9 dicembre forconi: 02/09/18

venerdì 9 febbraio 2018

BERTOLASO ASSOLTO – PER GLI APPALTI DEL G-8 DELLA MADDALENA CONDANNATI BALDUCCI ED ANEMONE

“IL FATTO NON SUSSISTE” PER L’EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE, BERTOLASO, EPPURE E’ STATO CONDANNATO DAI MEDIA 

ASSOLTO ANCHE IL COMMISSARIO PER IL MONDIALI DI NUOTO


DIEGO ANEMONEDIEGO ANEMONE
Quattro condanne per associazione a delinquere,12 tra assoluzioni e prescrizioni. Sono le decisioni del Tribunale di Roma nell'ambito del processo sugli appalti del G8. Assolto anche l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, "perché il fatto non sussiste". I giudici hanno invece condannato a 6 anni e 6 mesi l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, a sei anni l'imprenditore Diego Anemone. Condannato a quattro anni per corruzione  il generale in pensione della Finanza (in servizio prima al Sisde e poi all'Aisi) Francesco Pittorru, a 4 anni e mezzo l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis.

ANGELO BALDUCCI A BORDO PISCINA jpegANGELO BALDUCCI A BORDO PISCINA 
Tra le posizioni prescritte quella di Daniele Anemone, fratello di Diego. Assolti tra gli altri Maria Pia Forleo, ex funzionaria della presidenza del Consiglio, e Claudio Rinaldi, ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma. I giudici hanno stabilito il pagamento di una provvisionale di un milione di euro che Anemone e Balducci dovranno pagare al ministero delle Infrastrutture, 50mila euro a Cittadinanzattiva, e 250mila euro alla presidenza del Consiglio.
balducciBALDUCCI

Il processo nell'ottava sezione penale del tribunale di Roma è quello su un giro di tangenti che avrebbero macchiato la gestione di una serie di appalti per il G8 della Maddalena del 2009 (poi tenutosi a L'Aquila) e per la realizzazione di opere pubbliche in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Il tribunale, che ha dichiarato prescritti numerosi episodi di corruzione e ha assolto chi era ritenuto solo "partecipe" dell'associazione per delinquere, ha assolto, perché il fatto non sussiste, l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso e l'ex dirigente del ministero dei Beni culturali Gaetano Blandini, che rispondevano di due distinti episodi di corruzione.
L'indagine, partita a Firenze nel 2010, era stata trasferita a Perugia e alla fine inviata a Roma per competenza territoriale. La "cricca" era stata rinviata a giudizio nel 2013. Gli inquirenti parlarono di un "sistema gelatinoso", che permetteva a un gruppo di imprenditori e pezzi delle istituzioni di condizionare grandi appalti. A Balducci e Anemone, veniva contestata la corruzione e l'associazione a delinquere: erano loro, secondo i pm Roberto Felici e Ilaria Calò, titolari del fascicolo, il cuore del gruppo che con favori e denaro si aggiudicava gare milionarie andando "oltre gli schemi di corruzione cui siamo abituati".

bertolasoBERTOLASO
Nella requisitoria i pm parlarono di "uno dei più gravi casi di corruzione nell'Italia dal dopoguerra per il danno enorme alla pubblica amministrazione con interi settori assoggettati" al gruppo. "È una sorta di corruzione 2.0", dissero, parlando di una rete di "rapporti illeciti con soggetti di alto profilo istituzionale", attraverso "ripetuti e ingenti vantaggi a pubblici funzionari perché venissero meno ai loro doveri".

Fonte: qui

GUIDO BERTOLASO: “CHI MI HA MASSACRATO ORA CHIEDA SCUSA AI TERREMOTATI SENZA CASA… HANNO DISTRUTTO LA PROTEZIONE CIVILE, SOSPETTO PER MOTIVI POLITICI” 

“L’ASSOLUZIONE ‘PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE’, UN ATTO DI CORAGGIO DEI GIUDICI. AVREBBERO POTUTO...”

