9 dicembre forconi: 11/03/17

venerdì 3 novembre 2017

KEVIN SPACEY È SOLO UN ASSAGGIO DEL VERO BUCO NERO DI HOLLYWOOD: LA PEDOFILIA. STA VENENDO FUORI DI TUTTO, E STAVOLTA DAVVERO PUÒ CROLLARE UN’INTERA INDUSTRIA

UN ALTRO RACCONTA: ‘AVEVO 14 ANNI, SPACEY 24. È UN PREDATORE, UN PEDOFILO. PROVÒ A STUPRARMI, RIUSCII A SCAPPARE E NON LO RIVIDI MAI PIÙ. ORA È IL MOMENTO DI PARLARE’

DAL SET DI ‘HOUSE OF CARDS’ IN 8 DENUNCIANO IL SUO COMPORTAMENTO MOLESTO. LA SUA AGENTE LO HA MOLLATO. DITE ADDIO ALLA SERIE, LA SESTA STAGIONE NON ANDRÀ MAI IN ONDA

COREY FELDMAN, STAR DEI ‘GOONIES’, INIZIA A FARE I NOMI DEI PRODUTTORI, ATTORI E REGISTI PEDOFILI CHE ABUSARONO DI LUI E COREY HAIM, MORTO DA TOSSICO, UCCISO DAI TRAUMI

VIDEO - IL DR. OZ MOSTRA A COREY FELDMAN LA FOTO DI UNO DEI PEDOFILI CHE ABUSO’ DI LUI: ‘SÌ, È LUI’


1. L’INTERVISTA: ‘AVEVO 14 ANNI, EBBI UNA RELAZIONE CON SPACEY CHE NE AVEVA 24. È UN PREDATORE, UN PEDOFILO’

Dago-estratti dall’articolo di E. Alex Jung per ‘Vulture


kevin spaceyKEVIN SPACEY
Dopo le accuse di molestie sessuali di Anthony Ripp contro Kevin Spacey, si sono fatte avanti altre vittime: il regista Tony Montana dice di essere stato palpeggiato in pubblico dall’attore nel 2003, l’attore Roberto Cavazos ha raccontato di aver visto Spacey che toccava in modo non appropriato un giovane collega all’ ‘Old Vic Theatre’, e ora spunta un altro accusatore, che ha 48 anni ma all’epoca dei fatti ne aveva 14. Vuole tutelare il suo anonimato perché ha ricominciato una nuova vita.

Spacey aveva 24 anni, e iniziarono una relazione sessuale che finì con un tentativo di stupro. Si incontrarono nel 1981 a lezione di recitazione, quando Spacey insegnava ma non era ancora famoso. Non successe niente, il ragazzo aveva solo 12 anni. Poi si incontrarono di nuovo nel 1983 a ‘Shakespeare in the Park’, fecero una passeggiata, l’attore gli lasciò il suo numero di telefono e gli disse di chiamarlo: «Voglio vederti. Voglio che vieni nel mio appartamento». Aggiunse che era attratto da lui sin dal 1981, ma che non si era fatto avanti perché aveva solo 12 anni.

kevin spaceyKEVIN SPACEY
Racconta: «Sentii di aver vinto alla lotteria. Ero inebriato e felice della sua attenzione. Ero un ragazzino uscito rapidamente dalla pubertà e ora gli adulti mi trovavano bello... Lo chiamai il giorno seguente, mi disse che era innamorato di me e voleva vedermi. Ci incontrammo nel suo appartamento in affitto nell’Upper West Side. Aveva un Labrador di nome Snake. Scopammo subito, cioè io scopavo lui. Non ci fu molta conversazione, ma tanta attività fisica…. In casa c’erano foto di Jennifer Jason Leigh, ne parlava come della sua fidanzata.

