9 dicembre forconi: 01/16/18

martedì 16 gennaio 2018

“MOLTE DELLE SCELTE FATTE DA PAPA FRANCESCO SUI RUOLI STRATEGICI IN VATICANO SONO SBAGLIATE”

NUZZI INCALZA: “QUELLA DI MONSIGNOR RICCA ALLO IOR È UNA, C'È POI LA STORIA DELL'AUSTRALIANO GEORGE PELL. BISOGNA CAPIRE SE IL PAPA È STATO MAL CONSIGLIATO. E SULLA ‘LOBBY GAY’ VI DICO CHE….”

Cristiano Sanna per http://notizie.tiscali.it

gianluigi nuzzi (2)GIANLUIGI NUZZI (2)
Quattro o cinque nomi eccellenti. E da quel piccolo gruppo con una grande capacità di condizionare e intimorire, una serie di fili intrecciati come in una ragnatela che arrivano fino agli abusi sui minori dentro le mura vaticane, perfino all'interno del seminario Pio X, dove vengono formati i chierichetti del Papa. Un blocco di potere di cui si parla da anni, tornato alla ribalta negli ultimi cinque a forza di testimonianze e denunce.

libro presentatoLIBRO PRESENTATO
"C'è una lobby gay in Vaticano" ammetteva già papa Ratzinger e ha ammesso poi papa Bergoglio. Una lobby che usa il sesso per prevaricare e costruire una serie di rapporti di alleanza che si oppongono ai tentativi di pulizia e rinnovamento della Chiesa che ha in mente papa Francesco.

Pure lui caduto in una serie di imbarazzanti episodi che ne hanno offuscato una parte del prestigio e indebolito l'autorità. Il capitolo finale di Peccato originale, nuovo libro inchiesta di Gianluigi Nuzzi, è tutto dedicato a questo esplosivo retroscena salito alla ribalta delle cronache recenti, che attende sviluppi giudiziari. Ripartiamo da qui parlandone con l'autore.

PAPA BERGOGLIO E FESTINGPAPA BERGOGLIO E FESTING




Gianluigi, l'arresto di don Luigi Capozzi preso dopo un'orgia gay dove il carburante era la cocaina, e le denunce provenienti dai futuri chierichetti del papa hanno riportato l'intreccio di sesso omosessuale e potere al centro degli scandali vaticani. Ci sono novità su questi due fronti?
monsignor Luigi CapozziMONSIGNOR LUIGI CAPOZZI
"Intanto la grande novità è che ora alcuni seminaristi stanno predisponendo denunce sugli abusi che raccontano di aver patito. Verranno depositate nei prossimi giorni nelle sedi competenti: i ragazzi dicono di aver assistito ad atti di prevaricazione e di violenza da parte di un seminarista più maturo.

Io durante il mio programma Quarto grado ho raccolto altre testimonianze di giovani che hanno subito attenzioni inopportune da prelati in quel seminario. Va detto che il San Pio X ha respinto ogni tipo di ipotesi, parlando di una sorta di complotto ai suoi danni. Ora se ne occuperò la giustizia. I racconti sono numerosi e rilevanti".

monsignor Luigi CapozziMONSIGNOR LUIGI CAPOZZI
Nel tuo libro è riportato lo studio fatto sulle abitudini sessuali in Vaticano da don Patrizio Coppola, già compagno di studi religiosi di don Capozzi finito in manette. Coppola arrivò alle conclusioni che, in base ai dati raccolti, il 70% dei preti sono gay, il 20 per cento si sforza di rispettare il voto di castità, il rimanente 10% sono etero ma attivi e quindi per niente casti. Non sarebbe il caso, di fronte a questi dati, che il papa abolisse una volta per tutte il voto di castità? Rendere ai religiosi la libertà di amare e di sposarsi farebbe diminuire i casi di perversione sessuale dentro e fuori dalle mura vaticane.
"La situazione è sotto gli occhi di tutti. Una strada percorribile è quella che indichi tu nella domanda. L'altra è facilitare le persone che vogliono lasciare il sacerdozio. Chi si innamora non lascia il sacerdozio perché non sa come proseguire la propria vita o che lavoro fare. Questi soggetti vivono una sorta di doppiezza, da una parte servono Dio, dall'altra hanno relazioni clandestine, e così perdono di credibilità. La Chiesa dovrebbe aiutarli. Questo è uno dei problemi, l'altro è la prevaricazione della lobby gay in cui l'omosessualità diventa un collante di ricatto e di potere".
papa bergoglioPAPA BERGOGLIO

