9 dicembre forconi: 02/27/19

mercoledì 27 febbraio 2019

Trump a Kim ad Hanoi: 'Summit sarà un successo'

'Un onore essere con te, Nord ha potenziale economico illimitato'


Ansa - Il secondo summit tra il presidente Usa Donald Trump e il leader Kim Jong-un "sarà un successo": è la previsione del tycoon, espressa nei primi commenti subito dopo il loro incontro al Metropole hotel di Hanoi. Trump ha ripetuto che la Corea del Nord "ha un potenziale economico senza limiti" e di "essere impaziente di vederlo" e rilevando di considerare un "onore essere con Kim".

Donald Trump e  Kim Jong-un sono si vedranno almeno cinque volte nell'ambito del summit che sarà aperto da un breve faccia a faccia e dalla "social dinner" in serata.
Trump-Kim, ad Hanoi al via secondo summit

Donald Trump e Kim Jong-un avranno in serata un incontro di circa due ore, prima occasione per un round negoziale ai massimi livelli sulla denuclearizzarione, sul miglioramento dei rapporti bilaterali e sulla pace duratura. In base alle indicazioni fornite dalla Casa Bianca, i due leader arriveranno all'hotel Sofitel Legend Metropole Hanoi intorno alle 18:30 (le 12:30 in Italia), tenendo un meeting 'one-on-one' di 20 minuti, prima della 'social dinner' aperta ai più stretti collaboratori della durata di in un'ora e 35 minuti.
Nell'elenco dei collaboratori che affiancheranno Trump nella cena con Kim ci sono il segretario di Stato Mike Pompeo e il chief of staff reggente Mick Mulvaney, mentre non risulta il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, arrivato ieri ad Hanoi e considerato un "falco" finito tra l'altro nel mirino di Pyongyang per il suo richiamo alla denuclearizzazione del Nord sul modello libico. Kim, invece, sarà accompagnato dal "braccio destro" Kim Yong-chol, ex generale ed ex numero uno dei servizi segreti militari, e da un'altra persona che potrebbe alla fine risolversi in Kim Yo-jong, l'inseparabile e onnipresente sorella minore del leader. Trump e Kim "scalderanno" il meeting con conversazioni più leggere al fine di ricercare una sintonia: la parte iniziale, tuttavia, è ritenuta una cartina al tornasole sugli sviluppi possibili raggiungibili nel summit di domani dove saranno affrontati i temi più importanti, dalla denuclearizzazione ai rapporti bilaterali e alla pace duratura.

Rispetto al primo vertice di un solo giorno di giugno 2018 a Singapore, i due leader avranno più tempo per parlare del nodo nucleare e, soprattutto, per creare un rapporto personale.Trump e Kim spesero circa 5 ore insieme nella città/Stato, includendo un breve faccia a faccia e un colloquio allargato. Malgrado gli scarni dettagli sul programma, le prime battute del summit seguiranno una formula rodata, fatta da un faccia a faccia, da una cena e da un meeting allargato coi collaboratori più stretti. Sulle attese del programma, i leader potrebbero vedersi almeno 5 volte fino a giovedì, anche se non sono escluse ulteriori occasioni di confronto. A Singapore ci fu poi la breve passeggiata nel giardino del Capella hotel, a uso telecamere. Incerta la conferenza stampa: tutto dipende dal livello di "soddisfazione" dell'accordo, dicono fonti diplomatiche all'ANSA, che i due leader riusciranno a raggiungere.


Vertice Trump-Kim finisce senza accordo. Presidente Usa: “Firma non era buona cosa. No a richiesta di togliere sanzioni”


Vertice Trump-Kim finisce senza accordo. Presidente Usa: “Firma non era buona cosa. No a richiesta di togliere sanzioni”
Il summit di Hanoi in Vietnam si conclude senza una 'Cerimonia di firma congiunta', con il leader nordcoreano che già lasciava l'hotel Metropole mentre il numero uno della Casa Bianca apriva la sua conferenza stampa: "Abbiamo avuto un incontro molto produttivo, le differenze sono state ridotte", ma Kim "ha una certa visione che non coincide con la nostra"

