9 dicembre forconi: 09/12/17

martedì 12 settembre 2017

Pozzuoli, famiglia precipita nel cratere della solfatara: morti padre, madre e figlio 11enne. Salvo il fratello di 7 anni


Il ragazzino avrebbe oltrepassato una zona interdetta e i genitori, nel tentativo di raggiungerlo, sarebbero caduti insieme a lui nel fango bollente, in una voragine profonda tre metri che si è aperta all'improvviso nel suolo. Si tratta di una famiglia di Torino, presumibilmente in visita turistica. I sanitari del 118: "Impossibile mettere in atto alcun intervento di soccorso"

Tre persone – padre, madre e figlio di 11 anni – sono morte in un incidente avvenuto all’interno della solfatara, cratere vulcanico di Pozzuoli (Napoli), noto per le sue fumarole. I genitori avevano rispettivamente 45 e 42 anni. Salvo un secondo figlio di 7 anni.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dalla Protezione civile campana, il ragazzino 11enne avrebbe oltrepassato il limite consentito, finendo in una zona interdetta alle visite caratterizzata dsabbie mobili e terreno friabile e da dove provengono forti esalazioni di gas. I genitori, nel tentativo di inseguirlo e raggiungerlo, sarebbero caduti nel fango bollente, in una voragine profonda tre metri, che si è aperta all’improvviso nel suolo. Ad estrarre i corpi delle tre vittime sono stati i vigili del fuoco.
Si tratta di una famiglia di Torino, presumibilmente in visita turistica nell’area dei Campi Flegrei. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato, oltre ai sanitari del 118 partiti dall’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, che fanno sapere come fosse “impossibile mettere in atto alcun intervento di soccorso”. L’area rimarrà chiusa per tutta la giornata.
“Sono sconvolto per quanto accaduto all’interno del vulcano Solfatara. Dolore profondo per l’immane tragedia che vede coinvolti tre turisti. Esprimo la piena vicinanza dalla comunità di Pozzuoli alla famiglia delle vittime”, ha commentato il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia.
La solfatara è uno dei vulcani dei Campi Flegrei, comprensorio a nord di Napoli costituito da circa 40 antichi vulcani. È un’oasi naturalistica che si estende per 33 ettari e che da sempre è meta di turisti. Oltre ai noti fenomeni vulcanici, come le fumarole, le mofete e i vulcanetti di fango, presenta anche zone boschive, zone di macchia mediterranea e singolarità naturali, geologiche, botaniche e faunistiche. Le principali attrazioni sono la fangaia, la “bocca grande”, ovvero la fumarola principale, il pozzo dell’acqua minerale e le vecchie stufe, delle saune naturali.
Fonte: F.Q.

A TORINO UN LADRO IN SCOOTER VIENE INSEGUITO E SPERONATO DAL DISABILE IN CARROZZINA ELETTRICA SCIPPATO POCO PRIMA

L’UOMO E’ STATO BLOCCATO E FATTO ARRESTARE - VIDEO!




Torino - il disabile scippato dal ladro in scooter lo insegue e lo sperona con la carrozzina elettricaTORINO - IL DISABILE SCIPPATO DAL LADRO IN SCOOTER LO INSEGUE E LO SPERONA CON LA CARROZZINA ELETTRICA
La sequenza è singolare e inaspettata. La telecamera di sicurezza posta sul piazzale dell'ipermercato Auchan, alle porte di Torino, ha ripreso la fine ingloriosa della fuga di uno scippatore che, in sella a uno scooter, aveva appena derubato un disabile in carozzina elettrica. Ma non immaginava quale sarebbe stata la reazione del derubato. Il quale non si è dato per vinto e, con la carrozzina, lo ha inseguito, speronato, bloccato e fatto arrestare da un addetto dell'ipermercato.

