9 dicembre forconi: 06/27/16

lunedì 27 giugno 2016

La Scozia insiste: Pronti a bloccare la Brexit

2980684La premier scozzese Nicola Sturgeon: sarebbe giusto concedere al Parlamento di Edimburgo il diritto di esprimere il suo consenso alla Brexit.

"Il Parlamento deve decidere sulla base di quel che è giusto per la Scozia".

E' andata a ripeterlo in cinque diverse trasmissioni televisive Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese, che ieri è tornata, con nuovi elementi, a criticare l'esito del referendum sulla Brexit ed a minacciare il Regno Unito sulla possibilità che Edimburgo non ratifichi l'esito del referendum.

Secondo quanto sancito dall'articolo 29 dello Scotland Act infatti, "in caso di qualunque atto volto ad abolire l'applicazione dei regolamenti europei in questo Paese, sarà necessario il consenso del Parlamento scozzese".

Così recita il passo della legge con cui nel 1998 il Parlamento di Westminster approvava la devoluzione di Edimburgo. E su questo elemento proverà a fare pressione la Sturgeon, che ha annunciato inoltre la volontà di sedere al tavolo con le istituzioni europee, per discutere le opzioni a disposizione e tutelare il posto della Scozia nell'Unione europea. 

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Elezioni Spagna 26 giugno 2016, i risultati: vince Rajoy, Podemos dietro al Psoe

Leader of the Popular Party (PP) and Spain's caretaker Prime Minister Mariano Rajoy blows kisses to his supporters at the PP headquarters during Spain's general election in Madrid on June 26, 2016.
Spain's repeat polls ended on June 26 with the incumbent conservatives appearing to have scored a small win tailed closely by a far-left coalition led by Podemos, exit polls said, against a backdrop of record/low abstention. / AFP / JOSE JORDAN (Photo credit should read JOSE JORDAN/AFP/Getty Images)
27 giugno 2016 - I risultati definitivi delle elezioni 2016 in Spagna vedono una situazione simile al voto di dicembre.
Vince (senza maggioranza assoluta) il Partido Popular di Mariano Rajoy, premier uscente, che ottiene alla Camera 137 seggi contro i 123 di dicembre. Seconda forza il PSOE: i socialisti di Pedro Sanchez ottengono 85 deputati, 5 in meno rispetto a sei mesi fa. Unidos Podemos, che secondo gli exit poll era in forte crescita, si ferma a 72 seggi, solo 2 in più rispetto a dicembre. Il centro di Ciudadanos ha il calo più marcato: da 40 a 32 deputati.
Festeggia Mariano Rajoy che dal balcone della sede del PP a Madrid si dice pronto a governare, forte del 33% totale dei voti. Per farlo bisognerà però riuscire a trovare un accordo con le altre forze politiche. La sola ipotetica alleanza PP-Ciudadanos non basterebbe infatti per permettere l'investitura di Rajoy: ci sarà bisogno almeno dell'astensione dei socialisti.
Per Pablo Iglesias si tratta di uno stop inaspettato: l'accordo con Izquierda Unida non ha portato allo sperato sorpasso ai danni del Psoe. "Prima o poi vinceremo", ha detto Iglesias in un discorso in piazza nel quale non ha nascosto la negatività del risultato di Unidos Podemos.
Il Partito socialista deve prendere atto della perdita di altri 5 seggi, con nuovo minimo storico, ma è quasi una buona notizia: Pedro Sanchez appariva molto indebolito ma i risultati di ieri confermano che rimane il Psoe il principale partito della sinistra (seppur con un piccolo margine, dell'1,5%).
Brutto colpo per Ciudadanos: i centristi guidati da Albert Rivera pagano la scelta degli elettori di centrodestra di puntare al "voto utile" richiesto da Rajoy negli scorsi giorni e perdono 8 posti alla Camera.
L'affluenza è stata del 69,84%, contro il 69,67% del 2015.
Cosa succede adesso? Né il blocco di centrodestra (PP e Ciudadanos), né quello di centrosinista (Psoe e Podemos) hanno i numeri per governare. I popolari, forti della vittoria e soprattutto dei 14 seggi in più rispetto a dicembre, proveranno a formare il governo. Sembra abbastanza facile trovare un accordo con Ciudadanos, ben più difficili saranno le trattative con il Psoe per quello che potrebbe essere il primo governo di grande coalizione nella storia spagnola.
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