9 dicembre forconi: 01/05/19

sabato 5 gennaio 2019

SCONTRI A PARIGI TRA LA POLIZIA E I GILET GIALLI


GLI AGENTI HANNO USATO I LACRIMOGENI PER BLOCCARE IL CORTEO CHE TENTAVA DI PASSARE SUL PONTE PEDONALE SULLA SENNA NEI PRESSI DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE 

È L'OTTAVO SABATO DI MANIFESTAZIONI IN DIVERSE CITTÀ FRANCESI. "MANIFESTEREMO QUI TUTTI I SABATI, CONTINUEREMO PER TUTTO IL 2019"

proteste dei gilet gialliPROTESTE DEI GILET GIALLI

Sale la tensione tra polizia e i gilet gialli in Francia: gli agenti - riferiscono media locali - hanno usato i lacrimogeni a Beauvais, a nord di Parigi, e a Montpellier (sud della Francia) per disperdere le manifestazioni, mentre a Saint Malo la polizia ha fatto sgomberare i dimostranti che impedivano l'accesso al porto, fermando due persone. A Beauvais, dove si trova uno degli aeroporti della regione parigina, la polizia ha usato i gas per impedire al corteo di raggiungere il centro della città.




proteste dei gilet gialliPROTESTE DEI GILET GIALLI
Gilet gialli sono scesi in piazza per quello che chiamano l''atto VIII', ovvero l'ottavo sabato di manifestazioni in diverse città francesi, tra cui Parigi, dove tra le 5 e le 600 persone si sono radunate sugli Champs Elysees, accanto all'Arco di Trionfo. "Manifesteremo qui tutti i sabati, continueremo per tutto il 2019", ha detto al megafono Sophie, una dei manifestanti di questo gruppo, secondo i media francesi.
proteste dei gilet gialliPROTESTE DEI GILET GIALLI



"Faremo sì che i cittadini si riprendano il potere. Vogliamo degli stati generali organizzati dal popolo per il popolo". Altri gridavano "dimissioni di Macron", mentre accendevano fumogeni e bloccavano il traffico. Questi manifestanti, secondo quanto indicato dalla prefettura, dovrebbero dirigersi verso la piazza della Borsa.

proteste dei gilet gialliPROTESTE DEI GILET GIALLI
Ma la riunione principale dovrebbe tenersi alle 14 davanti al municipio di Parigi, dove i gilet gialli intendono leggere la loro 'risposta' alle promesse del presidente Emmanuel Macron, e quindi marciare verso l'Assemblea Nazionale. Altri gilet gialli si sono radunati presso l'aeroporto di Beauvais, dove sono stati bloccati dalla polizia, e al porto di Ille-et-Vilaine a Saint Malo. Blocchi stradali o ferroviari anche a Avignone, Marsiglia, Sedan (Ardenne) e in altre località.

Fonte: qui


Gilet gialli, violenti scontri a Parigi: ruspa sfonda la porta di un ministero

Guerriglia in tutta la Francia nell’ottavo weekend di proteste contro Macron: auto e cassonetti ribaltati e incendiati nel centro della capitale, diversi manifestanti feriti da pallottole “flash ball” sparate dalla polizia

di Giuseppe Gaetano

Gilet gialli, violenti scontri a Parigi: ruspa sfonda la porta di un ministero

Sono sempre di meno ma fanno sempre più danni. 

Un gruppo di 15 gilet gialli ha sfondato con una ruspa la porta del ministero dei rapporti con il parlamento a Parigi, dove ha sede l’ufficio del portavoce del governo Benjamin Griveaux, evacuato dalla gendarmerie con alcuni suoi collaboratori: «Non non sono io che sono stato attaccato - ha commentato -, è la Repubblica, sono le nostre istituzioni». «Hanno sfondato la porta utilizzando una scavatrice» riferisce un testimone. L’edificio in rue de Grenelle, nel quartiere latino, è stato messo in sicurezza: il gruppo ha fatto irruzione nel cortile durante i disordini, scoppiati al termine del corteo, danneggiando i veicoli parcheggiati prima di fuggire.


