9 dicembre forconi: 11/15/18

giovedì 15 novembre 2018

IN ABRUZZO UN 20ENNE SOMALO, SENZA FISSA DIMORA E CON LO STATUS DI PROTEZIONE SUSSIDIARIA, SI SPOGLIA IN STRADA E INIZIA A MASTURBARSI, POI VIOLENTA UNA 68ENNE IN SPIAGGIA


IL RAGAZZO, SBARCATO UN ANNO FA IN ITALIA, SI E’ AVVICINATO ALLA DONNA, LE HA SPINTO LA TESTA RIPETUTAMENTE CONTRO ALCUNI SASSI E NE HA ABUSATO 

LA SIGNORA SI È DIVINCOLATA E SI E’ TUFFATA IN MARE

«Ho avuto paura che potesse uccidermi, ma fortunatamente sono riuscita a divincolarmi». Questa la testimonianza di una donna di 68 anni violentata in una spiaggia in Abruzzo da un somalo di 20 anni senza fissa dimora con lo status di protezione sussidiaria, arrestato dai carabinieri di Ortona (Chieti). L'uomo prima si è denudato e poi si è avvicinato alla donna che stava prendendo il sole e dopo averle fatto battere la testa contro alcuni grossi ciottoli l'ha costretta a subire violenza sessuale. La donna è riuscita a divincolarsi e a rifugiarsi in acqua mentre sul posto arrivavano i carabinieri.
stuproSTUPRO

Salvata in acqua
Quando alcuni commercianti della Marina di San Vito Chietino lo hanno visto denudarsi e masturbarsi per strada noncurante della presenza dei passanti, hanno immediatamente avvisato i carabinieri. All'arrivo dei militari, il giovane, da un anno in Italia, si era già allontanato in direzione della spiaggia che costeggia l'ex tracciato della ferrovia. La donna, trasportata con un'ambulanza all'ospedale di Lanciano è stata ricoverata per le escoriazioni e per il trauma cranico subito: la prognosi è di un mese.

Per il somalo, trasferito nel carcere di Chieti, è scattata anche la denuncia per atti osceni in luogo pubblico e falsa attestazione d'identità. Solo grazie alle impronte digitali è stato possibile risalire alla sua vera identità e di stabilire che, dopo essere entrato clandestinamente in Italia quasi un anno fa durante un sbarco in Sicilia, il mese scorso aveva ottenuto la protezione sussidiaria.

Protezione sussidiaria
Lo status di protezione sussidiaria viene riconosciuto a chi si definisce rifugiato, ma non è in grado di dimostrare una persecuzione personale, ma si ritiene comunque che rischi di subire un danno grave nel caso di rientro nel proprio Paese.

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TEMPESTA SUL GOVERNO BRITANNICO DOPO L’APPROVAZIONE DELL’ACCORDO SULLA BREXIT: OLTRE A RAAB E VARA SI DIMETTONO ALTRI DUE MINISTRI



IL FALCO CONSERVATORE REES-MOOG ANNUNCIA LA RICHIESTA DI VOTO DI SFIDUCIA PER LA PREMIER 

DURANTE LA RIUNIONE DI GABINETTO CI SONO STATE URLA E PIANTI E ALMENO UN TERZO DELL’ESECUTIVO HA ESPRESSO SERIE RISERVE SULLA BOZZA

Luigi Ippolito per www.corriere.it

theresa may annuncia l'accordo sulla brexitTHERESA MAY ANNUNCIA L'ACCORDO SULLA BREXIT
Governo britannico sull'orlo del collasso: all'indomani della sofferta approvazione dell'accordo con Bruxelles sull'uscita dalla Ue, il ministro per la Brexit Dominic Raab si è dimesso perché non ha ritenuto di poter accettare quel compromesso, che lascia Londra legata mani e piedi all'Europa. «Non posso sostenere l'accordo con l'Ue», ha detto Raab.

Colpo per la May, un deputato: «Chiedermo la sfiducia»
DOMINIC RAABDOMINIC RAAB





È un colpo gravissimo per Theresa May, che potrebbe vedere il suo esecutivo sfaldarsi nelle prossime ore. Il deputato Tory Rees-Mogg ha annunciato la richiesta di voto di sfiducia per la premier. La richiesta arriverà al presidente del gruppo parlamentare dei conservatori alla Camera dei Comuni ma a quanto risulta all’interno della compagine Tory ci sono «differenze di opinioni».

