9 dicembre forconi: 10/25/16

martedì 25 ottobre 2016

ROMA PEGGIO DI CARACAS: CRONACHE DI UNA CAPITALE ALLO SBANDO

“DAMMI TUTTO O TI PUNGO”: DONNA AFFERRATA AL COLLO E MINACCIATA CON 2 SIRINGHE ALLA METRO ANAGNINA

A CENTOCELLE UN UOMO ENTRA IN UNA MACCHINA FERMA, RAPINA UNA 23ENNE E POI LA SCARAVENTA GIÙ PASSANDOLE SOPRA 

AD ACILIA UN BRANCO DI BULLETTI BLOCCA UN BUS E LO COLPISCE A SASSATE

1. “DAMMI TUTTO O TI PUNGO”
Veronica Cursi per“www.ilmessaggero.it”

L'ha colta di sorpresa nel parcheggio esterno della metro alla stazione Anagnina. In mano aveva ancora le due siringhe con cui, pochi minuti prima, si era iniettato della cocaina liquida. «Dammi tutto o ti pungo», ha minacciato. Poi gli si è avventato al collo e l'ha picchiata brutalmente.

Momenti di paura questa mattina al capolinea della metro A. Una donna sui 25 anni è stata aggredita da un tossicodipendente che l'ha rapinata minacciandola con due siringhe. Calci, pugni in faccia. L'uomo l'ha scaraventata sul cofano della macchina e le ha rubato la borsa con i soldi, scappando nella campagna circostante. E' la seconda aggressione a Roma ai danni due ragazze in meno di 24 ore.
Fortunatamente in quel momento passava lì davanti una pattuglia della polizia locale dell'U.S.D.P.A - Unità di supporto al Dipartimento Politiche abitative - che ha notato la scena ed è intervenuta immediatamente. Un agente ha inseguito il tossicodipendente, c'è stata una collutazione, ma il poliziotto è riuscito a bloccare e ad arrestare l'uomo. Si tratta di Alessandro T., 40 anni, tossicodipendente in cura presso il sert di Frascati. 

ROMA RAPINA CON SIRINGHEROMA RAPINA CON SIRINGHE
La donna aggredita in stato di choc è stata portata al policlinico Casilino: ha escoriazioni al viso e al ginocchio e adesso dovrà sottoporsi agli accertamenti di rito trattandosi di un tossicodipendente, affetto da epatite B. Anche l'agente intervenuto è stato medicato. L'arrestato è stato poi portato in ospedale, dove è piantonato in attesa del processo per direttissima, che probabilmente si svolgerà domattina. L'uomo, ai controlli risultato pluri-pregiudicato per reati specifici, verrà accusato di rapina aggravata, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
«Questo intervento dimostra la presenza della Polizia Locale sul territorio e testimonia la professionalità dei nostri agenti a garanzia della sicurezza dei cittadini», ha dichiarato il Comandante Generale, Diego Porta.

2. ROMA, UOMO ENTRA NELL'AUTO FERMA NEL TRAFFICO, RAPINA 23ENNE Da “www.ilmessaggero.it”

Minacciata con un cacciavite puntato alla gola, viene tenuta in ostaggio da un giovane che si era introdotto nella sua automobile ferma nel traffico e viene prima rapinata, poi scaraventata fuori dalla macchina e calpestata dal veicolo guidato dall'uomo in fuga. Sono stati momenti di terrore quelli vissuti ieri sera, poco prima delle 22 in via della Primavera a Centocelle, da una ragazza romana di 23 anni.
ROMA RAPINA CON SIRINGHEROMA RAPINA CON SIRINGHE

La giovane stava tornando a casa in auto da un corso di formazione presso una scuola professionale quando, ferma nel traffico, si è vista entrare nella vettura un giovane di 29 anni che le ha immediatamente puntato un cacciavite alla gola facendosi consegnare i soldi custoditi nella borsa.

Il ragazzo però non si è accontentato del bottino e, tenendola sotto minaccia, si è fatto accompagnare presso alcuni sportelli bancomat per prelevare ulteriore denaro dal conto della ragazza. La giovane, pur terrorizzata, non si è però persa d'animo e ha intelligentemente imboccato via Casilina, passando nei pressi di una caserma dell'Esercito.

