9 dicembre forconi: 01/19/17

giovedì 19 gennaio 2017

LA RABBIA DEI PENDOLARI PER I NUOVI PREZZI DEGLI ABBONAMENTI TRENITALIA, CON RINCARI TRA IL 20 E IL 35%

“SU 1500 EURO 400 LI DOBBIAMO SPENDERE PER IL FRECCIAROSSA. NON ABBIAMO ALTERNATIVE, INTERVENGA IL GOVERNO”

Stefano Parola per “la Repubblica”

FRECCIAROSSAFRECCIAROSSA
È facile distinguerli: a differenza degli altri, i pendolari non hanno la valigia e poi parlottano tra loro tirando fuori espressioni tipo «che vigliacchi», «è una vergogna», «l’amministratore delegato ha il coraggio di dire che è pure un prezzo basso!» e avanti così. Si confrontano sulla decisione di Trenitalia che cambierà la vita di alcuni di loro: i rincari tra il 20% e il 35% degli abbonamenti mensili sui Frecciarossa. Alla stazione Centrale di Milano, Massimo Carrara e Fulvio Matteis aspettano il convoglio delle 18.05 per Torino.

Lavorano per una società assicurativa, dal lunedì al venerdì, e il costo della loro tessera mensile a febbraio passerà da 340 a 408 euro: «Ma Trenitalia pensa che veniamo in gita a Milano? Ci spostiamo per lavorare e c’è chi guadagna 1.500 euro e ne dovrà lasciare più di 400 per strada», si sfoga Massimo. Però per chi usa i Frecciarossa tra le 9 e le 17 la tessera costerà fino al 15% in meno. «È una presa in giro: ma quale pendolare potrà mai permettersi di prendere i treni solo in quella fascia?», fa notare Fulvio.
MOLTI PENDOLARI IMPOSSIBILITATI A RAGGIUNGERE IL POSTO DI LAVOROMOLTI PENDOLARI IMPOSSIBILITATI A RAGGIUNGERE IL POSTO DI LAVORO

Eppure al lavoro bisogna pur andare: «Purtroppo a Torino le opportunità sono sempre meno, quindi o Milano o niente», dicono i due impiegati. Negli ultimi anni sono parecchi a essersi trovati di fronte al bivio: fare avanti e indietro o diventare disoccupati. Giuseppe Callagher siede nella carrozza 6 e lavora alla Lufthansa, che ha deciso di chiudere a Torino e di spostare i 12 impiegati a Milano. Ai tempi, racconta, «ci avevano indorato la pillola proprio con l’alta velocità: “Vi sposterete tra una città e l’altra in 45 minuti”, ci dicevano».

È successo lo stesso in aziende come Maire-Tecnimont, L’Orèal, Ibm, i cui dipendenti torinesi si sono tenuti aggrappati al posto trasformandosi in “pendolari ad alta velocità”. «I miei colleghi che non hanno accettato di trasferirsi non hanno più trovato un impiego », racconta Rowena Rancoita, dipendente di una multinazionale danese, che per arrivare da casa sua a Torino all’ufficio di Milano si sveglia alle 5.45 e prende sei mezzi di trasporto diversi per poi rincasare alle 19 passate.
floris conduce tutto il frecciarossaFLORIS CONDUCE TUTTO IL FRECCIAROSSA

In fondo, si poteva fare: un’ora di Frecciarossa al mattino, un’altra alla sera, più il tempo per raggiungere le stazioni.

L’ultima stangata però fa male: «Fino a giugno 2015 pagavamo 295 euro al mese e potevamo sederci ovunque. Poi è arrivato l’obbligo di prenotare e la multa di 10 euro per chi non lo fa. Ora c’è quest’altro aumento. Non dimentichiamo che molti devono anche abbonarsi ai mezzi pubblici: 35 euro al mese a Milano e 38 a Torino», riassume Alberto Novara, geometra e pendolare.