Il summit di Hanoi tra il presidente Usa Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un si è concluso senza un accordo. Lo fa sapere la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, spiegando che “i rispettivi staff non vedono l’ora di incontrarsi in futuro” e precisando che i meeting tra i due leader sono stati “molto buoni e costruttivi“. “Hanno discusso di vari modi per far progredire la denuclearizzazione e di idee riguardanti l’economia”, recita la comunicazione della Casa Bianca. Il vertice però è terminato in anticipo, segno più tangibile del flop: nel programma originale era prevista una ‘Cerimonia di firma congiunta‘ e un pranzo di lavoro, ma alla fine i due leader hanno lasciato il summit senza cerimonia e Trump ha anticipato la conferenza stampa di due ore, mentre Kim lasciava l’hotel Metropole di Hanoi al termine dell’ultimo colloquio.

“Abbiamo avuto un incontro molto produttivo, c’erano diverse opzioni ma questa volta abbiamo deciso che non era una buona cosa firmare una dichiarazione congiunta al summit”, ha spiegato proprio il presidente americano parlando ai giornalisti ad Hanoi. Per Trump alla base del mancato accordo c’è il rifiuto Usa alla richiesta “di togliere le sanzioni” avanzata da Pyongyang.  “Le differenze sono state ridotte”, ma Kim “ha una certa visione che non coincide con la nostra”, ha aggiunto.
“Non potevamo togliere tutte le sanzioni per quel settore che loro volevano”, quindi tutte le sanzioni rimangono, ha detto Trump. “Non abbiamo ceduto su nulla, noi siamo buoni amici del presidente Kim e della Corea del Nord, hanno un potenziale enorme, è incredibile, ma per quanto riguarda le sanzioni si trattava di un settore che noi non volevamo”, ha proseguito Trump. In particolare, gli Usa chiedevano che la Corea del Nord smantellasse il suo complesso nucleare di Yongbyon, ma Kim ha detto che non avrebbe acconsentito a meno che Washington non avesse tolto le sanzioni. “Dovevamo avere più di questo”, ha detto il presidente Usa ribadendo che le sanzioni saranno tolte “solo a denuclearizzazione completata”. In questo senso, il presidente Usa ha riferito che il leader nordcoreano “ha assicurato che non farà test su missili e niente che riguardi il nucleare”. Al di là delle dichiarazioni di circostanza, Trump ha poi ammesso che prima del prossimo summit con Kim Jong-un “potrebbe passare molto tempo“.

In conferenza stampa, dopo il fallimento del negoziato, il presidente Usa si è dovuto difendere anche dalle accuse lanciate mercoledì dal suo ex legale Michael Cohen dinanzi al Congresso: “Nessuna collusione con i russi”, ha replicato. Versione diversa quella fornita da Cohen, secondo cui “Trump mentì agli americani sui negoziati con Mosca per la sua Tower”. Fonte: qui

Kashmir: sale tensione tra India e Pakistan

Escalation di tensione con l'India nella regione rivendicata

Ansa- L'aeronautica pachistana ha abbattuto due jet indiani che avrebbero superato il confine fra i due paesi nel nella contesa regione del Kashmir e hanno catturato un pilota. Lo riferisce un portavoce militare. Uno dei velivoli colpiti è precipitato nella parte pachistana del Kashmir mentre l'altro sul territorio indiano della regione himalayana.


L'India ha chiuso il proprio spazio aereo a nord di Delhi. Lo si apprende dalla rete televisiva Times Now. Anche alcuni voli in arrivo all'aeroporto internazionale Indira Gandhi di Delhi sono stati dirottati verso scali più a sud. In precedenza il Pakistan aveva annunciato la chiusura di tutto il suo spazio aereo ai voli commerciali.



Il generale Asif Ghafoor, portavoce delle forze armate pachistane, ha confermato in un tweet l'abbattimento dei due caccia. Nessun commento ufficiale al momento invece da parte indiana. L'episodio - che segna un decisivo inasprimento delle tensioni fra i due rivali nucleari dell'Asia meridionale - segue di poche ore dalla comunicazione i colpi di mortaio sparati da truppe indiane da oltre la frontiera nella regione himalayana del Kashmir che - stando alla polizia pakistana - hanno colpito case uccidendo sei civili e ferendone molti altri.


