Il costruttore in carcere, ai domiciliari il presidente di Acea e i politici di Pd e Fi. Ipotizzata una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell'ambito del progetto per l'impianto a Tor di Valle
Nove arresti dei carabinieri nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.
Arrestati l’imprenditore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello Stadio, e cinque suoi collaboratori mentre ai domiciliari ci sono Luca Lanzalone, l'attuale presidente Acea (di cui il Comune detiene il 51%) che ha seguito, in veste di consulente per la giunta cinquestelle, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi di Forza Italia, l'ex assessore regionale all'Urbanistica Michele Civita (Pd). Indagati il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia al Campidoglio ed ex presidente del municipio X, che comprende anche Ostia e Mauro Vaglio, presidente dell'ordine degli avvocati di Roma e candidato (non eletto) per il M5S alle scorse elezioni politiche al Senato.
Arrestati l’imprenditore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello Stadio, e cinque suoi collaboratori mentre ai domiciliari ci sono Luca Lanzalone, l'attuale presidente Acea (di cui il Comune detiene il 51%) che ha seguito, in veste di consulente per la giunta cinquestelle, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi di Forza Italia, l'ex assessore regionale all'Urbanistica Michele Civita (Pd). Indagati il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia al Campidoglio ed ex presidente del municipio X, che comprende anche Ostia e Mauro Vaglio, presidente dell'ordine degli avvocati di Roma e candidato (non eletto) per il M5S alle scorse elezioni politiche al Senato.
L'As Roma, come precisato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo "non c'entra nulla con l'inchiesta". "La Roma non fatto nulla di male, siamo stati trasparenti: non vedo perchè il progetto stadio si debba fermare, tutti lo vogliono e si deve andare avanti. Risolveremo tutto", ha detto il presidente della Roma James Pallotta, dopo la notizia degli arresti. "Se ho sentito Parnasi? Non credo che in cella si possano usare i telefonini".
In totale le persone coinvolte nell'indagine sono sedici: nove arrestati - di cui tre ai domiciliari - e sette indagati. Nell'ambito dell'indagine, oltre alla contestazione dell'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, ci sarebbero due contestazioni per traffico di influenze, quattro contestazioni per emissione di fatture per operazioni inesistenti, cinque episodi di corruzione, due contestazioni per finanziamento illecito ai partiti. Le tangenti sarebbero state date in tre diverse modalità: in contanti, tramite le assunzioni di amici e parenti e tramite l'assegnazione di consulenze.
LE REAZIONI Salvini: "Costruttore persona perbene". Fraccaro: "Lanzalone? Se ha sbagliato, ne risponda"
Secondo gli inquirenti il presidente Acea Luca Lanzalone avrebbe ottenuto dal gruppo Parnasi la promessa di consulenze per un valore di circa 100.000 euro mentre il vicepresidente del consiglio regionale di FI Adriano Palozzi avrebbe ottenuto 25 mila euro tramite l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'ex assessore regionale pd Michele Civita avrebbe invece ottenuto una promessa di assunzione del figlio da parte del gruppo Parnasi.
Davide Bordoni, capogruppo di FI in Campidoglio, avrebbe ricevuto una somma in contanti mentre il capogruppo cinquestelle in Comune Paolo Ferrara avrebbe ottenuto da parte del gruppo Parnasi una promessa di realizzazione di un progetto di restyling per il municipio di Ostia.
IL RITRATTO Parnasi, il costruttore figlio d'arte e quell'azzardo sullo stadio
Lanzalone, tra il gennaio e il febbraio del 2017, nelle vesti di consulente per gli M5S portò avanti, sul fronte del progetto stadio, una mediazione con l'amministrazione comunale e la Eurnova, la società di Parnasi, che acquistò i terreni dell'ippodromo di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere la nuova struttura, dalla società Sais della famiglia Papalia. La mediazione ha portato ad una modifica del primo progetto con una riduzione delle cubature degli immobili "extra stadio" e la cancellazione delle due torri del grattacielo che sarebbero dovute sorgere in prossimità del'impianto.
LEGGI Lanzalone, superconsulente dei 5Stelle: chi è il presidente Acea, vicinissimo a Di Maio
Una donna che lavora nel team del presidente della muncipalizzata, Giada Giraldi, è stata fermata al termine dell'incontro della procura con i giornalisti. La donna si è presentata come cronista dell'Inchiesta. La procura, al termine dell'incontro, ha deciso di sentirla a sommarie informazioni per capire a che titolo la donna si sia presentata all'incontro con la stampa.
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Secondo gli inquirenti il presidente Acea Luca Lanzalone avrebbe ottenuto dal gruppo Parnasi la promessa di consulenze per un valore di circa 100.000 euro mentre il vicepresidente del consiglio regionale di FI Adriano Palozzi avrebbe ottenuto 25 mila euro tramite l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'ex assessore regionale pd Michele Civita avrebbe invece ottenuto una promessa di assunzione del figlio da parte del gruppo Parnasi.
