9 dicembre forconi: 03/29/18

giovedì 29 marzo 2018

ALZHEIMER – UN GRUPPO DI RICERCATORI ITALIANI HA SCOPERTO COME BLOCCARE LA PERDITA DI MEMORIA

VA INONDATO DI DOPAMINA L’IPOTALAMO 

LA SPERIMENTAZIONE SU PAZIENTI UMANI  

Cristina Marrone per il Corriere della Sera

Per la prima volta in uno studio su pazienti, è stato scoperto da scienziati italiani il ruolo chiave di una piccola regione cerebrale, l’area tegumentale ventrale, nella malattia di Alzheimer. Se questa area (deputata al rilascio di una importante molecola «messaggera» del cervello, la dopamina, in neurotrasmettitore della felicità) funziona poco, ne risente il «centro» della memoria, l’ippocampo, quindi la capacità di apprendere e ricordare.

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Resa nota sul Journal of Alzheimer’s Disease, la scoperta potrebbe rivoluzionare sia la diagnosi precoce, sia le terapie per questa forma di demenza, spostando l’attenzione su farmaci che stimolano il rilascio di dopamina. Autrice dello studio è Annalena Venneri, dello Sheffield Institute for Translational Neuroscience (SITraN) in Gran Bretagna, che spiega: «la nostra scoperta indica che se l’area tegmentale-ventrale (VTA) non produce la corretta quantità di dopamina per l’ippocampo, questo non funziona più in modo efficiente» e la formazione dei ricordi risulta compromessa.

STUDIO SU ESSERI UMANI
VILLAGGIO ALZHEIMERVILLAGGIO ALZHEIMER
Si tratta del primo studio al mondo che dimostra questo collegamento negli esseri umani. Venneri e Matteo De Marco della University of Sheffield hanno eseguito test cognitivi e risonanze magnetiche su 29 pazienti con Alzheimer, 30 soggetti con declino cognitivo lieve e 51 persone sane, trovando una correlazione tra dimensioni e funzioni della VTA con le dimensioni dell’ippocampo e le funzioni cognitive dell’individuo. Più piccola risulta la VTA, minori le dimensioni dell’ippocampo e la capacità del soggetto di apprendere e ricordare. La scoperta arriva a un anno dai risultati di esperimenti di laboratorio condotti presso l’Ircss Santa Lucia e l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Coordinato da Marcello D’Amelio, lo studio (su Nature Communication) evidenziava anche l’effetto del mancato rilascio di dopamina da parte della VTA su un aspetto che accompagna spesso la malattia fin dalle sue prime fasi: la perdita di motivazione della persona.

SCOPERTA IMPORTANTE PER LA DIAGNOSI PRECOCE

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«La nostra scoperta - spiega Venneri - indica che se una piccola area di cellule del cervello, chiamata area tegmentale ventrale, non produce la corretta quantità di dopamina per l’ippocampo, un piccolo organo situato dentro il lobo temporale, questo non funziona più in modo efficiente. L’ippocampo è associato con la formazione di nuovi ricordi, per questo la scoperta è cruciale per la diagnosi precoce dell’Alzheimer. Il risultato mostra un cambiamento che scatta repentinamente e che può innescare l’Alzheimer». «Stiamo somministrando farmaci `agonisti-dopaminergici´ - spiega Giacomo Koch, Direttore del Laboratorio di Neuropsicofisiologia Sperimentale dell’IRCCS capitolino - a pazienti con malattia di Alzheimer per osservare se questi farmaci stimolano la plasticità cerebrale e quindi la conservazione delle facoltà cognitive».

IL NODO DEI FINANZIAMENTI
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«Un altro possibile beneficio di questa scoperta è che potrebbe portare a un’opzione di trattamento differente della malattia, con la possibilità di cambiarne o fermarne il corso molto precocemente, prima che si manifestino i principali sintomi. Adesso - conclude Venneri - vogliamo stabilire quanto precocemente possono essere osservate le alterazioni nell’area tegmentale ventrale e verificare anche se queste alterazioni possono essere contrastate con trattamenti già disponibili». Ma la ricerca fa i conti con il ‘nodo’ dei finanziamenti. «Non è possibile quantificare il tempo necessario - conclude - perché tutto dipende da quanto verrà investito per finanziare la ricerca necessaria a portare a questo risultato».