Giunta lì, dopo aver visto dei passanti ha cominciato a urlare, attirando l'attenzione di due militari liberi dal servizio che si sono avvicinati per capire cosa stava accadendo. Il rapinatore, vistosi scoperto, ha aperto la portiera della ragazza, scaraventandola fuori dall'auto e dandosi alla fuga passando con la vettura sopra la gamba sinistra della giovane per poi allontanarsi in direzione di via Tobagi. Qui è stato notato da una vettura dei carabinieri della Compagnia Casilina mentre tentava di disfarsi di un telefono cellulare gettandolo via ed è stato fermato per un controllo.

I carabinieri hanno così scoperto che l'auto sulla quale viaggiava non era la sua e dopo averlo fermato hanno ricostruito l'accaduto arrestandolo. La ragazza nel frattempo è stata portata al Policlinico Tor Vergata. Non è in pericolo di vita e se la caverà probabilmente con una frattura alla caviglia.



3. ROMA, BULLI TERRORIZZANO I PASSEGGERI SUL BUS

Domenica scorsa, un gruppetto di 6 ragazzi, tutti minorenni, sono saliti a bordo del bus ATAC linea 04 che da Ostia doveva condurli ad Acilia. Durante il tragitto, il gruppetto ha iniziato ad infastidire alcuni passeggeri, urlando e accendendo sigarette nel mezzo pubblico.
ROMA RAPINA CENTOCELLEROMA RAPINA CENTOCELLE

I giovani “bulli”, non contenti, hanno cominciato ad assillare un ragazzo tentando di aprirgli lo zaino che aveva sulle spalle. A quel punto è intervenuto il conducente del bus che ha cercato di far calmare i disturbatori ma per tutta risposta è stato ripetutamente ingiuriato e gravemente minacciato dai ragazzini.

Arrivati ad Acilia, la combriccola è scesa dall’autobus impedendo all’autista di riprendere la corsa, causando un ritardo sulla linea di circa dieci minuti. Una volta lasciato ripartire il mezzo pubblico, lo hanno colpito con delle sassate danneggiandone la carrozzeria esterna. Immediata è scattata la segnalazione ai Carabinieri che si sono subito messi sulle loro tracce.
AUTISTA BUS PESTATO A ROMAAUTISTA BUS PESTATO A ROMA

Pochi minuti dopo, i tre sono stati coinvolti in una lite alla fermata della metro di Acilia e, i militari, ricevuta la notizia, hanno raggiunto il luogo della segnalazione identificandoli. I giovani, tutti appena 15enni, sono stati riconosciuti come responsabili anche delle precedenti scorribande sul bus e sono stati denunciati a piede libero al Tribunale per i Minorenni di Roma. Dovranno rispondere di danneggiamento aggravato, minacce e interruzione di pubblico servizio.

Fonte: qui

MA QUANTO MI COSTI? L’ITALIA CONTRIBUTORE NETTO DELLA UE: DAL 2000 A OGGI NE ABBIAMO VERSATI 203 E OTTENUTI 141, OLTRE AI 60 DEL “SALVA STATI”

SBORSIAMO 20 MILIARDI L' ANNO E NE RICEVIAMO SOLO 12

UNA TASSA DI CIRCA 25 MILIONI AL GIORNO VERSATA AGLI EUROBUROCRATI


Sandro Iacometti per “Libero Quotidiano”
il palazzo della commissione europea a bruxellesIL PALAZZO DELLA COMMISSIONE EUROPEA A BRUXELLES

Solo nel periodo 2008-2014, hanno rilevato i magistrati contabili, il nostro Paese ha registrato un saldo netto negativo di 46,19 miliardi. 

Frutto della differenza tra i 111,6 miliardi di contributi al bilancio dell' Unione e i 65,4 miliardi di finanziamenti Ue. Complessivamente, dal 2000 ad oggi l' Italia ha versato circa 203 miliardi di euro. I soldi tornati indietro sotto forma di fondi strutturali si sono, però, fermati a 141, con uno sbilancio di 62 miliardi. Se a questo aggiungiamo i circa 60 miliardi di euro sborsati per il sostegno al fondo Salva stati, l' entità del salasso diventa stratosferica.

