dicembre e che oggi trova ulteriore conferma nel comunicato ufficiale del Comune di Sesto Fiorentino. L' area sulla quale verrà edificato il luogo di culto appartiene alla curia fiorentina, che ha deciso di venderla alla comunità islamica, capeggiata da Izzedin Elzir.
MOSCHEAMOSCHEA

Il protocollo d' intesa tra l' amministrazione guidata dal sindaco Lorenzo Falchi (vero regista di tutta l' operazione), l' arcidiocesi, l' università e l' associazione per la moschea di Firenze verrà firmato il prossimo 22 dicembre. Il terreno in questione è quello situato in via Pasolini, a poche centinaia di metri dal nuovo polo scientifico universitario. Un' area molto vasta, che potrà ospitare un fabbricato di oltre 2.500 metri quadrati e che verrà comprata dall' Ucoii (Unione delle comunità islamiche d' Italia) per una cifra vicina ai 300.000 euro.

dario nardellaDARIO NARDELLA
La curia fiorentina, a sua volta, entrerà in possesso di un secondo terreno, decisamente più piccolo (circa 2.500 metri quadrati), stavolta di proprietà dell' università, nel quale verranno realizzati «fabbricati per attività religiose». Il Comune dovrà apportare le necessarie modifiche agli strumenti urbanistici affinché si possano realizzare fino a 1.250 metri quadrati di fabbricati per attività religiose. In sostanza la metà di quelli necessari per costruire la nuova moschea.

Nella nota, l' amministrazione sestese ha voluto precisare che non ci sarà alcun tipo di esborso di denaro pubblico. Izzedin Elzir, durante un' intervista con Andrea Marotta al Tgr Rai, ha chiarito che quella di Sesto sarà, almeno nelle sue intenzioni, solo la prima di una serie di edifici di culto islamico che verranno fatti sorgere sul territorio toscano.

IZZEDIN ELZIRIZZEDIN ELZIR
La vicenda della moschea di Firenze ha avuto numerose puntate, ma il romanzo è ormai giunto all' ultimo capitolo. Il sindaco Dario Nardella ha cercato in ogni modo di venire incontro all' Ucoii. A novembre 2016 si fece largo l' ipotesi di costruire il luogo di culto in viale Europa, una delle zone residenziali più belle (e care) della città, a due passi da un cimitero cattolico e da una scuola privata materna ed elementare. Poi fu la volta di un terreno posto di fronte alla sede di Publiacqua.

Un progetto seguito immediatamente da due nuove ipotesi: Villa Basilewsky e Villa Fabbricotti, entrambe però ritenute non idonee per accogliere un centro culturale e una sala di preghiera dalla comunità islamica. Non sono andate in porto neanche le proposte provvisorie: il Mandela Forum e l' aula bunker di Santa Verdiana.

Ogni volta i soldi erano troppi e lo spazio insufficiente rispetto alle richieste degli islamici. E così si è fatta largo l' idea di spostarsi in periferia. Lo scorso 6 ottobre Izzeddin Elzir ha ammesso pubblicamente di essere stanco delle attese dettate, a suo dire, dalla giunta fiorentina. «Non possiamo aspettare per sempre gli altri: ora andiamo avanti per i fatti nostri». Pochi giorni dopo l' avvicinamento con la giunta sestese, che ha fin da subito assicurato ampia disponibilità.
Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di FirenzeCARDINALE GIUSEPPE BETORI, ARCIVESCOVO DI FIRENZE

Tanti i commenti nei vari gruppi Facebook quando si è diffusa la notizia. Tra chi ricorda come sia indispensabile far piena luce sull' origine dei soldi con cui si concluderà l' acquisizione e chi sottolinea l' eccessiva vicinanza con un luogo di studio, pieno di giovani, e con l' aeroporto Amerigo Vespucci.

«Realizzare una moschea in una proprietà della diocesi è un raggiro a danno degli abitanti di Sesto Fiorentino: fino a ieri sapevano che quei terreni sarebbero stati utilizzati per il culto cattolico e invece tutto a un tratto scoprono che lì ne sarà realizzato uno islamico senza che i cittadini siano stati interpellati», afferma il consigliere regionale della Toscana, Giovanni Donzelli.

«È un brutto trucco di magia messo in scena penosamente dalle istituzioni che hanno trasformato una chiesa in una moschea. Da cattolico mi aspetto che la Chiesa si preoccupi di tutelare gli interessi dei cristiani, piuttosto che favorire la costruzione di nuove moschee a scatola chiusa».