Fonte: qui

LA NUOVA VITA DI GESSICA ROSTELLATO: DA DEPUTATA A VIGILE URBANO

“TANTO NESSUNO DEI 2 MESTIERI E’ BEN VISTO DALLE PERSONE" 

ERA STATA ELETTA NEL 2013 CON IL M5S, POI ERA PASSATA AL PD: "SAPEVO CHE QUELLA DI ROMA SAREBBE STATA SOLO UNA PARENTESI"

Elvira Scigliano per  www.lastampa.it

La nuova vita di Gessica Rostellato è iniziata con la divisa dei vigili urbani a inizio mese. Da deputata a poliziotta municipale la differenza è tanta. «Sempre un mestiere inviso a molti» scherza la trentacinquenne di Cartura. «Nell’immaginario collettivo nessuno dei due mestieri è ben visto dalle persone».

L’ha mai presa una multa? «Si, da deputata. Ero davvero molto di corsa e ho ceduto a un limite di velocità. Mi sono sentita tanto in colpa. Non sono una spericolata, sono sempre stata molto ligia, tanto da parcheggiare anche a tre chilometri di distanza, piuttosto che non rispettare le regole. Inoltre prendo spesso i mezzi pubblici e mi piace camminare». 

Eletta nei Cinque Stelle, poi il passaggio al Pd  

gessica rostellatoGESSICA ROSTELLATO
La storia politica della Rostellato inizia nel 2013, quando conquistò il posto nella lista Movimento 5 Stelle vincendo le “parlamentarie” on-line. Ma nel 2015 la rottura con i pentastellati la porta (con altri 8 “dissidenti”) ad “Alternativa libera” prima e nel Partito democratico dopo. Infine, alle ultime elezioni, è stata candidata con i dem nel collegio plurinominale di Padova per una “candidatura di servizio”.

«Sapevo che la parentesi romana era finita» racconta, «e francamente ne sono stata anche contenta. Il deputato era un’esperienza a termine, non è mai stata mia intenzione farlo per sempre. Sono contenta di essere tornata a una vita e a un lavoro più normale, almeno per orari definiti e la vicinanza a casa. Ho due bambini piccoli (8 e 6 anni) e la mia lontananza è stata particolarmente pesante per la famiglia: hanno rinunciato alla mamma per tanto tempo. Sono stati molto bravi e hanno capito che lavoravo, ma sono pur sempre piccoli». 
gessica rostellatoGESSICA ROSTELLATO

L’esperienza romana  

Da Roma Rostellato si porta un bel bagaglio di esperienze: «L’impegno, la forza di provare a cambiare le cose. Mi sono occupata di lavoro, agricoltura e pesca e ho dato tutto». E ora c’è la divisa: «Sono stata assegnata a Prato della Valle, zona Santo. Io e un altro collega giovane siamo sotto la supervisione di un collega più anziano. Abbiamo cominciato con i controlli sui parcheggi e siamo stati chiamati per una rimozione su un posto disabili. Cercherò di essere più equilibrata possibile, non voglio essere la cattiva di turno, ma le norme si rispettano».

Della parentesi politica ricorda le difficoltà nel divorzio con il Movimento: «È stato un momento estremamente difficile. Sono stata tra le prime a Padova e in Veneto ad aderire e credere nel Movimento e si è infranto un sogno. Ma ero stanca di protestare e non lavorare». Sul momento attuale azzarda: «M5S e Lega sono compatibili per alcuni aspetti e rappresentano uno il Sud e l’altro il Nord, qualcosa nascerà». 