RENZI JUNCKERRENZI JUNCKER
Facendo due calcoli, come abbiamo più volte scritto sulle pagine di Libero, è come se i cittadini italiani avessero pagato una tassa di circa 25 milioni al giorno agli euroburocrati di Bruxelles.

La musica si ripeterà anche negli anni a venire, malgrado l' Italia sembri a prima vista tra i Paesi più beneficiati dal foraggiamento europeo attraverso i vari fondi strutturali e di investimento. Il conto complessivo della nuova programmazione 2014-2020 ammonta a 44 miliardi. Di questi, la parte del leone la fa il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che distribuirà finanziamenti alle regioni meno sviluppate (quelle con un pil pro capite che non raggiunge il 75% del livello medio europeo) per 20,6 miliardi di euro.

il palazzo della commissione europea a bruxellesIL PALAZZO DELLA COMMISSIONE EUROPEA A BRUXELLES
Ebbene, si tratta della quota più alta di finanziamento dopo la Polonia (che prenderà circa il doppio, 40,2 miliardi). Una cifra simile a quella della Spagna (19,4 miliardi), ma ben lontana dai livelli di Portogallo (10,7), Germania (10,7), Francia (8,4) e Grecia (8,1).

Analizzando, però, le stesse somme da un' altra prospettiva, la classifica si ribalta. Dividendo i finanziamenti complessivi per il numero di abitanti, infatti, si scopre che l' Italia prende solo 336 euro pro capite. Mentre a fare man bassa dei fondi ci sono i Paesi dell' Europa dell' Est. In testa c' è l' Estonia, con 1.427 euro, seguita da Slovacchia, con 1.362, Lettonia, con 1.209, e Lituania, con 1.199.

Ridimensionato il malloppo che dovrebbe arrivare da qui al 2020, si tratta di capire quanti questi soldi saranno effettivamente utili a rilanciare l' economia del Paese e ridurre il gap industriale e competitivo tra Nord e Sud. In Europa gli aiutini sembrano funzionare. Secondo le prime analisi effettuate da Bankitalia, come riporta il sito Truenumbers.it, i fondi erogati tra il 2007 e il 2013 hanno contribuito a creare in tutto il Vecchio continente circa 600mila posti di lavoro, il 20% di quelli persi con la crisi finanziaria, mentre oltre 5 milioni di persone sono state collegate alla banda larga.
FONDI EUROPEIFONDI EUROPEI

E in Italia? In coincidenza con l' utilizzo dei Fondi strutturali le regioni foraggiate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) hanno registrato un calo dei prezzi delle case, una stabilità della popolazione residente e un drammatico calo dell' occupazione. In altre parole, i soldi non sono serviti a produrre ricchezza né a creare posti di lavoro.

Fonte: qui


GRECIA, I 6 MILA MIGRANTI PARCHEGGIATI SULL’ISOLA DI LESBO PROTESTANO CONTRO LA LENTEZZA DELLE PROCEDURE D’ASILO: A FUOCO I CENTRI DI ACCOGLIENZA

IL “RUBINETTO APERTO” DI TSIPRAS: 10 MILA DISPERATI SONO UFFICIALMENTE SCOMPARSI DAL SUOLO GRECO SENZA LASCIARE TRACCIA

Francesco De Palo per “il Giornale”

Un fuoco appiccato per protestare contro le disumane condizioni in cui si trovano negli hotspot fatti costruire da Tsipras a Moria, ma soprattutto contro le politiche migratorie targate Ue che, dopo i miliardi spesi nell' accordo placebo con Erdogan, non hanno sciolto il tragico «ingorgo» presente ancora in Grecia.
PROTESTE DEI MIGRANTI A LESBOPROTESTE DEI MIGRANTI A LESBO

I 6mila richiedenti asilo dell'isola di Lesbo, la cui capienza invece è di circa la metà, ieri mattina hanno protestato per il ritardo con cui si esaminano le richieste. Si sentono intrappolati nell' atollo all' estremo oriente del Mar Egeo e lo hanno fatto sapere alle autorità elleniche e agli addetti dell' Ufficio europeo per il sostegno alle procedure d' asilo (Easo) contro cui hanno gettato molotov e sassi.

