9 dicembre forconi: settembre 2019

lunedì 30 settembre 2019

''MARIO, MI SENTI? PRONTO, MANDATECI UN'AMBULANZA, SIAMO IN VIA PIETRO COSSA…È GRAVE… È UN RAGAZZO GIOVANE AFRICANO… DOV'È IL COLTELLO?''

QUESTE SONO LE URLA CHE UNA TESTIMONE HA SENTITO RISUONARE ALLE 3.16 DEL 26 LUGLIO DOPO L'ACCOLTELLAMENTO DI MARIO CERCIELLO REGA. LA VOCE È QUELLA DI ANDREA VARRIALE, CHE ANCHE AL TELEFONO AVREBBE DEPISTATO SULL'IDENTITÀ DEL KILLER 

UN'ALTRA SIGNORA HA DETTO DI AVER VISTO UN VIDEO CHE AVREBBE IMMORTALATO LA RISSA TRA I DUE AMERICANI E I DUE CARABINIERI, MA QUEL FILMATO…

Rita Cavallaro per ''Giallo''

gabe natale finnegan lee elder 2GABE NATALE FINNEGAN LEE ELDER
Mario, mi senti? Pronto, mandateci un’ambulanza, siamo in via Pietro Cossa, angolo via Cesi... è grave... è un ragazzo giovane africano... dov’è il coltello?”. Queste sono le urla che una testimone ha sentito risuonare alle 3.16 del 26 luglio scorso in via Pietro Cossa a Roma. La testimone si chiama Angioletta Gramatica ed è originaria di Bellagio, in provincia di Como. Quella notte la donna era ospite in un appartamento che si trova proprio nella via in cui è stato ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Le urla sentite dalla testimone, infatti, sono quelle di Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava in servizio con Cerciello al momento dell’omicidio.
mario cerciello regaMARIO CERCIELLO REGA

Un caso che, come noto, presenta ancora molti punti oscuri soprattutto a causa delle bugie raccontate dai vari protagonisti della vicenda. Ebbene, con il passare del tempo, anziché chiarirsi, la ricostruzione dell’accaduto sembra complicarsi sempre  di più. Angioletta Gramatica, purtroppo, non ha visto nulla. Ha solo sentito quelle urla da dietro la finestra rimasta chiusa con la tapparella.

Partendo da lei, però, gli inquirenti sono arrivati a un’altra donna, Luisa Gavotti, proprietaria dell’appartamento in cui era ospite la testimone. Ascoltata dai carabinieri, Luisa Gavotti non ha avuto nulla da riferire. Nulla, a parte un dettaglio su cui ora si sta concentrando la massima attenzione. La donna ha infatti raccontato di aver visto per caso un video su Facebook in cui si notavano delle persone litigare nella zona in cui è avvenuto l’omicidio. Questo video, però, sembra essere totalmente scomparso. Perché? Qualcuno l’ha cancellato? Chi ha registrato quel video?
gabe natale e finn elder appostati in attesa di cercielloGABE NATALE E FINN ELDER APPOSTATI IN ATTESA DI CERCIELLO

Per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, colpito con 11 coltellate, sono stati arrestati i due 19enni statunitensi Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth. I due ragazzi quella sera erano in cerca di cocaina nel quartiere Trastevere. Qui avevano incontrato Sergio Brugiatelli, l’uomo che li aveva accompagnati dallo spacciatore Italo Pompei. Quest’ultimo, però, aveva truffato i due giovani vendendo loro Tachipirina anziché cocaina.

Per questo i giovani avevano rubato lo zaino di Brugiatelli chiedendo 100 euro e una dose di droga vera in cambio della restituzione. Brugiatelli, in un giro di telefonate e messaggi ancora poco chiaro, aveva chiesto l’intervento dei carabinieri. All’appuntamento per la restituzione dello zaino si erano quindi presentati Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale. Di qui l’aggressione mortale e il conseguente arresto dei due americani, avvenuto il giorno successivo.
i due americani fermati per la morte di mario cerciello regaI DUE AMERICANI FERMATI PER LA MORTE DI MARIO CERCIELLO REGA

Prima di essere aggrediti, i due carabinieri, che erano vestiti in borghese e senza pistole, si sarebbero qualificati. Almeno questo è quello che ha raccontato Varriale. Gli americani dicono invece che i due militari non si sono identificati e di aver creduto che fossero due complici dello spacciatore venuti per vendicarsi del furto. Cosa è accaduto realmente? Il video di cui ha parlato Luisa Gavotti, la donna che possiede un appartamento nella zona dell’omicidio, potrebbe chiarire molti dubbi.

