9 dicembre forconi: 09/10/17

domenica 10 settembre 2017

“SANGUE FRESCO PER RINGIOVANIRE, TUTTE BALLE”

“UNA VOLTA LE TRASFUSIONI ERANO UNA PRATICA VAMPIRESCA MA OGGI STA DIVENTANDO UN’ATTRATTIVA CHIMERA TRA MOLTI COMUNI MORTALI PER RITARDARE LA PROPRIA MORTE CELLULARE, PER RIGENERARE LE CELLULE E QUINDI PER INSEGUIRE IL SOGNO DELL'ETERNA GIOVINEZZA"

Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

BANCA DEL SANGUEBANCA DEL SANGUE
La parabiosi è la nuova tendenza: trasfusioni di sangue per ringiovanire. Questa, una volta, era una pratica diffusa solo tra i vampiri, ma oggi sta silenziosamente diventando una attrattiva chimera tra molti comuni mortali per ritardare la propria morte cellulare, per rigenerare le cellule esistenti, e quindi per inseguire il sogno dell' eterna giovinezza e forse quello dell' immortalità.

In biologia per parabiosi si intende la connessione organica e/o vascolare di due individui della stessa specie - quella dei gemelli siamesi, per intenderci - ma viene realizzata anche sperimentalmente in laboratorio per studiare l' effetto reciproco di ciascun individuo sull' altro.

melania rizzoliMELANIA RIZZOLI
Secondo la mitologia greca, gli Dei dell' Olimpo si nutrivano di due alimenti preclusi agli esseri umani, il nettare e l' ambrosia, cibi che, se ingeriti, garantivano una vita eterna. Proprio a questo mito si è ispirato Jesse Karmazin, un imprenditore trentaduenne laureato in medicina a Princeton, che ha creato la Ambrosia Llc, una startup di Monterey, in California, che mira appunto a testare e garantire le possibilità ringiovanenti e rinvigorenti del plasma sanguigno umano, offrendo ai propri clienti trasfusioni di sangue giovane per ritardare e sconfiggere l' invecchiamento, in un esperimento che ha sollevato più di qualche perplessità all' interno della comunità scientifica internazionale.

TRASFUSIONITRASFUSIONI
Il sangue viene prelevato da donatori volontari di età compresa tra i 16 e i 25 anni, viene centrifugato e separato dalla parte corpuscolare, cioè dai globuli rossi, bianchi e piastrine, ed il plasma residuo, ovvero la parte liquida del sangue, viene trasfuso in soggetti più anziani, che devono aver superato almeno i 35 anni, con una infusione endovenosa della durata di due ore, al costo di 8mila dollari (avete letto bene) per ogni trasfusione, ciascuna delle quali richiede due litri di plasma per dimostrare la sua promessa efficacia, per un totale di almeno dieci trattamenti, da infondere a distanza di un mese uno dall' altro.

SANGUESANGUE
Questo studio, che si concluderà nel 2018, coinvolge attualmente 600 volontari paganti, e include test di bio-makers legati all' età, misurati e confrontati prima e dopo la trasfusione dei due litri di plasma, il quale viene infuso nel giro di due giorni. Il plasma, separato dalla cellule del sangue, contiene acqua al 95%, con proteine, glucosio, fattori coagulanti, elettroliti, ormoni, ossigeno ed anidride carbonica
Ma nel sangue giovane esiste anche il GDF11, un fattore di crescita definito "il fattore dei fattori", in quanto coordina e regola l' invecchiamento nei diversi tessuti, ed essendo un ormone che diminuisce con gli anni, la sua reinfusione diretta negli over 50 sarebbe in teoria in grado di aumentare la forza e la resistenza della muscolatura, di ripristinare il Dna danneggiato all' interno delle cellule staminali muscolari, proprio come avviene negli anni della gioventù.

