9 dicembre forconi: 11/13/17

lunedì 13 novembre 2017

ALITALIA – LUFTHANSA PRESENTA L’OFFERTA: CI SONO 5MILA DIPENDENTI DI TROPPO

I TEDESCHI PUNTANO ALLA POLPA DELLA COMPAGNIA: AEREI, ROTTE E 250 MILIONI SULL’UNGHIA. SE NON E’ UNO SPEZZATINO, E’ UNO SPEZZATONE 

IL NODO OCCUPAZIONE: CALENDA METTE I SINDACATI DAVANTI ALLE PROPRIE RESPONSABILITA’

1. CI SONO 5 MILA DIPENDENTI DI TROPPO
Umberto Mancini per il Messaggero

Tutti i piloti e le hostess, una parte del settore della manutenzione, le rotte domestiche ed europee, una parte degli amministrativi, una flotta di 90-100 aerei. 

Fuori dal perimetro aziendale l'handling, le rotte non economiche e i velivoli che consumano troppo

Per fare di Alitalia una compagnia solida, efficiente e con un futuro industriale definito. Il piano messo a punto dall'ad di Lufthansa Carsten Spohr e dal gruppo di lavoro creato ad hoc è nelle mani dei commissari guidati da Luigi Gubitosi. Cifre, grafici, strategie che delineano il percorso che i tedeschi immaginano per l'ex vettore tricolore.

ALITALIAALITALIA
Un piano che vuole dare un futuro ad Alitalia, non svuotarla, nè trasformarla in un piccolo vettore marginale. Una compagnia che riprenderebbe il suo percorso con non più di 6.000 dipendenti, capace di integrarsi e completare lo scacchiere internazionale del colosso tedesco. 

Dal quartier generale di Colonia si punta a valorizzare il settore della manutenzione, considerato di alto livello, così come è apprezzata la professionalità e competenza degli equipaggi. 

I SOLDI
COMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHICOMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHI
Sul piatto Spohr, secondo quanto risulta al Messaggero, è disposto a mettere circa 250 milioni, ma non è escluso che si possa anche raddoppiare in funzione degli accordi che potranno essere raggiunti con il governo e i fornitori. E che il lavoro, giudicato prezioso dei commissari, continui a ridurre i costi e ad aumentare la redditività. Come accaduto del resto sul fronte dei contratti per il carburante (tutti rivisti al ribasso), del leasing e dell'efficientamento della flotta. Risparmi per oltre 140 milioni che hanno dimostrato la capacità di Gubitosi & Co nella gestione operativa e, di converso, la scarsa attenzione di quella targata Etihad. Risparmi che Lufthansa potrebbe ulteriormente incrementare, giurano a Colonia, attraverso le sinergie di gruppo. 

LE CIFRE
Carsten Spohr CEO LUFTHANSACARSTEN SPOHR CEO LUFTHANSA
Il piano Lufthansa esclude l'handling (circa 3.100 dipendenti), che, come noto, è entrato nel mirino di altri operatori che si sono fatti avanti con proposte concrete. Al netto dei servizi di terra, il sacrificio sul fronte occupazionale non dovrebbe superare le 2.000 unità. 

GLI OCCUPATI
Un numero elevato ovviamente, ma dal quale potrebbe partire la trattativa vera e propria con governo e sindacati. Sullo sfondo la proposta di Cerberus - pronto a rilevare tutti gli asset - non convince l'esecutivo e una parte dei commissari. Si sa infatti che il Fondo Usa mira ad acquisire l'intero pacchetto per poi rivenderlo a pezzi, senza dare nessuna garanzia occupazionale futura. La proposta tedesca, anche se migliorabile agli occhi del governo, appare quella più seria e credibile, almeno sotto il profilo strettamente industriale. Perché gli americani, tra l'altro, dovrebbero superare il vincolo del passaporto, non potendo acquistare la maggioranza della società italiana in quanto extra comunitari.

handling alitaliaHANDLING ALITALIA
Come ai tempi della contesa con Air France, i tedeschi farebbero di Fiumicino il loro quinto hub, mentre Milano, ovvero gli scali di Linate e Malpensa, sarebbero valorizzati per i voli point to point e il federaggio verso gli hub. Il piano di Spohr, che ha avviato contatti diretti con i commissari, dovrebbe ricalcare il percorso della svizzera Swiss, riportata in vita dopo il fallimento di Swissair, ma con una strategia differente tra Nord e Centro-Sud Italia.

