9 dicembre forconi: 11/22/18

giovedì 22 novembre 2018

CAOS NELLA SANITÀ VENETA: SEI MORTI E 18 PERSONE INFETTATE DA UN BATTERIO IN SALA OPERATORIO.



IL CASO È VENUTO A GALLA A VICENZA E POI SI È SCOPERTO CHE IL MINISTERO AVEVA SOSPETTI GIÀ DA DUE MESI 

LA PROCURA HA APERTO UN’INCHIESTA: TUTTA COLPA DI UN MACCHINARIO PRODOTTO IN GERMANIA E UTILIZZATO ANCHE A TREVISO E PADOVA…

BATTERIO KILLER, I PERICOLI IN OSPEDALE ERANO NOTI DA ANNI
Estratto dell’articolo di Alda Vanzan per www.ilgazzettino.it

ospedale san bartolo vicenza 1OSPEDALE SAN BARTOLO VICENZA
(…) Batterio killer: già due mesi fa il ministero della Salute sapeva - o quantomeno sospettava - che i macchinari ritenuti responsabili dell'infezione da Mycobacterium chimaera - prodotti dalla LivaNova, precedentemente Sorin - erano infetti sin dal luogo di produzione. E cioè in fabbrica.

Testuale: Il sito di produzione in Germania di tali dispositivi è stato indicato come probabile luogo di infezione. Eppure, sebbene l'avesse espressamente scritto in una lettera indirizzata agli assessori regionali, il ministero non ha fatto ritirare i macchinari sotto accusa, limitandosi a chiedere un'analisi retrospettiva dei dati a partire dal 2010. (…)

BATTERIO KILLER IN SALA OPERATORIA, L'INCHIESTA: 6 MORTI, 18 INFETTATI
mycobacterium chimaera 3MYCOBACTERIUM CHIMAERA

Sei vittime e 18 persone infettate per un batterio in sala operatoria. Il caso è venuto a galla all'ospedale San Bortolo di Vicenza, dove l'anestesista Paolo Demo, infettato due anni fa, è morto il 2 novembre a causa del batterio Mycobacterium Chimaera annidato in un macchinario utilizzato dalle sale operatorie di Cardiochirurgia durante le procedure di circolazione extra corporea e prodotto dalla ditta Liva Nova del gruppo Sorin.
batterio killer in sala operatoriaBATTERIO KILLER IN SALA OPERATORIA

Alla sua morte l’avvocato della famiglia ha presentato un esposto alla Procura di Vicenza. Le vittime in tutto sarebbero sei: quattro a Vicenza, uno a Padova e uno a Treviso e le persone infettate 18, tutti pazienti trattati con lo stesso macchinario.

A Treviso, infatti, nel gennaio scorso era deceduto Gianni De Lorenzi, già assessore a Nervesa, che era stato infettato nel 2015 all'ospedale Ca' Foncello durante un intervento al cuore. Anche al Ca' Foncello, come in vari altri ospedali del Nordest, è in uso lo stesso macchinario.
mycobacterium chimaeraMYCOBACTERIUM CHIMAERA

La tecnologia nel mirino viene venduta in tutto il mondo, e la ditta Liva Nova ne aveva raccomandato la sanificazione già alle fine del 2015: i macchinari non sono però stati ritirati dal mercato. Lo scorso 20 settembre il ministero della Salute ha allora chiesto a tutte le Regioni di avviare un’analisi retrospettiva per individuare tutti i soggetti infettati da Mycobacterium Chimaera tra il 2010 e il 2018.

