9 dicembre forconi: 07/17/18

martedì 17 luglio 2018

SAVONA: ''VI PRESENTO IL MIO PIANO A''

SAVONA, PER TOGLIERSI DI DOSSO L'IMMAGINE DI BOIA DELL'EURO, PROPONE UN PIANO DA 50 MILIARDI IN INVESTIMENTI PUBBLICI: ''LA CRESCITA DEL PIL NOMINALE CHE NE RISULTEREBBE PUÒ CONSENTIRE UN GETTITO FISCALE CAPACE DI COPRIRE FLAT TAX, SALARIO DI CITTADINANZA E REVISIONE DELLA LEGGE FORNERO SENZA AUMENTARE NÉ IL DISAVANZO PUBBLICO NÉ IL RAPPORTO DEBITO PUBBLICO/PIL. MA SERVONO PIÙ POTERI PER LA BCE: ECCO QUALI''


Martino Cervo per la Verità

paolo savonaPAOLO SAVONA
«E il "piano B"?». Raramente un ministro della Repubblica italiana è stato inchiodato a una parola e una lettera. Capita invece a Paolo Savona, da quando è stato membro in pectore del primo governo Conte (quello mai nato, proprio per un veto del Quirinale sul professore sardo).

Da allora, qualsiasi cosa dica o faccia, alle Camere o a un convegno, alla stampa estera o mentre torna a casa, l' ex ministro di Carlo Azeglio Ciampi viene inevitabilmente costretto in un gioco mediatico in cui, gira e rigira, lui è quello che «studia il piano B», che vuole portare l' Italia fuori dall' euro, che destabilizza i mercati, che fa volare lo spread, che scherza con il fuoco.

GIOVANNI TRIAGIOVANNI TRIA
Nel frattempo, il titolare degli Affari europei del governo gialloblù ha partecipato al comitato intergovernativo, ha riferito davanti alle Commissioni Ue del parlamento, ha iniziato a lavorare insomma. Ma non se ne esce: resta quello del piano B, che gli altri - dal vicepremier Luigi Di Maio al ministro dell' Economia Giovanni Tria - secondo molti giornali «smentiscono» a prescindere, anche se al fondo dicono le stesse cose. E cioè un assunto di puro buon senso: questo governo non lavora per l' uscita dell' Italia dalla moneta unica, ma la situazione internazionale impone di essere pronti a tutto, come del resto mostra il fatto che di «piani B» si discute apertamente nel dibattito politico e mediatico internazionale, dalla Germania in giù.

Paolo Savona accetta un lungo colloquio con La Verità, dove per la prima volta spiega a un giornale il suo piano, che poi è quello del governo: cosa vuole dall' Europa, con che mezzi, con quali contrappesi negoziali.
PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINIPAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Ministro, vuole chiarire la sua posizione sul famoso «piano di uscita dall' euro», a cui il suo nome è stato associato con forti polemiche?
«Ho chiarito più volte, e la mia posizione è stata volutamente distorta. Preferisco parlare del "piano A", cioè della nostra azione di governo, di come l' Italia può restare nell' Unione europea e, di conseguenza, di come questa possa sopravvivere. Del resto, è il tema oggetto del mio intervento alle Camere del 27 giugno e del 10 luglio. Constato che esso, con poche eccezioni, non è stato adeguatamente considerato».

Cos' è dunque il piano A?
«Esso si compone di due parti.
La prima: quale politica economica il governo si prefigge di seguire? E la seconda: quali richieste rivolge all' Ue per realizzare tali obiettivi?».

Andiamo con ordine. Qual è la politica economica del governo, e come si intrecciano le sue idee con i conti del collega Giovanni Tria, che di recente è parso smentirla?
«Il dibattito sui media su questo aspetto dell' iniziativa del governo si è concentrato in prevalenza sul costo delle promesse contenute nel Contratto stipulato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e che i commentatori calcolano nell' ordine di 100 miliardi di euro, chi più chi meno. La conclusione di questi commentatori è che le promesse non si possono soddisfare».
paolo savona col suo libro (1)PAOLO SAVONA COL SUO LIBRO (1)

Non è così?
«La risposta da me comunicata al parlamento, in accordo con il presidente del Consiglio, i due vicepresidenti e i colleghi di governo è la seguente: l' Italia da tempo vive al di sotto delle proprie risorse, come testimonia un avanzo di parte corrente della bilancia estera. Tale avanzo non può essere attivato, cioè non possiamo spendere, per l' incontro tra i vincoli di bilancio e di debito dei Trattati europei. Questo nonostante abbia ancora una disoccupazione nell' ordine del 10% della forza lavoro, e rischi crescenti di povertà per larghe fasce della popolazione. L' avanzo sull' estero di quest' anno è al 2,7% del Pil, per un valore complessivo di circa 50 miliardi: esattamente ciò che manca alla domanda interna».