Fiumicino, come accennato, sarà invece il cuore operativo per le destinazioni transatlantiche verso Stati Uniti e centro e sud America. Previsto anche uno sviluppo delle rotte in Italia. 
Degli attuali 123 velivoli dovrebbero restarne operativi circa 90-100. Il punto chiave, come hanno detto i commissari e il governo, resta quello occupazionale. Meno tagli ci saranno e più il piano potrà decollare. I tedeschi sono comunque pronti, anche se non è scritto nel piano, a reinvestire in maniera massiccia su Alitalia dopo aver avviato la cura dimagrante. Di certo eviteranno di fare promesse che poi non si possono mantenere.
bagagli alitaliaBAGAGLI ALITALIA

Il modello da seguire è quello di Swiss Air che, dopo il fallimento e una cura lacrime e sangue, ha ripreso ad assumere e a crescere sul mercato, macinando utili.

2. MA IL GOVERNO TIENE DURO
U. man. per il Messaggero

La corsa per l'Alitalia è aperta. Perché il governo non ha nessuna intenzione di svendere la compagnia, tanto più adesso che la cura dei commissari guidati da Luigi Gubitosi comincia a dare frutti. In cassa ci sono 850 milioni, il secondo semestre dell'anno si chiuderà con un ebitda in sostanziale pareggio e a dicembre arriverà un piano industriale nuovo di zecca per cogliere tutte le potenzialità di mercato. Proprio il prestito ponte, fortemente voluto dall'esecutivo, consente di navigare con tranquillità per almeno un anno. Così la ricerca di un acquirente può essere meno affannosa.
swiss airSWISS AIR

I DUBBI
Di certo l'arrivo sulla scena degli americani di Cerberus ha fatto piacere sia all'esecutivo che ai commissari, ma non ha cambiato l'inerzia della gara. Perché i tedeschi di Lufthansa, al di là dei tatticismi di rito, sono considerati i più affidabili sotto il profilo industriale, anche se la prima offerta presentata - almeno secondo i rilievi del ministero dei Trasporti e di quello dello Sviluppo Economico - va sviluppata, implementata, corretta al rialzo.

PADOAN ALITALIAPADOAN ALITALIA
Come accade del resto all'inizio di ogni negoziato, chi si fa avanti cerca di spuntare il prezzo più basso, approfittando della congiuntura e della scarsa concorrenza. EasyJet, che sta andando molto bene sul mercato, non è infatti considerata all'altezza, a meno che non trovi un partner forte sul lungo raggio, magari anche extra europeo. Il Fondo Usa ha sparigliato le carte ma - nonostante l'offerta per tutti gli asset di Alitalia - non ha convinto fino in fondo, sopratutto non dà prospettive nel lungo termine, promettendo una sorta di «spezzatino» differito nel tempo.

Anche all'interno dell'esecutivo ci sono posizioni diverse tra chi - ed è una frangia minoritaria, vorrebbe cedere in blocco, chiudendo in fretta il dossier, e chi invece punta ad una trattativa lunga per spuntare le condizioni migliori, sia sul fronte occupazionale che su quello dell'interesse generale del Paese.

alitaliaALITALIA
I PALETTI
I sindacati, almeno per ora, stanno a guardare, rassicurati dal fatto che il governo vuole alzare l'asticella e punta a trovare la migliore offerta possibile. Da qui la scelta di adottare una procedura flessibile, per vedere se nuovi vettori si faranno avanti, magari attraverso aggregazioni o nuove alleanze. Insomma, l'obiettivo prioritario, a giudizio del ministro Graziano Delrio, resta quello di garantire l'integrità aziendale.

CARLO CALENDACARLO CALENDA
Sulla base di queste premesse, la gara non esclude che chi non ha presentato un'offerta vincolante entro i termini previsti, non possa rientrare nella partita in un momento successivo. Più pragmatica la posizione di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico: «Tutti ovviamente non vogliono lo spacchettamento ma sono stati propri i sindacati ad avere bocciato un accordo che non prevedeva lo spezzatino. E se non siamo fermi sulla cultura della responsabilità pretesa da tutti i livelli istituzionali e sindacali e non ci confrontiamo con la realtà e se non facciamo con le parti sociali un grande lavoro su questo, quello che è stato fatto in questi anni, rischiamo di perderlo nei prossimi mesi».