foto di vecchi arresti usate nel caso di cerciello regaFOTO DI VECCHI ARRESTI USATE NEL CASO DI CERCIELLO REGA
I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno riportato la testimonianza di Luisa Gavotti nella loro informativa. Si legge nel documento: «Mentre era in auto con suo marito, durante uno dei viaggi effettuati con lui il 29 e il 31 luglio, (Luisa Gavotti) aveva visto che sulla home page di Facebook era stato postato un video non meglio indicato, riprendente, a suo dire, una lite tra persone che si trovavano per strada; tale video era stato girato di notte, in quanto la zona in questione era illuminata dalla luce artificiale;

nel guardarlo, operazione durata pochissimi secondi, le era sembrato che l’area ripresa corrispondesse a quella in cui era avvenuto l’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega Mario; aveva percepito, nella brevissima visione del video, che chi stava riprendendo la scena era in compagnia di qualcuno con cui stava interloquendo e aveva inoltre sentito voci concitate, con toni molto alti, senza tuttavia distinguere le parole;
foto di vecchi arresti usate nel caso di cerciello regaFOTO DI VECCHI ARRESTI USATE NEL CASO DI CERCIELLO REGA

a quel punto aveva interrotto la visione, correlando successivamente e in modo autonomo quelle immagini all’aggressione del militare, poiché le era sembrato potesse trattarsi dei medesimi luoghi, pur senza esserne certa e senza fornire elementi specifici in merito; dopo un’ora aveva ricercato su Facebook quel video senza, tuttavia, riuscire a reperirlo e precisava, altresì, che non era stato “postato” da “contatti o amicizie” collegate al  suo account, ma era nella home page di  quel social network; aveva anche provato, invano, a ricercare il video nella cronologia del suo telefono cellulare».

Per gli inquirenti quel video potrebbe anche non esistere in quanto la donna potrebbe essere stata «condizionata dal fatto che l’episodio sia avvenuto nei pressi della sua abitazione». Se invece quel video esistesse e qualcuno l’avesse fatto sparire, si tratterebbe di un episodio grave su cui sarebbe necessario fare accertamenti. Non si tratterebbe infatti del primo documento misteriosamente scomparso.

GABE NATALEGABE NATALE
Che fine hanno fatto, per esempio, le foto segnaletiche dei due marocchini che, inizialmente, erano ricercati per l’omicidio? In quel caso l’equivoco era stato causato da Varriale, che aveva detto che gli assassini erano nordafricani. Varriale è indagato dalla Procura militare per violata consegna. Il comandante della Stazione Farnese, Sandro Ottaviani, deve invece rispondere di falsa testimonianza per aver mentito sul fatto che il carabiniere gli avesse consegnato la sua pistola. Fonte: qui

GLI NEGANO IL PERMESSO PER ANDARE AL BAGNO ED È COSTRETTO A FARSI LA PIPÌ ADDOSSO, UMILIATO DAL FATTO DI NON POTERSI NEMMENO CAMBIARE


NON È SUCCESSO IN QUALCHE PAESE DEL TERZO MONDO MA IN UNA CONTROLLATA DELLA FIAT, A SEVEL SPA DI ATESSA (CHIETI) CHE PRODUCE I FURGONI DUCATO 

L’AZIENDA È STATA CONDANNATA A RISARCIRE 5MILA EURO

Ferruccio Pinotti per il Corriere.it

Sevel Spa di Atessa (Chieti)SEVEL SPA DI ATESSA (CHIETI)
Gli negano il permesso per andare al bagno ed è costretto a farsi la pipì addosso, umiliato dal fatto di non potersi nemmeno cambiare. Non è successo in qualche paese del terzo mondo ma in una controllata della Fiat, a Sevel Spa di Atessa (Chieti) che produce i furgoni Ducato. Ora l’azienda è stata condannata a risarcire un lavoratore al quale, durante il turno, fu impedito di recarsi ai servizi igienici, tanto che si fece la pipì addosso. 

A deciderlo è stato il Tribunale di Lanciano, che, accogliendo il ricorso dell’operaio che non è non autorizzato all’abbandono della propria postazione, assistito dall’avvocato Diego Bracciale, ha disposto che lo stabilimento dovrà corrispondergli una somma di 5mila euro, più la rivalutazione monetaria e le spese di giudizio.

