9 dicembre forconi: 10/21/18

domenica 21 ottobre 2018

JPMorgan Now Sees 60% Odds Of A Recession In 2 Years

According to a new real-time economic monitor launched by JPMorgan this week, the US economy has a roughly 28% chance of falling into a recession over the next 12 months, a pessimistic take which is double the prediction spit out by a similar model used by the NY Fed which shows as 14.5% recession probability in 1 year.
The recession probability surges to 60% if the forecast period is extended to two years, or more than even odds that the US will be in a recession some time around the next presidential election.
JPM calculates recession probabilities based on regression models, which track such indicators as prime-age male participation, consumer and business sentiment to prime-age male labor participation, compensation growth, and durables and structures as a share of gross domestic product.
While in simple regressive quantitative terms, recession risk is expected to grow substantially by 2020 - assuming it does not strike in 2019 - a qualitative explanation for why a recession may strike then is because that's when Trump's fiscal stimulus is expected to shift from an economic tailwind to a headwind, all the more so if Democrats win the House and prevent any further fiscal stimulus from being enacted.
And speaking of upcoming recessions, yesterday we brought readers the latest bearish commentary from Guggenheim Chief Investment Officer Scott Minerd who in an interview with Goldman said that he expects a recession in just over a year, during which a 40% drop in equities is "justifiable to me on a technical and a fundamental basis" and that "by the end of Q2 next year, I expect risk-off everywhere." The good news is that it probably won't last too long, because in response "the Fed will cut rates to zero, employ aggressive forward guidance, and resurrect QE."
Fonte: qui

GIUSEPPE CONTE: “ABBIAMO L’ACCORDO SUL DECRETO FISCALE: NON CI SONO SCUDI DI SORTA ALL’ESTERO”


GIUSEPPE CONTE ANNUNCIA L’INTESA DOPO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI: “NON CI SARA’ NESSUNA CAUSA DI NON PUNIBILITÀ: POTEVA PRESTARSI A EQUIVOCI. HO RIFERITO DELLE INTERLOCUZIONI CON MERKEL E MACRON, 50 MINUTI E NON IN PIEDI. IL CLIMA CHE ABBIAMO IN EUROPA È DI DIALOGO E DI DISPONIBILITÀ” 

SALVINI RASSICURA I MERCATI: "NON ABBIAMO VOGLIA DI USCIRE DALL'UNIONE O DI USCIRE DALL'EURO

DI MAIO LO SEGUE: "FINCHE' CI SARO' IO COME CAPO POLITICO DEL M5S, NON CI SARA' NESSUNO PROGETTO DI USCIRE DALL'EURO"

Ansa - Accordo raggiunto sul decreto fisco tra M5S e Lega. "Abbiamo approvato il decreto fiscale nella sua stesura definitiva, abbiamo raggiunto un pieno accordo". Lo afferma il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del Cdm." La Dichiarazione integrativa riguarda il 30% in più di quanto già dichiarato con il tetto di 100mila per anno d'imposta: no a scudi di sorta all'estero" precisa il presidente del Consiglio in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Inoltre 'Non c'è nessuna volontà di fare una patrimoniale" affermano sia il premier Giuseppe Conte sia i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
"C'è un accordo politico per cui in sede di conversione di questo decreto legge troveremo una formulazione adeguata a tutti i contribuenti che versano in situazioni di specifiche, oggettive, oggettiva, difficoltà economica" dice Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del Cdm. "Nella sostanza ora consentiremo un ravvedimento operoso ma abbiamo pensato che forse resta scoperto una delle promesse contenute nel contratto", aggiunge
"A scanso di equivoci abbiamo anche valutato che tutto sommato poteva prestarsi a equivoci qualche causa di non punibilità, che avrebbe consentito di stimolare contribuenti ad aderire ma avrebbe dato un segnale di fraintendimento, quindi non ci sarà nessuna causa di non punibilità". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Cdm.  
"Ho riferito delle interlocuzioni con Merkel e Macron, 50 minuti e non in piedi. Il clima che abbiamo in Europa è di dialogo e di disponibilità e lo abbiamo ribadito, siamo comodamente collocati in Europa" precisa Conte. "La cosa più importante è spiegare la manovra ai nostri interlocutori europei: intendo incontrare Juncker: stiamo varando il piano di riforme strutturali più grande nella storia d'Italia. Sono queste che servono di più al nostro Paese. Solo da queste - prosegue Conte - avremo aumento del Pil dallo 0,5 allo 1,2 in più. Siamo convinti di non aver gonfiato i nostri numeri".
La bollinatura del decreto fiscale varato in Cdm, orientativamente, dovrebbe avvenire lunedì. E' quanto si apprende da fonti di governo. 