Caen Normandia

Auto e cassonetti bruciati e ribaltati sulle strade, lanci di fumogeni, pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine in assetto antisommossa, che hanno risposto ai tentativi di forzare i cordoni con cariche, idranti e lacrimogeni: il copione già visto di violenze è cominciato con la luce e proseguito fino a tarda sera. Gli scontri più gravi nella capitale, dove sono stati dati alle fiamme anche una bandiera dell’Ue e il ristorante galleggiante sulla Senna: per disperdere la folla gli agenti hanno sparato i cosiddetti “flash ball”, proiettili non letali, centrando numerose persone. Ma tafferugli si sono verificati anche a Bordeaux, Caen, Le Mans, Avignone, Marsiglia. Almeno due persone sono state arrestate a Rouen, dove un attivista e 3 poliziotti sono rimasti feriti nell’incendio appiccato alle barricate. Sono solo alcune delle città messe a ferro e fuoco sabato dai circa 25mila manifestanti tornati in strada in tutto il paese contro l’esecutivo Macron, nell’ottavo weekend consecutivo di proteste.

La dimensione e l’intensità della rivolta sono però scemate nelle ultime settimane, anche per le concessioni del presidente su pensioni e salario: sabato scorso i dimostranti erano 32mila, alla protesta iniziale del 17 novembre se ne contarono ben 282mila. Anche in quest’ultima ondata di scontri si registrano tuttavia arresti e feriti. Pochi ma cattivi, insomma. Una contestazione iniziata per il ritiro delle tasse sul carburante e finita per estendersi e generalizzarsi contro il carovita e la globalizzazione. Finora si contano 8 morti, l’ultima vittima una donna caduta di moto a un blocco stradale a metà dicembre.

Fonte: qui

GOOGLE HA TRASFERITO 20 MILIARDI DI EURO DALL’OLANDA NEL PARADISO FISCALE CARAIBICO PER ELUDERE IL FISCO


I RICAVI DELL’ATTIVITÀ DEL MOTORE DI RICERCA SONO STATI TRASFERITI DA UNA CONTROLLATA IRLANDESE A UNA SOCIETÀ OLANDESE SENZA DIPENDENTI, E POI A UNA CASELLA POSTALE ALLE BERMUDA DI PROPRIETÀ DI UN’ALTRA SOCIETÀ IRLANDESE…


google evasione fiscale 1GOOGLE ELUSIONE FISCALE
Google ha trasferito dai Paesi Bassi a una società schermo nelle Bermuda 19,9 miliardi di euro nel 2017, evitando così di pagare miliardi di tasse. È quanto emerge da documenti ufficiali citati dal finanziario olandese FD.

Google, sussidiaria di Alphabet, ha trasferito in quello che è considerato un paradiso fiscale ben 4 miliardi in più rispetto al 2016. Le cifre provengono dai conti annuali della società olandese Google Netherlands Holding, depositati presso la Camera di commercio olandese alla fine del 2018.

La tecnica utilizzata per l’ottimizzazione fiscale sarebbe un combinato di “Doppio Irlandese” e “Sandwich Olandese”. Google, in pratica, avrebbe trasferito i ricavi da una controllata irlandese a una società olandese senza dipendenti, e poi a una casella postale alle Bermuda di proprietà di un’altra società registrata in Irlanda.

google evasione fiscale 2GOOGLE ELUSIONE FISCALE 
«Paghiamo tutte le tasse dovute e rispettiamo le norme fiscali di tutti i Paesi in cui operiamo in tutto il mondo», dichiara Google in un comunicato. «Google, come altre società multinazionali, paga la maggior parte delle imposte sul reddito nel suo Paese d’origine e abbiamo stabilito un’aliquota fiscale globale effettiva del 26% negli ultimi 10 anni» aggiunge il gigante americano.

Google, ma anche Apple, Facebook e Amazon - spesso indicati insieme con l’acronimo Gafa -, vengono regolarmente accusati di utilizzare meccanismi di elusione fiscale attraverso pacchetti finanziari. Le società trasferiscono i profitti realizzati in tutta l’Ue in un unico Stato membro, come l’Irlanda o il Lussemburgo, dove beneficiano di un’aliquota fiscale favorevole.

Fonte: qui

Mangiatoia migranti - Interrogata per due ore dal gip, la Giuntoli resta ai domiciliari

