9 dicembre forconi: 01/20/18

sabato 20 gennaio 2018

LA NUOVA SCUOLA: ECCO COME SMARTPHONE E TABLET PORTATI DA CASA SARANNO PERMESSI IN CLASSE.

IL MINISTERO STA PREPARANDO IL DECALOGO PER UN USO "ACCETTABILE" DEI TELEFONINI DENTRO AGLI ISTITUTI. 

FEDELI: "CON LA TECNOLOGIA CAMBIANO I MODELLI EDUCATIVI. SAREMO ALL'AVANGUARDIA DELL'EDUCAZIONE DIGITALE. RIFIUTARE CHE ENTRINO A SCUOLA NON È LA SOLUZIONE"

Ilaria Venturi per "la Repubblica"

a scuola con il tabletA SCUOLA CON IL TABLET
Si potranno usare per documentare, con video e foto, una gita, per tracciare percorsi col Gps durante una visita, per conoscere, grazie alle mappe, una città. Saranno utili per riassunti via twitter, per risolvere problemi matematici a colpi di touch: invece di alzare la mano, si preme il tasto sullo schermo dal banco. Potrà anche capitare nel bel mezzo di una lezione di sentirsi dire dal prof: "Prendete il cellulare, accendetelo, andate su Minecraft (il videogioco per costruire mondi, ndr): ora realizziamo insieme un museo e una biblioteca».

La svolta, annunciata a settembre dalla ministra Valeria Fedeli, ora fa un passo avanti. Il gruppo di esperti nominato dal ministero ha chiuso i lavori e definito una sorta di decalogo su come usare a scuola i dispositivi mobili degli alunni, lasciati sino ad oggi spenti negli zaini.

a scuola con il tablet 3A SCUOLA CON IL TABLET 3
Il presidente Macron ha appena bandito, al rientro dalle vacanze natalizie, i telefonini dalle scuole francesi. Noi li sdoganiamo per fare lezione, dopo che una circolare a firma del ministro Fioroni nel 2007 li aveva vietati sull' onda dei primi casi di cyberbullismo. «Il primo segnale che la scuola italiana è al centro del futuro», dichiara la ministra che oggi a Bologna, alla tre giorni dedicata alla scuola digitale, annuncerà le linee guida che si tradurranno («spero prima del nuovo governo») in una nuova circolare.

Fuor di retorica, Valeria Fedeli precisa: «La proibizione all' uso personale dei cellulari a scuola rimane, stiamo regolando il loro uso didattico, sotto il controllo del docente».

La ministra parte da un presupposto: «La natura del digitale cambia i comportamenti di una società e i modelli educativi. Di qui la necessità di assumerci questa responsabilità: dare contenuti certificati alla didattica digitale e governare fenomeni che comunque coinvolgono i nostri ragazzi fuori dalla scuola.

a scuola con il tablet 5A SCUOLA CON IL TABLET 5
Per fare questo sarà importante dare ai docenti una formazione adeguata, chiamare in causa anche università e case editrici. La scuola deve diventare anticorpo della società nei confronti di verità confuse, dibattiti superficiali, fake news, informazioni prive di fondamento scientifico». È l' assunto degli esperti: «Il telefonino è nelle mani di tutti, rifiutare che entri a scuola non è la soluzione. Meglio negoziare un uso responsabile».

Per questo l' indicazione agli istituti è di adottare una "politica di uso accettabile": un regolamento condiviso, e non calato dall' alto, che dica chiaramente cosa si può fare e cosa rimane proibito, quando accenderli, come evitare i furti, come non discriminare chi non ce l' ha o non scatenare la corsa all' ultimo modello. Il tutto coinvolgendo i consigli di classe e, soprattutto, spiegando bene agli studenti e alle famiglie regole e motivazioni.

a scuola con il tablet 4A SCUOLA CON IL TABLET 4
Vale per tutti gli ordini di scuola, in particolare per le medie e superiori. Ma anche alla primaria si potrà chiedere di portare un tablet da casa - spiegano gli autori del documento - e di condividerlo coi compagni per imparare grazie a piattaforme digitali dedicate.

Anche i videogiochi, quelli educativi, sono ammessi. Aule che così si trasformano all' istante in laboratori informatici. Purché s' insegni, insistono le linee guida, a usare questi strumenti in modo critico.