SALVINI "Finalmente si chiudono due o tre giorni surreali, nessuno aveva intenzione di scudare, condonare regalare, non tutto il male vien per nuocere, tutto è bene quel che finisce bene". Così il vicepremier  al termine del Cdm. C'è l'accordo "per recuperare quello che c'era nel contratto e non aveva trovato spazio, il saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia, per le persone che versano in difficoltà economiche. Chiudiamo questa settimana con serenità fiducia compattezza e con questo impegno, e qua ci sono tre uomini di parola". "Quello che poteva essere un passo indietro, poi è diventato un passo avanti, visto che ora faremo la rottamazione delle cartelle di Equitalia" ha detto Salvini, tornando sulla querelle della presunta manipolazione del testo decreto. "Non c'è alcun proposito di uscire dall'Ue o dalla moneta unica, stiamo bene in Ue le cui regole vogliamo modificare". Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa. 
DI MAIO "Potenziamo lo strumento di saldo e stralcio delle cartelle Equitalia per tutte le persone in difficoltà. Abbiamo ribadito all'unanimità in Cdm che non c'è alcuna volontà di favorire chi ha capitali all'estero. "Grazie a questo decreto nasce oggi uno Stato amico che aiuterà la parte più debole dei contribuenti. E' stato un pomeriggio di lavoro proficuo" precisa il ministro del lavoro che rincalza :" "Finche resterò capo politico del M5S e finché ci sarà questo governo non c'è nessuna volontà di lasciare Ue o la zona euro, c'è la volontà di sedersi con le istituzioni Ue". "La dichiarazione integrativa già c'è nel nostro ordinamento, ma ora noi mettiamo un tetto: la norma è quella che si è letta in bozza ma precisando su base annua. Stiamo su 100mila di imponibile". 
Il consiglio dei ministri convocato in fretta e furia oggi per mettere fine alla tensione tra Lega e Movimento Cinque Stelle inevitabilmente cambia i 'piani' dei due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il leader M5s ad un certo punto lo dice anche nel corso della conferenza stampa 'Scusate ma ora devo andare a Italia a Cinque Stelle'...", la kermesse del Movimento che si svolge oggi e domani al Circo Massimo dove tra l'altro viene mandata in diretta la conferenza stampa in corso nella sede del governo. Poco prima anche il ministro dell'Interno, forse non pensando ai microfoni aperti, aveva fatto capire a Conte e Di Maio di avere i minuti contati: "Devo andare da mia figlia altrimenti chiama il telefono azzurro". Prima di lasciare la sala delle conferenza stampa a palazzo Chigi, ai tre viene chiesto di fare una foto insieme. Nell'alzarsi e mettersi più vicino al premier Conte (Di Maio era dall'altro lato) il leader della Lega sorride per i flash e dice: "Gioia, letizia... oh yeah".

ANCHE LA GERMANIA HA GLI EVASORI FISCALI: LE BANCHE!


LE PROCURE DI COLONIA, FRANCOFORTE E MONACO DI BAVIERA INDAGANO SU UNA MAXI FRODE DA 55 MILIARDI DI EURO 

COINVOLTE SANTANDER, DEUTSCHE BANK E ANCHE LA FILIALE TEDESCA DI UNICREDIT: LA TRUFFA SI BASAVA SU UN SOFISTICATO TRAFFICO DI AZIONI CHE VENIVANO TRASFERITE A TEMPO DI RECORD E POI… 

L’INCHIESTA “CUMEX FILES” – VIDEO

IN ITALIA SI VERIFICA LA STESSA COSA DA 2 DECENNI ... SI CHIAMA DIVIDEND WASHING, CLICCA QUI



SAREBBE SUFFICIENTE METTERE UNA LEGGE DOVE I DIVIDENDI VENGONO TASSATI NEL PAESE DOVE VENGONO EROGATI



Chiara Merico per “la Verità”

deutsche bankDEUTSCHE BANK
Sarebbe costata la cifra monstre di 55 miliardi di euro in 15 anni, tutti sottratti all' erario di diversi Stati europei, la maxi frode sui dividendi organizzata da una rete finanziaria con ramificazioni in tutto il mondo e svelata ieri da un' inchiesta realizzata da un consorzio di 18 media del Vecchio continente.