La presidente di Astir respinge le accuse fornendo al giudice e ai pm la sua versione sulla gestione dei centri accoglienza. Gli immigrati sono stati trasferiti tutti in altre strutture
di Francesco Albonetti
PRATO. Una gestione dell’accoglienza migranti definita "un po’ casalinga" dalla Procura, con accordi verbali per assegnare responsabilità agli operatori nelle varie strutture, ma senza un’investitura ufficiale e fissata per contratto. È quanto emerso durante l’interrogatorio di garanzia di Loretta Giuntoli, presidente di Astir e legale rappresentante delle cooperative Astirforma e Verdemela, che si trova agli arresti domiciliari dalla vigilia di Natale con l'accusa di frode nelle pubbliche forniture e di minacce nei confronti di alcuni dipendenti, nell'ambito dell'inchiesta della procura sulla gestione dei Centri di accoglienza straordinaria ai migranti.
Giuntoli ha risposto a tutte le domande del gip Francesca Scarlatti e a quelle dei pubblici ministeri Egidio Celano Laura Canovai, un interrogatorio durato un paio di ore. Il difensore Nicola Badiani, almeno per il momento, non ha chiesto la revoca della misura cautelare, per cui Loretta Giuntoli, 72 anni, resta agli arresti domiciliari. Già si erano avvalsi della facoltà di non rispondere gli altri due indagati, il legale rappresentante della cooperativa Humanitas Roberto Baldini e il diacono Alberto Pintus, quest'ultimo vice-direttore della Caritas diocesana, interdetti per nove mesi dalla professione.
Otto sono i Cas - centri di accoglienza straordinaria - sotto la lente della Digos: tre a Prato, tre a Carmignano, due a Poggio a Caiano. Un centinaio di profuhi gestiti oltre che dalle cooperative presiedute da Loretta Giuntoli, dalla cooperativa Humanitas, anche questa riconducibile al Consorzio Astir. Le accuse riguardano una serie di violazioni sulla convenzione stipulata dalle coop sociali con la prefettura nel periodo di emergenza sbarchi, quando ai territori veniva chiesto dallo Stato un aiuto consistente sul fronte dell’accoglienza.
Quelle più gravi riguardano la fornitura di servizi ai profughi: un pasto al giorno anziché i tre previsti, pulizie inesistenti e nessun servizio di lavanderia. Alcuni richiedenti asilo sarebbero stati costretti a recuperare le lenzuola dalla spazzatura per coprirsi e ad accendere fuochi in giardino per cucinare. L’altra violazione contestata è il mancato servizio giornaliero e periodico di pulizia e igiene dei Cas. Ciliegina sulla torta: secondo quanto ricostruito dalla Procura, dei 35 euro assegnati dalla Prefettura per ciascun richiedente asilo, solo la metà sarebbe stata destinata alla gestione dei centri accoglienza.
La Giuntoli durante l’interrogatorio si è difesa puntando soprattutto sul fatto che non era lei ad occuparsi direttamente della gestione dei centri. Ha risposto anche all’altra accusa, cioè di aver minacciato i dipendenti chiamati a riferire in questura che avrebbero potuto perdere il posto. Frattanto la Prefettura negli ultimi giorni dell’anno ha trasferito in altre strutture tutti i migranti, anche gli ultimi sei rimasti a Poggio e Carmignano.


Fonte: qui

"Accogliamo noi i migranti", "Basta ricatti". Scoppia la lite Di Maio-Salvini

LaPresse
© Fornito da Il Giornale Online 

Il governo si spacca sui migranti. E questa volta lo scontro è frontale, anche se via social. Da una parte Luigi Di Maio (con Conte) e dall'altra Matteo Salvini. Proprio mentre il ministro dell'Interno deve far fronte agli attacchi della sinistra contro il suo dl Sicurezza, il vicepremier grillino piazza una bomba che odora di terremoto per l'esecutivo. E che rischia di incrinare il rapporto tra M5S e Lega.
Al centro della lite ci sono i 49 migranti a bordo delle due navi Ong. Sea Watch e Sea Eya da giorni navigano in mare aperto senza avere un porto dove riparare. Malta ha permesso loro di entrare in acque territoriali, ma non ha autorizzato lo sbarco. E così alla fine Di Maio sembra aver accolto continui appelli di Ong, sinistra e dei vari Saviano ad aprire i porti italiani (anche se solo in parte).
"Per me nessun bambino con la sua mamma può continuare a stare in mare ostaggio dell'egoismo di tutti gli Stati europei - scrive Di Maio - Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all"Europa intera".
Il ministro del Lavoro assicura che questo non significa "cedere al ricatto" di chi chiama in causa solo l'Italia per risolvere la questione delle due navi Ong. Ma la precisazione non sembra bastare a Salvini, che non intende fare in alcun modo passi indietro.
Pochi minuti dopo il post "di apertura" di Di Maio, infatti, arriva gelida la replica del ministro dell'Interno. "Una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l"Italia. La nostra Italia che ha già accolto quasi un milione di persone negli ultimi anni, la nostra Italia dove più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta. Il traffico di esseri umani va fermato: chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come già fanno in tanti, non con i barconi. Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti". La linea del leader della Lega è chiara: "Meno partenze, meno morti". Lui, insomma, "non cambia idea".
Fonte: qui
Sicurezza, Di Maio: "Nessun governo dirà mai a un sindaco 'disubbidite a una legge dello Stato'" (Rai News)
Lettore video di: RAI (Informativa sulla privacy)

