9 dicembre forconi: 02/15/17

mercoledì 15 febbraio 2017

Brutalmente picchiato in pieno centro mentre ha la bimba in braccio


MESTRE - Lo hanno buttato a terra e preso a calci e pugni. La vittima, un padre con la bimba di tre anni in braccio.

È successo sabato scorso, all'incirca alle 11 di sera davanti al Bingo di piazza Barche a Mestre. La storia comincia prima, quando la famiglia, padre, madre e bimba escono a mangiare una pizza per festeggiare il compleanno dell'uomo.

Dopo una tranquilla serata trascorsa in centro città, i tre escono e fanno due passi prima di prendere l'auto e rientrare a casa.

Passano davanti al Bingo di via Guglielmo Pepe 2, e decidono di entrare per giocare un po' e tentare la fortuna. Quando escono dalla sala gioco incrociano un gruppo di persone di colore che sanno uscendo dal bar: passando, uno di loro palpa il sedere alla donna. Il marito chiede cosa stessero facendo, e questi per tutta risposta gli dicono di farsi i c... suoi e lo prendono a calci e pugni incuranti che in braccio avesse la figlioletta di tre anni.

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ARRESTATO A GENOVA GAETANO SAYA, CHE VOLEVA RIFONDARE IL MOVIMENTO SOCIALE INSIEME ALL’EX TESORIERE DELLA LEGA, BELSITO


GAETANO SAYAGAETANO SAYA


E’ stato arrestato dai carabinieri nella sua casa di Genova Castelletto, Gaetano Saya, il personaggio che sosteneva di volere rifondare il nuovo Msi insieme all’ex tesoriere della lega Francesco Belsito. La notizia è stata data dal Secolo XIX che scrive che a Saya è stata notificata “l’esecuzione d’un cumulo di pene alle quali è stato condannato in primis per aver tentato di creare una sorta di polizia parallela”. Saya non ha opposto resistenza all’arresto.


GAETANO SAYAGAETANO SAYA

“Fra 2005 e 2006 – scrive ancora Il Secolo XIX – era stato ritenuto, e per questo finì ai domiciliari in un’inchiesta partita da Genova, fra i creatori di un’ambigua struttura che si definì “Nuova Gladio”. Alla fine risultarono piuttosto una banda di nostalgici e millantatori, ma oggettivamente capaci di ottenere svariati crediti nelle istituzioni e di accedere a database riservatissimi. ‘I componenti dell’organizzazione – scrivevano gli inquirenti negli atti d’accusa – hanno programmato e svolto in varie città italiane, di propria iniziativa e quindi abusivamente e arbitrariamente, attività corrispondenti a funzioni proprie di organi di polizia e di sicurezza’».

GAETANO SAYAGAETANO SAYA
Delle vicende del nuovo Msi, di cui è presidente Maria Antonietta Cannizzaro, moglie di Saya, aveva parlato circa un anno fa Il Tempo riferendo della decisione dei giudici fiorentini a proposito dell’uso del simbolo della Fiamma tricolore. La Cannizzaro, forte di quella sentenza, dichiarò che avrebbe dato battagla per interdire a chiunque l’uso del simbolo del Msi.

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GREXIT: IL COPIONE SI RIPETE: ATENE NON HA I SOLDI PER PAGARE I DEBITI, L’UE CHIEDERÀ ALTRA AUSTERITÀ, TSIPRAS HA PER LE MANI UN PAESE AL COLLASSO

LA DIFFERENZA STAVOLTA È CHE L’AMBASCIATORE NOMINATO DA TRUMP A BRUXELLES HA DETTO CHE LA GRECIA LASCERÀ L’EURO, IL CUI FUTURO SI DECIDERÀ NEI PROSSIMI 18 MESI 

LO STESSO DONALD TRUMP TWITTAVA CHE ATENE ‘PERDEVA TEMPO’ A SOFFRIRE PER RESTARE NELL’EUROZONA

1. LA GRECIA DI NUOVO IN BILICO SULL’EURO
tsipras junckerTSIPRAS JUNCKER
Scrive oggi Carlotta Scozzari su https://it.businessinsider.com/:

La tragedia greca del debito del paese del sud Europa torna a fare paura. Intervistato dal Welt Am Sonntag, ancora domenica 12 febbraio, il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, metteva in guardia che se il paese europeo non dovesse riuscire a trovare rapidamente un nuovo accordo sul pacchetto di riforme da attuare per lo sblocco di nuovi prestiti, l’intera Eurozona rischierebbe di dovere sopportare un nuovo periodo di instabilità finanziaria. E questo, secondo Dombrovskis, non è “il momento di riportare le lancette dell’orologio indietro fino alla instabilità finanziaria”. 
tsipras e tuskTSIPRAS E TUSK