A indagare sulla truffa sarebbero stati i magistrati delle Procure tedesche di Colonia - specializzata in reati fiscali internazionali - Francoforte e Monaco di Baviera: il meccanismo della frode giocherebbe sulla riscossione dei dividendi da parte degli azionisti di varie società, e sui metodi illeciti usati per non pagare le imposte.

Intrecci
cumex filesCUMEX FILES
Secondo l' inchiesta, chiamata Cumex files, sarebbe infatti stata orchestrata un' enorme evasione fiscale basata su un traffico sofisticato di azioni attraverso il trasferimento a tempo di record di queste ultime tra diversi proprietari esteri: in questo modo gli Stati europei non sarebbero riusciti a individuare i veri detentori e avrebbero così rimborsato più volte le tasse sugli stessi dividendi.

Ogni volta che una società distribuisce dividendi agli azionisti, infatti, gli Stati impongono di pagare un' imposta che va dal 15% al 30%; ma i residenti in Paesi esteri possono godere di rimborsi in base alle convenzioni siglate tra le varie nazioni.
cumex files 6CUMEX FILES 

In quella che è stata definita «la più grande inchiesta per frode del dopoguerra in Germania» sono coinvolti i nomi di grandi banche internazionali. Come la spagnola Santander, sulla quale i magistrati di Colonia, come riferisce Reuters, hanno aperto un fascicolo a inizio estate: a quanto emerso, lo scorso giugno gli inquirenti avrebbero mandato ai legali dell' istituto una lettera in cui esponevano i loro sospetti riguardo a «operazioni» che la banca spagnola avrebbe «progettato ed eseguito» e che avrebbero facilitato un'«importante evasione fiscale» tra il 2007 e il 2011.

Un portavoce di Santander ha risposto che la banca sta «cooperando pienamente» con le autorità tedesche e che ha avviato un' indagine interna, in base alla quale, «se emergeranno comportamenti inappropriati, verranno presi gli opportuni provvedimenti».
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L' indagine della Procura di Colonia, avviata nel 2013, ha avuto una rapida accelerazione negli ultimi mesi grazie anche alle rivelazioni di sei persone coinvolte nelle operazioni illegali.

I modelli usati dagli istituti coinvolti, secondo gli inquirenti, erano studiati in modo tale da generare rimborsi multipli. A titolo di esempio, se una delle banche coinvolte decideva di vendere a un altro soggetto (come un fondo pensione) una quota azionaria di un' azienda prima del pagamento dei dividendi, portava a termine l' operazione dopo la riscossione della cedola.
cumex files 3CUMEX FILES 

Così entrambi i soggetti, la banca e il fondo pensione, presentavano richiesta di rimborso delle imposte. A volte, secondo quanto acclarato dalla magistratura, le banche vendevano azioni che non possedevano, tramite la pratica nota come short selling.

I titoli in questione venivano poi scambiati rapidamente tra diversi istituti, investitori e fondi hedge per dare l' impressione che fossero posseduti da diversi proprietari. I profitti illeciti venivano poi divisi.

cumex files 4CUMEX FILES 
I magistrati di Colonia avrebbero trovato «concrete evidenze» che Santander, insieme con la sua controllata britannica Abbey national treasury services, abbia agito da short seller; inoltre, tre fondi pensione avrebbero usato prestiti concessi dalla banca australiana Macquarie per acquistare la loro parte di titoli.

Da parte sua, Macquarie ha dichiarato di voler «continuare a collaborare» con le autorità tedesche», precisando di «aver già risolto le due problematiche relative ai dividendi che si sono manifestate tra il 2006 e il 2009».

Ricorso
santanderSANTANDER
Tra i nomi coinvolti ci sono anche quello della branca tedesca di Unicredit e di Deutsche bank. Un portavoce dell' istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha confermato che la divisione tedesca - Unicredit bank ag - ha partecipato alle operazioni di cumex trading, precisando però che ogni operazione del genere è cessata e che il supervisory board della controllata ha presentato ricorso per risarcimento contro tre ex componenti del consiglio di gestione, oltre ad aver avviato indagini penali per accertare se alcuni dipendenti in Germania abbiano o meno commesso reati fiscali.
unicreditUNICREDIT

Per quanto riguarda Deutsche bank, invece, un portavoce ha fatto sapere che l' istituto, pur non avendo partecipato direttamente alle operazioni, è stato «coinvolto in alcune transazioni cumex effettuate da suoi clienti», precisando di aver avviato una collaborazione con le autorità.