«Operaio modello»
Secondo la ricostruzione dei fatti che si legge nella sentenza, erano le 16.45 del 7 febbraio 2017 quando il lavoratore ha azionato la prima volta il dispositivo di chiamata-emergenza per potersi allontanare dalla postazione, senza che nessun «team leader» si portasse nella sua postazione. 
VAl di sangro FVC SevelVAL DI SANGRO FVC SEVEL

L’operaio «ha dunque azionato il dispositivo di chiamata- emergenza della postazione vicina», sempre «con esito negativo» e alla fine ha chiesto a uno dei capireparto che si trovavano nei paraggi il permesso di recarsi alla toilette, senza però ottenere risposta positiva, fino a quando, «giunto allo stremo, e non avendo alternativa alcuna, lasciava la postazione e correva verso i servizi igienici, non riuscendo ad evitare di minzionarsi nei pantaloni. 

Nonostante ciò - si legge ancora - riprendeva immediatamente il suo lavoro; chiedeva di potersi cambiare in infermeria, ma tale permesso gli veniva negato», tanto che il lavoratore è riuscito a cambiarsi solo «durante la pausa, alle 18, presso il cosiddetto “Box Ute”, al cospetto di tutti i lavoratori vicini, donne comprese». L’avvocato Bracciale racconta al Corriere: «L’operaio metalmeccanico da me assistito, lavoratore modello e padre di famiglia, attivo in azienda da 12 anni senza mai un richiamo, era impegnato nella catena di montaggio. 
La catena di montaggio della SevelLA CATENA DI MONTAGGIO DELLA SEVEL

Alla Sevel tutto è cronometrato, la catena di montaggio prevede tempi standard per i movimenti del lavoratore. Nei casi di bisogno fisiologico è previsto che il cosiddetto “team leader” sostituisca il lavoratore, ma nessuno è intervenuto. Allora il dipendente ha suonato i dispositivi di chiamata d’emergenza, anche qui senza risultato. Alla fine non ha potuto evitare di farsi la pipì addosso». 

Il lavoratore, spiega il legale, «non è iscritto ad alcuna sigla sindacale ed e è stato su iniziativa dell’Unione sindacale di base (Usb) che è stato presentato il ricorso al tribunale. Il risarcimento stabilito dalla sentenza sana la situazione con il dipendente, che peraltro non ha mai smesso di lavorare. Temo tuttavia che l’azienda ricorrerà in appello».

manneken pisMANNEKEN PIS
Il sindacato
L’Usb ha ringraziato il legale e i diversi colleghi di lavoro «che hanno deciso di testimoniare, assumendo così un ruolo importante nell’iter giudiziario. Il giudice ha stabilito che il datore di lavoro ha arrecato concreto e grave pregiudizio alla dignità personale del lavoratore nel luogo di lavoro, al suo onore e alla sua reputazione, indubbiamente derivante dall’imbarazzo di essere osservato dai colleghi con i pantaloni bagnati». 

«La sentenza ha reso giustizia al lavoratore in questione, restituendogli in parte la dignità che rimane irrimediabilmente lesa, anche per le conseguenze che la vicenda ha inevitabilmente generato a livello morale e psicologico. Ci si augura che il fatto, che ha avuto comprensibilmente una grande risonanza mediatica per la sua gravità, non si verifichi mai più».

I precedenti
PIPI' PER STRADAPIPI' PER STRADA
Nel 2012 la stessa azienda (un consorzio fra Fca e i francesi Psa di Pegeout e Citroen) era stata oggetto di una denuncia per mobbing da parte di una dipendente, relativamente a fatti accaduti tra il dicembre del 2008 ed l’aprile 2010: per cinque tra dirigenti e dipendenti era stato chiesto il rinvio a giudizio, ma non è stato reso noto se poi le parti hanno raggiunto una transazione o se sia maturata una sentenza. Nel marzo di quest’anno vi era invece stato un esposto alla Procura della Repubblica per anomale turnazioni notturne.