Chi deve viaggiare anche nei weekend pagherà l’abbonamento del Torino-Milano 459 euro, che diventano 532 con le due tessere di bus e tram. Per qualcuno vuol dire mezzo stipendio, per altri un terzo. «Io sto pensando di trasferirmi a Novara, o di viaggiare con i regionali veloci, anche se è dura perché ci mettono almeno 100 minuti anziché 60», dice Alberto. Alessandra Magni annuisce: «Sto ragionando se chiedere un part-time e venire a Milano solo due o tre giorni a settimana».
pendolari torino milanoPENDOLARI TORINO MILANO

Vilma Battagliotti è sotto choc: «Lavoravo a Roma, ho accettato il trasferimento a Milano per avvicinarmi a casa. Viaggio da dieci giorni e questo aumento è arrivato all’improvviso». Giuseppe Callagher se lo aspettava: «Ma pensavo fosse di 20 euro, non di più».

Invece la “metropolitana d’Italia” non è poi così alla portata di chi viaggia abitualmente. Per le società dell’alta velocità i pendolari sono anti-economici: Ntv non fa abbonamenti, Trenitalia li ha resi più cari per offrire un servizio «in equilibrio economico», come ha spiegato l’ad Renato Mazzoncini ieri a Repubblica.

Il fatto è che il servizio è così comodo che è difficile rinunciarvi. Prendere i regionali? «Vuol dire passare la vita sul treno», lamentano i pendolari. I bus? «Ci mettono troppo e restano intrappolati nel traffico». L’auto? «Ma lo sa di quanto è rincarata l’autostrada?». Quindi, cosa serve?

pendolari torino milanoPENDOLARI TORINO MILANO
«Intervenga il Governo», chiedono i viaggiatori, come fanno pure tanti amministratori locali e politici. Per sentire una voce fuori dal coro bisogna arrivare a Torino. Dal treno scende un noto economista(tanto lui mangia a spese della collettività, sparando sentenze sul lavoro ed i disagi altrui!!!)), che accetta di dire la sua pur di non essere citato: «È una questione complessa. La vita a Torino costa molto meno che a Milano e quindi le persone risparmiano. Ma è giusto che lo facciano a spese della collettività?».
Fonte: qui

DA AGOSTO SI SONO REGISTRATE 45 MILA SCOSSE IN ITALIA CENTRALE: UNA OGNI 5 MINUTI!

MA LE QUATTRO IN POCHE ORE DI IERI METTONO IN ALLERTA I GEOLOGI: LA SUCCESSIONE RAVVICINATA E’ AVVENUTA ATTRAVERSO UN "CONTAGIO LATERALE" TRA LE FAGLIE

IL GEOLOGO MARIO TOZZI: “SE I SEGMENTI SI FOSSERO ATTIVATI INSIEME, SI SAREBBE POTUTO GENERARE UN TERREMOTO MOLTO PIÙ FORTE. NON SAPPIAMO SE CI SARÀ UN RILASCIO ‘DISTRIBUITO’ E GRADUALE DELL'ENERGIA SISMICA, OPPURE UN RILASCIO ‘ESPLOSIVO’, CON SCOSSE PIÙ FORTI. L’APPENNINO STA CARICANDO ANCORA ENERGIA IN PROFONDITÀ”

“PURTROPPO DA NOI IL TERREMOTO CHE AVREBBE DOVUTO SEGNARE UN SVOLTA CULTURALE DECISIVA, QUELLO DI REGGIO E MESSINA DEL 1908, NON LO HA FATTO. MENTRE NEGLI USA..."

Mario Tozzi per “la Stampa”

I terremoti sulla Terra sono frequenti come le tempeste e dunque non deve meravigliarci quanto sta accadendo. E cioè che da agosto a oggi si siano registrate oltre 45.000 scosse in Italia Centrale, una ogni cinque minuti circa. Semmai è la nostra memoria di sapiens a essere troppo limitata per ricordare una successione così ravvicinata di scosse superiori a magnitudo 5 Richter tutte in una stessa zona (stavolta quattro in quattro ore, un evento che non è identico ad altri recenti).