Fonte: qui

IN CASSA CI SONO 8 MILIARDI CONTRO IL DISSESTO GEOLOGICO, SPESI SOLO 100 MILIONI

A QUESTA VELOCITA’ PER UTILIZZARLI SERVIREBBERO 200 ANNI 

BUROCRAZIA E LACUNE TECNICHE DEI COMUNI FRENANO I CANTIERI 

A LIVORNO DUE PROGETTI, MA NESSUNO RIGUARDAVA I TORRENTI CHE SONO ESONDATI. LAVORI MAI INIZIATI, COME A GENOVA

Fabio Tonacci per “la Repubblica”

NUBIFRAGIO LIVORNONUBIFRAGIO LIVORNO
Eppur ci sono. I soldi per mettere mano all' Italia che si allaga, frana e uccide, ci sono. A leggere le tabelle della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del consiglio, abbiamo 7,7 miliardi di euro da spendere entro il 2023 per rinforzare argini, costruire scolmatori e casse di espansione per le piene, allargare i canali tombati, tirar su muri di contenimento. Per fare, dunque, ciò che avrebbe evitato le stragi da nubifragio del passato, e forse anche quella di Livorno.

Poi però uno va a vedere quanto è stato effettivamente speso sul territorio per il Piano "Italiasicura" lanciato dal governo Renzi nel maggio 2014, e si ritrova davanti a una cifra che racconta di un Paese che non vuol imparare da se stesso e dal suo passato: appena 114,4 milioni di euro. Meno dell' 1,5 per cento del totale a disposizione. Un passo da lumaca in affanno.

LIVORNOLIVORNO
IL PIANO ITALIASICURA
A questo ritmo, per investire tutti i 7,7 miliardi racimolati dai bilanci di ministeri e agenzie, servirebbero quasi 200 anni. Un paradosso che non ci possiamo permettere. Bisogna sveltire, andare più veloci del clima che cambia e sperare di anticipare la prossima bomba d' acqua.

Finora il denaro utilizzato è stato trasferito dallo Stato alle Regioni ed è servito ad aprire alcuni cantieri nelle città metropolitane: a Genova per il Bisagno, a Firenze per l' Arno ( due casse di espansione, i lavori cominceranno a giorni), a Cesenatico per mitigare l' erosione della spiaggia. Non senza problemi, come vedremo.

Il passo con cui avanza " Italiasicura" è comunque lento e qualcuno deve dare spiegazioni. « Abbiamo potuto autorizzare solo le opere di cui avevamo il progetto esecutivo, fornitoci dagli enti locali » , dice Erasmo D' Angelis, tornato a capo della Struttura di missione dopo l' esperienza alla direzione dell' Unità. « L' Italia sconta un ritardo storico sulle progettazioni, non ha la cultura della prevenzione. La cantierizzazione pesante ci sarà tra il 2018 e il 2019 » .
LIVORNO 9LIVORNO 9

SOLO IL 6 PER CENTO DI PROGETTI ESECUTIVI
In effetti, sfogliando gli 8.926 interventi "necessari e prioritari" segnalati dalle Regioni quando fu lanciato il Piano, si nota che pochissimi sono corredati di un progetto esecutivo: appena il 6 per cento. Per il resto delle emergenze (e sulla carta ce ne sarebbero una miriade, 1.240 in Campania, 962 in Sicilia, 761 in Piemonte, 458 in Toscana) siamo al punto zero.

Cantieri non se ne vedono, operai con i caschetti gialli nemmeno, neanche volendo lo Stato potrebbe mettere i soldi perché le norme impongono che il trasferimento avvenga solo quando si ha la certezza di cosa si va a finanziare. Accanto alle lista delle opere, e alla cifra che ogni Regione vorrebbe dallo Stato (quella sì, è indicata per tutte), una sfilza di etichette che ne certificano la lontananza dalla realizzazione: "progetto preliminare", "studio di fattibilità", "in fase istruttoria". Pochi "definitivi", pochissimi "esecutivi".
ERASMO DANGELISERASMO DANGELIS

A LIVORNO CANTIERI MAI APERTI
Per Livorno ci sono due interventi nella lista del governo, anch' essi in fase preliminare. E non riguardano il Rio Ardenza, né il Rio Maggiore, cioè i due corsi d' acqua straripati all' alba di domenica: si tratta di una cassa di espansione e del consolidamento degli argini di un altro torrente livornese, l' Ugione. Costo complessivo: 3,5 milioni di euro. Tempi di consegna? Non pervenuti. Così come non si sa quando entreranno finalmente in azione gli scavatori per il lavoro da 2 milioni di euro, ancora sul Rio Ugione, finanziato da almeno sette anni dalla Regione e mai cominciato.