Come dire, che alla fine della trattativa, bisognerà mettersi intorno ad una tavolo e decidere sulla base delle offerte presentate. Evitando manovre al ribasso, ma anche di rimanere con il cerino in mano. Da un lato i commissari si aspettano che Cerberus formalizzi la sua proposta da 500 milioni, dall'altro hanno avviato contatti con i vertici di Lufthansa ed EasyJet per approfondire le soluzioni prospettate, sollecitare garanzie sul fronte occupazionale e su quello dello sviluppo. 

aereo alitalia con le scritte dei dipendentiAEREO ALITALIA CON LE SCRITTE DEI DIPENDENTI
Un negoziato che si annuncia complesso anche alla luce delle criticità di un settore, quello del trasporto aereo appunto, difficile e concorrenziale. Su un punto non ci sarà mediazione: verranno prese in considerazione solo le proposte con un contenuto industriale serio e credibile e non quelle speculative.

Fonte: qui

Tre terremoti violentissimi in sei ore da una parte all'altra del mondo: gli eventi che fanno temere il peggio

Giappone, Costa Rica, Iran e Iraq. In poche ore tre violenti terremoti hanno colpito diverse aree del mondo, senza nessuna apparente correlazione. Alla luce delle recenti previsioni fatte durante l’annuale incontro della Geological Society of America tenutosi a Seattle da due geofisici si teme per il peggio.

Giappone, Costa Rica, Iran e Iraq. In poche ore tre violenti terremoti hanno colpito diverse aree del mondo, senza nessuna apparente correlazione. Alla luce delle recenti previsioni fatte durante l’annuale incontro della Geological Society of America tenutosi a Seattle da due geofisici si teme per il peggio. 

La prima scossa è stata registrata intorno alle 23 (ora italiana), tra l'Iraq e l'Iran, un violento sisma di magnitudo 7.2 che ha provocato diversi danni, oltre 339 morti e moltissimi feriti, anche se il bilancio delle vittime sembra destinato a salire.

Intorno alle 23.24 (ora italiana) un altro sisma è stato registrato nel mar del Giappone, a una profondità di 10 chilometri. Il terremoto di magnitudo 6.1 è stato individuato ad est della costa di Honshu, l'isola principale dell'arcipelago dove si trova Tokyo. In questo caso sembra non si siano stati crolli e vittime, ma certo si tratta di un evento sismico signifIcativo.

Il terzo terremoto si è registrato in Costa Rica, inotrno alle 3.38 (ora italiana). Il sisma di magnitudo 6.7 è stato localizzato sulla costa occidentale del Paese, a una profondità di 35 chilometri. Si registrano diversi crolli e molta paura tra la popolazione, anche se non sembrano esserci vittime.

Si tratta di tre violenti episodi sismici che fanno pensare che le previsioni fatte in merito al 2018 possano essere vere. Due esperti hanno dimostrato che esiste una correlazione tra i rallentamenti della rotazione terrestre e il numero dei grandi eventi sismici. Secondo gli studiosi sembra che la Terra stia vivendo questo periodo e potrebbero così spiegarsi i recenti terremoti in Italia, in altre aree del mondo e anche questi tre ultimi rilevanti episodi così ravvicinati tra loro.

Fonte: qui

I VIGILI DEL FUOCO CONTRARI A SALIRE SULLE SCALE E SPEGNERE INCENDI FINO A 67 ANNI

L’AUMENTO DELL’ETA’ PENSIONABILE DA 66 ANNI E 7 MESI A 67 ANNI FA IMBUFALIRE UN PO’ TUTTI 

UNICI CONTENTI: PADOAN, TITO BOERI E LA FORNERO. NUOVO VERTICE FRA GOVERNO E SINDACATI
Tommaso Montesano per Libero Quotidiano

PENSIONIPENSIONI
Prima il tavolo tecnico, poi quello politico. Sull' aumento automatico dell' età pensionabile - 67 anni a partire dal 2019, cinque mesi in più rispetto ad adesso - governo e sindacati oggi giocano l' ultima partita. Tutto ruota intorno all' estensione della platea delle 15 categorie di lavori usuranti che saranno escluse dalle nuove regole. Palazzo Chigi, e i ministeri di Economia e Welfare, è deciso ad ampliare, seppur di poco, il bacino di individui che, dal 2019, potrebbero vedersi congelare a quota 66 anni e 7 mesi l' età necessaria per andare a riposo.

