9 dicembre forconi: novembre 2018

venerdì 30 novembre 2018

I 49 FURBETTI DEL CARTELLINO INDAGATI IN SICILIA?


UNDICI PERSONE SONO STATE ARRESTATE: ECCO COME RIUSCIVANO A MANIPOLARE IL SISTEMA DELLE PRESENZE – VIDEO

Alessandro Camilli per www.blitzquotidiano.it
furbetti del cartellino in sicilia 5FURBETTI DEL CARTELLINO IN SICILIA 
Moglie gelosa aveva un rovello: e se il fedifrago mi mette le corna, quando lo fa? Il rovello a un certo punto si sposò con un sospetto, meglio con una intuizione: il tempo per mettermi le corna lo trova durante l’orario di lavoro. Impossibile? Nulla di più facile. La signora e moglie gelosa conosce il mondo dove vive: l’Italia, la Pubblica Amministrazione, Palermo, gli uffici e i dipendenti della Regione. Nulla di più facile che il tempo del lavoro fosse in realtà il tempo di tutt’altro, corna comprese.
E così la signora gelosa si rivolse alla Guardia di Finanza. Gelosa e vendicativa, la moglie tradita, non la Guardia di Finanza. Indagini, ma non c’era molto da indagare. Era evidente, si andava a colpo sicuro. Timbravano il cartellino e se ne andavano. A fare tutt’altro che lavorare. Sempre, d’abitudine. In tanti. E si aiutavano nell’impresa: se oggi non puoi o non ti va di prenderti il fastidio di timbrare e andartene, te lo timbro io e poi tu ricambi un altro giorno…
furbetti del cartellino in sicilia 4FURBETTI DEL CARTELLINO IN SICILIA 
Gli indagati sono 49, agli arresti domiciliari sono in undici. Disponibili i soliti video con quelli che strisciano il cartellino e se ne vanno. Volti oscurati a norma…a norma di qualcosa che deve essere giusto ma che indica che c’è qualcosa di falso in questa storia, in queste storie. Qualcosa di falso oltre la falsa timbratura del badge, oltre il finto rispetto dell’orario di lavoro, oltre il finto lavoro.
tradimento 1TRADIMENTO 
Di storie e cronache dei cosiddetti furbetti del cartellino ne sono ormai pieni i telegiornali e i giornali, è quasi una rubrica fissa. Quante volte? Alle cronache decine e decine. Dove? Ovunque. Da quanto tempo? Da anni e anni. Quante indagini? Una caterva. Quanti scoperti? Centinaia e centinaia.
Eppure si continua per ogni dove della Pubblica Amministrazione. Si continua a far finta di lavorare, a rubare di fatto lo stipendio, a truccare la firma del cartellino, ad amputare se non azzerare l’orario di lavoro. Si continua perché se va male, se scoperti, se indagati niente meno che arresti domiciliari.
furbetti del cartellino in sicilia 7FURBETTI DEL CARTELLINO IN SICILIA 
Durano un po’, poi passano. Dovrebbero essere una intollerabile vergogna civile, trascorrono tra la solidarietà più o meno espressa della comunità di lavoro e di quartiere, tra le frasi: una brava persona, una famiglia educata, non si rovina una famiglia per uno sbaglio…
Passati gli arresti domiciliari, più simili ad una vacanza forzata che ad una pena afflittiva, si paga sul luogo di lavoro la grave inadempienza, l’aver fatto finta di essere al lavoro, sistematicamente e in maniera organizzata? Insomma li licenziano? Solo sui giornali. Solo nei titoli dei giornali ci sono i licenziamenti. Nei titoli dei giornali e nelle dichiarazioni dei ministri competenti.
Nella realtà non li licenziano mai. Un cento approssimativo dice che in un anno di licenziamenti veri per chi truffava la Pubblica Amministrazione da dentro ce ne sono stati che non arrivano a dieci. Neanche dieci su centinaia e centinaia presi con le mani nella marmellata. Presi e ripresi dalle telecamere. A volto coperto, anzi pixellato dalle tv. Il che sarà anche omaggio alla privacy e sarà anche garanzia dovuta e attestata.
Però quel volto resi irriconoscibile annuncia che il furbetto del cartellino, una volta passato il momentaneo incidente dell’inchiesta, torna. Torna al posto di stipendio che occupava prima (parlare di posto di lavoro è parola grossa nel caso in specie) Torna, irriconoscibile tra gli altri. Torna tra gli altri.
nel tradimento parla il linguaggio del corpoNEL TRADIMENTO PARLA IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Saranno le leggi dolci o la lenta applicazione di leggi non lasche…sarà la pigrizia prudente e in fondo complice della Pubblica Amministrazione  (se lo licenzio mi fa causa e perché proprio io dirigente devo prendermi questa rogna..?)…sarà che alla fine tutti a dire onestà, onestà, in galera, in galera ma solo fino a che non riguarda il vicino, il parente, l’amico, il collega.
furbetti del cartellino in sicilia 1FURBETTI DEL CARTELLINO IN SICILIA
Sarà quel che sarà, anzi quel che è. Ed è che nella Pubblica Amministrazione se a lavorare non ci vai, se sei assenteista di vocazione e professione lo stipendio non lo perdi praticamente mai. L’unico che ti può mettere nei guai è un partner geloso, ma sono guai che passano. Garantito. 

