venerdì 26 luglio 2019
L’ALLARME DEI SERVIZI PER LA MARCIA DEI NO TAV DI DOMANI: L’AISI SI MOBILITA E IL VIMINALE SCHIERA 500 AGENTI
LE MINACCE DELLO STORICO LEADER ALBERTO PERINO: "SE VOGLIONO FARE DEI MARTIRI IN VALLE SI SI RICORDINO CHE I MARTIRI POSSONO ESSERE PERICOLOSI"
LA RABBIA CONTRO DI MAIO E CONTE
Fabrizio Boschi per “il Giornale”
Uno ad uno i pilastri che hanno sempre tenuto insieme i Cinquestelle si stanno sbriciolando. Prima la «trovata» del mandato zero lanciato da Luigi Di Maio. Poi Giuseppe Conte che da anti-Tav si sveglia pro-Tav, trasformando la Val di Susa in una polveriera.
La rabbia dei militanti No Tav contro i grillini ha superato i livelli di guardia, in attesa della manifestazione contro la Torino-Lione prevista per domani e che deve concludere il tradizionale campeggio estivo No Tav «Alta felicità» a Venaus.
Che il clima in Val di Susa si stia surriscaldando, lo dimostra la sfilza di dichiarazioni di sindaci ed esponenti del movimento No Tav: «Fino a poco tempo fa Conte era contrario, come mai ha cambiato idea? Non fare la Tav costerebbe più che farla? È solo una scusa per mantenere in piedi il governo e le poltrone degli eletti». Nicoletta Dosio, pasionaria No Tav fa una previsione: «Sicuramente quei posti di governo addormentano le coscienze. I 5 stelle spariranno dalla scena politica. Come avvenuto a Rifondazione».
«Qui in Val di Susa si respira, nella migliore delle ipotesi, aria di delusione. Questi stanno scherzando col fuoco. Io ho paura della violenza, ma questa è istigazione alla violenza», rincara l' ex sindaco di Venaus Nilo Durbiano. Il premier Conte «dimostra di non conoscere la determinazione dei No Tav», si legge nei vari post sui social di area No Tav. «Non sa quanto costerebbe, non lo sa nessuno, ma sa perfettamente che il debito pubblico aumenterebbe». E ancora «sa che non serve a nulla». «Conosce perfettamente il rapporto costi/benefici» prosegue il messaggio, «ha ben chiaro che perderà tanti voti e rispetto politico», conclude il post.
Passa alle minacce Alberto Perino, storico leader No Tav: «Se vogliono fare dei martiri in Valle si ricordino che i martiri possono essere molto pericolosi». E gli organizzatori rincarano: «Salvini è preoccupato? Ne siamo felici».
E infatti i controlli in Val di Susa sono già partiti. Il Viminale ha schierato 500 uomini delle forze dell' ordine. È sceso in campo un intero sistema internazionale per contrastare eventuali atti di violenza o tentativi di sabotare il cantiere di Chiomonte. «Abbiamo attivato canali informativi esteri per acquisire elementi utili a prevenire i disordini», ha riferito Mario Parente, il direttore dell' Agenzia informazioni per la sicurezza interna (Aisi). Digos, antiterrorismo e 007 hanno cerchiato di rosso tutta la Valle, puntando il cannocchiale sugli anarchici che sguazzano da sempre a fianco dei No Tav. Una «convergenza di interessi», dicono gli investigatori.
Nelle stazioni ferroviarie sono iniziati i controlli degli agenti che identificano chi scende dai treni in arrivo da Torino. Deborah Montalbano, consigliera comunale di Torino, esponente di Dema, passata dai 5stelle al partito di De Magistris, critica la scelta: «Il governo del cambiamento è peggio del Pd. Viva la libertà di movimento». Replica il ministro dell' Interno, Matteo Salvini: «Ognuno può esprimere liberamente il proprio pensiero ma nessuna violenza sarà tollerata, né resterà impunita».
