9 dicembre forconi: 12/15/16

giovedì 15 dicembre 2016

MPS LANCIA UN AUMENTO DI CAPITALE DA 5 MILIARDI ENTRO NATALE



VIA LIBERA UFFICIOSO DI CONSOB ALLA CONVERSIONE DELLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE IN BOND: PER 40 MILA RISPARMIATORI SARA' UN BAGNO DI SANGUE 

IL FONDO DEL QATAR RESTA ALLA FINESTRA

1. MPS: MESSINA, MAGGIORE CONTRIBUTO LO DÀ ATLANTE
Da Ansa
carlo messinaCARLO MESSINA

"Il punto centrale riguarda le sofferenze e sulle sofferenze c'è la piena disponibilità del fondo Atlante di acquistarle. E credo che dal punto di vista della struttura dell'attivo l'operare con il fondo Atlante possa risolver la gran parte dei problemi di Mps". Lo ha detto Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, parlando con i giornalisti.

Quanto alla possibilità di un intervento pubblico, Messina ha detto: "Non escludo nulla. Penso che sia indispensabile che Mps possa tornate a essere in condizioni di stabilità. Il più grosso contributo lo dà Atlante con l'acquisto delle sofferenze".

2. TOSATURA DEL RISPARMIATORE - PARTE L’AUMENTO DI CAPITALE DEL MPS: 5 MILIARDI ENTRO NATALE

MARCO MORELLIMARCO MORELLI
Dopo due ore di consiglio di amministrazione, il Monte dei Paschi ha deciso di procedere con il suo aumento di capitale da 5 miliardi di euro, da chiudere per volere della Bce entro la fine dell'anno. Il consiglio ha aggiornato le deliberazioni e il prezzo massimo dell'aumento è stato confermato in 24,9 euro mentre il prezzo minimo tecnico è fissato in 1 euro (le azioni sono state recentemente raggruppate in un rapporto di 100 a 1).

Si tratta di una operazione di fatto in due fasi. Nella prima riguarda la conversione dei titoli subordinati in azioni, già richiesta agli investitori istituzionali che hanno aderito per un valore intorno al miliardo.

Dopo un via libera "ufficioso" della Consob, il cda ha deciso di riaprire la finestra di conversione estendendola ai titoli subordinati in mano alla clientela retail.

Si tratta di bond (incluso il titolo "Fresh 2008", che vale poco più di 220 milioni) subordinati sottoscritti da 40mila piccoli investitori, che dovranno accettare se trasformarli subito in azioni oppure rischiare di andare incontro al loro azzeramento, in vista di un possibile ristoro con l'intervento statale. 

Nel comunicato della banca si specifica comunque che "l'avvio dell'offerta retail relativa all'Aumento di Capitale, così come la proroga dei termini dell'esercizio di Liability Management, rimangono subordinate all'ottenimento dei necessari provvedimenti autorizzativi da parte di Consob".
jamie dimon jpmorganJAMIE DIMON JPMORGAN

In un secondo momento, infatti, quando si capirà quante adesioni alla conversione ci saranno (dovrebbero essere oltre 3 miliardi tra retail e istituzionali), scenderanno in campo le banche d'affari per cercare il supporto di anchor investor e del mercato. In questa fase dovranno esser raccolti i denari mancanti per arrivare alla soglia dei 5 miliardi. 

In una nota, la banca spiega che il 35% dell'aumento (al netto della parte che deriverà dalla conversione dei bond subordinati) sarà destinato al pubblico indistinto in Italia, di cui almeno il 30% in prelazione ai soci, mentre il 65% sarà riservato al collocamento istituzionale. Il titolo avanza in Borsa.

QIAQIA
In attesa di capire se la conversione permetterà al Monte di fare lo scatto decisivo verso la raccolta di 5 miliardi di capitali (1 miliardo è assicurato dalla conversione alla quale hanno già aderito gli investitori istituzionali), il Tesoro ha approntato il paracadute pubblico. Si tratta di un fondo da 15 miliardi che potranno essere usati per supportare gli aumenti di capitale delle banche più fragili.