La questione non è nuova. Se ne parla da almeno 50 anni, come documenta Peccato originale. Ma negli ultimi anni ci sono stati denunce, pareri e testimonianze su questo: dall'alto prelato polacco Darius Oko, al teologo tedesco David Berger che oggi dirige una rivista gay, fino al pastore americano Tony Adams che non è stato ridotto al laicato neanche dopo aver detto che l'uso del sesso per costruire una trama di potere e opporsi all'azione papale esiste eccome, da tempo. Di questo dossier parlarono papa Benedetto XVI con papa Francesco quando ci fu il passaggio di poteri fra i pontefici.
"Sì, la storia di don Luigi Capozzi arrestato in Vaticano indica che questi problemi esplodono e portano alla caduta di quella sorta di cortina di ferro che finora li celava. La questione della sessualità credo sia uno dei capitoli più delicati e spia di malesseri e soprusi che riguardano la cattiva gestione del potere religioso".
MONSIGNOR RICCA E PAPA BERGOGLIOMONSIGNOR RICCA E PAPA BERGOGLIO

Anche don Andrea Gallo, non esattamente un religioso conservatore, nel suo libro-testamento scrisse che c'è una tendenza a moltiplicare questi rapporti omosessuali fra preti per consolidare questo contropotere in Vaticano. Qualche anno fa lo stesso papa Francesco si trovò in imbarazzo perché nominò al controllo dello Ior, la banca vaticana, monsignor Battista Ricca. Che si era comportato bene in Sudamerica ma che poi era caduto in un'amicizia, diciamo così, troppo affettuosa con il capo delle guardie svizzere Patrick Haari a Berna. Nessuno disse niente al papa fino a nomina avvenuta, poi la storia venne fuori, depotenziando il tentativo di controllo e ripulitura del pontefice.

Monsignor Battista Mario Salvatore RiccaMONSIGNOR BATTISTA MARIO SALVATORE RICCA
"Questo non riguarda solo la storia di Ricca. Molte delle scelte fatte da papa Francesco circa ruoli strategici in Vaticano hanno manifestato fragilità significative. Quella di Ricca allo Ior è una, c'è poi la storia del segretario del prefetto della Segreteria per l'Economia, l'australiano George Pell, che dopo essere stato scelto come collaboratore più importante dal papa cadde nell'accusa di aver coperto atti di pedofilia.

Bisogna capire se il papa è stato mal consigliato o se ha sottovalutato l'evidente indebolimento che gli scandali determinano sulla credibilità di una persona scelta per un'azione riformatrice. I vaticanisti dicono che Bergoglio fosse consapevole della situazione di Pell ma la ritenesse superabile. Lo stato dei lavori delle riforme messe in cantiere da papa Francesco, cinque anni dopo l'avvio, è comunque molto arretrato".

CHARAMSA 2CHARAMSA 
Per concludere: si parla di quattro o cinque nomi importanti che sarebbero i fulcro di questa lobby gay vaticana. Il monsignore polacco Charamsa venne indicato come possibile parte di quel gruppo. Lui negò ma ammise di essere omosessuale. Ci sono sviluppi su questo fronte?
"Non dobbiamo pensare a questa lobby come se fosse una loggia segreta con i suoi riti di affiliazione. E' nei fatti che chi vive la propria sessualità in segreto, deve servirsi di persone che hanno lo stesso segreto per proteggersi a vicenda, farsi favori. Il paradosso è che in vaticano alcuni alti esponenti dichiaratamente omofobi poi si rivelino gay. Un'opposizione solo formale, come si vede".