“Nessuno ha interesse a rivivere la calda estate del 2015”, ha tentato di gettare acqua sul fuoco il vicepresidente al Parlamento Ue, Dimitrios Papadimoulis. E’, tuttavia, innegabile che sui mercati finanziari siano tornati a riaffacciarsi i timori di una Grexit (parole particolarmente di moda nell’estate del 2015) e di un’insolvenza del paese (default), che al momento non sembra essere in grado di fare fronte ai 6-7 miliardi di euro di debito in scadenza a luglio.


(…)

euroEURO
“Stanno giocando col fuoco”, ha avvertito nei giorni scorsi Tsipras, con chiaro riferimento al Fondo monetario, accusato appunto di essere troppo rigido nei confronti del paese ed eccedere nelle richieste, visto che per raggiungere quel 3,5% di avanzo serviranno altri 4 miliardi di tagli. Dal 2010 i creditori hanno concesso ad Atene oltre 300 miliardi (la maggior parte dei quali sono serviti a rimborsare prestiti concessi dagli stessi creditori), chiedendo misure di austerity pari al 30% del Pil.

christine lagardeCHRISTINE LAGARDE
E’ evidente, quindi, che Tsipras guidi un paese allo stremo. Stando alle previsioni di inverno della Commissione Ue, la Grecia avrebbe chiuso il 2016 con il debito al 179,7% del Pil (contro il 132,8% dell’Italia, tanto per fare un paragone) mentre il rapporto nel 2017 dovrebbe essere al 177,2% (133,3) e nel 2018 al 170,6% (133,2).

Se arriverà la nuova austerità(RICHIESTA DAGLI USURAI!!!), allora la Grecia riceverà il nuovo pacchetto di aiuti; in caso contrario no e un’uscita dall’area dell’euro diventerebbe un’ipotesi sempre più concreta. In teoria, un accordo dovrebbe essere raggiunto entro il 20 febbraio, data in cui si riunirà il prossimo Eurogruppo e data entro la quale dovrà essere completata la revisione delle misure richieste con l’ultimo salvataggio prima di potere sbloccare i nuovi aiuti.

Se, però, non si riuscirà a trovare un accordo entro il 20, si potrà andare un po’ oltre, magari di due o tre settimane. Fondamentale, per la tenuta dell’Unione, e quindi dal punto di vista dei negoziatori europei, sarà farlo prima dell’inizio della tornata elettorale che, dall’Olanda alla Germania passando per la Francia (e probabilmente anche per l’Italia), potrebbe ridisegnare la mappa politica del Vecchio continente.
DombrovskisDOMBROVSKIS


2. “FUTURO EURO SI DECIDE NEI PROSSIMI 18 MESI. GRECIA CHIEDERÀ DI USCIRE”
Laura Naka Antonelli per http://www.wallstreetitalia.com/

La Grecia è agonizzante, e il paese sarebbe stato meglio se avesse avviato un processo per lasciare l’euro quattro anni fa. “Sarebbe stato più semplice”.

Parola di Ted Malloch, probabile prossimo ambasciatore Usa in Ue che prevede – stando a quanto riporta il Guardian -che sarà Atene stessa a chiedere di uscire dall’Eurozona.

Secondo Malloch, gli otto anni di austerità imposti al paese da Bruxelles sono stati così duri, che è arrivato il momento di chiedersi se “ciò che verrà” possa alla fine rivelarsi anche peggio.

Ted MallochTED MALLOCH
Parlando nel corso della trasmissione televisiva greca Istories, Malloch ha ricordato anche al conduttore Alexis Papahelas, che Donald Trump ha più volte pubblicato post su Twitter in cui si rivolgeva direttamente al popolo greco, facendo notare che “stava perdendo solo tempo” rimanendo nell’euro.

Credo che dobbiamo affrontare alcune questioni. La prima è che i duri programmi di austerity sono stati un fallimento completo. Ho viaggiato in Grecia, ho incontrato molti greci, ho amici professori in Grecia che dicono che questi piani di austerity stanno davvero danneggiando in modo profondo la popolazione e che la situazione, semplicemente, è insostenibile. Dunque, vale forse la pena di chiedersi se ci possa essere qualcosa di peggio rispetto a quanto sta avvenendo ora”.

