9 dicembre forconi: 05/19/18

sabato 19 maggio 2018

MA ALLORA ANCHE A MILANO CI SONO LE BUCHE - IL RIDER CHE HA PERSO UNA GAMBA, CADENDO SULLA STRADA SCONNESSA E FINENDO SOTTO UN TRAM.

GLI AMICI RIVELANO CHE IL COMUNE SUBITO DOPO L'INCIDENTE HA RIPARATO LA STRADA. COSÌ NEL PROCESSO SARÀ PIÙ DIFFICILE STABILIRE LA COLPA DELL'AMMINISTRAZIONE 

LUI: ''NON È COLPA DELL'AUTISTA DEL TRAM, MA NEANCHE MIA. ECCO COME È ANDATA''

Elisabetta Andreis per il ''Corriere della Sera''

Ama la musica, aveva un grande disco di vinile tatuato sul polpaccio destro.
incidente tram rider milanoINCIDENTE TRAM RIDER MILANO
Quello che gli hanno amputato dopo il tragico incidente di giovedì pomeriggio. Era in scooter, aveva appena consegnato un pasto per Just Eat, a Milano. È caduto per strada, mezza gamba è rimasta sotto ad un tram. Francesco Iennaco, 28 anni, di professione rider, cerca di rassicurare in video-chat il fratellino che sta a Torre Annunziata: «Del vinile non è rimasto niente. Ma tranquillo, il dragone è ancora vivo», dice, mostrandogli con mezzo sorriso il tatuaggio che ha sulla spalla.

Nelle prime ricostruzioni si è ipotizzato che lui, per la fretta, stesse superando un tram in modo azzardato, sulla sinistra, mentre un altro arrivava in senso contrario. A questa versione però Francesco si oppone, dal letto d' ospedale, con una forza e una grinta che solo certi ragazzi sanno avere.
francesco iennacorider milanoFRANCESCO IENNACORIDER MILANO

«Non andavo di fretta. E non ho fatto nessun sorpasso.
La verità è che sono caduto per colpa delle pessime condizioni della strada - ribatte -. Con il mio scooter ero dietro al tram. A destra della rotaia c' era una buca, al centro i masselli erano tutti sconnessi. Allora mi sono portato appena a sinistra, ma c' era una buca anche lì, ho perso l' equilibrio e sono caduto mentre il tram arrivava dall' altra parte.
Il motorino mi ha fatto da scudo ma mezza gamba è finita sotto».

La dinamica dei fatti non sarà banale da ricostruire. Anche perché due ore dopo l' incidente gli operatori del Nuir, il Nucleo interventi rapidi, chiamati dalla Polizia locale, erano al lavoro per sistemare i masselli e colmare le buche, come testimoniano i video girati da un suo collega rider, che era andato sul luogo per recuperargli il cellulare.

«Hanno rimesso subito a posto la carreggiata che era sconnessa in modo pericoloso da tantissimo tempo», conferma una negoziante che ha assistito alla scena. Dal Comune aspettano di avere la relazione completa ma anticipano che a volte, dopo incidenti gravi, gli uomini del Nucleo Interventi Rapidi vanno sul posto per controlli.

incidente tram rider milanoINCIDENTE TRAM RIDER MILANO
Famiglia campana, primo di tre fratelli, Francesco è sempre stato un grande sportivo. Da adolescente era campione italiano di nuoto per salvamento, aveva il sogno di fare il bagnino. Poi invece gli studi, la Marina e infine, due anni fa, la venuta a Milano, per lavorare.

«A differenza dei tremila rider che schizzano da una parte all' altra della città per guadagnare di più, sono fortunato. Ho un contratto annuale, da dipendente, 1.500 euro netti al mese fissi, con l' assicurazione e le tutele minime, anche se spesso lavoro fino a tarda notte», spiega.

