9 dicembre forconi: 09/25/17

lunedì 25 settembre 2017

SCANDALO SUI CONCORSI TRUCCATI PER LE CATTEDRE DI DIRITTO TRIBUTARIO: 7 DOCENTI AI DOMICILIARI E 52 INDAGATI. FRA QUESTI PURE AUGUSTO FANTOZZI

AD ALCUNI VIETATO L’INSEGNAMENTO 

UN CANDIDATO “INVITATO” A RITIRARSI PER FAVORIRE UN RACCOMANDATO 

I NOMI DEGLI ARRESTATI

1. UNA CATTEDRA A TE ED UNA AL MIO AMICO
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

baroni universitaBARONI UNIVERSITA
Spartizione di cattedre universitarie e concorsi truccati: con l’accusa di corruzione sono stati arrestati e messi ai domiciliari sette docenti di importanti atenei italiani. Fra gli indagati anche l’ex ministro Augusto Fantozzi. L’inchiesta, condotta dalla Procura di Firenze, guidata da Giuseppe Creazzo, è stata svolta dalla Guardia di Finanza, che all’alba di oggi ha eseguito le misure cautelari .

AUGUSTO FANTOZZIAUGUSTO FANTOZZI
Oltre ai 7 agli arresti domiciliari, ci sono 52 indagati e interdetti allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi per reati di corruzione

Più di 150 perquisizioni domiciliari sono state eseguite presso uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. È il bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza di Firenze che ha dato esecuzione ad una vasta operazione di polizia giudiziaria su tutto il territorio nazionale. Nei confronti di altri 7 docenti universitari, il gip di Firenze si è riservato la valutazione circa l’applicazione della misura interdittiva all’esito dell’interrogatorio degli stessi.

LE INDAGINI
baroni universita1BARONI UNIVERSITA1
Le misure coercitive sono state disposte dal gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito di articolate investigazioni svolte dai finanzieri del nucleo di Polizia tributaria di Firenze, coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto procuratore Paolo Barlucchi.

«CHIAMATA ALLE ARMI»
Il contesto investigativo dell’operazione denominata «Chiamata alle armi» ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore universitario, candidato al concorso per l’Abilitazione Scientifica Nazionale all’insegnamento in Diritto tributario, a «ritirare» la propria domanda, per favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente Commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata.

baroni universita2BARONI UNIVERSITA2
Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario - alcuni dei quali pubblici ufficiali in quanto componenti di diverse commissioni nazionali (nominate dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per le procedure di abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento nel settore scientifico diritto tributario - finalizzati a rilasciare le necessarie abilitazioni secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi.
Alessandro GiovanniniALESSANDRO GIOVANNINI


2. I NOMI DEGLI ARRESTATI

sette docenti universitari arrestati questa mattina dalla Guardia di Finanza di Firenze e posti ai domiciliari per corruzione, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Firenze che indaga su una presunta spartizione di cattedre universitarie di diritto tributario, secondo quanto si apprende da fonti investigative sono: Fabrizio Amatucci, professore a Napoli; Giuseppe Maria Cipolla (Cassino); Adriano Di Pietro (Napoli); Valerio Ficari (Sassari); Guglielmo Franzoni (Lecce); Alessandro Giovannini (Siena): Giuseppe Zizzo (Castellanza), tutti titolari di cattedre di diritto tributario.

Fonte: qui

SCOMPARSI NEL NULLA NON SOLO I 33 MILIONI DEGLI SMS. I GIAPPONESI HANNO DONATO 980 MILA EURO E NON SI SA DOVE SONO FINITI

LE CASETTE OCCUPATA DA GENTE MAI VISTA E CHI NE HA DIRITTO VIVE NEI CAMPER O IN BARACCHE 

IRONIA DELLA SORTE: AI DIPENDENTI DELLA REGIONE TAGLIATI 200 EURO AL MESE 
Massimo Malpica per Il Giornale
amatrice un anno dopoAMATRICE UN ANNO DOPO

«Meglio se non parlo, guardi. Ma tanto gli occhi ce li ha pure lei, no?». Anna fuma una sigaretta sulla veranda della casetta di legno che occupa col marito da giugno. Ha sempre vissuto qui, ad Amatrice, «poi quella notte ci siamo ritrovati senza più una casa. Abbiamo dormito in macchina, poi in tenda, poi in una casa a Poggio Castellano, poi c' è stata l' altra scossa e abbiamo ricominciato: auto, tenda, e ora almeno ci hanno dato questa casetta. Dove sono i milioni degli sms? E che, devo saperlo io?».