Fonte: qui

ANTONIO SOCCI: “GERMANIA E FRANCIA, I DUE PAESI PIÙ NAZIONALISTI D'EUROPA, POCO DOPO AVER DATO "LEZIONI" AGLI ALTRI, HANNO REALIZZATO UN'INTESA A DUE SUL BILANCIO DELL'EUROZONA, OVVIAMENTE PENALIZZANTE PER L'ITALIA”

L'ENNESIMO GESTO DI SUPREMAZIA ED ARROGANZA 

CHIAMANO "NAZIONALISMO" IL TENTATIVO DEGLI ALTRI PAESI DI DIFENDERE LA PROPRIA SOVRANITÀ E I PROPRI INTERESSI DAL LORO STRAPOTERE”

Antonio Socci per “Libero Quotidiano”

antonio socciANTONIO SOCCI
Alla commemorazione della fine della Prima guerra mondiale, il presidente francese Macron ha esaltato il "patriottismo" (proprio) e ha "bombardato" quello altrui squalificandolo come "nazionalismo". Ce l' aveva con il sovranismo dei paesi (come l'Italia) che non si vogliono sottomettere al nazionalismo di francesi e tedeschi.

Donald Trump, in un tweet, ha scritto che Macron cerca di parlar d' altro perché ha, in Francia, un livello di consenso troppo basso (il 26%) e un livello di disoccupazione troppo alto (circa il 10%). Poi Trump ha aggiunto: «A proposito, non c' è paese più nazionalista della Francia, gente molto orgogliosa, ed è giusto così».

Insieme a Macron anche la Merkel ha tuonato contro il nazionalismo: ha detto che porta alla guerra. I due paesi più nazionalisti d' Europa, poco dopo aver dato queste "lezioni" agli altri, hanno realizzato un' intesa a due sul bilancio dell' eurozona, ovviamente penalizzante per l' Italia. L' ennesimo gesto di supremazia ed arroganza. Chiamano "nazionalismo" il tentativo degli altri paesi di difendere la propria sovranità e i propri interessi dallo strapotere franco-tedesco.
centenaria scambia angela merkel per brigitte macron 1CENTENARIA SCAMBIA ANGELA MERKEL PER BRIGITTE MACRON 1

Peraltro, negli ultimi duecento anni, due paesi hanno tentato di soggiogare con le armi tutta l' Europa: prima ci ha provato la Francia napoleonica e poi la Germania del III Reich. La storia dunque dovrebbe indurre quei due paesi ad evitare di dar lezioni agli altri e piuttosto dare il buon esempio.

Invece continua la guerra economica e politica in Europa che è alimentata da una guerra di parole, usate a sproposito. Per esempio identificare il nazionalismo con la nazione è come identificare la polmonite col polmone.

ENRICO MATTEIENRICO MATTEI


Senza i polmoni non si può vivere e chi se li facesse asportare per evitare la polmonite si suiciderebbe. Egualmente senza sovranità nazionale un paese si suicida.
Il sovranismo è dunque un dovere. Volete il miglior esempio di sovranista mai visto in Italia, un patriota capace di una straordinaria azione di difesa dei nostri interessi nazionali? È Enrico Mattei. Il mitico "fondatore" dell' Eni.

IL CAMPIONE
Già partigiano cattolico, avendo alle spalle la Dc di De Gasperi, Vanoni e Moro, riuscì a dare al nostro paese quell' indipendenza energetica che lo liberò dalla sudditanza straniera e che fu la precondizione del nostro miracolo economico.

Mattei, difendendo i nostri interessi nazionali, inaugurò anche un rapporto nuovo nei confronti dei paesi sottosviluppati, ma ricchi di petrolio, rispettando e riconoscendo anche i loro giusti interessi. In questo modo mostrò che l' amore alla patria italiana significa anche rispettare la patria e gli interessi altrui. Il miglior campione di sovranismo è dunque Mattei.
andrea riccardiANDREA RICCARDI

Purtroppo oggi si stravolge il linguaggio e "sovranista" (che poi è un' espressione ripresa dall' art.1 della Costituzione) è diventato un termine deprecabile. Addirittura la parola "nazione" è diventata disdicevole.

Ha stupito per esempio un intervento di Andrea Riccardi pubblicato dal giornale della Cei, Avvenire (l' intenzione era quella di attaccare i "movimenti sovranisti e populisti").

