Ansa - Almeno 70 migranti sono annegati, oggi, a causa dell'affondamento della loro imbarcazione in acque internazionali, a 40 miglia dalla città di Sfax in Tunisia. Sedici finora i sopravvissuti, salvati da pescherecci nella zona. Lo riferisce l'agenzia di stampa tunisina Tap. I migranti di origine subsahariana sarebbero partiti dalla Libia ed il numero delle vittime potrebbe aumentare. Al momento sono in corso le operazioni di salvataggio e recupero ad opera della Marina militare tunisina.
Intanto la Guardia di Finanza sta procedendo ad un"sequestro d'iniziativa" della Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Human con a bordo i 30 migranti soccorsi ieri al largo della Libia, tra cui due donne incinte e cinque minori. I militari, si apprende da fonti del Viminale, dopo esser saliti a bordo avrebbero rilevato alcune irregolarità e proprio per procedere il sequestro è stato consentito alla nave di entrare nel porto di Lampedusa. L'accusa ipotizzata nei confronti dell'equipaggio è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
"Circa la vicenda della nave Mare Jonio ci siamo sentiti con Salvini e siamo d'accordo sul sequestro, la nave era stata già diffidata, ora si faranno le verifiche. C'è di mezzo l'autorità giudiziaria e non entro nel merito. I migranti a bordo verranno fatti scendere e messi in sicurezza, ci mancherebbe, mica li mettiamo nelle patrie galere, o li affoghiamo in mare...". Lo afferma il premier Giuseppe Conte conversando con i giornalisti fuori Palazzo Chigi.
Migranti: la Mare Jonio attracca in porto a Lampedusa
I componenti dell'equipaggio della Mar Jonio sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Si tratta di un atto dovuto dopo la segnalazione fatta dalla Finanza. La Procura di Agrigento deve valutare però, alla luce della ricostruzione delle modalità del salvataggio e della situazione politica e di sicurezza in Libia, se ci siano stati profili di reato.
Mediterranea Saving Human su twitter ha postato un video della nave in movimento scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza.
"Mi risulta che la nave Jonio non entrerà a Lampedusa da nave libera. Non voglio portare via il lavoro ai magistrati. Io faccio il ministro dell'Interno e garantisco la sicurezza ai cittadini", ha detto il ministro Matteo Salvini. "Mi risulta che a bordo ci siano stati gli uomini della Finanza e che abbiamo fatto i rilievi del caso - ha aggiunto Salvini - Tutto questo è stato sottoposto all'autorità giudiziaria. Aspetto la soluzione positiva di questa vicenda".
"Le decisioni che sono state prese come sempre sono di tutto il governo. La cosa positiva è che questa nave è stata sequestrata un'altra volta, spero che si arrenda e smetta di girare nel Mediterraneo, facendo una serie di azioni che evidentemente hanno qualcosa che non va". Così il vice premier Luigi Di Maio rispondendo ai cronisti sul sequestro della Mare Jonio approdata a Lampedusa con migranti a bordo.
Dura pochissimo, appena quarantotto ore, il ritorno alla normalità della stazione della metropolitana di piazza di Spagna, la più centrale di Roma.
LE SCALE MOBILI NELLA FERMATA SPAGNA DELLA METROPOLITANA DI ROMA
Due mesi dopo la chiusura decisa per effettuare i controlli sulle scale mobili, nel primo giorno di riapertura effettiva della fermata, ecco di nuovo gli stessi problemi.
Trema tutto sotto i piedi, l' ultimo gradino inchioda, la gente sopra dondola prima avanti e poi indietro. «Che vergogna, che vergogna». E che spavento, anche. Perché - ormai, in effetti, lo sa tutto il mondo - il caso delle scale mobili-immobili, continuamente transennate, è una questione di disagi e di scomodità, certo, ma anche di sicurezza, soprattutto dopo gli avvenimenti che hanno riguardato le altre due stazioni della metropolitana del centro storico di Roma ancora chiuse: Repubblica dal 23 ottobre, quando la scala mobile impazzita si trascinò via i tifosi russi del Cska Mosca, e Barberini sotto sequestro dal 23 marzo per i gradini che si accartocciano all' improvviso.
L' attenzione, comunque, adesso si sposta sulla stazione Repubblica perché, altra cattiva notizia, ieri è stato ufficializzato che, contrariamente a quanto promesso da Atac, dal Campidoglio e dall' assessora ai Trasporti Linda Meleo, non riaprirà entro metà mese ma molto più tardi, almeno a luglio.
