9 dicembre forconi: 10/19/17

giovedì 19 ottobre 2017

CI SI PUO’ CURARE SENZA LA MEDICINA? SI, PUNTANDO TUTTO SULL’EFFETTO PLACEBO


L’UNIVERSITA’ DEL COLORADO HA DIMOSTRATO CHE BASTA UN PO’ DI ZUCCHERO, SPACCIATO PER POTENTE ANALGESICO, A CURARE INSONNIA E MAL D’AMORE - MA GLI EFFETTI NON FINISCONO QUA: E’ STATO DIMOSTRATO CHE…

Maria Sorbi per “il Giornale”

Altro che farmaci, calmanti e terapie. A volte basta un po' di zucchero per sentirsi meglio. E non è una semplice consolazione in stile Mary Poppins. È l' effetto placebo, la «medicina che non c' è» ma che ha poteri curativi straordinari. A quanto pare è in grado di alleviare anche stess e mal d' amore, come se fosse una bugia a fin di bene. A dimostrarlo sono i ricercatori della University of Colorado di Boulder, che hanno applicato il metodo della cura «immaginaria» anche alla sfera dei sentimenti.

EFFETTO PLACEBOEFFETTO PLACEBO
Gli scienziati hanno somministrato a 40 volontari, reduci da una relazione finita da poco, del semplice spray nasale ma ad alcuni lo hanno presentato come «un potente analgesico in grado di ridurre il dolore emotivo». Ebbene, gli effetti ci sono stati eccome. Non solo nella percezione dei volontari, che hanno riferito di sentire il cuore più leggero, ma anche nelle risonanze magnetiche per immagini fatte al cervello per analizzare le reazioni.

«Le aspettative positive possono influenzare l'attività della corteccia prefrontale, che di conseguenza influenza i sistemi cerebrali per produrre sostante oppioidi o risposte alla dopamina, sostanza associata alla sensazione di ricompensa e nella regolazione dell' umore» scrivono gli scienziati nella loro relazione.

EFFETTO PLACEBOEFFETTO PLACEBO
BASTA CREDERCI
Ma gli effetti del placebo non finiscono qui. Uno studio dell' università di Harvard negli Stati Uniti e dell' università di Basilea in Svizzera ha dimostrato che «le pillole di zucchero» fanno effetto anche quando il paziente sa che si tratta di un farmaco fittizio. E questo ribalta totalmente ciò che si è sempre creduto sul placebo, catalogandolo come una sorta di tacito inganno.

C' è un' unica condizione: al paziente bisogna raccontare che quella pastiglia, seppur priva di principi attivi, ha effetto grazie alla suggestione e che quindi porterà comunque dei benefici. E funziona. La nostra mente «ci casca» anche quando il trucco è conclamato.
«Il placebo - spiega Enrico Zanalda, segretario della società italiana degli psichiatri - di fatto allena il nostro cervello e attiva un reale meccanismo curativo nel nostro organismo.

Tuttavia per il paziente è fondamentale la presenza di un' équipe medica che lo affianchi e lo supporti. Il solo fatto di sapere che qualcuno si sta prendendo cura di lui, aiuta a ottenere effetti positivi. Ovviamente, in campo psichiatrico, non parlo delle patologie più gravi ma dei casi di ansia o delle depressioni lievi». Tutto ciò che ha a che fare con la psicoterapia trova un grande supporto nell' effetto placebo che arriva a rappresentare il 30% degli effetti positivi.

EFFETTO PLACEBOEFFETTO PLACEBO
LA FORZA DELL' AUTOCURA
Il placebo può avere effetti significativi sui dolori fisici, compresi quelli cronici, la sindrome dell' intestino irritabile, l' emicrania episodica e la rinite. Aiuta la concentrazione, consolida i ricordi, mantiene giovani e aiuta a combattere i chili di troppo. Non solo, simula alla perfezione un sonnifero escludendone gli effetti collaterali. Di fatto, credere di aver dormito bene fa sentire come se ci si fosse appena svegliati da un sonno ininterrotto di otto ore.