In seguito mi sentii frastornato. Rimasi con lui un paio d’ore in tutto. Ci incontrammo altre tre o quattro volte, sempre proclamando di amarci. Mi diceva che alcuni produttori erano interessati a me come attore e che intendeva procurarmi delle audizioni. Professionalmente, non accadde mai niente. A 15 anni lo chiamai da una cabina, si era trasferito in un altro appartamento, nella stessa zona. Avevo un quarto d’ora a disposizione, prima di incontrare a cena i miei genitori.

kevin spaceyKEVIN SPACEY
Mi invitò a casa, pensavo ci saremmo solo baciati e abbracciati ma lui voleva fare sesso. Stavolta voleva essere lui a scoparmi, cosa che non mi era mai successa prima. Non me lo chiese, lo fece. Mi prese da dietro. Gli dissi che non volevo, lui insistette, mi afferrò, iniziò a spingere forte nel culo e faceva malissimo. Continuai a dirgli di no, lui ci riprovò. Per fortuna fui abbastanza forte da allontanarlo da me. Corsi via per le scale, in lacrime. Andai a cena…Non credo che mi penetrò.

kevin spacey e randall fowlerKEVIN SPACEY E RANDALL FOWLER
Ricordo che ci fu un contatto e mi fece male. Tentò di stuprarmi, perché dicevo di no e lui continuava. Riuscii a sventarlo. Mi sentii tradito, intrappolato. Giorni dopo lo richiamai e non rispose. Un anno dopo lui era a teatro e lo ricontattai. Ne ero ossessionato. Mi diede un appuntamento ma alla fine rinunciai. Non lo vidi più.

Non lo dissi ai miei, solo a qualche amico. Ma lui aveva cominciato a vincere premi, ero condannato a vedere questa persona sullo schermo per il resto della mia vita. Oggi lo definirei un pedofilo, un predatore sessuale. A 25 anni guardavo i ragazzini 10 anni più piccoli di me ed era disgustoso pensare di fare sesso con loro. Nauseante. Ho cominciato a studiare il comportamento dei predatori e lui usava proprio quegli schemi e quelle tecniche. Ne ho parlato con degli psicologi. Queste persone si rendono amabili, disponibili, indispensabili. Così quando le si accusa, la gente non vuole crederci.
Zach Galligan and Kevin SpaceyZACH GALLIGAN AND KEVIN SPACEY

E’ un pedofilo, profondamente narcisista, basta leggere la sua dichiarazione per capirlo. Pensa di essere stato beccato per la sua omosessualità. Avrà pensato: ‘Alla gente piace il gay, ora. Dico di esserlo. Dirò di essere gay, tradirò la mia comunità e confonderò la pedofilia con l’omosessualità’. Grandioso. Grazie mille. Repellente. E’ per questo che ho deciso di parlare. Sono felice di essermi sottratto, a 14 anni, e di non aver pensato: ‘Se mi sottraggo, lui non mi amerà più’.
SEVEN KEVIN SPACEY BRAD PITTSEVEN KEVIN SPACEY BRAD PITT

Però mi lasciò con questa sensazione di essermelo meritato. Mi ha sballato la testa. La mia introduzione all’amore è stata: ‘sei una cosa, una cosa gustosa’. Non lo fossi stato, non avrei avuto alcun valore. L’abuso sessuale è complicato. Quando sei ragazzino e qualcuno ti tocca il pene accidentalmente, dà piacere. Come quando ti strofini su un lenzuolo. Se ti toccano il pene ti terrorizza e ti fa vergognare, ma neurologicamente è piacevole. Non puoi farci niente.

kevin spacey 2KEVIN SPACEY 
Gli adulti devono proteggere gli adolescenti da sé stessi, finché non sono pronti. In un mondo ideale. Ma questo non è un mondo ideale. Questa gente continua a ripetere le sue offese. Non si ferma. Non lo fa una volta sola. Sapere che Spacey era ancora libero di agire mi faceva sentire in colpa e vergognare. Anthony Rapp mi ha aperto la strada».


