9 dicembre forconi: 01/22/18

lunedì 22 gennaio 2018

ITALIANI, POPOLO DI DROGATI E PUTT...

SPENDONO 14,3 MILIARDI IN STUPEFACENTI E “SOLO” 4 PER FARE SESSO A PAGAMENTO 

LE ATTIVITA’ ILLEGALI VALGONO UN PUNTO DI PIL ALL’ANNO

Fabrizio Biasin per ''Libero Quotidiano''

drogaDROGA
Osserva con attenzione la persona che hai di fianco mentre leggi queste quattro righe: c' è una discreta probabilità che vada a puttane. E che si droghi. O che faccia entrambe le cose (ma più che si droghi). Se, invece, codesta persona può vantare una specchiata moralità, allora il «malandrino» è probabile che sia proprio tu.

Pensaci bene prima di dire «come ti permetti?» perché, come si suol dire, qui «carta canta». È uscito questo resoconto dell' Ufficio studi degli artigiani (Cgia) di Mestre. Un malloppo di dati che certifica tutta una serie di cose e, soprattutto, ci consente di ampliare il detto «italiani popolo di santi, poeti e navigatori» in «italiani popolo di santi, poeti, navigatori, puttanieri e drogatissimi».

Oh, mica tutti, per carità, ma più di qualcuno sì.
Secondo la pruriginosa indagine, noialtri Fratelloni d' Italia spendiamo la bellezza di 19 miliardi di euro in attività illegali, che equivalgono a un punto di Pil all' anno (del resto l' economia in qualche modo deve pur girare). Andando nel dettaglio dei peccati e peccatucci più gettonati da Aosta a Lampedusa, risulta che si scialacquino ben 14,3 miliardi in sostanze stupefacenti e «solo» 4 per i «servizi di prostituzione». In quella che potremmo definire «zona-Champions» del vizio illegale, troviamo infine il glorioso contrabbando di sigarette (600 milioni), un tempo attività trainante del settore e, oggi, retrocessa a un comunque dignitoso terzo posto del podio.
prostituzionePROSTITUZIONE

A quali conclusioni ci porta tutto ciò? La più immediata è che se, per caso, conoscete qualcuno che si droga, fuma di contrabbando e frequenta marciapiedi, prima di attaccarlo al grido di «vergognati schifoso!» forse è il caso che gli diciate «grazie per quello che fai per la nostra economia». Poi, però, è doveroso ragionare su almeno un altro paio di faccende. La prima: come fanno quelli del Cgia a calcolare troieggio e drogaggio? Cioè, come riescono a fare calcoli «in chiaro» su mercati che si sviluppano clamorosamente «in nero»? Mistero. La seconda: stiamo parlando di un mercato in espansione o in lenta recessione? Ovviamente trattasi della classica «domanda retorica», perché l' italiano quando si tratta di «sballare» può solo incrementare (+4 punti percentuali nelle attività fuorilegge rispetto all' ultimo dato disponibile, quello del 2015).
cocainaCOCAINA

Parola al lucido Paolo Zabeo, coordinatore dell' Ufficio studi della Cgia di Mestre, che prima mette clamorose mani avanti («Lungi dall' esprimere alcun giudizio etico»), quindi cala la mannaia sui nostri precedenti e beceri ragionamenti: «Il giro d' affari che questa economia produce, costringe tutta la comunità a farsi carico di un costo sociale altrettanto elevato». Gli dà man forte il segretario della Cgia, Renato Mason: «Tra le attività illegali l' Istat include solo le transazioni illecite in cui c' è un accordo volontario tra le parti, come il traffico di droga, la prostituzione e il contrabbando di sigarette e non, ad esempio, i proventi da furti, rapine, estorsioni, usura». Ecco, cari usurai, che non vi venga in mente di passare per benefattori.