Eccolo cosa c’è di falso in queste storie tutte uguali, c’è di falso che imbrogliare lo Stato e il prossimo fingendo di lavorare comporti il rischio reale di essere licenziati. 

Quindi…continuano.    
Fonte: qui

PERCHE' SI E' SCHIANTATO IL BOEING NUOVO DI ZECCA DELLA LION AIR?


I DATI RECUPERATI DALLA SCATOLA NERA RIPORTANO CHE I PILOTI HANNO LOTTATO FIN DALL’INIZIO PER CONTROLLARE L’AEREO, TENENDO IN ALTO IL MUSO CHE, INVECE, PUNTAVA VERSO IL BASSO 

DIETRO ALLA TRAGEDIA POTREBBE ESSERCI UN'AVARIA AL SISTEMA AUTOMATIZZATO CHE RICEVEVA DEI DATI SBAGLIATI DAI SENSORI DI VOLO… (VIDEO)


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I piloti del volo Lion Air, che il mese scorso si è schiantato con 189 persone a bordo, tra cui un ragazzo italiano, lottarono quasi fin dall'inizio per controllare l'aereo. E' quanto scrive il 'New York Times', citando i dati recuperati dalla scatola nera.

I piloti tentarono più di una ventina di volte di mantenere in alto il muso dell'aereo, che invece puntava pericolosamente in basso, apparentemente a causa di un'avaria al sistema automatizzato, che riceveva dei dati sbagliati dai sensori di volo. 

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La Commissione nazionale dei trasporti indonesiana dovrebbe rendere pubblico in queste ore un rapporto preliminare sul disastro. Il Boeing 737 MAX 8 si è schiantato in mare a una velocità di 724 chilometri all'ora, 11 minuti dopo il decollo dall'aeroporto internazionale di Giacarta, lo scorso 29 ottobre. Tutte le 189 persone a bordo sono rimaste uccise.

LE IPOTESI Gli investigatori si stanno concentrando sul ruolo che nell'incidente potrebbe avere avuto una nuova funzionalità del Boeing, conosciuta come 'manoeuvring characteristics augmentation system' (MCAS).
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Il sistema è stato installato dalla Boeing sui suoi 737 di ultima generazione, per impedire che il muso dell'aereo punti troppo in alto, causando lo stallo del velivolo. Ma nell'incidente del mese scorso, scrive il Nyt, il sistema sembra aver spinto il muso del Boeing in basso, dopo aver ricevuto informazioni sbagliate dai sensori.

Fonte: qui

“IL PROBLEMA DELL’EUROPA E’ LA GERMANIA NON L’ITALIA”


L’ECONOMISTA SERGIO CESARATTO: “BERLINO VUOLE SFRUTTARE L'UE, NON GUIDARLA. GRAZIE ALL'EURO SI ARRICCHISCE CON LE CRISI ALTRUI E LA GRECIA LO DIMOSTRA 

LA FRANCIA, ECONOMICAMENTE MOLTO DEBOLE, È UN FANTOCCIO DELLA GERMANIA. OGGI LA BCE DOVREBBE…”

Carlo Tarallo per “la Verità”
SERGIO CESARATTOSERGIO CESARATTO

Sergio Cesaratto, economista critico italiano, tra i più noti a livello internazionale, è professore ordinario di politica monetaria e fiscale dell'Unione economica e monetaria europea, economia della crescita e post-keynesian economics all'università di Siena.
Il suo ultimo saggio è intitolato “Chi non rispetta le regole? Italia e Germania, le doppie morali dell' euro”.

Professor Cesaratto, secondo lei chi è che non rispetta le regole europee?
«L' idea del libro è che quello che non ha funzionato in Europa non è certo colpa dell'Italia. L'Italia ha messo in campo una operazione di risanamento fiscale già dagli anni Novanta, prima dell'euro. Risanamento pagato molto caro: è calata la domanda interna, la produttività non è cresciuta, è stagnata se non diminuita. L'Italia ha fatto uno sforzo enorme, pagato con tagli alla spesa pubblica e effetti negativi sulla domanda interna.

La Germania invece con l'euro ci ha guadagnato, ha perseguito una sua vecchia politica di tenere l'inflazione più bassa degli altri. Con sistemi di cambi fissi come l'euro, gli altri Paesi hanno rinunciato alla possibilità di svalutare, di guadagnare competitività. La Germania ha guadagnato con la crisi del 2008: l'euro si è indebolito e ha rafforzato le esportazioni tedesche»

La Germania ha contribuito all' esplosione della crisi?
draghi merkelDRAGHI MERKEL
«Certamente. La crisi è stata causata dall' indebitamento di alcuni Paesi europei periferici: Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda. Questi Paesi ricevevano prestiti dalla Germania, che si traducevano in acquisto di beni tedeschi. Una politica mercantilista, quella di Berlino: tenere bassi i salari interni, così i profitti sono alti, e il sovrappiù dei prodotti viene venduto all'esterno. Ma è una politica che ha le gambe corte: i Paesi periferici vedono crescere il loro debito, c'è scarsa fiducia sulla loro capacità di restituirlo e scoppia la crisi. Il modello tedesco è incompatibile con un' unione monetaria. Il problema dell' Europa è la Germania, non l'Italia».

