9 dicembre forconi: 10/21/17

sabato 21 ottobre 2017

LE AZIENDE AMERICANE HANNO UNA DISPONIBILITÀ DI CASSA PARI AL 17% DEL PROPRIO INDEBITAMENTO

IL LIVELLO MINIMO DAL 2008, L'ANNO DELLA GRANDE CRISI FINANZIARIA ... QUINDI PREPARIAMOCI AL PROSSIMO BOTTO! 

PER STANDARD & POOR'S DIETRO IL RALLY DI WALL STREET C’E’ UNA MONTAGNA DI DEBITO SPAZZATURA

Andrea Franceschi per il Sole 24 Ore

La crisi ha accentuato il divario tra i ricchi e i poveri. Soprattutto nella prima economia del mondo, gli Stati Uniti, dove il 20% della ricchezza è in mano all'1% della popolazione più ricca. Questa sperequazione si riproduce anche tra le società quotate, con un drappello di multinazionali con colossali disponibilità di cassa e poco debito e il resto delle aziende che si trova nella posizione esattamente opposta. Questa almeno è la situazione fotografata efficacemente dagli aggregati di bilancio elaborati da Standard & Poor's.

WALL STREET 2WALL STREET 2
L'agenzia calcola che le società quotate alla Borsa americana abbiano disponibilità di cassa per circa 1900 miliardi di dollari di cui mille in capo a 25 big di Wall Street tra cui spiccano 5 colossi della tecnologia(Apple, Microsoft, Alphabet, Oracle e Cisco System) che da soli hanno risorse liquide per oltre 500 miliardi. Questo gruppo di 25 big avrebbe risorse sufficienti per ripagare completamente il proprio debito (oggi pari a 750 miliardi di dollari) ma non lo fa perché evidentemente gli conviene tenere parcheggiata la liquidità in Paesi dalla fiscalità più favorevole e indebitarsi a costi irrisori per far fronte alle esigenze di cassa.

In una posizione ben diversa si trova il resto delle aziende americane che deve fare i conti con debito maxi pari a 5100 miliardi di dollari a fronte di una cassa di appena 900. Escluse le 25 big oggi le aziende americane hanno una disponibilità di cassa pari al 17% del loro indebitamento. Si tratta del livello minimo dal 2008, l'anno della grande crisi finanziaria.
san francisco pride appleSAN FRANCISCO PRIDE APPLE

Nonostante la profittabilità delle aziende americane sia migliorata - segnala ancora S&P - la leva finanziaria (cioè il debito in rapporto ai profitti operativi) è elevata. Per le società che hanno un merito di credito alto (“investment grade” in gergo) il rapporto tra debito e margine operativo è di 2,5 volte mentre per quelle con rating spazzatura siamo addirittura a 5 volte. In entrambi i casi siamo ai massimi da un decennio a questa parte.
PROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA APPLEPROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA APPLE

L'economia americana ha il vento in poppa, la Borsa è ai massimi e la liquidità abbonda nelle casse delle aziende. Ma queste risorse non vengono impiegate in investimenti produttivi che possano avere un impatto a lungo termine sulla crescita. Si preferisce tenerle parcheggiate in banca se non addirittura investite sui mercati finanziari come ha fatto Apple, che lo scorso anno ha investito ben 31 miliardi per comprare titoli.
Lehman BrothersLEHMAN BROTHERS

Dove non ci sono i flussi di cassa del settore tecnologico il motore continua a essere uno: il debito. Soprattutto quello di bassa qualità emesso in abbondanza in questi anni grazie anche alla fame di rendimento alimentata dalle politiche monetarie ultraespansive della Federal Reserve. Dai calcoli di Bank of America Merrill Lynch emerge che il controvalore di questi titoli è quadruplicato dal 2008 e oggi vale circa duemila miliardi di dollari. Il grosso di questo debito è stato emesso negli Stati Uniti.

C'è il rischio che, così come i mutuatari subprime nel 2007-2008, questo debito non venga onorato innescando una reazione a catena? Per il momento no. L'economia americana gode di buona salute, Il tasso di fallimenti tra le aziende con rating spazzatura è basso, e le condizioni di rifinanziamento del debito high yield continuano ad essere estremamente favorevoli. In un contesto di mercato caratterizzato dalla volatilità bassa come non mai, in cui la liquidità continua ad abbondare nonostante la decisione della Fed di alzare i tassi e ridurre il suo bilancio, tutto continua a procedere come se nulla fosse. Business as usual.

