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lunedì 16 ottobre 2017

GLI ASTRONOMI HANNO VISTO LA FUSIONE DI DUE STELLE DI NEUTRONI, COSÌ DENSE DA COSTITUIRE UNO STATO ESTREMO DELLA MATERIA (VIDEO)



1.NUOVA ERA DELL'ASTRONOMIA, L'UNIVERSO MAI VISTO PRIMA

(ANSA) - Da oggi l'astronomia non è più la stessa: una rivoluzione come quella di Galileo quando puntò il cannocchiale verso il cielo. E' stato infatti catturato il segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni, così dense da costituire uno stato estremo della materia.
Lo hanno ascoltato e visto i rivelatori di onde gravitazionali Ligo e Virgo e 70 telescopi da Terra e spaziali, con una cascata di scoperte. L'annuncio in contemporanea in Italia, Europa e Usa. Ruolo cruciale dell'Italia con Infn, Inaf e Asi.

telescopio eso stelle di neutroniTELESCOPIO ESO STELLE DI NEUTRONI
I risultati, presentati a Roma alla presenza del ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca Varia Fedeli, sono pubblicati su numerose riviste internazionali, fra le quali Physical Review Letters, Nature e Science, e segnano un passo in avanti epocale nella storia dell'astronomia. E' infatti la prima volta che un evento cosmico viene osservato sia con le onde gravitazionali sia con quelle elettromagnetiche, aprendo l'era dell'astronomia multimessaggero che, sfruttando contemporaneamente segnali diversi, trasforma il modo di vedere e ascoltare l'universo.

Per la prima volta, infatti, ci sono gli strumenti per ascoltare contemporaneamente segnali cosmici molto diversi, come le onde gravitazionali, quelli ottici, i raggi X e l'ultravioletto. L'Infn ha contribuito a questi risultati con il rivelatore di onde gravitazionali Virgo, che fa capo all'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego) e si trova in Italia, a Cascina (Pisa). 

Insieme ai due strumenti del rivelatore americano Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), Virgo ha permesso di capire da dove proveniva il segnale dell'onda gravitazionale.

una stella di neutroni contro lo skyline di chicagoUNA STELLA DI NEUTRONI CONTRO LO SKYLINE DI CHICAGO
L'Inaf, con la sua rete di telescopi basati a Terra e nello spazio, è stato fra i primi al mondo a 'fotografare', riconoscere e descrivere la sorgente del segnale e l'Asi ha contribuito alle osservazioni grazie ai telescopi spaziali dedicati allo studio dei fenomeni più ricchi di energia dell'universo, come le emissioni di lampi gamma. Fra i telescopi a Terra che hanno contribuito alla ricerca ci sono Rem, Vst e Vlt, i telescopi spaziali sono Fermi e Integral, Swift, Chandra e Hubble.


2.VISTA NELL'UNIVERSO UNA 'FABBRICA' DI ORO E PLATINO

(ANSA) - Per la prima volta è stata osservata una 'fabbrica' di elementi pesanti, come oro e platino. E' la coppia di stelle di neutroni, così dense da essere considerate l'anticamera dei buchi neri, che fondendosi ha generato le onde gravitazionali ascoltate da Ligo e Virgo e poi l'esplosione accompagnata da un lampo di raggi gamma vista dal satellite Fermi e confermata dal satellite Integral dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Poi i telescopi, molti dell'Inaf, hanno visto i segnali spia della nascita degli elementi pesanti.
la supernovaLA SUPERNOVA

Dopo decine d'anni è stato risolto il mistero dell'origine di quasi la metà degli elementi più pesanti del ferro ed è arrivata anche la prima conferma diretta che le collisioni tra stelle di neutroni danno origine ai lampi di raggi gamma (o Gamma-Ray Burst, Grb) di breve durata

Le stelle di neutroni sono relitti cosmici, quello che resta quando una stella è esplosa in una supernova e poi la materia è collassata diventando straordinariamente densa e compatta.

Quando raggiunge questo stato estremo la materia non è più quella che conosciamo, fatta di atomi con nuclei composti da protoni e neutroni, ma è formata quasi del tutto da neutroni tenuti insieme da forze che impediscono loro di collassare del tutto. Una materia che si trova in questo stato estremo è l'anticamera di un buco nero, impossibile da riprodurre in laboratorio e mai osservata finora. Mentre si avvicinavano inesorabilmente ruotando l'una intorno all'altra, le due stelle di neutroni hanno emesso le onde gravitazionali ascoltate da Ligo e Virgo per circa 100 secondi. 

Quando si sono scontrate hanno emesso un lampo gamma, visto da Fermi circa due secondi dopo l'arrivo delle onde gravitazionali.

Questo lavoro di squadra ha permesso di localizzare le due stelle, indicate con la sigla AT2017gfo, nella periferia della galassia NGC4993, in direzione della costellazione dell'Idra e alla distanza di 130 milioni di anni luce.

Puntando in quella direzione i telescopi spaziali e a Terra gli astronomi, con l'Inaf in prima fila, hanno visto la fusione della coppia di stelle nella luce visibile, ai raggi X, ultravioletti, infrarossi e nelle onde radio, osservando i segnali spia della formazione dei metalli pesanti. 

