9 dicembre forconi: 08/09/19

venerdì 9 agosto 2019

CHI HA UCCISO “DIABOLIK”? – FABRIZIO PISCITELLI SI ERA FATTO MOLTI NEMICI CON LA SUA VOGLIA DI ESPANDERSI VERSO LE PIAZZE DI SPACCIO DEL TUSCOLANO, DI PORTA FURBA E DELLA ROMANINA

LA SCORTA, L’AUTISTA, L’ARMA INCEPPATA: TUTTO QUELLO CHE NON TORNA 
LA PISTA DELLA MAFIA ALBANESE... 



ROMA, AGGUATO A DIABOLIK LA PISTA DELLA MAFIA ALBANESE
Estratto dell’articolo di Alessia Marani e Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

Fabrizio Piscitelli Diabolik Foto Mezzelani GMTFABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK FOTO MEZZELANI GMT
Chi ha portato a dama Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, il capo ultrà della Curva Nord della Lazio? Chi ha tradito l'amico? Un rebus per gli investigatori, che ora indagano per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. C'è una pista: Diablo si sentiva ormai così spavaldo e invincibile che alla fine ha pestato i piedi a qualcuno di pesante.

E il fatto che fosse andato a un appuntamento nel Parco degli Acquedotti di Cinecittà, zona storicamente gestita dai napoletani della Tuscolana legati alla Camorra ma ora, dopo una serie di arresti eccellenti, passata sotto il controllo dei cavalli albanesi emergenti, porta ai Balcani. Gente con cui, in realtà, Piscitelli, in passato arrestato per narcotraffico e su cui fino alla morte erano rimasti accesi i fari della Dda che con i carabinieri stava indagando su un nuovo giro di droga a Roma Est, avrebbe sempre stretto patti e fatto affari. Tanto che tra i suoi guardaspalle più fidati difficilmente mancava la batteria dei pugili albanesi, un'amicizia cementata dal comune tifo laziale.  
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roma, ucciso fabrizio piscitelli alias diabolik 3ROMA, UCCISO FABRIZIO PISCITELLI ALIAS DIABOLIK















LA SCORTA, L'ARMA INCEPPATA, L'AUTISTA NUOVO TUTTO QUELLO CHE NON TORNA DELL'OMICIDIO
Estratto dell'articolo Alessia Marani e Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

fabrizio piscitelli diabolik 11FABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK
La scorta che ogni giorno lo seguiva, ma che per qualche ora non è rimasta insieme a lui. La guardia del corpo che non reagisce e sostiene di non avere visto in faccia il killer. La pistola che si inceppa mentre il sicario tenta di sparare il secondo colpo. La tranquillità ostentata per tutta la mattinata, prima dal barbiere e poi nello studio di un tatuatore. E ora, riavvolgendo il nastro e mettendo in fila tutti i buchi neri dell'inchiesta sull'omicidio del Diabolik ultrà della Lazio, il teschio che Fabrizio Piscitelli si era appena fatto tatuare sulla gamba diventa quasi un presagio di morte.
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L'AUTISTA
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E così, sempre mercoledì, prima dell'appuntamento con il killer, Diabolik fa una capatina nelle sede degli Irriducibili, in via Amulio 47, quartiere Appio. Con lui l'onnipresente guardia del corpo. Un massiccio judoka cubano che gli fa anche da autista. Vanno a pranzo in un ristorante. Poi, arrivano le 18.50. In una panchina del parco degli Acquedotti si consumano gli ultimi secondi di vita di Piscitelli. Accanto a lui, c'è la guardia del corpo.

fabrizio piscitelli diabolik 9FABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK
Gli inquirenti non hanno dubbi: Diabolik doveva incontrarsi con qualcuno che conosceva. All'improvviso alle spalle piomba un uomo. Un colpo dietro l'orecchio e il capo ultras muore. Il killer è un professionista: con freddezza si avvicina e con altrettanto distacco si allontana dalla scena del crimine. L'assassino resta lucido, anche quando la pistola si inceppa mentre cerca di premere il grilletto per la seconda volta, puntando verso il cubano. Il caraibico è terrorizzato.