2. ADDIO ‘HOUSE OF CARDS’: IN 8 ACCUSANO SPACEY
KEVIN SPACEYKEVIN SPACEY

Verdiana Paolucci per “Optimaitalia

La serie ‘House of Cards’ contro Kevin Spacey. Dal set dello show Netflix giungono nuove sconvolgenti rivelazioni da parte di alcuni dipendenti che hanno lavorato a stretto contatto dall’attore. A detta di alcuni, la star 58enne avrebbe creato un set “tossico”, aggravato da continue molestie e aggressioni ad opera di Spacey. Circa otto persone della produzione di si sono scagliate contro di lui, accusandolo di molestie sessuali. I suddetti membri della crew hanno condiviso, vi anonima, con la CNN le loro proprie esperienze sul set.
KEVIN SPACEYKEVIN SPACEY


Un ex assistente della produzione ha rivelato che durante un momento di registrazione, mentre lo stava conducendo in una location lontana dal set, lo avrebbe dapprima palpeggiato, poi spinto in un luogo appartato, dove sarebbe riuscito a rifiutarlo pesantemente. Secondo il racconto, Kevin Spacey si sarebbe poi allontanato in maniera “scomposta”. La dichiarazione continua: Non ho dubbi che questo tipo di comportamento predatorio fosse normale routine per lui, e secondo la mia esperienza, era uno dei tanti che Kevin aveva avuto, senza scrupolo nello sfruttare il suo stato e la sua posizione. Era un ambiente tossico per i giovani che dovevano interagire con lui, tra la crew, il cast e gli attori di supporto.”

la foto del pedofilo a corey feldmanLA FOTO DEL PEDOFILO A COREY FELDMAN

C’è anche un altro membro della produzione di ‘House of Cards’ contro Kevin Spacey, stavolta una donna, che alla CNN ha dichiarato: “Era noto a tutti che fosse inappropriato. Gli uomini con cui ho lavorato si sono lamentati con me del modo in cui lui li facesse sentire a disagio.” Per verificare lo stato delle nuove accuse mosse contro l’attore, Netflix ha ricordato di aver inviato un suo rappresentante sul set di House of Cards per “assicurarsi che il cast e la crew continuino a sentirsi al sicuro e supportati”, mentre la compagnia di produzione ‘MRC’ ha dichiarato di aver attuato “una linea anonima dove lamentarsi, richiedere supporto e assistenza legale in caso di molestia sessuale.”
il dr oz mostra a corey feldman la foto di uno dei pedofiliIL DR OZ MOSTRA A COREY FELDMAN LA FOTO DI UNO DEI PEDOFILI


3. COREY FELDMAN ACCUSA I MOSTRI DI HOLLYWOOD
Beatrice Pagan per “Movie Player
Corey Feldman, tra i protagonisti del film ‘I Goonies’, ha annunciato che è determinato a rivelare tutti i nomi dei pedofili che lavorano nel mondo di Hollywood annunciando una campagna di crowdfunding per finanziare un lungometraggio dedicato alla complicata tematica. Il progetto è di ottenere circa 10 milioni di dollari per occuparsi in modo totalmente indipendente del progetto, compresa la distribuzione. Feldman, durante un talk show, ha ricordato che negli anni '90 aveva già fornito alla polizia la lista delle persone su cui investigare:
corey feldman e john grissomCOREY FELDMAN E JOHN GRISSOM

"Nel 1993 sono stato interrogato dal dipartimento di polizia di Santa Barbara, mi sono seduto e ho detto tutti i nomi. Sono negli atti. Hanno tutte queste informazioni ma stavano controllando Michael Jackson,  si stavano preoccupando di trovare qualcosa che lo incastrasse. Michael è innocente. E' quello che ho detto alla polizia nel 1993. Ho detto 'Non è lui... So la differenza tra i pedofili e chi non lo è perché sono stato molestato. Ecco i nomi. Investigate'".

Feldman ha poi aggiunto che nessuno ha indagato nemmeno sulle minacce di morte che riceve e la cifra di 10 milioni comprende anche la necessità di proteggersi perché, nonostante sia la vittima, ora non lo è e in più rischia di essere denunciato per diffamazione se condividesse le sue informazioni.
corey feldman e i gooniesCOREY FELDMAN E I GOONIES

L'attore, intervistato da Megyn Kelly, ha proseguito dicendo: "Credetemi, vorrei che il dolore finisse oggi. Si tratta di creare un ciclo di consapevolezza, di far aprire alle persone gli occhi e la mente su un problema che esiste. Non appena potrò avere la protezione necessaria, non devo aspettare fino a quando finirò il film... la cosa importante è avere sicurezza... non è uno scherzo. Temo per la mia vita".

corey feldman e corey haimCOREY FELDMAN E COREY HAIM
Corey ha concluso: "Attualmente c'è molta oscurità a Hollywood e credo ci sia stata a lungo, come abbiamo visto con lo scandalo Weinsetin e continua a emergere ogni giorno. E' solo l'inizio, la punta dell'iceberg... tutto quello che state vedendo sta per far saltare la diga".