Hanno contribuito all'osservazione telescopi spaziali, come Integral e Swift, ai quali partecipa l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Chandra (Nasa) e Hubble (Nasa-Esa), e telescopi a Terra come Rem (Rapid Eye Mount) e quelli dell'Osservatorio Europeo Australe (Eso) Vlt (Very Large Telescope e Vst (Vlt survey telescope).
la fusione di due stelle di neutroniLA FUSIONE DI DUE STELLE DI NEUTRONI


3.NUOVA ASTRONOMIA: GEMME (INFN), RISULTATI SENZA PRECEDENTI

(ANSA) - Sono "senza precedenti" i risultati scaturiti dalla prima osservazione corale della collisione di due stelle di neutroni. "Non ho mai vissuto un'esperienza simile" ed è "la prima volta in assoluto che si studia una sorgente utilizzando circa 70 strumenti da Terra e dallo spazio", ha detto all'ANSA il fisico Gianluca Gemme, coordinatore nazionale del rivelatore Virgo per l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) .

La scoperta delle onde gravitazionali, ha aggiunto, "è stata un momento storico, ma la ricchezza delle osservazioni venute in seguito è ancora superiore perché il numero di strumenti e di comunità scientifiche coinvolti in questa nuova osservazione non ha precedenti. Credo sia un fatto unico". Certamente, ha aggiunto, "è l'inizio dell'astronomia multi messaggero", la nuova astronomia che si basa su segnali che viaggiano su lunghezze d'onda diverse, come quelli ottici, i raggi gamma, i raggi X, l'ultravioletto.
la fusione di due stelle di neutroni copiaLA FUSIONE DI DUE STELLE DI NEUTRONI COPIA

"In tutto questo - ha rilevato - l'ingresso di Virgo è stato determinante" e complessivamente, ha aggiunto, "abbiamo ottenuto una quantità di risultati estremamente interessanti che ci ha letteralmente travolto". 

Oltre a essere il primo segnale prodotto da due stelle di neutroni, quello rilevato il 17 agosto 2017 e reso noto oggi è "il segnale più forte e il più vicino mai osservato, da masse molto piccole". 

E' infatti avvenuto alla distanza di 130 milioni di anni luce, contro il miliardo e mezzo di distanza dei primi due buchi neri ascoltati nel 2015 dai rivelatori di onde gravitazionali.

Fonte: qui
stelle di neutroni sono una sorgente d onde gravitazionaliSTELLE DI NEUTRONI SONO UNA SORGENTE D ONDE GRAVITAZIONALI

UN NIGERIANO (CON PERMESSO DI SOGGIORNO) AMMAZZA SENZA UN MOTIVO UN DISOCCUPATO A TORINO

PER TEATRO UN SUK CITTADINO DOVE OGNUNO VENDE QUELLO CHE HA. E SULLE BANCARELLE C’E’ ANCHE REFURTIVA 

L’OMICIDA HA TENTATO DI ACCOLTELLARE ANCHE UN ALTRO VENDITORE

Lodovico Poletto e Federico Genta per La Stampa

Tre coltellate: una alla gola e due nei fianchi. E quando ancora non sono le otto del mattino, tra le montagne di merce esposta in terra di uno dei più grandi mercati dell' usato - ma non soltanto - di Torino, va in scena la follia omicida di un giovane immigrato nigeriano. Maurizio Gugliotta, operaio senza lavoro di Settimo Torinese, si accascia e muore in pochi istanti. L' ultima immagine la scattano con i telefonini i curiosi e i venditori: un corpo a terra con accanto un uomo che tenta di tamponargli le ferite.

Omicidio mercato torino1OMICIDIO MERCATO TORINO1
Pochi metri più in là ci sono altri uomini che tengono bloccato l' assassino: un nigeriano che qui - in questo mercato che è da anni al centro di polemiche, che ha migrato in giro per la città così tante volte da averne quasi perso il conto - veniva a vendere le sue cose. Da abusivo. Si chiama Khalid Be Greata, ha 27 anni e un permesso di soggiorno. Un ragazzone pronto a far rissa, se è vero, come è vero, che ieri ha tirato fuori il coltello perché Maurizio tentava di passare tra due lenzuola stese a terra. Se abbia pestato un qualche oggetto, o se semplicemente non era gradita la sua presenza, non si sa.

omicidio mercato torino 2OMICIDIO MERCATO TORINO 2
Quel che è certo è che Khalid ha ammazzato senza pensarci due volte l' operaio invalido e poi ha cercato di far fare la stessa fine all' amico della vittima, Roberto Sammatino. Gli ha sferrato due fendenti all' addome, che gli hanno tagliato il giubbotto, ma per fortuna non sono andati a segno. E adesso Roberto racconta quegli attimi con enfasi, ma senza paura: «Cercava di farmi fuori. Se sono vivo, ragazzi, è un miracolo». E mentre tutto questo accadeva, intorno la gente guardava. Venditori e clienti.

«Questa storia mette una pietra tombale sul mercatino», tuona Dario Di Gennaro, un tempo a capo dell' associazione che lo gestiva. «Lo avevamo creato per offrire ai poveri una possibilità di guadagnare qualcosa, di venire qui a vendere merce recuperata in giro. Guardate cosa è diventato adesso: qui non ci sono più regole». E si parla di abusivi, di venditori che si presentano senza essere stati registrati, senza aver autocertificato che la loro mercanzia non è rubata e che ne sono legittimamente proprietari. Quelli di ViviBalon l' associazione che lo gestisce ovviamente negano.

OMICIDIO MERCATO TORINOOMICIDIO MERCATO TORINO
E Khalid chi era? «Uno che non avevano mai visto», dicono. Un abusivo, appunto. Che, però, secondo la polizia municipale al mercato della domenica c' era spesso. «Questo è il regno della più assoluta illegalità», incalzano alle dieci del mattino gli oppositori politici - e non - di questo mercato che chiamo tutti «suk». «Non c' è modo di verificare nulla: sui teli dei venditori abbiamo trovato di tutto: altro che merce usata e roba recuperata di bidoni dell' immondizia», attacca Patrizia Alessi. «Roba rubata», insistono quelli dei comitati di zona.