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Il cadavere di Fabrizio Diabolik Piscitelli Diabolik Foto Mezzelani GMTIL CADAVERE DI FABRIZIO DIABOLIK PISCITELLI DIABOLIK FOTO MEZZELANI









DAL NEGOZIO AL TUSCOLANO ALLA VILLA «MA COSÌ SI ERA FATTO MOLTI NEMICI»
Estratto dell'articolo di Chiara Rai per “il Messaggero”

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«Fabrizio voleva espandersi sempre di più. Era partito da Ponte Milvio ma si era preso le piazze di spaccio di Tuscolano, Porta Furba e Romanina, grazie all'appoggio dei napoletani». A parlare è Marco (nome di fantasia), conoscente di Diabolik da oltre vent'anni che preferisce rimanere anonimo. Ha conosciuto Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà della Lazio assassinato mercoledì pomeriggio nel parco degli Acquedotti a Roma, ai tempi in cui frequentava la sezione di destra di via Ottaviano e aveva in tasca la tessera del Fronte della Gioventù.
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«Militava con Massimo Carminati, Ciavardini e gli altri di quel giro racconta insomma quelli della sezione di Prati. Lo conoscono tutti negli ambienti di destra e a parte il suo ruolo indiscutibile di leader negli Irriducibili si è fatto diversi nemici, ha pestato i piedi a tanta gente».

LA SCALATA
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Marco racconta l'ascesa di Diabolik, la volontà di espandersi: «Grazie agli eredi del boss Michele Senese si era fatto largo in un territorio che notoriamente è dei Casamonica». E i Casamonica acquistavano cocaina da Senese come testimoniato dall'operazione dei carabinieri di Frascati Gramigna bis. Secondo il conoscente di vecchia data ci sarebbero stati episodi che avrebbero creato una situazione di non ritorno, rapporti irreparabili. Tra questi le dichiarazioni di Piscitelli rese in radio subito dopo il raid nel bar giallorosso H501 di Casal Bertone portato a termine da un gruppo di esponenti della Curva Nord che devastarono il locale a sprangate e ferirono un uomo.
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Ad avere la peggio fu un 48enne, altro esponente di rango degli ultrà giallorossi e con aderenze in ambienti dell'ultradestra: «Se la venissero a prendere con noi», aveva detto dalla radio degli Irriducibili il leader Diabolik. Anche quel territorio, quel bar, sembrerebbe fosse frequentato dai Casamonica. «Un altro affronto dopo aver preso le loro piazze di spaccio?», prosegue Marco.
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(...) La sua vita di lusso non è passata inosservata: «Ormai si sentiva il capo di una zona che però non comandava realmente lui continua Marco da Grottaferrata dove conduceva una vita lussuosa, sempre oltre le possibilità di qualsiasi imprenditore di successo, scendeva giù alla Romanina, ce l'aveva ai piedi. Una volta lo hanno fermato a Castel Madama per un brutto litigio con un nomade. Anche lì volarono minacce di morte. Diabolik verrà ricordato da tutti come l'ultrà della Lazio, amato dalla famiglia degli Irriducibili e questo è giusto ma chi lo conosceva bene sa quanti sgarri ha fatto e poi il resto è cronaca, è stato ucciso alla luce del sole, di fronte a tutti. Un messaggio chiaro: ha pagato il suo conto».

Fonte: qui

DOV’ERANO FINITI MERCOLEDÌ SERA GLI ALBANESI CHE SOLITAMENTE FACEVANO LA “SCORTA” A FABRIZIO PISCITELLI? 
LA CACCIA AL KILLER TRA I CLAN DEL NARCOTRAFFICO DELLA CAPITALE E IL RACCONTO DELL’AUTISTA CUBANO DI “DIABOLIK” 
INTANTO IL LUOGO DELL’AGGUATO È DIVENTATO META DI PELLEGRINAGGIO DEI TIFOSI LAZIALI...
Francesco Casula per “il Fatto Quotidiano”

Fabrizio Piscitelli Diabolik Foto Mezzelani GMTFABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK FOTO MEZZELANI
fabrizio piscitelli foto mezzelani gmt001FABRIZIO PISCITELLI FOTO MEZZELANI 