Jacob Rees MoggJACOB REES MOGG
L'approvazione del testo era avvenuta al termine di una sofferta riunione di gabinetto, durata oltre cinque ore, che aveva visto urla e pianti da parte dei ministri. Almeno un terzo del governo aveva espresso serie riserve e ora potrebbero esserci altre dimissioni. Dopo quelle di Raab, intanto, sono arrivate quelle della ministra del Lavoro Esther McVey. Nel frattempo hanno lasciato il suo posto anche il sottosegretario britannico per l'Irlanda del Nord Shailesh Vara (lamentando la mancanza di garanzie nell'accordo per l'Irlanda del Nord) e la sottosegretaria per la Brexit Suella Braverman.
shailesh varaSHAILESH VARA

Il partito conservatore
L'ala dura del partito conservatore, contraria al compromesso con l'Europa, è ora sul piede di guerra e potrebbe chiedere di votare la sfiducia alla May al più presto. Il dilemma irrisolvibile della Brexit sta facendo precipitare la Gran Bretagna in una crisi senza precedenti. Non a caso, subito dopo la notizia delle dimissioni di Raab le Borse hanno reagito negativamente, con la sterlina che ha già perso un punto percentuale su dollaro e euro.

La replica di May
Therese May ha reagito parlando di «scelte difficili» ed esprimendo «rispetto» per le dimissioni (che però afferma di non condividere). Ma ha anche difeso l’intesa raggiunta con l’Ue come una scelta fatta «nell’interesse nazionale», affermando che essa garantirà l’uscita dall’Ue nel Regno «nei tempi previsti» e che l’unica alternativa sarebbe «un no deal» o «nessuna Brexit».

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Brexit: cosa dice la bozza di accordo tra Inghilterra e Ue

Si tratta di un testo di 400 pagine. Il Governo di Teresa May ha dato il suo ok ma rischia la bocciatura in Parlamento

La bozza di accordo c'è, ma il cammino della Brexit è ancora lungo. I negoziati tra Inghilterra e Unione Europea, dopo uno stallo di mesi, sono arrivati a una svolta con l'elaborazione di un testo di 400 pagine che dovrebbe rappresentare la guida verso l'uscita morbida del Regno Unito dall'Europa.

Cosa succede ora

Londra è in fibrillazione e dalla serata di martedì 13 novembre il Primo Ministro Theresa May ha incontrato i membri del Governo e dopo un Consiglio dei MInistri durato 5 ore ha dato il suo ok all'accettazione della bozza di accordo
Ora l'accordo passa per una seconda approvazione al Parlamento di Londra e l'esito di questo voto è tutto tranne che scontato.

La questione irlandese

Il nodo centrale è sempre la questione nord irlandese per la necessità di ridisegnare il confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d'Irlanda senza alterare la precaria pace che regna da meno di un ventennio dopo il disarmo dell'Ira che tanto sangue ha fatto scorrere.
Secondo il modello di Brexit auspicato dagli antieuropeisti duri e puri sarebbe necessario porre nuovamente un confine netto tra Irlanda del Nord (territorio del Regno Unito) e Repubblica d'Irlanda (che invece resta nell'Unione Europea) questo, però, andrebbe a creare tensioni e a riaprire ferite solo in parte curate.
Per questo l'UE aveva proposto di permettere all'Irlanda del Nord di rimanere nell'unione doganale e nel mercato comune europeo.
Secondo la Gran Bretagna, però, questo avrebbe minacciato l'unione territoriale del Regno.