Fonte: qui


NOI VI ACCOGLIAMO, VOI VI ADEGUATE 

BERGOGLIO AFFONDA IL COLPO AGLI STOLTI DEL POLITICAMENTE CORRETTO CHE, PER NON “DISTURBARE” LE ALTRE RELIGIONI, NASCONDONO CROCIFISSI E TRADIZIONI:

“PER I MIGRANTI E’ IMPORTANTE RISPETTARE LE LEGGI, LA CULTURA E LE TRADIZIONI DEI PAESI IN CUI SONO ACCOLTI”

Gian Guido Vecchi per “il Corriere della Sera”

PAPA BERGOGLIO TRA I RIFUGIATIPAPA BERGOGLIO TRA I RIFUGIATI
L'integrazione, spiegava una settimana fa agli ambasciatori, è «un processo bidirezionale, con diritti e doveri reciproci». Così ieri, nella messa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, davanti a novemila persone da 49 Paesi che affollavano la basilica di San Pietro, Francesco ha invitato con realismo a superare le difficoltà dell'accoglienza senza nascondersele. Perché «non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze», ha spiegato il Papa nell'omelia.

papa francesco con il patriarca bartolomeo e un bimbo rifugiatoPAPA FRANCESCO CON IL PATRIARCA BARTOLOMEO E UN BIMBO RIFUGIATO


«E così spesso rinunciamo all'incontro con l'altro e alziamo barriere per difenderci». Vale per tutti, chi è chiamato ad accogliere e chi chiede aiuto: «Le comunità locali, a volte, hanno paura che i nuovi arrivati disturbino l'ordine costituito, "rubino" qualcosa di quanto si è faticosamente costruito. Anche i nuovi arrivati hanno delle paure: temono il confronto, il giudizio, la discriminazione, il fallimento».

papa bergoglio in bangladesh 7PAPA BERGOGLIO IN BANGLADESH 





E «queste paure sono legittime, fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano». L'essenziale è non cedere, però: «Avere dubbi e timori non è un peccato. Il peccato è lasciare che queste paure determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità, alimentino l' odio e il rifiuto. Il peccato è rinunciare all' incontro con l' altro, il diverso, il prossimo che di fatto è un' occasione privilegiata di incontro con il Signore».


papa bergoglio al centro profughi di bolognaPAPA BERGOGLIO AL CENTRO PROFUGHI DI BOLOGNA
Il messaggio di Francesco, che stamattina parte per il suo viaggio in Cile e Perù, è scandito da quattro verbi, «accogliere, proteggere, promuovere e integrare». Il Papa cita le parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni, «venite e vedrete!», come «un invito a superare le nostre paure per poter andare incontro all' altro, accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo».

papa bergoglio al centro profughi di bolognaPAPA BERGOGLIO AL CENTRO PROFUGHI DI BOLOGNA






Vale pure per chi è costretto a migrare: «Nel mondo di oggi, per i nuovi arrivati, accogliere, conoscere e riconoscere significa conoscere e rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei Paesi in cui sono accolti. Significa pure comprendere le loro paure e apprensioni per il futuro». Lo aveva detto anche al Corpo diplomatico: «A chi è accolto si chiede l' indispensabile conformazione alle norme del Paese che lo ospita, nonché il rispetto dei principi identitari dello stesso».
papa bergoglio al centro profughi di bologna 5PAPA BERGOGLIO AL CENTRO PROFUGHI DI BOLOGNA 

D' altra parte, prosegue Francesco, «per le comunità locali, accogliere, conoscere e riconoscere significa aprirsi alla ricchezza della diversità senza preconcetti, comprendere le potenzialità e le speranze dei nuovi arrivati, così come la loro vulnerabilità e timori».

Al fondo, ci sono le parole del Giudizio universale nel capitolo 25 di Matteo, «quanto non faceste a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, neppure a me lo faceste», l' atteggiamento che distinguerà i giusti dai dannati: «Il Signore era affamato, assetato, nudo, ammalato, straniero e in carcere, e da alcuni e stato soccorso mentre da altri no». È «una preghiera reciproca» a chiudere: «Migranti e rifugiati pregano per le comunità locali, e le comunità locali pregano per i nuovi arrivati».

Fonte: qui

IN ITALIA LA CHIAMANO GIUSTIZIA

PIROSO: “MARCO TRONCHETTI PROVERA È FINITO IN UNA TRAGICOMMEDIA DAI CONTORNI SURREALI 

SEI GIUDIZI SULLO STESSO FATTO: PRIMO GRADO, APPELLO, CASSAZIONE, APPELLO-BIS, CASSAZIONE-BIS, APPELLO-TER. UN RECORD. 

TUTTO CIÒ PREMESSO, È ESAGERATO RITENERE CHE SI SIA IN PRESENZA DI UN CERTO QUAL ACCANIMENTO GIUDIZIARIO?’’