EFFETTO PLACEBOEFFETTO PLACEBO
La dimostrazione arriva da uno studio condotto da due psicologhe del Colorado College e pubblicata sul Journal of Experimental Psychology. A un gruppo di studenti le ricercatrici hanno detto di poter misurare la fase Rem del sonno, cioè quella più profonda, cosa in realtà impossibile da fare.

I ragazzi a cui è stato riferito che la fase Rem fosse durata a lungo si sono sentiti più riposati, quelli a cui è stato fatto credere fosse durata poco hanno cominciato a sbadigliare. Una suggestione banale ma fondamentale per vari motivi: innanzitutto perché potrebbe aiutare a studiare un' alternativa ai farmaci e ai principi attivi a base chimica. E poi perché sapere di aver dormito ci può inconsciamente stimolare a migliorare le performance della giornata: l' atteggiamento mentale può influenzare gli stati cognitivi in senso sia positivo sia negativo.

EFFETTO PLACEBOEFFETTO PLACEBO
Il decalogo dei poteri del placebo sembra infinito. Al dipartimento di neuroscienze «Rita Levi Montalcini» dell' università di Torino, è stato messo a punto un esperimento su alcuni sportivi. È bastato far credere ad alcuni di loro che l' acqua che stavano bevendo fosse una sostanza dopante per renderli più forti e veder migliorare le loro performance sportive. Paradossalmente è come se in laboratorio fosse stato realizzato un «doping da suggestione». Altro discorso è valutare se è etico e legale utilizzare il metodo dell' inganno pre gara per far sentire l' atleta imbattibile.

ADDIO MORFINA

Numerosi esperimenti hanno dimostrato che il placebo fa da supplente anche alla morfina.
E questo significa che potrebbe diventare una valida alternativa ai farmaci tossici nelle terapie antidolorifiche e palliative. Una bella sfida per le case farmaceutiche, ipoteticamente chiamate a lanciare sul mercato farmaci a minor contenuto di morfina. E una nuova frontiera le cure nei reparti e negli hospice, dove potrebbero essere approvati nuovi protocolli terapeutici.

Fonte: qui

Esperto: obiettivo esercitazioni USA nel Mar del Giappone non è la Corea del Nord

Al largo della penisola coreana sono iniziate le esercitazioni navali congiunte USA-Corea del Sud. L’esperto ATP Vladimir Terekhov, intervistato da Radio Sputnik, ha espresso il parere che lo scopo principale di queste manovre non è affatto Corea del Nord.
Stati Uniti e Corea del Sud lunedì hanno iniziato delle esercitazioni navali congiunte nel Mar del Giappone e Mar Giallo. Le manovre navali nel Mar del Giappone hanno lo scopo di addestrare gli equipaggi ad attaccare le strutture militari chiave della Corea del Nord in caso di "emergenza" nella penisola coreana. Allo stesso tempo, nel Mar Giallo gli Stati Uniti e la Corea del Sud stanno praticando operazioni per contenere un attacco nemico.
"Queste esercitazioni sono sia militari sia, soprattutto, politiche. Lo scopo principale delle manovre non è la Corea del Nord, che è in tutto di questo conflitto, in tutta questa confusione nella penisola coreana è piuttosto una piattaforma e l'occasione per il gioco globale tra i due principali attori: gli Stati Uniti e la Cina", ha dichiarato Vladimir Terekhov.
Egli crede che queste esercitazioni siano principalmente un elemento di pressione sulla Cina.
Una guerra nucleare nella penisola coreana non è nell’interesse di nessuno, tutte le parti dovrebbero fare più sforzi per ridurre la tensione nella regione. Ne ha parlato in una conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lu Kang.
© SPUTNIK. VITALY PODVITSKY
"Gli americani persistentemente vogliono coinvolgere la Cina nel risolvere il problema della Corea del Nord… Ma in linea di principio, la soluzione del problema coreano in generale non è nell'interesse di Washington. Ha solo bisogno di stare in prima linea contro la Cina", ha detto Terekhov.
Secondo l'esperto, è improbabile che in un prossimo futuro si assista ad un cambiamento radicale nella situazione intorno alla penisola coreana.
Fonte: qui