Secondo Mulloch, inoltre, il futuro dell’Eurozona diventerà più chiaro nel corso dei prossimi 18 mesi:

Ted MallochTED MALLOCH
Sicuramente un’Europa ci sarà, a prescindere se l’Eurozona sopravviva o no, e penso che questo sia il vero interrogativo da porsi. Abbiamo assistito alla Brexit, e ora ci sono le elezioni in alcuni paesi europei, per cui credo che (la sopravvivenza dell’Eurozona) sarà determinata nel corso del prossimo anno, o prossimo anno e mezzo. Credo che ciò sia interessante visto dalla prospettiva della Grecia. Perchè il paese è ancora sull’orlo del collasso: sembra un deja-vu, finirà mai? Credo che questa volta esistano probabilità più alte che sia la stessa Grecia a liberarsi dall’euro”.

Concretizzando, dunque, lo scenario Grexit.


3. GRECIA FUORI DALL'EURO PER ADOTTARE IL DOLLARO, LO SOSTIENE L'AMBASCIATORE DI TRUMP

La ripresa dell’economia in Grecia è più incerta che mai, dopo che l’istituto statistico nazionale ha oggi pubblicato dati abbastanza deludenti sul pil nel quarto trimestre del 2016, contrattosi dello 0,4%, quando gli analisti avevano stimato una crescita dello 0,4%. Nel terzo trimestre dello scorso anno, si era registrata un’espansione promettente dello 0,9%. Nell’intero 2016, la crescita si sarebbe così fermata allo 0,3%. Cifre, che rendono ancora meno credibile l’ottimismo della Commissione europea sul raggiungimento dei target fiscali da parte di Atene. Bruxelles prevede che l’anno prossimo sarà raggiunto un avanzo primario del 3,7% del pil, mentre la crescita economica sarebbe quest’anno del 2,7% e nel 2018 del 3,1%.

TSIPRAS 1TSIPRAS 1
Le tensioni con i creditori europei sull’ottenimento della nuova tranche di aiuti potrebbero danneggiare la già debole e zoppicante ripresa, così come anche portare la Grecia fuori dall’euro, quando tale scenario sembrava essere scongiurato definitivamente un anno e mezzo fa.

Grecia fuori dall’euro e verso la dollarizzazione?
A rendere più minacciose le prospettive future è stato ancora una volta il Prof Ted Malloch, nominato dal presidente USA, Donald Trump, ambasciatore presso la UE. L’uomo ha già sostenuto l’elevata probabilità di una fine imminente della moneta unica, ma adesso ha aggiunto un particolare molto più specifico, ovvero che diversi economisti greci starebbero studiando il modo di lasciare l’Eurozona per adottare il dollaro quale nuova moneta nazionale, compiendo un passo, che si tradurrebbe in una palese umiliazione per la UE e, in particolare, la Germania, prima forza economica del Vecchio Continente.

Che l’amministrazione Trump possa assecondare una simile prospettiva è probabile, ma che essa sia una minaccia credibile ne dubitiamo altamente. La Grecia, semmai decidesse finalmente di uscire dall’euro, lo farebbe per l’impossibilità di rendersi competitiva in un’unione monetaria con economie più forti. L’euro è troppo apprezzato per l’economia poco dinamica di Atene e in assenza di riforme economiche, che ne rilancino la competitività, nessuna prospettiva credibile di crescita sarebbe possibile.

Fonte: qui

IL "FATTO QUOTIDIANO" SPERNACCHIA I GIORNALONI E DIFENDE (D’UFFICIO) DI MAIO: NON PROTESSE MARRA.

E PUBBLICA ALTRE INTERCETTAZIONI CHE DICONO IL CONTRARIO: “PENSO CHE NEL GABINETTO RAGGI NON POSSA STARE”


LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGILUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI
“E Di Maio scrisse alla sindaca: Marra è un servitore dello Stato“. E poi: “Spunta un caso Di Maio, aiutò Marra a restare“. E ancora: “M5s, le chat che smentiscono Di Maio. Scrisse a Raggi: Marra è uno dei miei“. È un attacco concentrico quello lanciato dagli articoli – tutti richiamati in prima pagina – del Corriere della Sera, del Messaggero e di Repubblica contro il vice presidente della Camera del Movimento 5 Stelle.