Marco Ventura per Il Messaggero

«Chi mi ha attaccato, massacrato, dovrebbe chiedere scusa agli italiani, perché ad andarci di mezzo in queste vicende assurde e allucinanti è stato il Paese, gli abitanti dei Comuni terremotati che vivono fuori dalle loro case, o in casette di legno neanche sufficienti per tutti dove ci piove dentro e fa freddo con la neve. Il processo contro Guido Bertolaso non sarebbe neanche dovuto cominciare. Questi sono i risultati di un comportamento ingiusto e ingiustificabile».

casette terremoto1CASETTE TERREMOTO
È l'ora di cena in casa Bertolaso e si sente l'allegria della tavolata in famiglia. «Assolto. Assolto perché il fatto non sussiste», scrive l'ex capo della Protezione civile su facebook. «Nonostante la richiesta di prescrizione. Questo vale una doppia assoluzione».

Non bastava prescrivere il reato?
«Ho imparato sulla mia pelle che l'art. 149 del codice penale dice che di fronte a una richiesta di prescrizione il tribunale può assolvere una persona ma non perché le prove non sono sufficienti o c'è qualche dubbio, solo se c'è l'assoluta certezza dell'innocenza. Quindi il tribunale aveva davanti a sé un'autostrada, dire il reato è prescritto, e una strada in salita, assolvermi perché il fatto non sussiste. Onore al merito ai giudici del tribunale di Roma. Forse qualcuno in campagna elettorale dovrebbe anche decidersi a parlare di giustizia e comprendere i disagi dei magistrati».

Lei ha vissuto una gogna di 8 anni. Nessun rammarico per non aver concluso il lavoro?
amatriceAMATRICE
«Sono stati anni di grande difficoltà, vissuti con serenità da me e dalla mia famiglia, che mi è stata vicinissima. Ho fatto il medico in Africa (contro Ebola, ndr), abbiamo reagito. Rammarico? Il mio tempo dopo dieci anni alla Protezione civile era finito. Nel 2010 avevo già fatto domanda di prepensionamento e di fare volontariato con un'organizzazione di medici cattolici. Altre sono le conseguenze sul sistema di protezione civile. Chi mi ha voluto massacrare, tramite me ha massacrato la Protezione civile. La riforma adottata sotto il governo Monti ha distrutto la mia' protezione civile. Così hanno demolito una delle poche realtà italiane invidiate in tutto il mondo».

Questa non è la sua prima assoluzione
BERTOLASOBERTOLASO
«Sono stato assolto per il sisma dell'Aquila, sebbene avessimo rinunciato a tutti i testi della difesa per evitare la prescrizione, siamo andati solo con i testi dell'accusa. Perché il fatto non sussisteva, come adesso. Archiviata anche l'accusa di avere spartito illecitamente i rifiuti a Napoli. E quella per aver fatto troppi cessi' chimici per i terremotati dell'Aquila: secondo qualcuno per fare la pipì di notte dovevano fare la coda sotto la neve».

Che Paese è l'Italia?
bertolaso spesa al supermercato da OGGIBERTOLASO SPESA AL SUPERMERCATO DA OGGI
«Un Paese a macchia di leopardo, a geometria variabile, bipolare per usare un termine della neuropsichiatria. Ma chi fa il proprio dovere, anche se per un certo periodo deve pagare, alla fine si vede riconosciuti i meriti Ora mi chiedono in molti di andare a aiutare in situazioni difficili. A metà del mese partirà il primo programma di pronto soccorso 118' mai realizzato in Africa, nella Sierra Leone, disegnato, preparato e proposto da me».

Tornerà in politica? 
«Non ci penso per niente».

E nelle istituzioni?
«Le istituzioni le ho lasciate, c'è tempo per ogni attività. Il tempo è dei giovani, che spero siano in grado di raccogliere questo patrimonio di passione, competenza, entusiasmo e voglia di non guardare in faccia nessuno e fare il proprio dovere».

La sua famiglia?
«È stata la mia salvezza, la mia colonna portante. Mi hanno sostenuto, mi hanno rimproverato quando ho avuto qualche momento di sbandamento, mi hanno coccolato, hanno sofferto anche più di me. E hanno dimostrato, mia moglie e le mie due figlie, che le donne hanno più attributi di noi uomini».

