9 dicembre forconi: 01/12/19

sabato 12 gennaio 2019

I “GILET GIALLI” RISPEDISCONO AL MITTENTE IL CORTEGGIAMENTO DI LUIGI DI MAIO PER UN’ALLEANZA ALLE EUROPEE


L'ENDORSEMENT ALLA PROTESTA FRANCESE PER UNA VOLTA AVEVA MESSO IL M5S AL CENTRO DEL DIBATTITO EUROPEO, COSTRINGENDO SALVINI A INSEGUIRE, MA SI STA RIVELANDO UN BOOMERANG DAL PUNTO DI VISTA DELLA STRATEGIA…

Ilario Lombardo per “la Stampa”

GILET GIALLI DI MAIO DI BATTISTA TONINELLI GRILLINIGILET GIALLI DI MAIO DI BATTISTA TONINELLI GRILLINI
Adieu, monsieur Di Maiò . È successo un po' come quegli innamoramenti che nascevano a distanza, tra un italiano e una francese, prima che ci fossero gli sms. Una lettera, poi un' altra, la dichiarazione d' amore, infine lui le dice: «Ho preso i biglietti dell' aereo, vengo da te».

E lei: «Preferirei di no». Aveva fatto male i suoi calcoli il capo politico del M5S e si è ritrovato al buio senza il giubbotto catarifrangente. I gilet gialli non vogliono cappelli politici e più chiaro di così non potevano dirglielo. In una mitragliata di dichiarazioni, esponenti del movimento di protesta francese di qualsiasi calibro, da quelli identificati come capi alle seconde file, dall' ala più radicale ai moderati, hanno respinto il corteggiamento di Di Maio.
Ieri, il leader nutriva ancora qualche speranza quando ha detto che restava «confermato l'appuntamento con alcuni esponenti dei gilet per capire le loro intenzioni a livello europeo».
di maio di battistaDI MAIO DI BATTISTA

Non gli avevano comunicato che anche Patricia Saint-Georges e Yvan Yonnet, non proprio tra i volti più noti, si rifiuteranno di incontrare il vicepremier. Il M5S, tramite l'economista Antonio Rinaldi, li aveva cercati per un incontro nel week-end, a margine del convegno di Roma in cui racconteranno le esperienze di due mesi di lotta, proprio mentre a Parigi andrà in scena l'atto IX della mobilitazione.

Le ragioni di questo rifiuto le spiega Yonnet: «Non abbiamo un mandato. Di Maio è un uomo politico». Impossibile non cogliere il classico contrappasso per un Movimento che è stato fondato su un gigantesco "Vaffanculo" ai partiti tradizionali. I sentimenti che muovono i gilet sono gli stessi e per questo essere snobbato così sa ancora più di beffa.

GILET GIALLI A ROMAGILET GIALLI A ROMA
«Non sono un poliziotto - continua Yonnet - e non posso impedire al cittadino italiano Di Maio di venire a un incontro pubblico». Il vicepremier se vuole può accomodarsi in platea come faranno tutti oggi, ma non ci saranno sponde dai francesi. E così il grillino si trova costretto a ripensare i suoi piani. Non c'è certo la fila per sottoscrivere il Manifesto della democrazia diretta ma almeno Di Maio si può consolare con un effetto collaterale di Brexit, che permetterà di scendere da sette a sei partiti di Paesi diversi necessari per formare un gruppo all'Europarlamento. «Ce ne servono solo altri due» dice Di Maio che, confermano dal M5S, dovrebbe essere lunedì o martedì con Alessandro Di Battista a Strasburgo, dove potrebbe incontrare i Pirati tedeschi.

luigi di maio gilet gialliLUIGI DI MAIO GILET GIALLI
Alla fine, un'efficace trovata di comunicazione, perché l'endorsement ai gilet gialli per una volta ha centralizzato sul M5S il dibattito europeo, costringendo Matteo Salvini a inseguire, si sta rivelando un boomerang dal punto di vista della strategia. Lo ha intuito lo stesso Di Maio che ora cerca come può di trovare un alibi agli sbarramenti francesi.

Prima la moderata Jacline Mouraud, poi il camionista a capo dei più violenti Eric Drouet, che si è rimangiato un' iniziale apertura verso il leader italiano, infine i due ribelli invitati a Roma. Colpa - secondo Di Maio - della ministra Marlène Schiappa che ha insinuato finanziamenti stranieri. «Giusto che si siano smarcati: lo avrei fatto anch'io. Anche perché in realtà li sta finanziando il governo Macron con tutte le assurdità che sta facendo».