DONALD TUSK ANGELA MERKEL GIUSEPPE CONTE MOAVERODONALD TUSK ANGELA MERKEL GIUSEPPE CONTE MOAVERO
Come dovrebbe cambiare l'Europa?
«La Germania dovrebbe espandere di più il proprio mercato interno, aumentando i salari, ma la verità è che i tedeschi non vogliono fare la locomotiva. La locomotiva dell' economia mondiale sono gli Stati Uniti, che con la loro domanda interna tengono su l'economia del globo. Gli Usa da sempre chiedono a Germania, Giappone e Cina di fare altrettanto. Nel 2008, 2009 e 2010 la Cina l'ha fatto, ha sostenuto la domanda mondiale. La Germania no. I dazi americani la Germania se li cerca. Vuoi solo vendere e non vuoi comprare, gli altri in qualche modo reagiscono».

Lei scrive che la Germania ha bisogno di avvalorare l'illusione che anche la Francia abbia voce in capitolo in Europa, per non dare l'impressione di una egemonia
giuseppe conte angela merkelGIUSEPPE CONTE ANGELA MERKEL
«La Francia è un fantoccio della Germania. La Francia è economicamente molto debole, per certi versi più debole dell' Italia. La Germania ha bisogno della finzione che in Europa si è in due a governare, ma del resto si è visto: le proposte di riforma dell' eurozona di Emmanuel Macron sono assolutamente timide e la Germania spesso ha detto di no e qualche volta ha fatto finta di dire di sì, come ha fatto la settimana scorsa davanti alla proposta su un minimo di bilancio europeo, ma si tratta di 20 miliardi. Come dire: nemmeno una finanziaria italiana. Parliamo sostanzialmente di una presa in giro».

La Germania vuole cambiare le regole europee: secondo lei cosa ha in mente?
banca centrale europeaBANCA CENTRALE EUROPEA
«Cosa ha in mente la Germania non è chiaro, tranne che i propri interessi. Dell'Italia non gliene può importare di meno, tutte queste chiacchiere su una solidarietà europea lasciano il tempo che trovano. L'Italia è un Paese che, se c'è o non c'è, alla Germania non interessa più di tanto. Certo, può comprare qualche buona impresa italiana, come la Ducati (controllata da Audi, ndr), ma di tutto il resto le importa poco.

La Germania vuole, come ha chiaramente detto, che i mercati sanzionino l'Italia. Affinché questo accada, la Bce non deve intervenire a sostegno dei titoli italiani. Uno Stato è lasciato alla mercè dei mercati, con la Commissione europea che li aizza: questa è la situazione in cui ci troviamo. Sono indubbiamente molto forti, molto bravi, non solo loro, ma anche i francesi, Noi avremmo bisogno di più flessibilità, più domanda interna, di una banca centrale che ci sostenga».
DRAGHI MERKELDRAGHI MERKEL

E il quantitative easing voluto da Mario Draghi?
«Si questo l'ha fatto, ma il quantitative easing europeo è partito con sei anni di ritardo rispetto a quello americano. Sei anni di ritardo, che noi abbiamo pagato con l'aumento del debito dal 100% del 2007 al 130% di oggi. Il non far nulla della Bce e l'austerità ci sono costati 30 punti di rapporto debito/pil. Inoltre, con il quantitative easing la Bce ha comprato titoli di tutti i Paesi, tanto è vero che i tedeschi hanno il tasso di interesse sul Bund a 10 anni al 0,3/0,4%, noi ce l'abbiamo al 3,5 per cento in più.

È chiaro che così per i tedeschi è facile tenere le finanze pubbliche sane, ma non c'è ragione economica perché l'Italia paghi tassi di interesse così assurdi. Il Giappone ha tassi a zero con il rapporto debito/pil al 250%. Il debito pubblico giapponese è enorme, ma la banca centrale tiene i tassi a zero e quindi non è un problema».
QUANTITATIVE EASING DRAGHIQUANTITATIVE EASING DRAGHI

Cosa potrebbe o dovrebbe fare la Bce?
«La Bce potrebbe intervenire selettivamente sui titoli pubblici italiani se lo volesse. Tra l'altro, sarebbe obbligata a farlo, perché gli alti tassi di interesse sui titoli italiani si trasmettono poi sul costo dei nuovi mutui, sul costo del credito a famiglie e imprese.

La Bce, siccome deve garantire che il costo del credito sia il medesimo per tutti i Paesi europei, dovrebbe intervenire sui titoli pubblici italiani. Nel 2010/12 un po' lo ha fatto. Comprò solo alcuni titoli di Stato: italiani, spagnoli, irlandesi. Dovrebbe farlo anche adesso, non per sostenere lo Stato italiano, ma per garantire che i tassi di interesse per famiglie e imprese siano i medesimi».

Cosa pensa del braccio di ferro tra il governo italiano e la Commissione europea?
«Il governo italiano non è che stia violando chi sa cosa. È un attacco politico, quello della Commissione europea».