Un attacco che si basa fondamentalmente su una falsa notizia. Sono le cosiddette fake news e nel caso di specie si tratta di uno stralcio di sms inviato dal deputato alla sindaca di Roma Virginia Raggi e da quest’ultima inoltrato a Raffaele Marra, ex vicecapo di gabinetto in Campidoglio, arrestato il 16 dicembre per corruzione.
raffaele marra virginia raggiRAFFAELE MARRA VIRGINIA RAGGI

Una parte di messaggio in cui Di Maio definisce Marra “servitore dello Stato“. Basta questo ai principali quotidiani del Paese per definire l’esponente pentastellato – peraltro mai contattato per un replica  – un “bugiardo“. II motivo? Appena domenica scorsa Di Maio, ai microfoni di In Mezz’ora di Lucia Annunziata, aveva ribadito di aver “continuato a chiedere di rimuovere quel signore (cioè Marra ndr) quello che si vuol far passare come mia responsabilità era responsabilità del sindaco di Roma, che si è già scusato”.

raffaele marra arrestatoRAFFAELE MARRA ARRESTATO
Di Maio ha ragione. E infatti nella stessa conversazione in cui definisce Marra un “servitore dello Stato”, scrive alla Raggi che dal suo punto di vista il dipendente comunale nel gabinetto “non può stare“. E a Marra aveva concesso quell’incontro del 6 luglio solo perché era rimasto rimasto “a tua disposizione ( e cioè della sindaca ndr) non sua”. Frasi che hanno un significato completamente opposto rispetto a quello – paventato dai quotidiani – di una presunta “vicinanza” tra il vicepresidente della Camera e il dirigente poi arrestato per corruzione.

Il messaggio “incriminato” è quello inoltrato dalla sindaca a Marra il 10 agosto. In quelle ore il funzionario comunale è nervoso: parecchi esponenti del Movimento 5 Stelle, infatti, chiedono da giorni il suo allontanamento. “Vorrei anche ricordarti che ho manifestato la mia disponibilità a riprendere l’aspettativa sin dal giorno in cui ho incontrato il vice presidente Di Maio a cui manifestai la mia disponibilità a presentare l’istanza qualora non fossi stato in grado di convincerlo, carte alla mano, sulla mia assoluta correttezza morale e professionale. L’incontro, come sai, andò molto bene, tanto che lui mi disse di farmi dare da te i suoi numeri personali. Cosa che per correttezza non ho mai fatto. Pensavo che quell’incontro potesse rappresentare un punto di svolta. Evidentemente mi sbagliavo”, scrive Marra alla sindaca.

La quale, forse per tranquillizzarlo, alle ore 15 e 48 minuti gli risponde inoltrandogli un sms ricevuto dallo stesso Di Maio. “Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato. Sui miei, il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla”, scrive il deputato nello stralcio di sms girato da Raggi al dipendente comunale. Per il Corsera, Repubblica e Messaggero basta quel pezzo di messaggio per mettere sotto accusa Di Maio, reo di aver “protetto” Marra.

La verità, però, è un’altra. E basta leggere la conversazione integrale tra il vicepresidente di Montecitorio e la sindaca per capire che le cose stanno completamente all’opposto rispetto a come sono state raccontate dai giornali.

pignatonePIGNATONE
“Pignatone cosa ti ha detto dopo che gli hai inoltrato il suo nominativo (di Marra, ndr)? In ogni caso nella riunione con me, Marra non mi ha mai chiesto se andare in aspettativa o meno. Semplicemente mi ha raccontato i fatti. Io l’ho ascoltato. Perché tu me lo avevi chiesto. Sono rimasto a tua disposizione non sua. E penso che nel gabinetto non possa stare, perché ci eravamo accordati così”, scrive il deputato alla sindaca la mattina del 10 agosto. Di Maio dunque ha detto la verità: per lui e per il M5s Marra doveva andare via già nell’estate del 2016.

DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICODI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO
A Di Maio, si legge ancora nella chat pubblicata dall’agenzia Ansa, la sindaca di Roma replica: “Pignatone mi risponderà quanto prima, l’elenco conteneva una prima tranche da 20 nominativi. Stanno effettuando le verifiche“.

È a quel punto che il deputato risponde nuovamente alla prima cittadina: “
Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone. Poi insieme allo staff decidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. E’ un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla”. È questa la parte della discussione finita sotto accusa anche perché l’unica pubblicata dai giornali.