SERGIO PIROZZI SINDACO DI AMATRICESERGIO PIROZZI SINDACO DI AMATRICE
La nuova polemica lanciata dal sindaco, Sergio Pirozzi, sul destino dei 33 milioni di euro raccolti con gli sms solidali all' indomani del sisma che ha piegato Amatrice, Arquata, Accumoli e gli altri comuni del cratere è solo una goccia in un mare di sconforto per i tanti che aspettano ancora che le parole e le promesse arrivate in elicottero insieme ai vertici dello Stato alla fine di agosto dello scorso anno si trasformino in qualcosa di concreto.

Restano una città in macerie e le storie di chi, tra queste rovine, vuole continuare a svegliarsi ogni giorno, perché è casa. «Mai andata via in 61 anni, sono amatriciana», spiega Carmen Bizzoni, che indossa la felpa rossa con la scritta blu «Amatrice». «Qui - spiega - avevo due case, ora inagibili, da abbattere. Adesso io e mio marito viviamo a Rieti, mia madre sta qui in una casetta, mio padre nel frattempo è morto, mio fratello vive in una baracca». Una diaspora familiare come danno collaterale del sisma.

amatrice un anno dopoAMATRICE UN ANNO DOPO
«Lavoravo all' Alberghiero. Ci hanno trasferito a Rieti assicurandoci che per il successivo anno scolastico, quello appena cominciato, saremmo già tornati qui. Non è successo. Abito ancora a Rieti e mi faccio 90 chilometri almeno due volte a settimana per venire a trovare mia madre». E gli sms non sembrano il primo problema.

«Io - sbuffa la donna - sono dipendente della regione Lazio. Eravamo in 13 a lavorare all' Alberghiero, tutti trasferiti d' imperio e senza un centesimo di incentivo, altro che aiuti. Abbiamo chiesto almeno ci fosse un anticipo sulla liquidazione, soldi nostri, e ci hanno risposto picche. E anzi, per un cavillo burocratico, prendiamo 200 euro in meno al mese in busta paga. Pensa che mi stupisca la sparizione dei soldi degli sms? Anzi, posso aggiungere un nuovo giallo? Nell' autunno scorso un gruppo di ristoratori giapponesi che erano stati mesi prima ospiti dell' Alberghiero per imparare l' amatriciana sono tornati qui, consegnando alla regione Lazio 980mila euro che avevano raccolto per la ricostruzione dell' Alberghiero. Dove saranno?».

mattarella e il sindaco di amatrice pirozziMATTARELLA E IL SINDACO DI AMATRICE PIROZZI
E dove saranno i soldi che servono per i lavori di restauro delle cosiddette «case B», quelle inagibili ma riparabili? Se lo chiede Roberto, affacciandosi sulle macerie che ancora ricoprono quello che un tempo era il centro storico di «uno dei borghi più belli d' Italia», come si ostinano a ribadire i cartelli all' ingresso del paese. «Casa mia è lesionata. Ma i fondi per ristrutturare non ci sono. Però io alla casetta non ho diritto. Per restare qui mi sono dovuto costruire di tasca mia una casa prefabbricata di 18 metri quadrati, e sono in tanti nelle mie condizioni. Sono passati tredici mesi, ma così come si fa a far rinascere un paese raso al suolo?».
amatrice un anno dopoAMATRICE UN ANNO DOPO

Non c' è ombra di ottimismo nemmeno nelle parole di Jessica Gabrielli, barista nell' unico caffè aperto nel centro della cittadina, a pochi passi da quel che resta della chiesa di Sant' Agostino. «Certe polemiche nemmeno le seguo più», attacca scuotendo la testa, a proposito della denuncia di Pirozzi. «In questa storia non salvo nessuno, tutti, dal sindaco ai vertici dello Stato, hanno responsabilità. Io avevo una casa e un bar lungo il corso, non esistono più, e nessuno mi ha dato un singolo euro finora. Meno male che dicevano che si sarebbe dovuto ripartire dai giovani».

Come lei, che almeno ora ha avuto una casetta. «Ci si sta meglio che in camper, certo. Ma tra i miei vicini io vedo gente che in 25 anni ad Amatrice non ho mai visto, come mai gliel' hanno data? E mio padre, che ha due case inagibili, invece non ne ha diritto. Ma di che cosa stiamo parlando?».