Inquadrato come fattorino presso un laboratorio di cucina partner di Just Eat nei fatti è dispacher, smista e organizza gli ordini per le consegne a domicilio e solo quando serve esce dall' ufficio. Giovedì, verso le 14.30, aveva portato le pizze fuori Milano e stava tornando al laboratorio per finire lì il suo turno. In via Montegani la tragedia. I colleghi sono stati con lui, in una catena solidale, finché sono accorsi i genitori da Torre Annunziata.
il comune ripara le buche sulle rotaie a milanoIL COMUNE RIPARA LE BUCHE SULLE ROTAIE A MILANO
Ha ancora in corpo l' adrenalina dello spavento, l' effetto calmante delle medicine. La botta vera arriverà poi. Ma lo sguardo positivo, nessuno glielo toglie. Aspetta una ex fidanzata («Non ci vediamo da tanto, ma la penso...») e spera di trovare un senso a tutto questo: «Spero che adesso aumentino le tutele ai rider che non le hanno e che migliorino le condizioni delle strade».

E il tramviere che l' ha investito? È in ospedale anche lui, ricoverato in stato di choc, e poco dopo l' incidente ha preso un pugno in faccia da un passante, poi sparito. «Il macchinista non ha colpa - dice Francesco -. Non ha fatto in tempo a frenare. La verità è che siamo tutti un po' stanchi».

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UN PARTITO ALLO SBANDO - VIDEO: FISCHI E URLA ALL'ASSEMBLEA PD.

ALL'ULTIMO SECONDO CAMBIA L'ORDINE DEL GIORNO, NIENTE PIÙ VOTO SUL SEGRETARIO, MA UNA ''DISCUSSIONE SULL'ATTUALITÀ''. MA CHE È, LA DOMANDA A PIACERE? 

IL TEMA DI CULTURA GENERALE? 

A CHE SERVE CONVOCARE CENTINAIA DI PERSONE ALL'ERGIFE DI ROMA PER NON FARE UNA CIPPA?

Andrea Carugati per www.lastampa.it

Caos calmo all’assemblea nazionale del Pd all’Hotel Ergife di Roma. Caos perché sono volati fischi, quando il presidente Matteo Orfini ha annunciato la proposta di cambiare l’ordine del giorno: non più elezione del nuovo segretario, ma discussione sull’attualità, e cioè la nascita del governo Lega-M5s. Calmo perché alla fine è successo quello che i renziani chiedevano da venerdì: rinviare le decisioni calde a una prossima assemblea.

ASSEMBLEA NAZIONALE PDASSEMBLEA NAZIONALE PD
La riunione è iniziata a mezzogiorno, con due ore di ritardo, dopo una mattinata di frenetiche trattative e raccolte firme tra i renziani e i ribelli di Andrea Orlando, Dario Franceschini, Maurizio Martina e Michele Emiliano. Alla fine Martina e Franceschini hanno deciso di accettare la proposta dei renziani, e di cambiare l’ordine del giorno. In cambio, Renzi ha lasciato la scena al reggente, rinunciando ad aprire la riunione. Al momento del voto, però, i delegati di Orlando e Emiliano hanno votato no. Risultato: 397 sì, 221 no e 6 astenuti. La conta c’è stata, seppur solo sull’inversione dell’ordine del giorno. 


Andrea Orlando e anche Luigi Zanda hanno votato contro. Così come altri delegati dell’area Franceschini che non hanno rispettato l’ordine di scuderia. E l’area renziana è arrivata al 57% dei 700 presenti, un netto calo rispetto al 70% di un anno fa, sostengono gli antirenziani. Di fatto però l’obiettivo di non eleggere un nuovo segretario è stato centrato da Renzi. In cambio Orfini ha ribadito all’assemblea che le dimissioni dell’ex segretario sono “irrevocabili”.
ASSEMBLEA NAZIONALE PDASSEMBLEA NAZIONALE PD

Formule e bizantinismi che danno l’idea della fatica del Pd a superare la stagione renziana. Anche per le divisioni e i tentennamenti del composito fronte dei ribelli. I numeri contano: prima di arrivare alle votazioni ufficiali le varie anime dem avevano fatto partire delle raccolte firme informali, con i renziani che erano arrivati intorno a 400 voti. Numeri che avrebbero fatto passare la richiesta di indire subito il congresso, cancellando Martina e passando tutti i poteri fino alle primarie al presidente Orfini.