Fonte: qui

IL‘’FINANCIAL TIMES’’ È D’ACCORDO CON PUTIN (“IL LIBERALISMO È DIVENTATO OBSOLETO”) E LANCIA L’ALLARME: ''LO SVILUPPO INCONTROLLATO DELLA FINANZA FRENA LA CRESCITA E AUMENTA LE DISEGUAGLIANZE. OGGI NEI PAESI OCCIDENTALI I FIGLI GUADAGNANO MENO DEI PADRI E LA RICCHEZZA SI CONCENTRA NELLE MANI DI POCHISSIMI. UNO SCENARIO SUDAMERICANO DOVE SPUNTANO I LEADER XENOFOBI''


Articolo di Martin Wolf per Financial Times pubblicato da “il Fatto quotidiano”
donna legge il financial times 7DONNA LEGGE IL FINANCIAL TIMES

"Anche se le singole aziende che rappresentiamo perseguono scopi aziendali privati, collettivamente noi condividiamo tutti un impegno fondamentale nei confronti di chiunque sia interessato dalle nostre attività". Con questa frase, l' associazione americana Business Roundtable, che riunisce i capi di 181 tra le più grandi aziende del mondo, ha sancito l' abbandono del tradizionale principio per cui "le aziende esistono essenzialmente per fare gli interessi dei loro azionisti", e solo i loro. È stato senza dubbio un evento. Ma qual è, e quale dovrebbe essere, la sua esatta portata?
MARTIN WOLFMARTIN WOLF

Per rispondere è necessario partire dalla constatazione che finora qualcosa è andato storto. Nel corso degli ultimi 40 anni, soprattutto negli Usa, ha preso il sopravvento una sorta di trinità diabolica composta da rallentamento della produttività, inasprimento delle disuguaglianze ed esplosione di enormi choc finanziari.

Come hanno osservato Jason Furman dell' Università di Harvard e Peter Orszag di Lazard Frères in un articolo dell' anno scorso: "Dal 1948 al 1973, il reddito mediano reale delle famiglie negli Stati Uniti è aumentato del 3% all' anno. A questo ritmo () la probabilità che un figlio avesse un reddito superiore a quello dei suoi genitori era del 96%. Dal 1973 in poi il reddito della famiglia mediana è cresciuto invece solo dello 0,4% all' anno (), con la conseguenza che il 28% dei figli oggi ha un reddito inferiore a quello dei genitori".
globalizzazione1GLOBALIZZAZIONE

La produttività al palo 
Come mai l' economia non produce? La responsabilità è in gran parte dovuta all' espansione del capitalismo di rendita, che accumula e non investe. "Rendita" significa in questo caso un livello di benefici che eccede di gran lunga la soglia necessaria a indurre l' offerta di beni, servizi, terreni o manodopera nella società.

Così il "capitalismo della rendita" descrive un' economia in cui il potere politico e di mercato permette a un numero ristretto di individui e grandi aziende di estrarre una grande quantità di profitti da tutti gli altri. Da solo, tuttavia, questo fenomeno non basta a spiegare i risultati deludenti degli ultimi anni.
globalizzazioneGLOBALIZZAZIONE

Come sostiene Robert Gordon, professore di Scienze sociali alla Northwestern University, nella seconda metà del XX secolo si è verificato anche un rallentamento del tasso di innovazione. La tecnologia, inoltre, ha creato una maggiore dipendenza delle economie dai laureati aumentando i loro salari relativi, fenomeno che spiega in parte la crescita delle disuguaglianze. Ma la quota di ricchezza detenuta dall' 1% dei redditi più alti è passata dall' 11% del 1980 al 20% nel 2014, e questo non si può spiegare soltanto con il mutamento tecnologico.

LA MAPPA DELLE POPOLAZIONI GLOBALI TRA CINQUE ANNILA MAPPA DELLE POPOLAZIONI GLOBALI TRA CINQUE ANNI
Lo spauracchio stranieri 
A sentire i dibattiti politici in corso in molti Paesi, specie negli Usa e nel Regno Unito, si potrebbe concludere che la performance deludente dell' economia sia dovuta alle importazioni dalla Cina o agli immigrati a basso salario, o a entrambe le cose. Gli stranieri sono i capri espiatori ideali, ma l' idea che l' aumento delle disuguaglianze e il rallentamento dell' incremento della produttività siano dovuti agli stranieri è falsa.

Hong Kong registra una grande disuguaglianza socialeHONG KONG REGISTRA UNA GRANDE DISUGUAGLIANZA SOCIALE
Qualunque Paese occidentale ad alto reddito oggi intrattiene più scambi commerciali con i Paesi emergenti di quanto non facesse quarant' anni fa. Tuttavia, l' aumento delle disuguaglianze è variato in modo sostanziale da Paese a Paese, e questo è dipeso dal diverso comportamento delle singole istituzioni dell' economia di mercato e dalle scelte di politica interna.