Fonte: qui

AFFLUENZA MODESTA AL CIRCO MASSIMO PER “ITALIA 5 STELLE”, L’INCONTRO A ROMA DEL M5S


DI MAIO GONFIA IL PETTO: “ABBIAMO COMBATTUTO PER L’ONESTÀ” 

FICO LO RIPORTA CON I PIEDI PER TERRA: “NON CI SARÀ UN'ALLEANZA CON LA LEGA A LIVELLO REGIONALE O EUROPEO: LA NOSTRA IDENTITÀ DEVE RIMANERE” 

DI BATTISTA ANNUNCIA IL RITORNO A NATALE: “MI MANCA LA BATTAGLIA.

ITALIA 5 STELLE A CIRCO MASSIMO, DI MAIO: 'ABBIAMO COMBATTUTO PER ONESTÀ'

luigi di maioLUIGI DI MAIO
Da un palchetto delle agorà una portavoce pentastellata incalza gli astanti: "Qui oggi dobbiamo cambiare l'Italia". Arriva trionfante il vicepremier Di Maio: "Stasera dopo tre ore di Cdm posso dirvi che nel decreto fiscale non ci sarà nessuno scudo e nessun condono". Così Luigi Di Maio da palco di Italia 5 Stelle accolto dagli applausi del pubblico.

"Ce l'abbiamo messa tutti in questi tre giorni e non per combattere qualcuno ma per affermare un principio: l'onestà". "Stiamo al governo e ancora riempiamo le piazze. Continuiamo a inondare le istituzioni di brava gente". Lo ha detto Luigi Di Maio, vicepremier e capo politico M5s, dal palco 5 Stelle del Circo Massimo a Roma. Il fatto, ha proseguito il leader M5s è che "molti di voi che oggi sono qui alla prossima Italia 5 Stelle potrebbero essere nuovi sindaci o europarlamentari".

roberto ficoROBERTO FICO
Sul palco palloncini per ricordare l'addio ai vitalizi. A ricordare il lavoro dei gruppi parlamentari i capigruppo di Camera e Senato Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli che hanno incitato la base ad applaudire tutta la schiera dei parlamentari M5s. Anche il presidente della Camera Roberto Fico nel suo intervento ricorda l'abolizione dei vitalizi dei parlamentari: "Sembrava un obiettivo irraggiungibile, impossibile: abbiamo lavorato tutti insieme e siamo arrivati ad un risultato. Ma il punto non è tanto la questione economica ma una più profonda, significa riparare una ferita che il popolo italiano sentiva verso le istituzioni" ha detto Fico. "Non è che alle elezioni ci sarà un'alleanza con la Lega a livello regionale o europeo: la nostra identità deve rimanere": così il presidente della Camera dice no all'allenza con la Lega alle amministrative.
italia 5 stelleITALIA 5 STELLE

"Tutte le voci devono avere un grande rispetto e noi oggi non ci dobbiamo mai dimenticare chi eravamo ieri; questo è uno dei punti fondamentali perché spesso si arriva nei Palazzi e ci si accomoda" afferma il presidente della Camera ricordando come, fino a non molto tempo fa era il M5S a portare davanti a Montecitorio le istanze dei cittadini. "E oggi le porte di Montecitorio sono aperte a tutti", sottolinea Fico.

Non manca neanche Alessandro di Battista che annuncia "Tornerò a Natale, abbiamo già fatto il biglietto. Vediamo poi che succederà. Non pensavo che mi mancasse così tanto la battaglia". Una decisione che dice di non rimpiangere nonostante le battaglie che si è "perso in Italia". Nonostante tutto, commenta, "ho preso la decisione giusta..".

danilo toninelliDANILO TONINELLI
Non manca la sua analisi della situazione: "I panni sporchi si lavano in casa? Non è detto: io voglio essere informato delle cose o questioni strane che accadono in cdm e che spero siano risolte al meglio. Lo voglio sapere come cittadino che vota. Luigi ha dimostrato da quale parte sta, dalla parte dell'onestà intellettuale". dice in collegamento dall'America Latina . "Vedere che c'è qualcuno che si incazza perché c'è qualcosa che non va? Ma viva la faccia!" aggiunge.