SANGUE 2SANGUE 2
Inoltre, nel plasma dei giovani è presente in quantità elevate l' ormone ossitocina, il quale viene identificato come il fattore circolante il cui livello definisce l' età del soggetto. La nuova popolarità della parabiosi si è estesa anche a molti laboratori impegnati nella ricerca sull' invecchiamento, e nel cuore, nel cervello, nei muscoli ed in quasi tutti i tessuti esaminati, il sangue di un topo giovane trasfuso sembra portare nuova vita agli organi vecchi, rendendo il topo anziano più forte, sveglio e sano, con una plasticità cerebrale più evidente. Gli esperimenti per confermare queste affermazioni, però, dovrebbero durare almeno 6 anni, per consentire ai ratti prima di invecchiare poi di morire naturalmente, per poter infine permettere una corretta analisi dei dati.

provette analisiPROVETTE ANALISI
Invece lo studio californiano dal 2014 sta testando tale metodo direttamente su facoltose cavie umane, e molte sono le critiche sollevate di fronte a questa iniziativa sperimentale. La mancanza di un gruppo di controllo e la elevata richiesta di denaro risultano infatti sospette, anche se il metodo è basato su un filone di ricerca molto affascinante benché speculativo, che ruota però attorno a una illusoria ed ingannevole procedura parabiotica, trattandosi in questo caso di una semplice trasfusione di plasma e non di parabiosi vera e propria.

TEST LABORATORIOTEST LABORATORIO
In California, comunque, non ci sono solo i 600 volontari di Karmazin che si sottopongono a tale metodo, alleggerendo per ogni seduta il proprio portafoglio di migliaia di dollari: pare si stia formando in tutti gli Stati Uniti, grazie al passaparola, un "collettivo fisiologico" di presunti anziani che aspirano alle presunte proprietà rigenerative, disposti a sottoporsi al gioco capitalista e visionario della parabiosi, pur di veder rinvigorite le proprie funzioni muscolari, cardiache e cerebrali, oltre che sessuali. Insomma, gli aspiranti vampiri si stanno mettendo in fila di fronte agli studi dei vari medici Dracula, e lo stesso Karmazin non ha escluso di provare lui stesso un giorno la sua ambrosia personale, non appena sentirà il suo sangue appena affaticato. Alcuni suoi ricchi pazienti hanno dichiarato miglioramenti nei biomakers di malattie come il cancro, cardiopatie e Alzheimer, altri hanno ripreso attività fisiche e sessuali dimenticate da anni, uno di loro ha mostrato i suoi capelli che dal bianco sono tornati al colore originale nero.

DNADNA
La credibilità scientifica di tali risultati è naturalmente tutta da verificare, non è stata confermata da dati medici e clinici, ed ammesso che siano veri, molti scienziati propendono per un semplice effetto placebo. Diversi anni fa sono stati molti i trial clinici che hanno testato la sicurezza e l' efficacia dell' utilizzo del plasma giovane per curare diverse malattie, soprattutto neurologiche, ma i risultati benefici sui malati si sono rivelati più che modesti - anzi, l' attivazione forzata delle cellule staminali sul lungo periodo ha comportato una eccessiva divisione e replicazione cellulare e quindi un aumento nello sviluppo dei tumori, per cui questa pratica è stata rapidamente abbandonata.
SCIENZIATISCIENZIATI

Trapianti di cellule staminali senza licenza, ovvero non autorizzati e clandestini, sono purtroppo un settore speculativo in piena espansione, ma una trasfusione di plasma giovane risulta ancora più semplice da attuare, potenzialmente con pochi rischi, e l' idea che possa invertire gli effetti dell' invecchiamento, anche senza risultati comprovati da studi di parabiosi, sembra non scoraggiare affatto e attira sempre più centinaia di soggetti più o meno anziani che inseguono il mito del ringiovanimento fisico non solo estetico.

SCIENZIATI 2SCIENZIATI 
Allo stato attuale ogni clamore relativo alla possibilità che sangue o plasma giovane sia realmente in grado di ridurre l' età biologica e di allungare la vita è priva di qualunque fondamento scientifico, tanto è vero che nei pazienti ematologici, quelli che in ragione della loro patologia sono costretti ad effettuare per tutta la vita continue trasfusioni di sangue, non si sono mai evidenziati segnali di ringiovanimento fisico od organico, pur avendo ricevuto molti e molti litri di plasma, continuativamente per molti mesi ed anni.

VAMPIROVAMPIRO
Vampiri a parte, le mitologiche proprietà curative e ringiovanenti del sangue umano hanno sempre avuto un fascino particolare nella letteratura e cinematografia internazionale, ma questa presunta miracolosa funzione della parabiosi è un filone di ricerca ritenuto dalla scienza ufficiale addirittura provocatorio, come ha sottolineato Mark Mattson, direttore dell' Istituto di Neuroscienze dello US National Institute on Aging di Bethesda, nel Maryland, il quale ha bocciato senza mezzi termini questa iniziativa, ironizzando: «Forse dovrei conservare un po' del sangue di mio nipote, così quando avrò qualche problema cognitivo, potrei avere un po' di aiuto per riuscire a ricordare chi sono e quanti anni ho». E lo scienziato lo ha dichiarato al recente congresso internazionale di neurochirurgia di Boston, rispondendo ad una domanda sull' argomento, e lo ha fatto sorridendo e scherzando sì, ma no troppo.