Fonte: qui
Gessica Rostellato cinque stelleGESSICA ROSTELLATO CINQUE STELLE

MEZZO MILIONE DI GALLONI D'ACQUA ESPLODE NEL CIELO DEL JFK SPACE CENTER IN FLORIDA

IL VIDEO SPETTACOLARE DELLA TORRE DURANTE IL TEST 
 

Mezzo milione di galloni(1 gallone è uguale a  3,785 L) d'acqua sono stati fatti esplodere nel cielo del JFK Space Center della NASA in Florida: il video spettacolare mostra la bomba d'acqua raggiungere i trenta metri d’altezza durante un test effettuato a dicembre. 

test nasa 6TEST NASA 
test nasa 9TEST NASA 
Si è trattato di una prova finalizzata a rendere maggiormente sicura la prossima spedizione nello spazio. Quando decollano, infatti, i razzi possono produrre una spinta da 8,4 milioni di libbre che si “trasformano” in calore e rumore. Al fine di proteggere lo Space Launch System (SLS), così come la navicella Orion, il Launcher mobile e il trampolino di lancio dall'estremo calore, sarà spruzzata dell’acqua sulla piattaforma di lancio durante l'accensione e il decollo.
test nasa 7TEST NASA test nasa 5TEST NASA  

VENEZUELA - SCONTRI IN UNA STAZIONE DI POLIZIA: I DETENUTI, NEL TENTATIVO DI LIBERARSI, DANNO FUOCO AI MATERASSI. IL BILANCIO È DI 68 MORTI.

I PARENTI DEI CARCERATI: “NON SAPPIAMO SE I NOSTRI FIGLI SONO ANCORA VIVI” 

I SOCCORRITORI HANNO DOVUTO SFONDARE UN MURO PER LIBERARE ALCUNI PRIGIONIERI ALL'INTERNO

DAGONEWS

venezuelaVENEZUELA
È di almeno 68 persone il bilancio delle vittime di un incendio scoppiato in seguito a una sommossa in una stazione di polizia della città venezuelana di Valencia, terzo centro del Paese e capitale dello stato di Carabobo. Secondo quanto riferito, le fiamme sono divampate dopo che i detenuti hanno dato fuoco ai materassi nel tentativo di liberarsi . Il procuratore generale venezuelano Tarek William Saab ha scritto sul suo account Twitter che le 68 persone morte erano quasi tutti detenuti: tra le vittime anche due donne che stavano pernottando alla stazione.

venezuela 1VENEZUELA 
Decine di persone si sono scontrate con agenti in tenuta antisommossa fuori dalla stazione, dopo aver accusato le forze dell’ordine di tenere i detenuti in condizioni squallide e disumane: la polizia è stata costretta a usare gas lacrimogeni per disperdere la folla, mentre i parenti delle vittime chiedevano notizie sui sopravvissuti e sui morti. «Non so se mio figlio è vivo o morto – urlava in strada Aida Parra, raccontando che  l'ultima volta lo aveva visto un giorno prima, quando era andata a portargli del cibo - Non mi dicono niente».

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Window to Freedom, un’organizzazione senza scopo di lucro che monitora le condizioni delle prigioni del Venezuela, ha reso noto che, secondo alcune fonti non confermate, la rivolta è iniziata quando un detenuto armato ha sparato a un ufficiale a una gamba. Poco dopo è scoppiato un incendio, che si è diffuso rapidamente. Secondo le prime informazioni, i soccorritori hanno dovuto sfondare un muro per liberare alcuni prigionieri all'interno.

Carlos Nieto Palma, direttore di Window to Freedom, ha detto che i funzionari dovrebbero essere ritenuti responsabili per non aver saputo gestire la rivolta. «Il sopraffollamento è un problema grave e allarmante - ha detto Nieto Palma. - Quello che è successo oggi a Carabobo è il simbolo di tutto questo». Scontri tra prigionieri e guardie  sono frequenti in Venezuela. I detenuti sono spesso in grado di procurarsi armi e droghe con l'aiuto di guardie corrotte.