INPS PENSIONIINPS PENSIONI
Un ritocco che i tecnici governativi contano di realizzare agendo su due fronti: il calcolo degli anni passati al lavoro con una mansione «gravosa» (sette sugli ultimi dieci, invece di sei degli ultimi sette) e l' abbassamento del numero di anni contributivi (30 e non più 36). Una prova d' equilibrismo con la quale l' esecutivo conta di stoppare le richieste di Cgil-Cisl-Uil, decisi ad allargare il più possibile le maglie. «Ma è piuttosto improbabile che ci si possa muovere dallo schema 15», mette le mani avanti un tecnico che sta seguendo il dossier.

anziani al lavoroANZIANI AL LAVORO
«Schema 15». Ovvero le 11 categorie dell' Ape social, più 4 nuove entrate: braccianti, siderurgici, marittimi e pescatori. Totale: almeno 20mila lavoratori, che sarebbero così esentati dall' aumento della soglia di pensionamento. Numeri smentiti dai sindacati, secondo i quali la platea dei «salvati» sarebbe in realtà molto più bassa. «Il giudizio è negativo e le aperture del tutto insufficienti: parliamo di una platea molto ridotta, quasi impercettibile», attacca Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil.

anziani al lavoro 1ANZIANI AL LAVORO 
Il sindacato di Corso d' Italia affila le armi: «In Italia abbiamo un' età pensionabile che è la più alta d' Europa. Valuteremo insieme su un eventuale sciopero generale, possibilmente in maniera unitaria. Se le proposte sono queste...». «Non c' è nessun motivo per aumentare in via generalizzata l' età di accesso alla pensione», concorda Domenico Proietti, segretario confederale della Uil. Insomma, nonostante i tentativi dell' esecutivo di allentare la tensione e ridurre al minimo gli ostacoli lungo il cammino parlamentare del disegno di legge di bilancio, ora al Senato, il muro contro muro è vicino.

vigili del fuocoVIGILI DEL FUOCO
Anche con i ritocchi alla proposta iniziale, dal nuovo bacino di esentati resterebbero esclusi Vigili del Fuoco, lavoratori delle Poste e alcuni settori delle Ferrovie (non i macchinisti e il personale viaggiante, già ricompresi nella categoria dei lavori gravosi). 

Soprattutto la posizione dei Vigili del fuoco è destinata a provocare scontri, vista la specificità - e l' usura - delle loro mansioni, che negli ultimi anni si sono allargate fino ad affiancare, nelle aree colpite da episodi di calamità naturale, la Protezione civile.

VIGILI DEL FUOCOVIGILI DEL FUOCO
Il Conapo, il sindacato autonomo dei Vigili del fuoco, ha già proclamato lo stato di agitazione, preannuncio dell' intenzione di «indire lo sciopero nazionale della categoria». Se ne saprà di più oggi pomeriggio, ma i segnali che arrivano da Palazzo Chigi, per chi spera ancora di entrare nel bacino dei lavori usuranti, non sono incoraggianti. «Le risorse sono poche, le modifiche offerte sono già un passo avanti». Oltretutto bisogna tenere conto della contrarietà di Bruxelles, e del presidente dell' Inps Tito Boeri, ad un ulteriore allentamento del rigore.

Fonte: qui

DALLA CAMORRA AGLI ZINGARI, TUTTI I CLAN CHE COMANDANO ''ROMA DI SOTTO''

ANCHE LA MOVIDA E’ SOTTOPOSTA AL PIZZO PERCHE’ SI SPACCIA 

PUR SCONFITTO, PIGNATONE INSISTE SU "MAFIA CAPITALE": “È UN ERRORE ANCHE PIÙ GRAVE NEGARE L'ESISTENZA DI SIGNIFICATIVE PRESENZE MAFIOSE E LA NECESSITÀ DI CONTRASTARLE”
Francesco Grignetti per La Stampa

giuseppe pignatoneGIUSEPPE PIGNATONE
C' è un episodio fulminante, a scartabellare tra le tantissime inchieste sulla criminalità organizzata che portano la firma del procuratore Giuseppe Pignatone e dell'aggiunto Michele Prestipino, che racconta tutto della nuova mafiosità declinata alla romana. Accade nel 2015, ai tempi del funerale sfarzoso e pacchiano per il capostipite dei Casamonica, Vittorio.