VIRGINIA RAGGI IN METRO
Per spiegarlo la sindaca Virginia Raggi è tornata a parlare in diretta Facebook: «La ditta costruttrice Otis ha finito le ispezioni e anche in questo caso ha rilevato che la ditta incaricata della manutenzione aveva lavorato male e ci sarà da rifare completamente l' impianto. La sicurezza prima di tutto».
La sindaca, nella stessa diretta, ha detto anche che «è stata riaperta Spagna. Siamo molto dispiaciuti per i disagi e anche molto arrabbiati perché abbiamo visto che i lavori di manutenzione fatti dalla ditta incaricata da Atac, ce lo ha confermato il Tribunale, erano fatti male: riparazioni con fascette del ferramenta, ponti elettrici fatti male. Questo ha determinato che Otis ha rifatto tutto. Barberini è tuttora sotto sequestro della magistratura e non possiamo ancora intervenire; su Repubblica, invece, stiamo ancora lavorando».
METRO LINEA A ROMA
Per rivedere aperta la stazione Repubblica bisognerà aspettare almeno luglio perché poi, come per Spagna, serviranno altri controlli: dei responsabili di esercizio di Atac, dell' Ustif, e poi ancora di Atac. Così si arriverebbe ad agosto, il mese scelto - per ovvie ragioni di affluenza - per gli interventi sui «deviatoi» che riguarderanno l' intera linea A. Allora? C' è davvero il rischio che la riapertura di Repubblica slitti a settembre? Nessuno vuole neanche pensarci, adesso, ma sì: un rischio, oggettivamente, c' è. E, oltre ai ritardi, procede parallela l' indagine della Procura che avrebbe rilevato anche alla stazione di Repubblica, come successo a Barberini, la presenza di semplici fascette di plastica nei punti in cui sarebbero dovute avvenire le riparazioni, fatto che ha voluto ricordare anche la sindaca nella sua diretta.
Per Atac e per Roma, comunque, non finisce qui.
METRO LINEA A ROMA PROTESTE
Anche stavolta sembra impossibile che accada in una capitale europea ma è tutto vero: la Corte dei conti sta già indagando, gli ultimi bus affittati dalla società Basco - sono 70 e sono arrivati da Tel Aviv, 4 milioni 300 mila euro per un noleggio di 12 mesi - sono Euro 5, e non Euro 6.
Atac pensava che potessero comunque circolare e invece no, com' è trapelato ieri dalla commissione Trasparenza.
METRO LINEA A ROMA
Ci sarebbero interpretazioni divergenti della normativa.
Si sta valutando l' ipotesi di un' immatricolazione in Germania, che avrebbe una visione meno rigorosa. I bus, intanto, sono fermi nel deposito.
Confesso che, quando ho visto che la procura si è ridotta a indagare il governatore della Lombardia Fontana per “abuso d’ufficio” ( che è cosa diversa dalle “tangenti”, titolo generale sotto cui Il Fatto mette l’intera vicenda) per aver dato al suo socio avvocato Marsico un incarico di membro esterno del Nucleo Valutazione Investimenti Pubblici, da 11.500 euro l’anno – l’ANNO! – e 180 a seduta, mi sono sentito orgoglioso della mia Regione, e di essere lombardo. Non l’ho mai particolarmente stimata, il suo proliferare e strabordare in troppi edifici oltre il grattacielo Pirelli, mi testimonia di un deplorevole eccesso di personale. So che questi politici sono generalmente dei mediocri. Ma quando leggo che Fontana ha “imbucato” l’amico e avvocato per compensarlo di non essere stato rieletto (quindi di non percepire più oltre 11 mila lordi AL MESE (lordi 6.327 euro e rimborsi per 4.218 euro), con un posto da 11 e 500 mila l’ANNO, sono fiero del mio governatore. Naturalmente la procura oppone che quell’incarico non doveva essere dato discrezionalmente; mi fa piacere che l’avvocato Marsico e socio di Fontana nello studio legale, abbia risposto: “Sono un buon avvocato e per questo ho ottenuto l’incarico”.
E’ il governatore della Regione più ricca e produttiva d’Italia; quella che fa’ meno sprechi; grande come uno Stato, con un Pil di 370 miliardi annui, e che ne dà allo Stato 54 miliardi l’anno. Non ha diritto di spendere discrezionalmente 11 mila e 500 euro l’ANNO per tenersi vicino una persona di cui si fida. Va bene, d’accordo: ma io noto con sollievo che la magistratura deve attaccarsi a quella cifra risibile, posso aver fiducia del grigio, banale insignificante Fontana.