Sale la tensione in Kashmir
La polizia pakistana ha detto che colpi di mortaio sparati da truppe indiane da oltre la frontiera nella regione himalayana del Kashmir hanno colpito case uccidendo sei civili e ferendone molti altri, tra le crescenti tensioni fra i due rivali nucleari dell'Asia meridionale.  Il funzionario della polizia locale Mohammad Altaf ha detto che sei persone tra cui anche bambini sono state uccise oggi nel villaggio di Kotli nella parte pakistana del Kashmir, diviso tra Pakistan e India e rivendicato da entrambi nella sua interezza.  L'incidente arriva il giorno dopo un'escalation della tensione tra i due paesi in seguito a un bombardamento da parte dell'India, che secondo New Delhi avrebbe preso di mira un campo di addestramento per terroristi nel nordovest del Pakistan.

MIT: Il sistema energetico del futuro è più vicino di quanto pensiamo

Grazie a costi in continua diminuzione, un sistema ibrido di generazione di elettricità rinnovabile che combina energia eolica e solare potrebbe diventare competitivo con l'elettricità a basso costo di combustibili fossili nella generazione di gas naturale negli Stati Uniti a ciclo combinato, suggerisce un professore del MIT .
John Deutch, un professore dell'Istituto al MIT, ha recentemente presentato uno studio, "Dimostrare la generazione di elettricità priva di emissioni di carbonio da fonti rinnovabili e stoccaggio", in un seminario sull'energia alla Stanford University.
Secondo Deutch, il modo migliore per vedere se i sistemi elettrici ibridi (HES) di energia eolica, solare e di stoccaggio potrebbero competere nei costi con la generazione di energia elettrica a gas naturale è organizzare una dimostrazione su larga scala per dimostrare se questi HES potrebbero incontrarsi domanda di elettricità di un'area di servizio relativamente ampia "piuttosto che fare affidamento su progetti dimostrativi su larga scala sponsorizzati dal governo o mandati normativi che impongono un dispiegamento di storage".
"Straordinariamente sono stato un ottimista - ne sono ottimista - e credo che siamo molto vicini ad avere una triade economicamente competitiva - vento, energia solare e stoccaggio - per produrre energia elettrica a un prezzo basso quanto l'alternativa fossile più economica, che è il ciclo combinato del gas naturale ", ha detto Deutch durante la sua presentazione. "Siamo vicini ad avere questa operazione commerciale".
La dimostrazione su larga scala mostrerebbe al settore privato se quei sistemi ibridi potrebbero essere competitivi, ha detto, notando che l'analisi di base è stata fatta per l'area di servizio ERCOT in Texas, e sono stati effettuati ulteriori studi per Iowa e Massachusetts.
Secondo Deutch, Puerto Rico e Hawaii potrebbero essere luoghi adatti per gli sviluppatori di energia per mostrare la redditività di HES. Lo scienziato del MIT propone agli sviluppatori di fare offerte per contratti ventennali con un'utilità e tutto ciò che il governo deve fare è assicurare un "involucro normativo" per consentire il progetto.
"Eolico più solare più storage sarà qui e sarà presto qui", ha detto Deutch.
Il lavoro ora è decidere come fare progressi e come far implementare il settore privato nel più breve tempo possibile, ha aggiunto.
Proprio la scorsa settimana, la Portland General Electric Company e un'unità di NextEra Energy hanno annunciato piani per la costruzione di una nuova struttura energetica nell'Oregon orientale che combina 300 megawatt di generazione eolica con 50 megawatt di generazione solare e 30 megawatt di accumulo di batterie. Il Wheatridge Renewable Energy Facility sarà il primo di questa scala in Nord America a co-individuare e integrare queste tre tecnologie, hanno detto gli sviluppatori. Il Wheatridge Energy Facility genererà energia utilizzando la tecnologia del vento e quella solare, mentre la batteria immagazzinerà quell'energia in modo che possa essere utilizzata in qualsiasi momento. Insieme, queste tecnologie garantiranno l'affidabilità energetica da fonti rinnovabili, affermano le aziende.
Nel frattempo, gli ingegneri continuano a cercare soluzioni di archiviazione più economiche che potrebbero aiutare l'impiego di energia rinnovabile su larga scala.
Gli ingegneri del MIT, ad esempio, hanno recentemente proposto un concetto per un sistema di stoccaggio rinnovabile che immagazzinerebbe energia solare ed eolica sotto forma di silicio liquido incandescente. Il design, soprannominato 'sole in una scatola', immagazzina il calore generato dall'eccesso di elettricità dal solare o dal vento in serbatoi di silicio fuso incandescente e quindi converte la luce dal metallo incandescente in energia elettrica quando è necessario.
"Stiamo sviluppando una nuova tecnologia che, in caso di successo, risolverebbe questo problema più importante e critico nell'energia e nei cambiamenti climatici, vale a dire il problema dello stoccaggio", ha affermato Asegun Henry, il professore associato allo sviluppo della carriera Robert N. Noyce nel dipartimento di ingegneria meccanica al MIT.
L'energia rinnovabile negli Stati Uniti ha continuato a espandersi nel 2018, secondo il Factbook Sustainable Energy in America del 2019 pubblicato da BloombergNEF (BNEF) e dal Business Council for Sustainable Energy (BCSE). L'anno scorso, l'energia rinnovabile, inclusa l'energia idroelettrica, ha fornito il 18% della produzione totale di energia negli Stati Uniti, dall'11% nel 2009. La capacità eolica e solare è più che quadruplicata dal 2009, da 36,2 GW a 164,6 GW, secondo il factbook.
Inoltre, i costi di accumulo delle batterie sono diminuiti ulteriormente nel 2018, con i prezzi delle batterie agli ioni di litio di un ulteriore 18% anno su anno, "aumentando sia i veicoli elettrici che le applicazioni stazionarie di stoccaggio e incoraggiando le utility elettriche a firmare accordi di acquisto di energia con lo storage solare e vento ", dice il rapporto. 
Tradotto automaticamente da Google