Critiche anche da sinistra, soprattutto nei confronti di Dario Nardella e della sua giunta, accusata di aver lasciato alla curia l' onere della mediazione e del compromesso, prerogative stesse della politica. «La nostra amministrazione alla fine ha deciso di non decidere e ha dovuto attendere il soccorso di Sesto», sottolinea il consigliere di Alternativa libera, Miriam Amato.

«Nella nostra città da molti anni la comunità islamica aspettava di avere un luogo di culto adeguato e degno. Appare chiaro come il Pd sia stato mosso esclusivamente da motivi elettorali e abbia dimostrato di non aver il coraggio necessario per gestire una questione così importante e delicata».

Fonte: qui

Bill Blain: "I Have Never Seen So Many Extraordinary Events In One Year, And I’ve Been In Markets Since 1985!"


We don’t think 2018 is going to be the End of the World. There will be opportunities and mistakes. Winners and grinners, and more than a few losers. Sure, we’re looking forward to the new MiFID regime – isn’t everyone? (US Readers…..)
Our broad brush picture is a continuation and acceleration of the Global Macro Alignment theme – a stronger global economy, cautious normalisation, continued upside for risk assets (stocks and alternatives), but a negative outlook for the bond markets with rates set to rise as Central Banks pull back from distortion. They will remain nervous about financial market instability.
If things wobble, them my personal view is the High Yield market is where we will see the most dramatic losses start in bonds. We still see a strong chance of equity market correction – and will buy into it because the global economy is expanding. Our big Macro Threat for the coming year is resurgent inflation – how quickly will it mount and will it take out market sentiment.
The devil is in the detail. We’re positive across all the developed economies and expect to see growth expectations raise. Although the US, UK and Europe will be moving into Normalisation with tightening, while inflation remains sub 2% Japan will continue its ZIRP (zero interest rate policy) which is massive yen negative and therefore stock positive – my Japan-watching macro man Martin Malone is calling for further massive gains in Japan Stocks.
A number of clients are also positive Europe. Despite my scepticism, I can see why. Finally it looks like the European employment crisis is being addressed – unemployment is set to fall below 8% in 2018. That is still intolerably high in social terms, but it’s a massive improvement on where we were. All the other growth drivers for Europe are now positive – strongly suggesting the ECB will ease back on QE and tighten policy. Rates will probably not rise immediately – but the hints will be there.
The US remains problematical – where is tax-reform, protectionism, Trump and all that going to lead us? In the UK it’s a balancing act on Brexit uncertainties, and inflation driven by the week currency. In both case I doubt the authorities will risk market instability though rash action.
Through the coming year, I’ll be providing free and open commentary on these themes on daily basis through the Morning Porridge. We’ve checked and it’s going to be MiFID 2 compliant. The aim of the legislation is to make markets transparent – that’s what I’ve always looked to do! 
I opened a Christmas card this morning from an old market mate in Switzerland this morning who wrote: “2018 might be quite an exciting year!”
If it’s anything like 2017, then he’s going to be right – but the past is not necessarily a guide to the future. I don’t think I’ve ever seen so many extraordinary events in a single year – and remember I’ve been in markets since 1985!
I guess on theme for 2017 has been: New disruptive technology + massive global central bank liquidity + global interconnected markets.
That’s glib enough to explain some of it.. But much of the stuff that happened is completely off the wall, but how markets react tell us lots about market phycology and what drives investors in times of ongoing yield repression (QE & ZIRP), too much money chasing too few assets, and massive FOMO (Fear of missing out):
Markets remain distorted: 10 years after the crisis begain, Global Bank QE has added some $2 trillion to markets, causing severe distortion effects to leap from countries and across asset classes.

Common Sense is an uncommon commodity: Theresa May chucking away her political majority and plunging the already difficult Brexit talks into a mire with the Northern Irish Taliban.

The markets have no memory: Argentina – a country we reckon goes bust every 18-years, successfully issuing a 100 year Century Bond.

Equity and Debt are not aligned: Junk bond issuers selling massively oversubscribed $1 bln deals, the sole purpose of which is to pay a dividend to the private equity owners!

Never mind what it is – Just Buy: Greed and avarice is alive and well as speculators pile into the BitCoin Ponzi – convinced they know what it is. They don’t. Never buy stuff you don’t understand.

An illustration of real value: Earlier this year I was asked to find buyer for some bonds guaranteed by the Scottish Government. The lack of interest demonstrates clearly the significance of confidence in government.