Il concetto principale di Riccardi, leader della Comunità di S. Egidio ed ex ministro del governo Monti, è questo: «La "cultura nazionale" è stata un grande contenitore che ha dato efficienza all' odio, l' ha congelato e conservato negli anni, l' ha diffuso come educazione all' identità. Storia, lingua, geografia, epica letteraria hanno contribuito all' efficienza e alla diffusione dell' odio».
warhol giovanni paolo IIWARHOL GIOVANNI PAOLO II

A dire il vero il Novecento è stato devastato e insanguinato da una cultura dell' odio che proveniva non dalle nazioni, ma dalle ideologie, che erano radicalmente avverse alle diverse identità nazionali: il comunismo e il nazismo. È strano è che una tale demonizzazione dell' idea stessa di nazione appaia sul quotidiano dei vescovi, perché è un concetto totalmente contrapposto al magistero di Giovanni Paolo II, il quale, nel corso del suo pontificato, ha elaborato una vera e propria "teologia delle nazioni".

GIOVANNI PAOLO IIGIOVANNI PAOLO II


Il papa polacco affermò, in uno storico discorso a Varsavia, il 2 giugno 1979, che «non si può comprendere l' uomo fuori da questa comunità che è la nazione». E lo stesso giorno aggiunse: «La ragion d' essere dello Stato è la sovranità della società, della nazione, della patria».

LA TEOLOGIA
In quello storico viaggio incitò i giovani polacchi ad amare la cultura e la storia della propria nazione e concluse: «Restate fedeli a questo patrimonio! Fatene il fondamento della vostra formazione e il motivo del vostro nobile orgoglio! Conservate e accrescete questo patrimonio, trasmettetelo alle generazioni future».

giovanni paolo ii e madre teresaGIOVANNI PAOLO II E MADRE TERESA
Altro che la "cultura nazionale" come contenitore di odio. Giovanni Paolo II sottolineò che «la fedeltà all' identità nazionale possiede anche un valore religioso». Come si vede da una parte c' è Giovanni Paolo II (a cui si potrebbero aggiungere le parole analoghe di Pio XII, di Benedetto XV, di Leone XIII e di san Tommaso d' Aquino), dalla parte opposta Riccardi e l' Avvenire (che su questo concetto sono in consonanza con Emma Bonino). Fu soprattutto in un discorso all' Onu, il 5 ottobre 1995, che Giovanni Paolo II articolò l' insegnamento della Chiesa sulle nazioni.

L' INTERPRETAZIONE
Anzitutto dette, del Secondo conflitto mondiale, un' interpretazione opposta a quella oggi dominante: «Quel conflitto venne combattuto a causa di violazioni dei diritti delle nazioni.
Molte di esse hanno tremendamente sofferto per la sola ragione di essere considerate altre. Crimini terribili furono commessi in nome di dottrine infauste, che predicavano L' inferiorità di alcune nazioni e culture». E parlava un figlio della nazione polacca che fu la prima ad essere aggredita e annientata da due opposti totalitarismi imperialistici.

DYLAN PAPA GIOVANNI PAOLO IIDYLAN PAPA GIOVANNI PAOLO II
Il Papa osservò che l' Onu nacque proprio «dalla convinzione che simili dottrine erano incompatibili con la pace». E nacque assumendo «l' impegno morale di difendere ogni nazione e cultura da aggressioni ingiuste e violente».

Il papa richiamò, come basi filosofiche, la «notevole riflessione etico-giuridica» che vi fu già al Concilio di Costanza nel XV secolo e "la riflessione" che «nella medesima epoca» a partire dall' Università di Salamanca fece scuola «nei confronti dei popoli del nuovo mondo». Ma «purtroppo», osservò il Papa «anche dopo la fine della seconda guerra mondiale i diritti delle nazioni hanno continuato ad essere violati».