Fonte: qui

PIROZZI E IL PASTICCIO DEGLI SMS SOLIDALI: ‘È STATA TRADITA LA VOLONTÀ DEGLI ITALIANI, CHE VOLEVANO AIUTARE ANCHE AMATRICE. 
I SAGGI CHE HANNO INSERITO ANCHE DEI COMUNI CHE NON RIENTRANO NEL CRATERE 
DA OGGI SARO' UN NEMICO PUBBLICO, MA IO SONO UN UOMO LIBERO. CHE GENTE E' QUESTA? NON ANDRO' MAI AD ELEMOSINARE AIUTI CON IL PIATTINO"

Sergio Pirozzi è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.

PIROZZIPIROZZI
Pirozzi ha chiarito le sue dichiarazioni a proposito degli SMS solidali: "Ho detto che c'è stata una scelta scellerata nella gestione dei fondi e che ad Amatrice non è arrivato nulla. Sono state fatte altre scelte, sono stati nominati dei saggi, dei garanti, che hanno fatto altre scelte, inserendo anche dei comuni del Lazio che non rientrano nel cratere. E' stata tradita la volontà degli italiani. Chi ha donato quei soldi, sicuramente aveva la volontà di aiutare anche Amatrice. 

mattarella e il sindaco di amatrice pirozziMATTARELLA E IL SINDACO DI AMATRICE PIROZZI
Con la gestione di questi fondi si è tradita la volontà popolare. Non perché io li volessi, io attorno a me ho tutta la solidarietà del mondo. E' una questione di giustizia, oggi nessuno rispetta più la volontà popolare. Qualcuno ha cercato di strumentalizzare le mie parole, che avevano un concetto molto più alto. La volontà non si tradisce. Chi decide, in questo Paese, è scollegato da quelli che sono i voleri della gente comune". 

PIROZZIPIROZZI
Ancora sugli Sms solidale: "Se si perde credibilità, si mette in crisi tutto il sistema della solidarietà. Bastava chiedere scusa. Dire che si sono fatte altre scelte. Non far uscire delle goffe smentite in cui si dice che hanno deciso i sindaci, cosa che non è vera. Si è tradita la volontà degli italiani e questo è grave. Tante persone mi hanno chiesto se fossero arrivati i soldi degli SMS e alla mia risposta negativa hanno detto 'allora non verserò mai più niente'. Questa è la cosa grave". 

Pirozzi è un fiume in piena: "Io ringrazio Dio perché sono un uomo libero. Oggi scriverò una nota alla neo-commissaria. Sulla famosa zona urbana franca è uscita la modifica dell'articolo 10 in cui si parla di 'fino ad esaurimento fondi'. Deve essere inserita una clausola che dica che nel caso in cui c'è l'esaurimento dei fondi vengano salvaguardati quei comuni che hanno le zone rosse. E torniamo al discorso dell'ampliamento a dismisura del cratere. Queste sono battaglie che non faccio solo per Amatrice. Io sono un uomo libero, quando il Governo ha fatto le cose giuste lo dico, quando sbaglia lo devo sottolineare, perché non ho padroni". 

amatrice un anno dopoAMATRICE UN ANNO DOPO
Pirozzi ribadisce: "Da ieri sono diventato il nemico numero uno e mi aspetto tanti sgambetti. Ma io sono un uomo libero e nessuno mi può negare di avere il diritto di dire ciò che penso con chiarezza. Questo è un Paese che si deve riappropriare della forza delle parole. Non si tradisce mai la volontà popolare. Quando delle persone mi dicono che se non ci sono arrivati i soldi degli SMS non verseranno più niente, questo mette in crisi tutto il sistema della solidarietà. Io dico e porto l'esempio: Collevecchio è un Comune che non sta neanche nel cratere. E' giusto che loro abbiano la scuola, ma le scuole le devono fare con i fondi d'aiuto per i terremotati o con l'edilizia scolastica?

amatrice un anno dopoAMATRICE UN ANNO DOPO
Devono cambiare passo, la volontà popolare va rispettata. Il sindaco di Arquata si è dovuto raccomandare perché era stato escluso, è dovuto andare col piattino, ma che gente è questa? Io col piattino non ci vado. Per fare le scuole e le piste ciclabili, i cittadini già pagano le tasse. I soldi degli SMS servono a un'altra cosa. Il padre deve fare il padre, lo Stato è lo Stato, i cittadini sono i cittadini. Io ho i ponti che non esistono più. E' facile dire che Amatrice è coperta, ma che significa? Oggi il fuoco nemico non mi darà pace, perché io sono un personaggio scomodo che dice sempre la verità". 