E se arrivano messaggi e i ragazzi si distraggono? «Insegnate loro a disattivare le notifiche, a non rispondere perché non è il momento: sono loro i padroni del mezzo.

Dobbiamo regolamentare ed educare all' uso: vale anche per i docenti nel rapporto con le studentesse », avverte la ministra riferendosi al caso degli abusi sessuali al liceo Massimo di Roma.
a scuola con il tablet 2A SCUOLA CON IL TABLET 

Per fare tutto questo, viene detto agli istituti di dotarsi di connessioni in grado di reggere. Il piano nazionale per la scuola digitale ha messo sul piatto un miliardo e 200mila euro, ne sono stati spesi la metà.

«Avrei voluto fare più in fretta - ammette Fedeli - ma è un investimento che deve andare avanti». Per arrivare a una vera e propria educazione civica digitale. Anche su questo gli esperti hanno già scritto un sillabo per le scuole.

Fonte: qui

LE MULTE STRADALI CI ARRIVERANNO TRAMITE POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA PEC

IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO CHE RENDE OPERATIVO L'INVIO DEL VERBALE PER E-MAIL 

LA NOTIFICA DIGITALE SI CONSIDERA EFFETTUATA, PER IL COMANDO DI POLIZIA, DAL MOMENTO IN CUI…


multeMULTE
Nella Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio 2018 n. 12 è pubblicato il decreto del Ministero dell’Interno del 18 dicembre 2017 che disciplina le procedure di notificazione a mezzo PEC dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada.

Verbali notificati a mezzo PEC. Con l’entrata in vigore dell’atteso decreto ministeriale la notifica dei verbali stradali deve essere effettuata prioritariamente con la posta elettronica certificata, senza spese particolari. E i verbali si considerano notificati nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna completa del messaggio PEC.

A distanza di qualche anno dall’entrata in vigore del d.l. n. 69/2013 viene finalmente data attuazione alla specifica indicazione per cui «entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada, di cui al d.l. del 30 aprile 1992, n. 295, tramite posta elettronica certificata nei confronti dei soggetti abilitati all’utilizzo della posta medesima, escludendo l’addebito delle spese di notificazione a carico di questi ultimi».

multeMULTE
Le procedure di notifica. In buona sostanza arriva la notifica elettronica della violazione per tutti i soggetti obbligati per legge a dotarsi di una PEC e per i privati interessati a questa opportunità. Nel frattempo però, anche il codice dell’amministrazione digitale è stato aggiornato con l’introduzione del domicilio digitale quindi il panorama normativo è ancora più completo.

Il decreto appena pubblicato stabilisce il contenuto minimo del messaggio da inoltrare via PEC e dei relativi allegati. Inoltre disciplina le procedure corrette di notifica, anche nel caso marginale in cui non sia possibile procedere in modalità digitale. La notifica dei verbali di violazione delle regole stradali a mezzo PEC può essere effettuata nei confronti di tutti i soggetti che dispongono di un domicilio digitale o forniscano un indirizzo di PEC anche al momento del controllo stradale.

In ogni caso il comando prima di procedere con la notifica tradizionale dovrà ricercare negli elenchi pubblici per comunicazioni elettroniche l’indirizzo digitale dell’interessato, specifica il Viminale.
cellulare autoCELLULARE AUTO

Il verbale spedito in modalità digitale dovrà contenere nell’oggetto la dizione chiara di «atto amministrativo relativo ad una sanzione amministrativa prevista dal codice della strada» e dovrà contenere, in allegato, sia la relazione di notifica dettagliata che una copia del verbale sottoscritta con firma digitale.

Invio e ricezione della notifica. La notifica digitale si considera effettuata, per il comando di polizia, dal momento in cui verrà generata la ricevuta di accettazione. Per il destinatario «dal momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna completa del messaggio via PEC». Se la notifica via PEC del verbale stradale risulterà impossibile per causa imputabile al destinatario (per esempio per PEC scaduta) il comando procederà alla notifica tradizionale della sanzione con addebito dei costi a carico del trasgressore.

Infine la stessa procedura ordinaria postale potrà essere utilizzata dagli organi di polizia stradale qualora la notifica digitale non risulterà possibile per qualsiasi altra causa (per esempio utente privato sprovvisto di domicilio digitale e posta elettronica certificata).

MULTE ROMA 7MULTE ROMA