9 dicembre forconi: 08/23/19

venerdì 23 agosto 2019

Violenta figlia e mette video in rete

Trevigiano 46enne, filmati intercettati polizia australiana

(ANSA) - VENEZIA, 23 AGO - Un uomo di 46 anni residente in un paese del trevigiano è stato arrestato con l'accusa di aver violentato la figlia di due anni e mezzo e aver messo poi in rete, per le chat di pedofili, i video di quegli atti. Il padre della piccola è stato individuato grazie ad una segnalazione della polizia australiana, che indagando sui siti pedopornografici nel dark web ha rintracciato i video e alcuni frame in cui compariva il volto del presunto orco, oltre al numero di targa di un'auto. Le indagini della polizia postale del Veneto hanno permesso di individuare la casa del 46enne, che è stato arrestato, su ordine della Procura di Venezia, per violenza sessuale pluriaggravata e commercio di materiale pedopornografico. L'uomo, che viveva da solo con la bambina, sua figlia biologica, è ora in carcere a Treviso.

Di Meglio (Gilda): 53mila assunzioni insufficienti e concorsi bloccati

“Le 53.000 immissioni in ruolo previste sono del tutto insufficienti e ora il rischio è che la crisi di governo paralizzi tutto e non faccia uscire il decreto sui concorsi straordinari”.
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, fa il punto della situazione scolastica italiana sconvolta come tutto il resto dalla crisi di governo. Una crisi dagli esiti incerti e che non può non destare preoccupazione tra gli operatori della scuola e i loro rappresentanti sindacali
Rino Di Meglio, partiamo dal contratto. Gli impegni presi con voi il 24 aprile scorso, dal governo in crisi, rischiano di saltare…
Non ci sono novità. È tutto in sospeso perché se le risorse non vengono inserite nella legge di bilancio salta tutto. Eravamo d’accordo con le altre organizzazioni sindacali di vederci alla riapertura dell’anno scolastico per iniziare azioni di mobilitazione. Lo faremo lo stesso, governo o meno, perché il contratto è scaduto e la situazione economica dei nostri insegnanti è sotto gli occhi di tutti”
Intanto procedono le operazioni che porteranno alle immissioni in ruolo decise dal governo. Sono sufficienti per il momento?
Le immissioni non sono sufficienti per colmare i vuoti di organico. Peraltro, abbiamo concordato con il governo la procedura per istituire i Pas straordinari perché i concorsi non sarebbero stati sufficienti a colmare, appunto, i vuoti di organico. I Pas sono un meccanismo che serve a arrivare all’abilitazione. Ci sono delle polemiche, per i docenti di ruolo che vorrebbero parteciparvi. Si risente della mancanza di un meccanismo normale, ordinario per conseguire l’abilitazione. C’è da dire che la politica ha impallato le procedure concorsuali per cui non è possibile avere concorsi ordinari. La struttura dei concorsi ordinari si è inceppata. È necessario ripristinarla ma occorre prima sistemare la situazione di chi è stato utilizzato oltre i termini previsti dalle norme comunitarie. Non possiamo lasciare che gli insegnanti invecchino da precari. Poi occorre rimuovere gli ostacoli che bloccano i concorsi”.
Quali sono?
Uno è il problema delle commissioni. Il ministero non dà l’esonero dal servizio, il compenso è irrisorio e quindi i docenti chiamati a fare i commissari si trovano a lavorare in condizioni impossibili. Tutti sanno quanto sia impegnativa la scuola e come risulti impossibile conciliare l’attività di insegnamento con quella di commissario al concorso”.
E questo incide in maniera determinante sull’efficienza delle procedure dei concorsi?
Sì, certo. Le procedure dovrebbero durare un anno e invece durano due o tre anni, proprio perché non si trovano i commissari. E quando li trovano, questi commissari vanno a rilento con il lavoro. Uno può dedicare tre ore al giorno al concorso, se contemporaneamente lavora a scuola. L’amministrazione periferica del Miur, inoltre, è ridotta allosso. Alcuni Uffici scolastici sono ridotti a cinque, sei dipendenti”.
Le classiche nozze con i fichi secchi, par di capire
Abbiamo cambiato governi di vario colore, ma le cose sono peggiorate. Un po’ come nella sanità: sta succedendo la stessa cosa. In Veneto il governatore della Regione ha chiesto l’assunzione straordinaria di 500 medici. Comunque le 53000 immissioni in ruolo previste sono del tutto insufficienti e ora il rischio è che la crisi di governo paralizzi tutto e non faccia uscire il decreto sui concorsi straordinari”
