Di Maio si inventa una figura che aiuterà i disoccupati a trovare un impiego. Ed è caos
Navigator. Mettetevi bene in testa questa parola e memorizzatela. Perché Navigator sarà la parola dell'anno.
Non quello che sta finendo, ma quello che sta per iniziare, s'intende. Anzi il «mestiere» dell'anno.
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Riavvolgiamo il nastro: martedì sera Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo economico e vicepremier, è ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta. Sfoggia il solito sorriso immoto e srotola la solita prosopopea elettorale. Il giornalista lo incalza sul reddito di cittadinanza: si farà? Quante persone riguarderà? Chi lo erogherà? Di Maio come sempre, dice e non dice, ripete lo stesso canovaccio: 5 milioni di persone, 780 euro, la povertà sarà sconfitta per sempre, finalmente l'Italia uscirà dal tunnel ed altre amenità varie. Fino a qui nulla di nuovo. Fino a qui. Perché poi Luigino, con grande disinvoltura, aggiunge una novità: ogni richiedente reddito verrà seguito da vicino da un navigator. Navigator. Cala il gelo in studio. Le iridi di Bruno Vespa assumono la forma di due sbalorditi punti interrogativi. Massimo Franco, anche lui ospite della trasmissione, uno che ha visto scorrere intere e turbolente stagioni politiche, trasecola. Il pubblico da casa inizia immediatamente - via social - a ironizzare su questa nuova figura lavorativa. Il navigator diventa subito una barzelletta. Sarà un nuovo tipo di navigatore satellitare per raccapezzarsi nel caos delle promesse del governo? Di Maio prosegue imperterrito: «Il Navigator fa parte del programma di assunzioni che faremo. Li selezioniamo con un colloquio per trovare altre persone con alto profilo per seguire i giovani che hanno perso il lavoro. L'importante è che la persona che orienta il disoccupato venga pagato in base al numero delle persone orientate». Ora siamo disorientati anche noi, però.
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Ricapitoliamo: per dare uno stipendio (senza lavoro) a (forse) 5 milioni di italiani Di Maio propone, nel frattempo, di assumere qualche migliaio di persone che formino i sopracitati disoccupati per trovare un impiego. Tecnicamente una supercazzola. Praticamente dei badanti 2.0. Certo, effettivamente, per diventare Navigator ci vuole una certa perizia, essendo una figura professionale ai più sconosciuta. Forse anche allo stesso Di Maio che, pensando di essere più chiaro, precisa: un Mississippi Navigator. Sempre più esoterico. Il vicepremier allude probabilmente a Mimmo Parisi, il professore che negli Usa ha creato un sistema di ricollocamento dei disoccupati attraverso una app. Strada affascinante, peccato che, al momento, in molti centri per l'impiego del nostro Paese non ci sia nemmeno la connessione a internet. E quindi per distribuire soldi, il reddito di cittadinanza, serve una montagna di altri soldi, per mettere insieme una struttura adeguata e pagare il personale che gestisca questi giganteschi rubinetti di pubblico danaro. Il solito cane che si morde la coda.
Ma possiamo stare tranquilli, tutto il gran caos del reddito di cittadinanza finirà sulle spalle di questi misteriosi Navigator. Figura già mitologica, metà uomo e metà app, che dovrebbe traghettarci attraverso i marosi di un sistema ultra assistenzialista che rischia di dissanguare le già anemiche casse dello Stato.
P.s. Come, argutamente, è stato notato in rete «Navigator» è anche il titolo di un film prodotto dalla Disney nel 1986. È la storia fantascientifica di un dodicenne che viene rapito per quattro ore dagli alieni, ma quando torna tra di noi scopre che in realtà sono passati otto anni terrestri, a causa di un complicato calcolo scientifico (il Paradosso dei Gemelli). Ecco, in molti, dopo aver visto Porta a Porta devono aver sperato che, come nel film, la legislatura finisca non in quattro anni ma in due ore. Terrestri, ovviamente.
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