Maurizio GugliottaMAURIZIO GUGLIOTTA
I residenti che hanno firmato petizioni e si sono messi di traverso tutte le volte che il mercato è stato spostato. E anche adesso che lo hanno messo qui, in questa strada quasi senza case, gli animi non si sono calmati: «Perché è diventato quasi peggio di prima. E gli abusivi fanno ciò che vogliono, in barba alle regole dell' associazione». Aspetti positivi? Pochi. Forse quelli legati al numero di venditori presenti la domenica che sono meno di quanti affollavano «Scalo Vanchiglia» un' area cintata dove il «Suk» è rimasto per anni.

E dove qualche controllo in più all' ingresso, al mattino alle 4, era possibile. Oggi non lo chiamano più Suk, ma «Barattolo», in una specie di operazione simpatia che non ha dato grossi risultati. «Per lo meno non ci sono più quelli che vendono le costine e quelli che friggono in barba ad ogni divieto», raccontano. Ma tutti gli altri guai non sono spariti. Ci sono le donne che vendono il pane. E quelli dei telefoni rubati. A mezzogiorno, quando il mercato è quasi smontato per ordine dei vigili, nell' angolo accanto al cimitero c' è un uomo con una borsa a tracolla. Smercia braccialetti e collane a una manciata di clienti. Abusivo? Autorizzato? Non c' è risposta.

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IL 31ENNE KURZ STRAVINCE LE ELEZIONI IN AUSTRIA, BOOM DELL’ULTRADESTRA: I NAZIONALISTI DI STRACHE SONO QUASI IL SECONDO PARTITO

SE IL NEOCANCELLIERE SCEGLIERA' DI ALLEARSI CON LORO, VIENNA PUO’ DIVENTARE UNA SPINA NEL FIANCO DELL’UE E DELLA POLITICA MERKEL-MACRON 

IL CASO PROFUGHI

Letizia Tortello per la Stampa

L' Austria svolta a destra. L' onda nazionalista xenofoba e anti-islam dell' Fpö di Strache, dopo il boom previsto dai sondaggi, si ferma al terzo con il 26% dei voti.

Ma guadagna 11 seggi. Vienna ieri ha votato per rinnovare il parlamento. I socialdemocratici dell' Spö che erano il primo partito e governavano, considerando gli ultimi dati di ieri sera, tengono con il 26,9%, il peggior risultato di sempre, e finiscono secondi con il cancelliere uscente Christian Kern che ammette i suoi errori. Con loro, gli austriaci hanno messo un argine allo strapotere dell' estrema destra.

Comunque vada con la coalizione di governo, la cosa certa è che il Paese senza sbocchi sul mare farà pressione su Bruxelles per il controllo delle frontiere e per fermare l' immigrazione illegale. 

Nel caso di un' alleanza «nero-blu» delle destre, tra Kurz e Strache, che insieme hanno ottenuto quasi il 60%, l' Austria potrebbe diventare una spina acuminata nel fianco della Ue e per la politica di accoglienza di Merkel e Macron.

STRACHE KURZSTRACHE KURZ
È accaduto ancora una volta quel che è capitato in Olanda prima e in Francia poi, dove l' estrema destra populista non ha sfondato. I popolari impersonati dal «Re Sole» dell' Övp, il 31enne Sebastian Kurz, staccano tutti con un risultato ben sopra il 31%.

Kurz vince, ma avrà bisogno di un partner. Martedì si apriranno le consultazioni con il presidente della Repubblica Van der Bellen, che già fa sapere: «Certi ministri non sono graditi». Si riferisce ad un' eventuale nomina del suo rivale alle presidenziali Norbert Hofer (Fpö). Se il 31enne diventerà cancelliere, sarà il leader più giovane del mondo.

Determinato a proteggere i confini del Paese d' Oltralpe dall' arrivo dei migranti e a respingere in toto quelli irregolari. Chiederà alla Ue più sussidiarietà e autonomia per gli Stati dal governo centrale di Bruxelles.

«Il nostro è un risultato storico, in 50 anni è la seconda volta che arriviamo al primo posto, non succedeva dagli anni '70», commenta contento Kurz alla tv Orf pubblica. Soprattutto se si considera il suo «miracolo»: ministro degli Esteri uscente, ha preso in mano il partito cristianodemocratico rottamando la vecchia guardia cinque mesi fa e l' ha fatto balzare in testa.
STRACHE KURZ KERNSTRACHE KURZ KERN

La svolta Il voto dice che la quieta e silenziosa Austria, cerniera dell' Europa, con un' economia che cresce quasi il doppio di quella dell' Italia e per la prima volta nel 2017 più della media europea, si è ribellata all' arrivo di quasi 90 mila migranti nel 2015 (più che in Germania rispetto alla popolazione). Voleva una svolta. Il vincitore Kurz, enfant prodige della politica austriaca, a 24 anni sottosegretario all' Integrazione e a 27 ministro, l' ha incarnata.

È stato scaltro a rappresentare il cambiamento. Amico del premier ungherese Orban, con lui ha gioito della chiusura della rotta balcanica. Ha interpretato l' umore di base della popolazione, caratterizzato dalla paura, la sua retorica ha messo nello stesso calderone rifugiati e terroristi islamici, è stato bravo a soggiogare tutti i temi alla questione migranti, trattandoli come il capro espiatorio di quel che non va nel Paese. Nel nuovo Nationalrat guadagnerà 15 deputati. Mentre 11 in più ne prenderanno i liberalnazionalisti di Strache.
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Nazionalisti ripuliti La Fpö erede di Haider cresce rispetto a cinque anni fa. Ha quasi eguagliato il risultato del '99, quando si coalizzò con l' Ovp e l' Austria attirò su di sé le sanzioni di 14 Stati europei per i toni xenofobi del suo governo. Vienna precipitò nel peggior isolamento della sua storia. Ora l' alleanza potrebbe replicarsi. Strache gioca su due tavoli. Ha abbandonato il passato giovanile vicino ai gruppi neonazisti, i suoi toni sono diversi dall' AfD tedesca. «Siamo arrivati al cuore della società», ha commentato.