Nella sua panoramica dell' ampia letteratura accademica sul tema, l' economista di Harvard, Elhanan Helpman, giunge alla conclusione che "la globalizzazione basata su commercio estero e delocalizzazione non è stata un grande fattore di aumento delle disuguaglianze. Lo confermano numerosi studi su vari eventi in tutto il mondo". Lo spostamento di molte attività produttive all' estero, principalmente in Cina, potrebbe aver parzialmente ridotto gli investimenti nelle economie ad alto reddito, ma questo effetto non può essere stato abbastanza forte da ridurre in modo significativo l' incremento della produttività. ()
TRUMP A WALL STREETTRUMP A WALL STREET

Il presidente Trump, invece, ragiona da mercantilista ingenuo e sostiene che la causa della perdita di posti di lavoro stia negli squilibri commerciali bilaterali, risultato di cattivi accordi commerciali. È vero che la bilancia commerciale degli Stati Uniti è in disavanzo, mentre quella dell' Unione europea è in surplus, ma le politiche commerciali delle due aree sono abbastanza simili.
trump wall streetTRUMP WALL STREET

Queste non spiegano gli equilibri bilaterali, e gli equilibri bilaterali non spiegano gli equilibri globali. () Le ricerche mostrano che l' effetto dell' immigrazione sul reddito reale della popolazione nativa e sulla posizione fiscale dei Paesi di accoglienza, è stato molto limitato e spesso positivo. Piuttosto che concentrarsi sui danni causati dal commercio e dalla migrazione, idea politicamente remunerativa ma sbagliata, è molto più produttivo prendere in esame il capitalismo della rendita contemporaneo.

FINANZIAMENTI PUBBLICIFINANZIAMENTI PUBBLICI
Il dogma della rendita 
La finanza gioca qui un ruolo chiave, a vari livelli. Quando viene liberalizzata tende alla metastasi, perché comincia a finanziare redditi, profitti (spesso illusori) e le sue stesse attività con la sua capacità di creare credito e denaro. Uno studio del 2015 di Stephen Cecchetti ed Enisse Kharroubi per la Banca dei Regolamenti Internazionali afferma che "lo sviluppo finanziario è positivo solo fino a un certo livello, oltre il quale diventa un freno alla crescita. E un settore finanziario in rapida crescita è dannoso per la crescita della produttività aggregata".
schiavo finanziarioSCHIAVO FINANZIARIO

Quando il settore finanziario cresce rapidamente, dicono gli autori, fa sì che vengano assunte persone di talento, che poi finiscono a fare mutui immobiliari, perché offrono più garanzie, distogliendo così risorse umane di talento per impiegarle in settori improduttivi e inutili. Anche in questo caso la crescita eccessiva del credito porta quasi sempre a crisi, come hanno dimostrato Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff nel libro Questa volta è diverso. Otto secoli di follia finanziaria (Il saggiatore, 2010).

Questo è il motivo per cui nessun governo si sognerebbe mai di lasciare che il settore finanziario (ipoteticamente "orientato dal mercato") operi da solo e senza guida. Ma ciò crea a sua volta per la finanza enormi opportunità di guadagnare nella totale irresponsabilità: una sorta di gioco del lancio della moneta in cui se esce testa vincono loro e se esce croce perdiamo tutti. La crisi è garantita.

tempesta finanziariaTEMPESTA FINANZIARIA
La finanza scava poi disuguaglianze sempre più grandi. Thomas Philippon della Stern School of Business, e Ariell Reshef della Paris School of Economics hanno dimostrato che i guadagni relativi dei professionisti della finanza sono esplosi negli anni 80, dopo la deregolamentazione della finanza. Hanno anche stimato che gli "utili" rappresentavano tra il 30 e il 50% del divario retributivo con il resto del settore privato.

Questa esplosione dell' attività finanziaria a partire dagli anni 80 non ha aumentato la crescita della produttività. Semmai l' ha abbassata, soprattutto dopo la crisi. Vale lo stesso per l' esplosione delle retribuzioni dei manager, che non è altro, di fatto, che un' altra forma di estrazione di rendita.
CRISI FINANZIARIACRISI FINANZIARIA