La scuola in molte parti del Paese fa i conti con lo spopolamento, con forti ricadute sulla collocabilita dei docenti. D’altra parte molti posti di tempo pieno finanziati dal governo sono stati restituiti perché molti collegi deindocenti, ad esempio in Sicilia, hanno bocciato il tempo pieno. Qual è la sua opinione in merito?
Lo spopolamento è ora arrivato al Sud ma al Nord è già avvenuto da tempo. Io stesso ho assistito al ridimensionamento della mia scuola, che aveva mille alunni e che ora ne conta solo duecentocinquanta. Il fenomeno è collegato al benessere, che porta alla diminuzione del numero dei figli. Io sono stato il primo di nove figli, ora nessuno ne farebbe così tanti. Ovviamente la situazione di povertà del Sud acuisce il problema e gli stessi immigrati si spostano al Nord. Quanto al tempo pieno me lo aspettavo. Non credo che sia dipeso dai docenti che lo avrebbero bocciato ma dai Comuni. Non bastano i posti: è necessario che gli enti locali, in questo caso i Comuni, facciano la loro parte, ma non hanno risorse. Poi c’è la questione sociologica legata al fatto che dove i genitori lavorano il tempo pieno è richiesto, a differenza delle realtà dove il lavoro manca e dove i genitori preferiscono tenersi i bambini a casa e la mentalità è diversa”
Non mancano situazioni paradossali oltre che gravi. Ad esempio, in Molise il numero delle nomine in ruolo è di gran lunga inferiore al contingente attribuito dal ministero, tanto che circa 90 posti disponibili per le scuole secondarie di I e II grado non sono stati attribuiti perché non ci sono graduatorie da cui attingere. In provincia di Campobasso, in particolare, nessuna assunzione è avvenuta per le classi di concorso A026 e A027 (Matematica e Matematica e fisica alle superiori), nonostante la disponibilità di 15 posti per le immissioni in ruolo. Stessa situazione per quanto riguarda Scienze e tecnologie Informatiche: nessuna immissione a fronte di 11 posti disponibili. E per le materie di Laboratorio delle scuole superiori 23 posti risultano ad oggi vacanti.
Il problema di base è rappresentato dalle basse retribuzioni. Chi ha competenze scientifiche di quel tipo sceglie di svolgere altri lavori. Un buon ingegnere ne trova tanti di lavori, fuori dalla scuola. Anche le università non riescono a produrne a sufficienza, c’è un problema nella programmazione universitaria”.
Scusi, ma come fanno i ragazzi ad avere un buon professore di matematica?
Questa è una bella domanda. Ma è un quesito a cui deve dare risposta chi governa la scuola italiana. O trattano decentemente i docenti oppure diventa inevitabile ritrovarsi senza insegnanti. Lo stesso problema si ripropone in Inghilterra, dove li stanno importando dall’India. Lì sono facilitati dalla lingua”
E noi, per motivi di lingua, non possiamo importarli neppure dall’India. Una soluzione era stata tentata con il progetto di regionalizzazione con annesso, presunto, aumento di stipendio.
La regionalizzazione dell’istruzione non è una buona cosa. E non sono certo i cento euro in più che possono risolvere i problemi”.
Che idea si è fatta del nuovo esame di Stato?
Ho già contestato le novità riguardanti la seconda prova dell’esame di Maturità e il colloquio. Dal cilindro di viale Trastevere è saltata fuori la doppia materia per la seconda prova scritta, una bidisciplinarietà dai tratti confusi che non ha di certo agevolato gli studenti. Per non parlare, poi, della prova orale, con l’introduzione di una sorta di ‘argomentone’, una sorta di chiacchierata da bar. Singolare, inoltre, il sistema delle tre buste tra le quali i candidati dovevano pescare quella contenente lo spunto per l’inizio del colloquio. Peraltro, introdurre modifiche così profonde a metà anno scolastico è del tutto scorretto perché il lavoro che gli insegnanti devono svolgere per preparare gli studenti ad affrontare la maturità si fonda su un percorso complesso e articolato che va progettato fin dall’inizio dell’anno scolastico, non di certo a gennaio. Gli insegnanti sono stati comunque costretti a improvvisare cambiamenti di programmazione avendo a disposizione un periodo di tempo del tutto insufficiente, e non si possono cambiare le carte in tavola a gioco iniziato, dando indicazioni pochi mesi prima dell’esame su come prepararsi ad una prova che tiene conto del lavoro di tre anni. La scuola deve smettere di essere terreno di sperimentazioni continue senza capo né coda”.
A proposito di novità, ora tocca all’Educazione civica. Che cosa ne pensa?
Non è modo, questo, di insegnare l’educazione civica, prendendo insegnanti a casaccio. Mentre abbiamo quelli qualificati, si stabilisce una procedura macchinosa che scarica tutto sul collegio dei docenti. Fonte: qui