Di Maio si era illuso che potessero bastare le somiglianze tra i 5 Stelle delle origini e il movimento francese. Ma sono proprio quelle ad aver creato una barriera: «Noi abbiamo aperto a una possibilità, sperando fossero più strutturati - spiega Sergio Battelli - Invece, a parte che noi siamo assolutamente non violenti, loro sono come saremmo stati noi senza il collante di Beppe Grillo».
gilet gialli assaltano la poliziaGILET GIALLI ASSALTANO LA POLIZIA

Senza capi, un po' di destra, un po' di sinistra, radicali picchiatori o pacate signore: proprio una di quest' ultime, Mouraud, l'unica a pensare a un partito nato dai gilet, era però stata la prima a respingere Di Maio, considerando la usa «un'ingerenza negli affari interni del nostro Paese». Resta così, un po' malinconica sul profilo Facebook di Di Maio, la foto isolata di Ingrid Levavasseur, presentata come «ex portavoce moderata (una precisazione a cui tengono i 5 Stelle, ndr)», l'unica a oggi convinta che «il messaggio del M5S sia qualcosa di molto potente».

Fonte: qui

È STATO ASSOLTO CASTELLUCCI - OTTO CONDANNE E SETTE ASSOLUZIONI PER IL BUS PRECIPITATO DAL VIADOTTO ACQUALONGA SULLA NAPOLI-CANOSA (A16), CHE FECE 40 MORTI. 12 ANNI AL PROPRIETARIO DEL BUS

I FAMILIARI DELLE VITTIME: ''VERGOGNA, NON È GIUSTIZIA, HANNO MESSO FUORI UN ASSASSINO''. URLA CONTRO IL GIUDICE DEL TRIBUNALE DI AVELLINO




BUS IN SCARPATA: ASSOLTO AD AUTOSTRADE PER L'ITALIA
castellucciCASTELLUCCI
 (ANSA) - Giovanni Castellucci, ad di Autostrade per l'Italia, è stato assolto nel processo per il bus caduto nella scarpata della A16. Per lui l'accusa aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione. La sentenza è stata letta in questi minuti dal giudice monocratico del tribunale di Avellino Luigi Buono.

BUS IN SCARPATA:IRA FAMILIARI VITTIME, NON È GIUSTIZIA
 (ANSA) - "Vergogna, questa non è giustizia". Grida nell'aula del tribunale di Avellino da parte dei familiari delle 40 vittime del bus finito nella scarpata nel 2013, dopo la lettura della sentenza che assolve Giovanni Castellucci, ad di Autostrade per l'Italia. "Castellucci è un assassino, hanno messo fuori un assassino", ha detto uno dei parenti delle vittime presenti in aula, dove poco dopo la lettura del dispositivo della sentenza di primo grado da parte del giudice è scoppiata la rabbia dei parenti, con urla e proteste contro Castellucci.
INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINOINCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO

"Giudice esci", ha gridato uno dei presenti. E' stato anche scandito più volte il numero "ottantatre", ossia il numero delle vittime, 40, sommato a quello dei morti per il crollo del ponte di Genova, che sono stati 43.

BUS IN SCARPATA: OTTO CONDANNE E SETTE ASSOLUZIONI
INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINOINCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO






(ANSA) - Otto condanne e sette assoluzioni per i 15 imputati nel processo per la strage sulla A16 avvenuta nel 2013. Questa la sentenza letta poco fa dal giudice monocratico del tribunale di Avellino, Luigi Buono, tra le urla dei familiari delle vittime. Tra gli assolti l'ad di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci e l'ex condirettore generale della società Riccardo Mollo. La condanna più severa, 12 anni così come richiesto dall'accusa, è quella per Gennaro Lametta, proprietario del bus: per lui 12 anni di reclusione.

Fonte: qui

Pillole africane

Cote d’Ivoire

Laurent Gbagbo, ex presidente della Cote d’Ivoire silurato dai francesi, in « Libre. Pour la vérité et la Justice »:
<<Affermare che ero, che sarei, che siamo anti francesi, è un abuso semantico >>.