Fonte: qui

Draghi prigioniero della sua bolla spera in un autogol della Fed La conferenza stampa di Draghi al termine del board, che ha lasciato invariati i tassi di riferimenti, è riassumibile in due parole: euro e inflazione.


Stanley Fisher si è dimesso dalla Fed (LaPresse)Stanley Fisher si è dimesso dalla Fed (LaPresse)
Stavolta il rinvio della decisione sul tapering del Qe è stato talmente palese da non essere credibile per nulla, stavolta Draghi — paradossalmente — ha voluto negare una decisione in effetti già presa e che vuole che i mercati sappiano fin da ora: si va avanti. A forza quattro, se serve. Che questo piaccia alla Bundesbank oppure no. 
La conferenza stampa del numero uno dell'Eurotower al termine del board, che ha lasciato invariati i tassi di riferimenti, è infatti riassumibile in due parole: euro e inflazione. E in un paradosso: l'eurozona va talmente bene che alziamo le stime di crescita ma, contemporaneamente, ci spaventa una moneta forte. Insomma, Draghi invita a credere nell'Europa ma, al tempo stesso, a vendere euro per dollari. Alla Fed immagino siano deliziati della mossa. 
Stavolta, occorre dirlo, il panico era palpabile, perché quando un uomo come Mario Draghi si muove come un elefante in una cristalleria, vuol dire che siamo veramente ai titoli di coda di un gioco che potremmo riassumere così: ci si passa una bomba a mano senza spoletta, vediamo chi è il fortunato a cui esplode in mano. Rispondendo ai giornalisti, Mario Draghi ha detto che "la Bce deciderà in autunno, probabilmente a ottobre", ovvero nel corso del meeting previsto per il 25 e 26 di quel mese, ma ha anche sottolineato, come anticipato dalla velina via Reuters di cui vi ho parlato giorni fa, che sul futuro del Qe il direttivo "ha discusso vari scenari ma si è trattato di una discussione molto preliminare, piuttosto che delle opzioni o delle decisioni politiche". 
Ma ecco la parte sostanziosa, sempre riferibile a quell'anticipazione che aveva contemporaneamente il tono di sfida alla Fed ma anche il sapore amaro di una guerra valutaria che l'Europa ha capito di dover combattere troppo tardi: "La recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte d'incertezza che richiede di essere monitorata, per le sue implicazioni sulla stabilità dei prezzi nel medio termine", ha detto il presidente della Bce, a detta del quale "l'apprezzamento dell'euro è molto importante per la crescita e l'inflazione. Così importante che le prospettive d'inflazione di medio termine sono state riviste al ribasso e, dunque, la Bce dovrà tenerne conto nell'insieme delle informazioni con cui prenderà le future decisioni di politica monetaria". Di più, "diversi componenti del consiglio direttivo della Bce hanno espresso timori sull'andamento dei tassi di cambio", ha confermato Draghi, aggiungendo che invece nell'ultima riunione di luglio "solo alcuni componenti" avevano espresso le loro preoccupazione sull'euro. 
In effetti, aver passato agosto stabilmente sopra 1,17 e con frequenti puntate in area 1,19 è riuscito nel miracolo di far svegliare anche i membri del board della Bce dal loro torpore monetario, meglio tardi che mai. E, come confermato da Draghi, ecco che l'Eurotower ha abbassato le sue stime sull'inflazione dell'Eurozona per il 2017 (a 1,5%) il 2018 (a 1,2% dal precedente 1,3%) e il 2019 (a 1,5% dal precedente 1,6%). Per il numero uno della Bce, "l'inflazione nell'eurozona deve ancora mostrare segnali convincenti di un rialzo sostenuto". In compenso, sono state viste al rialzo le stime sul Pil dell'eurozona al +2,2% nel 2017, a fronte dell'1,9% previsto in giugno, mentre ha mantenuto invariati il +1,8% per il 2018 e il +1,7 per il 2019. Per Draghi, "i rischi al ribasso continuano ad esserci", citando il tasso di cambio e i fattori globali, per questo "se l'outlook diventerà meno favorevole o l'inflazione nell'eurozona si indebolirà, siamo pronti a incrementare il nostro programma di acquisti di asset in termini di portata o durata". 