Naturalmente il giustizialismo orgasmico del Fatto Quotidiano e dei grillini sul web puntano sull’altra cosa, quella per cui Fontana si considera parte offesa: perché ha sorvolato e non accettato i consigli corruttivi del Caianiello, condannato per concussione. “Il Governatore #Fontana(#Lega Salvini Premier) discuteva composizione giunta #Lombardia con Caianiello #ForzaItalia pregiudicato (concussione 3 anni di carcere). E gli manifestava “sua stima“: “Hai visto che tuoi consigli li ho seguiti quasi tutti“.
Nel mondo dell’ideale forcaiolo, questa frase già sarebbe una prova a carico valida per la condanna definitiva. Non vogliono vedere che è una frase evasiva a una persona del partito alleato, che gestisce i pacchetti di voti di FI, e che si conoscono da trent’anni.
Avete in mente concretamente che significa far politica locale?
Un lettore stila un programma immaginario da fondamentalismo grillino “secondo me dovrebbe fare in modo che i partiti si decidano a candidare solo persone che hanno passato un attentissimo screening e delle indagini preventive anche abbastanza invasive (che includano anche i titoli di studio per evitare imbarazzanti casi tipo FiD, i precedenti penali anche remoti, le proprietà e gli affari della famiglia, financo la condotta nella vita privata, ecc.)”.
Ma questo, caro ragazzo, è un proposito di dittatura. Nemmeno reale, ma ideologica, da Guardie Rosse di Mao. Nella democrazia – sistema imperfetto – gente imperfetta liberamente si candida, sgomita, concorre per un posto di potere.E chi si candida per posti di potere?Chi ha piacere ad esercitarlo, a mettere insieme interessi e forze diverse – e conosce un sacco di persone di ogni tipo, tutte attratte dal potere perché sperano di ricavarne un vantaggio. Sennò perché lo avvicinerebbero, finanzierebbero i partiti e i candidati? Per il grillino-tipo, chi cerca vantaggi dalla politica è un criminale. Invece ha ragione Borghi: “Non puoi dire che una cosa che avvantaggia una categoria o un privato per forza danneggia il pubblico”. Anzi il buono e grande politico, lo statista, è quello che convince tante persone, categorie, sindacati, che la proposta che lui avanza “conviene” anche a loro. Una categoria e un sindacato agisce “bene” in democrazia quando dimostra alle altre categorie, ceti e sindacati, che quello che alla sua categoria è vantaggioso, avvantaggia anche le altre – o il maggior numero di esse, o ancor meglio, la collettività intera . Ovviamente ci sono persone e categorie che guardano solo ai loro interessi e li perseguono (potendo) disonestamente, collusivamente, oppure con prepotenza: ciò è imperfetto e sgradevole, perché gli uomini sono imperfetti e per di più bassamente, ottusamente egoisti.
La dittatura degli Incorruttibili
Ma non si può impedire a priori. Perché impedendo a priori, con screening invasivi, ai “cattivi” di fare politica, si vuol ottenere la “repubblica dei Buoni”, degli Incorruttibili:la peggiore delle dittature, quella di Robespierre, l’Incorruttibile. La repubblica del Terrore.
«Non esistono politici innocenti ma colpevoli su cui non sono state raccolte le prove», assevera Davigo.
Travaglio addirittura allarga la retata: “Gli incensurati in Italia sono dei ladri non ancora scoperti”.
Asserzione offensiva per tutti quelli che sgobbano onestamente, ma peggio.
Qualunque altra dittatura, fascismo, è meglio di quella degli Incorruttibili. Il fascismo è umano, nel senso che il duce ci mette la faccia, e può essere incolpato; può essere anche convinto, ammansito, essere occasionalmente generoso e clemente. L’Incorruttibile non deflette perché agisce in base a “Ideali principi” impersonali che lui crede morali.
Lo capì benissimo il grande, tonante leonino Mirabeau quando riconobbe dai primi discorsi di Robespierre, pieni di moralità intransigente, lo sciacallo: “Giovanotto” gli disse, “non prendiamo l’esaltazione dei princìpi per il sublime dei principi”. E dei giacobini che stavano per imporre alla realtà sociale le formule illuminate e perfette nelle loro teste: “Non ho mai adottato né il loro sentimentalismo, né la loro metafisica, né i loro crimini inutili”.
Che vuol dire? Che se la Democrazia è il governo della società da parte della società, l’imperfezione e la discutibilità le sono connaturate, perché la società non è fatta di angeli del cielo, ma di uomini, tutti, di dubbia moralità, e di non eccelse aspirazioni.Anche una dose di clientelismo diventa inevitabile, nell’autogoverno della società dalla società. Anche continuare a frequentare il forzista con una condanna per concussione, che gestisce pacchetti di voti, e che conosci da trent’anni quando eri sindaco a Varese.