 “Chiedo di poter lavorare insieme a tutti voi per portare in maniera unitaria, forte, il Pd al congresso, senza la fatica dei detti e non detti che hanno generato ambiguità”, ha detto Martina nella sua relazione. “Non ho l’arroganza di fare questo lavoro da solo. Ma se tocca a me, anche se per poche settimane, tocca a me”. E ancora: “Non credo che il Pd debba essere superato, che si debba andare oltre o indietro. Chiedo in un nuovo centrosinistra alternativo a Lega e M5s e alternativo a Forza Italia”. Su questo ultimo passaggio, il no a Berlusconi, dai delegati più a sinistra è arrivata una ovazione. Dagli stessi banchi sulla sinistra della sala alla fine è arrivato un coro “Segretario, segretario”, rivolto a Martina. 

ORFINI MARCUCCI MARTINA DELRIOORFINI MARCUCCI MARTINA DELRIO
Gelo nelle prime file, con tutto lo stato maggiore del partito, a partire da Renzi. Accanto alle critiche al contratto di governo Lega-M5s, Martina infatti ha criticato la formazione delle liste Pd. “Abbiamo sbagliato sulla formazione delle liste. Mettiamo a fuoco il problema per evitare di tornare a commettere quegli errori. Diciamolo”. E ancora: “Abbiamo perso male, abbiamo sbagliato noi, io penso che ci sia mancato il contatto con il bisogno. Abbiamo pensato che la crescita portasse con sé più uguaglianza, e invece no, la forbice delle disuguaglianze si allargava”.

ORFINIORFINI


“Tutto questo - ha detto il reggente - non smarrisce l’importanza dell’impegno di tutti noi, dei nostri governi, le tante cose buone vanno rivendicate”. Parole, quelle sulla sconfitta e sulle liste Pd, che hanno acuito le distanze tra Martina i renziani. Tanto che alla fine solo Orlando e Francesco Boccia hanno lodato la relazione. E chiesto un voto finale. Ma i renziani meditano di far mancare il numero legale, per far mancare a Martina l’incoronazione a segretario. Intanto, per il pranzo Gentiloni e il suo predecessore a palazzo Chigi hanno lasciato l’Ergife.  

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PIÙ CHE LA CAPITALE, SEMBRA UNO ZOO…

C’È CHI NUTRE A CACIO E PEPE UNA FAMIGLIA DI CINGHIALI CHE SI È STANZIATA A TOMBA DI NERONE (VIDEO) E CHI INVECE S’INCAZZA CON LA RAGGI CHE VUOLE FAR BRUCARE L’ERBA CHE CRESCE NEI PARCHI ALLE PECORE 

PIÙ CHE LA CAPITALE, SEMBRA UNO ZOO…

VIDEO - ROMA, BRANCO DI CINGHIALI AI GIARDINETTI: INCONTRO RAVVICINATO COI BAMBINI

A ROMA LA GENTE NUTRE I CINGHIALI
Azzurra Noemi Barbuto per “Libero quotidiano
cinghiali roma tomba di neroneCINGHIALI ROMA TOMBA DI NERONE

Hanno stabilito fissa dimora in un quartiere storico della capitale, ossia a Tomba di Nerone, dove godono di un trattamento di tutto rispetto da parte degli abitanti della zona, che li osservano incuriositi e li foraggiano con cacio e pepe, carbonara ed altre prelibatezze tipiche della succulenta cucina romana.

Del resto, considerata la loro mole, è evidente che i sei cinghiali, che hanno stretto amicizia con i residenti, non se la passino affatto male. Potremmo dire che ricevono un trattamento a Cinquestelle. Tutto merito di Virginia Raggi.
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La famigliola di suini selvatici si è adattata subito alla vita urbana, così come la popolazione autoctona alla loro surreale presenza, e mostra di gradire le attenzioni degli esseri umani.