Per ascoltare l'audio dell'intervista, clicca qui

Fonte: qui


UN DOSSIER INEDITO DEL MINISTERO DELLA SALUTE SVELA UN BUCO DA 1,5 MILIARDI DI EURO

RECORD DI PERDITE PER LA CAMPANIA CON OLTRE 350 MILIONI, A SEGUIRE LAZIO E SICILIA 

BILANCI RIPIANATI GRAZIE ALL'AUMENTO DELLE TASSE E AL TAGLIO DI SERVIZI E PERSONALE 

Paolo Russo per la Stampa

OSPEDALIOSPEDALI
«Il bilancio della sanità è in attivo di 312 milioni». Così, solo tre mesi fa, la Corte dei Conti annunciava per Asl e ospedali la fine dei conti in rosso dopo anni di spending review. Ma un documento top secret del ministero della Salute svela ora che solo nelle aziende ospedaliere italiane c' è un buco da un miliardo e mezzo, ripartito tra 42 nosocomi dei 100 sparsi lungo lo Stivale. Mentre altri 9 hanno i conti in ordine ma non garantiscono i livelli essenziali di assistenza.

ospedaleOSPEDALE
Le perdite sono state quantificate valutando entrate da una parte e valore delle prestazioni sanitarie fornite dall' altra, senza conteggiare quei contributi regionali che spesso finiscono per nascondere i deficit sotto il tappeto. In pratica ripiani a pie' di lista, che finiamo per pagare noi attraverso l' aumento delle tasse locali e il degrado dei nostri ospedali. Il tasso di obsolescenza delle strutture, dice l' ultimo rapporto Oasi della Bocconi tanto per dire, è del 29%, mentre quello dei macchinari come Tac e risonanze, è addirittura del 74%.

ospedaleOSPEDALE
Il record delle perdite ce l' ha la Campania, con oltre 350 milioni, 102 dei quali del solo Cardarelli di Napoli. Segue poi a ruota il Lazio, dove il buco è di 257 milioni, 77 dei quali attribuibili all' ospedalone romano San Camillo-Forlanini. Al terzo posto della classifica si piazza la Sicilia, con 231 milioni. In pratica tre sole regioni generano ben oltre la metà del deficit ospedaliero nazionale. Segue poi la Lombardia con otto ospedali che sommano un rosso da 216 milioni. Al quinto posto il Piemonte con 163 milioni, tutti attribuiti alla Città della Salute di Torino.

lorenzinLORENZIN
Quantificazione che stride con i soli 15,8 milioni iscritti in bilancio con la matita rossa. Una forbice che la dice lunga sui diversi modi di valutare i conti tra Stato centrale e Regioni. La verità, secondo i tecnici della salute, è che nei bilanci ospedalieri si nascondono contributi regionali, come quelli sulle funzioni non tariffabili, tipo pronto soccorso, terapia intensiva e trapianti, che in molti casi non corrispondono al valore delle prestazioni erogate. E stesso discorso vale per le tariffe su ricoveri e interventi chirurgici, che variano sensibilmente da una regione all' altra.

OSPEDALE 1OSPEDALE 
Insomma, ripiani a pie' di lista non propriamente indolori per contribuenti e assistiti. I numeri parlano chiaro. In un decennio Asl e ospedali sono passati da una perdita di 5,7 miliardi a un attivo di quasi 400 milioni. Lotta agli sprechi, si dirà. Ma guarda caso nello stesso arco di tempo le addizionali regionali sull' Irpef hanno subito un' impennata del 59%, passando da un gettito di 7,4 miliardi a uno di 11,8, che ci è costato in media 158 euro a testa. Di più per chi abita in regioni in piano di rientro dai deficit sanitari.

ospedale cardarelliOSPEDALE CARDARELLI
Quindi il grosso della falla lo si è tamponato aumentando le tasse. Ma si è anche tirata la cinghia, risparmiando soprattutto su personale sanitario e farmaci, per i quali la spesa ha fatto il passo del gambero, diminuendo rispettivamente dell' 1,2 e del 5,5%. Riduzioni che qualche ricaduta sui livelli di assistenza avranno anche avuto se calcoliamo che a furia di non sostituire medici e infermieri che vanno in pensione oramai per le corsie si aggirano in maggioranza sanitari con i capelli bianchi, che faticano a sostenere lo stress di servizi come quelli di emergenza.