È nei contrasti con i gruppi criminali che gestiscono il traffico di droga a Roma, in particolare quelli albanesi, che potrebbe essere maturato l' omicidio di Fabrizio Piscitelli, il 53enne per decenni capo ultrà della Lazio conosciuto come "Diabolik", ucciso mercoledì sera a Roma. È la pista su cui stanno lavorando i poliziotti della Squadra mobile che nelle ultime ore hanno eseguito una serie di perquisizioni e ascoltato testimoni e conoscenti di Diabolik.
FABRIZIO PISCITELLI DIABOLIKFABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK

Il supertestimone, l' autista cubano che ha accompagnato la vittima nel parco degli Acquedotti, ha raccontato ai poliziotti guidati dal dirigente Luigi Silipo che il killer aveva la pelle bianca e indossava un abbigliamento da runner. Il sicario ha esploso un colpo che ha freddato Piscitelli mentre era ancora seduto sulla panchina. Un colpo sparato all' altezza dell' orecchio sinistro, dall' alto verso il basso come ha confermato l' autopsia eseguita ieri mattina.

roma, ucciso fabrizio piscitelli alias diabolik 3ROMA, UCCISO FABRIZIO PISCITELLI ALIAS DIABOLIK
Un' esecuzione in perfetta modalità mafiosa: dopo essere stato attirato in trappola, Diabolik è stato giustiziato alla presenza delle numerose persone che alle 19 si trovavano nel parco. Poi il killer è fuggito a piedi percorrendo via Lemonia. Gli inquirenti, intanto, non confermano l' ipotesi che dopo aver sparato a Piscitelli, il killer avrebbe provato ad aprire il fuoco contro il suo autista, che si sarebbe salvato solo grazie all' inceppamento dell' arma.
fabrizio piscitelli diabolik 9FABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK 

Le indagini sono dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma che ha ipotizzato l' aggravante della modalità mafiose. All' origine del delitto forse debiti non pagati: recentemente a Diabolik era stata restituita una villa a Grottaferrata e una parte dei beni che gli erano stati sequestrati per oltre 2 milioni di euro. Il nome di Piscitelli era già spuntato in altre inchieste: anche in "Mafia capitale" dove per i carabinieri Diabolik avrebbe offerto supporto a Massimo Carminati gestendo con la "Banda di Ponte Milvio" lo spaccio di cocaina a Roma nord.
FUNERALI ROMA (A DESTRA FABRIZIO PISCITELLI VESTITO DA CARDINALE) - FOTO MEZZELANIFUNERALI ROMA (A DESTRA FABRIZIO PISCITELLI VESTITO DA CARDINALE) - FOTO MEZZELANI









A suscitare interrogativi è anche un altro dato: la strana assenza degli uomini di origine albanese che facevano da "scorta" al capo ultrà degli Irriducibili. Dal cellulare della vittima, nelle prossime ore, potrebbero arrivare nuovi e determinanti elementi per ricostruire l' agguato e soprattutto risalire ai suoi autori.

roma, i tifosi della lazio omaggiano fabrizio piscitelli alias diabolik 2ROMA, I TIFOSI DELLA LAZIO OMAGGIANO FABRIZIO PISCITELLI ALIAS DIABOLIK 
Gli investigatori stanno infatti recuperando tabulati e altri dati dal telefono della vittima per confermare l' ipotesi investigativa di un appuntamento diventato una trappola. Intanto i poliziotti analizzano le immagini catturate dalle telecamere di video sorveglianza della zona: dettagli che potrebbero offrire impulsi decisivi per l' attività investigativa.

roma, i tifosi della lazio omaggiano fabrizio piscitelli alias diabolik 1ROMA, I TIFOSI DELLA LAZIO OMAGGIANO FABRIZIO PISCITELLI ALIAS DIABOLIK








Il luogo dell' agguato è meta di un pellegrinaggio di amici e tifosi. Sulla panchina fiori ma anche sciarpe e vessilli laziali per l' uomo che dal 1987 guidava il gruppo egemone della Curva Nord laziale, estremista di destra, per anni al centro di redditizie attività legate al merchandising biancoceleste fino allo scontro, recentemente ricomposto, con il presidente della Lazio Claudio Lotito. Striscioni "Diablo vive" davanti alla sede degli Irriducibili, non lontana dal luogo dell' agguato e al Colosseo, dove però è durato poco. A lutto anche gli ultrà romanisti: "Oltre i colori. Riposa in pace Diabolik".