PROSTITUZIONE 1PROSTITUZIONE 
Da ultimo, la curiosa indagine ci rende edotti del fatto che negli ultimi anni sono aumentate addirittura del 380% le segnalazioni pervenute all' Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d' Italia quanto a «operazioni sospette», a riprova del fatto che il grano «sporco» prodotto da droga e meretricio deve in qualche modo rientrare in circoli «puliti» o pseudo-tali.

Zabeo ci illumina da par suo («i gruppi criminali hanno la necessità di reinvestire i proventi delle loro attività nell' economia legale, anche per consolidare il proprio consenso sociale») e porta questo articolo alla sua conclusione più logica: la citazione di George Best.

«Ho speso gran parte dei miei soldi per alcool, donne e macchine veloci, il resto l' ho sperperato» (c' entra qualcosa con l' indagine del Cgia? Assolutamente no, ma chiudere con Best ha sempre il suo perché).

Fonte: qui

“IMMIGRAZIONE FUORI CONTROLLO”- IL RABBINO CAPO DI ROMA RICCARDO DI SEGNI TEME NUOVE ONDATE DI INTOLLERANZA

TUTTI I MUSULMANI CHE ARRIVANO QUI INTENDONO RISPETTARE I NOSTRI DIRITTI E VALORI? LO STATO ITALIANO HA LA FORZA DI FARLI RISPETTARE?"

IL PAPA? HO MOLTI PUNTI DI DISACCORDO CON LUI. QUANDO È VENUTO  IN SINAGOGA VOLEVA DISCUTERE DI TEOLOGIA. GLI HO RISPOSTO DI NO: OGNUNO HA LA SUA, E NON LA CAMBIA"

"VITTORIO EMANUELE III? ERA MEGLIO SE RIMANEVA DOVE STAVA PRIMA” 

Aldo Cazzullo per il ''Corriere della Sera''
di segniDI SEGNI

Rabbino Di Segni, lei da 17 anni è il capo religioso della più antica comunità ebraica della diaspora, quella di Roma. Com' era il ghetto quando lei era piccolo, subito dopo la guerra?
«Pieno di bambini. Papà era pediatra. Volevamo ricominciare, ma la ferita della Shoah era terribile. La razzia del 16 ottobre 1943 fu opera dei tedeschi. Ma poi furono gli italiani a far deportare altri mille ebrei».

I suoi come si salvarono?
«Molti si sentivano al sicuro dopo aver versato l' oro ai nazisti. Mio padre Mosè ebbe una perquisizione in casa. Chiamò da un telefono pubblico un amico giornalista che lo mise in allerta. Non tornò nel ghetto, scappò con mia madre Pina a Serripola, una frazione di Sanseverino Marche».

Anche sua madre era figlia di un rabbino.
«Nonno era il rabbino di Ruse, la città di Elias Canetti, sul Danubio. Fu salvato da re Boris, che disse a Hitler: gli ebrei bulgari non si toccano. Morì avvelenato, forse per mano nazista. Resistere, però, era possibile».

Cosa pensa del ritorno delle spoglie di Vittorio Emanuele III?
«Era meglio se rimaneva dove stava».

E della beatificazione di Pio XII?
di segni papa francescoDI SEGNI PAPA FRANCESCO
«Ho studiato la sua storia, e devo ribadire un giudizio severo. Non fece nulla per impedire la deportazione. È vero che poi offrì rifugio a molti perseguitati».

Suo padre fu partigiano.
«Medaglia d' argento. Combatté la battaglia più dura il 24 marzo 1944, mentre suo cugino Armando veniva ucciso alle Fosse Ardeatine.
Gli altri cugini sono morti ad Auschwitz. Mamma era nascosta in un granaio con mio fratello Elio e mia sorella Frida. Venne il rastrellamento fascista, il prete andò ad avvisare la banda di mio padre, che arrivò appena in tempo. I fascisti scapparono».

Perché gli ebrei sono il popolo più antico al mondo? Perché sono stati perseguitati ovunque e da tutti?
«È una scelta del Padreterno: ci ha esposti a ogni rischio, e continua a farlo; e nello stesso tempo ha un impegno con noi per la nostra sopravvivenza. Non lo dico io, lo dicono i profeti».