Cosa prevede la bozza di accordo

Per uscire dallo stallo che dura da mesi pare - così anticipa il Times - che sia stato proposto un periodo di transizione (marzo 2019-dicembre 2020) in cui l'intero Regno Unito rimarrebbe nell'unione doganale in attesa di arrivare a un accordo commerciale più equo con l'UE con la possibilità che il territorio nord irlandese mantenga, anche dopo la transizione, un rapporto "più profondo" con l'UE.
Come spiega, però, il Guardiannon è per nulla scontato che lamaggioranza della May approvi una simile proposta che porterebbe, sostengono gli oltranzisti della Brexit, il Regno Unito a restare "vassallo dell'Europa".
Proprio queste parole sono state utilizzate da Boris Johnson e Jacob Rees-Moog, i principali nemici politici del Primo Ministro tra i conservatori.
Nello stesso tempo i laburisti non hanno intenzione di essere la stampella della premier in Parlamento e hanno espresso scetticismo rispetto a questa via per attuare una Brexit guidata prima della dead line del 29 marzo 2019.
"Non è un accordo positivo per il Regno Unito" ha dichiarato il deputato laburista Jeremy Corbyn e anche il partito unionista dell'Irlanda del Nord, il Dup, ha espresso scetticismo temendo che questa bozza finisca per isolare da un punto di vista commerciale e territoriale la piccola Irlanda del Nord.
Al momento, dunque, l'ipotesi del no-deal e cioè della mancanza di un accordo per la Brexit tra Regno Unito e Unione Europea è tutt'altro che sventata con tutti i rischi che questo potrebbe comportare sia da un punto di vista politico, sia commerciale e sociale specialmente per la questione irlandese che resta la spina nel fianco che impedisce un sereno cammino dell'Inghilterra fuori dall'Unione Europea.
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L’ITALIA DIVENTA IL SECONDO MERCATO PER L’EXPORT DI GAS RUSSO, SCAVALCANDO LA TURCHIA

IL NOSTRO PAESE HA COMPRATO DA GAZPROM 18,3 MILIARDI DI METRI CUBI. AL PRIMO POSTO ANCORA LA GERMANIA, CON 42 MILIARDI…
vladimir putin giuseppe conteVLADIMIR PUTIN GIUSEPPE CONTE

(ANSA) - L'Italia diventa il secondo mercato per l'export di gas russo, scavalcando la Turchia. Nel periodo Gennaio-Settembre l'Italia ha comprato da Gazprom 18,3 miliardi di metri cubi di gas contro i 17,9 della Turchia. Lo riferisce Bloomberg, citando dati Gazprom. La Germania con 42,7 miliardi di metri cubi acquistati nello stesso periodo resta il principale mercato per l'export di gas russo.
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I TIFOSI DEL CSKA NON SALTAVANO: LA CONFERMA DEGLI INQUIRENTI CHE INDAGANO SULL’INCIDENTE ALLA SCALA MOBILE DELLA METRO A ROMA


I VIDEO SCAGIONANO GLI ULTRAS E PUNTANO L’INDICE SU CHI DOVEVA VIGILARE, CIOÈ ATAC 

Michela Allegri e Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

roma crolla scala mobile in metro 3ROMA CROLLA SCALA MOBILE IN METRO

L' INCIDENTE

Intanto proseguono le indagini sull' incidente alla scala mobile della fermata Repubblica della Metro A. Dodici ore di filmati e nessun atto vandalico che possa giustificare il cedimento. Gli inquirenti hanno visionato i video delle telecamere a circuito chiuso e, almeno per il momento, un dato sembra certo: nessuno dei tifosi russi del Cska avrebbe saltato sulla scala, provocandone la rottura. Un dettaglio importante, in vista delle prime iscrizioni sul registro degli indagati che verranno formalizzate nei prossimi giorni.

Il pm Francesco Dall' Olio, titolare del fascicolo aperto per disastro colposo e lesioni colpose - 24 ultrà russi sono rimasti feriti - sta individuando eventuali responsabilità, analizzando la documentazione relativa alle ultime opere di manutenzione. Esclusa la colpa dei tifosi, i primi indagati saranno nell' azienda che ha realizzato gli interventi di controllo e di collaudo e tra i responsabili della municipalizzata che avrebbero dovuto vigilare.

I FILMATI
bus atac a fuoco 4BUS ATAC A FUOCO
L' ipotesi che i tifosi avessero saltato danneggiando la scala mobile era emersa subito dopo i fatti il 23 ottobre. I primi filmati amatoriali circolati in rete, però, sembravano già smentire questa circostanza. Il pm Dall' Olio ha quindi disposto l' acquisizione di dodici ore di riprese. E dalla visione è emerso che i 400 ultrà russi presenti - stavano raggiungendo lo stadio per la partita di Champions Roma-Cska - non avrebbero danneggiato l' impianto. Per chiarire le cause del guasto, sarà necessario attendere i risultati della consulenza disposta dalla Procura, che nel frattempo ha sequestrato tutte le scale nella stazione.