Il New Deal verde: poco sul clima, molto sul controllo

Se qualcuno ti chiedesse di descrivere il New Deal verde, cosa diresti?
Secondo il senatore Bernie Sanders, I-Vt., È una "idea audace" che "creerebbe milioni di posti di lavoro ben pagati" e aiuterebbe a "ricostruire le comunità dell'America rurale che sono state devastate".
Oh, pensavi che il New Deal verde riguardasse la lotta ai cambiamenti climatici? Bene, ripensaci.
Si scopre che è un cavallo di Troia verde lucido progettato per aumentare il controllo del governo sull'economia.
Basta chiedere a Saikat Chakrabarti, capo dello staff di Rep. Alexandria Ocasio-Cortez, DN.Y., l'autore dell'accordo. "La cosa interessante del New Deal verde è che in origine non era affatto una questione di clima", ha detto Chakrabarti. "La pensiamo davvero come una cosa-come-tu-cambi-l'intera-economia".
Quanti cambiamenti porterebbe il New Deal verde all'economia? In parole povere, la metterebbe in ginocchio.
Lo sappiamo, perché quando abbiamo cercato di utilizzare il modello energetico nazionale della Energy Information Administration per valutare come il piano avrebbe influenzato l'economia, il modello si è schiantato.
Il New Deal verde è grande per la visione, ma scarso nei dettagli. Ad esempio, chiede di ridurre le emissioni di gas serra del 60% al di sotto dei livelli del 2010 entro il 2030, con l'obiettivo finale di raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. Ma non dice come arrivarci.
Una cosa è chiara: per raggiungere questi obiettivi, Washington dovrebbe costringere tutti gli americani a ridurre il loro consumo di energia e / o passare a fonti di energia "verdi", e velocemente. E l'unico modo per farlo è imporre tasse e regolamenti coercitivi.
Per valutare gli effetti economici di un simile regime, abbiamo iniziato osservando una tassa sul carbonio, la raccomandazione più popolare di coloro che chiedevano al governo di "spingerci via" dai combustibili fossili.
Utilizzando il modello di Energy Information Administration, abbiamo testato per vedere quanto sarebbe elevata una tassa sul carbonio per raggiungere gli obiettivi di emissione del Green New Deal. Abbiamo aumentato le imposte fino a $ 300 per tonnellata, riducendo le emissioni del 58% al di sotto dei livelli del 2010, ma non fino al 2050.
Ciò ci ha lasciato molto al di sotto del raggiungimento degli obiettivi dell'accordo, ma quando abbiamo cercato di aumentare le tasse, il modello si è bloccato. Chiaramente, gli obiettivi di emissione del New Deal verde non sono realistici. Tuttavia il pericolo che rappresentano per l'economia è troppo reale.
Prima che le luci del modello si spegnessero, abbiamo scoperto che una tassa sul carbonio di $ 300 per tonnellata e le normative associate sarebbero costate una famiglia di quattro persone di quasi $ 8.000 all'anno in entrate perse a causa di costi energetici, prezzi al consumo e salari scontati. Il costo di 20 anni ammonta a $ 165.000.
Durante lo stesso periodo di 20 anni, la tassa sottrarrebbe una media di 1,1 milioni di posti di lavoro all'anno e ridurrebbe il prodotto interno lordo di un totale di oltre $ 15 trilioni.
È un prezzo pesante da pagare per arrivare a malapena a metà dell'obiettivo di emissioni nette zero. Ne vale la pena? Dopotutto, i sostenitori dell'eliminazione dei carburanti convenzionali sostengono che il costo del cambiamento climatico riduce il costo della politica climatica.
Tuttavia, in termini di "assicurazione sul clima", l'eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra non ti porta molto lontano.
Per vedere se questo è vero, ci siamo rivolti a un altro strumento: il modello per la valutazione del cambiamento climatico indotto dai gas serra. Sviluppato presso il Centro nazionale per la ricerca atmosferica, questo modello valuta quanti aumenti e diminuzioni delle traiettorie dei gas serra influenzeranno le temperature globali e il livello del mare.
Seguendo questo modello, abbiamo scoperto che la revisione dell'economia americana - come previsto nel New Deal verde - avrebbe attenuato il riscaldamento globale di circa 0,2 gradi Celsius entro l'anno 2100. La riduzione dell'innalzamento del livello del mare sarebbe stata inferiore a 2 centimetri.
In altre parole, il New Deal verde offre un miglioramento climatico minimo a prezzi incredibilmente alti.
Chakrabarti è perfetto. Il New Deal verde non è affatto una "cosa sul clima". E cambierebbe sicuramente l'economia, in peggio.
Autore di Nicolas Loris e Kevin Dayaratna tramite DailySignal.com

Cardinale Sarah: “Volete rinnovare la Chiesa? Allora dobbiamo inginocchiarci!”