Su Facebook ha scritto: Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. E poi vinci. C'è stato un disegno politico contro di lei? 
«Non lo escludo e lo possiamo sospettare. Ma in mancanza di prove certe, non possiamo dirlo. Comunque, quelli che hanno provato a farmi fuori questa sera si guardino allo specchio e chiedano scusa».

Fonte: qui

QUANTO INCASSANO I SOCI DI ITALO DALLA VENDITA AGLI AMERICANI? 370 MILIONI A INTESA, 280 A GENERALI, 245 AL FONDO PENINSULA. POI 345 MILIONI A DELLA VALLE, 250 A MONTEZEMOLO, 155 A PUNZO, 110 A ISABELLA SERAGNOLI, 94 A BOMBASSEI

CATTANEO HA INVESTITO 15 MILIONI DELLA LIQUIDAZIONE TIM IN AZIONI NTV E ORA SI RITROVA CON OLTRE 116 

SE FOSSE ANDATA IN BORSA, AVREBBERO INCASSATO MENO DELLA METÀ…

Estratto dall’articolo di Luca Pagni per www.repubblica.it
BOMBASSEI MONTEZEMOLO PUNZO DELLA VALLE PRESENTANO ITALO NTVBOMBASSEI MONTEZEMOLO PUNZO DELLA VALLE PRESENTANO ITALO NTV

Ma a guadagnarci dall'operazione non sarà soltanto il fondo Peninsula. I due miliardi andranno divisi pro-quota tra i soci: quindi a Intesa andranno circa 370 milioni, a Generali 280 milioni, al fondo Peninsula  245 milioni. Questo per i soci finanziari.

Poi c'è il gruppo di imprenditori che ha dato via al progetto Italo (Intesa e Generali sono approdati prima come finanziatori e poi hanno convertito in quote parte dei debiti): a Diego Della Valle andranno 345 milioni, a Luca Montezemolo 250 milioni, a Gianni Punzo 155 milioni, a Isabella Seragnoli 110 milioni, ad Alberto Bombassei 94 milioni.

DELLA VALLE E MONTEZEMOLODELLA VALLE E MONTEZEMOLO
Poi c'è il caso dell'amministratore delegato Flavio Cattaneo: ha investito parte della liquidazione avuta uscendo sia da Terna sia da Telecom Italia (società di cui è stato alla guida negli ultimi dieci anni) fino a salire al 5,83% del capitale. Di conseguenza, Cattaneo incasserà oltre 116 milioni di euro. Se Italo fosse andata in Borsa, i soci avrebbero incassato meno della metà: il progetto di quotazione prevedeva di collocare in Borsa tra il 35 e il 40 per cento del pacchetto azionario complessivo.

Perchè dagli Stati Uniti è arrivata una offerta, a prima vista così elevata? Il fondo americano è convinto che nei prossimi anni, con nuovi treni e con una adeguata offerta commerciale nei confronti del Frecciarossa, la società possa dare adeguati ritorni. Va ricordato che dopo tre anni di gestione in rosso, nel 2016 e nel 2017 la società è tornata in utile per complesivi 65 milioni.

Ma l'ingresso in Ntv potrebbe essere interessante anche per altri motivi: il fondo Gip potrebbe guardare all'apertura del mercato in altre nazioni europee (Spagna e Francia, per esempio) e l'esperienza accumulata da Italo in Italia - dove ha rotto il monopolio delle Fs - potrebbe essere molto utile. Il fondo Usa ha offerto a Montezemolo (al momento presidente del gruppo) e a Cattaneo di rimanere alla guida della società ma tutto fa pensare che non accettino.

Fonte: qui

GLOBAL INFRASTRUCTURE PARTNERS GESTISCE 40 MILIARDI DI DOLLARI E FA UTILI PER 5 MILIARDI 

HA PARTECIPAZIONI NELLE FERROVIE CARGO AUSTRALIANE E CONTROLLA L'AEROPORTO LONDINESE DI GATWICK

Lucio Cillis per La Repubblica

ITALOITALO
Gli americani che puntano due miliardi di euro su Italo-Ntv sono uno squadrone coeso e con una grande esperienza nel settore delle infrastrutture. Soprattutto nei porti, aeroporti, società ferroviarie cargo, energia anche rinnovabile. La potenza di fuoco di Global Infrastructure Partners è fuori discussione: tra il 2013 e il 2015 Gip ha dismesso diverse partecipazioni in gruppi importanti, soprattutto nel settore energetico incassando denaro fresco. E adesso ha tanto cash da spendere. Tra l'agosto scorso e le ultime settimane ha chiuso ben cinque acquisizioni importanti. Gestisce 40 miliardi di dollari, macina 5 miliardi di utili l'anno e ha un esercito di 21mila dipendenti in tutto il mondo.