UN 34ENNE VIENE SGOZZATO A TORINO: IN CITTA' SI DIFFONDE LA PAURA CHE AD UCCIDERE SIA STATO UN FOLLE CHE AMMAZZA SENZA MOTIVO (E POTREBBE COLPIRE ANCORA)

NESSUNA TELECAMERA HA RIPRESO IL DELITTO MA SI CERCANO ALTRI INDIZI NEI FILMATI, UN TESTIMONE HA NOTATO UN UOMO CON I RASTA CHE…

Federico Genta e Mauro Zola per la Stampa

stefano leoSTEFANO LEO
I tatuaggi e gli orecchini tribali erano come una corazza. Ma era quel suo viso da eterno bambino a riflettere il vero carattere di Stefano Leo. «Un ragazzo incredibilmente sensibile e gentile. Che non sarebbe stato capace di far del male a una mosca».

Lo aveva già detto la madre Mariagrazia, partita già sabato dalla casa di Biella per essere ascoltata dai carabinieri di Torino che indagano sull' omicidio del figlio. Lo ripeteva, ieri, Jane Rapinett dal Krishna Village di Murwillumbah, in Australia, dove Stefano si era inserito nella comunità Krishna.

Una laurea in Legge a Milano, dove vive il padre, quattro anni trascorsi in giro per il mondo, Stefano era approdato sotto la Mole lo scorso novembre. Aveva trovato un impiego come commesso in un negozio del centro e la sua casa era un alloggio sulle rive del Po, condiviso con Sebastiano, l' amico sin dai tempi degli studi.

stefano leoSTEFANO LEO
Quella passeggiata, dal fiume fino allo store della K-Way, per lui era un rito. Quaranta minuti tutti per lui, ad ascoltare la musica che arrivava dalle cuffie del telefonino. Le indossava anche l' altra mattina, quando qualcuno lo ha aggredito. Preso alle spalle e sgozzato con un coltello che difficilmente potrà essere ritrovato. Un unico taglio, profondo, che non poteva dare scampo.

