9 dicembre forconi: TEMPESTA SUL GOVERNO BRITANNICO DOPO L’APPROVAZIONE DELL’ACCORDO SULLA BREXIT: OLTRE A RAAB E VARA SI DIMETTONO ALTRI DUE MINISTRI

giovedì 15 novembre 2018

TEMPESTA SUL GOVERNO BRITANNICO DOPO L’APPROVAZIONE DELL’ACCORDO SULLA BREXIT: OLTRE A RAAB E VARA SI DIMETTONO ALTRI DUE MINISTRI



IL FALCO CONSERVATORE REES-MOOG ANNUNCIA LA RICHIESTA DI VOTO DI SFIDUCIA PER LA PREMIER 

DURANTE LA RIUNIONE DI GABINETTO CI SONO STATE URLA E PIANTI E ALMENO UN TERZO DELL’ESECUTIVO HA ESPRESSO SERIE RISERVE SULLA BOZZA

Luigi Ippolito per www.corriere.it

theresa may annuncia l'accordo sulla brexitTHERESA MAY ANNUNCIA L'ACCORDO SULLA BREXIT
Governo britannico sull'orlo del collasso: all'indomani della sofferta approvazione dell'accordo con Bruxelles sull'uscita dalla Ue, il ministro per la Brexit Dominic Raab si è dimesso perché non ha ritenuto di poter accettare quel compromesso, che lascia Londra legata mani e piedi all'Europa. «Non posso sostenere l'accordo con l'Ue», ha detto Raab.

Colpo per la May, un deputato: «Chiedermo la sfiducia»
DOMINIC RAABDOMINIC RAAB





È un colpo gravissimo per Theresa May, che potrebbe vedere il suo esecutivo sfaldarsi nelle prossime ore. Il deputato Tory Rees-Mogg ha annunciato la richiesta di voto di sfiducia per la premier. La richiesta arriverà al presidente del gruppo parlamentare dei conservatori alla Camera dei Comuni ma a quanto risulta all’interno della compagine Tory ci sono «differenze di opinioni».

Jacob Rees MoggJACOB REES MOGG
L'approvazione del testo era avvenuta al termine di una sofferta riunione di gabinetto, durata oltre cinque ore, che aveva visto urla e pianti da parte dei ministri. Almeno un terzo del governo aveva espresso serie riserve e ora potrebbero esserci altre dimissioni. Dopo quelle di Raab, intanto, sono arrivate quelle della ministra del Lavoro Esther McVey. Nel frattempo hanno lasciato il suo posto anche il sottosegretario britannico per l'Irlanda del Nord Shailesh Vara (lamentando la mancanza di garanzie nell'accordo per l'Irlanda del Nord) e la sottosegretaria per la Brexit Suella Braverman.
shailesh varaSHAILESH VARA

Il partito conservatore
L'ala dura del partito conservatore, contraria al compromesso con l'Europa, è ora sul piede di guerra e potrebbe chiedere di votare la sfiducia alla May al più presto. Il dilemma irrisolvibile della Brexit sta facendo precipitare la Gran Bretagna in una crisi senza precedenti. Non a caso, subito dopo la notizia delle dimissioni di Raab le Borse hanno reagito negativamente, con la sterlina che ha già perso un punto percentuale su dollaro e euro.

La replica di May
Therese May ha reagito parlando di «scelte difficili» ed esprimendo «rispetto» per le dimissioni (che però afferma di non condividere). Ma ha anche difeso l’intesa raggiunta con l’Ue come una scelta fatta «nell’interesse nazionale», affermando che essa garantirà l’uscita dall’Ue nel Regno «nei tempi previsti» e che l’unica alternativa sarebbe «un no deal» o «nessuna Brexit».

Fonte: qui

Brexit: cosa dice la bozza di accordo tra Inghilterra e Ue

Si tratta di un testo di 400 pagine. Il Governo di Teresa May ha dato il suo ok ma rischia la bocciatura in Parlamento

La bozza di accordo c'è, ma il cammino della Brexit è ancora lungo. I negoziati tra Inghilterra e Unione Europea, dopo uno stallo di mesi, sono arrivati a una svolta con l'elaborazione di un testo di 400 pagine che dovrebbe rappresentare la guida verso l'uscita morbida del Regno Unito dall'Europa.

Cosa succede ora

Londra è in fibrillazione e dalla serata di martedì 13 novembre il Primo Ministro Theresa May ha incontrato i membri del Governo e dopo un Consiglio dei MInistri durato 5 ore ha dato il suo ok all'accettazione della bozza di accordo
Ora l'accordo passa per una seconda approvazione al Parlamento di Londra e l'esito di questo voto è tutto tranne che scontato.

La questione irlandese

Il nodo centrale è sempre la questione nord irlandese per la necessità di ridisegnare il confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d'Irlanda senza alterare la precaria pace che regna da meno di un ventennio dopo il disarmo dell'Ira che tanto sangue ha fatto scorrere.
Secondo il modello di Brexit auspicato dagli antieuropeisti duri e puri sarebbe necessario porre nuovamente un confine netto tra Irlanda del Nord (territorio del Regno Unito) e Repubblica d'Irlanda (che invece resta nell'Unione Europea) questo, però, andrebbe a creare tensioni e a riaprire ferite solo in parte curate.
Per questo l'UE aveva proposto di permettere all'Irlanda del Nord di rimanere nell'unione doganale e nel mercato comune europeo.
Secondo la Gran Bretagna, però, questo avrebbe minacciato l'unione territoriale del Regno.

Cosa prevede la bozza di accordo

Per uscire dallo stallo che dura da mesi pare - così anticipa il Times - che sia stato proposto un periodo di transizione (marzo 2019-dicembre 2020) in cui l'intero Regno Unito rimarrebbe nell'unione doganale in attesa di arrivare a un accordo commerciale più equo con l'UE con la possibilità che il territorio nord irlandese mantenga, anche dopo la transizione, un rapporto "più profondo" con l'UE.
Come spiega, però, il Guardiannon è per nulla scontato che lamaggioranza della May approvi una simile proposta che porterebbe, sostengono gli oltranzisti della Brexit, il Regno Unito a restare "vassallo dell'Europa".
Proprio queste parole sono state utilizzate da Boris Johnson e Jacob Rees-Moog, i principali nemici politici del Primo Ministro tra i conservatori.
Nello stesso tempo i laburisti non hanno intenzione di essere la stampella della premier in Parlamento e hanno espresso scetticismo rispetto a questa via per attuare una Brexit guidata prima della dead line del 29 marzo 2019.
"Non è un accordo positivo per il Regno Unito" ha dichiarato il deputato laburista Jeremy Corbyn e anche il partito unionista dell'Irlanda del Nord, il Dup, ha espresso scetticismo temendo che questa bozza finisca per isolare da un punto di vista commerciale e territoriale la piccola Irlanda del Nord.
Al momento, dunque, l'ipotesi del no-deal e cioè della mancanza di un accordo per la Brexit tra Regno Unito e Unione Europea è tutt'altro che sventata con tutti i rischi che questo potrebbe comportare sia da un punto di vista politico, sia commerciale e sociale specialmente per la questione irlandese che resta la spina nel fianco che impedisce un sereno cammino dell'Inghilterra fuori dall'Unione Europea.
Fonte: qui

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