A questi, si aggiungono le garanzie per 80 miliardi che supportano eventuali crisi di liquidità e quindi la raccolta di capitali sul mercato. L'idea del Tesoro è di aprire il paracadute il prossimo giovedì, a meno che non riesca l'impresa di risolvere la questione del Monte dei Paschi direttamente sul mercato.
PADOAN SMORFIEPADOAN CI PIGLIA PER IL C..O

Intanto, i legali dei risparmiatori costituiti parti civile nel processo milanese con al centro la vicenda Mps e a carico di 16 imputati, tra cui gli ex vertici, hanno annunciato che chiederanno l'esclusione "dalla posizione di parti civili di Bankitalia e Consob, perché sapevano, quando autorizzano l'acquisto di Antonveneta, che l'operazione sarebbe costata non solo 9 miliardi ma altri 7 miliardi di interessi". 

Nelle centinaia di liste testi presentate dalle parti, tra cui circa 2500 risparmiatori e piccoli azionisti, figurano anche i nomi dell'ex premier Matteo Renzi e del presidente della Bce ed ex governatore di Bankitalia Mario Draghi. Anche Marco Morelli, attuale ad, viene chiamato in causa.

Fonte: qui

BREVE STORIA TRISTE DI UN PAESE VOTATO A COLONIZZAZIONE E DECLINO

IL BLOG ''PHASTIDIO'' VA ALL'ATTACCO DI CHI DIFENDE MEDIASET DAI FRANCESI: ''DA FIAT ALLE TV, IL NOSTRO È UN PAESE IN CUI I CAPITALISTI NON HANNO CAPITALE, E PREFERISCONO INTESSERE RAPPORTI MALATI CON LA POLITICA E LE BANCHE, IN CHIAVE PROTEZIONISTICA. 

SALTATA LA PROTEZIONE DELLE BANCHE, LA POLITICA È FINITA CON LE SPALLE AL MURO''

Da www.phastidio.net , blog a cura di Mario Seminerio

alberto nagel vincent bolloreALBERTO NAGEL VINCENT BOLLORE
Allarmi, lo Straniero è alle porte! Dopo l’insediamento del governo Gentiloni, un fremito scuote la Penisola: ci stanno comprando a pezzi, poco alla volta. Sono lustri che va avanti, è intollerabile, signora mia.

Ora è la volta di Mediaset, il “patrimonio del paese” di dalemiana memoria, sotto attacco di un pirata bretone che di fatto si è già mangiato Telecom Italia, la sciagurata “privatizzazione” dell’era Prodi passata per la merchant bank dalemiana (corsi e ricorsi) e molti cambi di mano sempre col denominatore comune del “bambole, non c’è una lira”.

Oltre ad innumerevoli altri esempi degli ultimi anni, come Parmalat. Eppure, non è difficile da capire: siamo un paese senza capitalisti né capitali. E da molti anni votato al declino.

Mediaset è un’azienda che rischia di essere troppo piccola per l’evoluzione tecnologica globale, che va verso l’integrazione sempre più spinta tra piattaforme e contenuti. Dopo decenni passati nel confortevole duopolio con la Rai, e dopo essere stata indebolita da Sky, che ha deragliato Mediaset Premium, si avvicina il tempo delle scelte. Quando non si ha la massa critica per reggere investimenti in nuove tecnologie, si possono tentare alleanze.

VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINEVINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE
Che gli alleati, ad un certo momento, ipotizzino di prendersi tutto il piatto, fa parte degli eventi della vita. Ma il punto vero è un altro: il nostro è un paese in cui i capitalisti non hanno capitale, da sempre, e preferiscono intessere rapporti malati con la politica e le banche, in chiave protezionistica. Saltata la protezione delle banche, la politica è finita con le spalle al muro.

Quanti tra voi ricordano il modo in cui Fiat “prosperava”, in Italia? Giovanni Agnelli trattava coi governi di turno la protezione sul mercato domestico. Il suo implacabile mastino, quello che spingeva il governo italiano a battersi come un leone in Europa per frenare le importazioni di auto giapponesi, attraverso i contingentamenti, era Cesare Romiti.