Fonte: qui


IL MINISTRO IN SENATO PROVA A SPIEGARE LA MANOVRA: “È MODERATAMENTE ESPANSIVA. DOPO LA CRISI DEL 2008 È AUMENTATA IN MODO INSOPPORTABILE L’AREA DI POVERTÀ E DISAGIO SOCIALE E NON C’È STATA STABILIZZAZIONE ECONOMICA” 

“LA PROSPETTIVA DI PROCEDURA DI INFRAZIONE OBBLIGA GOVERNO E PARLAMENTO A UN'OPERAZIONE DI VERITÀ. NON VOGLIAMO PARLARE DI RESPONSABILITÀ DEL PASSATO, MA…”

giovanni tria ministro dell economiaGIOVANNI TRIA MINISTRO DELL ECONOMIA

La manovra messa in campo dal governo è "moderatamente espansiva. Dopo la crisi del 2008 siamo ancora lontani da Pil e dalla disoccupazione di 10 anni fa: è aumentata in modo insopportabile l'area di povertà e disagio sociale e non è stato raggiunto l'obiettivo di riduzione del debito né il pareggio bilancio, non abbiamo avuto la stabilizzazione economica, sociale e della finanza pubblica". Lo dice il ministro dell'Economia Giovanni Tria intervenendo in Senato sulla manovra.

Se confermata dall'Ecofin l'opinione della Commissione europea sulla manovra italiana "apre alla prospettiva di procedura infrazione sul debito, una prospettiva che pone il governo e il Parlamento sovrano di fronte alla necessità di assumere una decisione di forte responsabilità e di attuare una operazione di verità", ha aggiunto il ministro dell'Economia.

TRIA E MOSCOVICITRIA E MOSCOVICI
"Non è nostra intenzione parlare di responsabilità del passato e ho ricordato che si tratta della nostra storia comune, anche se il dibattito domestico non ci consente di accettare la morale in tema di politica e crescita", ha aggiunto Tria dopo aver ricordato come negli ultimi anni ci sia stato "un aumento della spesa corrente per finanziarie la stagione dei tanti bonus con oneri che continuano a pesare sul nostro bilancio".

giovanni tria a porta a porta 2GIOVANNI TRIA A PORTA A PORTA



"Stiamo attentamente valutando, man mano che va avanti il disegno delle misure fondamentali, i loro costi effettivi, se si possano cioè trovare gli spazi finanziari per migliorare l'equilibrio tra la crescita e il consolidamento dei conti pubblici. In questa direzione il dialogo con l'Ue può trovare spazi nuovi", ha spiegato Tria, in Aula in Senato.

"Il Parlamento rimane il luogo istituzionale dove i miglioramenti alla proposta del governo possono essere realizzati e approvati. Il mio sincero auspicio è che, guardando ai fatti senza drammatizzazioni ma con lucidità, potremmo tutti insieme giungere ad una soluzione ottimale. Lo faremo senza rinunciare alle nostre priorità", ha detto ancora Tria.

Dopo il Cdm un nuovo vertice a Palazzo Chigi sulla manovra - Nuovo vertice sulla manovra, a quanto si apprende da fonti di governo, previsto a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri delle ore 13. Tra i temi sul tavolo della riunione - alla quale è prevista la partecipazione del premier Giuseppe Conte, dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e del ministro dell'Economia Giovanni Tria - ci sarà la manovra economia.

Fonte: qui



IL RISCHIO DEFAULT PER IL PAESE NON È NULLO (COME IN PASSATO): QUESTO È IL VERO MOTIVO DEL REPENTINO CAMBIO DI PASSO DI SALVINI E DI MAIO 

LO HA RICORDATO MATTARELLA A TUTTI I MEMBRI DEL GOVERNO CHE SI SONO SUCCEDUTI NELLA GIRANDOLA DI INCONTRI (E DI TELEFONATE) DEI GIORNI SCORSI CON IL QUIRINALE 

INCONTRI CHE IL COLLE HA DECISO DI RENDERE PUBBLICI PERCHÉ…

Marco Antonellis per Dagospia

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLAMOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA
Dal Colle giudicano assai positivamente i passi in avanti compiuti dai leader di 5Stelle e Lega Luigi Di Maio e Matteo Salvini per quanto riguarda il dialogo con l'Europa. Ciononostante ambienti del Quirinale avvertono che "c'è ancora molta strada da fare".

Soprattutto bisognerà mettere nero su bianco quelle che finora sono state delle aperture soltanto a parole e passare ai fatti. Insomma, dalle parti di Mattarella prevale un cauto ottimismo ma, si fa notare, ancora non è detta l'ultima parola: "Ci aspettiamo degli sforzi maggiori da parte per governo italiano".

di maio e salviniDI MAIO E SALVINI




Le preoccupazioni del Quirinale non sono del tutto superate, anzi. Le vere paure del Colle sono state spiegate molto bene dal Direttore Generale di Bankitalia Salvatore Rossi: "I differenziali di rendimento fra titoli pubblici di Paesi dell'area prima della crisi erano molto contenuti. Ora il maggior rendimento richiesto da chi acquista titoli di alcuni Stati non è che la copertura dal rischio di 'fallimento' di uno Stato o addirittura di rottura dell'euro. Un rischio molto piccolo, naturalmente, ma non più nullo o quasi nullo come in passato".

salvatore rossiSALVATORE ROSSI
Insomma, c'è poco da stare allegri, il rischio default per il Paese non è affatto nullo. Ed è stato proprio questo che Mattarella avrebbe ricordato ai dioscuri Di Maio e Salvini e a tutti i membri del governo che si sono succeduti nella girandola di incontri (e di telefonate) dei giorni scorsi con il Quirinale.