OSPEDALE SAN CAMILLOOSPEDALE SAN CAMILLO
Sui farmaci poi si saranno anche spuntati prezzi più favorevoli, ma è difficile immaginare che con le nuove super pillole, del valore medio di 100mila euro a terapia, qualche razionamento non ci sia stato, come mostra la vicenda dei farmaci anti epatite, inizialmente mutuabili solo per i malati più gravi. Questo non vuol dire però che sia finito il lavoro di taglio agli sprechi. Uno studio dell' Agenas, l' Agenzia per i servizi sanitari regionali, due anni fa ha messo a confronto quattro grandi ospedali, assimilabili anche per la complessità delle prestazioni offerte e, tra spese per riscaldamento, lavanderia e mensa che triplicano da un nosocomio e l' altro ed infornate di amministrativi mentre medici e infermieri scarseggiano, ha tracciato una mappa degli sprechi del valore di circa un miliardo.

intervento chirurgicoINTERVENTO CHIRURGICO
Per questo la titolare della salute, Beatrice Lorenzin, si è battuta per inserire una norma nella legge di stabilità del 2016, poi un po' annacquata in quella dello scorso anno, che obbligava i manager degli ospedali con un rosso pari almeno al 7% del loro bilancio (o a 7 milioni in valore assoluto) a predisporre piani di rientro triennali. Pena la perdita della poltrona di direttore generale. Solo due mesi fa, però, la Consulta ha accolto un ricorso della Regione Veneto, affermando che la norma in sé è legittima, ma che la quantificazione degli sfondamenti di spesa va accertata insieme alle Regioni. Di fatto uno stop che potrebbe portare brutte nuove per i tartassati del federalismo fiscale e sanitario.

Fonte: qui

A RIMINI E FIRENZE ALTRE DUE NUOVE DENUNCE PER VIOLENZA SESSUALE

IN RIVIERA UNA STUDENTESSA ERASMUS DI NAZIONALITA’ SPAGNOLA RACCONTA DI ESSERE STATA ABUSATA IN DISCOTECA 

IN TOSCANA UNA MINORENNE ACCUSA UN “RAGAZZO DELL'EST SUI 25 ANNI” DI AVERLA VIOLENTATA NEL RIPOSTIGLIO DI UN LOCALE…

G. Fas. per il Corriere della Sera
stuproSTUPRO

Le stesse città e lo stesso reato. Parliamo di violenze sessuali, ancora a Rimini e ancora a Firenze, dopo gli stupri delle ultime settimane.

Sabato pomeriggio una studentessa Erasmus ventenne di nazionalità spagnola ha raccontato ai carabinieri di Rimini di essere stata violentata, la notte precedente, ma non ha saputo dare nessun dettaglio sull' episodio. Aveva bevuto molto e quello che ha messo nero su bianco nella denuncia è soltanto il resoconto di flash, come li ha chiamati lei. Dalla sua memoria sarebbero riemersi istanti dello stupro ma la ragazza non ha saputo dire né se il suo aggressore era solo, né dove sarebbe avvenuto l' abuso né quanto e cosa ha bevuto e nemmeno la nazionalità di chi avrebbe abusato di lei.
Dice però di aver preso alcuni drink con degli italiani, a inizio serata.

stuproSTUPRO
All' appello dei suoi ricordi mancano più di tre ore durante le quali la studentessa, arrivata in Italia da circa un mese, è rimasta all' interno di una discoteca sul lungomare della città. C' era arrivata verso mezzanotte con la ragazza che divide l' appartamento con lei, sua connazionale. Poi le loro strade si erano divise. Si sono ritrovate alle quattro del mattino e sono rientrate a casa.

Quei flash sullo stupro, ha raccontato poi la studentessa, sono arrivati in mattinata, assieme a dolori e bruciori nelle parti genitali. I medici hanno diagnosticato lievi lesioni esterne che non escludono ma che da sole non bastano a confermare lo stupro. La conferma potrebbe però venire dall' esito di altri esami ancora in corso. I carabinieri stanno cercando di fare chiarezza sentendo le persone presenti nella discoteca, controllando contatti e messaggi sul telefonino della ragazza e visionando le immagini delle telecamere di sicurezza all' esterno del locale.

È invece la squadra mobile a indagare su un altro episodio di presunta violenza sessuale, stavolta a Firenze. Una diciassettenne italiana accusa un «ragazzo dell' Est sui 25 anni» (del quale non conosce l' identità) di averla violentata, sabato sera, nel ripostiglio di un locale notturno del centro città.

Anche in questo caso la ragazza ha detto di aver bevuto e ha rivelato che il suo aggressore (finora introvabile) avrebbe indossato un profilattico. Dagli accertamenti medici nessun riscontro di lesioni.

Fonte: qui

LA “MEZZA VITTORIA” DELLA MERKEL È LA FINE DEL LASSISMO EUROPEO SUI MIGRANTI


NAZIONALISTI, ANTI-ISLAMICI E EUROSCETTICI HANNO FATTO CAPIRE CHE ARIA TIRA. 