C' è chi si piega sulle ginocchia per avvicinarli così come si farebbe con un gattino; c' è che divide la sua merenda con loro; chi gli corre dietro per giocare. Le bestie tentennano.
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Non sanno se fidarsi, timidamente fanno qualche passo in avanti, poi indietro, sembrano consapevoli di rappresentare un' attrazione. Tra qualche giorno li vedremo fare le fusa a pancia in su.

La forestizzazione selvaggia e progressiva della capitale, abbandonata a se stessa, continua e provoca danni alle persone, agli animali, all' ecosistema tutto. Ha fatto persino i suoi morti, poiché, sebbene i cinghiali siano teneri e carini, costituiscono un pericolo per motociclisti e automobilisti, che già devono fare i conti con le buche delle strade romane, schivandole alla meno peggio.
cinghiali roma tomba di nerone 3CINGHIALI ROMA TOMBA DI NERONE 

Chissà cosa dirà Salvini a proposito dei grossi mammiferi che ormai hanno invaso Roma? Magari dichiarerà: «Beh, io non li ho visti». Eppure ci sono. Eccoli lì. Tutti li vedono, tranne Virginia Raggi ed il suo staff.

«Il Comune e la Regione si disinteressano totalmente della situazione», ha denunciato Rinaldo Sidoli, responsabile del centro studi del Movimento Animalista, presieduto da Michela Vittoria Brambilla.

cinghiali roma tomba di nerone 2CINGHIALI ROMA TOMBA DI NERONE 
«La pratica del foraggiamento è vietata», sottolinea Sidoli, che mette in luce il fatto che «abituare giovani ungulati a ricevere da mangiare abbia degli impatti negativi per gli animali stessi, che raramente possono essere reinseriti nel loro ambiente naturale una volta addomesticati, dal momento che diventano incapaci di individuare nell' uomo una minaccia e soprattutto perdono l' istinto di procacciarsi cibo nei boschi».
Dunque, stando così le cose, c' è da aspettarsi che i maiali selvatici si appropinquino sempre di più alle aree urbane ed ai centri abitati.

cinghiali roma tomba di nerone 1CINGHIALI ROMA TOMBA DI NERONE 


Considerando che Raggi ha pensato di affidare a pecore e caprette la tosatura dell' erba dei parchi, tra qualche mese Roma potrebbe diventare un giardino zoologico a tutti gli effetti.

«Chiediamo che la famiglia di cinghiali che da oltre una settimana permane nel quartiere Tomba di Nerone, così come gli altri esemplari della stessa specie a zonzo per Roma, venga trasferita in una fattoria didattica», conclude Sidoli, augurandosi che non accadano ancora «spiacevoli incidenti che servano da pretesto per abbattere animali innocenti».

GLI ANIMALISTI CONTRO RAGGI «NO ALLE PECORE TOSA ERBA»

Flavia Fiorentino per il “Corriere della Sera

virginia raggiVIRGINIA RAGGI
Mentre ironia e ilarità ancora accompagnavano l'annuncio del Comune di Roma di voler far ricorso a pecore tosa erba per affrontare l' emergenza verde pubblico nella Capitale, ecco entrare in campo anche le mucche come possibile risorsa aggiuntiva proposta dall' amministrazione.

Ed è stato forse proprio il coinvolgimento di nuovi animali, destinati, in mancanza di fondi, a misure bucoliche per attività di giardinaggio, che ha scatenato l' attacco di Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, contro la giunta pentastellata di Roma.