«Visto che ci hanno copiato il programma, ci sono possibilità di fare una coalizione». Con i popolari, con cui condivide la visione sull' immigrazione, o con i socialdemocratici dell' Spö, che sarebbe un' alleanza certo bipolare: Kern ha posto come condizione per collaborare una visione non euroscettica.

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Ko socialdemocratico Il cancelliere uscente ammette «gli errori commessi». Sono «tempi difficili per i socialdemocratici - dice -, ma considerata la situazione europea il risultato va bene». L' Austria apre uno scenario di incertezza, che potrebbe portarla più vicina ai Paesi di Visegrad, sicuramente lontana dalla confinante Germania, con cui qualunque cancelliere dovrà fare i conti.

Fonte: qui

LA VITTORIA DI KURZ IN AUSTRIA APRIRA’ UN BRACCIO DI FERRO TRA ITALIA E AUSTRIA PER I MIGRANTI 
DA MINISTRO DEGLI ESTERI, ANNUNCIO’ DI SCHIERARE L’ESERCITO AL CONFINE CON IL BRENNERO 
LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL GIOVANISSIMO LEADER SI È INCENTRATA SOPRATTUTTO SULLE MISURE DA ATTUARE CONTRO STRANIERI E ISLAM RADICALE
Valentina Errante per “il Messaggero”

La crisi diplomatica era stata sfiorata a luglio scorso. Quando, da ministro degli esteri, Sebastian Kurz aveva annunciato di schierare l'esercito per bloccare il Brennero. L'ambasciatore era stato convocato dalla Farnesina ed era arrivata una durissima reazione del ministro dell'Interno Marco Minniti. Ad agosto, Kurz ha chiesto all'Italia di non sbarcare più migranti dalle isole dal Mediterraneo ma di lasciarli a Lampedusa per poi riportarli indietro. Non una parola sulla gestione dei flussi.
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E adesso, con il suo governo, lo scontro sul tema immigrazione sembra inevitabile. È stato il tema della sua campagna elettorale, quello che forse più degli altri ha convinto gli elettori. Anche se sarà difficile che il giovane leader del Partito popolare austriaco possa davvero realizzare la sua idea per risolvere la questione più calda: esaminare le richieste dei migranti fuori dai confini nazionali (ed europei) per ridurre gli arrivi. Lo scontro con l'Italia si riproporrà di certo, al Brennero, dove i controlli sono ancora in atto, e al Tarvisio, sui quali, periodicamente, l'Austria muove pesanti attacchi sostenendo che migranti non registrati, provenienti dal Mediterraneo, superino i confini.

LE MOSSE
kurzKURZ
Il primo risultato in materia di immigrazione, Kurz potrebbe incassarlo già prima di novembre, quando scade la deroga di due anni concessa dai regolamenti Ue sull'area Schengen. La sospensione, adottata da alcuni paesi, tra i quali l'Austria doveva essere una misura eccezionale, adottata per contrastare la minaccia terroristica e per impedire che migranti provenienti da altri Stati europei varcassero il confine in violazione del regolamento di Dublino, che impone al Paese di primo ingresso la gestione dei migranti.

AUSTRIA BRENNEROAUSTRIA BRENNERO
E invece la Commissione ha già chiesto una proroga su sollecitazione dei paesi interessati. Le polemiche non mancheranno perché la richiesta (arrivata anche da Francia e Austria) riguarda l'allungamento dai due ai quattro anni dei controlli alle frontiere. Ma è certo che adesso le politiche dell'Austria procederanno ancor più pesantemente in questa direzione.

Lo scorso anno i controlli sono stati avviati anche in tanti valichi minori. L'obiettivo è riuscire a gestire eventuali nuovi flussi di massa, come quello che, due anni fa, proprio l'Austria sostenne dalla Slovenia. Per questo sono state predisposte buche nel terreno per poter installare rapidamente reti di recinzione. Del resto, la campagna elettorale del giovanissimo Kurz si è incentrata soprattutto sulle misure da attuare contro i migranti e l'islam radicale.

scontri tra polizia e black bloc al brennero 9SCONTRI TRA POLIZIA E BLACK BLOC AL BRENNERO 9
«Faremo di tutto per fermare la migrazione illegale, fermeremo gli abusi del nostro sistema sociale». Cifre alla mano il giovane candidato ha spiegato che i numeri dell'accoglienza, sostenuti dall'Austria, soano sproporzionati. Per i poco meno di 9 milioni di abitanti (8.773.686) e in rapporto alla sua popolazione il Paese ospita attualmente oltre il doppio dei profughi presenti in Italia. Negli ultimi due anni le richieste di asilo sono state 1.998 per milione di abitanti in Italia e 4.587 in Austria.
scontri tra polizia e black bloc al brennero 6SCONTRI TRA POLIZIA E BLACK BLOC AL BRENNERO 6

IL VIMINALE
Il rapporto con l'ex ministro degli Esteri austriaco è già stato segnato dai precedenti estivi. La preoccupazione per le nuove politiche è inevitabile, ma si tendono a escludere scenari catastrofici. Le regole europee non possono essere violate e l'Austria, in caso contrario, incorrerebbe in procedure di infrazione. Si dà per scontata la proroga di controlli ai confini. Recentemente sono stati concessi anche sui treni che oltrepassano il Brennero. Ma gli spot da campagna elettorale, difficilmente, diventano politica.