Dal prefetto di Torino Claudio Palomba arriva il caloroso consiglio al M5s di Torino di non salire in Valle per la festa in quanto l' ala più dura dei No Tav parla di una manifestazione in cui sarà dimostrata «la nostra vitalità» preannunciando problemi di ordine pubblico. Un consiglio che (quasi) tutti i consiglieri torinesi hanno deciso di accogliere. La capogruppo Valentina Sganga: «Vorrei evitare di essere usata come parafulmine». La compagna di battaglie, Maura Paoli, invita a nascondersi: «Presentarsi dopo tutto quello che è successo sarebbe proprio da sfacciati». La tensione cresce. Per adesso nelle parole, domani si vedrà.
Fonte: qui
NUOVI GUAI PER ARMANDO SIRI
"L'ESPRESSO" RIVELA L'APERTURA DI UN’INCHIESTA A SAN MARINO PER DUE “PRESTITI DI FAVORE A ELEVATO RISCHIO”, CONCESSI DA UNA BANCA DELLA REPUBBLICA DEL TITANO, CARATTERIZZATI DA UNA DOPPIA SERIE DI “VIOLAZIONI SISTEMATICHE» DELLE REGOLE CREDITIZIE
SI TRATTA DI 750 MILA EURO INCASSATI DA SIRI E ALTRI 600 MILA PER UN IMPRENDITORE A LUI COLLEGATO…
Lirio Abbate e Paolo Biondani per http://espresso.repubblica.it
Il caso Siri raddoppia. Come raccontiamo sul giornale in edicola da domenica 28 e già online su Espresso+ , dopo le inchieste aperte in Italia dalle procure di Milano, Palermo e Roma, anche le autorità di San Marino indagano sugli affari proibiti del senatore, ex sottosegretario e consigliere economico della Lega.
La nuova istruttoria riguarda due «prestiti di favore a elevato rischio» concessi da una banca dell'ex paradiso fiscale e caratterizzati da una doppia serie di «violazioni sistematiche» delle regole creditizie: 750 mila euro incassati dal senatore Armando Siri tra ottobre e gennaio scorsi, quando era ancora vice-ministro delle Infrastrutture, e altri 600 mila ottenuti appena tre mesi fa da un imprenditore a lui collegato.
Entrambi i finanziamenti bancari sono stati giudicati «contrari ai principi di sana e prudente gestione del credito» dagli ispettori della Banca Centrale di San Marino e dell'Agenzia anti-riciclaggio (Aif), che dopo sette mesi di verifiche e interrogatori riservati hanno deciso di denunciare tutto alla magistratura. E di trasmettere gli atti anche alla procura di Milano.
Ecco i documenti inediti dell'indagine ispettiva della Banca Centrale di San Marino sui prestiti senza garanzie al senatore della Lega. In ottobre 750 mila euro all’allora sottosegretario. E tre mesi fa altri 600 mila a una ditta presentata dal suo portaborse. Tra incontri segreti, atti cancellati, carte tenute nascoste. Ora trasmesse alla procura di Milano
L'Espresso, nel numero in edicola da domenica 28 luglio, pubblica in esclusiva i documenti dell'indagine ispettiva. Dagli atti risulta che il prestito non aveva motivazioni finanziarie: è stato deciso dalla banca per avere «scambi e relazioni con il senatore, considerata l'importante posizione di sottosegretario», in grado di condizionare il governo italiano.
Le anomalie più gravi della pratica di Siri riguardano documenti decisivi che risultano «alterati», «cancellati», «omessi» o «tenuti nascosti»: atti ricostruiti dagli inquirenti dopo uno scontro con la banca per sbloccare il sistema informatico. Ora anche queste carte sono state trasmesse ai pm italiani.
L'indagine della Procura di Milano sugli affari di Siri a San Marino era nata all'inizio di quest'anno dalla segnalazione anti-riciclaggio di un notaio milanese, rivelata da Report, che riguardava i 585 mila euro utilizzati dal senatore per acquistare una palazzina alla periferia di Milano, intestata però a sua figlia. Il secondo prestito di 600 mila euro che risulta «correlato a Siri» è finora del tutto inedito.