I sindacati erano al fianco della casa reale di Villar Perosa, senza pensare che l’apertura del mercato avrebbe permesso di portare altri costruttori in Italia, come accaduto in altri paesi europei, dove notoriamente la schiavitù è regola di vita. Meglio allora le pratiche collusive sindacati-imprese-governo romano, che aprirsi alla competizione. Da lì discese l’iper-normazione socialista che caratterizza questo disgraziato paese, che da sempre opera febbrilmente per creare un ambiente tossico per lo sviluppo dell’impresa.
amato agnelli romitiAMATO AGNELLI ROMITI

Un balzo ai giorni nostri, ed ecco l’eterno ritorno: Alitalia che non doveva andare ad Air France, “altrimenti i turisti esteri diretti in Italia verrebbero dirottati nella Valle della Loira“. Forse dovremmo dare il Cavalierato a Michael O’Leary di Ryanair: ha fatto più lui per favorire i flussi turistici internazionali in questo paese che ministeri ed improbabili “Enti per il turismo”, nati morti e la cui decomposizione procede serenamente. Come quella del sistema-paese, del resto.

Ma è mai realmente esistito, il sistema-paese Italia? Si, ma ha avuto un’unica missione: quella di autodistruggersi nel suo consociativismo surreale e capitalismo di debito, con i governi a fare da mediatori o più spesso da faccendieri. Voi ricordate le leggendarie sinergie tra Alitalia e Poste italiane, vero? Chiusura dopo chiusura, protezione dopo protezione, abbiamo plasmato un paese incapace a competere. Ma anche un paese ostile all’investimento diretto estero, per sostituire gli inetti “capitalisti” domestici. Forse era fatale, visto che ormai siamo definiti essenzialmente come un paese di consumatori anziani.
Romiti AgnelliROMITI AGNELLI

Volete un altro plastico esempio? Il settore bancario italiano. Chiuso al mondo (la “foresta pietrificata”), controllato dalla politica mediante il sistema delle fondazioni, perennemente a corto di capitali, con gruppi di controllo divenuti comitati d’affari localistici oppure parte della costellazione di potere oligarchico nazionale. Quando l’habitat ha iniziato a divenire ostile, richiedendo sempre maggiore capitale, dopo una crisi devastante ma che soprattutto ha messo a nudo prassi di concessione del credito non particolarmente avvedute (per usare un understatement), ecco che è scattata la reazione difensiva dei gruppi di controllo: mettere titoli computabili come capitale (i subordinati) nei portafogli dei risparmiatori, pagando il meno possibile. La vigilanza, come l’intendenza, ha seguito, ed ora siamo a questo punto.
marina berlusconi piersilvio e silvioMARINA BERLUSCONI PIERSILVIO E SILVIO

Problema sofferenze: anche qui, la soluzione sarebbe semplice: mancano i capitali domestici? Li si va a cercare dove ci sono, fuori dal paese. Che implica, questo? Una cosa terribilmente semplice: che esiste un prezzo per ogni cosa. Quindi, spazio a chi ha soldi per comprare le sofferenze al “suo” prezzo, cioè molto basso. Il successivo buco di capitale della banca può essere colmato con un aumento destinato al fondo “avvoltoio”. Il quale comprerebbe un “pacchetto”: la redditività bassa ma stabile della banca commerciale più quella potenziale molto elevata delle sofferenze.

Troppo cinico? Forse, ma vale il solito Articolo Quinto: chi mette i soldi sul tavolo ha vinto. Invece, quello a cui assistiamo è un gigantesco gioco a somma negativa, dove la difesa delle sedicenti “élites” al comando finisce a scavare la fossa all’intero paese. E giù le mani dalle nostre sofferenze bancarie: le abbiamo fatte noi, col sudore della nostra fronte e l’incapacità collusa e spesso criminale dei nostri banchieri. La crisi di un paese che attende che il proprio destino si compia ha fatto il resto.