Fonte: qui

IL TITOLO TESLA AFFONDA ED ‘ELON MUSK RISCHIA LA BANCAROTTA’, SCOMMETTE UN HEDGE FUND

L’AZIENDA CHE AVEVA UMILIATO FORD HA PERSO IL 25% IN BORSA, È SOMMERSA DAI DEBITI E ORA È SOTTO INDAGINE FEDERALE PER L’INCIDENTE DI VENERDÌ SCORSO

BORSA: FACEBOOK RECUPERA +0,5%. PESANTE TESLA -6%
IL BOND TESLA SCHIZZA E L AZIONE CROLLAIL BOND TESLA SCHIZZA E L AZIONE CROLLA
 (ANSA) - Facebook segna un lieve recupero dello 0,5% alla Borsa di New York dopo il crollo dei giorni scorsi per lo scandalo sulla raccolta dei dati di milioni di utenti che ha travolto tutto il settore dei tecnologici. In calo Netflix (-4,4%) e Apple (-1,78%). Pesante Tesla (-6,6%) che continua a soffrire i dubbi sulle cause dell'incidente automobilistico di venerdì scorso in California.



“TESLA HA I GIORNI CONTATI, IN BANCAROTTA TRA POCHI MESI”
Mariangela Tessa per http://www.wallstreetitalia.com/

A meno che il ceo Elon Musk “tiri fuori il coniglio dal cappello” in una mossa da mago, Tesla finirà in bancarotta nel giro di quattro mesi. Ne è convinto John Thompson dell’hedge fund Vilas Capital Management, la cui posizione ribassista su Tesla è la più grande del fondo speculativo.

“Le aziende a un certo punto devono generare utili, cosa che non ho mai visto in questo caso”, ha detto Thomson al sito americano di finanza MarketWatch.

Secondo Thompson, il bilancio di Tesla è invece tra i peggiori che abbia mai visto.

TESLA INCIDENTETESLA INCIDENTE
“Tesla vale in termini di capitalizzazione di mercato il doppio di Ford, che lo scorso anno ha prodotto 6 milioni di auto e ha incamerato profitti per 7,6 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, Tesla ha prodotto 100.000 macchine e presenta perdite per  $ 2 miliardi “, ha detto Thompson, aggiungendo inoltre che “il colosso di Detroit ha 12 miliardi di dollari in contanti mentre Tesla probabilmente finirà i soldi nei prossimi 3 mesi. Non ho mai visto nulla di così assurdo nella mia carriera “.

Il 3 aprile del 2017, quando il titolo Tesla raggiunse un record a 300 dollari poi ulteriormente superato, Musk scrisse un tweet dicendo: “Tempo brutto in Shortville…”, riferimento a tutti gli short seller che in quel momento stavano subendo perdite. Da allora il titolo ha continuato a crescere fino a raggiunger il massimo di 389 dollari.

Visto che il titolo è tornato sui livelli di allora, Thomson è ottimista che la sua scommessa stia per dare i frutti sperati. Ieri, intanto, complice le nuove dichiarazioni dell’hedge fund, Tesla è arrivata a perdere fino al 5% a 290 dollari per azione.


3. TROPPI DEBITI PER TESLA
Flavio Pompetti per il Messaggero
ELON MUSK PIANGEELON MUSK PIANGE

Non ce la fa più Elon Musk, l'inventore dell'auto elettrica made in Usa e di tanti altri avveniristici progetti, a cavalcare il sogno che l'ha fatto volare per gli ultimi quindici anni. La Borsa di Wall Street negli ultimi giorni sta punendo il titolo della sua Tesla con un deprezzamento progressivo delle azioni. Ieri ha perso un altro 8,2%, che aggiunto agli slittamenti registrati nell'ultimo mese sommano un crollo del 20 per cento circa. Una caduta verticale che segnala una crisi forse irreversibile.

I DETTAGLI
L'elemento che per tanti anni aveva sospinto il volo della sua azienda, la fiducia cieca degli investitori, sta venendo a mancare e senza l'entusiasmo che ha drogato le valutazioni del titolo, resta l'amara realizzazione delle tante pecche che hanno affossato la corsa del roadster, l'auto elettrica, per milionari.
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Il sudafricano naturalizzato negli Usa Elon Musk aveva sbalordito il mondo quando nel 2013 aveva trasformato i favolosi profitti realizzati con la vendita del sistema di riscossione online PayPal nella produzione di una vettura sportiva da 100.000 dollari. Quando ancora le grandi di Detroit tergiversavano sul fronte dell'alimentazione alternativa, Musk aveva mostrato con la sua Tesla una vettura di manifattura superiore, perfetta nei dettagli e nella meccanica.