ALLUVIONE PIEMONTEALLUVIONE PIEMONTE
«Avrebbero mitigato il rischio su quel canale, certo, ma poco sarebbe cambiato», osserva Giovanni Massini, ingegnere della Protezione civile Toscana. «Dopo le alluvioni del 1991 sull' Ardenza e sul Maggiore le casse di espansione si sono fatte. E nel 2017 abbiamo fatto la manutenzione: ciò che è successo è colpa di un evento davvero eccezionale».

I SOLDI BLOCCATI DALLA BUROCRAZIA
Va dato atto alla Struttura di missione di aver recuperato, oltre agli stanziamenti per "Italiasicura", un tesoretto da 2,2 miliardi incagliato da anni nei bilanci degli enti locali, con i quali ora sono stati ultimati centinaia di vecchi lavori sui fiumi. E però, la lentezza con cui si procede e la difficoltà a usare i fondi, non si spiega soltanto con «il ritardo degli uffici tecnici locali», come sostiene D' Angelis.

ALLUVIONE LIGURIA4ALLUVIONE LIGURIA
Per dire: ci sono 100 milioni per il sostegno alle progettazioni, bloccati da un anno e mezzo al ministero dell' Ambiente; c' è un prestito da un miliardo della Banca centrale, intonso da due anni; c' è un Piano nazionale, "Italiasicura", che doveva muovere i primi concreti passi nel 2015 dopo la delibera Cipe, e invece è partito alla fine del 2016. E c' è la solita, ingarbugliata, dinamica dei bandi di gara, con i suoi ricorsi e le sue stranezze.

IL FRENO RIBASSI A GENOVA
Torniamo a quei primi soldi - i 114 milioni - effettivamente spesi per le città metropolitane. E andiamo a Genova. Qui, dopo le alluvioni mortali del 2011 e 2014, si sta finalmente adeguando il tratto tombato del Bisagno, che passa sotto la città. Un lotto da 58 milioni se l' è aggiudicato Itinera (Gruppo Gavio) con un mega ribasso del 37,5 per cento.
ALLUVIONE GENOVA FOTO ANSAALLUVIONE GENOVA FOTO ANSA

A giugno, però, gli stati di avanzamento non superavano i 300.000 euro. Praticamente niente. Vanno a rilento perché - a quanto pare - il ribasso si è rilevato eccessivo per completare quanto richiesto. E col nuovo codice degli appalti le famigerate varianti in corso d' opera al rialzo non sono più consentite.

Fonte: qui

IL NUBIFRAGIO CHE HA ALLAGATO L'ALTRO IERI ROMA E’ AVVENUTO IN UN GIORNO FESTIVO, CON LA CITTA’ SONNACCHIOSA 
E PENSARE CHE IL COMUNE AVEVA PREVISTO “DEBOLI TEMPORALI”. INSULTI SUL WEB DOPO L’INVITO DELLA RAGGI: “ROMANI RESTATE A CASA” (VIDEO)

Paolo Conti per il Corriere della Sera

Chissà se i vertici dell' Acea, analizzando i filmati che roma.corriere.it ieri ha pubblicato sui nuovi «laghi» urbani in piazzale del Colosseo e a Porta Capena, hanno progettato di utilizzare quei ricchi bacini al posto del lago di Bracciano? Una battutaccia, certo. Ma lo spettacolo offerto ieri dalla Capitale autorizzava questa e altre ben più pesanti ironie.
MALTEMPO ROMAMALTEMPO ROMA

Virginia Raggi e la sua giunta devono solo ringraziare il calendario: l' acquazzone dell'altro ieri mattina ha allagato Roma in una giornata in cui non si lavorava, non si andava a scuola, non si svolgeva nessuna di quelle attività che di solito bloccano il traffico romano. Quindi moltissimi romani se ne sono rimasti a casa non utilizzando l' automobile. Esclusivamente per questa ragione, è stata evitata una grande, vera paralisi: certo non per perizia della macchina organizzativa del Campidoglio, ma esclusivamente per una buona dose di fortuna.