Fonte: qui

SANGUE IN AFGHANISTAN, ATTACCHI CONTRO 2 MOSCHEE: TRA KABUL E GHOR, ALMENO 72 MORTI

IL PRIMO ATTENTATO IN UNA MOSCHEA SCIITA DELLA CAPITALE AFGANA GIÀ COLPITA AD AGOSTO. 

IL SECONDO A GHOR, IN UN EDIFICIO RELIGIOSO SUNNITA, PROVINCIA CENTRALE DEL PAESE
Da repubblica.it

DUE attacchi separati contro due moschee in Afghanistan hanno causato la morte di decine di fedeli riuniti per la preghiera del venerdì. Il primo è avvenuto in una moschea sciita di Kabul, il secondo in una moschea sunnita di Ghor, provincia centrale dell'Afghanistan. Immediata la condanna del presidente Ashraf Ghani: "Ancora una volta i terroristi hanno organizzato attacchi sanguinosi, ma non riusciranno a raggiungere i loro scopi malvagi e a seminare discordia tra gli afgani".

A Kabul la struttura religiosa colpita è quella di Imam Zaman, che si trova nel quartiere occidentale di Dahst-e-Barchi, abitato dalla minoranza etnica Hazara (sciiti). Qui un uomo ha prima aperto il fuoco sui fedeli e poi si è fatto esplodere causando almeno 42 morti, tra cui donne e bambini, e 41 feriti. La moschea è la stessa in cui il 25 agosto 2017 un commando di quattro attentatori, affiliati allo Stato Islamico, aveva fatto irruzione provocando la morte di molti fedeli.

AFGHANISTANAFGHANISTAN
A Ghor un altro kamikaze si è fatto esplodere uccidendo almeno 33 vittime, tra cui un comandante locale. L'attentato, ha reso noto il capo della polizia provinciale, generale Ghulam Mustafa Mohsini, è avvenuto nel distretto di Du-Layna, nella moschea di Khawajagan, e il comandante ucciso si chiama Fazal Ahmad. Anche qui la deflagrazione è avvenuta mentre i fedeli erano riuniti per pregare. un importante miliziano anti-talebano e i suoi uomini.

Secondo Muwen Ahmad, componente del consiglio provinciale di Ghor, l'obiettivo era Fazl-ul-Ahad Khan: comandante di una milizia che combatte contro i talebani che si trovava nel luogo di culto. Tra i morti ci sarebbe anche lui.

Gli attentati non sono stati ancora rivendicati, tuttavia, almeno per quello a Kabul non si può escludere la matrice jihadista, in particolare della cellula locale dello Stato Islamico. Nell'ultimo periodo infatti sono aumentati gli attacchi sferrati dai membri dell'Isis in Afghanistan contro la comunità sciita. Nella sola Kabul gli attacchi sono stati due in due mesi: oltre a quello di agosto, il 29 settembre sette persone sono rimaste uccise e 33 ferite in un attentato dello Stato Islamico contro una moschea nella zona di Qala-e-Fathullah.

Secondo un report diffuso la scorsa settimana dalle Nazioni Unite, quest'anno la popolazione sciita dell'Afghanistan è stata spesso vittima di attacchi: con almeno 84 persone morte e 194 ferite in attentati contro moschee e cerimonie religiose.

Fonte: qui

SCOPERTE DUE PIRAMIDI SOTTO LE ISOLE BAHAMAS?

LE STRUTTURE, ALTE 60 METRI E LARGHE 100, SONO A POCO PIU’ DI 6 CHILOMETRI DALL’ISOLA DI NEW PROVIDENCE - VIDEO!

M.R. Musilli per http://it.blastingnews.com
BAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINEBAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINE

Il blogger e cacciatore di #alieni, Scott C.Waring, ha dichiarato che dopo la sensazionale scoperta di due piramidi molto antiche sotto il livello del mare, la storia dovrebbe essere riscritta. Le due piramidi sono state individuate sotto le isole Bahamas e il blogger ha pubblicato sul suo sito la notizia. Non è la prima volta che scoperte sensazionali vengono divulgate in rete, come è accaduto per i resti di un drago trovati in Cina. Molto spesso queste news hanno una spiegazione razionale, altre volte restano avvolte nel mistero. Ma vediamo nel dettaglio il tutto.
BAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINEBAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINE

Scott C.Waring, sul suo sito #UFO Daily Sightings ha dichiarato che le piramidi sommerse si trovano a 6,6 chilometri a sud dell'isola di New Providence nelle Bahamas, non molto lontano dalla Florida.