Siete il popolo eletto?
«Non nel senso di una presunta superiorità. L' elezione è una sfida. È una continua messa alla prova. Non ti è consentito quel che è permesso a una persona normale. Sei chiamato a rispettare una disciplina particolare, con tutti i rischi che questo comporta».
DI SEGNIDI SEGNI

Marx, Freud, Einstein: qual è il segreto dell' intelligenza degli ebrei?
«Se ti considerano diverso, finirai per comportarti in modo diverso, anche se non sei religioso; e l' evoluzione nasce dalla differenza. Siamo un popolo ricco di eccessi, in positivo e in negativo: ci sono ebrei molto intelligenti, e altri che non lo sono».

È vero che san Francesco aveva origini ebraiche?
«Un libro lo afferma, ma non ne sono affatto sicuro. Senza fare paragoni, era ebreo don Lorenzo Milani».

Lei ha detto: «Abbiamo sempre inventato cose che ci hanno portato via». Cosa intende?
«Le rivoluzioni del primo '900 sono state fatte da ebrei, poi eliminati scientificamente uno per uno, da Trotzky in giù. In Italia abbiamo avuto Modigliani e Treves, che fece il duello col Duce. Lo diceva già Malaparte: un ebreo può fare la rivoluzione, non comandare».

Lei ha biasimato l' Italia per aver votato contro il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele. Perché?
«Perché è il riflesso della tipica posizione cristiana e più ancora musulmana per cui gli ebrei possono essere sottomessi o tollerati, mai sovrani, neppure a casa propria».

Gerusalemme è anche la casa dei palestinesi.
«Me ne rendo conto. Ma Gerusalemme capitale non è un' invenzione di Trump. È una questione politica che risale al 1948. È una questione religiosa millenaria. Non dimentichi che i cristiani hanno fatto le crociate, e non per riportare gli ebrei a Gerusalemme: dove arrivavano i crociati, distruggevano le comunità ebraiche».

di segniDI SEGNI
Cosa pensa della politica di Netanyahu?
«Non parlo di politica. Né israeliana, né italiana».

Esiste ancora l' antisemitismo in Italia?
«C' è sempre stato, c' è, e ogni tanto riemerge in forme diverse. C' è l' idea religiosa che il popolo ebraico abbia esaurito la sua funzione, e debba vagare ramingo e disperso tra i popoli come punizione per non aver accolto la verità. E ci sono le curve degli stadi che deformano simboli per trasformarli in offese, senza rendersene conto; oppure rendendosene conto benissimo. Colpisce che non ci sia più inibizione a dichiarare simpatie fasciste».

C' è anche un antisemitismo di sinistra?
«Certo che c' è».

riccardo di segniRICCARDO DI SEGNI
Cosa pensa di Lotito?
«Scusi, ma lei e io ci siamo incontrati qui nella sinagoga di Roma, in una splendida mattina di sole, per parlare di Lotito?».

E di Papa Francesco?
«È un Papa che sa ascoltare. Gli ho chiesto di non citare più i farisei come paradigma negativo, visto che l' ebraismo rabbinico deriva da loro; e l' ha fatto. Gli ho chiesto di non cadere nel marcionismo, e mi pare ci stia attento».

Cos' è il marcionismo?
«L' idea - cara all' eretico Marcione e tuttora diffusa tra i laici che di religione sanno poco, come Eugenio Scalfari - che esista un Dio dell' Antico Testamento, severo e vendicativo, e un Dio del Nuovo, buono e amorevole. Ma Dio è uno solo. Ed è insieme il Dio dell' amore e il Dio della giustizia. Il Dio che perdona, e il Dio degli eserciti».