Mail di Antonello Piroso a Dagospia

Caro Roberto,

TRONCHETTITRONCHETTI
ricordi la cantilena del capo tribù Nino Manfredi -nel film agrodolce di Ettore Scola Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?- davanti ai tentativi di Alberto Sordi di attirare la sua attenzione?

Era "Aridanga romba cojota".

Ecco, ci sarebbe da ripetere l'espressione ridendo, se non ci fosse da avvilirsi, sul secondo rinvio deciso dalla Cassazione per un terzo processo d'appello, per la stessa accusa, a carico di Marco Tronchetti Provera.
TRONCHETTI PROVERA GENTILONITRONCHETTI PROVERA GENTILONI

Siamo dalle parti di Franz Kafka, in una tragicommedia davvero dai contorni surreali.
Sei giudizi sullo stesso fatto: primo grado, appello, Cassazione, appello-bis, Cassazione-bis, appello-ter.
Un (poco invidiabile) record.

Facciamo un veloce ripasso delle puntate precedenti.

Tronchetti si è ritrovato impelagato per diversi anni nella magmatica vicenda dei cosiddetti "dossieraggi illegali" ai tempi in cui era dominus non solo di Pirelli ma anche di Telecom.

Su quel ginepraio sono stati istruiti procedimenti da cui è uscito immacolato, perchè in essi non è mai entrato: cioè, non è mai stato processualmente coinvolto.

Solo un'accusa, alla fine, gli è rimasta sul groppone: quella di ricettazione.

nicole kidman marco tronchetti proveraNICOLE KIDMAN MARCO TRONCHETTI PROVERA
Cuore del processo: un cd-rom con informazioni a danno, si badi, di Tronchetti e famiglia, raccolti dall’agenzia di investigazione Kroll, ingaggiata dai rivali brasiliani di Tronchetti per contendergli quel ricco mercato, dati però "hackerati" (cioè estorti illegalmente) dagli uomini di Giuliano Tavaroli (ex capo della security Telecom e della banda dei "furbetti della tastierina", quella sì condannata per i dossieraggi illeciti), che poi avrebbe consegnato il tutto a Tronchetti, secondo l'accusa ben consapevole di quella provenienza illecita.

Tronchetti si difende spiegando di non esserne mai stato a conoscenza, e che anzi -quando era stato avvisato che tale documentazione sarebbe arrivata- aveva disposto che fosse consegnata all'autorità giudiziaria.

marco e afef tronchetti proveraMARCO E AFEF TRONCHETTI PROVERA
Ciò nonostante, nel luglio 2013 Tronchetti rimedia una condanna a un anno e 8 mesi, per cui ricorre in appello rinunciando -attenzione- alla prescrizione: vuole soddisfazione nel merito.
E la ottiene.
Nel giugno 2015 i giudici della prima corte d'Appello di Milano infatti lo assolvono.

Ora, per carità, i gradi di giudizio in Italia sono tre, e fino a quando non sono stati esperiti tutti...già, appunto, che succede?
"Fino a quando non sono stati esperiti tutti un cittadino non può essere definito innocente" viene ormai quasi ovvio rispondere, con un'inversione della presunzione di innocenza.

Presunzione che si radica nell’articolo 27, comma 2, della Costituzione italiana, che recita testualmente:
“L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva” (e lascio volentieri ai legulei il dibattito sulla natura di tale norma, e cioè se essa inquadri non una presunzione di innocenza o di non colpevolezza, bensì un divieto di presunzione di colpevolezza). Ormai ci siamo rassegnati all'andazzo (incivile): quando si mette in moto il circo mediatico-giudiziario, il soggetto che finisce nel tritacarne è automaticamente il famoso "mostro" da sbattere in prima pagina, perchè -si sa- dove c'è fumo...
tavaroliTAVAROLI

La Cassazione, investita del giudizio su ricorso dell'accusa, cosa delibera?
Annulla l'appello, che quindi deve essere celebrato nuovamente.
Motivo? Tronchetti avrà pure ordinato di portare il cd-rom ai magistrati, ma "la volontà di difendersi" è esattamente il "profitto" che integra la ricettazione, anche perchè poi una vera denuncia formale non c'è stata ma solo un "verbale di consegna" del cd-rom.