I primi fortunati possessori pontificavano sul loro meraviglioso oggetto, e le stesse case automobilistiche che avevano deriso il giovane costruttore iniziarono a puntare i propri soldi sul titolo dell'azienda. 

L'AVVITAMENTO
Nel 2005, in un anno di scarse fortune finanziarie, una delle poche voci di bilancio in attivo per la Daimler era l'investimento in azioni della Tesla. L'avventura è continuata con l'arrivo di due altri modelli: un rifacimento della vettura base, e un crossover, sempre con tiratura limitata e a prezzo molto elevato.

TESLA MUSKTESLA MUSK
A chi lo criticava perché continuava a perdere soldi nonostante il successo delle sue vetture, Musk replicava che il momento della resa dei conti sarebbe arrivato con la produzione della Model 3, il salto dell'azienda verso l'assemblaggio di una vettura dal prezzo accessibile, costruita in grande scala. 

I PROGETTI
La promessa era sostenuta da un altro enorme progetto: la costruzione di una fabbrica di batterie nel deserto del Nevada, in grado di fornire le 25-30.000 Model 3 che la Tesla si preparava a produrre. Ed è su questi due cardini che le fortune della società hanno iniziato a divergere dal sogno.

Nel passaggio dalla piccola alla grande scala, Musk ha mostrato di non sapere amministrare la complessità della nuova sfida. Il debutto della Model 3 l'anno scorso è stato segnato da una serie di ritardi e di intoppi sulla linea che hanno lasciato a bocca asciutta i 500.000 clienti che avevano versato 1.000 dollari per prenotarne una. La fabbrica di batterie ha avuto una serie infinita di problemi nelle linee automatiche, al punto che nelle ultime settimane gli operai erano tornati a finire l'assemblaggio a mano. La scadenza del 3 aprile con i risultati della trimestrale finanziaria si avvicina, e la Borsa di Wall Street ora tira le redini. 
ELON MUSKELON MUSK

LE SPIEGAZIONI
Musk difficilmente riuscirà a spiegare come un azienda che vale sulla carta il doppio della Ford abbia prodotto l'anno scorso 100.000 vetture con 2 miliardi di dollari di perdite, mentre la casa di Dearborn ha registrato un profitto di 7,6 miliardi su 6 milioni di vetture vendute. La caduta del titolo Tesla è aggravata da quella degli indici principali di Wall Street, dove la volatilità resta altissima. Dopo l'effimera ripresa con il turbo di venerdì scorso, gli indici sono tornati a scendere ieri con la perdita di 344 punti del Dow Jones (-1,4%) e di 211 del Nasdaq (-2,9%). 

LA POLITICA
Il timore principale resta quello che la schermaglia in atto nella guerra commerciale tra gli Usa e la Cina possa salire di tono e trasformarsi in una guerra a tutto campo. I dati finanziari delle maggiori aziende sono tutti in arrivo e le difficoltà di Facebook negli ultimi giorni (anche ieri il titolo ha perso il 4,9%) fanno sospettare che l'era della massima libertà per le aziende di Silicon Valley stia volgendo al tramonto. Lo prova il crollo di Twitter che ieri ha perso il 12,3%. 

Le prossime settimane chiariranno se si tratta di turbolenze temporanee o di problemi di lunga durata. E gli analisti cominciano a temere il peggio. Fonte: qui

CONDANNATO A NOVE ANNI E SEI MESI CARMELO CIPRIANO, IL MAESTRO DI KARATE DI BRESCIA ARRESTATO PER AVER AVUTO RAPPORTI SESSUALI CON LE ALLIEVE MINORENNI DELLA SUA PALESTRA

L’UOMO HA AMMESSO IL SESSO CON LE RAGAZZINE MA HA SOSTENUTO CHE AVVENISSE ALL’INTERNO DI RELAZIONI SENTIMENTALI

SESSO IN PALESTRA CON LE ALLIEVE MINORENNI, MAESTRO DI KARATE CONDANNATO A 9 ANNI E MEZZO

Al termine del processo celebrato a Brescia con il rito abbreviato, è stato condannato a nove anni e sei mesi Carmelo Cipriano, il maestro di karate bresciano arrestato nei mesi scorsi per aver vuto rapporti sessuali con le allieve della sua palestra che all'epoca dei fatti erano minorenni. Cipriano, presente in aula, ha ammesso i rapporti sessuali ma ha spiegato che avvenivano all'interno di relazioni. Il pm Ambrogio Cassiani aveva chiesto una condanna a 10 anni.