Ricerca del Personale

L' Atac cambia le modalità di reclutamento del personale. Dopo il caso «Parentopoli», i nuovi vertici hanno deciso di affidarsi a una società esterna che verrà reclutata con un bando che è stato sfornato ieri mattina dal quartier generale di via Prenestina. In ballo c' è un contratto per 3 anni dal costo di 160 mila euro per gestire le future assunzioni previste dal piano di concordato valido dal 2019 al 2021, come quella di 620 autisti, di cui abbiamo già parlato su queste colonne.

I candidati dovranno anche sottoporsi a test «psicoattitudinali» e al colloquio con uno psicologo iscritto all' albo. Non è chiaro se la mossa della società sia dipesa dall' aumento delle aggressioni sui bus più volte denunciato dai sindacati tra sassaiole e risse verbali. Ma è certo che gli esperti esterni dovranno valutare, tra le altre cose, anche la tenuta psicologica dei nuovi addetti.

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È GIÀ FINITA LA STORIA DI LIBERI E UGUALI


MDP, I BERSANIANI USCITI DAL PD, SI STACCANO SPERANDO NELLA VITTORIA DI ZINGARETTI (O COMUNQUE IN UN RITORNO NEL PD), CIVATI HA GIÀ SBATTUTO LA PORTA, FASSINA E D'ATTORRE ORMAI POMICIANO COI SOVRANISTI BORGHI E BAGNAI, LA BOLDRINI PENSA (COME SEMPRE) A SE STESSA E A FARE L'ANTI-SALVINI. RESTA SOLO IL POVERO GRASSO, L'ULTIMO ARRIVATO IN POLITICA, COL PD ALLE CALCAGNA CHE GLI CHIEDE I SOLDI ARRETRATI

LIBERI E UGUALI SI È GIÀ SCIOLTA LA SINISTRA CHIC SCEGLIE L' EUTANASIA
Carlo Tarallo per ''la Verità''

Leu fu. È finita così, dolcemente, nel sonno: la storia di Liberi e uguali è durata poco meno di un anno. Non hanno fatto in tempo a festeggiare il loro primo anniversario, Laura Boldrini e Pietro Grasso, gli ex presidenti di Camera e Senato che avevano coronato il loro sogno d' amore (per le poltrone) lo scorso 3 dicembre.

stefano fassina paolo savona giorgio la malfa (3)STEFANO FASSINA PAOLO SAVONA GIORGIO LA MALFA
Dalla loro unione politica era nato Leu, partito già dipartito, di cui nessuno ha capito obiettivi e programmi, al di là della riconferma in Parlamento di Grasso (leader e candidato premier del movimento), Boldrini e di un manipolo di parlamentari (14 deputati e 4 senatori in totale) sopravvissuti alla catastrofe elettorale del 4 marzo, quando la grande forza progressista, democratica, popolare, riformista e post (ma molto post) comunista raccolse appena il 3,3% dei voti.

ROBERTO SPERANZA - PIERO GRASSO - PIPPO CIVATI - NICOLA FRATOIANNIROBERTO SPERANZA - PIERO GRASSO - PIPPO CIVATI - NICOLA FRATOIANNI - FALLITI
Gli spietati elettori italiani separarono nella culla i gemellini della «nuova» sinistra: Pier Luigi Bersani fu eletto alla Camera; Massimo D' Alema, invece, fu clamorosamente bocciato al Senato. Fu l' inizio della fine di una (dis)avventura nata dall' unione di tre luminose esperienze politiche: Mdp (i fuoriusciti dal Pd, guidati appunto da Bersani e D' Alema), Sinistra italiana (capeggiata da Nicola Fratoianni) e Possibile, la creatura di Pippo Civati.

Il primo ad abbandonare la nave fu proprio Civati, innervosito dalla mancata rielezione alla Camera: appena 13 giorni dopo il voto criticò aspramente la strategia di Leu e se ne andò, sperando forse che qualcuno gli chiedesse di restare, cosa che ovviamente non accadde.