maltempo roma piramide allagataMALTEMPO ROMA PIRAMIDE ALLAGATA
Resta il fatto che Domenica abbiamo visto di tutto: cassonetti per la raccolta della plastica che prendevano letteralmente il largo davanti al Colosseo, una gran piena non sotto ma sopra ponte Milvio, tombini che eruttavano acqua come minuscoli geyser de' noantri, foto e filmati di caditoie bloccate da foglie che nessuno ha con tutta evidenza raccolto da mesi, auto bloccate, mezzi dell' Atac invasi dall' acqua e costretti a fermarsi, famiglie bloccate dal fango in auto e liberate dai vigili del fuoco, alberi caduti, strade bloccate e inservibili così come molti sottopassi.

maltempo roma marciapiedi allagatiMALTEMPO ROMA MARCIAPIEDI ALLAGATI
Ma, a proposito del Campidoglio, vanno segnalati due clamorosi inciampi. Il primo, incomprensibile e gravissimo, è apparso sul sito istituzionale di Roma Capitale su Facebook. Sabato alle 20 è stata messa in Rete un' ottimistica previsione che parlava di «nubi irregolari con deboli temporali». Un errore vistoso, assai mal rimediato con scuse che hanno peggiorato il quadro: «Ci spiace per la non correttezza dell' informazione ma questo post è stato programmato venerdì mattina e allora davano tali previsioni».

Durissime e giustamente infuriate le reazioni on line. Circostanza imperdonabile, perché da giorni veniva dato per certo da tutti i siti metereologici un forte peggioramento sul Lazio. Secondo inciampo: l' appello della sindaca Virginia Raggi a non uscire di casa, a limitare gli spostamenti ai casi urgenti, evitando parchi e aree verdi. Tutto questo per un temporale (nemmeno annunciato dal sito ufficiale) di poche ore. Allora, cosa dovranno fare i romani nel prossimo inverno, quando arriveranno le solite, fortissime perturbazioni?
ALLAGAMENTI A ROMA FOTO DA ROMAFASCHIFOALLAGAMENTI A ROMA FOTO DA ROMAFASCHIFO

Resta il fatto che, pochi giorni fa, l' assessore Pinuccia Montanari aveva assicurato (anche con un certo tono irritato nei confronti del mondo dell' informazione) che tombini e caditoie erano stati puliti "in tutta la città". 

Affermazione a dir poco imprudente, vista questa domenica 10 settembre. Quella stessa Rete che il Movimento 5 Stelle individua come elemento di democrazia diretta, ha mostrato impietosamente con migliaia di foto e filmati autoprodotti dai cittadini una città inondata d' acqua, inservibile per i romani e per i turisti, ridotta a una laguna.

MALTEMPO ROMA1MALTEMPO ROMA1
Ora bisognerà ripulire caditoie e tombini, ispezionare alberate e parchi storici (chissà quanti alberi cederanno), analizzare le buche vecchie e nuove, capire se tanta improvvisa acqua possa provocare frane urbane. Un compito che solo un' Amministrazione solida, ben preparata, capace di programmare e di coordinare i vari uffici può affrontare. E qui davvero non aggiungiamo altro, sperando che Roma sappia superare anche questa emergenza.

Fonte: qui

IRMA - IL BILANCIO DEI DANNI IN FLORIDA RAGGIUNGE I 200 MILIARDI DI DOLLARI

FLORIDA AL BUIO DOPO IL PASSAGGIO DEL CICLONE: UN TERZO DELLO STATO NON HA ANCORA ENERGIA ELETTRICA  




COPRIFUOCO NELLE CITTÀ CONTRO GLI SCIACALLI- VIDEO
Arturo Zampaglione per “la Repubblica”
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PRIMA deserte per la paura di Irma, poi inondate dall' uragano più cattivo dell' ultimo mezzo secolo, che le ha trasformate in fiumi paludosi e torrenti in piena, le strade della Florida sono di nuovo vuote. Dalle 19 di ieri sera, infatti, è scattato il coprifuoco a Miami, Fort Lauderdale e in altre città. L' obiettivo?

Non tanto di prevenire gli incidenti di chi vuole tornare a casa dopo la massiccia evacuazione, magari al buio, in strutture pericolanti e disobbedendo agli inviti della Casa Bianca, quanto di contrastare lo sciacallaggio.