MARIA VITTORIA BRAMBILLAMARIA VITTORIA BRAMBILLA
«Con queste dichiarazioni pastorali dell' assessore "competente" si prendono in giro i cittadini - ha detto Brambilla - inaugurando un nuovo genere di sfruttamento degli animali, sommamente politico: quello attuato per nascondere l' incapacità amministrativa, cioè la mancanza di un progetto serio di riorganizzazione e potenziamento del Servizio Giardini. Meglio affidarsi quindi a bovini e ovini, in attesa di reclutare anche i caprini, e poco importa se il traffico li spaventerà o li stresserà».
pinuccia montanariPINUCCIA MONTANARI


Eppure l' idea di «assumere» animali per far fronte all' incuria e all' abbandono di parchi e ville della città, dove prosperano erbe infestanti, fioriture spontanee, rovi e forasacchi che superano il metro d' altezza, era stata accolta come un buon rimedio alla penuria di giardinieri e mezzi meccanici persino dal Wwf che avrebbe addirittura suggerito di inserire nella task force di quadrupedi, anche gli asini «basta avere il controllo delle bestie».
pecore alla caffarellaPECORE ALLA CAFFARELLA



Utilizzo, quest' ultimo, già sperimentato, ma con risultati altalenanti, quando era presidente della Provincia di Treviso, dal leghista Luca Zaia con asinelli dediti allo sfalcio ecologico (il progetto durò qualche anno e poi venne abbandonato).

Decisamente contraria invece Brambilla, che aggiunge: «Nell' Arcadia dei Cinque stelle le pecore e le vacche tosano l' erba, gli alberi diventano "spelacchi" oppure cadono, senza preavviso».
pecora tosaerbaPECORA TOSAERBA

Intanto la Coldiretti del Lazio fa sul serio e a poche ore di distanza dall' annuncio dell' assessore all' Ambiente Pinuccia Montanari, ieri mattina era già in Campidoglio a parlare di protocollo d' intesa: «Abbiamo approfittato di quest' apertura da parte della sindaca Raggi per ampliare le strategie operative e riposizionare il fondo agricolo all' interno di una grande città - spiega Davide Granieri, presidente di Coldiretti Lazio - stiamo lavorando all' utilizzo di animali e mezzi agricoli per un piano anti erbacce che dovrebbe subito far fronte all' emergenza che si deve affrontare con urgenza a Villa Borghese, Villa Torlonia e nei quartieri di Spinaceto e Laurentino.
pecora tosaerba 1PECORA TOSAERBA 

Ci sarà un giro di bozze nei prossimi giorni e contiamo entro una settimana di arrivare alla firma dell' accordo. Ma con i 50 milioni di metri quadri di verde che attraversano la capitale c' è tanto da fare anche sul fronte della biodiversità: ora soltanto il 3% del pecorino si produce qui, ed è davvero troppo poco».

Fonte: qui

SERGIO BRAMINI FALLISCE PERCHÉ LO STATO NON PAGA, POI LA BEFFA: SFRATTATO DAGLI UFFICIALI GIUDIZIARI

Gli ufficiali giudiziari sono arrivati oggi a Monza. Hanno puntato dritto alla casa di Sergio Bramini per eseguire lo sfratto e mettere l’abitazione all’asta (guarda il video).
Non uno sfratto qualunque. Perché questo imprenditore di 71 anni non è fallito per colpa sua, ma per colpa degli innumerevoli crediti che vanta nei confronti dello Stato. E che lo Stato, come succede sempre più spesso, non ha saldato. “Devono mettermi le manette”, ha detto mentre le forze dell’ordine gli mettevano i sigilli alla villa.