PIPPO CIVATI E NICOLA FRATOIANNIPIPPO CIVATI & NICOLA FRATOIANNI IN FALLITI
Liberi e uguali è andato avanti a fatica, nel mare in tempesta, fino a quando il comandante Pietro Grasso ha preso saldamente in pugno il timone: lo scorso giugno ha messo nero su bianco il percorso costituente, ma nessuno dei suoi ne ha compreso l' alto valore civile, morale e politico; il 12 ottobre ha vergato di suo pugno gli 8 punti programmatici del «Manifesto di valori di Liberi e uguali», con lo stesso risultato: nessuno, ma proprio nessuno, ne ha colto la portata rivoluzionaria.

Risultato: tra Mdp e Sinistra italiana sono volati gli stracci, e ora i bersanian-dalemiani veleggiano verso il ritorno nel Pd, se Nicola Zingaretti ne assumerà il comando, mentre quelli di Sinistra italiana, ancora per un po' fedeli al subcomandante Grasso, fanno l' occhiolino alle formazioni di sinistra più radicale.

laura boldriniLAURA BOLDRINI
E la Boldrini? Laura non c' è, è andata via, ma già da un po': ottenuta la riconferma alla Camera, ha iniziato a pontificare contro Leu già pochi giorni dopo la disfatta del 4 marzo; recentemente ha annunciato l' imminente formazione di una lista progressista e europeista, ma il progetto è ancora fermo al palo. La «presidenta» formalmente fa ancora parte del gruppo di Leu, e la sua principale attività politica consiste nel rispondere polemicamente ai tweet di Matteo Salvini.

Chi invece ha fatto della coerenza il suo stile di vita è Stefano Fassina, ex giovane promessa della sinistra italiana: eletto con Leu alla Camera, ha fondato un suo movimento, sobriamente battezzato «Patria e costituzione».

Fassina è diventato un esponente di punta (anche perché è l' unico) del «sovranismo di sinistra» e condivide alcune battaglie antieuropeiste del governo Lega-M5s. «La Commissione europea», ha scandito pochi giorni fa, «continua a ignorare, a difesa dell' insostenibile estremismo mercantilista made in Germany, i risultati delle politiche di austerità, in Italia, in Grecia e ovunque». Manca solo l' attacco al «turbo capitalismo» e Fassina potrà fregiarsi del titolo di Diego Fusaro della sinistra.


MDP SI FA ROSSO-VERDE, IL 16 DICEMBRE A ROMA

pierluigi bersani silvia velo roberto speranzaPIERLUIGI BERSANI SILVIA VELO ROBERTO SPERANZA
Il 24 novembre trenta comitati territoriali guidati da Piero Grasso avvieranno Leu verso la trasformazione in partito. Ma Mdp prenderà un’altra strada. Lo annuncia Roberto Speranza lanciando un’assemblea a Roma il 16 dicembre. «Il nostro impegno è sempre stato dare all’Italia una forza autonoma della sinistra e del lavoro, ecologista e popolare capace di costruire un’alternativa alle destre.

Per questo ci rimettiamo in cammino. Il congresso di Leu per noi serviva a questo: dare finalmente al paese quella forza ecosocialista che oggi non c’è. Noi andiamo avanti. La costruiremo con chi ci sta», spiega alla fine della riunione del coordinamento nazionale di Mdp. Sul sito (articolo1mdp.it) le tesi alla base della discussione «di tutti quanti vorranno partecipare all’assemblea».

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''LA LINEA HA SUPERATO 7 ANALISI COSTI-BENEFICI, LA PERCORREBBERO ANCHE I TRENI PASSEGGERI, IL TRAFFICO MERCI TRA ITALIA E FRANCIA È IN CRESCITA (E NON PUÒ USARE IL FREJUS A CAUSA DELLE SUE LIMITAZIONI), L'OPERA NON COSTA 20 MILIARDI E NON INQUINEREBBE LA VAL SUSA PIÙ DI QUANTO NON FACCIANO LE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI TIR CHE PASSANO PER LA VALLE. E SUL NOME AL FEMMINILE…''

Riceviamo e pubblichiamo:

Travaglio parlando di TAV a Di Martedì ha detto nove cose campate in aria in poco più di 50 secondi:

1) se si fa l'analisi costi-benefici del TAV
manifestazione sì tav torinoMANIFESTAZIONE SÌ TAV TORINO
La Torino - Lione ha già superato 7 analisi costi-benefici

2) si scoprirebbe che è un treno merci
La nuova linea Torino - Lione è progettata per treni merci ad alta capacità e per treni passeggeri ad alta velocità (fino a 220 km/h)

