Abbiamo intervistato su alcuni temi economici il dr. Pierluigi Paoletti
Il Dr.  Pierluigi Paoletti è esperto di economia, analisi dei mercati  finanziari e politiche monetarie, ha curato uno dei primi siti di  divulgazione economica e finanziaria, ha collaborato con varie testate  giornalistiche e tenuto corsi e conferenze. E' stato consulente comunale  e regionale, ha scritto libri e dato il suo contributo grazie al suo  pensiero economico. E' anche cofondatore di Arcipelago SCEC La rete di  Arcipelago SCEC,  la cui missione è di "costruire qualcosa di nuovo, libero, uno spazio  dove la Solidarietà reciproca sia la norma e dove non ci siano secondi  fini e manipolazione". Per fare ciò utilizza come mezzo una moneta  complementare, lo SCEC. 
Se esaminiamo con spirito critico gli accadimenti dalla morte di Moro in poi, in particolare:
- il divorzio nel 1981 fra Tesoro e bankitalia e il conseguente raddoppio del debito pubblico in appena 10 anni,
- la firma di trattati internazionali che snaturavano le sovranità del nostro stato,
- il colpo di stato di fatto nel 1992 con mani pulite e le successive riforme della legge bancaria operate dall'allora direttore generale del tesoro, Mario Draghi,
- le grandi privatizzazioni di banche e società pubbliche,
- l'adozione dell'euro,
riusciamo  a vedere un disegno molto lucido e preciso teso a rendere inoffensivo  un paese molto scomodo sia economicamente che per le scelte di politica  internazionale. Oggi probabilmente ci stiamo avvicinando alla fine di  questo processo con un'Italia completamente in ginocchio, stanca e preda  di avvoltoi che stanno spolpando voracemente le ricchezze rimaste, ma  forse più pronta a fare un deciso cambio di rotta.
Da dove dovremo ripartire?
Il discorso è complesso e non può che iniziare da una rinascita prima di tutto culturale, etica e solo poi si arriva a quella economica. Bisogna far riemergere il senso di appartenenza ad una comunità allargata che accoglie e non esclude, una comunità che riscopre la solidarietà reciproca delle nostre radici contadine, il rapporto con la terra ed il rispetto di persone e beni collettivi.
 E'  in atto una sorta di chiamata a raccolta di tutte le persone di buona  volontà che possano con la loro passione e con la loro professionalità  iniziare a ricostruire sulle macerie perché è come se un cataclisma o  una guerra si fossero abbattuti sul nostro paese.
Prima  di ricostruire però dobbiamo attivare una pulizia profonda  dall'egoismo, dall'avidità e dalla voglia di sopraffazione che deve  lasciare il posto allo spirito di servizio, alla collaborazione e alla  solidarietà reciproca. Solo allora sarà possibile costruire sulla roccia  le fondamenta del nuovo corso.
Su chi e quale categoria punterebbe maggiormente?
Nel  processo di ricostruzione bisogna necessariamente ripartire dai giovani  e sensibilizzarli sia alla gestione etica della cosa comune che al  nuovo concetto di impresa privata che aiuta e collabora con la comunità.  Dal punto di vista delle categorie, premesso che tutte sono importanti,  è necessario iniziare come intuibile dall'agricUltura riportandola ad  una dimensione più naturale e locale coinvolgendo in questo processo di  rinnovamento sia le aziende che le amministrazioni locali e le comunità  sociali. Bisogna ribaltare il concetto ormai superato di “mors tua vita mea”  per arrivare a comprendere che siamo noi a stabilire le regole del  gioco e che i risultati maggiori si raggiungono collaborando e rendendo  tutti i partecipanti felici e orgogliosi di partecipare a questo gioco.
Con la sua associazione afferma di voler cominciare a ricucire e fortificare le economie locali. Come?
Arcipelago  SCEC, acronimo di Solidarietà ChE Cammina, è uno strumento neutro e no  profit che mettiamo al servizio delle comunità. Sono buoni locali che  rappresentano la Solidarietà delle aziende che li accettano insieme agli  euro come percentuale del prezzo di merci e servizi, nei confronti  della comunità che, ricevendoli gratuitamente e/o a fronte di  comportamenti virtuosi, premia queste aziende comprando da loro invece  che dalle multinazionali. Per capire quanto importante sia premiare le  aziende locali pensiamo che un comune come Latina spende per la spesa alimentare circa 180 milioni l'anno e poiché il 90%  di questa spesa viene assorbita dai numerosi supermercati e centri  commerciali della GDO è  intuibile che solo una parte minimale di questa ricchezza viene  reinvestita sul territorio, creando nel lungo termine danni  incalcolabili. 
Ripartire a risanare le nostre comunità locali è importantissimo per riprendere fiducia in noi stessi e toccare con mano che un'inversione positiva degli eventi è possibile. Dal locale al nazionale il passo poi è breve.
Per lei siamo imprigionati da un sistema fatto di potere alle banche ed indebitamento privato?
Attualmente credo sia chiaro a tutti che siamo sotto la dittatura del denaro con il ricatto del debito, un debito costruito su di una colossale truffa destinata come tutte le truffe, prima o poi, a cadere.
Se tutto il denaro emesso viene emesso a fronte di un debito come è possibile estinguere questo debito?
Ovviamente  è impossibile e per questo stiamo vivendo nell'allucinazione della  scarsità e dell'ingiustizia, in attesa che sia ripristinata finalmente  la verità e la giustizia avendo fatto propria la frase riportata su ogni  SCEC:
 


 