ABUSI SU MINORI: PM BRESCIA, 10 ANNI PER MAESTRO KARATE
IL MAESTRO DI KARATE CARMELO CIPRIANOIL MAESTRO DI KARATE CARMELO CIPRIANO
(ANSA) - Il pm di Brescia Ambrogio Cassiani ha chiesto la condanna a 10 anni per Carmelo Cipriano, quarantaduenne maestro di karate arrestato nel Bresciano nei mesi scorsi per aver avuto rapporti sessuali con le sue allieve della palestra di cui era proprietario e che all'epoca dei fatti erano minorenni. La sentenza al termine del processo con rito abbreviato è attesa per oggi. Cipriano, presente in aula, ha ammesso i rapporti sessuali ma ha spiegato che avvenivano all'interno di relazioni. Fonte: qui

ARRESTATO IN MESSICO IL SANTORE AMERICANO KEITH RANIERE ACCUSATO DI AVER TRASFORMATO IN SCHIAVE SESSUALI CENTINAIA DI DONNE

NEL 1998 HA FONDATO “EXECUTIVE SUCCESS PROGRAM” PER REALIZZARE IL POTENZIALE UMANO DEI PARTECIPANTI CHE PAGAVANO FINO A 5 MILA DOLLARI PER…


KEITH RANIEREKEITH RANIERE
La cronache giornalistiche americane sono piene di storie che raccontano di santoni e guru che, giocando sulla fragilità dell'animo umano, fanno le loro fortune. Ma anche, come nel caso di Keith Reniere, le loro sfortune. Il signore in questione è stato arrestato domenica in Messico ed estradato, con una procedura-lampo, negli Stati Uniti, dove l'attende un processo con l'accusa di avere ridotto a schiave sessuali le sue seguaci che, per essere segnate come sue creature, venivano marchiate a fuoco.

KEITH RANIEREKEITH RANIERE
Raniere, che ha 57 anni, nel 1998 ha fondato l'Executive Success Program (ESP), che ha organizzato una serie di workshop il cui obiettivo ufficiale era "realizzare il potenziale umano" dei partecipanti. Nel 2003, ha creato una seconda società  - Nxivm - che ha gestito ESP, secondo quanto afferma la denuncia presentata contro di lui dalla pubblica accusa davanti ad un tribunale federale di New York.

KEITH RANIEREKEITH RANIERE

Secondo questo documento, i partecipanti alle sessioni di formazione erano disposti a pagare fino a 5.000 dollari per cinque giorni di workshop e si sono trovati, il più delle volte, indebitati fino al punto di dover lavorare per Nxivm per pagare le loro quote. Con sede ad Albany, capitale dello Stato di New York, l'organizzazione ha aperto centri in diverse città degli Stati Uniti, Canada, Messico e America Centrale.

Raniere è sospettato, fin dall'inizio dell'attività di ESP, di aver mantenuto una cerchia di 15-20 donne sotto la sua influenza, con le quali ha fatto sesso. Nel 2015, avrebbe creato un'organizzazione a piramide parallela, chiamata "DOS", che includeva "schiavi" e "maestri", tutte donne. Tra le missioni delle schiave c'era l'obbligo di fare sesso con Keith Raniere quando veniva loro chiesto.

KEITH RANIEREKEITH RANIERE
Prima di essere accettate, le donne dovevano fornire una "garanzia" - vale a dire elementi compromettenti per se stessi, come foto, lettere e documenti - che l'organizzazione si riservava di rendere pubblica se avessero deciso di lasciare il DOS. Hanno inoltre dovuto sottoporsi ad una cerimonia di iniziazione che consisteva nell'incisione, sulla loro persona, delle iniziali del guru, con uno strumento usato per cauterizzare le ferite.