Per i suoi risvolti sociali, è il risvolto più inquietante di questa immensa tempesta meteorologica che ha flagellato i Caraibi e poi la Florida, e a cui gli abitanti hanno risposto con disciplina e dignità. Tra domenica e lunedì, non appena Irma si è diretta verso Nord, perdendo la sua forza iniziale e lasciando dietro di sé una scia di distruzioni apocalittiche, gruppi di giovani si sono diretti verso i negozi dei centri urbani per saccheggiarli. Hanno divelto le tavole di compensato che proteggevano dai venti di Irma un negozio di elettronica e hanno rubato di tutto. Sono penetrati in un magazzino della Footlocker a Miami e, senza scomporsi di fronte alle riprese televisive, hanno fatto razzia di Nike, Adidas e altre sneakers.

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La polizia ha arrestato una trentina di persone in tutta la Florida, di cui dieci qui a Miami. A Weston, poco più a Nord, un ragazzo è stato ferito dagli agenti che lo avevano sorpreso mentre svaligiava una casa abbandonata per gli ordini di evacuazione. È ora in un ospedale della contea di Broward, mentre il suo complice diciassettenne è finito in manette.

Al di là dello sciacallaggio (e del coprifuoco), la Florida si è svegliata ieri da tre giorni di incubo con un senso di disperazione per i danni, ma anche di sollievo e di comprensibile orgoglio. La massiccia evacuazione di 6 milioni di persone dalle zone costiere - il più grande esodo della storia americana - e le misure di prevenzione sono servite a evitare il peggio, anche come numero di vittime (per ora se ne conta una mezza dozzina).

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Certo le distruzioni sono enormi. Le prime stime delle compagnie di assicurazione parlano di 150-200 miliardi di dollari. Nei porti si vedono yacht milionari affondati o accatastati. Le ville dei pensionati benestanti di Naples sono state abbracciate dall' acqua salata. Nelle Keys il destino delle abitazioni ha seguito il modello della fiaba dei tre porcellini: le case di legno, le roulottes e le mobile homes sono state spazzate via dal vento, mentre le sole a resistere sono state le case di cemento o mattoni. Anche qui a Miami, che pure ha evitato il peggio perché all' ultimo minuto l' occhio della tempesta ha virato verso Ovest, i venti a 120 chilometri l' ora hanno fatto precipitare due gru dei grattacieli in costruzione, divelto intere file di palme e sommerso per lunghe ore le strade attorno a Brickell avenue, il quartiere finanziario.
La Florida si è subito rimboccata le maniche.
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Ma i tempi della ricostruzione saranno lunghi: molto di più delle speranze dei 20 milioni di cittadini e persino delle previsioni dei tecnici. Basta pensare che un terzo dello Stato non ha ancora energia elettrica - in tutto 6 milioni di cittadini - e che non sarà facile riparare in pochi giorni i pali abbattuti da Irma e tanto meno i trasformatori finiti sott' acqua.

Basta pensare che le strade al centro di Jacksonville, la città di quasi 1 milione di abitanti sulla costa a Nordest dello Stato, sono ancora tutte inondate. E basta pensare che, fino a ieri sera, il convoglio di mezzi anfibi e di gru della guardia nazionale, che doveva ispezionare i 42 punti dell' autostrada verso Sud, non era ancora arrivato a Key West, l' ultima isoletta meridionale dell' arcipelago delle Keys e punto di approdo di Irma in territorio americano.

Dalle immagini rilanciate dai droni e dagli elicotteri della US Navy, Key West sembra irriconoscibile. Barche, frigoriferi e mobili di casa galleggiano sull' acqua come papere di plastica nella vasca da bagno di un bambino. I danni di Irma sono stati persino più severi dall' altra parte del canale di appena 140 chilometri che divide gli Stati Uniti da Cuba.
FLORIDA 2FLORIDA 

L' uragano, che era a quel punto di Categoria 5, cioè al top della scala, ha martellato Varadero, L' Avana e la costa settentrionale con venti da 230 chilometri l' ora e onde alte 11 metri. Sono morte dieci persone: le squadre di soccorso hanno trovato il corpo senza vita di Nives Martinez Burgaleta, 89 anni, che galleggiava di fronte alla sua abitazione nella capitale.