Cade dal lettino del pronto soccorso e muore in ospedale Roma, indaga la procura

© REPORTER
È caduto il giorno di Natale dal lettino del pronto soccorso dove era ricoverato per una polmonite e qualche giorno dopo è morto. La vicenda, accaduta al policlinico Tor Vergata, è oggetto ora di una indagine della Procura di Roma che ha disposto oggi l’autopsia sul corpo dell’uomo, 67 anni, deceduto nella notte tra il 2 e il 3 gennaio. L’inchiesta, in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo, è al momento contro ignoti. Dovrà chiarire se il paziente sia stato adeguatamente controllato e fare luce sulla carenza di posti letto che avrebbe fatto permanere l’uomo su una barella in pronto soccorso. L’autopsia dovrà inoltre stabilire se vi sia un nesso causale tra il trauma riportato dal paziente dopo la caduta e la sua morte.
Il Policlinico Tor Vergata, da parte sua, in una nota, sottolinea che il paziente «non è stato mai lasciato nel corridoio del pronto soccorso», bensì assistito all’interno della sala Emergenze del pronto soccorso «dove sono state somministrate le cure e sono stati eseguiti tutti gli accertamenti diagnostici necessari, come riportato in cartella clinica».
L’ospedale ricostruisce dettagliatamente l’accaduto. Il paziente è giunto al «Pronto Soccorso in codice rosso per le complesse patologie cardiopolmonari che ne hanno reso necessario il ricovero immediato in sala Emergenze, l’area del Pronto Soccorso dotata di attrezzature ed assistenza paragonabili ad una Terapia Intensiva (Sala Rossa)». Sono stati quindi subito approntati gli accertamenti e le terapie del caso.
Alle 2 di notte del 25 dicembre il paziente era nella sala Emergenze «su un lettino, mantenuto in posizione di sicurezza con spondine laterali alzate, si è repentinamente spostato nell’intenzione di mettersi in piedi nonostante fosse in ventilazione assistita ma le gravi condizioni di fragilità e debolezza hanno determinato una caduta repentina. Il personale gli ha prontamente prestato soccorso», prosegue il Policlinico.
Al momento dell’arrivo al pronto soccorso le condizioni cliniche del paziente «sono subito apparse particolarmente gravi - ricostruisce il nosocomio -. L’uomo è stato sottoposto a numerosi accertamenti diagnostici ed ha iniziato i trattamenti terapeutici necessari per le patologie presenti al momento dell’ingresso». Tre giorni dopo la caduta dal lettino, continua la nota, «le condizioni del paziente, inizialmente stabili, sono divenute critiche nelle prime ore del 28 dicembre a causa di una emorragia cerebrale. Il paziente è stato sottoposto a intervento neurochirurgico e successivamente ricoverato in Terapia Intensiva, il paziente è deceduto il giorno 3 gennaio».
Fonte: qui

Mutuo a tasso zero 2019, come funziona

Gtres
© Gtres

All’interno del cosiddetto “Pacchetto Sud”, la legge di Bilancio 2019 ha previsto il mutuo a tasso zero. Si tratta di una misura economica rivolta alle coppie che hanno già due figli e che entro il 2021 prevedono di allargare il nucleo familiare con un terzo nascituro.

Mutuo a tasso zero per terzo figlio

In particolare, la misura prevede a partire dal 1° gennaio 2019 la possibilità di erogare un mutuo a tasso zero per l’acquisto della prima casa fino a un valore massimo di 200.000 euro e una durata massima di 20 anni, nonché la concessione di un terreno a uso agricolo nella stessa area della casa. I soggetti interessati dalla misura sono le coppie che hanno già due figli e che entro il 2021 progettano di farne un terzo.
I terreni agricoli e le rispettive case da acquistare usufruendo del mutuo a tasso zero si trovano nel Sud Italia, si tratta di terreni dismessi o in stato di abbandono di attuale proprietà dello Stato o di privati.

Mutuo a tasso zero, i requisiti del finanziamento

A poter beneficiare del mutuo a tasso zero sono le coppie con due figli intenzionate ad avere un terzo figlio entro il 2021.

Mutuo a tasso zero, l’importo

Il mutuo a tasso zero potrà avere un valore massimo di 200.000 euro e una durata massima di 20 anni.

Fonte: qui