INTUIZIONE PROFETICA
PAPA GIOVANNI PAOLO IIPAPA GIOVANNI PAOLO II
Poi Giovanni Paolo II spiegò, con intuizione profetica, che la globalizzazione, omologando e livellando tutto, avrebbe suscitato nei popoli «un bisogno prorompente di identità e di sopravvivenza» e disse che questo fenomeno «non va sottovalutato, quasi fosse semplice residuo del passato».

Perché si tratta dei fondamenti dell' umano, infatti «il termine "nazione", evoca il "nascere", mentre, additato col termine "patria" ("fatherland"), richiama la realtà della stessa famiglia» ed è «su questo fondamento antropologico che poggiano anche i "diritti delle nazioni", che altro non sono se non i "diritti umani" colti a questo specifico livello della vita comunitaria».

wojtyla quando era cardinaleWOJTYLA QUANDO ERA CARDINALE


Concluse: «Presupposto degli altri diritti di una nazione è certamente il suo diritto all' esistenza: nessuno, dunque - né uno Stato, né un' altra nazione, né un' organizzazione internazionale - è mai legittimato a ritenere che una singola nazione non sia degna di esistere».

E seppure si possono realizzare forme di aggregazione giuridica tra differenti nazioni è necessario «che ciò avvenga in un clima di vera libertà, garantita dall' esercizio dell' autodeterminazione dei popoli».

Amare e difendere la propria identità significa dunque amare e difendere anche quelle altrui. Una bellissima poesia di Karol Wojtyla, «Pensando Patria», dice: «Quando penso "patria", esprimo me stesso, affondo le mie radici, è voce del cuore, frontiera segreta che da me si dirama verso gli altri, per abbracciare tutti, fino al passato più antico di ognuno».

Fonte: qui

''HO CONSEGNATO MATERIALE SCONVOLGENTE SU 60 PRETI''


PARLA IL GIGOLÒ FRANCESCO MANGIACAPRA, 1300 PAGINE DI FOTO E CONVERSAZIONI CON SACERDOTI ORA IN MANO DELLA CHIESA (E DELLE PROCURE): ''UN PRETE NON PUÒ PERMETTERSI CERTE SPESE, VUOL DIRE CHE I SOLDI NON ERANO SUOI. LE RICHIESTE? PIÙ PERVERSE DELLA MEDIA, EVIDENTEMENTE CHI VIVE DA REPRESSO…''

Testo di Francesco Fredella 

Parla il gigolò dei preti. E’ Francesco Mangiacapra, trent’anni di Napoli. Conosce le abitudini sessuali di molti preti che sono diventati negli anni suoi clienti. Ha scritto un dossier di oltre mille pagine che passa ai raggi X la vita piccante dei sacerdoti quando tolgono la tonaca e finiscono di celebrare la messa. «Ho ricevuto molte minacce, ma vado avanti», racconta il gigolò più famoso degli ultimi anni. Grazie al suo dossier sono iniziati i numerosi processi ecclesiastici a carico dei preti da lui segnali. «Adesso nei Seminari, mi dicono alcune fonti interne, sono cambiate le regole», svela il gigolò. 

 Cos’è questo dossier?
«E’ un documento di oltre 1300 pagine con materiale sconvolgente, foto e conversazioni. Ho rappresentato lo stile di vita di una sessantina di preti italiani che, in modo abituale, avevano una seconda vita. Quindi ho dato alla Chiesa le prove che esiste una falla nel sistema».
francesco mangiacapraFRANCESCO MANGIACAPRA
A chi hai consegnato il dossier?
«Alla Curia di Napoli, che tramite il Vaticano lo ha mandato a tutti Vescovi competenti».

Ma è vero che dopo il tuo dossier sono cambiate le regole nei Seminari?
«Verissimo. Alcuni seminaristi con i quali sono in contatto e mi raccontano segretamente quello che avviene nel mondo della Chiesa: mi dicono che ci sono ronde notturne per controllare che nessuno esca dalle stanze perché avevo pubblicato sul mio blog la testimonianza di un ex seminarista che assisteva a orge in uno dei seminari più importanti d’Italia».
Quindi andavi anche nei Seminari per i tuoi clienti?
«Sì. E’ successo. Sono entrato su invito di uno studente a fare sesso in una stanza del Seminario».