China Launches Yuan-Ruble Payment System

The monetary regimes of China and Russia, two of the world's most resource-rich nations, are drawing closer with every passing day.
In the latest push for convergence, China has established a payment versus payment (PVP) system for Chinese yuan and Russian ruble transactions in a move to reduce risks and improve the efficiency of its foreign exchange transactions. The PVP system for yuan and ruble transactions, designed to streamline commerce and curency transactions between the two nations, was launched on Monday after receiving approval from China’s central bank, according to a statement by the country’s foreign exchange trading system.
It marks the first time a PVP system has been established for trading the yuan and foreign currencies, said the statement, which was posted on Wednesday on the website of the China Foreign Exchange Trade System (CFETS). PVP systems allow simultaneous settlement of transactions in two different currencies.
According to CFETS, the system would reduce settlement risk as well as the risk of transactions taking place in different time zones, and improve foreign exchange market efficiency. Of course, if the two countries had a blockchain-based settlement system, they would already have all this and much more.
CFETS said it plans to introduce PVP systems for yuan transactions with other currencies based on China’s Belt and Road initiative, and complying with the process of renminbi internationalization. Russia, however, is a top priority: the world's biggest oil producer recently became the largest source of oil for China, the world’s top energy consumer.
To be sure, the monetary convergence between Beijing and Moscow is hardly new. The most notable recent development took place in April, when the Russian central bank opened its first overseas office in Beijing on March 14, marking a step forward in forging a Beijing-Moscow alliance to bypass the US dollar in the global monetary system, and to phase-in a gold-backed standard of trade. As the South China Morning Post reported at the time, the new office was part of agreements made between the two neighbours "to seek stronger economic ties" since the West brought in sanctions against Russia over the Ukraine crisis and the oil-price slump hit the Russian economy.
At the time, Vladimir Shapovalov, a senior official at the Russian central bank, said the two central banks were drafting a memorandum of understanding to solve technical issues around China’s gold imports from Russia, and that details would be released soon, to which we said that If Russia - the world's fourth largest gold producer after China, Japan and the US - is indeed set to become a major supplier of gold to China, the probability of a scenario hinted by many over the years, namely that Beijing is preparing to eventually unroll a gold-backed currency, increases by orders of magnitude.
Furthermore, also around the same time, as the Russian central bank was getting closer to China, China was responding in kind with the establishment of a clearing bank in Moscow for handling transactions in Chinese yuan. The Industrial and Commercial Bank of China (ICBC) officially started operating as a Chinese renminbi clearing bank in Russia on Wednesday this past Wednesday
"The financial regulatory authorities of China and Russia have signed a series of major agreements, which marks a new level of financial cooperation," Dmitry Skobelkin, the abovementioned deputy head of the Russian Central Bank, said. "The launching of renminbi clearing services in Russia will further expand local settlement business and promote financial cooperation between the two countries," he added according to.
Irina Rogova, a Russian financial analyst told the Russian magazine Expert that the clearing center could become a large financial hub for countries in the Eurasian Economic Union.
* * *
The creation of the clearing center, and the launch of PVP systems enables the two countries to further increase bilateral trade and investment while decreasing their dependence on the US dollar. It will create a pool of yuan liquidity in Russia that enables transactions for trade and financial operations to run smoothly. In expanding the use of national currencies for transactions, it could also potentially reduce the volatility of yuan and ruble exchange rates. The clearing center is one of a range of measures the People's Bank of China and the Russian Central Bank have been looking at to deepen their co-operation, Sputnik reported.
But one of the most significant measures under consideration is the previously reported push for joint organization of trade in gold.
In recent years, China and Russia have been the world's most active buyers of the precious metal. On a visit to China last year, the deputy head of the Russian Central Bank Sergey Shvetsov said that the two countries want to facilitate more transactions in gold between the two countries.
"We discussed the question of trade in gold. BRICS countries are large economies with large reserves of gold and an impressive volume of production and consumption of this precious metal. In China, the gold trade is conducted in Shanghai, in Russia it is in Moscow. Our idea is to create a link between the two cities in order to increase trade between the two markets," First Deputy Governor of the Russian Central Bank Sergey Shvetsov told Russia's TASS news agency.
In other words, China and Russia are continuing to shift away from dollar-based trade, to commerce which will eventually be backstopped by gold, or what is gradually emerging as an Eastern gold standard, one shared between Russia and China, and which may day backstop their respective currencies.
Meanwhile, the price of gold continues to reflect none of these potentially tectonic strategic shifts, just as China - which has been the biggest accumulator of gold in recent years - likes it.
Fonte: Z. H.