«Ho precisato nel 2005, durante il rinnovo del contratto a Martin Bouygues tramite suo figlio Olivier, che lo Stato avoriano voleva d’ora in avanti essere presente nel consiglio di amministrazione della Società nazionale elettrica per verificare le cifre dichiarate all’amministrazione avoriana.
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Nessuno aveva mai ottenuto dati credibili e verificabili dalla società Bouygues. Ne ho viste di tutti i colori con il petrolio: quando giunsi al potere, la Cote d’Ivoire riscuoteva solo il 12% del prezzo di ogni barile. Con Bouygues, la cosa è stata risolta anche se il loro direttore in Côte d’Ivoire, Zadi Kessy, assunse una posizione apertamente contraria alla mia persona. Non escludo l’idea che Bouygues abbia voluto insediare al governo suoi collaboratori. Zadi Kessy non nascondeva la sua ambizione di diventare Primo ministro. Affermare che ero, che sarei, e che siamo anti francesi, è un abuso semantico. Del resto vi potete ben immaginare che si sarebbe saputo! Io mi accontentavo di diferendere gli interessi del mio paese. Se le società estere guadagnano [dalle nostre risorse], bisogna che anche il paese guadagni ».

Senegal (l’attualità di Mattei)

Thierno Alassane Sall (ex-ministro senegalese per l’energia) spiega perché ha rassegnato le dimissioni:
L'immagine può contenere: 1 persona, vestito elegante e occhiali
“La Francia è disposta a fare la guerra, un colpo di stato, o a organizzare una rivolta pur di imporci un contratto. Loro impongono il loro contratto e se non lo accetti, ti fanno smammare!
“La Francia fa pressioni sul Senegal per ottenere lo sfruttamento di petrolio e gas. Non posso firmare un documento in cui la compagnia francese Total che era in quinta posizione per ottenere l’appalto secondo gli esperti, diventi improvvisamente la prima in lizza, dopo le pressioni esercitate sul presidente Macky Sall. Questo succede ovunque in Africa.
E sono le stesse persone che poi ci dicono che gli africani sono irresponsabili, che gestiscono male le loro risorse, che dovrebbero imparare a sbrogliarsela da soli, e che non dovrebbero più inviare ioro i migranti mentre non lasciano mai che l’Africa selezioni il migliore partner economico di cui ha bisogno per il suo sviluppo.
Sono disposti a fare la guerra, un golpe, o una rivolta per imporre un contratto poiché non vogliono rispettare il mercato come fanno i concorrenti. Impongono il loro accordo e se non lo accetti, non hai cha smammare. E chissene frega se il concorrente ti propone un accordo molto più vantaggioso; la materia prima è loro”

Traduzione Nforcheri 08/01/2018
Fonte: qui

LE TASSE LE PAGANO I DISGRAZIATI NON LE MULTINAZIONALI


NIKE E OLANDA SONO FINTE NEL MIRINO DELL'UE PER SOSPETTI AIUTI ILLECITI DERIVANTI DA ACCORDI FISCALI “AD HOC” 

LA COMMISSIONE EUROPEA APERTO UN'INDAGINE PER VERIFICARE SE LE AGEVOLAZIONI FISCALI CONCESSE DALL'OLANDA HANNO DATO ALL'AZIENDA UN INDEBITO VANTAGGIO RISPETTO AI SUOI CONCORRENTI  


Dopo Apple, Amazon, Starbucks e Ikea, anche la Nike finisce nel mirino dell'antitrust europeo per il suo schema aziendale 'creativo' che le ha consentito di eludere il fisco, aiutata da accordi con l'Olanda. Si tratta dei famosi 'tax ruling', accordi fiscali che non sarebbero vietati se garantissero un trattamento equo a tutte le altre aziende. Ma nel caso di Apple in Irlanda, Starbucks in Olanda, e Fiat, Amazon e McDonald in Lussemburgo, tali intese hanno invece portato le aziende a pagare meno tasse, godendo quindi di un aiuto di Stato illegale che la Commissione UE ha poi chiesto ai Governi di recuperare. La Nike è ora l'ultimo caso su cui l'Europa ha aperto un'indagine formale.
Nike

La modalità con cui operano le multinazionali per ridurre il proprio carico fiscale, è più o meno sempre la stessa. La società si divide in diverse entità che cercano di spostare i profitti tra di loro, allo scopo di ridurre la base imponibile nel Paese dove è fiscalmente assoggettata. L'indagine UE si concentra quindi sul trattamento fiscale di due società del gruppo Nike, entrambe con sede in Olanda: Nike European Operations Netherlands BV e Converse Netherlands BV. Queste sviluppano, commercializzano e registrano le vendite di prodotti Nike e Converse in Europa, Medio Oriente e Africa.