Incontri che lo stesso Quirinale ieri pomeriggio ha deciso di rendere pubblici perché qualche politico stava tentando di accreditarsi come se avesse una corsia preferenziale con il Colle. Per questo motivo si è presa la decisione di far sapere di tutti gli incontri avuti recentemente dal Capo dello Stato (che in realtà sarebbero dovuti rimanere riservatissimi); Mattarella dialoga con tutti ma non ha corsie preferenziali per nessuno.

IN 5 ANNI I GRANDI GRUPPI DELLA TECNOLOGIA HANNO ELUSO 71 MILIARDI DI TASSE GRAZIE A DOMICILI NEI PARADISI FISCALI

IN ITALIA NEL 2017 IL LORO FATTURATO È STATO DI 1,8 MILIARDI E SAPETE QUANTO HANNO SGANCIATO IN TASSE? 60 MILIONI, OVVERO LE BRICIOLE…

(ANSA) - In 5 anni le 'big tech' hanno eluso 71 miliardi di tasse grazie a domicili in paesi a fiscalità agevolata. I giganti del web e del software dal 2013 hanno 'risparmiato' oltre 48 miliardi, mentre i ricavi sono cresciuti del 123% a 626 miliardi; Apple, che però genera la maggior parte dei suo fatturato in hardware, ha 'risparmiato' 23 miliardi. 

Lo dice l'analisi sulle multinazionali dell'Area studi Mediobanca. In Italia nel 2017 il fatturato delle WebSoft è stato di 1,8 miliardi, le tasse 60 milioni.

Fonte: qui

DOBBIAMO RISANARE I CONTI DELLO STATO? ANDIAMO A RECUPERARE LE TASSE DAI GIGANTI DEL WEB CHE DAL 2013 AL 2017 HANNO ELUSO 48 MILIARDI 

SONO 21 GRUPPI, DA APPLE A MICROSOFT, E HANNO UNA LIQUIDITA’ DI 425 MILIARDI ACCUMULATA GRAZIE A PRATICHE DI “EFFICIENTAMENTO” FISCALE GRAZIE A PAESI COME IRLANDA, LUSSEMBURGO, OLANDA (CHE FANNO DUMPING FISCALE E POI CON "LA FACCIA COME IL CULO" FANNO LA MORALE ALL'ITALIA)

MEDIOBANCA SUI BIG DEL WEB: «ELUSI 48 MILIARDI DI TASSE»

PROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA GOOGLEPROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA GOOGLE
Dal 2013 al 2017, le 21 WebSoft (software e web companies) hanno eluso 48 miliardi di imposte grazie al ricorso alla tassazione in paesi con fiscalità agevolata, per esempio in Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi. Nel solo 2017, circa i due terzi dell' utile ante imposte delle WebSoft è andato nelle nazioni con un fisco più leggero, per un beneficio fiscale che ha superato i 12 miliardi di euro, in virtù di un tax rate effettivo del 31% contro il 41% previsto.

È quanto emerge dal rapporto curato da R&S Mediobanca sulle multinazionali mondiali che fatturano più di 3 miliardi di euro all' anno. In particolare, il risparmio fiscale maggiore nell' arco di tempo che va dal 2013 al 2017 è stato per Microsoft che ha ottenuto un 'risparmio' complessivo pari a 17,4 miliardi, seguita da Google che ha pagato le tasse in Irlanda per un beneficio fiscale di 11,7 miliardi di euro. Per Facebook il 'risparmio' è stato di 4,6 miliardi, per Oracle di 6,1 miliardi.

UN TESORO DA 425 MILIARDI PER I COLOSSI DEL WEB
Antonella Olivieri per “il Sole 24 Ore”
LE TASSE DI APPLE E GOOGLELE TASSE DI APPLE E GOOGLE

I giganti del web e del software, censiti da R&S-Mediobanca, sono 21: rappresentano poco meno del 5% del giro d' affari e dell' occupazione dell' insieme delle 397 multinazionali del data-base, ma in Borsa pesano per circa un quinto della capitalizzazione totale delle quasi 400 società considerate: 3.666 miliardi di euro, sei volte l'intera Piazza Affari e più del Pil di un Paese come la Germania.

Il che la dice lunga sul rilievo che queste regine dell' immateriale hanno assunto nell'economia mondiale e sul livello di concentrazione che non ha pari nei settori tradizionali. Amazon, Alphabet (la holding di Google) e Microsoft, da sole, spiegano la metà del giro d'affari complessivo del drappello delle società web-soft che nel 2017 è stato di 625 miliardi di euro, più che raddoppiato (+123%) rispetto al 2013. In Borsa in questi giorni Microsoft ha addirittura superato per capitalizzazione Apple, scalzata dal gradino più alto del podio di Wall Street per la prima volta da otto anni.
google tasseGOOGLE TASSE

Liquidità per 425 miliardi
A spiegazione della "potenza di fuoco" di questi giganti, il dato più significativo che emerge dall' indagine è forse quello relativo alla liquidità che le 21 società (13 Usa, cinque cinesi, due giapponesi, una tedesca) hanno in pancia: 425 miliardi di euro, un tesoretto accumulato grazie anche alle azioni di "efficientamento" fiscale, tipiche di tutte le multinazionali che sfruttano i regimi più favorevoli dei Paesi in cui sono presenti.