Come ti ha contattato?
«Tramite un social network di incontri gay».
Ti aveva detto subito di essere un prete?
«Sì. Lo ha ammesso subito. Era un prete».
Dopo la bufera che hai fatto scoppiare, in qualche modo hai tradito il segreto che legava te ai tuoi clienti?
IL DOSSIER SUI PRETI GAY DELL ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRAIL DOSSIER SUI PRETI GAY DELL ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA
«Il fine non è quello di rovinare questi preti, ma quello di far loro capire che questa doppia vita non è utile neppure alle persone che credono nella Chiesa. Fondamentalmente avrei guadagnato a mantenere i segreti però non potevo non denunciare questi comportamenti di questi preti».

Perché, allora, non hai denunciato il comportamento dei tuoi clienti alle autorità giudiziarie?
«L’ho denunciato in Curia e i procedimenti giudiziari si sono aperti d’uffcio».
Questi 60 preti erano tuoi clienti?
«Non tutti. In molti casi li ho fatti contattare da mie spie per controllare se le segnalazioni che avevo ricevuto erano veritiere».

Hai ricevuto minacce dopo quel dossier?
«Sì. Una lettera di minacce. Credo che non ho fatto del male a nessuno. Ho riflettuto: il vero timore è che il mio dossier ha scatenato un polverone in una lobby che era intoccabile».

Quanto costavano le tue prestazioni?
«Non ho mai quantificato sui giornali. Ma vi dico che sono soldi che un prete non potrebbe spendere con quello che guadagna». 

Cosa ti veniva chiesto?
«Le richieste, da parte dei preti, a volte sono molto più “hot” rispetto a quelle dei laici. Forse perché più vengono represse determinate pulsioni e più vengono fuori. Mi chiedevano di essere umiliati, indumenti intimi particolari. Richieste che, secondo me, non sono da condannare purché non siano tra minorenne e persone che non rappresentano la guida morale per la comunità».
Hai smesso di fare il gigolò?
«No».

E chi si fida ancora di te?
«Alcuni preti ancora mi chiamano perché le loro pulsioni sessuali sono più forti del loro timore». 
Hai detto di continuare a fare il gigolò. Ma non hai mai pensato di trovare un altro lavoro?
«Un ragazzo deve fare qualcosa per guadagnarsi da vivere. Il problema non è come io gestisco il mio corpo per guadagna, ma chi spende soldi (forse) non suoi per averlo».

Sei fidanzato?
«No. Single».
Scusa la curiosità: tra i clienti hai mai ricevuto chiamate da suore?
«Non ancora».

Fonte: qui

Foreigners Dump US Treasuries As They Liquidate A Record Amount Of US Stocks

Earlier this week, DoubleLine's Jeff Gundlach held his latest webcast with investors in which he warned that as a result of rising hedging costs, US Treasury bonds have become increasingly unattractive to foreign buyers. This can be seen in the chart below which shows the yield on the 10Y US TSY unhedged, and also hedged into Yen and Euros. In the latter two cases, the yield went from over 3%, to negative as a result of the gaping rate differential between the Fed and ECB or BOJ.
This is also why, as the next chart from Gundlach showed, foreign holdings of US Treasurys have been declining in recent years, and dropped to just over 36% as a percentage of total holdings, the lowest in over a decade, as domestic holdings of US paper have risen to just shy of 50%, and near all time highs.
Which brings us to today's latest monthly TIC data which showed that, as Gundlach would expect, the holdings of the two largest foreign US creditors, China and Japan, declined to multi year low.
As shown in the chart below, China’s holdings of U.S. Treasuries fell to the lowest level since mid-2017 as the world’s second-largest economy sold US reserves to stabilize the yuan which has been depreciating in recent months due to the ongoing trade war.