I derivati che scommettono contro le banche europee



Goldman Sachs e JP Morgan stanno offrendo agli investitori dei titoli derivati che scommettono contro la tenuta delle banche periferiche europee.Piovono cables. Con timing sospetto. Ieri La Stampa, il quotidiano più filo-statunitense d'Italia, ha aggiunto un interessante tassello alla ricostruzione dei fatti che nell'autunno 2011 portarono alla caduta del governo Berlusconi e all'arrivo in Italia della Troika, sotto le mentite spoglie del loden di Mario Monti. Ecco la ricostruzione: «Alla fine dell'estate del 2011, almeno due importanti membri del governo Berlusconi temono che l'Italia abbia bisogno di un salvataggio imposto e gestito dall'Europa, per evitare il collasso economico. In sostanza un bail-out sul modello di quelli varati per commissariare la Grecia, ma inevitabilmente più pesante. Ne parlano allarmati con l'ambasciatore statunitense David Thorne, che riporta le loro preoccupazioni a Washington attraverso i suoi rapporti. L'emergenza scatta proprio nei giorni in cui alcuni alti funzionari europei, secondo la testimonianza del segretario al Tesoro Geithner, propongono a Obama di evitare il disastro facendo cadere Berlusconi». Insomma, tra la famosa lettera della Bce dell'estate 2011 e il tracollo di novembre, con lo spread a 700 punti base, qualcuno già sapeva. 
E fin qui niente di strano. Ma sentiva anche il bisogno di avvertire l'ambasciata Usa del reale stato delle cose: membri del governo, non dell'opposizione. Perché quell'atto irrituale? Siamo forse sotto tutela formale di Washington, senza saperlo? Oppure Washington può contare su politici italiani, di ogni colore, che lavorano per suo conto all'interno delle istituzioni? Sarebbe interessante avere delle conferme in tal senso. E, magari, dei nomi. Ma stiamo scoprendo dell'altro riguardo il drammatico momento della crisi dei debiti sovrani Ue. Non che la cosa stupisca, ma avere conferma spalanca porte e finestre di un qualcosa che, come vedrete, rischiamo di rivivere a breve. La Bce, infatti, fa il pieno di utili grazie ai suoi investimenti in bond greci, ma Atene vede solo le briciole di questo tesoretto. 
La Banca centrale europea ha ammesso l'altro giorno di aver guadagnato 7,8 miliardi di euro sul suo programma di riacquisto titoli di stato varato tra il 2012 e il 2016, prima del lancio del Qe da cui la Grecia è esclusa. Di questa somma, però, sotto il Partenone sono arrivati solo gli spiccioli. La Bce è infatti tenuta a ridistribuire tra tutti i suoi membri (le singole banche centrali) i suoi proventi, mentre l'eventuale storno a un singolo Stato membro dei guadagni va concordato a livello politico. Di fatto, come è capitato nel 2013, quando fu versato nelle casse del Paese un assegno da 2 miliardi, i profitti accumulati fino a quel momento grazie alla lenta rivalutazione dei bond nazionali. Ma i versamenti alla Grecia sono sospesi dal 2014, quando la situazione è precipitata di nuovo, obbligando i creditori a un terzo memorandum che ha portato a 330 miliardi il totale dei prestiti garantiti al Paese. 
Pur non rappresentando nulla di particolarmente segreto, la pubblicazione dei profitti della Bce grazie ai bond ellenici è comunque destinata inevitabilmente a far surriscaldare di nuovo la polemica sulla gestione della crisi del Paese, tanto che l'ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, non ha perso tempo nel dichiarare come sia »un'oscenità che un'istituzione screditata come la Bce possa fare soldi grazie a una crisi che ha contribuito a creare». I tassi sul decennale sono schizzati al record del 26% nel 2012, hanno vissuto un'altra fiammata al 17% nel 2015 e ora viaggiano attorno al 5,4%. Un ottovolante di cui, stando a Varoufakis, hanno beneficiato «solo la Bce e i fondi speculativi». Tornano parole che pensavamo sparite, visto che i leader europei e i banchieri ci hanno detto che la crisi europea è alle spalle: rendimento, debito sovrano, speculazione. 