L'ex sottosegretario è sempre stato difeso pubblicamente dal leader della Lega, Matteo Salvini, ma ha dovuto lasciare la poltrona di governo perché coinvolto in un'altra inchiesta, con l'accusa di corruzione: la «revoca» dalla carica è stata decisa in aprile dal premier Giuseppe Conte su pressione dei Cinquestelle.
Quell'indagine, trasferita da Palermo a Roma, riguarda una presunta tangente di 30 mila euro promessa da un avvocato siciliano all'allora sottosegretario della Lega, in cambio di un emendamento diretto a favorire un imprenditore trapanese arrestato per mafia, il “re dell'eolico” Vito Nicastri , accusato di aver finanziato la latitanza del boss stragista Matteo Messina Denaro.
Nel 2018, quando è stato candidato al Senato dalla Lega di Salvini come esperto di economia e teorico della “flat tax totale”, Armando Siri aveva già dovuto patteggiare una condanna per bancarotta fraudolenta, a suo dire ingiusta, per il fallimento di una sua società milanese accusata anche di evasione fiscale. Una sentenza definitiva rivelata già l'anno scorso da L'Espresso, che la banca di San Marino è ora accusata di aver conosciuto, ma «omesso» di inserire nella pratica, per non ostacolare il prestito al politico.
Fonte: qui
A ROMA UN CARABINIERE E’ STATO UCCISO A COLTELLATE DAL LADRO CHE AVEVA FERMATO
A COLPIRE IL MILITARE IN UNA VIA DEL QUARTIERE PRATI SAREBBE STATO UN NORDAFRICANO BLOCCATO DAL CARABINIERE INSIEME A UN COMPLICE PERCHÉ RITENUTI RESPONSABILI DI FURTO E ESTORSIONE
I DUE UOMINI, ORA RICERCATI, AVEVANO RICHIESTO CENTO EURO IN CAMBIO DELLA RESTITUZIONE DI UN BORSELLO RUBATO
SALVINI: “SICURO CHE LI PRENDERANNO. LAVORI FORZATI IN CARCERE FINCHE’ CAMPA PER IL BASTARDO ASSASSINO”
(ANSA) Un carabiniere è stato ucciso a Roma nella notte con alcune coltellate mentre era in servizio. E' accaduto in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Da una prima ricostruzione, il vice brigadiere 35enne durante un servizio con alcuni colleghi stava fermando due uomini considerati responsabili di furto e estorsione quando uno di loro avrebbe estratto il coltello ferendolo più volte, il vice brigadiere, Mario Cerciello Rega, è morto poco dopo in ospadale. L'uomo sarebbe stato ucciso per cento euro: è questa la cifra che sarebbe stata chiesta in cambio della restituzione di un borsello rubato dai due. Quello che in gergo si chiama "cavallo di ritorno". I due sono al momento ricercati.
Il carabiniere è stato colpito più volte in varie parti del corpo e avrebbe ricevuto 8 coltellate. Una di queste all'altezza del cuore e anche una alla schiena. Il carabiniere è arrivato in ospedale in condizioni disperate ed è deceduto poco dopo. Dalle prime informazioni, sembra fosse in borghese. La procura di Roma indaga per omicidio.
"Bastardi maledetti...vi ammazzo", scrive su un suo profilo social un cugino del vice brigadiere ucciso. Molti i messaggi di condoglianze alla famiglia pubblicati in queste ore sui social. "Onore a questo uomo che semplicemente faceva il suo lavoro" scrive qualcuno. "Non ci sono parole.." aggiunge un altro.
Si era sposato da poco più di un mese il 35enne originario di Somma Vesuviana accoltellato più volte nella notte nel quartiere Prati, al centro della Capitale. Sul suo profilo Facebook le foto delle nozze, celebrate il 19 giugno, in cui è ritratto sorridente con la moglie.