Un palco rotondo al centro dello spazio che consente alle persone di circondarlo e circolargli liberamente intorno e due grandi schermi sullo sfondo che amplificano l'immagine di quanti vi salgono. È' l'innovazione della nuova edizione di Italia 5 stelle, la festa nazionale del Movimento che riporta la kermesse a Roma, al circo Massimo dove già aveva festeggiato nel 2014. Il nuovo allestimento di Italia 5 stelle è stato ideato per festeggiare con gli iscritti il passaggio al governo del paese. E come il Movimento ci è arrivato.

italia 5 stelleITALIA 5 STELLE
Quattro grandi padiglioni raccontano la storia del movimento: le origini, le "stelle" nelle istituzioni e le "stelle" al governo, ovvero le tre fasi del Movimento nato alle origini nelle piazze e nei gazebo, entrato poi in parlamento e poi al governo. Ognuno dei padiglioni è indicato con una gigantografia, rispettivamente, di Beppe Grillo al primo V Day per le origini, di Alessandro di Battista per raccontare la fase della battaglia all'opposizione nella scorsa legislatura e di una piazza gremita da cui si innalzano lettere giganti che formano la scritta "governo 5 stelle" per la fase attuale.

davide casaleggioDAVIDE CASALEGGIO
In questi spazi viene raccontata la storia del Movimento. Un padiglione con la gigantografia di Gianroberto Casaleggio serve invece come luogo di incontro per raccontare il progetto del Movimento in prospettiva: si chiama "Il futuro, Rousseau 2050". Lì si raccontano i progressi e i piani per la realizzazione della democrazia diretta. Oltre i padiglioni ci sono poi le agorà il cui accesso è garantito anche alle persone con disabilità.

Sono tre aree in cui cittadini e rappresentanti nelle istituzioni discutono di programmi attuati e da realizzare. Tutti i parlamentari portano una maglietta gialla che li rende riconoscibili al pubblico, essendo per lo più " portavoce" al primo mandato e quindi ancora poco conosciuti. Tutto intorno i servizi , con i gazebo che vendono gadget, i punti di distribuzione di acqua pubblica, ristoranti, bar.

IL FLOP DI «ITALIA 5 STELLE» POCA GENTE ALLA FESTA E CASALEGGIO SI NASCONDE
Domenico Di Sanzo per “il Giornale”
italia 5 stelleITALIA 5 STELLE

Due chilometri e mezzo. Questa la distanza tra la piazza pentastellata di Italia 5 Stelle e il cuore del potere del «governo del cambiamento». Dal Circo Massimo, teatro della kermesse grillina, a Palazzo Chigi, campo di battaglia di un consiglio dei ministri decisivo per il futuro dell' esecutivo. Alla fine, la «pace armata» c' è stata. Lo ha annunciato lo stesso Luigi Di Maio, appena arrivato a Italia 5 Stelle, in serata, aizzando la folla al grido di «Onestà! Onestà!».

Tutto il corollario allestito dalla task force eventi del M5s ha il sapore di un ritorno al passato. Proprio nella giornata più difficile per la tenuta dell' alleanza con la Lega. Nei gazebo, le pareti sono tappezzate di storia grillina: dal primo V-Day di Bologna del 2007, con Grillo trascinatore indiscusso, la fondazione del Movimento due anni dopo, le prime elezioni regionali del 2010 con percentuali da prefisso telefonico, lo tsunami tour del 2013. Fino all' arrivo in Parlamento, alla fine della campagna elettorale di cinque anni fa.
Nel menù dei punti «ristoro» l' unica traccia di carne è nella pizza con la mortadella.

luigi di maioLUIGI DI MAIO
C' è anche una scelta vegan friendly, tutto all' insegna del rispetto dell' ambiente. Con i punti distribuzione dei bicchieri plastic free e le fontanelle di acqua disseminate in tutto il Circo Massimo. Di Maio, quando sale sul palco dopo «tre ore di consiglio dei ministri», rivendica «il record di presenze, già dal sabato» ottenuto in questa edizione di Italia 5 Stelle. Per tutta la giornata, in verità, lo scenario è piuttosto desolante. 

È difficile trovare qualcuno che non abbia il badge con su scritto «stampa» oppure «parlamentare» o ancora «regionale» o «sindaco».