3) esiste già una ferrovia per le merci inutilizzata all'80%
La linea attuale ha delle limitazioni soprattutto per ciò che riguarda il traforo storico del Frejus che non consentono un aumento del traffico
TRAVAGLIOTRAVAGLIO

4) il mercato delle merci su quella direttrice si è rinsecchito
Il traffico merci tra Italia e Francia è in crescita, ha raggiunto i 44 milioni di tonnellate nel 2017 e solo in minima parte utilizza la linea ferroviaria del Frejus per via delle sue limitazioni

5) negli anni 80 quando l'opera è stata concepita
La nuova linea tra Torino - Lione è stata progettata e validata negli
ultimi 6 - 7 anni

6) non è mai stato costruito un solo millimetro di quella ferrovia
Sono già stati scavati 4 tunnel esplorativi e discenderie che saranno parte integrante e essenziale del futuro tunnel di base come gallerie di ventilazione e di servizio. Inoltre sono già stati scavati a
partire dal cantiere francese di Saint Martin de la Porte già 6 chilometri della galleria di base

7) un'opera che costerebbe 20 miliardi
manifestazione sì tav torinoMANIFESTAZIONE SÌ TAV TORINO
I costi per l'Italia della Torino - Lione sono di 3 miliardi per la tratta internazionale con il tunnel di base e di 1,7 miliardi per la tratta nazionale italiana. E queste cifre potrebbero diminuire, visto che la Comunità Europea ha espresso la volontà di aumentare i finanziamenti

8) inquinerebbe una valle
Al momento la Val Susa è inquinata dal passaggio di centinaia di migliaia di TIR all'anno, numero che calerebbe drasticamente con la la realizzazione della TAV

9) è un treno, treno alta velocità, il TAV
Rispetto agli altri questo è una sbaglio veniale, per molti così come per me si dice la TAV, perché in Val Susa e nella valle francese della Maurienne non si costruisce un treno, si costruisce una linea ferroviaria.

Ciao

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REDDITO DI CITTADINANZA E “QUOTA 100” NON SONO MISURE “A EFFICACIA IMMEDIATA”, MA SLITTANO A DATA DA DESTINARSI (SERVE UNA “LEGGE COLLEGATA”)

TRIA NELLA LETTERA MANDATA A BRUXELLES TENTA DI FARE IL POMPIERE: PRIVATIZZAZIONE DEL PATRIMONIO E MONITORAGGIO DEL DEBITO, ECCO COM’È STATO RIVISTO IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO

TRIA A CASA!



TRIA E MOSCOVICITRIA E MOSCOVICI
Il reddito di cittadinanza e i pensionamenti anticipati con "Quota 100" sono misure non "a efficacia immediata" ma "da definire con legge collegata". E' una delle novità che emergono nella versione aggiornata del Documento programmatico di bilancio (Dpb) approvato ieri in Consiglio dei ministri. Nella versione precedente, inviata il 15 ottobre, l'entrata in vigore delle due misure era indicata con "efficacia immediata".

Per 'quota 100', misura per "favorire il ricambio generazionale nel mercato, si spiega che "a decorrere dal 2019, è istituito un fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l'introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l'assunzione di lavoratori giovani.
 
Appositi provvedimenti normativi daranno attuazione, nei limiti delle risorse del fondo". Lo stesso per reddito di cittadinanza, volto a "inclusione sociale e contrasto alla povertà: un fondo "a decorrere dal 2019" per "pensioni e reddito di cittadinanza, anche attraverso politiche volte al sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro", e "appositi provvedimenti, nei limiti delle risorse del fondo" per attuarli.

"Ci sono dei grafomani a Bruxelles che ci scrivono letterine e noi educatamente rispondiamo, ma non ci muoviamo di un millimetro. Chi è in torto è l'Unione Europea che nei trattati dice che devono essere garantite piena occupazione e diritti sociali, ma se non ci fa spendere come li garantiamo?". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini a Pratica di Mare dove ha accolto un gruppo di migranti arrivati per un corridoio umanitario.
 