"Ho appreso con profonda tristezza - scrive in una nota il capo dello Stato Sergio Mattarella - la notizia del decesso del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega , ferito mortalmente mentre era impegnato in un controllo di polizia. Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei criminali responsabili, desidero esprimere a lei, signor Comandante Generale, e all'Arma dei Carabinieri, la mia solidale vicinanza".
"Stanotte il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato mentre era in servizio. Stringo in un forte abbraccio sua moglie, la sua famiglia e i suoi cari. Sono vicina all'Arma dei Carabinieri e a tutti agli uomini e le donne che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti che hanno commesso questo vile atto!". Così il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
"Caccia all'uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
"Nella notte, a Roma, un giovane vice brigadiere dei Carabinieri è stato ucciso a coltellate da un rapinatore. Aveva solo 34 anni. Il mio abbraccio alla famiglia del militare e a tutta l'Arma. È un momento di grande dolore per lo Stato". Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio sul suo profilo twitter.
(ANSA) - ROMA, 26 LUG - Un carabiniere è stato ucciso a Roma nella notte con alcune coltellate mentre era in servizio. E' accaduto in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Dalle prime informazione sembra sia stato colpito da un uomo, probabilmente nord africano, bloccato insieme a un altro perché ritenuti responsabili di furto e estorsione. Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, che aveva 35 anni, è stato colpito più volte in varie parti del corpo da 8 coltellate, una all'altezza del cuore. I due malviventi, probabilmente nordafricani, sono ora ricercati. Avevano richiesto cento euro in cambio della restituzione di un borsello rubato.
CACCIA AGLI ASSASSINI DEL CARABINIERE UCCISO CON 8 COLTELLATE A ROMA UNO DEI DUE HA LE MECHES, L’ALTRO HA UN VISTOSO TATUAGGIO SUL BRACCIO DESTRO
SONO ALMENO QUATTRO LE PERSONE CHE SI TROVANO NELLA CASERMA DEI CARABINIERI PER ESSERE ASCOLTATE
SI CERCA L’ARMA
IL VICE BRIGADIERE MARIO CERCIELLO REGA, 35 ANNI, ERA SPOSATO DA UN MESE
POCO PIÙ DI UN MESE FA A ROMA UN POLIZIOTTO ERA STATO ACCOLTELLATO – VIDEO
Da ansa.it
Sono almeno quattro le persone che si trovano nella caserma dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma per essere ascoltati nell'ambito delle indagini sulla morte del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso nella notte nella Capitale. Continuano i controlli a tappeto per risalire ai due nordafricani, al momento ricercati. Non si esclude che nelle prossime ore possano essere ascoltate anche altre persone.
Fonte: qui
MAKE BRITAIN GREAT AGAIN – BORIS JOHNSON PIÙ TRUMPIANO DI TRUMP NEL SUO PRIMO DISCORSO DA PREMIER ALLA CAMERA DEI COMUNI: “FAREMO DEL REGNO UNITO IL MIGLIOR PAESE IN CUI VIVERE SULLA TERRA”
LA PRIORITÀ È LA BREXIT “IN QUALUNQUE CIRCOSTANZA”. BORIS VUOLE NEGOZIARE UN NUOVO ACCORDO CON L’UE, MA SE NON SI TROVA VA BENE ANCHE IL NO DEAL. E SULL’IMMIGRAZIONE…
I NOMI E LE FACCE DEI NUOVI MINISTRI
Boris Johnson conferma l'obiettivo di completare la Brexit per il 31 ottobre nel suo primo discorso da premier Tory di fronte alla Camera dei Comuni, aggiungendo - fra le proteste dei banchi dell'opposizione - di voler fare del Regno Unito "il miglior Paese in cui vivere sulla Terra". Un paese "verde, prospero, fiducioso e ambizioso" che può essere "la prima economia in Europa", aggiunge, ironizzando sulle "negatività" degli oppositori e delle pessimisti. Johnson ha poi auspicato che Bruxelles riveda la sua posizione e accetti dei cambiamenti all'accordo.