Ma la Cassazione va oltre: censura che in Appello siano state acquisite come "nuove prove" le dichiarazioni di due ex legali di Tronchetti, Francesco Chiappetta e Francesco Mucciarelli, stante che dopo la condanna in primo grado, il Tribunale aveva trasmesso gli atti alla Procura perchè i due fossero perseguiti per falsa testimonianza a favore dell'imprenditore.
KrollKROLL

Ma il 16 gennaio dell'anno scorso il gip Manuela Accurso Tagano accoglie la richiesta di archiviazione formulata dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti per Chiappetta e Mucciarelli. In sostanza: dai legali di Tronchetti nessun falso.

A ruota, il 9 febbraio, Tronchetti è assolto.
Di nuovo.

Tutto chiaro?
Un cittadino è condannato in primo grado, ricorre in appello rinunciando alla prescrizione, viene assolto, la Cassazione dice che l'appello va rifatto, il processo viene ricelebrato, il cittadino consegue un'assoluzione-bis.
MARIANNA VINTIADIS KROLL FURTI DATI AZIENDALIMARIANNA VINTIADIS KROLL FURTI DATI AZIENDALI

A questo punto, a 13 anni di distanza dai fatti, l'arbitro fischierebbe la fine dell'incontro, dopo i 90 minuti regolamentari (il primo grado e l'appello) e gli opinabili 30 minuti supplementari, cioè il secondo appello.
Questo, in un paese normale.
Nell'Italia sgangherata di oggi, patria del diritto ma anche del (man)rovescio, invece, si dovranno disputare altri 30 minuti.

La Cassazione ha infatti appena rinviato -per la seconda volta, dopo un nuovo ricorso del procuratore generale di Milano presentato nell'aprile 2017- Tronchetti davanti ai giudici della Corte di Appello.
Per una terzo processo sugli stessi fatti (perchè? In soldoni: sarebbe stato assolto in base a un inesistente diritto alla "legittima difesa putativa").

CASSAZIONECASSAZIONE
Tutto ciò premesso, è esagerato ritenere che si sia in presenza di un certo qual accanimento giudiziario?

Si dirà: ma la Cassazione fa un controllo di legittimità, ovvero a norma dell'art.65 dell'ordinamento giudiziario "assicura l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge".
Quindi, in parole povere, censura una scorretta applicazione delle norme.

Nel caso poi voi siate degli specialisti del ramo, e quindi vi chiediate: "Va bene, ma così dove va a finire il cosiddetto libero convincimento del giudice?", la risposta la fornisce...la stessa Cassazione: "In tema di valutazione delle prove, nel nostro ordinamento, fondato sul principio del libero convincimento del giudice, non esiste una gerarchia di efficacia delle prove, nel senso che...esse, anche se hanno carattere indiziario, sono tutte liberamente valutabili dal giudice di merito per essere poste a fondamento del suo convincimento, del quale il giudice deve dare conto con motivazione il cui unico requisito è l’immunità da vizi logici".
CASSAZIONECASSAZIONE

Se ne deve desumere che i giudici che hanno assolto, per ben due volte, Tronchetti hanno preso decisioni con ragionamenti non esenti da vizi logici.
Sia quelli del primo appello. Sia quelli del secondo.

Ci deve essere uno strano virus, quindi, che circola in quelle aule, perchè ben due collegi giudicanti hanno dato prova di "illogicità" (e passi per il primo, ma il secondo ci sarebbe ricascato nonostante il precedente costituito dal primo rinvio della Cassazione).

Un avvocato un giorno mi ha spiegato: "Nei tribunali non importa tanto avere ragione, quanto trovare il giudice che te la dia".

Anche qui, assistiamo a una paradossale congiuntura.

Non è Tronchetti a far tesoro di tale massima, perchè -ripetiamolo- non si avvale della prescrizione, vi rinuncia espressamente, e non si difende "dai" processi bensì "nei" processi".
PIROSOPIROSO

No: qui, sia detto con rispetto, è la Procura a correre il rischio di generare la sgradevolissima impressione di cercare, con il conforto della Cassazione, non una volta ma addirittura due, una corte -la terza della serie- che si uniformi al suo impianto accusatorio.

Al netto di ogni altra valutazione su leggi, norme, commi, procedure e interpretazioni, caro Roberto, non ti appare singolarmente inquietante tutto questo? Ciao.

Antonello Piroso