In media la liquidità è pari al 36,5% del totale dell' attivo - il triplo rispetto alle multinazionali industriali, dove l' incidenza è pari in media all' 11,3% - con Nintendo, Microsoft e Alphabet che hanno cassa per oltre la metà del totale dell' attivo. Di questo tesoretto, 285 miliardi sono investiti in titoli a breve scadenza, la metà in titoli del Tesoro Usa.

QUANTO RISPARMIA GOOGLE IN TASSEQUANTO RISPARMIA GOOGLE IN TASSE
Si tratta in sostanza di una categoria di investitori "atipici", ma più rilevanti delle stesse banche, se si considera che i 285 miliardi investiti sono pari al 25% del loro totale attivo aggregato, un livello addirittura superiore al 23% delle banche Usa e al 21% dei maggiori istituti di credito mondiali. Niente a che vedere con gli investimenti in attività finanziarie delle multinazionali industriali che arrivano appena, in media, al 3,1% del loro totale attivo (con le nord-americane al 5,8%).

L'impatto della "sanatoria" Usa
La liquidità parcheggiata all' estero non può essere utilizzata negli Stati Uniti per acquisizioni, riacquisto di azioni proprie o pagamento di dividendi. E questo spiega perchè finora il tesoretto non sia stato utilizzato per il core business o a sostegno del valore del titolo. Con la riforma Trump - mirata al rimpatrio dei capitali - le cose sono però destinate a cambiare. Nel primo semestre di quest' anno si registra già infatti una tendenza all' aumento dei buy-back promossi da queste società.
PROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA APPLEPROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA APPLE

Nel 2017 però la riforma ha avuto l'effetto di far incassare al Fisco Usa un introito extra di tasse dell' ordine di 18 miliardi di euro solo dalle web-soft companies. La one time transition tax - così si chiama il "condono" Usa - prevedeva un' aliquota del 15,5% sulla liquidità rimpatriata e dell' 8% sugli asset non liquidi dichiarati: in cambio i capitali così "sanati" potranno essere utilizzati per le operazioni negli Usa prima vietate.

L'effetto sull' esercizio 2017 è stato quello di far pagare le tasse che "normalmente" queste aziende dovrebbero pagare se non ricorressero all' efficientamento fiscale. In valore assoluto, le 21 società considerate avrebbero dovuto pagare 37,9 miliardi di euro rispetto alle aliquote fiscali "statutarie" e di fatto sul 2017 hanno pagato 37 miliardi. In mezzo ai due dati ci sono i 12,1 miliardi di tasse in meno, risparmiate sfruttando i regimi fiscali più favorevoli, e i 17,9 miliardi in più pagati una tantum negli Usa.
ELLEKAPPA - GIGANTI DEL WEB E EVASIONE FISCALEELLEKAPPA - GIGANTI DEL WEB E EVASIONE FISCALE

In termini relativi il risparmio da "efficienze fiscali" è stato pari al 10,1% dell' utile lordo realizzato, il versamento una tantum al Fisco Usa ha rappresentato invece il 15% dei profitti ante-imposte. Il tax rate effettivo, che sarebbe stato pari al 15,9% degli utili tassabili, è stato per il 2017 pari al 30,9%. Dal 2018, con l' aliquota Usa scesa dal 35% al 21%, l' incidenza delle imposte effettivamente pagate sarà sicuramente inferiore a questo livello, con buona pace di tutti i tartassati chiusi nei confini nazionali.

Circa i due terzi dell' utile ante imposte delle web-soft è stato tassato in Paesi a fiscalità agevolata (come Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi), ma dal 2018 i vantaggi di non dichiarare utili negli Usa si ridurranno per effetto delle aliquote ribassate.

Facebook la più redditizia
Mediamente il margine Ebit del drappello è del 18,4% dei ricavi, secondo settore più redditizio dopo il farmaceutico dove la media è del 25,5%. Ma Facebook si distacca nettamente dalla media con un margine operativo del 49,7% (in aumento del 35,6% sul 2013), che è confrontabile - pur a distanza - solo con i livelli di redditività di altre aziende americane: Oracle che ha un margine Ebit del 36,4% e Booking del 35,8%.
Amazon prima per occupazione Le 21 società del comparto occupano oltre 1,6 milione di persone in tutto il mondo. Da sola Amazon conta 566mila dipendenti. L' aumento dell' organico complessivo - +112% rispetto al 2013 - è dovuto però in gran parte alle acquisizioni.

Fonte: qui

MAFIA NIGERIANA - SPACCIO, RITI VODOO, CANNIBALISMO, TRAFFICO DI PERSONE, LA RETE DI MENDICANTI DAVANTI AI SUPERMERCATI, LEGAMI CON I TERRORISTI AFRICANI

Daniele Capezzone per “la Verità”

Alessandro Meluzzi, psichiatra forense e criminologo, ha accettato di ragionare con La Verità su un' emergenza reale, e che però è sistematicamente derubricata, taciuta, «tenuta bassa».