Ma, detto questo, non si ravvisa nulla di anormale nella sequenza sismica che si è aperta lungo un segmento più meridionale della stessa struttura già responsabile dei sismi di Amatrice e Norcia. «Coppie» sismiche si registrarono, per esempio, anche in occasione di sismi dell' Irpinia (1980) e dell'Umbria-Marche (1997), per non parlare di quello del 24 agosto scorso proprio ad Amatrice. Sono appunti di uno stesso pro memoria inviatoci periodicamente dalla Terra per impedirci di dimenticare che l'Italia è il Paese geologicamente più attivo del Mediterraneo e che l'immunità dal rischio naturale non rientra nei valori negoziabili dagli umani.
TERREMOTO CENTRO ITALIATERREMOTO CENTRO ITALIA

Si tratta di una faglia, o, meglio, di un sistema di faglie gemelle, parallele e con la stessa dinamica, che si è (ri)attivata prima ad Amatrice (agosto, magnitudo 6 Richter), poi più a Nord a Visso (settembre, 5,6), poi un poco più a Sud, a Norcia (ottobre, 6,5) e ieri decisamente più a Sud a Montereale. I segni delle scosse precedenti sono ben visibili lungo tutto il tratto affiorante della faglia stessa (più di 15 km ormai), soprattutto alla base del Monte Vettore.
TERREMOTO NEL CENTRO ITALIATERREMOTO NEL CENTRO ITALIA

Questa famiglia di faglie sembra come contagiarsi l'una con l' altra, ed effettivamente è proprio quello che starebbe accadendo: non esattamente un effetto-domino classico, visto che non è iniziato da un capo, bensì nel mezzo (e poi si è spostato prima a Nord, poi a Sud), ma comunque uno scarico di energia da una faglia all' altra.

Si tratterebbe di una «propagazione laterale» della sismicità, come sostengono i dati del Cnr: allo scarico della zona ipocentrale precedente corrisponde un carico sui frammenti laterali adiacenti alla faglia stessa. Sono questi frammenti a essersi rotti e ad aver generato gli ultimi terremoti di ieri. La stessa dinamica registrata a fine ottobre dell' anno scorso. Come già avevamo scritto, il contagio può avvenire dopo anni o decine di anni, ma anche dopo giorni o mesi, come sembra stia accadendo oggi. La propagazione laterale favorisce una serie di terremoti forti ma, in generale, non fortissimi: una tendenza che speriamo si ripeta anche stavolta.
terremoto massamartanaTERREMOTO MASSAMARTANA

Se tutti i segmenti della faglia si fossero attivati tutti insieme, si sarebbe potuto generare un terremoto molto più forte. Come in tutti gli altri casi, non possiamo prevedere la futura evoluzione di questa sequenza, se sarà un rilascio «distribuito» e graduale dell' energia sismica, oppure un rilascio «esplosivo», attraverso scosse ancora più forti. Sicuramente l’Appennino sta caricando ancora energia in profondità e cerca un nuovo assetto sprofondando periodicamente verso il basso. Questo accade da decine di migliaia di anni e accadrà ancora per millenni. In questo contesto, l' attivazione di nuove faglie o di segmenti di antiche non è una probabilità, è una certezza.

norcia dopo il terremotoNORCIA DOPO IL TERREMOTO
Lo sprofondamento del settore di Castelluccio è stato valutato in circa un metro complessivo: se moltiplichiamo questo dato, ottenuto in pochi mesi, con quello che è accaduto nel corso delle decine di migliaia di anni, si comprende bene come tutto il paesaggio dell' Appennino, dalla cresta montuosa alla pianura, sia di origine sismica.

Una delle ragioni per cui questo rischio deve entrare nella nostra cultura molto più di quanto sia accaduto in passato, informandone i comportamenti e spazzando via quel fatalismo che già vediamo venire invocato. Non c'è nessun «mostro» nel sottosuolo, come sentiamo incredibilmente ripetere (pure da chi vive in zona classificata S1 a massimo rischio), che se la prende, implacabile, con chi è già stato colpito, ma solo la nostra ostinazione a non voler tener conto che l'Italia è fatta di borghi e di faglie, di monumenti e terremoti, entrambi parte fondante del nostro Paese.

TERREMOTO CENTRO ITALIATERREMOTO CENTRO ITALIA
Qualche dato positivo c'è: in Italia le faglie non sono mai lunghissime (meno di 40 km) e i blocchi di crosta terrestre coinvolti sono di dimensioni limitate, ragione per cui difficilmente i sismi superano magnitudo 7 Richter. Però, invece di scrollarsi la polvere dalle spalle, come dovremmo fare se avessimo costruito bene e mantenuto meglio, a ogni terremoto contiamo vittime e danni da Paese mediorientale.