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FIRENZE - UNA 17ENNE E’ STATA TROVATA IN UNA POZZA DI SANGUE IN UN PARCO PUBBLICO

IL CORPO RANNICCHIATO NELL'ERBA, LA TESTA FERITA E LE CAVIGLIE GRAFFIATE, COME SE FOSSE STATA TRASCINATA PER DECINE DI METRI 

E’ RICOVERATA IN GRAVI CONDIZIONI: AVEVA TRASCORSO LA NOTTE CON ALCUNI AMICI IN DISCOTECA

Maria Vittoria Giannotti per “la Stampa”

Una ragazzina di diciassette anni trovata in una pozza di sangue in un grande parco pubblico. Il corpo rannicchiato nell' erba, la testa gravemente ferita e le caviglie graffiate, come se fosse stata trascinata per decine di metri. È un vero giallo quello che da ieri mattina tiene con il fiato sospeso Montelupo Fiorentino, un paesone alle porte di Firenze.
FIRENZE - UNA RAGAZZA TROVATA IN UN BAGNO DI SANGUE IN UN PARCOFIRENZE - UNA RAGAZZA TROVATA IN UN BAGNO DI SANGUE IN UN PARCO
La giovane aveva trascorso la notte insieme a un gruppo di amici in una discoteca poco distante, ma a un certo punto la serata ha preso la piega sbagliata.

Gli amici - una ragazza e un ragazzo di diciassette anni e due diciottenni - hanno spiegato alla polizia di averla lasciata da sola su una panchina dopo una discussione, ma il loro racconto presenta alcuni lati ancora oscuri che sono al vaglio degli inquirenti: per questo hanno trascorso l' intera giornata in commissariato. I giovani dicono che il litigio è avvenuto intorno alle sei.

L' allarme è scattato neppure un' ora dopo quando un passante ha trovato l' adolescente priva di sensi e ha chiamato il 118. Quando è arrivata all' ospedale di Empoli, le sue condizioni sembravano gravissime, ma il miglioramento è arrivato nel giro di poche ore: ha un trauma cranico importante, ma i medici l' hanno dichiarata fuori pericolo.

FIRENZE - UNA RAGAZZA TROVATA IN UN BAGNO DI SANGUE IN UN PARCOFIRENZE - UNA RAGAZZA TROVATA IN UN BAGNO DI SANGUE IN UN PARCO
Gli investigatori hanno cercato più volte di parlarle, ma lei non è stata in condizioni di ricostruire l' accaduto: i suoi discorsi sono ancora sconnessi e nel pomeriggio è stata sedata. Accanto a lei, per tutto il giorno, i genitori: la madre, che lavora come infermiera, e il padre, giardiniere. Entrambi sono ovviamente sconvolti.

«Voglio vedere in faccia quelle bestie» sbotta lui, in un misto di rabbia e impotenza. Era stato lui, venerdì sera, ad accompagnare la figlia alla fermata dell' autobus che, dal paese dove vive - a una manciata di chilometri da Montelupo - l' avrebbe portata nella discoteca Jump Rock club: l' accordo era che sarebbe poi rimasta a dormire da un' amica.

Gli agenti stanno cercando di scavare anche nella vita privata della giovane vittima.
Qualche giorno fa aveva chiuso una lunga relazione sentimentale con un coetaneo: a prendere la decisione sarebbe stato lui. Una situazione dolorosa, non facile da accettare per la ragazza. Gli inquirenti hanno sentito anche lui. Il giovane ha raccontato che anche lui ha trascorso la notte nella stessa discoteca.

La ragazza era turbata dall' incontro. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia accaduto in quell' intervallo di un' ora in cui la giovane sarebbe rimasta da sola. Secondo i primi rilievi la diciassettenne potrebbe essere stata aggredita lungo una strada che porta al parco, poi trascinata dove è stata trovata. Sul terreno, la Scientifica ha trovato diverse macchie di sangue che sembrerebbero confermare questa ipotesi. In un prato poco distante è stata trovata anche la testa di un martello: forse l' arma con cui la ragazza è stata colpita più volte alla testa.

Fonte: qui

ARRIVA LA MULTA PER CHI NON ACCETTA IL BANCOMAT O LA CARTA DI CREDITO PER I PAGAMENTI

SE IL COMMERCIANTE, IL PROFESSIONISTA O L'ARTIGIANO, IDRAULICI IN TESTA, NON ACCETTERANNO DI FAR TRACCIARE I MOVIMENTI DI DENARO, SCATTERÀ UNA SANZIONE DI 30 EURO 

CHI CI GUADAGNA? LE BANCHE, CON LE COMMISSIONI.

Umberto Mancini per “il Messaggero”

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Arriva la multa per chi non accetta il bancomat o la carta di credito per i pagamenti. La rivoluzione scatterà con la manovra economica e diventerà operativa nel 2018. Il blitz porta la firma del vice ministro dell'Economia Luigi Casero che ha inserito la norma nella legge di bilancio che verrà varata domani. Con l'obiettivo dichiarato di limitare ulteriormente l'evasione fiscale e, allo stesso tempo, modernizzare il sistema.

I DETTAGLI
La nuova regola cambia davvero tutto. Se il commerciante, il professionista o l'artigiano, idraulici in testa, non accetteranno il denaro elettronico, ovvero di essere tracciati, scatterà una sanzione di 30 euro ogni volta che il pagamento sarà rifiutato. «Si tratta - spiega al Messaggero il vice ministro dell'Economia Luigi Casero - di una sanzione quasi simbolica, ma che indica una cambio di marcia importante».