Lei ribalta la narrazione media di un Paese al di sopra delle sue possibilità, che si è indebitato e ora deve pagare per non gravare sulle generazioni future. Pensa che l' Ue possa accettare questo ribaltamento?
«Se l' Ue lo accetta, meglio ancora se propone essa stessa, nel reciproco interesse, un piano di investimenti di tale importo, la crescita del Pil nominale che ne risulterebbe può consentire un gettito fiscale capace di coprire allo stesso tempo la quota parte delle spese correnti implicite nelle proposte di Flat tax, salario di cittadinanza e revisione della Legge Fornero senza aumentare né il disavanzo pubblico né il rapporto debito pubblico/Pil su base annua».
LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTELUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

Tria è d' accordo?
«Lo ha ripetuto anche lui più volte. Il problema è la cadenza temporale dell' operazione, non la possibilità di attuarla. Esiste cioè una possibilità tecnica, occorre una volontà politica di rispettare tempi e dimensioni delle operazioni».

Quindi il «piano A», la richiesta all' Unione europea, è questa: sostenere un piano di investimenti, insomma fare deficit con la speranza che questo riduca nel tempo il debito/Pil?

DELVOX TRIA SALVINI DI MAIODELVOX TRIA SALVINI DI MAIO
«Innanzitutto chiederemo che la Commissione condivida la proposta di politica economica che ho illustrato. Dicevo "nel reciproco interesse": occorre infatti che l' Ue riconquisti la fiducia dell' opinione pubblica, non solo italiana, prima delle prossime elezioni europee, la cui data incombe. In ogni caso, una semplice accettazione della logica di una politica di domanda, cioè più spesa per investimenti, non basta per risolvere le radici del calo dei consensi: occorre rafforzare le istituzioni europee a cominciare dalla Bce, per garantire una "politeia", ovvero una gestione del bene comune, e non appena una governance, che considero un fatto prevalentemente tecnico».

A parole sembra semplice. In pratica come si fa?
«Intanto occorre recuperare il disegno iniziale europeo, che dovrebbe puntare a realizzare una gestione in comune su basi sussidiarie delle sorti dei popoli europei, per garantire loro quanto promesso: pace e benessere.
BCE FRANCOFORTEBCE FRANCOFORTE

Questo sulla base del principio di curare a livello Ue gli obiettivi che non possono essere raggiunti a livello nazionale. Per raggiungere questo risultato occorre muovere verso una cultura comune che non respinga la ricchezza di quelle nazionali. Lo strumento è la creazione di una scuola europea di ogni ordine e grado che preveda l' insegnamento anche della storia di ogni singolo Paese».

salvini di maioSALVINI DI MAIO
Si dovrebbe cioè partire dalla scuola? E cosa c' entra allora la Bce?
«La Banca centrale è l' unica istituzione europea dotata di un potere particolarmente importante: crea quella che gli economisti chiamano base monetaria, e che l' uomo comune chiama moneta: l' euro. Questa funzione è stata limitata per circostanze storiche negli obiettivi - la stabilità monetaria o la lotta all' inflazione - e negli strumenti, cioè negli interventi a favore delle banche, poi ampliati ma sempre con strette limitazioni. L' euro è ora la seconda moneta negli scambi globali, ma compete con banche centrali che hanno finalità e strumenti più ampi, come quelli assegnati alla Federal Reserve americana, che includono la crescita e la possibilità di intervenire sui cambi e sui debiti dello Stato».

E come si può realizzare questa modifica?
draghi merkelDRAGHI MERKEL
«Se, come assolutamente necessario, l' Ue intende proteggere veramente la stabilità monetaria e finanziaria e indurre una maggiore crescita, allora deve ampliare i poteri della Bce, includendo la piena facoltà di governare il cambio esterno dell' euro e di effettuare interventi da lender of last resort, ossia prestatore di ultima istanza».

Questo bloccherebbe anche l' andamento degli spread, ad esempio, tra Italia e Germania?
«Il cambio esterno dell' euro e gli attacchi speculativi, nelle loro conseguenze sulla crescita reale, soprattutto delle aree più deboli, verrebbero finalmente governati. Chi si oppone all' ampliamento di questi poteri non vuole un' Europa unita. Sarebbe la cartina da tornasole capace di distinguere i veri dai falsi europeisti».

Torniamo alla politica economica vera e propria: quali sono le altre richieste del «piano A»?
«Poi viene la necessità di integrare la politica dell' offerta europea, centrata sulle riforme e i vincoli fiscali, con la politica della domanda, distinguendo quella destinata alla crescita in generale da quella specifica, volta alla crescita di singole aree arretrate.
spread btp bundSPREAD BTP BUND
La seconda serve per garantire gli stessi diritti di cittadinanza alla popolazione europea, e maggiore efficacia all' euro, oggi limitata dal fatto che opera in un' area monetaria non ottimale».