What is it worth?: Salvator Mundi, a painting that may be tangentially by Leonardo sells for $450mm, funded by a Saudi Prince – who is desperately trying to reform his country while shaking down its business classes to pay for it..
I suppose I could add lots more to that list… but lets just think about a few threats for the coming year:
In Europe we’ve got downside from German Politics, the Italian Elections, Separatism in Spain (and maybe Italy), and Brexit, upside from renewed Federalism from France and the German SDP, plus a recovering economy taking some of the pressure off. I guess we will crawl our way around these.
In the States is a question of where Trump is headed. Tax reform? And what will the new Fed do. And what about China?
Sell Bonds and buy Risk Assets – Stocks and Alternatives.. Can it really be that simple?
Elsewhere? Who knows, who can tell..  Anyone for last mince pie?
So nothing left for 2017, except to say Have yourselves a Merry Christmas and a Guid and Prosperous New Year!
It’s certainly going to be “interesting”

AUSTRIA: ACCORDO TRA CONSERVATORI E NAZIONALISTI: ALL'ULTRADESTRA DI STRACHE TRE MINISTERI CHIAVE: DIFESA, INTERNI E ESTERI

ECCO LA SQUADRA CHE FORMERÀ IL GOVERNO DI SEBASTIAN KURZ, IL CANCELLIERE PIU' GIOVANE DELLA STORIA DEL PAESE (HA 31 ANNI)  

Da ansa.it

kurz e stracheKURZ E STRACHE
Avrà ministeri cruciali, come Interni, Difesa ed Esteri, la destra oltranzista del Fpoe di Heinz-Christian Strache, nel nuovo governo austriaco del giovanissimo cancelliere Sebastian Kurz. Secondo le anticipazioni dell'Apa, Herbert Kickl andrà agli Interni, Mario Kunasek alla Difesa e Karin Kneissl agli Esteri. Strache, come previsto, sarà vicecancelliere.

Sedici persone faranno parte della squadra di governo di Sebastian Kurz, secondo quanto scrive l'Apa: oltre al cancelliere, sette ministri e una sottosegretaria del partito popolare Oevp e sei ministri e un sottosegretario degli alleati del Fpoe. Il ministro per la Cancelleria, l'Ue, i Media l'Arte e la Cultura è Gernot Bluemel; alle Finanze, Hartwig Loeger; all'Economia, Margarete Schramboeck; Istruzione e Università e Asili infantili, Heinz Fassmann; Donne e Famiglia, Juliane Bogner-Strauss; Giustizia e Riforme statali, Josef Moser; Agricoltura e Ambiente, Elisabeth Koestinger; sottosegretaria agli Interni, Karoline Edtstadler. Per il Fpoe, ci saranno il vicecancelliere Heinz-Christian Strache; agli Interni, Herbert Kickl; alla Difesa Mario Kunasek; alle Infrastrutture, Norbert Hofer; Sociale e Salute, Beate Hartinger; Esteri, Karin Kneissl; sottosegretario alla Finanze Hubert Fuchs.

17 Dicembre 2017

Fonte: qui

Global Deflation Alert: Chinese Credit Creation Tumbles To 27 Month Low

At the end of November, we showed a troubling observation for China - and global - macro watchers from Axiom's Gordon Johnson: for the first time ever, record Chinese credit creation had failed to stimulate the economy, and in fact the exact opposite appeared to be unfolding – economic growth is slowing across a number of data points despite massive new credit injected into the economy over the past year.
In economic terms, this meant that China's credit impulse had hit rock bottom, and was perhaps at its lowest level ever, something UBS hinted at over the summer when it showed that no matter how much credit China creates, it can no longer keep the first derivative, i.e. impulse, surging at is had in the past despite record amounts of nominal debt created. Quite the contrary.
And while one can debate the definition of credit impulse, and its impact on the global economy, one thing is clear: China's credit creation - the growth dynamo of the entire world - is rapidly slowing. We got the latest confirmation of this earlier this week, before last night's battery of economic data which painted a very mixed picture of the Chinese economy, with retail sales missing, while IP and CapEx barely met expectations...
... when the PBOC reported November new loans of Rmb1.12Trillion and Total Social Financial of Rmb1.6Trillion. While on the surface both numbers appeared solid, beating consensus, a careful read between the lines showed some very troubling details which confirmed that not only was November not the upward "turning point" for monetary policy some expected it to be, worse, China's credit slowdown was accelerating.
For one, adjusting for municipal bonds and equity raising, as Deutsche Bank did, showed that system credit growth slowed further to 14.4% yoy from 14.9% the prior month.