La vostra limpida coscienza si rivolta, grillini! Volete le dimissioni di Siri perché favoriva un reuccio delle pale eoliche che ha un socio occulto che sarebbe il referente di un capo mafioso…Ancora una volta, do ragione a Borghi: “Per la teoria dei 6 gradi di separazione (https://it.wikipedia.org/wiki/Sei_gradi_di_separazione ) …tu conosci sicuramente qualcuno che conosce un altro che conosce Riina. Io non ho idea della fedina penale di chi incontro, figurati se posso averla sui suoi “soci”.
Il grillismo vuole che il politico “onesto” chieda la fedina penale delle persone che incontra, e lo metta alla porta se è sporca. E’ un ideale astratto ed una idiozia nella vita concreta – dove chiunque di noi affronta tanti rischi, fra cui quello di fidarsi di un mascalzone. Sono i rischi della vita nell’aldiquà.Evitare i mascalzoni? Chiudetevi in convento (che poi…). Abolire i mascalzoni? Vaste programme. Da ghigliottina.
La soluzione di Travaglio e del suo Procuratore di riferimento è: mettere la realtà sotto la tutela permanente dei giudici d’accusa.
Siamo sicuri che i giudici siano governati da alta moralità ed ideali superiori? Io no.Anzi sono sicuro del contrario: una categoria che si è accaparrata tanto potere insindacabile, così apertamente di parte da mostrare che per avere “potere” rinuncia senza esitare alla “autorità”, che rifiuta ogni critica e la punisce con la forza delle sue sentenze, che nessun altro potere controlla, si è data molta libertà di malfare, di essere irresponsabile (tanto non paga le conseguenze), insomma di abusare del potere indebito. Magari trascurando i Casamonica per braccare Siri o Salvini. O Fontana, per la frase: “Hai visto che i tuoi consigli li ho seguiti quasi tutti”.
Dico: loro hanno beccato frasi del genere grazie a ore, messi, giorni e notti di intercettazioni di centinaia di conversazioni e ascolti ambientali, con schiere di agenti che sbobinano le registrazioni. Se potessimo “noi” intercettare le conversazioni dei procuratori, volete che non dicano mai farsi simili, degne di sospetto, quando parlano fra loro?
Un paio di lettori meritando una risposta:
Uno: “ Mi fanno ridere quelli che dicono che il nord finanzia il sud. Intanto il nord è pieno di boss e di mafiosi di ogni genere che ormai da decenni si sono trasferiti stabilmente e praticano li la loro bella attività criminale organizzata..
Un altro: “A me sembra che Blondet cerchi un appiglio per non ammettere che il “buon governo” della Lombardia era incancrenito da corruzione ed infiltrazioni mafiose come una Calabria qualsiasi”.
No, caro, il Nord finanzia il Sud, è un fatto oggettivo. Negarlo significa essere meschini, falsi e senza spirito civico, perché almeno bisognerebbe riconoscere che ci sono cittadini che stanno lavorando e contribuendo al bene comune. Il telefonino che avete in tasca, il computer su cui scrivete, metà del grano che mangiate – ed ogni singolo litro di benzina che mettete nel serbatoio – ve lo hanno comprato gli italiani esportatoriche – esportando – hanno guadagnato la valuta estera (euro compreso) con cui si comprano le merci e le materie prime che voi non producete.
Imprenditori e “prenditori”: la differenza
Quanto alla “Lombardia è infiltrata come una Calabria qualsiasi” non solo è una calunnia ingiusta e sanguinosa, che rivela uno spirito meschino, malvagio e nichilista. E’ anche una manifestazione di ignoranza proveniente da un livello arretrato di civiltà economica e industriale: la “cultura” dei padroncini, dei palazzinari, dei papà di Di Maio e Di Battista che pagano in nero, le cui attività economiche non possono che dipendere dall’attaccarsi a qualche lavoro pubblico, da cui la calunniosa espressione di Di Maio che chiama gli imprenditori “prenditori”. Quando diffamate la Lombardia, state sputando su una realtà di cui non sapete e non capite nulla, perché non siete al livello di cultura industriale che vi servirebbe. Per esempio, pochi giorni fa il Gruppo Arvedi di Cremona (acciai) s’è aggiudicato una commessa da un miliardo vendendo in Usa (alla US Steel Corporation) un impianto per la produzione di laminati d’acciaio ultrasottili per auto ed elettrodomestici, ottenuto con un processo rivoluzionario – dalla colata alla laminata “in continuo” – secondo una tecnologia rivoluzionaria inventata in casa, la tecnologia Arvedi ESP (Endless Strip Production) con un risparmio decisivo di materiale ed energia. E tutto chiavi in mano: ingegneria, impiantistica, hardware e software per il controllo automatizzato. Anche il presidente Trump ha parlato del progetto con lode e meraviglia.