In concreto cosa chiederete?
«Insisto: una politica della domanda centrata sugli investimenti, una scelta che, con l' avvento della Commissione Juncker, era già stata effettuata sotto la spinta dell' opinione pubblica rappresentata dal Parlamento europeo. Gli effetti positivi di questa politica sono stati modesti perché il meccanismo di finanziamento previsto era complicato».

Perché?
«In un' economia che ristagna, gli impulsi devono essere esogeni, ossia provenire dall' esterno del sistema economico, come crediti generati da una politica economica finalizzata allo scopo o risorse proprie non deflazionistiche dell' Ue. Le soluzioni tecniche esistono, mancano le scelte politiche».

john maynard keynesJOHN MAYNARD KEYNES
Ministro, sentiamo ovunque parlare di necessità di ridurre le spese, impazza il dibattito sulle coperture. Non Le sembrano obiettivi impossibili nell' attuale contesto?
«Nell' audizione resa alle Commissioni congiunte della Camera e del Senato ho affrontato l' argomento. I grandi progressi dell' umanità hanno avuto origine da utopie, che furono definite necessarie perché senza di esser non si sarebbero mai raggiunti risultati importanti: la conquista dei diritti di libertà, la soppressione della schiavitù, il riconoscimento del diritto al suffragio universale e della rete di welfare muovono da utopie che hanno caricato la volontà popolare, e richiesto sacrifici per ottenere risultati.

JUNCKERJUNCKER






Quando il popolo si muove ed è disposto a pagare un costo nessun obiettivo è impossibile. Credo nella forza delle idee. Giorgio La Malfa mi ha ricordato che la Teoria generale di Keynes, che marca un passaggio storico in politica, si chiude affermando che è la forza delle idee, non degli interessi costituiti, che finisce con l' affermarsi nella vita dei popoli».


Fonte: qui

UNA RICERCA CHOC: SOLO ALCUNE SAREBBERO COMPATIBILI CON LA POSIZIONE DI UN UOMO CROCIFISSO. LE ALTRE NON TROVEREBBERO GIUSTIFICAZIONE IN NESSUNA POSIZIONE DEL CORPO, NÉ SULLA CROCE NÉ NEL SEPOLCRO


sindoneSINDONE
Solo alcune macchie di sangue sarebbero compatibili con la posizione di un uomo crocifisso; il resto - almeno la metà - sarebbero false. È il risultato di una nuova ricerca sulla Sindone di Torino. In pratica, molte macchie non troverebbero giustificazione in nessuna posizione del corpo, né sulla croce né nel sepolcro.

A indicarlo sono i dati pubblicati sul Journal of Forensic Sciences e basati su un esperimento che, con le tecniche di medicina forense, ha ricostruito la formazione delle macchie. Condotto da Matteo Borrini, dell’università di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, del Cicap.

La storia del misterioso lenzuolo di lino - un sindòn, dal greco «tessuto» - inizia nel 1353 a Lirey, in Francia, quando il cavaliere Goffredo di Charny sostiene di possedere la reliquia delle reliquie: il sudario di Cristo su cui è rimasta impressa l’immagine del viso e del corpo.

sindoneSINDONE
In seguito, attraverso una lunga serie di peripezie, al principio del Cinquecento la Sindone grazie a una compravendita approda a Chambéry, prima capitale del Ducato di Savoia, e viene custodita in una cappella con facoltà di pubblica ostensione autorizzata dal pontefice Giulio II, il cosiddetto papa guerriero. Il lenzuolo segue le vicende politiche sabaude e nel 1578 viene portata a Torino, nuova capitale del Ducato, da Emanuele Filiberto. Vi resterà fino a oggi, salvo due intervalli significativi: andrà a Genova durante l’assedio francese e dal 1939 al 1946 nel santuario di Montevergine, in Irpinia, negli anni della seconda guerra mondiale.

Fonte: qui

TRUMP E PUTIN SI STRINGONO LA MANO E SONO D’ACCORDO (O FANNO FINTA DI ESSERLO) PRATICAMENTE SU TUTTO

DENUCLEARIZZAZIONE, TERRORISMO, E SOPRATTUTTO RUSSIAGATE: “NON C’È MAI STATO”

“LA GUERRA FREDDA È FINITA - LA SITUAZIONE E' CAMBIATA” 

MOSCA VUOLE APRIRE UN’INCHIESTA SU BILL BROWDER,CHE HA FINANZIATO HILLARY CLINTON 

TRUMP : “CREDO SIA UN BUON INIZIO”




trump putin helsinki 9TRUMP PUTIN HELSINKI
In leggero ritardo, ma il momento è arrivato. Donald Trump e Vladimir Putin si sono chiusi alle spalle le porte della Sala Gotica del palazzo presidenziale di Helsinki e sono stati a colloquio faccia a faccia, accompagnati dai soli rispettivi traduttori per 40 minuti oltre il previsto.