Purtroppo da noi il terremoto che avrebbe dovuto segnare un svolta culturale decisiva, quello di Reggio e Messina del 1908, non lo ha fatto. Mentre il terremoto di San Francisco (1906) e quello di Yokohama (1923) hanno cambiato l'orizzonte culturale di quei Paesi portandoli a pianificare di conseguenza costruzioni e comportamenti, nonostante sismi di magnitudo anche superiore a 8.

Fonte: qui

"CI SONO MOLTI MORTI" 

TERREMOTO INFINITO, UNA VALANGA TRAVOLGE HOTEL ALLE PENDICI DEL GRAN SASSO, SI CERCANO 30 DISPERSI 


ESTRATTA LA PRIMA VITTIMA, DUE PERSONE IN SALVO 

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA: "L'EDIFICIO E' STATO SPOSTATO DI DIECI METRI" - VIDEO


HOTEL RIGOPIANOHOTEL RIGOPIANO
"Ci sono tanti morti". Lapidarie le parole di Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che da ieri sera si é messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere l'Hotel Rigopiano. Due persone messe in salvo, ma ci sono ancora molti dispersi. E purtroppo molti morti.






valanga di neve su un hotel a rigopiano 9VALANGA DI NEVE SU UN HOTEL A RIGOPIANO 9
I soccorritori sono riusciti a raggiungere intorno alle 4 l'hotel Rigopiano, nel comune di Farindola in provincia di Pescara, travolto ieri da una valanga, conseguenza delle nuove scosse di terremoto che hanno colpito il centro Italia. La struttura ospitava fra le venti e le trenta persone. I due messi in salvo sono Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che al momento della slavina si trovavano all'esterno della struttura. Sono in buone condizioni fisiche; si erano riparati all'interno di un'auto.

"Sono in salvo due persone - scrive il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco sul suo profilo Facebook - le stesse che avevano mandato il messaggio di aiuto. Ci sono parecchi feriti, ma non si sa ancora quanti sono ancora dispersi o addirittura morti. Certo che la struttura è stata presa in pieno dalla slavina, tanto che si è spostata di dieci metri". Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, sempre su Facebook, scrive "la valanga è di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l'hotel. La zona resta pericolosa per eventuali distacchi".

Fonte: qui
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SOCCORRITORI HOTEL RIGOPIANOSOCCORRITORI HOTEL RIGOPIANO

L'allarme è stato dato da due clienti dell'albergo. "Purtroppo è accaduta una terribile tragedia sembrerebbe ci siano delle vittime, ma è tutto da confermare" ha scritto su Facebook il presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco. A Rigopiano era in corso una bufera di neve, fra gli ospiti dell'albergo ci sarebbero anche due bambini. Sembra che alcuni ospiti siano riusciti ad andar via prima che la slavina si abbattesse sulla struttura ma ancora non è chiaro quanti siano riusciti a mettersi in salvo. Ieri, poco prima della tragedia, la direzione dell'hotel aveva informato che "a causa delle condizioni atmosferiche e delle forti nevicate, le linee telefoniche erano interrotte", invitando i clienti a contattare l'hotel all'indirizzo di posta elettronica. "Aiuto aiuto stiamo morendo di freddo": così una coppia ospite dell'albergo ha scritto ai soccorritori con un sms.
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Dalla mezzanotte sono state 82 le scosse di terremoto registrate nelle aree del Centro Italia. Le più forti, di magnitudo 3.5 sono state registrate dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 2,28 in provincia di L'Aquila, ad una profondità di 10 chilometri. La scossa si è verificata a 3 chilometri da Montereale e 5 da Capitignano. La seconda scossa, sempre di magnitudo, 3.5 si è verificata nella provincia di Rieti alle 2.53, ad una profondità di 8 chilometri. La scossa si è verificata a 4 chilometri da Amatrice.
SOCCORRITORI HOTEL RIGOPIANOSOCCORRITORI HOTEL RIGOPIANO



HOTEL RIGOPIANO SOCCORSIHOTEL RIGOPIANO SOCCORSI

Donald Trump ha bisogno di creare un movimento – e velocemente!