Fonte: qui

UBER, CHE FLOP! CONTI AMARISSIMI NEL SECONDO TRIMESTRE: PERDITE PER OLTRE 5 MILIARDI DI DOLLARI

LA CRESCITA DEL GRUPPO HA RALLENTATO SIGNIFICATIVAMENTE, SOLLEVANDO DUBBI SULLA EFFICACIA A LUNGO TERMINE DEL MODELLO DI BUSINESS 
UBER CONTINUA A SPENDERE MOLTI SOLDI IN PROMOZIONI PER ATTIRARE NUOVI CLIENTI O MANTENERE LA PROPRIA QUOTA DI MERCATO 
LE SUE SPESE SONO PIÙ CHE RADDOPPIATE IN UN ANNO A 8,65 MILIARDI…

Trimestrale nera per Uber. Nel secondo quarto dell'anno la società ha registrato una perdita record di oltre 5 miliardi di dollari, mentre la sua crescita ha rallentato significativamente, sollevando dubbi sul modello di business dell'azienda. La perdita ha subito avuto riflessi alla Borsa di New York: il titolo dell'azienda leader mondiale nella prenotazione di autovetture con conducente (VTC) ha perso fino al 12% negli scambi elettronici successivi alla chiusura di Wall Street.
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Gli esperti dell'azienda si aspettavano una grande perdita a causa della straordinaria remunerazione in titoli ai dipendenti in corrispondenza dello sbarco a Wall Street nel maggio scorso, ma non di questa portata. E anche senza questo elemento, il gruppo ha perso 1,3 miliardi di dollari da aprile a giugno, contro 1 miliardo nel trimestre precedente. Inoltre, Uber ha deluso le aspettative annunciando di aver aumentato il proprio fatturato di solo il 14%, a 3,17 miliardi di dollari, mentre a inizio anno era in crescita del 20%.

 "Sebbene continuiamo a investire massicciamente per la nostra crescita, vogliamo anche che sia una crescita di qualità e in questo trimestre abbiamo fatto progressi in questa direzione", ha dichiarato il direttore finanziario Nelson Chai in una nota. La quantità lorda di prenotazioni, il denaro che Uber riceve prima di pagare i conducenti e altre spese come i pedaggi, è aumentato del 31%.

UBER CONTRO TAXIUBER CONTRO TAXI
Il numero totale di gare è balzato del 35% a 1,68 miliardi e il numero di utenti attivi al mese è aumentato del 30%, raggiungendo i 99 milioni in tutto il mondo. Ma Uber continua a spendere molti soldi, ad esempio in promozioni per attirare nuovi clienti o mantenere la propria quota di mercato. Le sue spese sono più che raddoppiate in un anno a 8,65 miliardi.

Tuttavia, il capo dell'azienda, Dara Khosrowshahi, ha dichiarato in una teleconferenza ieri con gli analisti che"l'ambiente competitivo sulla piattaforma di prenotazione dell'auto continua a stabilizzarsi e migliorare". I leader del suo concorrente numero uno negli Stati Uniti, Lyft, avevano fatto commenti simili il giorno prima, suggerendo che la guerra dei prezzi tra i due gruppi si stava placando. Ma Lyft ha anche registrato un balzo delle vendite del 72% nel secondo trimestre e, più ottimista sulla sua attività, ha previsto per il 2019 perdite inferiori alle attese. Questa fiducia ha giovato alla stessa Uber, il cui titolo ieri è salito dell'8%  a 42,97 dollari prima della pubblicazione dei suoi risultati.
l app di uberL APP DI UBER

Anche dopo quell'inizio,il titolo è rimasto al di sotto del suo prezzo di lancio a Wall Street all'inizio di maggio. Uber intende utilizzare questa pausa per rafforzare il servizio di consegna di pasti Uber Eats in un settore "in cui la concorrenza è intensa, gli investimenti sono elevati, ma il potenziale è incredibile", ha affermato Khosrowshahi. UberEats è una delle attività di diversificazione su cui si basa il gruppo, ma che deve affrontare una crescente concorrenza da start-up come DoorDash. Uber investe anche in bici e scooter elettrici o vetture senza conducente.