Nonostante la volontà di un ritorno alle origini «movimentiste», sul pratone romano vanno in scena riti tipici della politica tradizionale. Eletti locali che cercano di accreditarsi con gli onorevoli di Montecitorio e Palazzo Madama, futuri candidati alle Europee (così si definisce una signora, votazione online permettendo) che vanno a stringere le mani di deputati e senatori. Le Agorà, che dovrebbero essere spazi di partecipazione riservati al dibattito tra attivisti e consiglieri regionali, sono semivuote. L'unico vero «richiamo della foresta» delle origini è l' antipatia verso i giornalisti. La Repubblica, Il Giornale e Libero i più odiati.

E tra i capisaldi del Movimento del 2009, secondo le voci che si rincorrono, starebbe per crollare anche la regola del doppio mandato. Gli attivisti chiedono, i «portavoce» tentennano. «Di Maio non può smettere di fare politica» è il ragionamento esemplare delle alte sfere, pochi militanti sono d' accordo.
italia 5 stelleITALIA 5 STELLE

Prima dell' arrivo della squadra «ministeriale» guidata da Di Maio, l' unica star di giornata è Davide Casaleggio. Il figlio del fondatore, presidente dell' Associazione Rousseau, si fa vedere solo nel primo pomeriggio. Alle 15 interviene a un dibattito sul tema «Diventare cittadini digitali. Nuovi diritti, nuovi doveri», ma ieri si era già fatto vedere alla Camera accompagnato dal suo ex dipendente Pietro Dettori.

Solite visioni sulla partecipazione e «il superamento della democrazia rappresentativa», si parla di «dialogare con le foreste e gli algoritmi». Con i giornalisti che lo inseguono all' interno e all' esterno del padiglione «Rousseau» nemmeno una parola. Il capo della Casaleggio e Associati scappa via dal Circo Massimo assediato da microfoni e telecamere. Poi, finito l' assalto dei cronisti, rientra nell' arena. Un paio di selfie, due chiacchiere con qualche attivista e via di nuovo. A chi domanda se si fida di Matteo Salvini risponde con un silenzio gelido. Giù il sipario.

I MILITANTI BOCCIANO SALVINI «È UN FALSO, C' È SOLO SAN LUIGI»
Domenico Di Sanzo per “il Giornale”
italia 5 stelleITALIA 5 STELLE

Mancano ancora più di due ore all' arrivo di Luigi Di Maio sul palco.
Ma, a un certo punto, a prendersi la scena è un attivista siciliano che esibisce un cartello, abbandonandosi alla vanità delle luci dei flash di fotografi e curiosi. La scritta recita: «40% punto e basta». «Ho portato questo messaggio - dice - perché noi in un futuro dovremmo governare da soli, noi siamo alternativi alla Lega, spero che la prossima volta vadano col centrodestra e noi da soli dobbiamo arrivare al 40%».

Mentre tra la sabbia, il prato e gli stand, sgattaiolano i parlamentari al gran completo, da Emilio Carelli e Gianluigi Paragone, ai capigruppo di Camera e Senato Francesco D' Uva e Stefano Patuanelli, il messaggio dell' attivista siciliano sembra essere molto condiviso dalla «base» grillina.

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Quello con la Lega di Salvini è un «matrimonio d' interesse» spiega un militante di Aprilia, provincia di Latina. Antonio, da Napoli, precisa: «Salvini è un falso, io credo solo in San Luigi». Il mantra suona così: «La stella polare è solo il contratto di governo, Salvini deve rispettare il contratto, noi e la Lega siamo alternativi». Clara, anche lei dalla provincia di Napoli, dice di avere sempre votato a sinistra e, prima del M5s, per l' Italia dei Valori. Poi attacca: «Non mi piacciono i suoi modi, Salvini fa leva sulla paura, lui ha bisogno di un nemico: prima erano i meridionali, ora sono gli immigrati».

di maio e paragoneDI MAIO E PARAGONE



«Noi il condono non lo mandiamo giù - è il messaggio fatto recapitare al Capitano da Bonaria, attivista pesarese - a me Salvini non piace». Al Circo Massimo, la «base» proviene quasi tutta da una militanza di sinistra delusa. Votavano per il Pci, i Ds, anche il Pd oppure i Radicali e l' Idv. Leggevano Repubblica da sempre, poi sono passati a comprare Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio: «L' unico giornale libero - è il coro ripetuto - a Repubblica scrivono solo fregnacce».