LA CANCELLIERA PAGA CARO L’ACCOGLIENZA AL MILIONE DI PROFUGHI MA IL SUCCESSO DEI LIBERALI DELL’FPD E’ ANCHE LA BOCCIATURA DEI TEDESCHI DELLA “GENEROSITÀ” MONETARIA DELLA BCE E UN SEGNALE CONTRO OGNI IPOTESI DI SOLIDARIETÀ FISCALE A LIVELLO EUROPEO

1 - SIPARIO SULLA GRANDE COALIZIONE IL BOOM DELL' AFD SPEGNE LA MERKEL
MANIFESTO ELETTORALE DI ANGELA MERKELMANIFESTO ELETTORALE DI ANGELA MERKEL
Walter Rauhe per "la Stampa"

Drammatica svolta politica in Germania, dove dalle urne elettorali è uscito ieri un verdetto pieno d'incognite e di possibili mine vaganti per la stessa stabilità politica futura. I partiti della Grande coalizione di governo hanno incassato una sonora sconfitta perdendo insieme più di 14 punti percentuali.

Una flessione di oltre l'otto per cento di consensi per i cristianodemocratici di Angela Merkel crollata dal 41,5% del 2013 a quota 32,8 e di quattro punti per i socialdemocratici di Martin Schulz che con appena il 20,7% delle preferenze incassano il loro peggior risultato di sempre. A gridare vittoria è stata invece l' ultradestra nazionalista, anti-islamica ed euroscettica della Alternative für Deutschland catapultatasi a quota 13,2%.


Una stesura nella storia della Germania del dopoguerra che per la prima volta dovrà fare i conti nella Camera bassa del suo parlamento - il Bundestag - con una formazione populista di destra che fra i suoi delegati avrà anche esponenti che negano l'esistenza delle camere a gas nei campo di sterminio nazisti, che giudicano il Memoriale dell' Olocausto nel centro di Berlino come una «vergogna nazionale» e che esigono la fuoriuscita della Germania dall' Eurozona e il ritorno alla Deutsche Mark.

Uno choc per la società civile e democratica del Paese e per la sua cultura del ricordo e della rielaborazione storica. Ieri sera ad Amburgo e a Berlino si sono già formate spontaneamente diverse manifestazioni di protesta nei pressi dei locali nei quali i seguaci del partito di destra si erano dati appuntamento per brindare al loro «trionfo».

MERKEL SCHULZMERKEL SCHULZ
Inquietante ed emblematica è stata la reazione del co-capolista della AfD Alexander Gauland alla vittoria incassata dal suo partito. All'indirizzo della cancelliera e delle altre forze politiche rappresentate al Bundestag l'esponente ha lanciato un avvertimento: «Non vi daremo tregua, vi cacceremo. Vi cacceremo ovunque voi siate!».

All' insegna di questi nuovi, inquietanti toni battaglieri e delle pesantissime perdite subite dalla Cdu, Angela Merkel ha avuto evidenti difficoltà ad interpretare l'esito del voto come una «vittoria» per il suo partito. I cristiano-democratici insieme agli alleati bavaresi della Csu (cristiano-sociali) restano la prima forza politica in Germania, ma Angela Merkel è costretta ad affrontare il quarto mandato profondamente indebolita.

GLI ANTI EURO DI ALTERNATIVE FUER DEUTSCHLANDGLI ANTI EURO DI ALTERNATIVE FUER DEUTSCHLAND
Molti elettori hanno voluto esprimere la loro protesta nei confronti della politica di apertura ai rifugiati imboccata due estati fa dalla Cancelliera e sono confluiti nella AfD. Uno smacco che non lascerà indifferenti gli oppositori interni della Cancelliera nella Cdu e che porterà sulle barricate soprattutto il governatore bavarese del partito fratello della Csu, da sempre avversario della sua politica migratoria.

Alternative fuer DeutschlandALTERNATIVE FUER DEUTSCHLAND
In seguito al deludente risultato raggiunto dai socialdemocratici, il candidato alla cancelleria ed ex presidente dell' Europarlamento Martin Schulz ha già decretato ieri sera la fine della Grande coalizione. L'Spd tornerà dunque sui banchi dell'opposizione per concedersi un periodo di rigenerazione e di riflessione.

L' unica opzione i governo possibile è a questo punto una coalizione fra Cdu/Csu, Liberali e Verdi. La cosiddetta maggioranza giamaicana dal colore dei tre rispettivi partiti. Un'alternativa lontana anni luce dai dogmi della stabilità, affidabilità e continuità così sacri per molti tedeschi. Ma nonostante tutto, una cancelliera mansueta e accomodante come Angela Merkel sarà in grado di guidare.