Primo Levi criticò Israele dopo Sabra e Shatila.
«È vero, anche se la colpa fu di mancata vigilanza, non furono israeliani a massacrare i palestinesi. E comunque Se non ora quando è un libro molto sionista. Persino troppo, là dove si compiace per gli ebrei in armi».
scalfariSCALFARI

Lei non ha punti di disaccordo con Papa Francesco?
«Ne ho molti. Ad esempio il Papa fa passare la domenica come un' invenzione cristiana; ma se voi avete la domenica, è perché noi abbiamo il sabato. Quando Francesco è venuto qui in sinagoga voleva discutere di teologia. Gli ho risposto di no: di teologia ognuno ha la sua, e non la cambia; discutiamo di altro».

Di migranti?
«Sui migranti noi ebrei siamo lacerati. La fuga, l' esilio, l' accoglienza fanno parte della nostra storia e della nostra natura. Ma mi chiedo: tutti i musulmani che arrivano qui intendono rispettare i nostri diritti e valori? E lo Stato italiano ha la forza di farli rispettare?».

Si risponda.
DI SEGNI 1DI SEGNI 1
«Purtroppo devo rispondere due no. Per questo sono preoccupato. L' Europa è nata dopo Auschwitz; non vorrei che finisse con un' altra Auschwitz. Non so chi sarebbero stavolta le vittime. So che la migrazione incontrollata può provocare una reazione di intolleranza; ci andremmo di mezzo anche noi, e forse per primi».

L' arrivo di migliaia di migranti musulmani è un problema per gli ebrei?
«Non solo per gli ebrei; per tutti».

Lei è andato alla moschea di Roma, ma l' imam non è venuto in sinagoga. Come mai?
«Il rapporto con l' Islam è molto complesso. Ci stiamo lavorando. Al corteo del mese scorso a Milano si sono sentiti slogan in arabo che inneggiavano a Khaybar, la strage di ebrei fatta da Maometto. Ho ricevuto lettere private di scuse da parte di organizzazioni islamiche; non ho sentito parole pubbliche».
salma vittorio emanuele IIISALMA VITTORIO EMANUELE III

Cos' è per lei il Giorno della Memoria?
«Una data necessaria. Con rischi da evitare: l' assuefazione, la noia, e alla lunga il rigetto di chi dice: "Non ne posso più di questi che stanno sempre a piangere"».

Chi è per lei Gesù?
«Innanzitutto, un ebreo. Conosceva la tradizione ebraica, ha predicato insegnamenti morali in gran parte condivisi dalla tradizione, in parte "eterodossi". Ma per voi è il Messia, il figlio di Dio; per noi non lo è».

Un falso Messia?
«Non voglio usare questa espressione. Per noi non è il Messia».

Cosa pensa delle leggi sulle unioni civili e sul fine vita?
DI SEGNIDI SEGNI
«Lo Stato fa le leggi che ritiene; i credenti fanno quel che ritengono, spesso dopo averci chiesto consiglio. La sedazione profonda non è un problema; ma l' idratazione e la nutrizione non vanno interrotte. Mai».
Voi rabbini potete sposarvi.
«Non possiamo; dobbiamo. Nella nostra visione, un uomo che non si sposa non è pienamente realizzato».

Come immagina l' aldilà?
«Non è al centro delle mie preoccupazioni.
Noi crediamo che la vita non si fermi qui, in questo mondo, in questa dimensione. Per il resto abbiamo poche informazioni, ma confuse».
Noi cristiani crediamo alla resurrezione della carne.
«È un concetto ebraico, l' avete preso da noi.
Ma non abbiamo un sistema ultraterreno definito come il vostro, con il Paradiso, il Purgatorio, l' Inferno. C' è l' idea della punizione e del premio; del resto discutiamo da millenni. Voi pensate gli ebrei come un monolito; ma da sempre non facciamo altro che litigare».

Dunque la lobby ebraica non esiste?
«In Italia "lobby" ha una connotazione negativa, in America no: è un gruppo di espressione che difende valori e interessi. E noi abbiamo valori e interessi da difendere».

Fonte: qui
il papa con il rabbino capo della comunita' ebraica di roma riccardo di segni 4IL PAPA CON IL RABBINO CAPO DELLA COMUNITA' EBRAICA DI ROMA RICCARDO DI SEGNI