Ora, non starò a dilungarmi, visto che di questo argomento parlo da almeno un mese e mezzo, senza mai cambiare opinione di una virgola: siamo nel più classico dei cul de sac e non abbiamo alcuno strumento per uscire indenni. Anzi no, uno c'è: un clamoroso autogol della Fed che sposti attenzioni e rischi su Washington, lasciando un margine all'Europa per flettere la bolla. Il problema di Draghi è duplice: non può evidentemente bloccare il Qe, pena mandare la famose eurozona in ripresa di nuovo nel baratro, ma nemmeno forzarlo troppo, perché sarebbe come ammettere di fronte ai mercati di aver sbagliato tutto. Con le conseguenze del caso
La Bce in effetti non ha sbagliato tutto, la decisione di acquistare bond corporate — per quanto mortalmente distorsiva in fieri — ha evitato (anzi, posticipato) una nuova crisi bancaria dell'eurozona, ma le previsioni inflazionistiche al ribasso parlano di una china giapponese, ancorché non di quella magnitudo. Se abbassi e vai all'1,2% nel 2018, quando il tuo target è il 2% circa e statutariamente e formalmente il Qe dovrebbe chiudersi a dicembre 2017, il quadro d'insieme è chiaro: fallimento. Il quale, segno dei tempi malati che viviamo, è un bene per gli indici di Borsa, perché vuol dire nuovo metadone della Bce e giostra che continua a girare. Ma se cominciano a essere tre le Banche centrali che mandano contemporaneamente segnali d'affanno (Bce, Fed e Bank of Japan), anche l'investitore più ottimista qualche dubbio potrebbe cominciare a porselo, magari con l'anno nuovo, in vista delle revisioni dei portafogli. Tanto più che l'Ue dovrebbe essere super-bid, viste le stime di crescita della Bce, ma il magister Mario Draghi e i suoi colleghi si dicono preoccupati dell'euro forte: cosa vogliono, la botte piena della crescita e la moglie ubriaca della moneta svalutata per pompare l'export? 
Non si può, spiacente. A meno che non si mettano sul piatto strumenti ancora più straordinari, ovvero che non si dichiari guerra aperta alla Bundesbank. La quale, oltre al Qe, sappiamo che ha l'orticaria — in questo caso storica — per l'inflazione, la quale appena sale sopra l'1% scatena insensati fantasmi di Weimar dalle parti di Francoforte. 
La speranza? Forse, c'è. Come dicevo prima, potrebbe darcela la Fed, la quale a febbraio vedrà scadere il mandato di Janet Yellen e che da ieri ha visto crollare le quotazioni dell'uomo Goldman, Gary Cohn, come suo successore, come riportava uno scoop del Wall Street Journal
La sua colpa? 
Ha criticato Donald Trump con un tweet rispetto a quanto accaduto a Charlottesville. 
Ovviamente è un pretesto, ma una bella guerra aperta fra la Casa Bianca e Wall Street su chi guiderà la politica monetaria Usa potrebbe offrire qualche colpo da sparare alla Bce. 
Speriamo, perché da ieri il Re è davvero nudo. 
Grazie al cielo, nessun bambino lo ha anche gridato. Tutti tengono famiglia, si sa. E come diceva Totò, hanno fatto il militare a Cuneo. 
Fonte: qui