"Quando si è nella famiglia dell'eurozona, bisogna rispettare regole che noi stessi ci siamo dati". Lo ha detto all'ANSA il vicepresidente della Commissione europea per il mercato digitale, Andrus Ansip, rispondendo a una domanda sulla lettera di risposta sulla manovra italiana. "Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un'idea intelligente - ha aggiunto -. In Italia c'è un governo intelligente e spero che saranno in grado di trovare buone soluzioni per l'Unione europea e anche per gli italiani".

Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha inviato alla Commissione europea, entro i termini richiesti, la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2019 insieme a una lettera di accompagnamento che ne illustra strategia e contenuti. Il nuovo DPB è stato approvato martedì sera dal Consiglio dei ministri. Inviato anche il Rapporto sui fattori rilevanti sull'andamento del debito pubblico, come richiesto con la lettera del 29 ottobre scorso. 

SALVINI DI MAIOSALVINI DI MAIO
 "Il governo conferma l'impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile". Lo scrive il ministro dell'Economia nella lettera all'Ue che accompagna il Documento programmatico di bilancio aggiornato.

"Per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all'1% del Pil per il 2019 l'obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza" e consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil "più marcata e pari a 0,3 punti quest'anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2%del 2017 al 126,0 del 2021".

"L'indebitamento netto sarà sottoposto a costante monitoraggio, verificando sia la coerenza del quadro macroeconomico sottostante le ipotesi di finanza pubblica, sia l'aumento delle entrate e delle spese". Lo assicura Tria nella lettera all'Ue sulla manovra, spiegando che il ministro dell'Economia è tenuto "ad assumere tempestivamente, in caso di deviazione, le conseguenti iniziative correttive nel rispetto dei principi costituzionali".

"Il governo resta fiducioso sulla possibilità di conseguire gli obiettivi di crescita". Scrive il ministro Tria nella lettera alla Ue spiegando che "la manovra è stata costruita sulla base del quadro tendenziale, e non tiene conto della crescita programmata. Questa impostazione prudenziale introduce nella legge di Bilancio un cuscinetto di salvaguardia, che previene un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti".

giovanni tria ministro dell economiaGIOVANNI TRIA MINISTRO DELL ECONOMIA
Per le spese "per contrastare il dissesto idrogeologico e per la manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti, il governo chiede l'applicazione della flessibilità per eventi eccezionali". Tria spiega che "per il prossimo triennio" le spese eccezionali saranno "pari a circa lo 0,2% del Pil", circa 3,6 miliardi, a seguito dei danni del maltempo e "per il solo 2019" un miliardo sarà dedicato alla rete viaria dopo il crollo del ponte Morandi a Genova.

"Il governo ha deciso di innalzare all'1% del Pil per il 2019 l'obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico". Lo precisa Tria nella lettera alla Ue che accompagna il nuovo Dpb. Nella Nota di aggiornamento al Def il governo aveva previsto incassi da privatizzazioni per lo 0,3% del Pil l'anno per il 2019 e 2020. Quindi in precedenza si prevedano circa 10 miliardi in due anni, ora 18 miliardi in in anno solo. Anche per il 2018 la Nadef prevedeva lo 0,3% (5,4 miliardi) da privatizzazioni.
DI MAIO SALVINIDI MAIO SALVINI

La stima preliminare del terzo trimestre dell'Istat "prefigura un'evoluzione congiunturale piatta nel terzo trimestre. Sebbene questa stima potrebbe essere successivamente rivista, essa indica un modesto rischio al ribasso per la previsione di crescita annuale". Il governo, si legge nella lettera che lo accompagna, resta "fiducioso" sulle possibilità di raggiungere i target di crescita, confermati all'1,5% nel 2019, 1,6% nel 2020 e 1,4% nel 2021.

Con spinta privatizzazioni debito al 129,2% nel 2019 - La spinta delle privatizzazioni accelera all'1,7% (dallo 0,9%) il calo del debito che nel 2019 scenderà quindi dello 0,8% in più, attestandosi, come si legge nelle tabelle del nuovo Dpb, al 129,2% anziché al 130%. Tenendo conto degli introiti da privatizzazioni dell'1% anziché dello 0,3% e "del loro impatto anche in termini di minori emissioni" e quindi "minori interessi, la discesa del rapporto debito/Pil - si legge nel documento - sarebbe pari a 0,3 punti quest'anno, 1,7 punti nel 2019, 1,9 nel 2020 e 1,4 nel 2021".

Fonte: qui