Le due società hanno ottenuto le licenze per l'uso dei diritti di proprietà intellettuale dei prodotti Nike e Converse in cambio di un pagamento di royalty deducibili dalle tasse, da due entità del gruppo Nike, olandesi, ma "trasparenti" ai fini fiscali cioè non tassabili in Olanda. Anche la struttura aziendale della Nike stessa è fuori dal perimetro delle regole UE sugli aiuti di Stato. Dal 2006 al 2015, le autorità fiscali olandesi hanno emesso cinque ruling fiscali, due dei quali sono ancora in vigore, avallando un metodo per calcolare il compenso che Nike European Operations Netherlands e Converse Olanda devono pagare per l'uso della proprietà intellettuale. A seguito dei ruling, le due società che impiegano oltre mille persone sono tassate solo in Olanda, su un margine operativo limitato basato sulle vendite.

Mentre le due entità che incassano le royalty non hanno alcun dipendente e non portano avanti alcuna attività economica. La Commissione teme quindi che i pagamenti sulla base delle royalty, approvati dai ruling, non riflettano la realtà economica. Ai tecnici europei sembrano infatti più alti di quelli che società indipendenti negozierebbero sul mercato. "Gli Stati membri non dovrebbero consentire alle società di creare strutture complesse che riducono indebitamente i loro profitti tassabili e danno loro un vantaggio sleale rispetto alla concorrenza", ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.

Fonte: qui

SALVINI È INFURIATO PER IL FONDO "ROMANZO VIMINALE" DI TRAVAGLIO SUL ‘’FATTO QUOTIDIANO'' DI OGGI



NON PER MARCO TRAVAGLIO, CHE NON CALCOLA PROPRIO, MA PERCHÉ PENSA CHE DIETRO C’È LA MANINA DI CASALINO/CONTE (NON DI MAIO) CHE SI PREPARANO A RESISTERE AD UNA POSSIBILE CRISI ACCESA DAL "CAPITONE" LEGHISTA ANCHE METTENDO IN CAMPO L’IPOTESI (CHE FINO A QUALCHE TEMPO FA SAREBBE SEMBRATA FANTASCIENZA) DI UN GOVERNO CONTE 2...

Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano

salvini toninelliSALVINI TONINELLI
Se Salvini, oltreché un politico furbo e abile, fosse anche un governante intelligente, ringrazierebbe Conte per averlo sconfitto. E rivendicherebbe come una vittoria di tutto il governo l' accordo con i 8 paesi europei per accogliere i ben 49 migranti che vagavano da 19 giorni nel Mediterraneo.

conte tria moavero 1CONTE TRIA MOAVERO 
Un accordo che allontana dai gialloverdi le accuse di razzismo e, soprattutto, va nella direzione da sempre auspicata da tutti i governi italiani: quella della condivisione europea del fenomeno migratorio. Solo che i governi di centrodestra, centrodestrasinistra e centrosinistra si limitavano alle chiacchiere e intanto firmavano gli accordi capestro di Dublino (tutti i migranti in Italia), mentre il governo gialloverde è riuscito, nel caso Sea Watch come già in quelli Aquarius e Diciotti, a tradurre in pratica il principio che Conte enunciò al Consiglio europeo di luglio: "Chi sbarca in Italia sbarca in Europa".
DONALD TUSK ANGELA MERKEL GIUSEPPE CONTE MOAVERODONALD TUSK ANGELA MERKEL GIUSEPPE CONTE MOAVERO

Quella linea, a causa dell'egoismo dei governi sovranisti e populisti di Macron, di Orbán e del fronte Visegrad, passò solo su base volontaria: chi vuole accoglie, chi non vuole se ne frega. Ma ogni volta, con enorme fatica diplomatica (un Ufo per Salvini, una specialità di Conte e Moavero) e al prezzo di lasciare quei disperati per settimane in alto mare, il governo è riuscito a responsabilizzare e coinvolgere altri partner riottosi. Creando una serie di precedenti difficili da cancellare.

DI MAIO E TRAVAGLIODI MAIO E TRAVAGLIO
Purtroppo Salvini è un ottimo politico, ma un pessimo governante. Non gli interessa risolvere i problemi, ma solo accumulare like sui social e punti nei sondaggi. E quando un problema irrisolto porta più like e più punti di uno risolto, è ben felice di lasciare aperta la piaga purulenta per lucrarci su: tipico il caso del dl Sicurezza che, senza apparenti spiegazioni, moltiplica i clandestini incontrollati e incontrollabili per le strade, dopo che il loro numero aveva smesso di crescere proprio grazie alle politiche di Minniti prima e di Salvini poi. Pare un controsenso e, per un governante, lo è. Ma per un politico spregiudicato che ha sempre bisogno di nemici, i clandestini sono tutta benzina sul fuoco, cioè manna dal cielo per i social e i sondaggi.