Lavori normali che faranno i robot (anzi, li fanno già)



La rivoluzione tecnologica non è alle porte: è cominciata da un pezzo. I robot sono in grado adesso di svolgere mansioni finora impensabili e, in realtà, sono già al lavoro. A fare lavori che nessuno vuole più fare


8 Settembre 2017 - 08:30



Tendenze Online

Spaventarsi per i robot che ruberanno i lavori? È sbagliato, ma solo per la semplice ragione che esistono già. E che svolgono già diverse attività: alcune pericolose, alcune necessarie e lunghe (i droni che monitorano le coltivazioni, ad esempio), alcune anche più divertenti. Senza dover pensare al robot che celebra funerali buddhisti (per quelli cristiani ci vorrà del tempo), le macchine sono già al lavoro in aree impensabili. Ci sono quelli che si occupano del desk degli alberghi, quelli che riempiono le prescrizioni per le medicine, altri ancora che controllano la situazione degli squali in mare. Ma fanno anche altro.
Come mostra questo brillante articolo dello Smithsonian, i robot, in realtà, potrebbero già rubare il lavoro a tanti (con ogni probabilità, lo farebbero anche meglio di molte persone). Non sarebbero innovativi e fantasiosi, certo. Ma di sicuro molto precisi. E si sono già impossessati di ambiti dell’esistenza impensabili.
Robot cuochi:
Ad esempio il Robotic Kitchen, opera della Moley Robotics, è una manona automatica piena di sensori. Il robot scarica da internet una ricetta (con una app) e la riproduce al millimetro. Per ora è un modello sofisticato, adatto ai ristoratori – e agli chef che vogliono piatti uguali in modo perfetto in tutti i loro ristoranti nel mondo – poi arriverà anche il modello casalingo, per chi non ama cucinare ma ama mangiare.
Una volta il dottore doveva scrivere la ricetta a mano, poi il suo assistente la faxava al farmacista, poi il farmacista doveva riempire un modulo al computer, poi il suo assistente sarebbe andato a cercare le medicine e consegnarle al paziente, o al medico stesso. Adesso fa tutto un robot: un sistema di 15 milioni di dollari adottato dall’University of California San Francisco Medical Center prende la prescrizione compilata dal medico (su un computer) e fa partire il suo braccio meccanico: trova le medicine, conta le pasticche necessarie e le raccoglie in semplici pacchettini, ognuno per paziente. E tutti sono felici (meno i tre che, nel frattempo, hanno dovuto cercarsi un nuovo lavoro).
Robot che cuciono magliette:
Perché farsi fare le magliette da individui asiatici sottopagati quando si può benissimo utilizzare un robot (per la precisione, un “sewbot”), chiamato Lowry, che fa il lavoro di 17 operai – senza nemmeno chiedere una misera paga – e che permetterà di riportare le aziende a lavorare nei Paesi d’origine. Accontentando Trump ma scontentando i lavoratori (che, appunto, non serviranno).
Altri robot che fanno altre cose, qui. Fonte: qui

Maltempo, sette morti e un disperso a Livorno. Il sindaco: "Città devastata. È emergenza nazionale"

La perturbazione dalla Liguria si è spostata in Toscana, con un bilancio drammatico. Una bimba, i genitori e il nonno annegati in uno scantinato. Una vittima a Montenero. La zona travolta da una frana di fango e detriti. Allagamenti anche nel Pisano. A Roma violento temporale: strade allagate e rami caduti. Cessata l'allerta rossa in Liguria, nessun danno

È drammatico il bilancio del temporale che durante la notte si è abbattuto su Livorno con frane e smottamenti: sette persone sono morte e uno risulta disperso. Lo hanno reso noto i vigili del fuoco. Le vittime sono una bambina, i genitori e il nonno, i quattro si trovavano nel seminterrato della loro villetta in via Sauro e non hanno avuto scampo, ha raccontato un testimone a RaiNews24. La quinta persona è deceduta in via Fontanella, a Montenero, sulle colline. Il corpo di un uomo di 64 anni è stato trovato in via Sant'Alò, dove erano si cercavano due dei tre dispersi: uno dovrebbe essere l'uomo trovato ora morto. I vigili urbani segnalano inoltre una vittima in un incidente stradale avvenuto durante il nubifragio. Trovato anche un settimo corpo ma per ora non si conoscono altri dettagli.

· ANNEGATI NELLO SCANTINATO
Quattro vittime di Livorno erano nel seminterrato di una villetta di inizio '900 vicino allo stadio: il nonno è riuscito a recuperare una nipotina ma quando si è rituffato per salvare il nipotino più piccolo è deceduto. Una quinta vittima si registra a Montenero. Una sesta è un uomo deceduto in un incidente stradale vicino a Cecina. Nello stesso incidente è rimasto ferito un bambino di 12 anni con il padre.

· DRAMMATICO SALVATAGGIO
Una squadra di protezione civile della Pubblica assistenza di Livorno ha salvato, nella zona di Ardenza, un giovane che era rimasto per oltre mezz'ora aggrappato ad alcune canne di un canneto per fuggire dalla sua abitazione invasa dall'acqua del rio Ardenza che ha esondato allagando tutta la zona circostante. Il giovane è stato raggiunto praticamente a nuoto dai volontari della protezione civile che con l'ausilio di alcune manichette legate tra loro per metterlo in sicurezza e trasportarlo sul mezzo che lo ha definitivamente messo in salvo.