Le persone qui in Occidente vogliono essere autonome, non dipendenti da nessuno. Molti pensano che sia contro la loro dignità ricevere qualcosa. Si pensa di sapere dove si debba andare. Da qui ora anche le molte richieste di rinnovamento della Chiesa, che corrispondono alle idee d’impronta fortemente secolare dei rappresentanti del Sinodo – una via errata, come il seguente contributo cerca di dimostrare. È un estratto da una lezione che il Cardinal Sarah ha tenuto a Parigi dopo aver visitato la cattedrale di Notre Dame devastata dal rogo.
Questo estratto è stato pubblicato su Kath.net. Eccolo nella traduzione di Alessandra Carboni Riehn.

Senza esitare anche solo un momento, vi dico: volete rinnovare la Chiesa? Allora dobbiamo inginocchiarci!
Volete ricostruire questa meravigliosa cattedrale che è la Chiesa? Inginocchiatevi! Una cattedrale è anzitutto un luogo dove la gente si inginocchia. Una cattedrale è il luogo dove Dio è presente nel Santissimo Sacramento. Il compito più importante è riscoprire il senso dell’adorazione! La perdita del senso dell’adorazione di Dio è all’origine di tutti gli incendi e le crisi che fanno barcollare questo mondo e la Chiesa.
Abbiamo bisogno di adoratori! Il mondo sta morendo per mancanza di adoratori! La Chiesa si è inaridita perché mancano adoratori che plachino la sua sete! Ci mancano le persone che cadono in ginocchio come Gesù quando si rivolge al Suo e nostro Padre: “Poi si allontanò da loro quasi a un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. (Luca 22:41)

Non riusciremo a riscoprire una comprensione della dignità della persona se non riconosciamo la sublimità di Dio. Solo allora l’uomo è grande e particolarmente nobile, quando cade in ginocchio davanti a Dio. Un grande uomo è umile, e un uomo umile si inginocchia.
Amici miei, anche se a volte ci disperiamo alla presenza dei potenti di questo mondo, se a volte deponiamo le armi davanti a loro, ricordate che nessuno può rubarvi la vostra libertà di inginocchiarvi.
Quando sacerdoti increduli abusano della loro autorità e vi impediscono brutalmente di inginocchiarvi a ricevere la Santa Comunione, non perdete la vostra pace e la serenità interiore davanti al Signore Eucaristico. Non opponete loro resistenza, ma pregate per i sacerdoti, la cui condotta bestemmia e profana Colui che tengono in mano. Cercate di imitare l’umiltà di Dio e mettetevi in ginocchio nel vostro cuore, nella vostra volontà, nella vostra mente, nel rispetto di voi stessi, insomma in tutto il vostro essere interiore. Questa è l’area riservata a Dio.
Un uomo in ginocchio è più potente del mondo! È un muro di protezione incrollabile contro l’empietà e la follia degli uomini. Un uomo in ginocchio fa tremare Satana in tutto il suo orgoglio!
Tutti voi che agli occhi degli uomini siete senza potere e influenza, ma che sapete inginocchiarvi davanti a Dio, non temete coloro che cercano di intimidirvi! La vostra missione è grande: consiste nell’impedire che il mondo si distrugga da solo. (…)
Voi cristiani di oggi, sarete i santi e i martiri cui i popoli agognano, guiderete la nuova evangelizzazione? Le vostre patrie hanno sete di Cristo! Non le deludete! La Chiesa vi affida questa missione!
A mio parere, siamo a un punto di svolta nella storia della Chiesa. La Chiesa ha bisogno di una riforma profonda e radicale che deve avere inizio dal cambiamento nella vita dei suoi sacerdoti. Ma tutto questo è al servizio della santità. La Chiesa stessa è santa. I nostri peccati e le nostre preoccupazioni mondane impediscono che questa santità si diffonda. È giunto il momento di mettere da parte tutti questi fardelli affinché la Chiesa possa finalmente apparire come Dio l’ha fatta.
Alcuni ritengono che la storia della Chiesa sia segnata da riforme strutturali. Secondo la mia convinzione sono i santi che cambiano la storia. Le strutture emergono poi sulla loro scia e non fanno altro che continuare ciò che i santi avevano introdotto. Quando Dio chiama, esige qualcosa di radicale! Va alle radici. Cari amici, non siamo chiamati a essere cristiani mediocri!
No, Dio chiama tutto il nostro essere, esige una dedizione totale, addirittura fino al martirio del nostro corpo e della nostra anima! Egli ci chiama alla santità: “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo.” (Lev 19:2)
Fonte: qui
Estratto dalla conferenza tenuta il 25 maggio 2019 all’Église Saint François-Xavier a Parigi.

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