4. COREY FELDMAN FA I NOMI
Elide Messineo per “Cinezapping

Intervistato nello show del ‘Dr. Oz’, Corey Feldman ha fatto il suo primo nome: Jon Grissom. L’attore nel 2001 è stato arrestato con l’accusa di molestie sessuali su minore e nel 2003 ha violato la cosiddetta legge di Megan, che richiede la registrazione dei dati di tutti i criminali sessuali.
corey feldmanCOREY FELDMAN

È la prima volta in assoluto che Corey Feldman fa il nome di un personaggio di Hollywood coinvolto nei casi di pedofilia, ma in passato ha parlato più volte del problema. Ha detto anche di aver parlato con la polizia ma di non essere stato ascoltato, uno dei motivi è che la legge della California tende a proteggere i volti noti. L’attore de “I Goonies” ha spiegato che avrebbe voluto menzionare Jon Grissom nella sua biografia “Coreyography” uscita nel 2013, ma i suoi avvocati glielo hanno sconsigliato.

Feldman ha sempre dichiarato che tra le vittime di abusi, insieme a lui, c’era il suo caro amico Corey Haim, morto per overdose. Entrambi hanno recitato in due film in cui è comparso Grissom, “Licenza di guida” del 1988 e “Dream a little dream“, uscito nell’anno successivo.

Fonte: qui

Emergenza emigrazione

Un Paese pieno di debiti e di sbronzi



Siamo alla frutta?

Magari!
Già perché qui tutti quelli che dovrebbero, continuano far contesse e non conti e quelli che dovrebbero vigilare dormono o peggio stanno con i ladri. 

Troppo allarmismo? Magari! Vediamo alcuni dati e cerchiamo di raccapezzarci. 

Più del 30% della popolazione italiana ha più di 60 anni, e quindi o sono o stanno per andare in pensione. 

Per contro la disoccupazione giovanile anche lei é al 30%, quindi con due conti facili si vede che fatto 100 la popolazione italiana e sottratto almeno 20 (supponendo che 10 lavorino) di ultrassessantenni e al risultato sottraendo altri 30 (i giovani disoccupati) si verrebbe ad avere 50. Che vorrebbe dire che sono quelli che lavorano. Sbagliato. 

A questi dobbiamo ancora togliere quelli che studiano (non rientrano nei 30% di giovani) e quelli che hanno meno di 15 anni (perché sino a quell’età non si può lavorare). Finito? 

No, perché ora bisogna sottrarre tutti gli invalidi e non sono pochi e i prepensionati, quelli che hanno meno di 60 anni, ma sono in pensione. 

Quindi alla fine ci va bene se di quei 100 italiani ne lavorano 30. 


Tradotto 30 persone mantengono i pensionati, i giovani e tutti gli altri. 

Facile capire che con questi numeri nessuna nazione sta in piedi, a meno che non stia sopra un lago di petrolio e infatti i conti scricchiolano, ma  al povero Tito Boeri nessuno dà retta e anzi tutti lo trattano come lo scemo del villaggio, sindacati compresi. 

Questo spiega come mai il buco che ci lasciò Berlusconi a fine 2011 (1.900 miliardi) si sia allargato, alla metà del 2017 eravamo a 2.250. ovvero in  5,5 anni ci siamo “mangiati” 350 miliardi e questo é ancora niente, perché Draghi ha ridotto l’acquisto di debito da 60 a 30 e al primo rialzo dei tassi potremmo vedere i nostri bond andare sotto terra. 

Interessa a qualcuno? 