ITALOITALO
E il fondo ha deciso da qualche tempo che lo shopping migliore nel settore ferroviario, per prezzo e prospettive è proprio quello da portare a termine in Italia, dove l'alta velocità ha scatenato una guerra mai vista e dove lo sviluppo del comparto si avvale di una forte partecipazione pubblica, spinta pure dal matrimonio Fs-Anas. In Italia c'è anche molto know how ferroviario: siamo, in fondo, il Paese dei treni. Un modo anche indiretto di carpire segreti e tecnologie dei binari per (magari) importarli successivamente nell'America di Donald Trump che sogna una vera alta velocità-capacità su ferro.
ITALO NTVITALO NTV

Tra soci e partner di Gip ci sono nomi sconosciuti ai più ma con un passato in società di consulenza e banche d'affari di rango, alcune discusse, altre addirittura fallite, come Lehman Brothers. La maggior parte dei dirigenti e partner di prima linea del fondo pigliatutto provengono da Credit Suisse, mentre gli altri hanno alle spalle esperienze più o meno lunghe in gruppi di rango come General Electric, Goldman Sachs, Mizhuo Bank, Morgan Stanley, Nomura, Honeywell, Qatar Petroleum, Latham e Watkins. Quindi una forte propensione al "fare", alla concretezza, sommate a un'immensa potenza finanziaria da 40 miliardi di dollari.

LUCA DI MONTEZEMOLO SULLA MOTRICE ITALOLUCA DI MONTEZEMOLO SULLA MOTRICE ITALO
Basta guardare agli interessi sparsi nel globo per comprendere quanto Gip possa investire sui treni ad alta velocità italiani, fino ad oggi l'unico coraggioso concorrente europeo sulle rotaie veloci dei monopolisti di lunga data, come Ferrovie dello Stato, Deutsche Bahn, Sncf.

Nel suo pacchetto di interessi, in essere o archiviati, ci sono porti, gas, petrolio, infrastrutture aeroportuali, trasporto container e terminali portuali. Come l'aeroporto londinese di Gatwick che con oltre 35 milioni di passeggeri l'anno è la seconda potenza britannica dopo Heatrow. In passato Gip aveva messo le mani sullo scalo più piccolo e desiderato di Londra, il City Airport, ceduto di recente ad una società canadese. Oggi ha il controllo pieno dello scalo di Edimburgo in Scozia.

Adebayo “Bayo” Ogunlesi, presidente Global Infrastructure partnersADEBAYO “BAYO” OGUNLESI, PRESIDENTE GLOBAL INFRASTRUCTURE PARTNERS
Nel settore trasporti, nel quale rientra Italo, ha messo nel mirino del fondo il Porto di Melbourne (Australia) e sempre nel Paese dei canguri Pacific National il più grande operatore cargo su ferrovia del continente. Inoltre tra i fiori all'occhiello, vanno segnalati Gas Natural Fenosa, che opera in 30 Paesi soprattutto in Spagna e Sud America. Sempre nel campo energia è presente in Hess e Cpv (negli Usa), Saeta Yeld-Bow Power (Spagna), Gode Wind 1 (Germania), Guacolda (Cile), Freeport Lng (Texas, Usa).

Fonte: qui

La «truffa» delle bollette: chi consuma meno pagherà il 46% in più

Bollette della luce troppo alte, il 10% delle famiglie non riesce a pagare e intanto arrivano nuovi aumenti: una truffa a vantaggio delle grandi imprese che andrà a colpire anche chi consuma poco.