Come osserva Deborah Hargreaves, fondatrice dell' High Pay Centre, nel Regno Unito il rapporto tra la retribuzione media di un amministratore delegato e il salario medio di un lavoratore è passato da 48 a 1 nel 1998 a 129 a 1 nel 2016. Negli Usa lo stesso rapporto è passato da 42 a 1 nel 1980 a 347 a 1 nel 2017. () Il fatto di essere pagati in proporzione al prezzo delle azioni della propria azienda ha dato ai manager un incentivo enorme a far sì che quel prezzo si alzasse sempre di più, a costo di manipolare i guadagni o contrarre prestiti per acquistare azioni. Senza aggiungere nessun valore alle aziende, ma producendo solo una grande quantità di ricchezza per gli stessi manager. Un problema correlato è rappresentato poi dai conflitti di interessi, in particolare per l' indipendenza dei revisori dei conti.
CRISI FINANZIARIACRISI FINANZIARIA

In sintesi, le decisioni delle aziende sono prese sulla base di considerazioni finanziarie personali dei loro manager. E, come ricorda l' economista indipendente Andrew Smithers nel suo libro Productivity and the bonus culture, tutto ciò avviene a spese degli investimenti aziendali e quindi della crescita della produttività.

Nessuna concorrenza 
Una questione forse ancora più fondamentale è il declino della concorrenza. A proposito degli Stati Uniti, Jason Furman e Peter Orszag affermano che esistono le prove di un aumento del tasso di concentrazione del mercato, di una diminuzione del tasso di ingresso di nuove imprese e, infine, di una riduzione della quota di ricchezza detenuta da imprese giovani rispetto a 30 o 40 anni fa.

CRISI FINANZIARIACRISI FINANZIARIA
(). Tutto ciò è indice di un indebolimento della concorrenza e di un aumento delle rendite monopolistiche. Inoltre, gran parte dell' aumento delle disuguaglianze deriva dall' esistenza di enormi divari salariali per i lavoratori con competenze simili che lavorano in imprese diverse: un' altra forma di estrazione di rendita.

TRUMP A WALL STREETTRUMP A WALL STREET





Una parte della spiegazione è data dall' avvento di sempre più mercati dove "chi vince prende (quasi) tutto": le superstar del mercato e le loro aziende acquisiscono rendite monopolistiche che è difficile scalfire (). Gli esempi lampanti sono le esternalità di rete, ovvero i vantaggi derivanti dall' utilizzo di una rete usata anche dai concorrenti, e i costi marginali nulli di piattaforme monopolistiche come Facebook, Google, Amazon, Alibaba e Tencent.

trump wall streetTRUMP WALL STREET
Un' altra forza naturale di questo tipo è rappresentata dalle esternalità di rete degli agglomerati, come ha segnalato Paul Collier nel suo The Future of Capitalism. Le aree metropolitane di successo come Londra, New York, la Bay Area in California, generano potenti meccanismi di feedback attirando e premiando persone di talento. Ciò va a svantaggio delle imprese e delle persone che restano nelle città che restano indietro. () Tuttavia, la rendita monopolistica non è solo il prodotto di queste tendenze economiche, naturali seppur preoccupanti. È anche il risultato della politica. Negli anni 70, negli Usa, il giurista Robert Bork sosteneva che il "benessere dei consumatori" dovrebbe essere l' unico obiettivo delle politiche antitrust.

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() L' effetto è stato una certa condiscendenza nei confronti del potere monopolistico, purché mantenesse i prezzi bassi. Ma gli alberi ad alto fusto privano gli alberelli della luce di cui hanno bisogno per crescere, e lo stesso vale per le aziende giganti. () L' evasione fiscale Un aspetto veramente disdicevole del principio della continua ricerca di accrescere le rendite è l' altissima evasione fiscale.

Le grandi imprese (e quindi anche i loro azionisti) traggono beneficio dai beni pubblici (sicurezza, sistemi legali, infrastrutture, forza lavoro istruita e stabilità sociopolitica) forniti dalle più potenti democrazie liberali del mondo, ma sono anche nella posizione perfetta per sfruttare le scappatoie fiscali, specialmente quelle aziende in cui è difficile determinare l' esatta localizzazione della produzione o dell' innovazione.