Se Trump avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo.

Le elezioni americane del 2016 sono state per molti aspetti abbastanza “eterodosse”, e altrettanto sarà la presidenza di Donald Trump. Se avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo. Il momento è particolare e richiede un approccio al potere differente: tutti sono allineati contro di lui e contro la volontà politica del Paese.

E’ tradizione che quando il candidato di uno dei maggiori partiti viene eletto presidente, questi venga designato automaticamente capo del suo partito. Ma sembra che a questo giro elettorale tale regola non si applichi al Partito Repubblicano. Trump tecnicamente potrebbe guidare il GOP [Grand Old Party, acronimo con cui viene popolarmente indicato il Partito Repubblicano], ma il comportamento dell’establishment del partito lascia intuire un’altra volontà. Vi è la possibilità infatti che Trump possa assistere al boicottaggio del proprio programma legislativo da parte del GOP – sebbene controlli entrambe le Camere del Congresso. Si tratta veramente di un insieme di circostanze abbastanza straordinarie.

Abbiamo già visto il senatore John McCain e Lindsey Graham (meglio noti come Scemo & più Scemo) agire di testa propria, andando a fare visita al regime di Kiev – in totale contraddizione rispetto al desiderio di Trump di migliorare le relazioni con la Russia. Ma Scemo & più Scemo non sono l’unico problema. Ben prima dell’insediamento di Trump, infatti, si è creato un consenso – guidato da Barack Obama – volto a bloccare la “perestroika” della nuova amministrazione rispetto al Cremlino.

Superfluo aggiungere che i democratici non sono nello spirito giusto per dare una mano al nuovo Presidente. C’è il rischio reale quindi che alcuni dei repubblicani possano colludere con i democratici per far deragliare il programma politico di Trump.

I media mainstream corporativi non hanno ancora digerito l’idea di “Donald Trump Presidente”. Ed è molto improbabile che ciò avvenga. Per farlo, dovrebbero infatti confrontarsi con la loro mancanza di professionalità e la loro faziosità. Non ci dovremo sorprendere quindi di venire a conoscenza di episodi di notizie distorte o false. Il mainstream è la principale fonte della maggior parte delle notizie false, e dovremo aspettarci quindi una campagna senza sosta volta a costruire un universo alternativo e parallelo della narrazione dei fatti, con l’obiettivo di indebolire Trump e la sua amministrazione. Washington Post, New York Times, e CNN stanno già tracciando la strada in questa direzione.

Trump ha bisogno di un movimento per superare tutte questi ostacoli. Trump è certamente un novizio da un punto di vista politico, ma è un’autorità per quanto riguarda la creazione dell’immagine e il controllo della comunicazione. Aggiungeteci anche i social media, e Trump diventa un giocatore eccezionale ed una vera forza.

I mezzi per il suo nuovo movimento dovrebbero essere Facebook e Twitter. Trump dovrebbe semplicemente ignorare “la propaganda dei media corporativi mainstream”. Rivolgersi direttamente alle persone, attraverso i social media, che l’hanno aiutato a vincere le elezioni, e lo aiuteranno anche a governare. Se Facebook e Twitter tentano di boicottarlo, allora Trump dovrebbe nazionalizzare entrambi, dichiarandoli servizi pubblici.

Il nuovo movimento di Trump dovrebbe rinvigorire lo spirito della democrazia che la classe politica e la cabala dei finanziatori privati hanno rubato ai cittadini. Il movimento di Trump funzionerebbe anche come un forte monito per ribadire all’establishment chi è adesso al potere. Il GOP, i democratici ed i media pensano di poter vincere in astuzia Trump, e cancellare la sua amministrazione prima ancora che questa si insedi. Trump ed i suoi sostenitori dovrebbero far sentire all’establishment la propria presenza. Questo è Trump, e ciò per cui i suoi elettori hanno votato.

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Articolo di Peter Lavelle pubblicato su The Duran il 3 gennaio 2017

Traduzione in italiano a cura di Francesco Pastoressa per Sakeritalia.it