Come un agguato ma senza una ragione apparente, visto che l' assassino non ha nemmeno provato a sfilargli lo zaino che portava sulle spalle. Il giorno dopo il delitto, i carabinieri hanno deciso di ripartire dal sequestro di tutti i filmati disponibili della zona. Perché dal passato del ragazzo, anche quello meno recente, non sarebbe emerso nulla di rilevante: nemmeno uno screzio che possa essere in qualche modo collegato all' omicidio.

Le telecamere, però, sono poche. E nessuna punta su quel viale, lungo Po Machiavelli: uno spicchio di città centrale, ma abbandonato.«Oggi è domenica e nessuno ha paura a passeggiare da queste parti - raccontava ieri una coppia -. Durante la notte, però, il panorama è tutto diverso. Queste passeggiate sono frequentate da tossici e senzatetto. Quasi nessuno, se non in gruppo, ci mette più piede. Soprattutto la sera».

stefano leoSTEFANO LEO
Passate le otto, questo diventa il territorio dei pusher, che aspettano i clienti protetti dal buio e dalle siepi che corrono verso la riva. I pochi locali aperti su questo lato dei Murazzi tirano la notte fino alle sette, e spesso i clienti restano accampati nei paraggi ancora per diverse ore. Fantasmi e disperati affacciati su una città che si è già risvegliata da un pezzo.

E proprio un disperato resta il primo sospettato del delitto. Quell' uomo con i capelli rasta, il giubbotto chiaro con sulla schiena una scritta di colore rosso, notato da un testimone mentre si allontanava svelto dalla zona quando i primi soccorsi stavano già raggiungendo Stefano, che con le ultime energie era riuscito a raggiungere la strada e poi era caduto sull' asfalto, in mezzo all' incrocio a due passi da piazza Vittorio. Un folle che uccide senza motivo, in pieno giorno e nel centro di Torino.
È questo che più spaventa e che preoccupa gli stessi investigatori. Un delitto senza motivo e che proprio per questo si potrebbe ripetere.

Ecco perché le telecamere diventano fondamentali.
stefano leoSTEFANO LEO
Nessuna, questo è già stato confermato, ha ripreso la scena dell' aggressione. Ma una ripresa, anche quella di un impianto di videosorveglianza privato, potrebbe aver immortalato, magari per pochi secondi, la fuga dell' assassino. «Addio nipote mio. Proteggici da lassù, ma porta all' inferno chi ti ha ucciso barbaramente» ha scritto su Facebook Daniele, lo zio di Stefano. Lui è convinto: «Troveranno l' assassino. Vedrai, lo troveranno».

25 Febbraio 2019

Fonte: qui

UN LITIGIO PER UNA FOTO COL CELLULARE ALL’ORIGINE DELL’OMICIDIO A TORINO DI STEFANO LEO 
IL SUPERTESTIMONE: “L’ASSASSINO ERA SEDUTO SULLA PANCHINA, ERA NERVOSO. FORSE ERA STRANIERO MA PARLAVA MOLTO BENE L’ITALIANO”
Simona Lorenzetti e Massimo Massenzio per corriere.it
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L’assassino di Stefano Leo, il 33enne sgozzato sabato mattina lungo il viale alberato che costeggia le acque del Po, era seduto su una panchina ed era nervoso. Lo ricorda così il testimone che ha fornito ai carabinieri la descrizione dell’uomo che oggi è sospettato di essere il killer. L’identikit coincide con l’immagine di un ragazzo di circa 30 anni, che le telecamere di corso San Maurizio riprendono mentre si allontana a passo svelto poco dopo l’omicidio. Anche per questo il testimone sentito nei giorni scorsi appare attendibile.

«Quell’uomo era seduto su una panchina. Quando mi ha visto prendere in mano il cellulare si è infuriato», ha raccontato. «Non mi fotografare, che cavolo fai con quel telefono?», avrebbe sbottato l’assassino. «Mi si è rivoltato contro e io mi sono allontanato in fretta. Non volevo grane», ha aggiunto. Il diverbio, è questa l’ipotesi investigativa, si sarebbe ripetuto anche con Stefano. Il commesso avrebbe incontrato il sospettato pochi istanti dopo il testimone. La vittima indossava gli auricolari e forse ha tirato fuori dalla tasca il telefono cellulare. Un gesto che potrebbe però aver scatenato la rabbia del killer.