KEITH RANIEREKEITH RANIERE
Questa fase era filmata e ciascuna neofita era trattenuta da altre donne mentre veniva marchiata a fuoco. Dopo la defezione di diversi membri della setta e la pubblicazione di un lungo articolo sul New York Times in ottobre, il guru è fuggito in Messico, dove è stato arrestato domenica, in una lussuosa villa nella località di Puerto Vallarta. È perseguito per traffico sessuale, cospirazione criminale e minacce. Se condannato, Keith Raniere rischia da un minimo di 15 anni di carcere fino all'ergastolo. Secondo l'articolo del New York Times, dal 1998 circa 16.000 persone sono state ''formate'' da ESP o Nxivm.

Fonte: qui

DOPO L' ARRESTO PER VIOLENZA SESSUALE SU ALCUNE BAMBINE, SI CERCA DI FAR LUCE SULLE RELAZIONI DEL MAESTRO D' INGLESE DELL’ ASILO ROMANO DI BANKITALIA

‘QUEL MAESTRO CHIEDEVA COSE STRANE A MIA FIGLIA…’
L' UOMO, DI ORIGINE TANZANIANA, HA SOLO 25 ANNI E TITOLI PROFESSIONALI NON ADEGUATI AL PRESTIGIO DELL' ISTITUTO

Francesco Bonazzi per la Verità
asilo bankitaliaASILO BANKITALIA


Un ragazzo sbucato come dal nulla, con un curriculum a dir poco lacunoso, niente laurea e un certificato da 120 ore con cui insegnava inglese ai figli del prestigioso asilo romano di Bankitalia.

Come abbia fatto Jonathan Trupiano, il venticinquenne del cui arresto per violenza sessuale su alcune bambine ha scritto ieri La Verità, ad arrivare in una struttura come la Casa dei Bambini Montessori del Mandrione, al momento è davvero un mistero. Ed è quello che stanno cercando di capire polizia e carabinieri, visto che le immagini delle telecamere nascoste, purtroppo, sembrano più che sufficienti per sostenere l' accusa in processo. 

abusi minori asilo bankitaliaABUSI MINORI ASILO BANKITALIA
L' arresto infatti è di martedì scorso e la custodia cautelare del giovane è stata confermata venerdì dal gip Clementina Forleo, che ha negato gli arresti domiciliari proprio per la gravità dei filmati, che riguardano una bambina.

Ma purtroppo tutto è partito grazie ad almeno due diverse famiglie, con le mamme che sono andate alla polizia a fare denuncia. La faccenda è stata tenuta nascosta, inizialmente, perché era necessario piazzare le microcamere nell'«atelier di inglese», come la brochure dell' istituto chiama i locali che erano affidati a quel giovane «maestro» di passaporto italiano, ma originario della Tanzania, di carnagione olivastra e dal bel sorriso. Sono bastati pochi giorni per incastrarlo e martedì scorso è stato arrestato dalla polizia di Stato con la massima discrezione, tanto che la stragrande maggioranza dei genitori (gli allievi dell' asilo sono circa 150) non ha saputo nulla per giorni.
carabinieriCARABINIERI

Probabile che il riserbo sia stato mantenuto dagli inquirenti anche per ultimare con tranquillità il «censimento» delle possibile vittime di Jonathan Trupiano, ma in casi simili, di solito, si ha meno «riguardo». La notizia delle manette e il nome della scuola escono sempre. Le cautele dovute al rispetto dei minori riguardano l' omissione dei particolari morbosi e, ovviamente, le generalità. Ma qui, per una volta, le cautele sembrano dirette non solo al buon nome della Banca d' Italia, ma all' arrestato. E forse, se avesse ottenuto i domiciliari, non si sarebbe saputo mai nulla.