PATUELLI PADOAN GUZZETTI VISCOPATUELLI PADOAN GUZZETTI VISCO
Non stiamo assistendo ad una sceneggiatura originale ma all’ennesimo remake. Solo che, in un paese privo di memoria storica, a nessuno viene in mente di unire i puntini attraverso i decenni. Per fortuna, come ben si addice ad un paese malato di consociativismo, abbiamo sempre il tic della “protezione” a soccorrere il raccomandato di turno. La narrativa del rapimento oltre confine ha sempre il suo fascino: dai turisti al risparmio. Poi ci sono anche quelli che “se avessimo una nostra moneta, non accadrebbe”.

In effetti, se andassimo avanti a colpi di svalutazioni competitive (che competitive non erano, ma solo l’adeguamento “a scatti” alla costante perdita di competitività di un sistema-paese già all’epoca incapace di adattarsi all’ambiente esterno), alla fine qualcuno da fuori potrebbe arrivare a comprare i nostri gioielli per un tozzo di pane. Ma a quel punto noi interverremmo con la clausola dell'”interesse nazionale”, e bloccheremmo ogni scalata straniera.

Come dite? Con quali soldi finanzieremmo gli investimenti, in quel caso? Con le stampanti, che domanda. Mai come nel caso italiano appare chiaro che il patriottismo(alla Salvini!), nella sua versione applicata all’economia, è l’ultimo rifugio di oligarchi-canaglie e di falliti. Perché è sempre e comunque un complotto esterno: tedeschi, francesi, romulani, vulcaniani. E su questo complotto, generazioni di editorialisti costruiscono la loro sussidiata carriera. Quanto sarebbe più semplice leggere tutte queste vicende in un modo solo: siamo un paese inadatto alla competizione internazionale. Ogni apertura è una crepa nel nostro edificio. Il nostro modello finirà ad essere la Corea del Nord.

Per tutti questi motivi, permetteteci di dirlo chiaro e forte: Mediaset è sotto minaccia dello Straniero? E chissenefrega. Firmato: un cittadino-contribuente che ne ha piene le palle. Da molto tempo.

Fonte: qui

Il Comitato per la legalità ed il 9 Dicembre Forconi presentano la formale denuncia presso la Procura di Roma contro i parlamentari


Ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli”( Gen. Carlo Alberto dalla Chiesa)


9 Dicembre Forconi - Comitato per la legalità 

COMUNICATO STAMPA

In data odierna una delegazione del “Comitato per la Legalità”, con il Generale Antonio Pappalardo, si è presentato dal Procuratore della Repubblica di Roma, dott. Pignatone, al quale ha consegnato l’allegato esposto denuncia, in cui è ben evidenziato che i delinquenti sono i parlamentari abusivi dal 2014, che hanno rubato alle casse dello Stato oltre 900 milioni di euro.
E’ stato precisato che la Corte Costituzionale ha indicato nella sua sentenza, con cui è stata dichiarata incostituzionale la legge elettorale “Porcellum”, che i parlamentari potevano rimanere in carica nel segno della continuità dello Stato, per portare a termine l’attività in quel momento in essere e per modificare la legge elettorale. Ma la continuità dello Stato è saltata nel momento in cui i parlamentari si sono pervicacemente attaccati alle poltrone per ben oltre un ragionevole periodo di tempo di un anno e dopo aver formato un nuovo governo nel febbraio 2014 con Renzi, tentando in modo eversivo a colpi di maggioranza di modificare la Costituzione.

Ora siamo oltre ogni logica e completamente fuori dallo Stato di diritto, visto che con il governo Gentiloni gli abusivi intendono rimanere ancora un altro anno.

E’ stato ribadito che i Forconi si sono limitati ad arrestare una persona, che si è qualificata come onorevole, coperta da immunità.