Non pare, almeno guardando le cronache e gli articoli più gettonati. I nostri politici fanno politichese, ovvero si preoccupano di rimanere in sella, 200.000 italiani hanno chiesto, su internet, di votare i candidati e non farli scendere dal cielo. Risultato: nessuno se ne é interessato e quando i promotori hanno indetto un comizio hanno raccolto ben 70 persone. In compenso per non ospitare una decina di extracomunitari in piazza ci vanno a migliaia. 

E questo é importante, perché dice che alla gente non gliene fotte niente di chi va in parlamento e per contro moltissimo di mantenere anche uno solo “altro”. 

E “altro” é diventato non solo l’extracomunitario, ma anche chi sta a a 100 kilometri da casa nostra. 

La prova? 

Semplice: i referendum di Veneto e Lombardia. E dei votanti nessuno ha protestato perché si sono buttati decine di milioni di euro per ottenere quello per cui sarebbe bastato qualche marca da bollo. No, come i cani o le scimmie o molti altri animali si é voluto marcare il territorio. E non importa se per farlo si debbano spendere inutilmente soldi.

Fonte: qui


Perché i derivati sono le “armi di distruzione di massa” della finanza mondiale

Viene da chiedersi: cosa sta succedendo nella finanza mondiale?
Secondo un rapporto della ESMA (European Security and Markets Authority) il solo mercato dei derivati "europei" vale 453 trilioni di €, cioè 453 mila miliardi. Il calcolo è stato effettuato sulle transazioni effettivamente avvenute in base ai sistemi dell'EMIR (European Market Infrastructure Regulation).
ESMA e EMIR sono due strutture relativamente "giovani" istituite dalla Commissione Europea per cercare di capire, e rendere un tantino più trasparenti, le operazioni di un mercato i cui eccessi furono decisivi per provocare la crisi finanziaria del 2008.
Cercare di capire non significa controllare, tanto meno frenare gli eccessi. Ma almeno il rapporto consente di percepire — a chi vuole vedere — se il livello di allarme è stabile, è cresciuto, o scende. Risposta: cresce.
Ma, ciò che è più importante, si mantengono inalterate le cattive abitudini che si coltivavano in precedenza. Dal rapporto emerge che gli operatori finanziari mondiali (infatti sul mercato europeo ci sono tutti, non solo gli euroei) agiscono soprattutto attraverso i canali non regolamentati (che continuano imperterriti ad essere tali): quelli che vengono definiti comunemente come "over the counter", ovvero "sul banco". 

Su un valore nozionale di 282 mila miliardi di euro di derivati concernenti i tassi d'interesse, ben il 94% viene negoziato "over the counter". 
Questa percentuale sale al 99% se si analizzano i derivati concernenti il mercato valutario. E queste due voci coprono circa l'80% di tutti i derivati "europei". In termini più brutali siamo di fronte a un Far West valutario più o meno al 96%, dove gli sceriffi, se ci sono, non osano neppure mettere il naso.
Ma ora proviamo a vedere, a occhio e croce, qual è la molto probabile situazione mondiale. Se il mercato dei derivati dell'Unione Europea vale — con le caratteristiche qui delineate — 453 trilioni di €, quanto sarà il mercato mondiale dei derivati? 
Per esempio: prendiamo come riferimento le cifre corrispondenti del 2008. Il PIL mondiale dell'epoca veniva calcolato attorno ai 54 trilioni di $. Quello dei derivati mondiali "over the counter" era di 684 trilioni. Fatti un po' di calcoli all'ingrosso, tenendo conto dell'aumento del PIL mondiale e della cifra dei derivati europei qui esplicitata, sembra di poter dire che la cifra dei derivati mondiali al 2016 supera i 1000 trilioni di $. (un milione di miliardi). Erano, nel 2008, all'incirca 14 volte il PIL mondiale. Ancora una volta a occhio e croce, si può ipotizzare che siano oggi non meno di 20 volte il PIL mondiale.
Siamo di fronte a un gigantesco "mercato ombra" composto da contratti tra privati di cui non solo è impossibile stabilire l'esatto ammontare, ma neanche quale sia il ruolo dei cosiddetti investitori istituzionali (società di intermediazione finanziaria che raccolgono i risparmi dei privati per investirli prevalentemente nelle imprese quotate in borsa). Cioè un mercato di cui si sa poco o niente, ma che influisce sui destini della finanza mondiale praticamente sfuggendo a ogni controllo.
In particolare ai controlli degli Stati. Se perfino Warren Buffet, uno dei maggiori finanzieri del mondo, arrivò a definire i derivati come "gli equivalenti finanziari delle armi di distruzione di massa", dovremmo dedurne che la situazione delle grandi masse di risparmiatori è simile a quella dei profughi africani che prendono il mare in cerca di fortuna a bordo di gommoni rattoppati. Ovviamente nel rapporto dell'ESMA queste e analoghe considerazioni sono rigorosamente assenti. Non è compito loro — anzi al contrario — sollevare allarmi. Viene in mente il discorso che Franklin Delano Roosevelt fece al Congresso degli Stati Uniti il 29 aprile 1938: "la prima verità è che la libertà di una democrazia non è salda se il popolo tollera la crescita d'un poter privato al punto che esso diventa più forte dello stesso stato democratico. Questo, in essenza, è fascismo — un governo posseduto da un individuo, un gruppo, o qualsiasi altro potere privato capace di controllarlo".