Adesso, della vicenda si stanno occupando anche i carabinieri (che tra l' altro hanno competenza sulle sedi della Banca d' Italia) e, come detto, gli inquirenti stanno cercando di capire come ha fatto quel ragazzo a entrare nell' asilo che dal 1971 si prende cura dei figli dei dipendenti di Via Nazionale. Trupiano risulta infatti in possesso solo di un certificato d' insegnamento dell' inglese Tefl international, conseguito nel giugno 2012, ovvero a 19 anni, dopo un corso di quattro settimane da 120 ore e con votazione «B» (i livelli sono «A, «B» e «C»). Il corso lo ha sostenuto al quartiere Prati, ma la società che ha emesso il certificato ha sede in Thailandia, a Phuket. All' asilo di Bankitalia, Jonathan ha cominciato a lavorare nel 2015, ma intanto aveva aperto un sito internet attraverso il quale offriva corsi di inglese per bambini da 3 a 15 anni, spiegando di essere particolarmente versato nell' insegnamento «attraverso il divertimento» (come sotto forma di gioco pare perpetrasse gli abusi). Tutto da verificare, al momento, il flusso della sua piccola clientela e se almeno con essa si sia comportato correttamente.
ABUSI BAMBINIABUSI BAMBINI




QUEL MAESTRO DICEVA COSE STRANE

Rory cappelli per la Repubblica – Roma

Nella materna di Bankitalia. Le mamme: " Così abbiamo denunciato le molestie, poi i carabinieri hanno messo le telecamere" Hanno l' aria stravolta le mamme e i papà che arrivano per riprendere i loro figli alla scuola dell' infanzia Montessori di largo Trabia, al Tuscolano, una struttura molto bella, circondata dal verde, messa a disposizione dei suoi dipendenti dalla Banca d' Italia. Il 20 marzo il maestro che dall' ottobre del 2017 insegnava inglese ai loro bambini, Jonathan T., 25 anni, è stato arrestato per « atti sessuali con minore » .

Alcuni, nonostante fossero coinvolti i figli, non ne sapevano niente e di niente si erano accorti. L' hanno appreso ieri mattina, a una riunione convocata in un centro sportivo con un WhatsApp che invitava « i genitori dei partecipanti al corso di inglese a una riunione urgente con l' arma dei carabinieri». «Sono scioccata che altro posso dire?» sussurra una mamma, capelli castani, occhiali, aria distrutta, in auto davanti alla scuola. «La mia bambina era diventata strana, mi sono confrontata con altri genitori ma non sapevamo cosa pensare: poi ci sono stati dei dettagli, dei racconti che ci hanno gelato. E abbiamo denunciato».

abusi minoriABUSI MINORI
Un' altra signora entra nel bar della piazza in lacrime e racconta che sì, «le indagini sono partite da alcuni di noi e dai racconti dei nostri figli sulle attenzioni di questo insegnante, che chiedeva loro, per esempio, di mettergli le mani in tasca. E altre cose che neanche riesco a riferire » . A metà marzo sono state piazzate telecamere nella struttura. E in un solo giorno Jonathan T. avrebbe abusato di 14 bambini, tutti scelti tra i più piccoli. « Sono state attive un solo giorno » dice un padre. « Poi i carabinieri l' hanno portato via. Ma nei 5 mesi precedenti all' installazione delle telecamere che cosa ha fatto? E a chi?». L' insegnante avrebbe preso nel 2012 il suo certificato per insegnare l' inglese - 120 ore in 4 settimane in cui avrebbe imparato a pianificare le lezioni, gestire una classe, creare materiale, inventare giochi - per mille euro, in una scuola che ha sede a Pukhet, in Thailandia, e succursali un po' ovunque, anche a Roma.

Una scuola che garantisce un impiego sicuro perché l' Italia, e in particolare Roma, «ha un fiorente mercato del lavoro per insegnanti di inglese». Oggi ci sarà una riunione tra i dipendenti e Banca d' Italia che però già ieri, in un comunicato, specificava che l' Opera Nazionale Montessori, «in base al contratto di appalto, assume tutte le responsabilità inerenti alla gestione delle strutture e del personale addetto » . Invitando « a sospendere dall' insegnamento la persona in questione e a impedirne l' accesso nei locali della scuola».

Fonte: qui