Bollette della luce sempre più alte, voci di costo difficili da comprendere e aumenti costanti: perché paghiamo l’elettricità sempre più cara?
A partire dalla bolletta di gennaio, gli italiani dovranno fare i conti con un aumento dell’energia pari al 5,3% che, spalmato per i 12 mesi dell’anno e sommato agli aumenti delle bollette del gas, comporterà una maggiore spesa pari a 80 euro all’anno.
Ma c’è di più, perché a partire dal 1° gennaio 2019 con l’entrata in vigore della tariffa progressiva sono in arrivo aumenti pari al 46% del costo dell’energia che, come ammesso dalla stessa Autorità per l’Energia, “comporterà inevitabili aumenti di spesa annua per larghe fasce della popolazione”.
Si tratta di quanto già comunicato il 27 dicembre 2017, ma è un’inchiesta effettuata da Milena Gabanelli e Andrea Marinelli a svelare quella che si potrebbe definire una vera e propria truffa ai danni dei cittadini.
Quello che emerge è che la ragione per cui il costo dell’energia aumenterà del 5,3% dal 1° gennaio 2018 è soltanto in parte dovuta alle avverse condizioni atmosferiche, alle inefficienti infrastrutture al Sud, e all’aumento dei consumi della stagione invernale.
Quelle incomprensibili voci di costo, tra imposte e oneri di sistema e costi per il trasporto e la gestione, finiscono per riempire il paniere di agevolazioni e vantaggi per le grandi imprese, andando a gravare ancora una volta sulle tasche delle famiglie.

Aumenti in bolletta dell’energia: le vere ragioni del salasso

Per capire le vere ragioni degli aumenti della bolletta dell’energia elettrica che colpiranno le famiglie bisogna volgere lo sguardo all’altra faccia della medaglia, le grandi imprese.
L’inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera porta come uno dei primi motivi che comporteranno quel 5,3% di aumento delle bollette un decreto del MISE, di dicembre 2017, nel quale sono previste importanti agevolazioni per le imprese energivore.
Si tratta di grandi gruppi industriali ad alto consumo di energia ai quali lo Stato ha deciso di destinare importanti incentivi con l’obiettivo di contribuire al recupero della competitività del Made in Italy.
Una ragione condivisibile; peccato che a pagare quanto scontato alle grandi imprese saranno i cittadini, che dovranno farsi carico di ben 1,7 miliardi di euro, addebitati in bolletta sotto la voce “oneri di sistema”.
Siamo solo all’inizio.

Da gennaio 2019 pagherà di più chi consuma meno

Le agevolazioni per le imprese energivore sono soltanto uno dei tasselli necessari per spiegare i perché degli aumenti in bolletta.
A queste si aggiungono gli incentivi per gli impianti Cip 6, alcuni dei quali alimentati da materiali non biodegradabili ed oltretutto bocciati dall’UE e i certificati bianchi, ovvero i titoli di efficienza energetica introdotti al fine di promuovere il risparmio energetico, che costano ben 7 milioni di euro al giorno ai cittadini. Costo mascherato, neanche a dirlo, sotto la dicitura “oneri di gestione”.
E allora, che fare? Come difendersi dagli aumenti? A quanto pare neanche i più accorti risparmiatori riusciranno a scampare all’ennesimo salasso: a partire dal 1° gennaio 2019, con l’entrata in vigore della tariffa progressiva, finirà con il pagare di più chi consuma di meno.
Sembra un paradosso ma è proprio così: anche le dritte su come risparmiare sulle bollette luce e gas serviranno a poco perché, stando a quanto riportato dall’inchiesta pubblicata sul Corriere, chi consuma poco finirà col pagare fino al 46% in più.
A conferma di ciò è la stessa Autorità per l’Energia, nel testo della delibera del 14 dicembre 2017 ad affermare che “l’attuazione del terzo step di riforma per i clienti domestici del settore energetico comporterà inevitabili aumenti di spesa annua per larghe fasce della popolazione”.
Fonte: qui
P.S. IL MECCANISMO E' SEMPRE LO STESSO SI PRIVATIZZANO E SI LIBERIZZANO I MONOPOLI NATURALI, PASSANDO DI MANO LE RENDITE DALLO STATO(CHE LE AMMINISTRA PER CONTO DI TUTTI AI CITTADINI) AI PRIVATI ...