Salvatore Casamonica pretende il pizzo dagli esercizi commerciali del Tuscolano e al titolare di un pub fa il seguente discorso: «Voi con 'sta movida avete rotto. La gente fa rumore, così in piazza passano di continuo i carabinieri e i miei non possono più lavorare». Sottinteso, con la droga. «Ora, siccome io non ci voglio rimettere...

ARRESTO DI SALVATORE CASAMONICAARRESTO DI SALVATORE CASAMONICA
Me dovete dare 'sti sordi. So' 500 euro a settimana». 

Così la criminalità va all' assalto di Roma. La città è ai loro occhi una ricca, grande, indifesa riserva d' oro. E c' è spazio per tutti. 

Secondo l' ultimo monitoraggio della Direzione nazionale antimafia sarebbero 75 i clan grandi o piccoli che si sono insediati all' ombra del Cupolone. O che sono nati qui.

Per dirla con le parole del procuratore Pignatone: «Non si può certo affermare che Roma sia una città mafiosa nel senso in cui lo sono molte città del Sud, dove un' unica organizzazione esercita il controllo quasi militare del territorio. Ma è sicuramente un errore anche più grave negare l' esistenza di significative presenze mafiose, anche autoctone, e la necessità di contrastarle».
funerali vittorio casamonica 8FUNERALI VITTORIO CASAMONICA 8

Ci sono davvero tutti, al gran banchetto. I siciliani. I calabresi. I napoletani. I camorristi ostentano nomi dal lugubre pedigree criminale: Femia, Moccia, Mallardo, Iovine, Alfieri, Sarno. 

Molti continuano a presidiare anche gli antichi radicamenti in Campania; alcuni si trasferiscono in blocco. Quando i Moccia da Afragola decidono di piazzare a Roma i loro prodotti caseari, si spalancano loro le porte di tanti ristoranti già nelle mani della camorra, ma anche della Conad.

Il metodo di imporsi sul mercato si scopre da un' intercettazione: «Lui quando dice il cognome suo, si sa che è, chi sono, chi non sono... si mettono sugli attenti e lui basta che fa il cognome, giusto no?». Michele Senese - condannato due giorni fa dalla Cassazione a 30 anni per l' omicidio di uno degli ultimi boss della Banda della Magliana - è uno dei capi. Era stato protagonista della mattanza di camorra, alleato di Carmine Alfieri e nemico di Cutolo.

BANDA DELLA MAGLIANABANDA DELLA MAGLIANA
È poi finito a Roma dove si ritiene che controlli tutta l' area del Tuscolano assieme al suo alleato, il temibile Pagnozzi Domenico, «noto negli ambienti malavitosi come "Mimì o' professore" o "occhi di ghiaccio", già elemento di spicco dell' omonima famiglia camorristica di stanza a San Martino Valle Caudina (Avellino)». In un' intercettazione, uno del gruppo si vanta: «A noi ci chiamano "I napoletani della Tuscolana". Questa è tutta roba nostra».

Scrive il gip nel 2015: «La consorteria ha basi operative nel rione Monti, al Pigneto mentre organizza, su vasta scala, lo spaccio e il traffico di stupefacenti sulle piazze del Quarticciolo, Centocelle, Tuscolana, Quadraro. L' organizzazione opera anche nei settori dell' usura e dell' estorsione arrivando, spesso, ad estromettere le vittime dei delitti dalle proprie attività».
donne casamonicaDONNE CASAMONICA

Quanto fossero cattivi questi napoletani, se ne sono accorti per primi proprio i Casamonica, il clan di zingari che si è insediato tra Cinecittà, Tor Bella Monaca e la Romanina. Per una partita di droga non pagata, stava per finire malissimo. Poi però Pagnozzi e i suoi finiscono in carcere e il gruppo di zingari prende ad espandersi

E con loro altri due clan rom, i Di Silvio, «padroni» di Ciampino, e gli Spada, all' onore delle cronache di Ostia.

OSTIA DANIELE PIERVINCENZIOSTIA DANIELE PIERVINCENZI
Ma la storia noir di Roma è una continua altalena di equilibri. A Ostia, per dire, i siciliani Triassi, imparentati con i Cuntrera-Caruana (due latitanti li arrestarono nel 1998 proprio a Ostia: quell' operazione porta la firma dell' indimenticato Nicola Calipari e del colonnello dei carabinieri Mario Parente, capo dei servizi segreti esteri) entrarono in conflitto con i Fasciani. Vito Triassi viene gambizzato una prima volta nel 2006. Una seconda, l' anno dopo.