Il responsabile di Easo nell' isola, Jean-Pierre Schembri, chiede una maggiore presenza delle forze dell' ordine in loco. Ma il problema non è questo, dato che le proteste di isolani e albergatori contro la costruzione degli hotspots erano state tenacemente sedate nei mesi scorsi dai poliziotti anche con il lancio di lacrimogeni, sferrati contro chi chiedeva solo di non danneggiare il turismo locale.

PROTESTE DEI MIGRANTI A LESBOPROTESTE DEI MIGRANTI A LESBO
Piuttosto la maggiore criticità si trova alla voce nuovi arrivi, che sono ricominciati dalle coste turche dove si trova la base logistica che gestisce anche gli arrivi sulle coste del Salento. Nello scorso fine settimana hanno toccato quota 330, di cui 116 a Lesbo, 64 nella vicina Chios e 156 a Samos, contribuendo a far lievitare le presenze nelle tre isole che, dinanzi ad una capienza massima di 5mila migranti, attualmente ne ospitano 11.500.

PROTESTE DEI MIGRANTI A LESBOPROTESTE DEI MIGRANTI A LESBO
La plastica raffigurazione del caos che sta andando in scena in Grecia si ritrova in un'azione dei Vigili del Fuoco di Lesbo, che ieri sono stati chiamati nei pressi del porto di Mitilini per spegnere un incendio scoppiato su un camion di mangimi, pronto a salpare per il Pireo: su quel camion erano decine gli immigrati pronti a nascondersi per tentare la fuga verso il continente. Solo l' incendio ha impedito l'ennesimo viaggio della speranza, come quello che sarebbe già stato effettuato dai 10mila migranti ufficialmente scomparsi da suolo greco e di cui il Governo non ha traccia.

migranti GreciaMIGRANTI GRECIA
Altro fronte caldo è a Evros, confine settentrionale tra Grecia e Turchia dove la permeabilità della frontiera fa il paio con un' invasione di clandestini. A lanciare l' allarme è il capo della polizia di frontiera, Chrysovalantis Gialamas, che chiede a Bruxelles di intervenire. Dopo il fallito golpe turco, ha dichiarato, i flussi migratori sono aumentati notevolmente. Lo definisce un «rubinetto aperto» con i fermi di migranti irregolari e rifugiati che hanno toccato il 91% dei passaggi, numero che è stato tre volte quello dei trafficanti di stupefacenti.
migranti rispediti dalla grecia alla turchia 9MIGRANTI RISPEDITI DALLA GRECIA ALLA TURCHIA 9

Ma non si tratta di siriani in fuga dalla guerra, dice, quelli sono solo il 10%: siamo in presenza di una vera e propria flotta di pakistani tra i 20 e i 40 anni «tecnologicamente dotati». Dai trafficanti hanno ricevuto un gps a testa per arrivare in Grecia e da lì raggiungere l' Europa.

Intanto è allarme per i reati connessi alla presenza di minori non accompagnati. Due giorni fa a Katerini una coppia di cittadini bulgari è stata arrestata: stava per vendere a due donne un neonato di appena una settimana di vita a 8mila euro. Il tutto nel giorno di insediamento di Anastasios Salter come nuovo segretario generale per l' immigrazione. Il suo predecessore, Odysseas Voudouri, si era dimesso due mesi fa denunciando sprechi di risorse e l' assenza di deleghe da parte del ministro dell' Interno, senza le quali era impossibile agire.
migranti rispediti dalla grecia alla turchia 8MIGRANTI RISPEDITI DALLA GRECIA ALLA TURCHIA 8





Fonte: qui

Francia, la protesta dei poliziotti: "Cazeneuve dimettiti!"

Sale il malcontento delle forze dell'ordine: chiedono più mezzi


Parigi, 21 ott. (askanews) - In abiti civili e con una fascia al braccio con la scritta 'police', senza consegne sindacali, gli agenti di polizia francesi manifestano tutta la loro rabbia e insofferenza per le condizioni di lavoro in cui si trovano ad operare. 