GIRO DI VITE CONTRO I PANNI STESI ALLE FINESTRE E SUI BALCONI DI ROMA: SE LENZUOLA E BIANCHERIA SONO VISIBILI DALLA STRADA SI RISCHIANO FINO A 100 EURO DI MULTA


È QUANTO PREVISTO DAL REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA CHE PUNTA AL DECORO URBANO E CHE INTRODUCE, TRA L’ALTRO, IL DIVIETO DI SEDERSI A TRINITÀ DEI MONTI E…


panni stesi a roma 8PANNI STESI A ROMA 
Giro di vite contro i panni stesi alla finestra a Roma. Se lenzuola e t-shirt sono visibili dalla strada o dalle piazze si rischiano fino a 100 euro di multa. È una delle misure previste dal nuovo Regolamento di polizia urbana diventato esecutivo a luglio e che tra le altre cose prevede il divieto di sedersi sula scalinata di Trinità dei Monti.

Il nuovo Regolamento non tutela solo il centro storico e i monumenti ma si occupa anche di piccoli 'maleducatì gesti che, nelle intenzioni degli estensori, incidono sul 'decoro urbano'.

panni stesi a roma 9PANNI STESI A ROMA
E così. nel dettaglio, è vietato «esporre o stendere all'aperto» in aree, recinti o spazi privati, esclusi i «balconi aggettanti», sia biancheria che qualunque altro oggetto «visibile dalle vie e piazze pubbliche». Insomma: chi stende i panni, peggio ancora la biancheria intima, sui classici fili alla finestra rischia di essere sanzionato.

Massima attenzione anche quando si annaffiano le piante. «Nel procedere all'annaffiatura di vasi di fiori o piante, collocate all'esterno delle abitazioni, deve essere evitato lo stillicidio sulla strada o sulle aree aperte al pubblico transito» stabilisce il Regolamento. Prevista una sanzione di 100 euro per chi non rispetta queste norme. 
persone sedute sulla scalinata di trinita' dei monti 5PERSONE SEDUTE SULLA SCALINATA DI TRINITA' DEI MONTI

Spazio inoltre alla pulizia dei marciapiedi e degli «ambiti di pertinenza privati». Nel periodo di massima pericolosità del rischio di incendi nell'ambito del territorio capitolino «tutti i proprietari, conduttori o utilizzatori di aree private destinate anche a giardino, sono tenuti a mantenerle costantemente pulite da sterpaglie, fogliame ed ogni altro materiale, al fine di evitare rischi di incendio».
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Ma anche durante e dopo «le precipitazioni atmosferiche e in caso di eventi atmosferici eccezionali che comportino accumulo di neve, grandine, acque meteoriche o fango» i proprietari, gli amministratori o gli utilizzatori di immobili sono obbligati a «tenere sgomberi», dalle ore 8 alle ore 20, i marciapiedi fino alla larghezza di 2 metri in corrispondenza degli accessi. E anche il rumore 'molestò viene regolamentato.

panni stesi a roma 2PANNI STESI A ROMA
Gli antifurti delle abitazioni devono essere dotati di un «dispositivo temporizzatore che ne limiti il tempo di emissione sonora ad un massimo di cinque minuti complessivi». Chiunque utilizzi antifurti acustici in edifici, per impedire che il malfunzionamento del sistema d'allarme possa arrecare disturbo, è obbligato a esporre all'esterno e in modo visibile una targhetta con i riferimenti e il recapito telefonico di una persona «reperibile» che possa «far cessare immediatamente il disturbo».
panni stesi a roma 12PANNI STESI A ROMA 

Come anche dalle 22 alle 8 i servizi di nettezza urbana e il carico e scarico di cose, nell'abitato e nelle zone limitrofe, «devono effettuarsi in modo da non disturbare il riposo delle persone». E, per chi ha sete, guai ad attaccarsi ai classici nasoni, ovvero le fontane di Roma: anche qui è prevista la sanzione. Meglio affidarsi allo zampillo o avere un bicchiere. Per non pagare carissimo un semplice sorso d'acqua. 