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Le maggiori sfide della tassazione per le grandi aziende sono rappresentate dalla concorrenza fiscale, l' erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili. La prima è visibile nel calo delle aliquote fiscali, le ultime nel trasferimento della proprietà intellettuale nei paradisi fiscali, nella crescita di debiti deducibili dalle imposte sugli utili maturati nelle giurisdizioni a tassazione più elevata e, infine, nella manipolazione dei prezzi di trasferimento tra un' impresa e l' altra.

salvini orbanSALVINI ORBAN
Uno studio del Fmi del 2015 ha calcolato che l' erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili hanno ridotto le entrate annuali a lungo termine nei Paesi Ocse di circa 450 miliardi di dollari (ossia l' 1% del Pil) e nei Paesi non Ocse di poco più di 200 miliardi di dollari (l' 1,3% del Pil). Si tratta di cifre significative nel contesto di una tassazione che nel 2016, nei Paesi Ocse, è cresciuta in media soltanto del 2,9% del Pil, e solo del 2% negli Usa.

Brad Setser del Council on Foreign Relations mostra che le società statunitensi registrano profitti 7 volte superiori nei piccoli paradisi fiscali (Bermuda, Indie occidentali britanniche, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Singapore e Svizzera) rispetto a quelli ottenuti in 6 grandi economie (Cina, Francia, Germania, India, Italia e Giappone). Questo è ridicolo. ()

manifestazione a milano contro salvini e orban 20MANIFESTAZIONE A MILANO CONTRO SALVINI E ORBAN 
In tutti questi casi, le rendite non vengono semplicemente sfruttate. Vengono create attraverso pressioni per creare scappatoie fiscali distorsive sleali e dirette contro le basilari normative che regolano fusioni, pratiche anti-concorrenziali, comportamenti finanziari scorretti e che tutelano l' ambiente e il mercato del lavoro. Le lobby delle grandi aziende sopraffanno gli interessi dei comuni cittadini. ()

populismoPOPULISMO





Non da ultimo, poiché alcune economie occidentali sono diventate più latinoamericane nella distribuzione dei redditi, anche la loro politica è diventata più latinoamericana. Alcuni dei nuovi populisti occidentali riflettono su cambiamenti radicali, ma necessari, nelle politiche di concorrenza, leggi e fiscalità. Ma altri si affidano alle sirene xenofobe e continuano a promuovere un capitalismo truccato per favorire una piccola élite. Tutte queste attività potrebbero anche finire, intendiamoci, e sarebbe la morte stessa della democrazia liberale.

Populismo webPOPULISMO WEB



I membri della Business Roundtable e i loro pari hanno questioni importanti da porsi.
() Dovranno chiedersi come questa constatazione andrà a influire nel modo in cui sono abituati a fissare le loro retribuzioni e ad avvalersi (anzi, a creare attivamente) delle scappatoie fiscali e normative.

Dovranno, non da ultimo, riconsiderare le loro attività nell' arena pubblica. Cosa stanno facendo per garantire, per esempio, migliori leggi per il governo delle grandi imprese, un sistema fiscale equo ed efficace, una rete di sicurezza per chi viene colpito da forze economiche che trascendono il suo controllo, un ambiente locale e globale più sano e una democrazia capace di rispondere ai desideri dell' ampia maggioranza?
POPULISMO - SALVINI LE PEN . PETRYPOPULISMO - SALVINI LE PEN . PETRY

Abbiamo bisogno di un' economia capitalistica dinamica, che dia a tutti la legittima convinzione di poter partecipare ai benefici. Quello che invece sembriamo avere di fronte adesso è sempre più spesso un capitalismo della rendita instabile, dove la concorrenza è indebolita e la crescita della produttività langue, la disuguaglianza è elevata. Il tutto, non a caso, in un contesto democratico sempre più degradato. () I nostri sistemi economici e politici devono cambiare il loro modo di funzionare, altrimenti soccomberanno. Fonte: qui

LA CINA OSTACOLA GLI STATI UNITI NEL TENTATIVO DI ISOLARE ECONOMICAMENTE L’IRAN

XI PINGING SI E’ IMPEGNATO IN INVESTIMENTI PER 400 MILIARDI DI DOLLARI A TEHERAN 

PER GLI ANALISTI E’ UN SUCCESSO PER I PASDARAN CHE OTTENGONO UN ALLEATO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE E UNA LINEA DI VITA ECONOMICA CON UN MERCATO PETROLIFERO E PETROLCHIMICO SICURO…