• NOGARIN: "È EMERGENZA NAZIONALE"
"Abbiamo chiesto e ottenuto lo stato di calamità", "la situzione è drammatica": lo ha riferito il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, in un'intervista a RaiNews24.


"Le onde di piena hanno fatto tracimare molti fiumi", ha spiegato il primo cittadino, "molte famiglie sono state letteralmente travolte. L'allerta meteo non lasciava presagire quanto è accaduto". Poi una nota polemica: "Non ci aspettavamo questa situazione perchè l'allarme dato dalla Protezione civile era arancione, invece ci siamo svegliati così". "Dobbiamo smettere di gestire le situazioni per emergenze - aggiunge - invece dobbiamo porci su un piano di prevenzione". Si poteva evitare? "Sì, se ci fosse stata prevenzione". "Serve stato di allerta ai massimi livelli, non è più un'emergenza locale ma nazionale", ha concluso il sindaco di livorno, invitando la protezione civile ad accorrere con mezzi da tutta italia.

Livorno, il sindaco Nogarin: "Un'onda d'acqua ha travolto tutto, città in codice rosso"



Nella notte tra le 2 e le 4 sono caduti sulla città di Livorno oltre 250 mm di pioggia. Un forte nubifragio che ha comportato l'esondazione di fiumi travolgendo la cittàIl sindaco Nogarin raccomanda alla popolazione di non recarsi nelle zone della città maggiormente colpite per consentire il più agevole e possibile svolgimento degli interventi di soccorso: zona di Montenero, Collinaia, Quercianella e Stagno.

I volontari delle Misericordie sono già in azione, in particolare a Montenero, tra le zone più devastate dalle conseguenze del maltempo, con una colata di fango e detriti che ha invaso l'abitato e causato gravi danni, alla stessa sede e ai mezzi delle Misericordie.

Maltempo a Livorno, in viaggio per le strade completamente sommerse dall’acqua  




· IL MALTEMPO IN LIGURIA
È passata invece senza provocare danni in Liguria la perturbazione che ieri aveva portato la Protezione civile a emanare l'allerta rossa sulla regione. Nella notte si è diretta verso la Toscana. L'allerta rossa è decaduta alle 8, mentre permane gialla sul Levante ligure. Ha scaricato quasi tutta la sua potenza in mare e non ha portato danni significativi se non qualche allagamento nel Tigullio, in particolar modo a Chiavari e Rapallo, e Portofino. Dal punto di vista idrologico non sono segnalate variazioni significative del livello dei torrenti. 

LE PREVISIONI

• PERTURBAZIONE IN TOSCANA
Problemi in Toscana, prima a Pisa e poi, come detto, a Livorno che registra il bilancio più tragico. La città è allagata. Si segnalano danni specie nella zona sud, con scantinati e strade invase dall'acqua e auto spazzate via.

La situazione più critica nei quartieri di Collinaia e Ardenza e Montenero, per l'esondazione di alcuni dei torrenti cittadini e il fango che ha invaso gli scantinati delle case. Persone sfollate nel quartiere di Salviano, mentre a Quercianella nella zona della stazione si è registrata una frana che ha interessato l'Aurelia ed è stato evacuato un campeggio. Il servizio urbano dei bus è stato interrotto per le condizioni della viabilità.

La stazione di Livorno dalle 3 di questa notte è allagata e quindi inagibile. La circolazione ferroviaria è interrotta tra Pisa e Campiglia. I treni a lunga percorrenza sono deviati via Firenze - Pisa. Per i treni regionali Trenitalia ha attivato servizi sostitutivi con autobus tra Pisa e Campiglia, che saranno effettuati compatibilmente con la viabilità stradale. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana stanno lavorando per ripristinare le condizioni di sicurezza per la circolazione ferroviaria.

Nella zona tra Rosignano e Rosignano Marittima (Livorno) "risultano molti alberi caduti e una cinquantina di abitazioni danneggiate dall'azione del vento". Ne danno notizia i Vigili del fuoco.

Anche i comuni limitrofi di Stagno e Collesalvetti sono finiti sott'acqua con disagi per la circolazione. All'altezza di Vicarello, spiegano i vigili del fuoco, chiusa poi la superstrada Firenze-Pisa-Livorno risulta chiusa per allagamento, praticabile la viabilità secondaria. Annullato il derby di calcio Livorno-Lucchese di serie C che era in programma per oggi.