E c'è un motivo: perché il processo è ripartito, dieci anni dopo. Ricorderete infatti come prima del tonfo del 2008, l'indice Standard&Poor's fosse ai massimi di sempre esattamente come gli indici Usa attuali e la gente a Wall Street avesse un'unica idea in testa: incanalare i rendimenti in eccesso in investimenti ultra-rischiosi, visto che l'azzardo morale era la regola e tutti pensavano che i mercati sarebbero continuati a salire. Goldman Sachs ebbe un'intuizione: creare nuovi prodotti finanziari sintetici con alta convessità (ovvero, che garantivano solo pochi punti base di guadagno sui rendimenti) e porli in relazione a un trend ribassista illimitato, ovvero collegandoli agli assets più rischiosi possibili e vendere il tutto agli idioti di turno che attendevano la chiamata del promotore finanziario nella speranza di diventare miliardari. Ovviamente, Goldman Sachs si posizionava contemporaneamente dalla parte opposta di quel trading suicida. Erano i fantomatici CDO, di cui Goldman vendette badilate prima che il sistema crollasse e necessitasse di un mega-salvataggio da triliardi. Salvataggio che, alla luce dei fatti, non pare aver ancora funzionato del tutto. 
Bene, dieci anni dopo ecco che Goldman è intenta nello stesso giochino da alcune settimane, questa volta non contro i mutui subprime. ma, indovinate cosa? Le banche europee, quelle che vengono definite semi-insolventi. Ovvero, quelle del Club Med. Con l'agitata Spagna di questi giorni, casualmente, in prima fila. E non si tratta di chissà quale complotto, visto che l'altro giorno Bloomberg presentava la notizia in maniera molto blanda: «Meno di un decennio dopo l'ultima grande crisi bancaria, Goldman Sachs e JP Morgan stanno offrendo agli investitori un nuovo modo per scommettere sulla prossima». Chiaro e tondo. Il trade in questione è un total return swap, un prodotto ad alta esposizione di leva che è simile a un credit default swap, ma con alcune differenze sostanziali, il quale mette nel mirino della propria scommessa i cosiddetti bond Tier1 o AT1 o buffer notes emessi dalle banche europee, normalmente i primi che vengono spazzati via in caso anche di un modesto evento di insolvenza (vedi Banco Popular). L'AT1 (Additional Tier 1) è infatti la sigla che individua obbligazioni che hanno la caratteristica di partecipare all'assorbimento delle perdite della banca, nel caso in cui gli indici patrimoniali dell'istituto scendessero sotto un certo livello (da qui il riferimento al Tier 1, uno degli indici di patrimonializzazione più importanti per gli istituti bancari). 
I bond in questione sono di tipo "perpetuo", perché non vengono mai rimborsati se non - eventualmente - dopo un certo numero di anni prestabiliti a discrezione dall'emittente e non pagano alcuna cedola in caso di perdita. Insomma, roba con cui ci si scotta le dita molto facilmente. Ma che promette mosse da genio della Borsa e lauti guadagni. Bene, guardate questi due grafici: stando a dati di BofA-Merrill Lynch, il rendimento medio sul debito AT1 è oggi al 4,8% circa, dieci volte tanto quello di un bond bancario senior. Miracoli delle Banche centrali e dei tassi a zero. Di più, da praticamente nulla, questo mercato vale oggi attualmente circa 150 miliardi dollari: e come ci mostra il primo grafico, non si tratta di un trade per esperti o grandi finanzieri, ma è già diventato uno mezza mania di massa, esattamente come i CDO. 
Insomma, non solo è tornato l'azzardo morale, non solo sono tornati i derivati, ma l'oggetto della scommessa (al ribasso) sono bond a rischio delle banche europee: vi sentite tranquilli, al netto della strana mossa della Bce sulla regolamentazione delle sofferenze bancarie, proprio la prima ragione di debolezza degli istituti di credito del Vecchio Continente? E poi, la crisi non ci aveva insegnato la lezione? La straordinaria riforma della finanza voluta da Barack Obama non aveva tolto di mezzo l'azzardo morale? Balle. Sesquipedali. In dieci anni non è cambiato niente. Anzi, no: il debito pubblico e privato del mondo è cresciuto a dismisura rispetto al 2008. Immaginate che effetto moltiplicatore avrà questa criticità su una nuova, eventuale crisi. Anzi, levate l'eventuale. Goldman Sachs, come il mitico Gordon Gekko di Wall Street, non tira freccette. Scommette solo sul sicuro. 
Fonte: qui
13 OTTOBRE 2017 MAURO BOTTARELLI