Quattro milioni di crediti non pagati. È questo macigno che ha portato Bramini, ex impresario nel ramo della raccolta rifiuti, sul lastrico. Ad un certo punto la Icom, una impresa di 32 dipendenti, non è riuscita ad andare più avanti. E, nonostante cercasse di farsi saldare quei lavori fatti con alcuni enti locali del Sud Italia per la gestione dei servizi ambientali, ha dovuto dare forfait.
Nel 2011 il tribunale di Milano ha, quindi, dichiarato il fallimento. Per il presidente del tribunale di Monza, Laura Cosentini, i debiti dello Stato erano “solo” un paio di milioni “a fronte di un passivo di 3 milioni e mezzo”. Non solo. Il giudice gli aveva anche rinfacciato che la casa in cui viveva era stata messa “a garanzia di un mutuo ipotecario che non era stato ripagato. Da qui il via libera alla banca, che gli aveva concesso il finanziamento, a esercitare l’azione esecutiva dell’immobile.
Il caso giudiziario è presto diventato politico (guarda il video). Tanto che oggi, all’arrivo degli ufficiali giudiziari, decine di persone si sono schierate per resistere allo sfratto insieme a Bramini (guarda la gallery). Già ieri sera a Monza era arrivato Luigi Di Maio, oggi è stata poi la volta di Matteo Salvini che ha annunciato una legge per tutelare chi ha debiti con lo Stato.
“Va rivisto completamente il sistema delle aste giudiziarie – ha detto il leghista – bisogna proibire il sequestro della prima casa e far pagare tutti debiti pregressi della pubblica amministrazione”. Una posizione condivisibile che, però, ha subito trovato l’opposizione della sinistra. Per il Pd, infatti, Salvini e Di Maio non fanno altro che speculare sulle tragedie umane”. Davanti alla casa di Bramini, però, erano presenti anche diverse decine di persone tra amici e conoscenti. “Giustizia, giustizia!”, urlavano srotolando lo striscione “Non può essere reato fallire per lo Stato”.

Rifiutato l’assegno la gente si è legata a casa sua..

Nessun rinvio. E nel momento in cui gli ufficiali giudiziari gli hanno dato notizia di non poter accettare l’assegno di un imprenditore che si era offerto di fare da garante, si è sentito male.
18 Maggio 2018

Il video

FORMULA 1 - FINISCE IN CELLA IL CONSULENTE FINANZIARIO DAVIDE CASTELLO

SCOPERTO UN GIRO DI FATTURE 'GONFIATE' PER SPONSORIZZAZIONI NEL SETTORE DELLA FORMULA 1, CON LO SCOPO DI EVADERE IL FISCO PER ALMENO 50 MILIONI DI EURO E UNA PARALLELA ATTIVITÀ DI RICICLAGGIO CON FLUSSI DI DENARO CHE DALL'ITALIA, PASSANDO DA LONDRA, ARRIVAVANO IN CINA  

formula 1FORMULA 1

Un giro di fatture 'gonfiate' per sponsorizzazioni nel settore automobilistico della Formula 1, con lo scopo di evadere il fisco per almeno 50 milioni di euro e una parallela attività di riciclaggio transnazionale fondata su flussi di denaro che dall'Italia, passando da Londra, arrivavano fino in Cina con la complicità di imprenditori cinesi.

LONDRA RICICLAGGIOLONDRA RICICLAGGIO
E' il meccanismo scoperto dalle indagini coordinate dal pm milanese Elio Ramondini e condotte dai finanzieri del Gruppo di Milano che oggi ha portato in cella Davide Castello, consulente finanziario, originario del Veneto, iscritto all'Anagrafe Italiani Residenti all'Estero, che da anni risiede a Londra, figura di rilievo di un gruppo criminale sul quale sono in corso ancora accertamenti. Castello è stato arrestato a casa dei suoi familiari nel Padovano e ora è in carcere a Padova. L'ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Roberto Arnaldi.

Fonte: qui

“ECCO LA FOTO DEL TITANIC DEL TEVERE, L’IMMAGINE SIMBOLO DI ROMA CHE AFFONDA”

VIDEO! SUL TEVERE IN SECCA IL CIMITERO DELLE BARCHE


tiber iiTIBER II

«Ecco la foto del Titanic del Tevere, l'immagine-simbolo di Roma che affonda»: la denuncia arriva dalla pagina Facebook di Roma Nuova che mostra la foto del relitto della motonave Tiber II, imbarcazione naufragata dieci anni or sono e che da allora è arenata sulla banchina di Lungotevere della Vittoria e continua a fare «bella» mostra di sé a chiunque passi sulla ciclabile. «Pare sia pure abitato» si legge ancora sui social.

La storia dell'abbandono
tevere degrado 3TEVERE DEGRADO 




La storia del Tiber II, in effetti, è paradigmatica. La motonave Tiber II - che effettuava il servizio sul Tevere - ha finito la sua missione nel dicembre del 2008 quando, nel corso di una piena, si è schiantato contro ponte Sant'Angelo.