«Credo sia un buon inizio, un inizio molto buono», ha detto Trump dopo il faccia a faccia. Ora ci sarà la riunione con le delegazioni. É la prima volta che i due leader si vedono in via ufficiale da quando The Donald ha conquistato la Casa Bianca, diciotto mesi fa. Sul tavolo del confronto c’erano sei dossier.

«Finita la Guerra Fredda»
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« Dobbiamo lasciare dietro le spalle questo clima da guerra fredda, non c’è bisogno dello scontro, la situazione è cambiata, bisogna affrontare le sfide comuni, il terrorismo sempre in crescita e il crimine internazionale, per non parlare dei problemi economici e ambientali» ha dichiarato Vladimir Putin in conferenza stampa con Donald Trump.

«I negoziati di oggi sono stati cruciali per frenare la proliferazione delle armi nucleari» ha aggiunto lo stresso Putin sicuro che i due Paesi continueranno la cooperazione nel campo del disarmo.
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Putin: nessuna ingerenza in elezioni Usa»
Altro punto cruciale del faccia a faccia è stato il tema delle ingerenze russe nella campagna elettorale Usa che ha portato Trump alla Casa Bianca. proprio due giorni fa il procuratore federale Mueller ha incriminato 12 cittadini russi per azioni di hackeraggio nel corso della campagna.
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«Ripeto ciò che ho già detto in molte occasioni: la Russia non ha mai interferito né mai interferirà negli affari interni americani», incluse le elezioni, ha affermato Putin, aggiungendo che «qualsiasi materiale dovesse venire alla luce, lo potremmo analizzare insieme, attraverso i gruppi sulla sicurezza informatica».
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Sul punto il suo interlocutore gli ha fornito un assist formidabile, affermando che il Russiagate: «è una farsa senza prove ed è stato un disastro per i due paesi. La mia campagna è stata onesta, ho battuto con facilità Hillary Clinton e la batterei di nuovo.

«È una vergogna che ci sia questa inchiesta, io non conoscevo Putin e non c’è stata nessuna collusione».

Inchiesta su un sostenitore di Clinton
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A questo punto i due capi di stato hanno avuto buon gioco nel ribaltare le accuse sull’avversaria di trump. Hillary Clinton .

Mosca intende chiedere una cooperazione degli Usa per un’inchiesta sull’imprenditore americano Bill Browder, accusandolo di avere realizzato guadagni in Russia per 1,5 miliardi di dollari senza pagare tasse.

Lo ha detto il presidente Putin nella conferenza stampa con Trump, aggiungendo che Browder ha finanziato la campagna elettorale di Hillary Clinton con 400 milioni di dollari. «Forse è stato un contributo legale - ha aggiunto Putin - ma il guadagno è stato realizzato illegalmente».
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Trump: «I disaccordi erano noti»
Donald Trump dal canto suo non ha nascosto il pessimismo che aveva preceduto il vertice di Helsinki: «Le nostre relazioni non erano mai state peggiori di quanto non lo siano adesso.

Tuttavia adesso sono cambiate perché quattro ore fa ci siamo incontrati. Il dialogo costruttivo tra la Russia e gli Usa può offrire la possibilità di aprire nuove strade per la pace. I disaccordi sono ben noti, risolveremo molti dei problemi, dovremo trovare dei modi per cooperare per difendere gli interessi dei nostri paesi.
trump putin helsinki 1TRUMP PUTIN HELSINKI

Ho preferito parlare di persona molto francamente con Putin delle ingerenze russe sul voto Usa. Era meglio consegnare il messaggio di persona. Ne abbiamo parlato davvero a lungo e Putin ha molto a cuore questo argomento».

Giornalista trascinato fuori
Un giornalista americano, che sostiene di lavorare per The Nation, è stato fermato dagli agenti della sicurezza e trascinato fuori dalla sala dove erano attesi il presidente Vladimir Putin e Donald Trump per la conferenza stampa.

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Le ragioni al momento non sono chiare: la persona presa in consegna dalla sicurezza aveva uno striscione contro la proliferazione delle armi nucleari.

Intanto centinaia di manifestanti stanno sfilando per le vie del centro di Helsinki intonando slogan contro i due leader. Tanti i cartelli che chiedono la liberazione delle componenti della band Pussy Riot, che ha rivendicato l’invasione di campo alla finale dei Mondiali, o di sostegno alla cancelliera Angela Merkel. «Fascisti andate a casa!», hanno gridato in molto. Nella piazza del Senato si sono ritrovati gli attivisti pro-aborto che indossano maschere di Trump e una finta pancia a simulare la gravidanza.



Fonte: qui