Da alcune notti decine di agenti partecipano a proteste notturne improvvisate a Parigi, nella periferia della capitale e in altre città francesi. Ieri notte, circa 500 di loro si sono ritrovati in piazza a chiedere le dimissioni del ministro degli Interni e del capo della polizia: "Cazeneuve dimettiti" "Falcone dimettiti", gridavano, una protesta senza precedenti in Francia.

Il ministro degli Interni
Bernard Cazeneuve 
I vertici dei sindacati di polizia, sconfessati dalla base, sono riusciti oggi ad ottenere la promessa di un incontro con il presidente François Hollande "la prossima settimana".

Dopo la luna di miele seguita all'attentato contro Charlie Hebdo, i poliziotti francesi reclamano un sostegno di cui oggi si vedono privati: sul terreno, vogliono più mezzi e denunciano auto vetuste, carenza di effettivi, giubbotti antiproiettili antidiluviani. Per quel che riguarda i loro compiti, sottolineano la forte pressione cui sono sottoposti a causa degli attentati jihadisti, poi con l'organizzazione degli Europei 2016 e per le manifestazioni contro la riforma del lavoro. (segue, fonte afp)

P.S. Uno dei messaggi inviati da Robert Patuel, qui, tradotto qui


L’ARCHISTAR, FUKSAS, CHE HA PRESO 22 MILIONI DI PARCELLA, DICE CHE IL COSTO COMPLESSIVO E’ STATO DI 238,9 MILIONI DI EURO

IL GOVERNO, PERO’, LO STIMA IN 467 MILIONI 

10 VARIANTI IN CORSO D'OPERA, UNA COSA MAI VISTA. E ORA NON VUOLE ANDARE ALL'INAUGURAZIONE...

Caro XXX,

credo che a Fuksas possa difettare tutto, ma non l'immaginazione.

NUVOLA FUKSASNUVOLA FUKSAS
Non tanto sotto l'aspetto professionale nel quale, entro i limiti della realizzabilità, è quanto si richiederebbe a un architetto, quanto piuttosto come cantastorie. Preferisco cantastorie in luogo dello storyteller che andrebbe di moda oggi, ma il significato è equivalente (lo scrivo per i toscani).

Già, perché l'articolo di Francesco Merlo su Repubblica sembra più un'intervista al Fuffas di Crozza che a un progettista. Sarà perché la riunione di Merlo, Repubblica e Fuksas è troppo per poter produrre qualcosa di normale, almeno per le potenzialità della lingua italiana.

Tuttavia, pur nell'ambito dell'eloquio un po' pencolante delle dichiarazioni, in quell'articolo pare di poter individuare inesattezze e contraddizioni di fondamentale rilevanza, sempre che si volesse comprendere la storia di quel po' po' (attenzione, non popo': po' po') di opera dell'ingegno.

Una breve descrizione degli eventi legati alla nuvola, sintetica e priva di asprezze polemiche, può essere letta nell'articolo di “edilizia e Territorio (testata de “Il Sole 24 ore”) al link che segue, qui .

renzi tronca e fuksas alla nuvola dell eurRENZI TRONCA E FUKSAS ALLA NUVOLA DELL EUR
Dalla lettura emergono alcune contraddizioni, non da poco, con quanto desumibile dalle dichiarazioni riportate nell'articolo di Merlo.

