I FRAMMENTI DELLA “VAPE PEN” GLI HANNO TRAPASSATO IL CRANIO PENETRANDO NEL CERVELLO
STAVA FUMANDO UN TIPO PARTICOLARE DI E-CIG CHE…
Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”
Il 5 maggio 2018 diverrà, a suo modo, una data storica. È il giorno della prima morte da fumo, ma non ovviamente fumo di tabacco, aspirato da una sigaretta classica, ma di sigaretta elettronica.
La vittima è un produttore televisivo di 38 anni, si chiama Tallmadge D' Elia, e se ne stava nella sua casa di Saint Petersburg, Florida, fumando una "vape pen", una sigaretta elettronica, però di un tipo particolare chiamato mechanical mod, molto apprezzato dagli appassionati, che consente di collegare in modo più diretto l' atomizzatore (la parte della sigaretta elettronica che vaporizza il liquido) alla batteria.
Un collegamento più stretto che va a spese dei circuiti di sicurezza - presenti nelle sigarette elettroniche normali - che regolano il voltaggio della batteria e che spengono automaticamente la sigaretta elettronica quando si surriscalda, proprio per evitare esplosioni che, del resto, sono avvenute anche per altri dispositivi forniti di batterie al litio, come cellulari e computer portatili.
Gli appassionati preferiscono i mechanical mods perché darebbero un maggiore volume di vapore e, per ottenere il piacere di immergersi in una bella nuvola aromatizzata evidentemente sono disposti a correre dei rischi, dato che i siti di vendita di questi mechanical mods spesso avvisano che si tratta di prodotti "non adatti ai principianti" e, soprattutto, non regolamentati e privi di accorgimenti di sicurezza.
RISCHIO ELEVATO
Il bilancio è abbastanza preoccupante: dal 2009 al 2016 in America, secondo un rapporto della US Fire Administration, l' agenzia federale sugli incendi, ci sono stati 195 casi di incendi o esplosioni legati alle sigarette elettroniche, che ovviamente, per il semplice fatto di mettere la batteria a stretto contatto con la faccia del consumatore, rappresentano un rischio più elevato.
Ma finora non si era mai verificato un incidente mortale. In questo caso, il congegno è letteralmente esploso in faccia all' uomo, provocando tra l' altro un incendio nella camera da letto in cui è stato ritrovato con bruciature sull' 80 per cento del corpo.
La causa della morte è stata chiarita dall' autopsia in "ferita da proiettile alla testa", dove il proiettile è costituito dalla sigaretta andata in pezzi, che ha trapassato il cranio ed è penetrata nel cervello.
Dalla testa della vittima, infatti, è stata rimossa una scheggia che reca il logo della Smok-e Mountain Mech Works, con sede nelle Filippine, nota fabbrica di mechanical mods. C' è da dire che il caso di esplosione di una batteria al litio è molto raro, e che le normali sigarette elettroniche, non i mechanical mods, sono considerati sicuri proprio per i microchip di sicurezza che quelli non hanno.
Ma già nel rapporto della USFA citato sopra, si avvertiva della maggiore pericolosità delle batterie al litio nelle sigarette elettroniche, rispetto a quelle installate in altri dispositivi. Un maggiore rischio soprattutto dovuto, come detto, al fatto che la sigaretta è a stretto contatto con una parte vitale come la faccia, ma in parte a una sospetta (ma non provata in effetti) propensione delle batterie a esplodere più facilmente.
LESIONI GRAVI
Sta di fatto che, anche se quello di Tallmadge D' Elia è il primo decesso, in casi precedenti le lesioni riportate dai fumatori di sigarette elettroniche in cui la batteria è esplosa sono state molto gravi.
Quanto ai benefici delle sigarette elettroniche i dati possono essere letti in modo negativo, evidenziando che le sigarette elettroniche attirano con grande facilità soprattutto i ragazzi e questo potrebbe indurli a fumare sigarette normali in seguito, e dall' altra parte, in positivo, che benché causa di dipendenza, le sigarette elettroniche ovviamente non espongono i fruitori a sostanze così tossiche come i normali fumatori.
A ogni modo, alla luce di quello che si sa di questo primo caso mortale, bisogna raccomandare di usare solo sigarette elettroniche regolari, sicure, evitando assolutamente prodotti che, come quella che è esplosa, pretendono di "cancellare il confine tra sigaretta elettronica e arte", e in realtà potrebbero cancellare solo quello tra la vita e la morte.
Fonte: qui