Sono diverse una dall'altra e le strutture sono larghe 100 metri e alte 60 metri. La scoperta di queste due costruzioni è sensazionale, anche se non si sa ancora se possono essere di origine aliena. Queste proverebbero, sempre secondo il blogger, che le isole vicine sarebbero state abitate da un antico popolo come i Maya o gli Aztechi. Anche in Perù, a Nazca, sono ancora in corso gli esami per stabilire se le mummie scoperte in una tomba segreta siano di origine aliena.
BAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINEBAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINE

LE PIRAMIDI DAL PASSATO MISTERIOSO
Le due piramidi scoperte non sono perfettamente uguali. Mentre una delle due è una struttura a tre facce, l'altra è molto simile alle ziggurat dei Maya in Messico, con il vertice che non è una punta ma quadrato. Queste due piramidi rappresentano un vero e proprio mistero, poiché potrebbero provenire da un'antica civiltà oppure essere state costruite da extraterrestri(mah?).

Scott C.Waring ha anche affermato che esse sono inesplorate, pur essendo collocate a pochi metri di profondità. Potrebbero essere state costruite anche 50-100 milioni di anni fa e rappresentare le piramidi più antiche della Terra.
BAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINEBAHAMAS - PIRAMIDI SOTTOMARINE

Tuttavia, anche se non sono un vero e proprio UFO, ovvero un oggetto non identificato di presunta origine aliena, queste potrebbero comunque essere state costruite da un popolo alieno che ci ha visitato tantissimi anni fa. Infatti, molti sono convinti che gli extraterrestri siano già tra noi. Giusto per fare un esempio, è diventata virale in rete la foto scattata da un poliziotto di una creatura misteriosa di presunta origine aliena. Nell'attesa, non ci resta che attendere il parere degli esperti.
Fonte: qui

NEL SOTTOSUOLO DELLA SUPER STAZIONE TAV DI AFRAGOLA SONO STATI RITROVATI RIFIUTI TOSSICI CHE LAMBISCONO LE FALDE ACQUIFERE

LE INDAGINI POTREBBERO ASSUMERE LE PROPORZIONI DI DISASTRO AMBIENTALE
Fabio Postiglione per www.corriere.it

I CAROTAGGI ALLA STAZIONE TAV DI AFRAGOLAI CAROTAGGI ALLA STAZIONE TAV DI AFRAGOLA
Chi scava trova e alla fine la «monnezza» è salita a galla. Il tempo delle illazioni è finito: sotto la Tav di Afragola ci sono rifiuti “tombati”. Nel terreno sul quale si poggia imponente l’opera architettonica più importante degli ultimi anni realizzata nel Mezzogiorno e costata oltre 100 milioni di euro, sono state trovate scorie tossiche che lambiscono finanche la falda acquifera.

Adesso si procederà ad altri scavi per cercare di arrivare fino all’acqua, quella che irriga i campi coltivati a broccoli e cavoli, che abbevera migliaia di persone e che scorre con la forza di un fiume sotto i treni dell’Alta velocità che da Milano frecciano verso Napoli e si fermano nella «Porta del Sud».

la nuova stazione di afragolaLA NUOVA STAZIONE DI AFRAGOLA
Nulla sarà lasciato al caso e per questo saranno disposti anche esami sulla contaminazione da agenti esterni della falda che potrebbe essere inquinata, ma la cautela è d’obbligo. I carabinieri della Forestale, coordinati dal generale Sergio Costa, hanno delegato le operazioni al Nucleo investigativo del capitano Rosa Codella, che in queste ore è impegnata con i suoi uomini alle trivellazioni disposte dalla Procura di Napoli Nord per una indagine che potrebbe assumere le proporzioni di un disastro ambientale.