Le elenco brevemente.
  1. Mafia Capitale.Affermare che la Nuvola sia rimasta “impigliata” in mafia capitale è una sciocchezza. Infatti EUR S.p.A., titolare della proprietà della nuvola, come noto a tutti e sicuramente a Fuffas, come peraltro si riporta nello stesso articolo di Merlo, è per il 90% del Ministero del Tesoro e solo per il 10% del Comune di Roma. Parlare di mafia (tra l'altro bisognerebbe parlare di fatti, non chiacchierare) vorrebbe dire parlare di mafia nel cuore dello stato, non al comune di Roma.
matteo renzi al cantiere della nuvolaMATTEO RENZI AL CANTIERE DELLA NUVOLA
  1. Clientele? Fuffas parla, in buona sostanza e con disprezzo, di stipendi ingiustificati e clientele. Benissimo. Capisco che Fuksas, per eleganza e modestia abbia evitato l'argomento, in ciò ben coadiuvato da Merlo, tuttavia a proposito di remunerazioni ci sarebbe qualcosa da dire anche su di lui. La parcella ottenuta da Fuksas (qui e ora è Fuksas, perché quando si parla di soldi Fuffas scompare...) per la progettazione e per la “direzione artistica” della nuvola ammonta a circa 22.000.000 (ventidue milioni) di euro. Parcella ben oltre ogni limite previsto dalla legge, al punto che per la Corte dei Conti “... il pagamento della parcella del progettista per l'opera professionale svolta per la progettazione e la direzione artistica, al di là di ogni più estensivo riferimento alle tabelle professionali, appaia eccessiva e spropositata, sì da chiedersi se la somma percepita dal progettista per l'opera professionale svolta per la progettazione e la direzione artistica del Nuovo Centro Congressi debba ritenersi giustificata”.
LA SCOLLATURA DI PAOLA DE MICHELILA SCOLLATURA DI PAOLA DE MICHELI
  1. Costo dell'opera. Fuffas parla di un costo di 238.900.000 €, con un ribasso rispetto ai 276.000.000 € del progetto appaltato. Difficile per vari motivi ricostruire i costi effettivi tuttavia, nel corso dell'audizione nella commissione Bilancio l'8 aprile 2015 il sottosegretario all'Economia, Paola De Micheli (rappresentante dell'azionista di maggioranza di EUR S.p.A.), ha riportato un costo di 467.000.000 € (!!). Intendiamoci, si tratta di costi fino all'aprile del 2015...Merlo, con somma eleganza, evita l'argomento.
  1. Varianti in corso d'opera. Fino al 2013 le “varianti in corso d'opera” sono state 10 (!). Secondo l'ordinamento dieci varianti in corso d'opera sono, come dire, assai difficilmente giustificabili. Diciamo per chiarire sommariamente che, con tutta probabilità, già alla seconda o, esagero, terza variante in corso d'opera (tralascio particolari tecnici, che limiterebbero ancor più la possibilità di varianti) a un professionista “normale” verrebbe contestato l'errore di progettazione, con conseguente attivazione della procedura per la riscossione coatta dei danni e il blocco nei pagamenti delle competenze professionali. 
  2. E' appena il caso di rammentare che a Fuksas (quando sono in ballo i soldi ecc. ecc.) è stato corrisposto il pieno ammontare degli onorari e che, anzi, è lui ad avere citato l'amministrazione appaltante in giudizio per un ulteriore pagamento a suo giudizio dovuto di 1.000.000 € (non saprei se in eccedenza rispetto ai 22.000.000 già citati). Anche su questo argomento Merlo glissa, con suprema raffinatezza.
Fuksas nuvola LargeFUKSAS NUVOLA LARGE
  1. La nuvola dovrebbe fatturare 350 milioni all'anno? Ora, capisco l'esigenza di giustificare in qualche modo i costi sostenuti, ma affermare che un centro congressi sia in grado di fatturare 350 milioni di euro in un anno (un milione al giorno di media, feste comprese) è narrazione, certo, ma nel settore fantascienza.
Per concludere.

Io non apprezzo minimamente ma comprendo, perfettamente, che Fuffas cerchi di ottenere e ottenga tutto ciò che desidera ottenere in termini tanto di immagine che economici nelle sue scorribande architettoniche. Comprendo molto meno, almeno spero, chi glielo concede, ma è altra questione.

albergo lama di fuksas accanto alla nuvolaALBERGO LAMA DI FUKSAS ACCANTO ALLA NUVOLA
Al tempo stesso però mi irrita profondamente che Fuffas, con non celato disprezzo e regale sufficienza, regale come solo un residuato delle occupazioni militanti e di rifondazione comunista sa essere, anziché adottare il basso profilo, alla fine della storia e con le modalità che ho accennato dichiari che non vorrebbe nemmeno andare all'inaugurazione. Sarà che, disinteressandosi del resto, punta solo ai soliti, vecchi, cari, borghesissimi soldi?

Franco Baldussi

Fonte: qui