RAGGI OSTIARAGGI OSTIA
Infine è incendiata l' autovettura del genero. Uno sgarbo terribile. Prima che si scateni la guerra, interviene Senese e grazie al suo carisma criminale viene stipulata una pax mafiosa che sul litorale regge da 10 anni. 

Vi ha fatto riferimento di recente anche Pignatone: «Tra i capi dei gruppi più importanti operanti nell' area romana sono stati accertati contatti diretti a risolvere i contrasti senza ricorrere alle armi».

Non sono mafie queste? 

La procura ordina decine di arresti e moltiplica la pressione anche sui patrimoni. Sono stati sequestrati (in parte confiscati) alcuni miliardi di euro. 

Ma la guerra sarà lunga.

Fonte: qui

ANCHE IN ITALIA LE NUOVE TECNOLOGIE PRONTE A SOSTITUIRE GLI OPERAI: LA COLUSSI LICENZIA 85 DIPENDENTI E ASSOLDA UNA SQUADRA DI ROBOT

CHE CI ASPETTA IN FUTURO? 

PER I TASSISTI AUTO SENZA GUIDATORE, AUTOMI-POLIZIOTTO, NAVETTE ELETTRICHE E ANDROIDI CHE CI ENTRERANNO DENTRO CASA…

Paolo Giovannelli per La Verità
COLUSSI PETRIGNANO D ASSISICOLUSSI PETRIGNANO D'ASSISI
Il diodo è tratto. I robot hanno già iniziato a varcare la frontiera del lavoro. Accade alla Colussi di Petrignano d' Assisi, quelli del famoso frollino a quadretti, che verrà impastato e confezionato sempre più dai robot e sempre meno dagli umani. Dai 125 licenziamenti (115 operai e 10 impiegati) annunciati in Confindustria a metà ottobre scorso si è scesi a 85 nel braccio di ferro coi sindacati che per il 15 novembre hanno calendarizzato il prossimo incontro con l'azienda e per il 16 hanno già fissato un'assemblea di fabbrica.

Ciò che non va giù a lavoratori e sindacalisti è che un' azienda titolare di marchi prestigiosi quali Agnesi, Misura, Riso Flora e Sapori, noti e esportati nel mondo, licenzi mentre annuncia un nuovo programma di investimenti da 80 milioni di euro. Ma «il contesto competitivo sempre più spinto e il ricorso a soluzioni produttive tecnologicamente avanzate rende inevitabile una fisiologica riduzione della forza lavoro impiegata», spiega un comunicato del gruppo alimentare presieduto da Angelo Colussi Serravallo, dove i robot prenderanno il posto di chi oggi compie alcune operazioni manuali.

COLUSSI PRESIDIOCOLUSSI PRESIDIO
Intanto i 75 giorni, stabiliti per legge dopo l' avvio della procedura di licenziamento collettivo, scorrono inesorabili fra i cori di protesta degli operai davanti alla fabbrica. 
E se la quarta rivoluzione industriale è già qui, al welfare 4.0 nessuno ha ancora pensato. 
I robot hanno un vantaggio sugli uomini. Non si stancano. Non sbagliano, costano meno. Lavorano a ciclo continuo, senza turni. Non mangiano, né vengono pagati mensilmente. Non si iscrivono ai sindacati, dunque non scioperano.

Se un' azienda si dota di robot, le sue concorrenti sono costrette a seguirla, pena la fine. Il lavoro è, però, parte del benessere psicofisico dell' uomo: senza, cala l' autostima e può aumentare il consumo di psicofarmaci. Esperti nel campo dell' intelligenza artificiale come Bart Selman dell' università di Toronto o l' informatico Moshe Vardi della Rice university sanno che governanti e politici sono ancora lontani dall' essere consapevoli dei problemi che i disoccupati, sostituiti dai robot, potrebbero costituire.

Robotica nell Industria alimentareROBOTICA NELL INDUSTRIA ALIMENTARE
L' American association for the advancement of science avvisa: robot dall' intelligenza artificiale occuperanno il 50% dei posti di lavoro, entro il 2050. 
Anche i cosiddetti Paesi in via di sviluppo subiranno «l' attacco» dei robot e la loro manodopera non specializzata, pur a bassissimo costo, sarà resa inutile: è la tesi di Eleazer Corpuz, in un report dell' Onu del novembre 2016 dal titolo: "I robot rimpiazzeranno due terzi di tutti i lavoratori nel mondo in via di sviluppo".