2 - LA CANCELLIERA PAGA CARO IL SI’ AL MILIONE DI PROFUGHI
Angelo Allegri per “il Giornale”

ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIAARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
Il terremoto annunciato dai sondaggi delle ultime settimane è puntualmente arrivato. L' epicentro è a Berlino ma le scosse si sentiranno presto in tutta Europa. Da 60 anni esatti, dal Parlamento eletto con le elezioni del 1957, il volto della politica tedesca non era così profondamente connotato dai partiti di destra: allora a sedere in Parlamento era la Deutsche Partei, oggi c' è Alternative für Deutschland, il movimento nato per dare voce ai no euro e poi abilmente trasformato nel bastione di chi si oppone alla politica sull' immigrazione di Angela Merkel.

ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIAARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
E insieme all' esordio dell'Afd il prossimo Bundestag vedrà il ritorno dei liberali dell' Fdp, il partito che più si è battuto in campagna elettorale per una diminuzione delle tasse, contro il «lassismo» monetario della Bce, contro ogni ipotesi di solidarietà fiscale a livello europeo. Afd è il partito della destra securitaria, l'Fdp quello della destra economica. E a dettare l' umore della Germania in questo momento è soprattutto la prima. I sondaggisti del primo canale della televisione pubblica Ard hanno chiesto a chi ha votato per Afd il motivo della scelta.

ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIAARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
L' 86% ha risposto che la Merkel e il suo governo avevano trascurato le preoccupazioni dei tedeschi sull' immigrazione. Un altro 74% (erano possibili più risposte) ha aggiunto che la Cancelliera ha abbandonato le tradizionali politiche conservatrici. L' inverno tra il 2015 e il 2016, l' arrivo di un milione di rifugiati in meno di due anni, hanno lasciato il segno e il «Wir schaffen das», «ce la faremo», della cancelliera non è bastato. Cdu e Csu hanno lasciato sul campo tra l' 8 e il 9% dei voti in quello che è il peggior risultato dei cristiani democratici dal 1949. In Baviera la perdita della Csu, tradizionale ala conservatrice dell' Union, supera l' 11.
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIAARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA

A far saltare per aria i tradizionali equilibri politici è anche il risultato catastrofico dell' altro pilastro della Grosse Koalition, la Spd, che ha perso un quinto dei voti. Il leader del partito Martin Schultz, come previsto in caso di bilancio negativo del voto, ha annunciato la decisione di rimanere all' opposizione. L'unica possibilità concreta di governo rimane dunque la cosiddetta coalizione Giamaica: democristiani, verdi, liberali.

Metterli d' accordo sembra un' impresa, ma guai a trascurare le capacità tattiche della Merkel. Prima del voto la Cancelliera, anticipando per motivi a prima vista incomprensibili, la legge sulle nozze gay, ha già tolto di mezzo quello che poteva essere uno dei maggiori ostacoli sulla strada di un accordo.

Da sempre poi i verdi sono spaccati in due: i Fundis (fondamentalisti) rifiutano di solito ogni tipo di cedimento ai principi del movimento; i Realos (realisti) si comportano in accordo con il loro soprannome.

ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIAARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
Wienfried Kretschmann, Ministerpresident del Baden Wuttenberg, unico verde a occupare la poltrona più importante in un Land, ieri si è dimostrato tutto sommato possibilista: «Se ci verrà richiesto prenderemo seriamente in considerazione la possibilità di colloqui. Il compromesso fa parte della politica, ma in questo caso le trattative saranno difficili». Nessuno pensa il contrario. Nella migliore delle ipotesi ci vorranno settimane se non mesi perché il cosiddetto Koalitionsvertrag, contratto di coalizione, venga firmato.

Per la politica tedesca è un passaggio obbligato: il programma dell' alleanza che si prepara a governare viene sintetizzato in un librone di centinaia di pagine.
Una volta raggiunto l' accordo il testo viene considerato vincolante quasi come un contratto vero.

germania arrivo dei profughi siriani 5GERMANIA ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI 
Questa volta poi all' opposizione ci sarà un movimento come l' Afd che, per quanto destinato a rimanere escluso dai giochi di potere, pare destinato a cambiare i toni compassati della politica tedesca. «Il politicamente corretto appartiene ormai alla discarica della storia» ha dichiarato bellicosa Alice Weidel, numero uno del movimento. Ogni cedimento sulle politiche di immigrazione ma anche sulle politiche fiscali europee si scontrerà con l' accanimento di una destra per la prima volta diventata parlamentare. Anche per questo a Berlino guarderanno d' ora in poi tutti i movimenti anti immigrati d' Europa. Italia compresa.