Perché è così difficile parlare di criminalità africana in Italia, e in particolare di mafia nigeriana?
«Due ragioni. La prima è un pregiudizio culturale: siamo oltre il politicamente corretto, siamo all'autorazzismo. Alcuni si sentono rassicurati solo quando scoprono che il medio spacciatore che riforniva i nigeriani che hanno stuprato e ammazzato la povera Desirée Mariottini era un italiano. Trovare un italiano in fondo alla catena criminale consola radical chic e cattocomunisti, allevia il loro senso di colpa».

E la seconda ragione?
«L'oggettiva difficoltà di combattere una realtà di enorme forza. Non dimentichiamo che la Nigeria è il più ricco Paese africano. Questa criminalità, già potente di per sé, è in grado di procurarsi nessi e alleanze perfino inconfessabili».

Partiamo da un fatto nuovo: c'è un'occupazione militare del territorio italiano.
«Un controllo capillare. Sono sbarcati iniziando da business apparentemente poveri, tipo la prostituzione (anche minorile) e il piccolo spaccio di droga, magari loro delegato dalla criminalità italiana. Ma ora agiscono in proprio. Lagos e Benin City sono oggi due capitali mondiali del traffico di droga».

Proprio nel momento in cui (per evidenti ragioni di risorse) le forze dell'ordine hanno più difficoltà a avere una presenza capillare, qualcun altro ne approfitta
«Non solo arretrano le "forze del bene", ma pure le "forze male", cioè la criminalità italiana.
AFFILIATI ALLA MAFIA NIGERIANAAFFILIATI ALLA MAFIA NIGERIANA
Un importante mafioso (mio cliente per una consulenza tecnica) mi ha detto che è una follia questo tipo di apertura. Anche per l'attitudine a una violenza incontrollata: a Lagos se giri con un orologio da 200 euro, rischi non lo scippo, ma che ti taglino il braccio».

E quindi guadagna terreno un esercito di questo tipo
«Hanno una disponibilità illimitata di manovalanza a basso costo, e sono riusciti a modificare lo stesso mercato della droga. Sono ricomparse (a prezzi stracciati) droghe che ritenevamo quasi sparite. Oggi un minorenne può procurarsi una dose di eroina a 5 euro. E concorrono molti fattori: l'abbattimento dei costi, l'apparizione di nuove sostanze pericolosissime (l' eroina gialla) e un sostanziale regime di impunità, anche per le scelte di una parte della magistratura».
MAFIA NIGERIANAMAFIA NIGERIANA

Cioè?
«Per un migrante illegale che spaccia ci sono spesso pene bagatellari. Abbiamo perfino letto in qualche motivazione di sentenza che lo spacciatore "non aveva altro da fare, non aveva altre attività"».

Un tabù che sembra inviolabile è anche svelare il livello di sanguinosità e violenza di questa criminalità. Lei ha perfino evocato casi di cannibalismo.
«Non è un' evocazione o una mia teoria, ma un fatto. In base a riti voodoo, si può consumare il cuore del nemico ucciso, o berne il sangue. Gli antropologi africanisti lo sanno: è choccante, ma si tratta di cose tragicamente "normali", non eccezionali. Molti nigeriani ne parlano nelle intercettazioni. Gli uccisori della povera Pamela accennano alla possibilità di conservarne delle parti in frigorifero».
AFFILIATI ALLA MAFIA NIGERIANAAFFILIATI ALLA MAFIA NIGERIANA

Quindi rispetto ai connazionali c'è un mix di schiavitù economica e condizionamento della psiche.
«Assolutamente. Le ragazze nigeriane sono affidate a "maman" che le soggiogano con riti voodoo, e allora scatta una doppia minaccia: di ucciderle con la magia nera, e di colpire i loro parenti in Africa. Ecco perché non si ribellano e non parlano».

Per la mafia nigeriana l'alternativa è tra intesa e scontro con la criminalità italiana.
«Sempre il mafioso di cui parlavo mi spiegava che le mafie nazionali nemmeno sarebbero più in grado di combattere una tradizionale guerra di mafia: troppo grande ormai la disparità di uomini a favore dei nigeriani. E dov'è accaduto, a Castelvolturno, tra nigeriani e casalesi, hanno prevalso gli africani, ottenendo il controllo del territorio, inclusa la partita dei rifiuti».

Lo Stato sta a guardare?
«No, c'è un inizio di reazione. L'ottimo dottor Stefano Castellani della Procura di Torino ha portato a processo i primi 21 nigeriani, condannati per associazione mafiosa. Ma occorre capire che siamo come nella Sicilia dei tempi di Luciano Liggio, anni Cinquanta e Sessanta, quando anche pezzi di istituzioni negavano l'esistenza della mafia»
AFFILIATO ALLA MAFIA NIGERIANAAFFILIATO ALLA MAFIA NIGERIANA

Un altro ramo di attività sono le truffe online.
«Sì, c'è una parte più "innocua". Chi non ha mai ricevuto su mail un messaggio che dice "complimenti, lei ha vinto, ci mandi 1.000 dollari e ne riceverà eccetera eccetera"? Ma poi c' è la parte più devastante».