Fonte: qui

NEGLI USA LA BASE NORAD, SEPOLTA NELLE VISCERE DELLA CHEYENNE MOUNTAIN, FESTEGGIA I 60 ANNI: PORTE IN CEMENTO E ACCIAIO, UN LABIRINTO DI CUNICOLI E 15 EDIFICI CHE POGGIANO SU ENORMI MOLLE ELICOIDALI PER ASSORBIRE LO SHOCK DI UN'ESPLOSIONE NUCLEARE O DI UN TERREMOTO



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È passato un quarto di secolo dalla fine della Guerra fredda, ma la base top secret NORAD, sepolta nelle viscere della Cheyenne Mountain, ha aperto le porte per un raro tour in occasione dei festeggiamenti dei suoi 60 anni.

Dietro le porte anti-esplosione da 23 tonnellate si trova quello che è noto come il posto più sicuro sulla terra: un labirinto di tunnel scavato nel granito del Colorado negli anni '60, brulicante di apparecchiature di sorveglianza e con un monitoraggio ad alta tecnologia.
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Dopo la fine della Guerra fredda il NORAD, organizzazione creata dagli Stati Uniti e dal Canada per proteggere i cieli di entrambe le nazioni, si è sempre occupato di sorvegliare la minaccia nucleare, ha rivisto la sua missione e, per evitare tagli, dal 1989 ha esteso la propria attività alle operazioni antidroga, come il tracciamento di piccoli aeroplani.

Dopo l’11 settembre la missione del NORAD si è evoluta per comprendere il monitoraggio di tutti gli aeromobili in volo all'interno dello spazio aereo statunitense. 
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La base, che venne completata l'8 febbraio 1966, funge da quartier generale del NORAD: il bunker si trova a 600 metri sotto la Cheyenne Mountain e può essere chiuso da due gigantesche porte in cemento e acciaio.

Ci vogliono 45 secondi per chiudere le porte anti-esplosione: se l'idraulica dovesse fallire, due persone possono chiuderle a mano.
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Una delle due porte, di solito, restava chiusa durante la Guerra fredda. Da allora, i comandanti hanno ordinato di chiuderle una sola volta, l'11 settembre. «Ci piace dire che è la struttura più sicura al mondo» ha affermato Steve Rose, vice direttore della base.

Il cuore del complesso è una griglia di sei gallerie alte tre piani dalle quali si snoda un reticolo di cunicoli.
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Ci sono 15 edifici collegati fra di loro che poggiano su enormi molle elicoidali per assorbire lo shock di un'esplosione nucleare o di un terremoto.

Il granito e l'acciaio proteggono anche l'elettronica dagli impulsi distruttivi dell’energia elettromagnetica prodotta da esplosioni nucleari. La stanza principale è sorprendentemente piccola: ci sono otto grandi schermi, luci soffuse, colori tenui e superfici insonorizzate che conferiscono all'ambiente un aspetto cupo.
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Alla domanda se la Cheyenne Mountain sia vulnerabile a un moderno attacco nucleare, Rose ha risposto che non pensa ci sia la possibilità di penetrare la struttura. 

Il primo centro di comando si trovava presso l'Ent Air Force Base, ma agli inizi degli anni '60 la base venne dismessa visto che l’Ent non avrebbe resistito a un attacco nucleare.
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Nel 1979 e nel 1980 alcuni guasti al computer del NORAD generarono falsi allarmi su missili in arrivo, ma ogni volta, il problema venne scoperto rapidamente.

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Cheyenne Mountain è un posto che attrae il cinema ed è stato protagonista di film quali 'WarGames' del 1983, e tra l’altro, della serie tv "Stargate". Il NORAD è noto in tutto il mondo per la sua operazione "NORAD Tracks Santa”: si tratta del programma annuale di intrattenimento natalizio che viene organizzato sin dal 1955.

Ogni anno, durante la vigilia di Natale, tale programma si propone di tracciare il percorso di Babbo Natale durante il viaggio intorno al mondo per portare i regali ai bambini, sin dalla sua partenza dal polo nord.
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