Nel Pisano, a San Giorgio, quattro ragazze in auto rimaste bloccate in un sottopasso e rifugiatesi sul tetto del veicolo sono state messe in salvo dai vigili del fuoco. Nelle due città il comando regionale dei pompieri ha mandato rinforzi da Arezzo, Siena e Grosseto.

Allagamenti a Marina di Pisa, con strade non percorribili anche per la caduta di alberi e rami. Chiusi i sottopassi, in buona parte bloccati con auto rimaste in panne. Tutti i corsi d'acqua della provincia di Pisa hanno raggiunto il livello di guardia e sono sotto osservazione. 

Nelle due città il comando regionale dei pompieri ha mandato rinforzi da Arezzo, Siena e Grosseto: a Pisa al lavoro 40 unità, a Livorno inviato anche il nucleo sommozzatori e soccorritori fluviali da Firenze e creato un posto di comando avanzato. Per supportare i comandi provinciali interessati dagli eventi meteo, la sala operativa della direzione toscana dei vvf ha poi attivato, dalla notte scorsa, la sala decisione e supporto tecnico richiamando personale in servizio ed è stato preallertato un elicottero per le eventuali necessità.

La Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze segnala l'allerta meteo, codice arancio, valida fino alle 23,59 di oggi nelle aree del Valdarno Inferiore, Bisenzio e Ombrone Pistoiese e Mugello, Val di Sieve e per tutto il territorio della Metrocittà. A seguito delle piogge si segnalano locali allagamenti e detriti sulla viabilità. Si raccomanda la massima prudenza nel percorrere i sottopassi e le strade prossime ai corsi d'acqua minori. Nelle prossime ore saranno possibili altri fenomeni temporaleschi di forte intensità.

"Sulla costa toscana morti e dispersi per il nubifragio. Vicino a tutta le città ferite. Alle 14 sarò a Livorno con la Protezione Civile". Lo scrive il governatore Enrico Rossi su twitter. Con Rossi ci sarà anche l'assessore toscano alla protezione civile Federica Fratoni.


• ROMA, A RISCHIO LAZIO-MILAN
Strade allagate, rami e cavi caduti a Roma a causa della pioggia forte che sta interessando da alcune ore la capitale.  Strade allagate, rami e cavi caduti in città. Chiuse stazioni della metropolitana e interrotti alcuni tratti a causa del maltempo. Allagamenti in varie zone: da via del Mare, altezza sottopasso di Acilia, ai quartieri San Paolo e Nomentano. Chiusa temporaneamente via di Trigoria, all'altezza di via Giovanni Terranova, a causa della caduta di cavi elettrici.

Le previsioni parlano di temporali di forti intensità sulla capitale nel corso della mattinata, tanto da mettere a rischio anche la partita Lazio-Milan, in programma alle 15 allo Stadio Olimpico. La questura di Roma e la Lega calcio, al momento non hanno disposto il rinvio dell'incontro di calcio. Già ieri, a causa dell'allerta rossa diramata in Liguria, era stata rinviata la partita di Genova Sampdoria-Roma.

Fonte: qui

(notizia in aggiornamento)
LIVORNO. Livorno si è svegliata ferita, sgomenta. Un bilancio, ancora aperto, di sette morti e due dispersi. Una famiglia intera spazzata via mentre si trovava nella propria casa che, nel cuore della notte, si è allagata. Padre, madre e  figlio, Simone Ramacciotti e Glenda Garzelli con il piccolo Filippo, sono morti mentre il nonno Roberto tentava disperatamente di portarli in salvo. È riuscito a salvare solo la nipote più piccola, Camilla di 3 anni,  ma quando si è ributtato nell'acqua che riempiva completamente l'appartamento del piano terra per salvare l'altro nipote non ce l'ha fatta. Il nonno non è riuscito a salvare il nipote più piccolo, quattro anni festeggiati proprio la sabato sera. E non è riuscito neppure a tirarsi in salvo.
Un'altra persona è deceduta in via della Fontanella. La sesta vittima è invece un uomo morto in un incidente stradale mentre a bordo della sua auto percorreva la statale 206 e la bufera imperversava. La settima vittima è stata ritrovata a Montenero, in via Sant'Alò.