Fonte: qui


IL “KAPÒ” FA KAPUTT 
GRAZIE A QUEL FRESCONE DI SCHULZ L’SPD TRACOLLA AI MINIMI STORICI 
MA PERCHE’ UN ELETTORE AVREBBE DOVUTO VOTARE UN PARTITO DI CENTROSINISTRA TOTALMENTE APPIATTITO SULLA MERKEL? 
L’EX PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO PASSA ALL'OPPOSIZIONE E NON SI DIMETTE: “DOBBIAMO RIFONDARE TUTTO”
Roberto Brunelli per “la Repubblica”

martin schulzMARTIN SCHULZ
Sembrano come paralizzati, quando sui megaschermi si materializzano tutti gli incubi delle ultime settimane. Nemmeno un grido di stupore, le lacrime ricacciate indietro. I socialdemocratici tedeschi hanno appena incassato la peggiore sconfitta della loro storia. Il 20,7% di oggi è meno della Waterloo del 2009, è cinque punti sotto il risultato del 2013, ed è il punto più basso dal 1949, il peggiore nella storia della Repubblica federale. Sull'altro fronte, l'ultra-destra dell' Afd è terza forza del paese, anche grazie all' afflusso di non pochi voti un tempo "rossi".
MERKEL SCHULZMERKEL SCHULZ

Il silenzio che cala sull' atrio del Willy- Brandt-Haus, quartier generale della Spd, è sporcato solo dai sussurri delle troupes televisive venute per certificare la débacle: la sconfitta di Martin Schulz, l'ex librario di Wurselen diventato prima presidente del Parlamento europeo e poi ultima speranza di una Spd alla ricerca di un' identità fuori da "Merkelandia".

Quasi a contrastare la costernazione, risulta ancora più fragoroso l' applauso che i militanti e sostenitori gli tributano quando il leader alle 18.32 sale sul palco montato accanto alla statua del cancelliere- icona della socialdemocrazia, quello stesso Brandt di cui oggi nessuna osa pronunciare il nome. «Martin, Martin», gridano i "Genossen", i compagni, e sembra che non vogliano smettere.
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Il fatto è che sentono subito quello che vogliono sentire: «Da stasera la Grosse Koalition è finita», scandisce Schulz. La direzione della Spd la linea l'ha già decisa, pare all'unanimità: si va all' opposizione. «Non è una scelta tattica. L' alleanza con Merkel è morta e sepolta», sussurra un deputato di lungo corso. C'è chi pensa che ne vada della sopravvivenza dell'Spd.

«Dobbiamo ricostruire il partito dalle fondamenta», declama Schulz. Aggiungendo, subito dopo: «Io ho la responsabilità di gestire questo processo». Niente dimissioni, insomma: quasi un estremo atto d' orgoglio nel «giorno più amaro per la socialdemocrazia tedesca».
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La base è d' accordo: la continuazione della responsabilità di governo accanto a Frau Merkel sarebbe fatale. Ma nella decisione pesa anche il risultato a due cifre dell' Afd. I big del partito - in prima fila sul palco ci sono la giovane governatrice del Meclemburgo Manuela Schwesig, il vice Schaefer-Guembel, la ministra al Lavoro Andrea Nahles, in seconda fila il ministro degli Esteri Sigmar Gabriel - ritengono che lasciare all' ultra-destra la guida dell' opposizione avrebbe esiti disastrosi. Non a caso Schulz promette che la Spd sarà «la roccaforte contro l' Afd», che è una forza che «spacca il paese», e che «combatterà con forza per valori come la tolleranza e il rispetto».

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Certo, degli errori ci sono stati: «Non siamo stati in grado di convincere la maggioranza degli elettori, né di mantenere la nostra base sociale. Ma abbiamo sempre avuto la forza per difendere la democrazia in Germania ». Belle parole. Intanto però, le manovre per la «ricostruzione del partito» sono cominciate. Via il capogruppo al Bundestag Thomas Oppermann, quasi certamente al suo posto arriverà l' attuale ministra del Lavoro Andrea Nahles, la "madre" della legge sul salario minimo.

E la Merkel? Nei dibattiti tv di prima serata Schulz le dedica l' attacco più veemente di sempre: «Farà ogni concessione immaginabile per rimanere al suo posto.
La sua campagna elettorale è stata scandalosa, segnata dalla sistematica negazione di tutto ciò che intendiamo per politica. Un vuoto di cui ha approfittato l' Afd ». Qualcuno, tra i militanti, alza le spalle: «Forse parole così toste sarebbero state più utili prima del voto. Non dopo».

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