La maggioranza di loro non sopporta Salvini «per la sua arroganza», molti altri non condividono le politiche economiche della Lega, quasi nessuno si fida di lui. L' unico riferimento è il «contratto», evocato continuamente nei capannelli di attivisti che si aggrappano a Di Maio e alla sua «sincerità».

davide casaleggioDAVIDE CASALEGGIO
All' ingresso del gazebo sulle politiche europee, troneggia il simbolo di Efdd, a Bruxelles gruppo del M5s, di cui fa parte il partito del populista britannico Nigel Farage. Lì davanti c' è chi ipotizza «un prossimo M5s europeo» e riferisce di «contatti con la Romania e la Bulgaria». Ma la sintesi la fornisce Alfredo, dalla provincia di Lecce: «Io ero 5 Stelle pure quando ero di sinistra».

Fonte: qui

IN VATICANO CI SONO COPERTURE, OMISSIONI, MANIPOLAZIONI - SEMBRA CHE CI SIANO “MANINE” CHE FANNO SPARIRE I DOCUMENTI SCOTTANTI


L'AFFAIRE MCCARRICK, L'EX CARDINALE PEDOFILO CHE DA TRENT'ANNI MOLESTAVA GIOVANI SEMINARISTI, STA SCOPERCHIANDO UNA INQUIETANTE RETE OMERTOSA ALL'INTERNO DELLE GERARCHIE ECCLESIASTICHE  

LA STORIA

Franca Giansoldati per www.ilmessaggero.it

donald wuerl theodore mccarrickDONALD WUERL THEODORE MCCARRICK
Altro che lobby gay. Coperture, omissioni, manipolazioni. Anche in Vaticano sembra che ci siano «manine» che fanno sparire i documenti scottanti. L'affaire McCarrick – l'ex cardinale pedofilo che da trent'anni molestava giovani seminaristi – sta scoperchiando una inquietante rete omertosa all'interno delle gerarchie ecclesiastiche. «La causa principale di tante vittime» scrive nel suo terzo intervento pubblico l'ex nunzio degli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, «ha a che fare con il ruolo dell’omosessualità nella corruzione del sacerdozio e della gerarchia».

L'accusatore di Papa Francesco non rinuncia alla sua battaglia per la verità (e per indebolire il pontificato), e continua a pubblicare pagine e pagine circostanziate di dettagli che dimostrano l'incapacità del sistema vaticano ad espellere le mele marce.

theodore mccarrick tra george w bush e il giudice della corte suprema john robertsTHEODORE MCCARRICK TRA GEORGE W BUSH E IL GIUDICE DELLA CORTE SUPREMA JOHN ROBERTS
Proprio come il caso McCarrick: il porporato americano inizialmente era stato riabilitato da Papa Francesco (nonostante fosse stato messo in quarantena dal precedente pontefice) anche se poi è stato punito in modo esemplare ma solo dopo 5 anni e sotto la pressione dello scandalo che stava montando in America. Scrive Viganò: «L'omosessualità è diventata una piaga nel clero: questa gravissima crisi non può essere correttamente affrontata e risolta fintanto che non chiamiamo le cose con il loro vero nome. Questa è una crisi dovuta alla piaga dell’omosessualità, in coloro che la praticano, nelle sue mozioni, nella sua resistenza ad essere corretta».
theodore mccarrick con il giovane james che lo accusa di abusi quando era minorenneTHEODORE MCCARRICK CON IL GIOVANE JAMES CHE LO ACCUSA DI ABUSI QUANDO ERA MINORENNE


Nelle precedenti puntate Viganò aveva tirato in ballo Ouellet, il cardinale della congregazione dei Vescovi, al quale aveva chiesto di rendere nota la documentazione esistente sul caso McCarrick, come su altri casi. Ouellet gli aveva replicato che non aveva trovato nulla, anzi contestava persino l'esistenza di sanzioni vaticane, anche se riferiva l'esistenza di generiche voci, chiacchiere, forse calunnie.