Sono passati quindi dieci anni da quando la barca si è arenata sulla banchina di lungotevere della Vittoria e, nel tempo, è stata quasi ricoperta da piante e arbusti. Protetta da un cartello («vietato l'accesso»), è comunque ben visibile anche dall'alto e da chiunque si trovi a percorrere, in quel tratto, la ciclabile sul Tevere.


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Il cimitero delle barche
Ma non è l'unico caso di relitti abbandonati sul Tevere. Percorrendo in barca il fiume, dalla foce alla Magliana, tra cumuli di rifiuti e insediamenti abusivi, si è presto di fronte a un vero e proprio cimitero delle barche in disuso.

All'altezza di Ostia Antica, nell'area chiamata Capo Due Rami, sono una ventina le imbarcazioni da diporto e i pescherecci di ogni forma e grandezza che sono arenate sulle rive.
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Ridotte a scheletri di ruggine, sono circondate da pontili divelti e «abitate» da arbusti sempre più fitti.La Capitaneria di Porto ha già censito i natanti abbandonati, ora mancherebbe solo la messa in sicurezza dell’area con la demolizione e la rimozione. Fonte: qui
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GUERRA ALLA PLASTICA – L’UNIONE EUROPEA VARA UNA DIRETTIVA PER LA RIDUZIONE DELL'INQUINAMENTO


SARANNO FUORI LEGGE COTTON FIOC, PIATTI E BICCHIERI DI PLASTICA E I PRODUTTORI DOVRANNO OCCUPARSI DEI COSTI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO 

ALLA FINE A RIMETTERCI SARANNO I CONSUMATORI, COME AL SOLITO


Piatti e posate di plastica messi al bando, riduzione dei recipienti usa e getta per alimenti, produttori di imballaggi costretti a pagare il costo dello smaltimento, annunci sopra gli imballaggi sui pericoli dell'inquinamento da plastica, tappi dei contenitori di bevande che rimangono attaccati per non andare dispersi.

plastica 1PLASTICA 
Sono le misure principali previste nella direttiva sulla riduzione dell'inquinamento da plastica, che la Commissione europea presenterà a fine maggio. La bozza del provvedimento è stata diffusa dal sito di informazioni sulla Ue Euractiv.
plastica 2PLASTICA 








La direttiva prevede la messa fuori legge di alcuni prodotti in plastica: cotton fioc, piatti e posate usa e getta, cannucce, bastoncini per mescolare le bevande, bastoncini dei palloncini gonfiabili. Questi prodotti potranno essere sostituiti con altri di materiali diversi dalla plastica.

inquinamento plasticaINQUINAMENTO PLASTICA
La Commissione vuole poi ridurre significativamente entro 6 anni l'utilizzo di recipienti rigidi per alimenti pronti al consumo, con o senza coperchio, e di bicchieri monouso. Gli stati potranno fissare obiettivi di riduzione o imporre che non siano offerti gratis.

inquinamento plastica 2INQUINAMENTO PLASTICA 







La bozza di direttiva impone il principio della responsabilità estesa del produttore per lo smaltimento di una serie di oggetti: contenitori per cibo rigidi o flessibili, contenitori per bevande, bicchieri, sigarette con filtro, assorbenti, salviette umidificate, palloncini, sacchetti di plastica, reti da pesca.
inquinamento plastica 1INQUINAMENTO PLASTICA 

In pratica, il produttore deve coprire il costo di raccolta, trasporto e trattamento di questi rifiuti, oltre che della pulizia delle coste e dei mari.

I contenitori di plastica per bevande dovranno essere fatti in modo che i tappi restino attaccati al contenitore stesso, per evitare la dispersione.
BOTTIGLIE DI PLASTICABOTTIGLIE DI PLASTICA





Alcuni prodotti dovranno portare sugli imballaggi informazioni sugli effetti negativi dei rifiuti di plastica, come avviene sulle sigarette: assorbenti, salviette umidificate e palloncini.

Fonte: qui