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Quest’ultimo, un uomo che gli inquirenti definiscono squilibrato e pericoloso, temeva infatti che qualcuno potesse fotografarlo mentre era seduto sulla panchina dove i pusher attendono di solito i clienti. L’omicida avrebbe seguito Stefano per una decina di metri per affrontarlo. Lo scontro sarebbe degenerato e il killer, in preda alla rabbia, avrebbe estratto un coltello e colpito Leo alla gola. Per il medico legale Roberto Testi, il commesso è stato ucciso con un unico fendente sferrato con un coltello di grosse dimensioni e molto affilato.


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La pugnalata sarebbe partita mentre vittima e aggressore erano l’una di fronte all’altro. Non ci sono immagini del delitto. La telecamera ha ripreso solo la fuga dell’assassino. I video mostrano Stefano che sale le scale che portano in via Napione: si trascina e usa la sciarpa per bloccare l’emorragia. Il sospettato fugge invece a passo svelto, salendo la scalinata che conduce in Lungo Po Cadorna e poi in piazza Vittorio. Le riprese, poi, confermano la descrizione che il testimone dà del ragazzo seduto sulla panchina: un uomo di circa 30 anni con la pelle olivastra, i capelli scuri, ricci e rasati da un lato. Forse è straniero, ma il testimone ricorda che parlava molto bene l’italiano. E ancora.

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QUELLO A STEFANO LEO E’ STATO UN AGGUATO 
SVOLTA NEL CASO DEL DELITTO DEI MURAZZI A TORINO, IL KILLER APPOSTATO PER OLTRE MEZZ’ORA 
VOLEVA UCCIDERE E FORSE STAVA ASPETTANDO PROPRIO IL COMMESSO? LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE HANNO RIPRESO L'ASSASSINO FRONTALMENTE, L’ANALISI SUI VIDEO DEI GIORNI PRECEDENTI
SARA MARTINENGHI per repubblica.it

"Il mio cane cammina lentissimo, lo stavo tirando al guinzaglio per attraversare la strada. E mentre ero lì che lo tiravo, ho visto il ragazzo ferito che poi si è accasciato a terra e, girandomi, un uomo scappare". È un racconto molto preciso quello che il supertestimone del delitto dei Murazzi ha fornito ai carabinieri.

Quello che dice coincide con le immagini delle telecamere che hanno ripreso l'assassino frontalmente, sebbene in un fotogramma non nitido: sulla trentina, alto un metro e 75-80, vestito con abbigliamento ginnico, un cappuccio o berretto in testa, una busta con sé. Ed è la stessa persona con cui il testimone aveva discusso 40 minuti prima per il timore, del killer, di essere stato fotografato: un diverbio successo alle 10.20. Per oltre mezz'ora, dunque, l'assassino è rimasto seduto sulla panchina, la prima della passerella del lungo Po Machiavelli, a circa quindici metri dalla scalinata principale, in un punto strategico perché da lì partono altre tre scale, in direzioni diverse, potendo dunque contare su quattro vie di fuga.
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Voleva allora uccidere e forse stava anche proprio aspettando Stefano Leo? Quando ha visto il ragazzo passare ha frugato nella borsa che aveva con sé, un sacchetto di tela impermeabile, ha preso il coltello, ha seguito Leo e l'ha sgozzato, arrivando da dietro, con un gesto preciso e violento, carico di odio, come se fosse un'azione di cui era già pratico.

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Per poi risalire dalla scalinata in direzione di piazza Vittorio, mentre la vittima ha imboccato quella alla sua destra, che porta verso via Napione, cercando aiuto in mezzo all'incrocio con corso San Maurizio, dove è crollato. L'arma utilizzata è un coltello affilato come un bisturi o un rasoio, con una lama forse di ceramica. L'assassino non se n'è liberato subito, rimettendolo nella borsa di tela.