Putting this number in context means that adjusted credit growth (including municipal bonds) of 14.4% yoy this month was the slowest in the past 27 months. In fact, the last time Chinese credit was growing this slow, global markets were about to get rocked and only the Shanghai Accord of 2016 prevented a global bear market.
Looking at the breakdown, loan growth accelerated to 13.3% yoy (vs. 13.0% in Oct), while shadow banking and corporate bond financing remained muted. Shadow banking components (entrusted loans, trust loans and undiscounted bills) made up only 11% of Nov TSF versus 22% in 1H17. This suggests that following a series of tightening rules, banks are bringing off-BS shadow banking into on-BS. What is notable, is that de-levering shadow credit, cutting off financing layers and bringing debt creation into the "open", M2 growth actually rebounded from a historical low of 8.8% yoy in Oct to 9.1% yoy. The M2/GDP ratio stayed flattish mom at 207% versus a record high of 210% in March.
The slowdown in credit creation wasn't only at the aggregate level: looking at banks’ balance sheets, asset growth dropped below 10% yoy for the first time ever...
... dragged by shrinkage in interbank funding.
Looking at the recipients, short-term household loans almost doubled last month from a year ago as regulators clamp down on other opaque forms of borrowing to tame shadow banking sector risks. According to Reuters, new short-term household lending, which includes credit card debt and car loans, rose more than 80 percent to 202.8 billion yuan ($30.65 billion) in November from a year ago, and nearly trebled from the previous month.
Recently China has been cracking down on risks to the financial system due to excessive leverage, and has recently zeroed in on fast-growing, loosely-regulated micro-lenders that make unsecured cash loans. The crackdown on micro-lenders followed warnings from the authorities on rising household debt, which includes mortgages and consumer loans.
As Reuters adds, the jump in demand for bank short-term household loans also comes against a backdrop of Beijing trying to temper speculation in the property market by tightening the loan-to-value ratios for mortgage loans in some cities. As a result, the tighter mortgage rules have led to the widespread ‘re-purposing’ of short-term household loans for the deposit a homebuyer has to make to get mortgage, say analysts and people familiar with the matter.
“Short-term lending growth really starts to pick up just as property (purchase) controls start to weigh on long-term lending growth,” said Julian Evans-Pritchard, an economist at Capital Economics. The surge in such loans suggests that “households are finding ways around some of those mortgage restrictions using short-term credit,” he added.
Short-term household credit has also become more accessible, with Chinese lenders swapping struggling corporate borrowers for more promising retail borrowers as this allegedly carries relatively lower risk to their balance sheet and asset quality.  “It’s hard to bring it down because it’s convenient for banks ... it’s cheap in terms of capital and in terms of provision,” said Alicia García Herrero, chief economist for Asia Pacific at Natixis.
Ultimately, local banks face a choice: continue with shadow lending, or hand out money to households. Having done the former for years, China's financial system is now shifting to the latter.
“Of course, it could create problems down the road because there’s too much concentration on the mortgage loan,” she noted. “We’re not there yet because this (household loans) is only 30-plus percent of Chinese banks’ loan books.”
The surge in question in short-term retail loans - at the expense of traditional, long-term loans - is shown in the charts below. Putting in context, Chinese household debt-to-GDP rose to 47% in the second quarter of this year from 39% in the same period two years ago, according to the Bank for International Settlements.
Household loans as a proportion of overall China bank lending is expected to grow by a quarter this year, versus 7 percent growth for corporate loans, according to a Natixis report. The bad loan ratio of household debt is significantly lower than it is for businesses.
Separately, and as discussed on many occasions in the past, China has launched probes into consumer loans that are being misused for home purchases, warning they can’t be used to “fuel property bubbles”, a senior banking official said in September.
Essentially, what China is doing, is now that it has filled up the shadow conduits with debt to the point where they pose a systemic risk, Beijing is hoping to flood the world's largest population with debt as the last recourse to keep the debt game going for a few more years; the good news is that one decade after the US great financial crisis which was catalyzed by record household and consumer debt, we know how it all ends.
* * *
Yet going back to the beginning, the biggest irony in all this is that China's quiet attempt to redirect credit formation while injecting massive amounts of loans is still not enough, as the following chart of China's credit impulse vs home prices shows.
In the end, whether China's deleveraging is premeditated or accidental doesn't matter: a few more month of China's credit impulse collapsing and it will be too late to prevent a hard landing, first in China where real estate was, is and will be the most popular and important asset, and then the rest of the world. As we explained in "Why The Fate Of The World Economy Is In The Hands Of China's Housing Bubble", to understand what the world economy will do in 6-9 months you only have to follow China's debt creation and housing market today.
And right now, both of those are headed straight down, and the worst is yet to come: as Deutsche Bank sumamrizes in its latest snapshot of China's banking system, "we are likely at most halfway through the financial deleveraging process. New regulations on asset management and liquidity risks will be phased in and more rules will probably follow."
Which means even less credit creation, even faster slide in property prices, and even greater global credit deflation which is coming just as the world's central banks are poised to tighten financial conditions expecting a deluge of inflation. The result will be another economic crash in the coming year.
Fonte: qui