LE ‘IENE’ NON MOLLANO L’OSSO DAVID ROSSI E INDAGANO SUI ‘COCA E FESTINI’ (VIDEO!)

L’EX SINDACO DI SIENA HA PARLATO DI VILLE IN CUI SI RADUNAVANO POLITICI NAZIONALI, DIRIGENTI MPS E MAGISTRATI: ANTONINO MONTELEONE HA RICEVUTO DECINE DI SEGNALAZIONI

L’EX AZIONISTA DEL MONTE CHE DENUNCIÒ IL SISTEMA ‘ORGIASTICO’: ‘TI INVITANO AI FESTINI COSÌ SEI RICATTABILE A VITA’ 

QUANDO CI FU L’ACQUISIZIONE DI ANTONVENETA, CALARONO IN CITTÀ DECINE DI PROSTITUTE SUDAMERICANE PER SODDISFARE I MANAGER. E SU UNO YACHT...

FORSE SI RIAPRIRÀ L’INCHIESTA: NELL’ORDINANZA DI ARCHIVIAZIONE CI SONO DEGLI ERRORI…

'Le Iene': Festini sesso e coca a Siena


Con un servizio di oltre venti minuti la trasmissione Le Iene su Italia 1, il 17 ottobre è tornata per la terza volta sul caso della morte di David Rossi e sulla questione dei presunti festini hard sollevata dall'ex sindaco Pierluigi Piccini.

antonino monteleone de le iene sulla morte di david rossi 5ANTONINO MONTELEONE DE LE IENE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI 5
Nella prima parte del servizio di Antonino Monteleone viene riassunto il caso della morte di David Rossi e vengono ribaditi ancora una volta tutti i dubbi legati all'inchiesta e all'archiviazione: dagli ematomi ritrovati addosso al corpo dell'ex manager del Monte dei Paschi di Siena agli abiti distrutti, passando per le persone non identificate nel video fino ai mancati riscontri sui cellulari e così via.

La parte più interessante è senza dubbio il colloquio telefonico tra Monteleone e il procuratore della Repubblica, Salvatore Vitello. La Iena ribadisce con insistenza che ci sono degli errori materiali nell'ordinanza di archiviazione. E il procuratore, dopo un vivace scambio di vedute, replica testualmente: "...se ci sono stati errori, le persone offese facciano una istanza di riapertura perché ci sono stati degli errori e noi provvederemo".
antonino monteleone de le iene sulla morte di david rossi 7ANTONINO MONTELEONE DE LE IENE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI 7

E alla fine del servizio è la moglie di David, Antonella Tognazzi a dichiarare che la famiglia sicuramente presenterà istanza nella speranza che il caso venga di nuovo riaperto.
Il lungo servizio delle Iene - visibile cliccando nel link in fondo a questo articolo - dedica ampio spazio alla questione dei presunti festini vip con droga ed escort che si sarebbero tenuti in alcune ville della Toscana - una nella zona del mare e l'altra tra Siena e Arezzo - e a cui avrebbero partecipato alti dirigenti della banca, politici nazionali e personaggi altolocati e forse addirittura magistrati.
antonino monteleone de le iene sulla morte di david rossi 4ANTONINO MONTELEONE DE LE IENE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI 4