Fonte: qui

IL GOVERNO CATALANO FINISCE IN MANETTE. L’ACCUSA È DI SEDIZIONE, RIBELLIONE E MALVERSAZIONE

CARLES PUIGDEMONT RESTA IN BELGIO E CONTRO DI LUI ARRIVA UN MANDATO D’ARRESTO INTERNAZIONALE: POTREBBE COSTITUIRSI ALLA GIUSTIZIA BELGA, PRIMA CHE COMINCI L’ITER DELLA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE 

MIGLIAIA DI CATALANI PROTESTANO MA L’INDIPENDENZA RIMANE UNA CHIMERA
Francesco Olivo per la stampa.it

Il governo catalano finisce in manette. Lo ha deciso il giudice dell’Audiencia Nacional Carmen Lamela, che, al termine degli interrogatori, ha confermato la richiesta della procura. Carles Puigdemont resta in Belgio e contro di lui arriva un mandato d’arresto internazionale. Il presidente decaduto della Catalogna non si è presentato per gli interrogatori e quindi i magistrati hanno fatto scattare il provvedimento, stessa misura per altri 4 membri del suo governo con lui a Bruxelles. Secondo indiscrezioni, Puigdemont potrebbe costituirsi alla giustizia belga, prima che cominci l’iter della richiesta di estradizione. 

puigdemontPUIGDEMONT
Gli arrestati sono l’ex vicepresidente Oriol Junqueras e gli ex ministri Jordi Turull (Presidenza), Josep Rull (Territorio), Meritxell Borrás (Goberno), Raül Romeva (Esteri), Carles Mundó (Giustizia), Dolors Bassa (Lavoro) e Joaquim Forn (Interno). L’accusa è di sedizione, ribellione e malversazione.  

Per ora si salva soltanto Santi Vila, dimessosi il giorno prima della dichiarazione d’indipendenza in parlamento, per lui è stata decretata la libertà con cauzione.  

La Procura chiede sorveglianza per la presidente Forcadell  
Diverso l’orientamente del Tribunal Supremo. Il pubblico ministero ha chiesto una sorveglianza della polizia per la presidente del Parlament catalano, Carme Forcadell, e per altri cinque membri indagati dalla Corte Suprema per ribellione, fino a quando non saranno interrogati il 9 novembre. La richiesta dopo che il giudice ha accettato di posticipare gli interrogatori al 9 novembre come richiesto dai legali della difesa. 

Migliaia protestano contro gli interrogatori  
Sciopero Generale in CatalognaSCIOPERO GENERALE IN CATALOGNA
Migliaia di catalani si sono concentrati in tutto il paese davanti ai luoghi di lavoro a mezzogiorno per un minuto di silenzio all’appello delle organizzazioni della società civile indipendentista per protestare contro il «processo politico» avviato contro il Govern. Centinaia di persone si sono riunite davanti al Palazzo della Generalità a Barcellona gridando «Puigdemont è il nostro Presidente», «Llibertat!» e cantando l’inno di Els Segadors. 

Fonte: qui