Il posto dei tassisti è minacciato dalle auto senza guidatore: a Singapore le americane Nutonomy e Delphi stanno già sperimentando corse che costeranno la metà. A Dubai circola il robot poliziotto, a Parigi navette elettriche «autonome» provano a collegare le stazioni. Nelle case entrano gli assistenti vocali come Google home o Jarvis di Mark Zuckerberg, che fa i toast e risponde alla porta.

Robotica nell Industria alimentare 2ROBOTICA NELL' INDUSTRIA ALIMENTARE 
La crescente automatizzazione dell' industria 4.0, in cinque anni brucerebbe 5,1 milioni di posti di lavoro nei 13 Paesi più industrializzati del mondo, secondo le stime del Forum economico mondiale di Ginevra. Se i lavoratori umani diminuiranno, chi pagherà le tasse? L' idea di imporre una nuova tassa «sulle dimensioni e le proporzioni del contributo della robotica e dell' intelligenza artificiale ai risultati economici di una azienda» è già balenata nella mente dell' eurodeputata Mady Delvaux ma anche di Bill Gates, che vorrebbe far pagare il robot subentrato al lavoratore.

uk jeremy corbynUK JEREMY CORBYN
Anche il laburista britannico Jeremy Corbyn è per la «robot tax». Il socialista transalpino Benoit Hamon invoca un reddito minimo di cittadinanza, in parte finanziato da una tassa sui robot; posizione simile anche quella dell' imprenditore Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX e Tesla e condivisa da Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze dal 1996 al 2001. In Italia c' è una bozza di proposta di legge del deputato Oreste Pastorelli (gruppo misto) che vorrebbe intervenire «sull' imposta del reddito della società (Ires), aumentando di un punto percentuale l' aliquota qualora l' attività produttiva sia realizzata e gestita direttamente da macchine intelligenti».

yumi robot umanoideYUMI ROBOT UMANOIDE
L' aumento della tassazione non scatterebbe solo se l' impresa fosse disposta «a investire lo 0,5 per cento dei propri ricavi (ossia la metà dell' imposta dell' Ires che avrebbe pagato con l' aliquota aumentata) in progetti di riqualificazione professionale dei propri lavoratori dipendenti ovvero in strumenti di welfare aziendale».

Una ricerca commissionata per Adp Italia, ramo italiano della multinazionale Usa quotata al Nasdaq, riportata da Il Fatto Quotidiano, ha evidenziato che l' Italia è uno «dei Paesi che usano maggiormente le tecnologie automatizzate nell' industria»: c' è una media di 160 robot industriali ogni 10.000 dipendenti nel manifatturiero, rispetto ai 150 in Spagna e ai 127 in Francia. Da noi la stima sugli occupati «a rischio automazione» sarebbe pari al 14,9%, ossia a 3,2 milioni di persone.
Fonte: qui

Terremoto di magnitudo 7.3 in Iraq al confine con l'Iran, ci sono vittime

Almeno sei persone sono morte nella città iraniana di Ghasr-e Shirin, vicino al confine con l'Iraq, colpita da un sisma di magnitudo 7.3 poco dopo le 21 ora locale. Lo riferisce il governatore della città, Faramarz Akbari, citato dall'agenzia Irna. Secondo il capo dell'organizzazione nazionale per la gestione dei disastri, Esmail Najar, "altre persone potrebbero essere sepolte sotto le macerie a Ghasr-e Shirin". Almeno 14 province iraniane sono state colpite dal terremoto, aggiunge l'agenzia semi-ufficiale Ilna.
In Iraq, si contano almeno 50 feriti a Darbandikhan, nella provincia di Sulaymaniyya, riferisce la tv curdo-irachena Rudaw, precisando che poco prima la stessa zona era stata colpita da una prima scossa di magnitudo 4.5.
In Iran i centri più danneggiati, oltre Ghasr-e Shirin, sono le cittadine di Ozgole, Taze' Abad e Bayengan, tutte e tre nella regione di Kermanshah, a maggioranza curda. Il sisma è stato avvertito a Tabriz, Hamedan, Elam, Khorram Abad, Sanandaj e perfino nel porto di Bushehr, sul Golfo Persico. Si parla di danni in almeno 8 villaggi.
Il terremoto è stato avvertito anche in Israele, in Kuwait e a Dubai.
Fonte: qui