In particolare viene intervistato l'ex politico e azionista Mps Pierpaolo Fiorenzani che parla di "potere godereccio" e ancora: "I festini si sono sempre usati. Servono per legare relazioni e ricattarsi".
Ma nel servizio viene anche intervistata - in questo caso a volto coperto - una ex funzionaria del Comune che non solo conferma l'esistenza dei festini, ma va ben oltre parlando di prostitute di alto bordo, di ex dirigenti della banca coinvolti, di famiglie senesi e tanto altro ancora. Spunta persino un nome, coperto dal bip.


2. DAVID ROSSI/ I FESTINI ESISTEVANO, IL BRACCIO DESTRO DI MUSSARI È MORTO PER QUESTO? (LE IENE SHOW)
Silvana Palazzo per www.ilsussidiario.net

antonino monteleone de le iene sulla morte di david rossi 3ANTONINO MONTELEONE DE LE IENE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI 3
Il mistero della morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps caduto il 6 marzo 2013 da una finestra del palazzo sede della banca a Siena, si accompagna a quello dei festini di sesso e coca. Questa vicenda parallela è stata sollevata dall'ex sindaco di Siena, Pierluigi Piccini, che nella puntata scorsa de Le Iene Show aveva rivelato un retroscena senza sapere di essere registrato. «Un avvocato romano mi ha detto: devi indagare su alcune ville fra l'aretino e il mare e i festini che facevano lì. Perché la magistratura potrebbe anche avere abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale», il racconto che ha fatto scalpore.
antonino monteleone de le iene sulla morte di david rossi 2ANTONINO MONTELEONE DE LE IENE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI 

L'ex sindaco cita una villa tra Siena e Arezzo e una al mare dove facevano i festini: «Chi ci andava? Ci andavano anche i magistrati senesi ad esempio? Mah. Ci andava qualche personaggio nazionale? Mah». Le sue affermazioni sono state ritenute "pesanti" dalla procura di Siena, che da una parte comprende i dubbi dei familiari sulla morte di David Rossi, considerato il braccio destro dell'ex Presidente MPS e ABI Giuseppe Mussari, dall'altra accusa Le Iene di voler suffragare la propria tesi personale con pesanti accuse ai danni dei magistrati, «additandoli come partecipi di un oscuro disegno criminoso».
antonino monteleone de le iene sulla morte di david rossi 1ANTONINO MONTELEONE DE LE IENE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI 

"PER ANNI FESTINI, ANCHE TRA I MAGISTRATI MELE MARCE"
Magistrati e politici nazionali avrebbero partecipato ai festini organizzati nelle due ville toscane, ma tutto questo cosa c'entra con il caso relativo alla morte di David Rossi? Il sospetto dell'ex sindaco di Siena è che le indagini sono state «abbuiate» per evitare che emergesse lo scandalo. «C'è un potere godereccio. I festini ci sono sempre stati per legarsi e stringere relazioni», ha dichiarato Pier Paolo Fiorenzani a Le Iene Show, l'uomo che aveva evocato già la questione dei festini in una assemblea Mps.

inchiesta delle iene su david rossi 8INCHIESTA DELLE IENE SU DAVID ROSSI 
La Iena Antonino Monteleone non molla la presa su una vicenda che presenta più ombre che luci e continua la sua indagine parallela per scoprire altri particolari di questa intricata vicenda. E raccoglie una testimonianza importante, quella di un ex funzionario, che resta anonimo: «Le persone che organizzavano questi festini erano legati a Monte dei Paschi. Uno reclutava le prostitute per far divertire questi soggetti. Partecipavano anche persone di alto livello, anche politico. I festini sono avvenuti per anni, tra Siena e Arezzo. Si viene invitati in modo riservato, è un giro di persone altolocate. Anche tra i magistrati ci sono mele marce».

Fonte: qui