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Una volta inserita in manovra, l'impianto normativo verrà poi messo a punto per evitare distorsioni. «Tabaccai e benzinai - spiega sempre Casero - sono sostanzialmente favorevoli, ma chiedono una riduzione delle commissioni bancarie, altrimenti sarebbe anti economico dotarsi di Pos». 

Insomma, oltre alla categorie interessate, sarà necessario coinvolgere le banche e chi gestisce le cards per trovare un accordo sui costi.

Di fatto però la bozza del decreto attuativo del ministero dell'Economia e di quello dello Sviluppo Economico è pronta e dovrà dare sostanza ad un vecchio progetto già contenuto nella legge di stabilità del 2016, quello che prevedeva appunto l'obbligo per esercenti e professionisti di dotarsi di Pos (la famosa macchinetta che legge le carte). Ora la manovra 2017 prova a completare il cerchio.

«Va detto subito - spiega Casero - che non bisogna ridurre tutto alla multa per chi non usa il Pos. Lo scopo è inserire questa norma in un contesto più ampio per spingere tutto il sistema ad un deciso spostamento verso i pagamenti elettronici in Italia». E in effetti oltre a Pos, bancomat e carte di credito, Casero vorrebbe inserire in prospettiva anche le App, tra le modalità di pagamento, dando così una svolta complessiva. Visto che l'Italia, secondo gli ultimi dati della Bce, è fanalino di coda in Europa sia come somme pagate con le carte elettroniche, sia come numero di operazioni all'anno.

LA CONDIVISIONE

Ma le novità non si fermano qui. Si ragiona anche sull'ipotesi di concedere un piccolo sgravio fiscale a chi usa la carta per saldare il tappezziere, pagare il tassista o la parcella del medico o del notaio. I fronti aperti riguardano come accennato sostanzialmente tabaccai e benzinai. L'obiettivo è ridurre i costui del Pos per entrambi, costi che superano i guadagni ad esempio quando si paga il bollo o una multa dal tabaccaio o la verde alla pompa di benzina. Blindando così la norma da eventuali critiche. Tassisti, negozianti e avvocati, tanto per fare altri esempi, possono invece ammortizzare facilmente le spese legate alla tracciabilità.

I PROFESSIONISTI
«Abbiamo incontrato anche i rappresentanti delle banche e quelli delle carte di credito - aggiunge ancora il vice ministro - per individuare delle soluzioni e ridurre i costi, che, va detto, in Italia sono tra i più elevati d'Europa».

Da sciogliere poi il nodo dell'obbligo di Pos per una serie di professionisti che non sono a diretto contatto con il pubblico. Un esempio è quello degli avvocati di studi legali associati che fatturano solo al proprio studio e che da questo vengono pagati con bonifico. Un altro è quello dei giornalisti free lance che verrebbero esentati dall'utilizzo della macchinetta.

15 Ottobre 2017

Fonte: qui

CESARE BATTISTI DIFFICILMENTE VERRA' ESTRADATO IN ITALIA!

IL SUPREMO TRIBUNALE FEDERALE CHE DOVRA’ DECIDERE SULLA CONSEGNA ALL’ITALIA DEL TERRORISTA E’ A MAGGIORANZA IN SUO FAVORE 

UNO DEI GIUDICI E’ STATO UN SUO AVVOCATO (MA NON VOTERA’), IL RELATORE HA GUIDATO TRE ‘NO’ AD ALTRETTANTE RICHIESTE DI ESTRADIZIONE TRA CUI QUELLA DI ACHILLE LOLLO

Rocco Cotroneo per il “Corriere della Sera”

CESARE BATTISTICESARE BATTISTI
Se ha alzato un altro bicchiere di birra alla sentenza favorevole - ed è probabile - stavolta Cesare Battisti l' ha fatto nel cuore della notte e dietro il cancello di casa, senza fotografi, protetto dalla coppia che lo accudisce da dieci giorni come un bambino influenzato. Lui è Carlos Lungarzo, un corpulento professore argentino, e i suoi dieci secondi di gloria involontaria li ha vissuti pochi giorni fa.

In canottiera e bermuda, paonazzo, spingeva fuori di casa il giornalista del Tg1 che allungava il microfono a Battisti. La moglie Silvana ancor più furibonda urlava agli invasori.
Mentre il plurilatitante obiettivo dello scoop Rai appariva dietro la scena a dar forza ai suoi angeli custodi, a torso nudo e pancetta regolamentare da birra.

CESARE BATTISTI A RIO DE JANEIROCESARE BATTISTI A RIO DE JANEIRO
Carlos e Silvana, militanti della sinistra brasiliana, il marito per decenni in cattedra all'università di Campinas e impegnato in Amnesty International, lei sociologa, hanno scelto di restare a fianco al loro «Cesar» fino all' ultimo. Se un giorno arriverà mai la Policia Federal dovrà passare sui loro corpi. Lei ha le chiavi di casa, sbarra tutto anche per andare a comprare il pane; lui riceve gli ospiti, parla con gli avvocati, sussurra e controlla se ci sono microspie in giro. Filtra i giornalisti.

I brasiliani sono ben accetti, gli italiani ricevono cancellate in faccia o al massimo un succo d' arancia in cortile, dove fa molto caldo, e una lunga chiacchierata con tutta un' altra verità dal 1978 a ieri.

CESARE BATTISTICESARE BATTISTI
Si parla a lungo del suo libro sul caso Battisti, testo ufficiale degli innocentisti, oggi di nuovo in prima fila nelle librerie brasiliane, o degli anni ruggenti nei forum no social di Porto Alegre. «Cesare è stanco, devastato, quasi non dorme, gli stiamo dando i sonniferi», dice Silvana. Un po' di rispetto, «non si può più nemmeno uscire a fare un giro». «Troppe interviste!» (quasi tutte per email via Carlos, per la verità).