«I cubani sono un popolo combattivo e supereranno anche questa prova», ha affermato il presidente Raul Castro in un editoriale pubblicato ieri su Granma. Poco dopo, e a poca distanza, il presidente Donald Trump ha approfittato delle celebrazioni per la ricorrenza degli attentati dell' 11 settembre 2001 per una esortazione analoga. «Quando alcuni americani sono in difficoltà, tutti gli americani si stringono insieme e agiscono come un tutt' uno», ha detto Trump, che poco prima aveva firmato il decreto per lo stato di emergenza nella Florida e promesso una visita nelle zone colpite.

Fonte: qui
FLORIDA 1FLORIDA uragano irma in florida 11URAGANO IRMA IN FLORIDA 

Votare il meglio, non il meno peggio

Intendo parlare dei politici. Molti hanno gioito quando quell’insopportabile secchiona della Clinton ha perso la corsa alla presidenza. Pochissimi si rendevano conto di quale enorme "sola" fosse il vincitore. 

Pian piano ci stanno arrivando in molti.certo noi potevamo fare ben poco per la vittoria dell’uno o dell’altra, ma una cosa dovremmo cominciare a penderla in considerazione: votare contro molte volte porta alla rovina. Già perché se non si controlla chi é il vincitore del contro, si può andare nella brace. Se guardiamo chi abbiamo eletto  nel secondo dopoguerra, ci rendiamo conto che questa strada é figlia nostra. Contro il comunismo abbiamo voluto la DC, bene. O forse no, visto che non ci sono toccati solo cavalli di razza: De Gasperi é stato fatto fuori in un amen, Fanfani all’incirca, Moro ci ha rimesso addirittura le penne, ma anche i peggiori ronzini: Rumor, Piccoli,Andreotti e giù sino a Forlani, che ci hanno regalatola Cassa del Mezzogiorno, i boiardi di Stato, la rovina dell’industria pubblica. 

Crollato il muro, le ideologie, messi in galera tanti politici di casa nostra, tanto per essere moderni chi abbiamo eletto? 

Mister B che ci prometteva una cosa nuovissima, salvarci dal kumunismo. Anche perché era un grandissimo industriale e sapeva fare di conto. Per la verità sapeva “contare” sull’aiuto craxiano che gli ha permesso Milano 2 e poi la copertura nazionale delle sue televisioni . 

Alla fine non ha combinato una mazza, tranne che salvare Mediaset, ma ha, come i bambini, dato la colpa agli altri. Infine la slavina Monti , Bersani, Letta  ed infine il rottamatore,che le idee le avrà pure chiare, ma la prassi resta oscura a molti. In 25 anni abbiamo reso astronomico il debito pubblico, dimezzato le industrie italiane, massacrato le banche, che già di loro si erano date un gran daffare e portato la disoccupazione a livelli stratosferici. 

Quindi occhio che siamo sotto elezioni, cerchiamo per una volta  di votare pensando  al meglio  e possibilmente senza turarsi il naso.

Fonte: qui

ARRESTATO UN BENGALESE DI 22 ANNI: HA VIOLENTATO, PICCHIATO E RAPINATO UNA TURISTA FINLANDESE NEL CENTRO DI ROMA

LA GIOVANE, DOPO UNA SERATA CON LE AMICHE, È STATA AVVICINATA DAL RAGAZZO CHE SI È OFFERTO DI ACCOMPAGNARLA A CASA


STUPROSTUPRO
(ANSA) - Ha stuprato, picchiato e rapinato una turista finlandese nel centro di Roma. Per questo un bengalese di 22 anni è stato arrestato sabato scorso dagli agenti della Polizia di Stato. La violenza nella notte tra venerdì e sabato quando la giovane, dopo una serata con le amiche, è stata avvicinata dal bengalese che si è offerto di accompagnarla a casa. Il cittadino bengalese è in possesso di un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari. Ha svolto diversi lavori nella Capitale.

"Mi diceva se ti muovi o provi a scappare t'ammazzo, mi minacciava con una grossa pietra", così è quanto avrebbe raccontato la ragazza finlandese tra le lacrime agli agenti che l'hanno soccorsa nella notte tra venerdì e sabato. "Ho avuto paura di morire, è stato terribile", ha aggiunto la ragazza sotto choc che poi è stata portata in ospedale. 