Davide Bordoni, capogruppo di FI in Campidoglio, avrebbe ricevuto una somma in contanti mentre il capogruppo cinquestelle in Comune Paolo Ferrara avrebbe ottenuto da parte del gruppo Parnasi una promessa di realizzazione di un progetto di restyling per il municipio di Ostia.
IL RITRATTO Parnasi, il costruttore figlio d'arte e quell'azzardo sullo stadio
Lanzalone, tra il gennaio e il febbraio del 2017, nelle vesti di consulente per gli M5S portò avanti, sul fronte del progetto stadio, una mediazione con l'amministrazione comunale e la Eurnova, la società di Parnasi, che acquistò i terreni dell'ippodromo di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere la nuova struttura, dalla società Sais della famiglia Papalia. La mediazione ha portato ad una modifica del primo progetto con una riduzione delle cubature degli immobili "extra stadio" e la cancellazione delle due torri del grattacielo che sarebbero dovute sorgere in prossimità del'impianto.
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Una donna che lavora nel team del presidente della muncipalizzata, Giada Giraldi, è stata fermata al termine dell'incontro della procura con i giornalisti. La donna si è presentata come cronista dell'Inchiesta. La procura, al termine dell'incontro, ha deciso di sentirla a sommarie informazioni per capire a che titolo la donna si sia presentata all'incontro con la stampa.
L'INTERVISTA La dissidente: "Avvertii Raggi e fui espulsa dal M5s"
Progetto verso lo stop Intanto, dopo il blitz, il progetto dello Stadio della Roma, un investimento da almeno un miliardo di euro, veleggia verso lo stop. Così si apprende da fonti comunali. Oggi era prevista una riunione tra i proponenti e il Campidoglio, vertice che con tutta probabilità salterà a causa degli arresti.
DALL'ARCHIVIO Le tribune dell'ippodromo sacrificate alla viabilità
Sul futuro dell'impianto di Tor di Valle, a fronte dei comunicati delle ultime settimane in cui si prometteva un'accelerazione sull'iter, ora è dubbiosa anche la sindaca Virginia Raggi: "Se è tutto regolare, spero che il progetto andrà avanti. Chi ha sbagliato pagherà, noi stiamo dalla parte della legalità". Sulla stessa linea anche il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito (M5S): "Anche Ferrara tra gli indagati? È ancora presto per commentare, dobbiamo vedere le carte", ha spiegato.
Fonte: qui
CHE FINE FARA’ IL NUOVO STADIO DELLA ROMA?
L’INCHIESTA POTREBBE PORTARE ALLO STOP DEL PROGETTO: A META’ LUGLIO SAREBBE PREVISTA LA DELIBERA…
INDAGATO ANCHE IL CAPOGRUPPO M5S IN CAMPIDOGLIO
IL RUOLO DI LANZALONE E QUEL TAGLIO DI CUBATURE RISPETTO AL PROGETTO ORIGINARIO
LA PROCURA: "LA AS ROMA NON C'ENTRA NULLA CON L'INCHIESTA"
(ANSA) "L'As Roma non c'entra nulla con l'inchiesta". E' quanto ha precisato il procuratore aggiunto Paolo Ielo nel corso di un incontro con la stampa dopo i nove arresti legati al nuovo stadio della Roma.
(ANSA)- C'è anche il capogruppo degli M5S in campidoglio, Paolo Ferrara, tra i 27 indagati della inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Nei primi mesi del 2017 Ferrara aveva partecipato alla trattativa con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.
(ANSA) - L'inchiesta sullo Stadio della Roma che oggi ha portato a 9 arresti e che vede 27 indagati potrebbe portare allo stop dell'intero progetto modificato. Proprio ieri era scaduto il termine per presentare le osservazioni al progetto e si era fissata la scadenza per le controdeduzioni per le quali è stato dato un tempo di 30 giorni. A metà luglio sarebbe prevista la delibera col progetto variato da inviare alla Regione Lazio per l'ok definitivo. Ma ora arresti e indagini potrebbero imporre lo stop al progetto.
(ANSA) - L'inchiesta sullo stadio della Roma, che ha portato all'arresto di nove persone, riguarda il progetto modificato e approdato poi in conferenza dei servizi con l'abbattimento delle cubature rispetto al progetto originario. Lanzalone tra il gennaio e il febbraio del 2017 fu consulente per il Campidoglio e si occupò di una mediazione con la società di Parnasi che acquistò i terreni dell'ippodromo di Tor di Valle, che dovrebbe ospitare lo stadio, dalla società Sais.
La mediazione portò appunto ad un taglio delle cubature: furono soppresse le due torri ma anche le infrastrutture a servizio come il prolungamento della Metro B e il ponte sul Tevere. Per la Regione si occupò del progetto Michele Civita, allora assessore all'urbanistica.
Fonte: qui