E sparisce dietro la porta di casa e tre mandate. Cananeia, paesino votato alla pesca e al turismo ecologico a tre ore da San Paolo, in questi giorni è piena di gente per un lungo ponte festivo al suono della «candanga caiçara», le ballate tipiche della regione.
CESARE BATTISTI CHE BRINDA PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLO 2CESARE BATTISTI CHE BRINDA PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLO 2
Non è il Brasile dell' immaginario spiaggia-mulatte, ma un tranquillo villaggio umido tropicale, tendente al noioso. Se è per questo, anche Battisti non è qui circondato da intellettuali, ma con la coppia Lungarzo, accasciato in mutande su un divano davanti al ventilatore.

La casa di Cananeia è un prestito dell'amico Magno de Carvalho, un sindacalista di San Paolo vecchio stile, la cui piccola sala è addobbata con un ritratto di Marx, Guernica e la classica foto del Che Guevara.
CESARE BATTISTI A CORUMBA'CESARE BATTISTI A CORUMBA'

Legati a Carvalho, un avvocato e un autista militanti nello stesso sindacato sono i due fermati con Battisti alla frontiera con la Bolivia nel misterioso episodio della fuga con i dollari, storia che l' ex terrorista continua a negare.

Fino a venerdì sera, i tre nella casetta di Cananeia sembravano gli ultimi giapponesi nella giungla, pronti ai sacchi di sabbia alla finestra in attesa del giorno finale con l' arrivo dei poliziotti. Poi ieri tutto è cambiato. La sentenza del giudice Luiz Fux che sposta al 24 ottobre la decisione finale dell' Alta corte è qualcosa di più di un semplice rinvio.
CESARE BATTISTI BRINDISI PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLOCESARE BATTISTI BRINDISI PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLO

È il colpo più duro alle richieste dell'Italia da quando la vicenda si è riaperta. Il sì del governo Temer alla consegna dell'ex terrorista, questo ormai certo, è ora appeso al giudizio di cinque membri, un collegio ristretto del Stf (il Supremo tribunale federale). Carlos Lungarzo scorre i nomi e non trattiene il sorriso: «Sono a nostro favore quattro su cinque. Lo dice anche Cesare».

CESARE BATTISTICESARE BATTISTI
Sarà? Innanzitutto uno dei giudici, Luis Roberto Barroso, non potrà votare perché negli anni scorsi è stato avvocato proprio di Battisti. Il relatore è Marco Aurelio Mello, l' uomo che negli anni scorsi ha guidato tre rifiuti brasiliani su richieste di estradizione legate agli anni di piombo, tra cui quella eclatante di Achille Lollo. È un no certo all' Italia, così come potrebbero inclinare a favore di Battisti anche i giudici Luiz Fux e Rosa Weber, nominati negli anni dei governi di sinistra.
IL MATRIMONIO DI CESARE BATTISTIIL MATRIMONIO DI CESARE BATTISTI

L'unico voto quasi certo a favore dell' estradizione è quello del quinto membro, Alexandre de Moraes, appena nominato dal presidente Temer. Con un 3 a 1 Battisti resterebbe in Brasile. Se anni fa la giustizia aveva detto sì alla riconsegna di Battisti e la politica l' ha negata, oggi la situazione si è completamente ribaltata. E il governo è debolissimo, con un presidente pieno di guai giudiziari che ha proprio bisogno della Corte per tirare avanti. L'ennesimo inghippo, l'ennesimo colpo di fortuna per Battisti.

Fonte: qui

BATTISTI: NEL FEBBRAIO DEL 1979 CRIVELLO’ UN MACELLAIO DI VENEZIA 
IL FIGLIO RICORDA: “SPARO’ A MIO PADRE QUAND’ERA GIA’ A TERRA” 
LA VENDETTA PER UNA RAPINA ANDATA A MALE. 
ERA UN “ESPROPRIO PROLETARIO” FINITO NEL SANGUE
Giuseppe De Lorenzo per Il Giornale

CESARE BATTISTICESARE BATTISTI
Volete conoscere Cesare Battisti? Volete sapere chi era il "proletario armato per il comunismo" che oggi se ne sta comodamente seduto in una spiaggia brasiliana mentre i parenti delle sue vittime lottano con il dolore di non avere più un padre, un marito, un amico? Era un assassino (lo dicono le condanne): un killer spietato ora trasformatosi in giallista di successo senza scontare neppure un minuto di pena per i delitti commessi durante gli anni di piombo.

Per toccare con mano la ferocia di chi oggi dice che tornare in Italia sarebbe "una condanna a morte" bisogna ascoltare i racconti dei parenti di una delle quattro vittime degli omicidi per cui Battsti è stato condannato all'ergastolo. "Non devo chiedere scusa alle vittime", ha detto il terrorista dei Pac continuando a dire che "non c'è motivo che chieda scusa per qualcosa che hanno commesso altri".

LINO SABBADINLINO SABBADIN
Il figlio di Lino Sabbadin raccontò l'omicidio di suo padre in un libro realizzato da Giovanni Fasanella e Antonella Grippo. Una fiume di parole sconcertanti, che ricostruiscono nella memoria di un ragazzo come Battisti abbia crivellato di colpi il macellaio di Santa Maria di Sala (Venezia) mentre questi era già agonizzante a terra. Era l 16 febbraio del 1979.

"La mia era una famiglia tranquilla - racconta Adriano Sabbadin, come riportato dal Tempo - Lavoratori seri, persone oneste. Vendevamo carni". Due mesi esatti prima della morte di Lino Sabbadin (il 16 dicembre) la sua macelleria subì una rapina. O forse dovremmo chiamarlo un "esproprio proletario", locuzione con cui per anni si sono coperti col velo della politica comunista crimini di tutti i tipi.