La giovane, circa 20anni, era arrivata da pochi giorni a Roma per lavorare come baby sitter. La ragazza aveva passato la serata in pub nei pressi della stazione Termini con alcune amiche. Uscita è stata avvicinata dal bengalese che le ha offerto un passaggio: lei ha accettato ma una sua amica no. Durante il tragitto lui si è fermato e ha tentato approcci sessuali poi sfociati nello stupro. 

E, su twitter, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha scritto: "Vicina alla ragazza finlandese  aggredita nei pressi della stazione Termini. Roma non accetta alcun tipo di violenza"

Vicina alla ragazza finlandese aggredita nei pressi della stazione Termini. @Roma non accetta alcun tipo di violenza.


“MI HA PICCHIATA, COLPITA PIÙ VOLTE CON UN SAMPIETRINO E ALLA FINE MI HA VIOLENTATA”

LA 21ENNE FINLANDESE RACCONTA LO STUPRO SUBITO DA UNA GIOVANE BENGALESE NEL CENTRO DI ROMA: “MI HA MESSO UNA MANO SULLA BOCCA. NON POTEVO PIÙ URLARE. LUI MI TOCCAVA E IO HO CERCATO DI REAGIRE. SPERAVO CHE QUALCUNO SI ACCORGESSE DI ME”

UNA DONNA HA SENTITO LE GRIDA, SI E' AFFACCIATA ALLA FINESTRA E HA STRILLATO MA LUI HA CONTINUATO. LA SIGNORA HA PROVATO A CHIAMARE IL 112 MA LO STUPRATORE HA TRASCINATO VIA LA RAGAZZA 

LA RAGAZZA: "MI HA MESSO UNA MANO SULLA BOCCA, NON POTEVO URLARE"

Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”

stuproSTUPRO
«Mi ha picchiata, colpita più volte col sampietrino e poi mi ha violentata». Chi indaga sullo stupro della 21enne finlandese parla di «decisione, ferocia sconvolgente». La ricostruzione dell' aggressione ne è la dimostrazione. Una violenza che inizia con un approccio: «O mi dai un bacio oppure io non ti accompagno da nessuna parte». Una frase buttata così all' improvviso mentre i due camminavano uno affianco all' altra.

«Io non ti bacio e dove è la macchina?», ha chiesto la 21enne insospettita. A questo punto il bengalese l' ha aggredita. L'ha scaraventata su un' auto posteggiata. «Vattene, vattene», ha strillato disperata lei. «Ha raccolto un sampietrino e mi ha minacciata. Poi mi ha detto: "Mi devi seguire"». La ragazza è terrorizzata e non dice nulla. Fa solo quello che le ordina l' uomo, cameriere 22enne, che lavora in un locale distante un chilometro dalla zona in cui si trovano.
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«Mi ha messo una mano sulla bocca. Non potevo più urlare. Lui mi toccava e io ho cercato di reagire. Speravo che qualcuno si accorgesse di me». Una donna sente le grida, si affaccia dalla finestra e strilla: «Lasciala stare». Niente, lui continua. «Chiamo la polizia», a questo punto il bengalese sì sposta solo di qualche decina di metri. La signora che si era sporta dalla finestra, nel frattempo, era rientrata per comporre il 112. Secondi preziosi che l'uomo utilizza per dileguarsi con la giovane.

Di quello che accade dopo la ragazza ha un ricordo confuso. Lui la picchia. Le rifila diversi schiaffi, la colpisce più volte al petto col sampietrino. Lei è completamente in balia del bengalese e agli investigatori spiega: «Io non sapevo più cosa fare. Ero terrorizzata ». Lui invece ha le idee chiare. Dopo averla stuprata pretende perfino il portafoglio. «Devi darmelo subito».

STUPROSTUPRO
La 21enne non vuole consegnarglielo perché dentro ci sono i documenti. «Ti do i soldi », lui accetta e scappa con 40 euro in tasca mentre lei, libera dal suo carnefice, scoppia in lacrime, si rialza e barcollante si dirige verso il locale dove aveva iniziato la serata con un'amica. Quando gli agenti della squadra mobile hanno arrestato il bengalese ha negato.
«Non sono io quello che cercate », ha detto.