Un’inchiesta che prende una strada ben precisa e punta innanzitutto ad individuare quanti rifiuti siano stati occultati sotto le fondamenta di una parte della stazione progettata dall’architetto Zaha Hadid, ma soprattutto la natura e quindi la pericolosità di quegli scarti. Ieri è stata completata la quinta trivellazione arrivata fino a tredici metri di profondità, a lambire per l’appunto la falda acquifera.

la nuova stazione di afragola 9LA NUOVA STAZIONE DI AFRAGOLA 
Secondo i calcoli dei geologi e le loro proiezioni morfologiche del territorio è necessario ancora un altro foro che sarà praticato questa mattina in un altro punto del parcheggio finito in parte sotto sequestro su ordine del pm Giovanni Corona, coordinato dal procuratore aggiunto Domenico Airoma e dal procuratore capo Francesco Greco.

Dopodiché il lavoro si concluderà con le analisi chimiche di quanto raccolto e gli scenari, purtroppo, sono tutti aperti. Anche perché non è finita qui. C’è un’indagine parallela che nasce proprio da quella sulla Tav e quasi «per caso».

la nuova stazione di afragola 8LA NUOVA STAZIONE DI AFRAGOLA 
Nelle ispezioni della Forestale lungo le vie che costeggiano la stazione e che, come aveva documentato il Corriere del Mezzogiorno, erano e sono ancora piene di rifiuti di ogni genere, furono sorprese alcune persone che rimuovevano lastre di amianto. Facevano parte di «Campania Ambiente», la società in house di Palazzo Santa Lucia addetta alla raccolta di rifiuti abbandonati lungo le strade.

Secondo la Procura di Napoli Nord quella società non aveva strumenti, autorizzazioni e siti per bonificare quell’area inquinata, così ieri gli stessi uomini che si stanno occupando delle trivellazioni hanno perquisito la sede dell’azienda e gli uffici del settore ambiente del comune di Afragola, sequestrato un campo pieno di lastre di amianto e un sito di stoccaggio a San Cipriano d’Aversa.

la nuova stazione di afragola 4LA NUOVA STAZIONE DI AFRAGOLA 
Traffico illecito di rifiuti è l’ipotesi di reato contestata dai pm e per ora non ci sono indagati. Si sospetta che oltre allo smaltimento irregolare di scorie ci sia stato uno sperpero di milioni di euro destinati dalla regione Campania a società che si occupano delle bonifiche di comuni della Terra dei Fuochi. Oltre il danno, la beffa.

Fonte: qui

CADE UN PEZZO DELLA NAVATA NELLA BASILICA DI SANTA CROCE: MUORE UN TURISTA SPAGNOLO

L’INCIDENTE PROVOCATO DAL DISTACCO DI UN GROSSO FRAMMENTO DI CAPITELLO CHE AVREBBE COLPITO L’UOMO ALLA TESTA


Un turista spagnolo di 52 anni è morto colpito da un elemento architettonico caduto dalla sommità di una navata della Basilica di Santa Croce a Firenze. Secondo quanto trapelato sarebbe caduto un pezzo di capitello abbastanza grande. Il distacco è avvenuto da una ventina di metri di altezza e il turista sarebbe stato colpito alla testa. 

Inutili i soccorsi prestati: il personale del 118 ha tentato a lungo manovre di rianimazione. All’interno della chiesa, oltre alla vittima, c’era anche la moglie, che ha assistito impotente alla tragedia. Ora è in stato di choc. 

basilica santa croce firenzeBASILICA SANTA CROCE FIRENZE
La basilica resta chiusa fino a domani per gli accertamenti di rito.  

19 Ottobre 2017

Fonte: qui





UNA SETTIMANA FA L’ULTIMA VERIFICA ALLA PARTE DI BASILICA DOVE IERI E’ AVVENUTO IL CROLLO FATALE  

IL CASO DI SANTA CROCE FA SCATTARE IL CAMPANELLO D'ALLARME: RISORSE AL LUMICINO E BUROCRAZIA RENDONO DIFFICILE ANCHE SOLO LA MANUTENZIONE ORDINARIA DI OLTRE 700 CHIESE
Laura Larcan per ‘Il Messaggero’

Tragedia nella Basilica di Santa Croce a FirenzeTRAGEDIA NELLA BASILICA DI SANTA CROCE A FIRENZE
Residui di infiltrazioni d'acqua, sbalzi climatici micidiali per la tenuta dei materiali lapidei. Le ipotesi dei tecnici, in queste ore, si susseguono affannose.

L'origine del distacco del grosso frammento della mensola di pietra di venti centimetri per venti, precipitato da quasi trenta metri d'altezza nel transetto destro della basilica di Santa Croce, uccidendo il turista spagnolo di 52 anni Daniel Testor Schnell, sono tutte da chiarire.