"Era un sabato sera - ricorda Adriano - la giornata di lavoro era finita e stavamo per chiudere. Quella era un' incombenza che spettava a me e andai nel retro per prendere il grosso catenaccio di ferro con cui bloccavamo la saracinesca. Improvvisamente sentii sparare all' impazzata, mentre qualcuno urlava: 'Questa è una rapina! State fermi, non vi muovete! E' una rapina!". D' istinto mi buttai a terra, impaurito. Poi riconobbi la voce di mio padre, che invitava alla calma: "Per favore, state calmi!", continuava a ripetere ai rapinatori. Ma lo diceva anche a se stesso e soprattutto a mia sorella, che era alla cassa: la vedeva terrorizzata e voleva tranquillizzarla.

adriano sabbadinADRIANO SABBADIN
“Adriana prese i soldi dal cassetto per darli ai rapinatori, erano due giovani incappucciati. Ma uno di loro le sparò, senza colpirla; forse credeva che volesse nascondere una parte dell' incasso della giornata e voleva intimidirla. Mio padre nel frattempo, preoccupato che potesse accadere qualcosa di brutto a mia sorella, approfittò di quegli attimi di concitazione e riuscì a venire nel retro, dove prese un' arma, che teneva nascosta lì. L' altro rapinatore gli corse dietro e lo colpì in testa con il calcio della pistola.

Papà non svenne e reagì. Lottarono. Partì un colpo. Fu mio padre a rialzarsi mentre il ragazzo rimase a terra, riverso in una pozza di sangue. L' altro rapinatore fu subito immobilizzato dai clienti e rischiò il linciaggio della folla, che quando è stanca di soprusi diventa branco pronto a farsi giustizia da sé. L' ambulanza arrivò quasi subito. Tentarono di rianimare il ragazzo in terra, poi lo portarono in ospedale. Ma non ce la fece, morì nel giro di qualche ora".

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La morte di quel giovane rapinatore armò la mano dei Pac. I quali decisero di punire il macellaio per aver bloccato quel tentativo di esproprio proletario. Ci furono minacce, bombe piazzate la vigilia di Natale, lettere minatorie e un lungo calvario che portò fino alla fatidica data del 16 febbraio 1979. Quel giorno "nel pomeriggio, chiesi a mio padre di venire giù in negozio perché dei clienti avevano bisogno di alcuni tagli più grossi, e io non ero in grado di darglieli. Erano circa le 16.30. Mio padre, aiutato da mia madre, stava servendo dei clienti, una coppia con una bambina piccola. Io ero al telefono, stavo chiamando una ditta fornitrice perché mi ero accorto che avevamo bisogno di alcuni tagli di carne e volevo che ce li portasse.

CESARE BATTISTI A CORUMBA'CESARE BATTISTI A CORUMBA'
Proprio in quell'istante notai di nuovo un' auto che passava lentamente davanti al negozio. Era la stessa che avevo visto il giorno precedente. In un attimo sentii dei colpi di pistola rimbombarmi nelle orecchie. Lasciai cadere il telefono e andai di corsa in magazzino, mi sedetti a terra per riprendere fiato e cercare di pensare a cosa fare. Poi scappai di sopra, da mia zia. Lei, dalla terrazza, aveva visto arrivare degli uomini armati e poi aveva sentito i colpi, ma non aveva potuto far nulla perché uno, dalla strada, la teneva sotto tiro con un mitra. Sono momenti infiniti, dilatati dall' angoscia, senti il cuore che ti batte in gola fino a scoppiare. Quando finalmente vedemmo quegli uomini allontanarsi di corsa in macchina, io e mia zia, con la paura negli occhi, scendemmo subito. Uno dei vicini tentò di bloccarmi: "Non andare, papà è morto!".

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La moglie del macellaio aveva il grembiule sporco di sangue. Ma non quello degli animali che per tirare a campare la famiglia vendeva in macelleria. Era l "rosso vivo del sangue di mio padre", come ricorda Adriano Sabbadin. "E lui, mio padre, era in una pozza di sangue. Lo toccai, era bianco, cianotico. (...) Lo portarono via subito. I carabinieri ci fecero andare in caserma per interrogarci, me e mia madre. Ma io non capivo nemmeno quello che mi stavano dicendo (...) L' omicidio fu rivendicato il giorno dopo dai Pac. (...) I carabinieri ci spiegarono che si trattava di una banda che faceva rapine per autofinanziarsi. Nel nostro caso, però, avevano voluto punire mio padre che, due mesi prima, durante il tentativo di rapina in macelleria, aveva ucciso quel ragazzo. Secondo i Pac, ci spiegarono i carabinieri, mio padre non avrebbe dovuto reagire a un' azione di «esproprio proletario (...)".

CESARE BATTISTI SULLA SPIAGGIA DI RIO IN UNA FOTO PUBBLICATA DA PARIS MATCHCESARE BATTISTI SULLA SPIAGGIA DI RIO IN UNA FOTO PUBBLICATA DA PARIS MATCH
I membri del commando che uccise il macellaio veneziano erano in tre. Uno di loro era una donna, Paola Filippi. A premere il grilleto per primo fu Diego Giacomini, terrorista veneziano. Ma a pianificare la ferocia dell'attentato e i suoi particolari ci pensò Cesare Battisti. Il quale non ebbe alcuna pietà per quell'onesto lavoratore che aveva osato ribellarsi ad una rapina. "Giacomini fu il primo a sparare a mio padre - racconta ancora Adiano - Battisti lo colpì di nuovo quando era già a terra; fecero allontanare i clienti e poi spararono ancora. Crivellarono mio padre senza alcuna pietà".

Fonte: qui