Chinese holdings of U.S. Treasuries declined for a fourth month to $1.151 trillion in September, from $1.165 trillion in August, a $14 billion decline. Despite the drop, China remained the biggest foreign creditor to the U.S., followed by Japan whose Treasury holdings also dropped by $2 billion to $1.028 trillion, the lowest since 2011.

Investors have been searching for clues whether China is dumping its vast holding of U.S. Treasuries to retaliate against U.S. tariffs, though Beijing has given no indication it’s doing so; meanwhile while the TIC data is relatively accurate, it tends to be revised rather materially which is why it is certainly possible that China's real holdings, when adjusted for valuation and currency changes, are far lower.
Of course, instead of selling Treasurys, China may have decided to hold on to its reserves and allow the yuan to depreciate against the USD, but not too much: so far 7.00 has emerged as a "red line" for the PBOC. The Chinese currency has already depreciated more than 4 percent against the dollar in the past year amid signs of an economic slowdown and capital outflows. In September, China’s foreign-exchange reserves stockpile fell by $22 billion to touch the lowest level since July 2017, however much of that number was due to valuation adjustments.
Going down the list, while Russia's Treasury liquidation was well documented in June and July, two new aggressive sellers of US paper emerged in the latest data: France, whose Treasury holdings declined from $118.4BN to $97.7BN...
... and Ireland, which sold over $25BN Treasuries in September, bringing the total to $290BN.
Not everyone was a seller: the infamous Belgium, host of Euroclear, added $10 billion to $164.7BN, likely working on behalf of some unknown foreign entity, while Saudi Arabia added another $6.6BN, bringing its total to a record $176.1BN, perhaps in hopes of showing Trump just what a good friend of the US it is.
Finally, away from US Treasuries, and looking at total flows, foreigners added a total of $7.5BN in long-term US securities, led by nearly $30BN in Agencies.
What was perhaps more notable is that in September, foreigners sold another $16.9BN in US stocks, the 5th consecutive month of selling, matching a record long stretch of foreign sales of US equities, and one during which official and private foreign investors sold a total of $102 billion over the past 5 months, a record high.
The bottom line: Trump told the world he doesn't need its generosity to either fund the US deficit or prop up stocks, and according to recent data, the world has taken up Trump on his dare, and has been actively liquidating US securities.
Source: TIC
Fonte: qui

UN BAMBINO DI 4 ANNI È STATO MULTATO A VENEZIA PER AVER USATO IL MONOPATTINO IN PIAZZA SAN MARCO


LA FOTO DEL VERBALE DIVENTA VIRALE: IL PADRE DOVRÀ PAGARE 66 EURO E 80 CENTESIMI DI SANZIONE


piazza san marcoPIAZZA SAN MARCO
Sessantasei euro e rotti di multa per aver usato il monopattino in piazza San Marco, a Venezia. Dura lex, sed lex: la legge è dura, ma è legge. Anche se il trasgressore è un bambino di 4 anni. La foto del verbale sta circolando sui social e sono in molti a pensare che questa volta la polizia municipale abbia un po' esagerato.

Sta di fatto che la sanzione è stata comminata. Al papà, ovviamente, colpevole di aver permesso al figlioletto di scorrazzare liberamente su due ruote.


Secondo i vigili "la persona generalizzata, consentitiva che il figlio minore (omissis) utilizzasse un acceleratore di velocità (monopattino), in prossimità della piazzetta dei leoncini, in piazza San Marco".



La violazione, si legge ancora nel verbale, "non è stata contestata" per "mancanza di supporto cartaceo". Il papà dovrà ora sborsare 66 euro e ottanta centesimi (50 euro di multa e 16,80 di spese).

Fonte: qui

NICOLA GRATTERI: “LA ‘NDRANGHETA HA POTERE ANCHE A ROMA”