A questo punto Viganò non esita e lo accusa di essere un bugiardo.  Come ex nunzio Viganò ha avuto accesso a documentazione riservata ed è a conoscenza di file confidenziali. «Ouellet afferma che la Santa Sede era a conoscenza solo di semplici voci, non sufficienti per poter prendere misure disciplinari contro McCarrick. Io affermo invece che la Santa Sede era a conoscenza di una molteplicità di fatti concreti ed in possesso di comprovanti documenti, e che nonostante ciò le persone responsabili hanno preferito non intervenire o è stato loro impedito di farlo».
papa francesco bergoglio con il cardinal theodore mccarrickPAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON IL CARDINAL THEODORE MCCARRICK


L'elenco è ingombrante. «I risarcimenti alle vittime degli abusi sessuali di McCarrick dell’arcidiocesi di Newark e della diocesi di Metuchen, le lettere di padre Ramsey, dei nunzi Montalvo nel 2000 e Sambi nel 2006, del Dott. Sipe nel 2008, i miei due Appunti al riguardo ai superiori della Segreteria di Stato che descrivevano nei dettagli le accuse concrete contro McCarrick, sono solo voci?»

il cardinale theodore mccarrickIL CARDINALE THEODORE MCCARRICK
Non solo. Elenca anche la cronologia di tutte le volte che dal 2000 in poi è stato denunciato in Vaticano McCarrick da nunzi, arcivescovi, sacerdoti per via del suo comportamento omosessuale. “Nel dicembre 2006 il nuovo nunzio, arcivescovo Pietro Sambi, informò la Santa Sede del comportamento omosessuale del cardinale McCarrick con un altro prete. Nel dicembre 2006, anche io scrissi un Appunto al cardinale Segretario di Stato Bertone, che consegnai personalmente al Sostituto per gli Affari Generali, Arcivescovo Leonardo Sandri, chiedendo al papa di prendere misure disciplinari straordinarie contro McCarrick per prevenire futuri crimini e scandali.

theodore mccarrickTHEODORE MCCARRICK
Questo Appunto non ebbe risposta. Nell’aprile 2008 una lettera aperta a Papa Benedetto da parte di Richard Sipe fu trasmessa dal Prefetto del Congregazione per la Dottrina della Fede, Cardinale Levada, al Segretario di Stato, Cardinale Bertone, che conteneva ulteriori accuse a McCarrick di andare a letto con seminaristi e sacerdoti. Mi fu consegnata un mese dopo, e nel maggio 2008 io stesso presentai un secondo Appunto all’allora Sostituto per gli Affari Generali, Arcivescovo Fernando Filoni, riferendo le accuse contro McCarrick e chiedendo sanzioni contro di lui.

Nel 2009 seppi dal Cardinale Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, che papa Benedetto aveva ordinato a McCarrick di cessare il ministero pubblico e iniziare una vita di preghiera e penitenza. Il nunzio Sambi comunicò gli ordini del papa a McCarrick alzando la voce tanto che fu sentita nei corridoi della nunziatura.
carlo maria vigano con mccarrick nel 2012CARLO MARIA VIGANO CON MCCARRICK NEL 2012

Viganò prosegue: «Nel novembre 2011 il Cardinale Ouellet, nuovo prefetto della Congregazione per i Vescovi, riconfermò a me, nuovo nunzio negli Stati Uniti, le restrizioni disposte dal papa a McCarrick, e io stesso le comunicai a McCarrick faccia a faccia”. Nonostante questo quadro McCarrick «ha continuato a godere di una speciale considerazione da parte di papa Francesco, il quale anzi gli affidò nuove importanti responsabilità e missioni».

La spiegazione che si affaccia nello scritto dell'ex nunzio è che McCarrick faceva parte “di una rete di vescovi favorevoli all’omosessualità che godendo del favore di papa Francesco hanno promosso nomine episcopali per proteggersi dalla giustizia e rafforzare l’omosessualità nella gerarchia e nella Chiesa in generale. Lo stesso papa Francesco sembra o essere connivente con il diffondersi di questa corruzione o, consapevole di quello che fa, è gravemente responsabile perché non si oppone ad essa e non cerca di sradicarla”.
theodore mccarrick 5THEODORE MCCARRICK 

I delitti denunciati, contenuti nei dossier in vaticano, contro McCarrick “erano gravissimi, vi erano anche quelli dell’assoluzione di complici in atti turpi, con successiva celebrazione sacrilega della Messa. Questi documenti specificano l’identità dei perpetratori, quella dei loro protettori e la sequenza cronologica dei fatti. Sono custoditi negli archivi appropriati; non è necessaria alcuna indagine straordinaria per recuperarli”. La conclusione cui giunge Viganò è che è accertato che “i predatori omosessuali sfruttano il loro privilegio clericale a loro vantaggio. Ma rivendicare la crisi stessa come clericalismo è puro sofisma”. Viganò conclude il suo intervento con un appello a vescovi e cardinali. Chi sa parli.

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