Il legame con il terrorismo, immagino.
«Certo, il legame con la parte islamista della Nigeria, i musulmani del Nord, a cui è riconducibile il feroce terrorismo di Boko Haram. Il finanziamento dei gruppi fondamentalisti, o anche il viceversa, cioè l'accesso ai soldi per il singolo clandestino qui in Italia, avviene con il meccanismo che il generale Giuseppe Morabito ha ben spiegato in un articolo sulla Verità, attraverso i "banchieri di strada" che, a una parola d' ordine, fanno circolare denaro. Senza lasciare tracce».
mafia nigeriana ai funerali di emmanuel chidi 3MAFIA NIGERIANA AI FUNERALI DI EMMANUEL CHIDI 3

E poi c'è il traffico illegale di persone, con ciò che comporta
«Attraverso questa intervista, rendo noto un caso su cui chiedo una risposta ufficiale.
Sono sbarcate a Salerno 26 ragazze strangolate. Qualcuno deve dire cosa sia successo: mi pare probabile che siano state uccise sul barcone. La Procura sta indagando, e una risposta mi pare indispensabile».

Percorso inverso. Siamo partiti dal macro per arrivare al micro. Invece ripartiamo dal micro: dal ragazzo, spesso simpatico e chiaramente impaurito, che chiede l'elemosina al bar sotto casa
«Ormai ci sono filmati che mostrano l'arrivo di pulmini la mattina presto che scaricano giovani per il primo turno, a cui poi seguirà il secondo. Ogni ragazzo - grazie ai nostri sensi di colpa - incassa tra i 50 e i 100 euro al giorno, ma a lui ne resteranno solo 2 o 3. Spero sia chiaro a tutti che se dai una moneta, stai finanziando un'organizzazione criminale».

Rompiamo l'ultimo tabù: la sessualità dei maschi immigrati che arrivano. Se fai arrivare valanghe di maschi giovani, non propriamente abituati al rispetto delle donne, non era scontato immaginare che potessero determinarsi episodi tragici?
mafia nigeriana ai funerali di emmanuel chidi 1MAFIA NIGERIANA AI FUNERALI DI EMMANUEL CHIDI 1
«Se importi 700.000 maschi soli, tra le tante mine (sociali, economiche) che hai innescato, c'è pure una mina sessuale terrificante. Episodi di stupro, rischio di malattie contagiose, dalla scabbia alla tubercolosi passando per l'Hiv. Chiedete agli infettivologi come sia cambiato il panorama della microbiologia in Italia negli ultimi anni E, dall' altro lato, nel contatto con lo spacciatore, molte ragazze devono sapere che non hanno più a che fare con una "larva umana", com' era il vecchio spacciatore di strada, ma con un potenziale stupratore».

Vogliamo dire - a mente fredda - qualche parola sui tragici casi di Pamela Mastropietro e Desirée
«Il video amatoriale che mi fu girato da Guido Crosetto, con la mia tesi esposta a caldo, fece 8 milioni di visite: sono stato il primo a parlarne, lo dico non per rivendicare meriti, ma per la fame e lo stupore dei cittadini di essere informati su cose a lungo negate e nascoste».
MAFIA NIGERIANAMAFIA NIGERIANA

Dicevamo di quei due omicidi
«Nel primo caso, mi pare che siano stati trattati in guanti bianchi coloro che erano sulla scena del delitto. Nel secondo caso, mi pare incredibile che sia venuta meno l'accusa di omicidio volontario, e che da violenza sessuale di gruppo si sia derubricata la cosa a abuso sessuale aggravato. Quindi non era un gruppo ma una "successione", tipo il talloncino numerato in salumeria? Mi pare un'offesa alla logica Davanti a una minorenne in coma violentata per 12 ore».

Per altre vicende tutte italiane l'atteggiamento anche mediatico pare diverso
«Ah certo. Per il muratore bergamasco Massimo Bossetti, tra gli applausi (non miei) è arrivata la condanna per omicidio premeditato della povera Yara Gambirasio, sulla base di un reperto di dna spurio, senza ripetizione dell' esame, senza prove, senza movente, e con altri 11 reperti di dna sul corpo della vittima. Qui invece».
BLITZ CONTRO LA MAFIA NIGERIANABLITZ CONTRO LA MAFIA NIGERIANA

Quello che lei dice è scomodo perché fa a pezzi la narrazione sui «profughi che scappano dalla guerra»
«Ma la Nigeria è il paese più ricco dell' Africa. Altro che fuga, qui è un'invasione organizzata. E l'Italia è la piattaforma per conquiste ancora più grandi. Vorrei che scattasse lo stesso allarme che in altra epoca accompagnò la presa di consapevolezza sul ruolo di mafia e camorra».

C'è anche un non indifferente problema linguistico per le indagini
«Ma certo: oltre 40 dialetti, intercettazioni difficilissime, interpreti terrorizzati».

In tutto questo, gran silenzio di Jorge Mario Bergoglio.
«Lo considero uno dei principali responsabili culturali, politici e civili di questa situazione, di questo negazionismo, di questo falso buonismo. Dovrebbe genuflettersi davanti al tabernacolo, pentirsi, chiedere perdono e riparare».

Fonte: qui