La ricostruzione degli inquirenti su come è successo l'omicidio è questa. E i carabinieri del nucleo investigativo lavorano senza sosta per trovare l'assassino, valutando tutti gli elementi emersi sinora con ragionamenti e dichiarazioni, mentre analizzano le immagini delle telecamere della zona, partendo da quelle vicino a casa di Stefano Leo a quelle vicine al negozio in cui lavorava, lo store K- way in piazza Cln.

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Si cerca cioè di capire se l'assassino volesse proprio uccidere Stefano Leo, se l'abbia pedinato o aspettato anche nei giorni precedenti, rimanendo fermo per almeno 40 minuti su quella panchina sabato mattina. Quello, tra l'altro, era l'unico giorno in cui il trentatreenne iniziava il turno in negozio alle 11 e mezza.

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Domani pomeriggio, a Biella, alle 14,30, nel chiostro del museo del territorio si terranno i funerali di Stefano Leo.

Fonte: qui


Un sottomarino iraniano lancia il suo primo missile da crociera

Ieri abbiamo pubblicato alcuni commenti scritti dall'autore Steven Metz in cui sosteneva che un intervento militare orchestrato dagli Stati Uniti in Iran sarebbe "uno dei peggiori errori della storia americana".
E mentre il Venezuela ha continuato ad attirare la maggior parte dell'attenzione dei media e la speculazione che gli Stati Uniti potrebbero lanciare un proxy guerra civile su larga scala in quel paese che cerca di spodestare il regime di Maduro (utilizzando tutti gli attrezzi necessari, tra cui un attacco false flag, a giustificare l'incursione), a migliaia di chilometri di distanza nel Golfo Persico, le tensioni tra Stati Uniti e Iran stanno lentamente aumentando.
Nave
Come riportato da RT , un sottomarino iraniano ha effettuato con successo il suo primo missile da crociera nel mare profondo durante un'esercitazione navale nelle acque a sud dell'Iran. L'esercitazione è stata interpretata come un avvertimento per gli Stati Uniti in seguito al ritorno delle portaerei statunitensi nella regione dopo una lunga assenza, ma ha avuto luogo anche nel contesto delle più vaste esercitazioni navali iraniane nel Golfo, nello Stretto di Hormuz e nel Mare di Oman.

Il comandante della Marina iraniana, il contrammiraglio Hossein Khanzadi, ha detto domenica ai media locali che un sottomarino della classe Ghadir ha sparato un missile da crociera anti-nave da sott'acqua per la prima volta all'inizio della giornata.
I clip del lancio sono stati distribuiti alla televisione iraniana.


Persian Gulf War Games: Iran Successfully Fires Missile from Submarine for First Time

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Il lancio è stato parte delle esercitazioni navali iraniane "Veleyat-97", una serie di giochi di guerra che si svolgono nell'area attorno al Golfo.
Ecco di più da RT:
È successo durante l'esercitazione navale su larga scala, "Veleyat-97". I giochi di guerra si svolgono nella zona dal Golfo Persico e lo Stretto di Hormuz al Mare di Oman e le parti settentrionali dell'Oceano Indiano. Durante l'esercitazione la marina ha lanciato numerosi missili cruise da navi e sistemi costieri a terra. Teheran ha usato il trapano per mostrare la sua ultima fregata, "Sahand", ei suoi sottomarini classe Fatah che i funzionari militari dicono che possono anche trasportare missili cruise.
Le massicce manovre navali sono in atto tra le crescenti tensioni tra Iran e Stati Uniti. A dicembre, il Pentagono ha schierato la sua portaerei americana "John C. Stennis" nel Golfo Persico. Divenne la prima nave da guerra americana del suo genere ad attraversare lo Stretto di Hormuz da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump tirò unilateralmente la nazione fuori dal Piano d'Azione Complessivo Comune (JCPOA) sul programma nucleare iraniano lo scorso anno.

Come abbiamo detto sabato, aspettatevi che le tensioni tra i due paesi continuino ad aumentare mentre gli Stati Uniti si avvicinano a una decisione sull'opportunità di estendere o porre fine alle deroghe sulle sanzioni iraniane.
25 Febbraio 2019
Tradotto automaticamente con Google
Fonte: qui