Ma le telecamere della zona lo incastrerebbero. In più c'è la descrizione minuziosa, da parte della vittima e della sua amica, di come era vestito. Abbigliamento che la polizia ha trovato nel suo appartamento. E pensare che per 21enne doveva essere una serata all' insegna del divertimento. Come altre ne aveva «Non era la prima volta che andavo al Yellow bar o che frequentavo quella zona». A Roma era venuta dalla Finlandia per amore dell' Italia. Voleva imparare la lingua. Per mantenere il suo soggiorno nella capitale faceva la babysitter. Adesso la procura, il pubblico ministero Cristiana Macchiusi, attende la convalida dell' arresto. Il gip l' ha fissata per oggi.

YELLOW BAR A ROMAYELLOW BAR A ROMA
TURISTE STUPRATE A TERMINI "QUI, RINCASARE DI SERA È DIVENTATO UN INCUBO"


Il triangolo della paura. Nell' arco di una sola giornata, nei quartieri che gravitano intorno alla stazione Termini, tra Colle Oppio, San Lorenzo e Castro Pretorio, si sono consumati tre episodi di violenza su donne. Fino all' ultimo, quello ai danni di una giovane finlandese arrivata a Roma per motivi di lavoro, stuprata nella notte tra venerdì e sabato nei pressi di via Monzambano.

YELLOW BAR A ROMAYELLOW BAR A ROMA
«In questa zona ogni notte si rischia di essere aggredite - racconta Vanessa, una ragazza argentina che è nella Capitale per studio e che abita a pochi passi dal luogo in cui è avvenuto lo stupro - Ho paura a camminare da sola, quand' è buio. Di fronte all' ateneo non c' è nemmeno una luce, non è affatto rassicurante».

Sono state le immagini registrate da alcune telecamere a incastrare il responsabile, un bengalese di 23 anni arrestato poi dagli agenti della Squadra mobile e del Commissariato Viminale. I video sembrano confermare il racconto della vittima. Quella zona, infatti, è piena di impianti di videosorveglianza. Ma ciò non è bastato a salvare la ragazza dalla violenza. Come lamenta chi vive qui, quello non è un posto sicuro di sera.

roma piazza vittorioROMA PIAZZA VITTORIO
Basta lasciare via Palestro, dove la finlandese era stata per trascorrere una serata in un pub, e svoltare in una delle traverse che formano questo reticolato di strade per ritrovarsi in angoli isolati e bui. Bar e ristoranti affacciano solo sulle vie principali e chiudono dopo una certa ora, mentre le reception degli hotel spesso non affacciano sulla strada. Ci sono un paio di benzinai, ma non sono custoditi dopo le 22.

Non c' è voluto molto al bengalese per avvicinare la giovane con la scusa di offrirle un passaggio e convincerla a seguirlo nel punto in cui sarebbe stata parcheggiata la sua auto. L' area di via Monzambano, di notte, è deserta. Nonostante ci siano la caserma dell' Aeronautica e la sede dell' Anas, non c' è molta illuminazione. In alcuni punti ci sono cumuli di immondizia e bottiglie vuote.
VIA MONZAMBANO A ROMAVIA MONZAMBANO A ROMA

«Ho una figlia di 18 anni e, quando rientra la sera, sono sempre preoccupata. Scendo ad aspettarla fuori dal portone», racconta Patrizia, che vive in uno dei palazzi affacciati sulla via. E anche altri due condomini confermano che la zona è isolata, senza negozi e senza locali. Poco più avanti, si arriva all' Università, ma pure lì non va meglio. Solo in pochi hanno sentito dell' episodio di violenza, qualcuno reagisce male di fronte alle domande, ma nessuno si stupisce per la notizia.

«Come in tutti i quartieri a ridosso delle grandi stazioni, c' è passaggio continuo di gente, anche di gente poco raccomandabile», spiega un ristoratore di via Palestro. «Ci sono molti hotel e ostelli. Qui alloggiano soprattutto turisti stranieri, vista la vicinanza a Termini. Il fatto che ci siano tante ragazze di sera nei locali attira personaggi malintenzionati », racconta invece il cameriere di un' altra trattoria: «A San Lorenzo ci sono più giovani, ma qui la movida finisce prima». Alla fine, nella notte di via Monzambano è stata una donna che, sentite le grida della giovane finlandese, si è affacciata alla finestra e ha dato l' allarme. 

Fonte: qui