L’arresto è stato operato sulla base dei reati di:
  1. Usurpazione di potere politico”, che punisce “chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell’esercitarlo indebitamente”, che prevede la pena della reclusione da sei a quindici anni;
  2. Attentato ai diritti politici del cittadino”, che punisce “chiunque con violenza, minaccia o inganno, impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico”, che prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni;
  3. Associazione a delinquere”, che punisce “tre o più persone che si associano allo scopo di commettere più delitti”, che prevede la pena della reclusione da tre a sette anni.
Al Procuratore della Repubblica è stato fatto presente che è stata inviata l’allegata lettera al Capo della Polizia, ai Capi di Stato Maggiore Militare e ai Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza perché procedano a perseguire reati così gravi.
Sono state, altresì, inviate lettere a Papa Francesco, al Presidente del Parlamento Europeo, alla Corte dei diritti dell’Uomo e all’Alta Corte di Giustizia Europea, affinché siano ripristinate in Italia legalità, libertà e democrazia.

Il Comitato per la Legalità ha ribadito al Procuratore della Repubblica di Roma che se le autorità preposte non procedono nei confronti dei parlamentati abusivi sarà il popolo ad agire nelle forme previste dalla legge e dalla Costituzione.
Il Procuratore Pignatone ha risposto che esaminerà con molta attenzione gli atti prodotti.

Abbiamo dato mandato ai nostri legali di querelare tutti coloro che definiscono delinquenti e squadristi cittadini che stanno compiendo il loro dovere, in assenza di provvedimenti delle autorità competenti.

Roma, 15 dicembre 2016


Antonio Pappalardo, Danilo Calvani, Francesco Puttilli, Adolfo Bottiglione

I delinquenti sono i parlamentari abusivi dal 2014, che hanno rubato alla casse dello Stato oltre 900 milioni di euro. E non i Forconi che volevano arrestare uno di loro.

 COMITATO PER LA LEGALITA’


Il “Comitato per la Legalità”, appreso che il Presidente incaricato, Claudio Gentiloni, aveva formato un governo copia del precedente, con l’obiettivo di portare a compimento la legislatura, in dispregio della volontà popolare che ha votato in massa “NO” contro questa classe politica, formata da parlamentari tutti abusivi, si è mosso e nei pressi della Camera dei Deputati ha fermato una persona che si è dichiarata onorevole, coperta da immunità.

Il Comitato, in nome e per conto del Popolo Italiano, e sulla base dell’art. 383 del codice di procedura penale, che autorizza ogni persona a procedere all’arresto in flagranza di delitti perseguibili d’ufficio, ha proceduto all’arresto della persona suindicata, in quanto colto in flagranza dei reati di:
  1. Usurpazione di potere politico”, che punisce “chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell’esercitarlo indebitamente”, che prevede la pena della reclusione da sei a quindici anni;
  2. Attentato ai diritti politici del cittadino”, che punisce “chiunque con violenza, minaccia o inganno, impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico”, che prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni;
  3. Associazione a delinquere”, che punisce “tre o più persone che si associano allo scopo di commettere più delitti”, che prevede la pena della reclusione da tre a sette anni.
Il citato Comitato, a mente dell’art. 383 del codice di procedura penale, ha proceduto a consegnare senza ritardo l’arrestato alla polizia giudiziaria, per la redazione del verbale della consegna.
Negli Uffici del Commissariato si è scoperto che la persona era Osvaldo Napoli, già, e non più, deputato della Repubblica, per cui il citato Comitato ha desistito, constatato l'errore, dal procedere al suo arresto.
Il Responsabile degli Uffici del Commissariato, dopo aver identificato i componenti del Comitato, si è limitato a dichiarare che a carico dei componenti era solo ravvisabile, essendo l’atto meramente dimostrativo, la mancata osservanza dell’obbligo di chiedere l’autorizzazione alle Autorità di Pubblica sicurezza per lo svolgimento della manifestazione in luogo pubblico.
Il Comitato Nazionale per la Legalità ha tributato ai componenti del Gruppo romano un vivo apprezzamento, additandoli al Popolo italiano come Eroi della Nuova Repubblica.
Roma, 14 dicembre 2016

Fonte: qui

P.S. RICORDATEVI CHE SONO ABUSIVI COME HA SENTENZIATO LA CONSULTA, PROVVEDIMENTO 01/2014 SULLA LEGGE ELETTORALE DENOMINATA "PORCELLUM", ED IL CONTINUUM ISTITUZIONALE E' FINITO DA ALMENO 2 ANNI.