In caso contrario, ha avvertito, il Regno Unito lascerà la Ue anche senza accordo. Il Paese, ha dichiarato, "è più preparato di quanto si pensi" a questo scenario. Il Regno Unito non nominerà "in nessuna circostanza" un nuovo commissario europeo britannico, ha dichiarato il neo premier di Londra, Boris Johnson Prepararsi a Brexit no deal Johnson indica come "una priorità'" del suo governo l'impegno a prepararsi per una Brexit no deal. il suo obiettivo, ripete alla Camera dei Comuni, è raggiungere un accordo "alternativo" di divorzio con bruxelles, ma in caso di porte chiuse resta l'opzione di uscire dall'Ue anche senz'accordo. un'uscita, rimarca ancora una volta il nuovo premier tory, che avverrà il 31 ottobre "in qualunque circostanza".
"Accordo May già bocciato e inaccettabile"
Johnson seppellisce alla camera dei comuni britannica l'accordo sulla Brexit raggiunto da Theresa May. "è stato bocciato già tre volte da questa camera e i suoi termini sono inaccettabile", incalza, insistendo di voler "negoziare in buona fede un'alternativa con l'Ue" e ribadendo la sua convinzione che il backstop possa essere sostituito da altre soluzioni per garantire il confine aperto irlandese senza restare "nell'unione doganale e nel mercato unico".
Senza Brexit "catastrofica perdita di fiducia politica" Il primo passo da fare nel lavoro per il rinnovo della Gran Bretagna e' ripristinare la fiducia nella politica, uscendo dalla Ue il 31 ottobre. Nel suo primo intervento ai Comuni in veste di premier, Boris Johnson ha ribadito cosi' che la Brexit, "in qualunque circostanza" è la priorità del suo governo. Se falliremo, assisteremo a una "catastrofica perdita di fiducia" da parte dell'elettorato, ha avvertito.
Il sistema d'immigrazione deve cambiare
Il neo premier britannico, Boris Johnson, nel suo primo intervento alla Camera dei Comuni ha chiarito che il sistema d'immigrazione deve cambiare. Johnson ha detto di voler chiedere una valutazione del sistema a punti australiano e sul come questo modello possa essere applicato in Gran Bretagna. La squadra di governo di Johnson Johnson ha rapidamente nominato il suo team di ministri.
Ecco i nomi principali: Cancelliere dello Scacchiere (Ministro delle Finanze), Sajid Javid; Segretario di Stato (ministro) agli Esteri, Dominic Raab; Segretario di Stato agli Interni, Priti Patel; Cancelliere del Ducato di Lancaster (proprietà privata della Corona), Michael Gove; Segretario di Stato alla Giustizia, Robert Buckland; Segretario di Stato per la Brexit, Stephen Barclay; Segretario di Stato alla Difesa, Ben Wallace; Segretario di Stato alla Salute e al Welfare, Matt Hancock; Segretario di Stato alle imprese, Andrea Leadsom; Segretario di Stato per il Commercio Internazionale, Liz Truss; Segretario di Stato per Lavoro e pensioni, e pari opportunità Amber Rudd; Segretario di stato per l'Istruzione, Gavin Williamson; Segretario di stato per l'Ambiente, Theresa Villiers; Segretario di stato per Edilizia e comunità locali, Rober Jenrick; Segretario di stato ai Trasporti, Grant Shapps; Segertario di stato per Media e Sport, Alok Sharma; Segretario di Stato per l'Irlanda del Nord, Julian Smith; Segretario di Stato per la Scozia Alister Jack; segretario di Stato per il Galles, Alun Cairns; Segretario di stato per il Digitale e la Cultura, Nicky Morgan; Oltre ai vari sottosegretari, alle riunioni d gabinetto potranno assistere anche i leader della Camera dei Comuni, Jacob Rees-Moog, e dei Lord, Natalie Evans.
Fonte: qui
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