E non c’è solo Arvedi. Andate per curiosità a vedere cosa significa “Ucimu”, http://www.ucimu.it/home/
e vedrete che il Nord – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna ( meno il Piemonte) è ai primi posti mondiali per l robotica industriale, le macchine utensili intelligenti. Le cui industrie non hanno bisogno di lavori pubblici, esportano da sé e portano qui le decine di miliardi che guadagnano con l’export – anche per tutti voi. E vi pagano telefonino e benzina, pure.
E voi immaginate che la Lombardia sia “incancrenita dalla corruzione” piena “di boss mafiosi”. Insomma non riuscite nemmeno a immaginare che in Italia esitano regioni migliori delle vostre. Odio e invidia che non fanno onore e vi lasciano nell’arretratezza dove non esistono imprenditori ma “prenditori”.
Ma voi avete meno colpe di Marco Travaglio. Che in questi giorni scrive pezzi con la bava alla bocca, in cui si capisce che gode sconciamente, pornograficamente, delle manette.
Il centrodestra rinasce a San Vittore! – Le due retate: ce n’è per tutti! – Lombardia: 95 indagati!
Si prova ripugnanza e imbarazzo, dove vedere un uomo che eiacula per un turpe piacere che si procura immaginando la nuova Tangentopoli: “il vero cancro che si mangia l’Italia e ne blocca la crescita non sono gli immigrati, non cantieri bloccati”, sbava ma una classe politica e imprenditoriale corrotta alle radici”, scrive, in evidente delirio da voluttà.
“Nulla è cambiato rispetto a 30 anni fa….Anche a Milano i tangentisti non cambiano mai … stesse prassi, stesse facce, stessi ristoranti… Manca solo Formigoni, momentaneamente impedito dalle sbarre. Al suo posto c’è il governatore leghista Fontana, per ora non indagato, ma parte lesa di una istigazione alla corruzione a sua insaputa…”.
Nella sua orgasmica erezione, sputa sul povero Formigoni che è in prigione. Una bassezza speciale, perché il precedente presidente, sta pagando, docilmente, la condanna, a 72 anni. Paga per il sistema CL di occupazione della Regione più ricca d’Italia, con la migliore sanità e il ricco ente fiera attorno a cui, certo, girano milioni.
Le Regioni: perché nacquero corrotte
Ci sarebbe molto da dire sulle Regioni: io me lo ricordo, quando furono create senza che se ne sentisse necessità, per ordine internazionale (a volerle fu Ugo la Malfa, massonico capo del microscopico partito Repubblicano, referente degli USA e perciò da associare obbligatoriamente a tutti i governi DC) nell’ambito del progetto generale e di smantellamento degli stati nazionali e “regionalizzazione” dell’Europa Unita. Per neutralizzare la potenza dirompente che esse avrebbero esercitato sulla unità nazionale, Giulio Andreotti pensò bene di ingolfare le Regioni con la gestione della sanità pubblica: ingombrante compito e grassa mammella clientelare che – pensava – le avrebbe distratte dal coltivare impulsi separatisti. E’ per questo che il servizio sanitario “nazionale” è in realtà un servizio “regionale” di qualità molto diversa a violazione dell’uguaglianza dei cittadini. La concretezza della realtà: per salvaguardare l’unità nazionale (sempre pericolante), il divo Giulio pose scientemente le basi della corruzione, tangenti e business sanitario-ospedaliero. Le Regioni sono state altrettanti buchi nel secchio della spesa pubblica, ormai uno scolapasta da cui escono rivoli e fiumi. In Lombardia, nonostante tutto, non proprio fiumi.
E a 72 anni il governatore Formigoni della Regione meglio amministrata d’Italia s’è costituito e ora è in carcere a scontare la pena: oltre cinque anni.
Travaglio gode a pensarlo “impedito dalle sbarre”. Resta la perplessità su altri governatori di Regioni malissimo governate, che la Giustizia non ha così accanitamente voluta in galera.
Io non posso dimenticare che la Giustizia che travolge e arresta in queste ore, è quella che ha decretato che questo è stato un suicidio.