Quello che è sicuro, come ricorda il soprintendente ai Beni archeologici, Belle Arti e Paesaggio di Firenze Andrea Pessina è che «l'area del transetto di destra della basilica, dove è avvenuto l'incidente, è stata oggetto di restauro dieci anni fa».

E in serata, a rincarare lo stupore è il segretario generale dell'Opera di Santa Croce, Giuseppe De Micheli, in carica dal 2000: «Solo una settimana fa avevamo impiegato un elevatore per pulire in altezza le vetrate nella parte della basilica dove oggi è avvenuta la tragedia.

Tragedia nella Basilica di Santa Croce a FirenzeTRAGEDIA NELLA BASILICA DI SANTA CROCE A FIRENZE
Ne avevamo approfittato, come facciamo di solito, anche per effettuare un controllo sulle superfici di quella zona. Tutto era risultato regolare».

Cautela, tensione, apprensione, i sentimenti si rincorrono in queste ore. «Viene quasi da definirla una tragica fatalità», commenta Pessina. «Per quello che ne sappiamo - aggiunge il soprintendente - l'Opera è sempre stata attenta alle operazioni di manutenzione e restauro.

Agli atti del nostro ufficio possiamo documentare un lavoro costante e attento. Ed è infatti un complesso tra i meglio conservati a Firenze. Certo è un monumento grande e complicato, e ora bisognerà capire come mai quel tragico frammento si è staccato». Di chi è la responsabilità della basilica?

La proprietà è del Fec, il Fondo edifici di culto sotto l'egida del Ministero dell'Interno, che però ha siglato nel 2016, con il Comune di Firenze (proprietario di alcune porzioni del convento) e l'Opera di Santa Croce un accordo in base al quale all'ente no profit sono assegnate le attività di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e valorizzazione.
basilica santa croce firenzeBASILICA SANTA CROCE FIRENZE

«Da quello che sappiamo, l'Opera investe somme consistenti che vengono dai proventi della bigliettazione», precisa Pessina.

Cifre non da poco, visto che il ticket d'ingresso è di 8 euro (6 il ridotto) e i flussi di turisti ogni anno raggiungono una media di un milione, che è lo stesso trend medio del Duomo fiorentino (altro sito gestito dalla sua Opera guidata con rigore da Luca Bagnoli).

Numeri alla mano, la media degli incassi oscilla intorno agli 8 milioni lordi l'anno. «Da quando è stata inserita la bigliettazione sono arrivate ancora più risorse per i restauri», dice Marco Ciatti soprintendente dell'Opificio delle Pietre dure il famoso istituto di restauro che ha seguito da vicino tutti gli interventi sugli apparati decorativi, come quello sul ciclo di affreschi della Cappella Maggiore di Agnolo Gaddi.

carabinieriCARABINIERI
«Quello che è avvenuto è molto strano - continua Ciatti - Siamo un paese che ha sofferto tra terremoti e alluvioni, una cosa del genere me l'aspettavo in una zona sismica ma non qui. I tecnici ora dovranno fare i rilievi e capire perché.

E andranno verificate tutte le strutture il prima possibile». Il caso di Santa Croce amplifica ora il campanello d'allarme. «Se è successo qui a Santa Croce, figuriamoci nei monumenti meno controllati.

Quello delle chiese in Italia è un patrimonio sensibile e vulnerabili - insiste Pessina - la manutenzione è fondamentale e deve essere continua. Mai arrivare a interventi d'urgenza. Il problema è di ordine generale che coinvolge stato e enti locali».
SANTA MARIA DEL POPOLO ROMASANTA MARIA DEL POPOLO ROMA

Le risorse per la manutenzione ordinaria ci sono? «Ridotte al lumicino», dicono i tecnici. Basti solo considerare che il Fec possiede circa 700 chiese in tutta Italia, da Santa Maria Novella a Firenze a Santa Maria del Popolo a Roma, da Santa Chiara a Napoli all'abbazia siciliana di Monreale.

Ma le risorse destinate alla manutenzione riescono a coprire solo il 60 per cento dei beni, con lentezza burocratica e fatica economica. E gli interventi arrivano solo con l'urgenza. Accordi come quelli con l'Opera di santa Croce sono una boccata d'ossigeno.

Fonte: qui