trump xi jinpingTRUMP XI JINPING
La Cina ha fatto un passo importante per sconvolgere gli Stati Uniti nei loro sforzi per isolare economicamente l’Iran, impegnandosi Pechino in investimenti per diverse centinaia di miliardi di dollari nella Repubblica islamica, lo afferma un rapporto analitico.
L’analisi pubblicata sul sito web della rivista Forbes ha affermato che i rapporti sulla crescente attività economica della Cina in Iran, che si stima saranno circa 400 miliardi di dollari per i prossimi 25 anni, mostrano che Pechino è determinata a utilizzare le lacune create tra Iran e Stati Uniti per minare ulteriormente il peso globale degli Stati Uniti.
xi jinpingXI JINPING
“Tra le tensioni storiche USA-Iran, Pechino sta raddoppiando la sua partnership strategica con Teheran, ignorando gli sforzi degli Stati Uniti per isolare la Repubblica islamica dai mercati globali”, ha detto Ariel Cohen nella sua analisi.
L’autore ha riferito che gli enormi investimenti della Cina in Iran arrivano in un momento di forti tensioni in Medio Oriente, dove i recenti attacchi alle installazioni petrolifere dell’Arabia Saudita, di cui Washington incolpa l’Iran, hanno dimezzato la produzione di petrolio del regno.
L’Iran e la Cina hanno aggiornato un accordo di 25 anni siglato per la prima volta nel 2016, che prevede investimenti cinesi per 400 miliardi di dollari nella nazione ricca di risorse, riferisce l’economista del petrolio. Ha riferito che la Cina sta usando le divisioni nella regione per i suoi benefici mentre cerca di includere l’Iran nella sua massiccia iniziativa Belt and Road (BRI), un progetto che cerca di facilitare l’accesso della Cina all’Europa attraverso la regione dell’Asia centrale.
ali khameneiALI KHAMENEI
Il rapporto afferma che la crescente cooperazione Iran-Cina andrà a beneficio di entrambe le parti, poiché la Cina trarrebbe vantaggio economico a lungo termine e supererebbe gli Stati Uniti nella stretta rivalità dei due paesi mentre l’Iran rafforzerebbe il suo status economico e politico nella regione.
“Teheran ottiene un ulteriore alleato nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e una linea di vita economica con un mercato petrolifero e petrolchimico sicuro”, ha affermato Cohen. Nota: Il fallimento della politica di pressioni degli USA per isolare l’Iran si rende ogni giorno più evidente ed aumenta il numero di paesi che vogliono cooperare con la Repubblica Islamica dell’Iran, dalla Cina all’India, alla Turchia, all’Iraq, alla Russia e molti altri. Fonte: qui

DUE VEICOLI DA COMBATTIMENTO RUSSI SI SONO SCHIANTATI AL SUOLO DOPO CHE I PARACADUTE CHE AVREBBERO DOVUTO FARLI ATTERRARE DOLCEMENTE NON SI SONO APERTI

I MEZZI, LANCIATI DA UNA AEREO A 5MILA PIEDI, SONO ANDATI DISTRUTTI DURANTE UN’ESERCITAZIONE ALLA QUALE ASSISTEVA ANCHE VLADIMIR PUTIN…

veicolo da combattimento russo si schianta al suolo 8VEICOLO DA COMBATTIMENTO RUSSO SI SCHIANTA AL SUOLO 
Due veicoli da combattimento russi si sono schiantati al suolo dopo che i paracaduti che avrebbero dovuto farli atterrare dolcemente non si sono aperti. L’incidente è avvenuto durante un esercitazione militare alla quale presenziava anche Vladimir Putin.
Un video ha ripreso uno dei due veicoli da combattimento dal peso di sette tonnellate che precipitavano da 5mila piedi dopo essere stato lanciato dal retro di un aereo militare.
veicolo da combattimento russo si schianta al suolo 3VEICOLO DA COMBATTIMENTO RUSSO SI SCHIANTA AL SUOLO 
Funzionari del Ministero della Difesa hanno riferito che nessun militare era all'interno dei veicoli quando si sono schiantati al suolo e nessuno a terra è rimasto ferito.
veicolo da combattimento russo si schianta al suolo 1VEICOLO DA COMBATTIMENTO RUSSO SI SCHIANTA AL SUOLO veicolo da combattimento russo si schianta al suolo 6VEICOLO DA COMBATTIMENTO RUSSO SI SCHIANTA AL SUOLO veicolo da combattimento russo si schianta al suolo 4VEICOLO DA COMBATTIMENTO RUSSO SI SCHIANTA AL SUOLO veicolo da combattimento russo si schianta al suolo 7VEICOLO DA COMBATTIMENTO RUSSO SI SCHIANTA AL SUOLO veicolo da combattimento russo si schianta al suolo 2VEICOLO DA COMBATTIMENTO RUSSO SI SCHIANTA AL SUOLO