Senza migranti, Salvini non sa che dire: zero argomenti, a parte la Nutella e i gattini. Infatti da giugno i suoi profili social hanno aumentato la quantità dei contenuti ma dimezzato la partecipazione degli utenti. Resta da capire quanto durerà il consenso drogato di un politico che sistematicamente sabota la soluzione dei problemi per i suoi interessi di bottega. Per sgamare B., gl' italiani impiegarono vent' anni. Per sgamare Renzi, quattro.
MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLAMOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA
Quanti ce ne vorranno per sgamare Salvini? Vedremo.

Intanto gli ultimi sondaggi segnano uno stallo della sua resistibile ascesa. Forse perché, nell' ultimo mese, sembra aver perso il tocco magico del Re Mida che trasforma in oro qualunque cosa tocchi con la sua lingua in perenne movimento. Con una serie impressionante di autogol che sono altrettante dita negli occhi dei suoi fan, con buona pace di chi continua a dipingere Salvini come il padrone del governo e Conte e Di Maio due invisibili comparse. Le famose espulsioni di 600 mila clandestini non sono mai cominciate e Salvini ha ammesso candidamente che "ci vorrebbero 80 anni".

Mattarella by MannelliMATTARELLA BY MANNELLI
Nella manovra di Bilancio, il "Capitano" non ha toccato palla e di suo c' è poco o nulla: il condono sui fondi neri è saltato, la flat tax è rinviata a data da destinarsi e quota 100 sulle pensioni (per 300 mila italiani, non di più) è una bandiera sia della Lega sia del M5S ; per il resto la parte del leone la fanno il reddito e la pensione di cittadinanza (per 4,9 milioni di persone), vessillo esclusivo del M5S .

Di leggi targate Lega, a parte il dl Sicurezza con norme a rischio di incostituzionalità, nemmeno l' ombra. La battaglia per gli inceneritori in Campania s' è infranta contro il niet di Conte e Di Maio. La sparata su Hezbollah ha messo in pericolo i nostri soldati in Libano e fatto incazzare l' esercito.

giuseppe conte con rocco casalino alla conferenza stampaGIUSEPPE CONTE CON ROCCO CASALINO ALLA CONFERENZA STAMPA
Il selfie con l' ultrà milanista pregiudicato per traffico di droga e collezionista di Daspo per violenze negli stadi, e il no alle squalifiche dei campi e al blocco delle partite per episodi di violenza e razzismo ha allarmato le forze dell' ordine e le prefetture. Il tweet che preannunciava la retata contro i clan nigeriani a Torino prima che i carabinieri li scovassero e li arrestassero ha lasciato il sospetto che qualche latitante sia scappato per colpa sua.

Per non parlare del paradosso del giudice Boragine attaccato da Salvini per aver assolto alcuni manifestanti antileghisti e sottoposto a tali minacce social da meritare la scorta, disposta dal comitato per l' ordine e la sicurezza (che dipende dallo stesso Salvini) e gestita dalla polizia di Stato (che dipende dallo stesso Salvini). O del tweet su pane e Nutella mentre la mafia ammazzava il fratello di un pentito.
ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE BY LUGHINOROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE BY LUGHINO

Poi il tentativo di stoppare la legge Anticorruzione e Bloccaprescrizione e salvare un po' di leghisti imputati per Rimborsopoli con l' emendamento Svuotapeculato, seguito dalla solita retromarcia. L' altro giorno, quando Di Maio ha aperto agli sbarchi di donne e bambini della Sea Watch e Conte ha risolto il caso, ha fatto come i bambini: s' è messo a pestare i piedi, giurando che "in Italia non arriva proprio nessuno", minacciando di non votare il reddito di cittadinanza senza fantomatici "fondi ai disabili" (peraltro già previsti), infine convocando, sconvocando e riconvocando il vertice a Palazzo Chigi da cui è uscito nottetempo con le mani alzate.

conte casalino 1CONTE CASALINO
Ora, dopo aver detto "attendiamo l' analisi costi-benefici sul Tav", chiede un improbabile referendum solo perché l' analisi è negativa.
Diceva James Freeman Clarke: "Lo statista guarda alle prossime generazioni, il politico alle prossime elezioni".

Fonte: qui