Fonte: qui

LA RAI SPENDE MILIONI DI EURO PER CACHET GONFIATI E STIPENDI AD INUTILI GIORNALISTI

MA HA QUASI CINQUEMILA FATTURE CHE ASPETTANO DA MESI DI ESSERE SALDATE 

I COLLABORATORI A PARTITA IVA SONO IN RIVOLTA 

I SINDACATI CHE POCHI GIORNI FA HANNO ACCESO LA MICCIA: “VIALE MAZZINI DISTRIBUISCE VANTAGGI ECONOMICI MILIONARI SOLO PER CONDUTTORI E IMPRESARI” 

LA RISPOSTA DELLA RAI

RAI: FATTURE ESTERNI LIQUIDATE ENTRO MARZO
Comunicato stampa

In riferimento ad articoli di stampa relativi a ritardi e mancati pagamenti di fatture emesse da collaboratori esterni, Rai precisa che tale situazione è stata determinata dalle difficoltà legate ai cambiamenti dei sistemi operativi e che l’azienda si sta impegnando attivamente, anche con risorse supplementari, affinché tutte le fatture vengano liquidate entro il mese di marzo.

Di tutto ciò sarà data tempestiva comunicazione alle persone interessate. In particolare, circa 700 fatture già registrate saranno liquidate nella settimana in corso mentre altre 1.400 lo saranno nella settimana successiva. Per tutte le restanti, verrà versato un acconto con data 1 marzo e la regolarizzazione definitiva avverrà entro la fine dello stesso mese. A partire da ieri è diventata inoltre operativa una nuova procedura che consentirà ai collaboratori di richiedere l’emissione di titoli di viaggio e spese di pernottamento prepagati a carico di Rai.


RENZI CAMPO DALL ORTORENZI CAMPO DALL'ORTO
Rai, ci sono quasi 4.600 fatture che aspettano di essere saldate. Da mesi. È l' effetto collaterale dell' aggiornamento del sistema informatico utilizzato da viale Mazzini per la contabilità. Una novità che dovrebbe evitare alcuni errori del passato - e che hanno causato multe dell' Inps per circa 800mila euro - ma che al momento ha inceppato il meccanismo.

Risultato. Le partite Iva che lavorano per la tv di Stato stanno ricevendo quattrini a singhiozzo. Alcune di loro hanno degli arretrati che risalgono a novembre: speravano di essere pagate entro San Valentino, ma così non è stato. Ora l' azienda ha annunciato un piano per risolvere il problema. Entro settimana prossima dovrebbero essere sistemate 680 fatture e pochi giorni dopo toccherà ad altre 1.400.
PAOLO GALLETTIPAOLO GALLETTI

Il primo marzo, invece, verrà versata una cifra a forfait per coprire almeno in parte la somma restante. Per alleviare le difficoltà, da lunedì anche i precari potranno rivendicare l' anticipo per le spese di viaggi e alloggi, visto che a gennaio alcune trasmissioni avevano tagliato i servizi esterni: senza i soldi arretrati, molti collaboratori non se la sentivano di anticipare i pagamenti. La faccenda delle partite Iva è finita direttamente sulle scrivanie del direttore delle Risorse Umane della Rai, Paolo Galletti, e soprattutto del direttore generale Campo dall' Orto.

D' altronde la situazione riguarda migliaia di persone, per una cifra complessiva di qualche milione di euro. Il sistema di pagamento digitale è entrato in vigore all' inizio di gennaio, ma in pochi sono già riusciti a prenderci la mano. Ecco il perché del caos. Tanto che sono ancora in corso alcune lezioni per aggiornare il personale. Nei panni di tutor ci sono alcuni professionisti della Ericsson, la società che ha lavorato alla realizzazione del software.

logoLOGO
In pratica, è finito in soffitta il vecchio metodo. Quello che prevedeva l'utilizzo di moduli cartacei standard e prestampati e che però - a sentire viale Mazzini - avevano sollevato le critiche della società che scandaglia il bilancio. Pareri negativi erano piovuti anche dall'Istituto nazionale di previdenza, piccato per gli errori nel versamento dei contributi.

Il guaio delle fatture è esploso mentre i sindacati affilano le armi per il rinnovo del contratto. Sindacati che pochi giorni fa hanno acceso un' altra polemica. Accusando l'azienda di distribuire «vantaggi economici milionari solo per conduttori e impresari» denunciando che «non si ha ancora chiarezza sui conti dell' anno 2016» e chiedendo il «rispetto dei lavoratori».

osservatorio giovani editori incontro con jan koum monica maggioniOSSERVATORIO GIOVANI EDITORI INCONTRO CON JAN KOUM MONICA MAGGIONI
Anche per dare un segnale distensivo, Galletti è intervenuto sull' affaire-precari dicendosi disponibile a prendersi in carico eventuali anomalie rispetto alla tabella di marcia per smaltire gli arretrati. Queste grane intaccano il momento positivo per la Rai post-Festival: Campo dall' Orto sta ancora festeggiando i numeri di Sanremo, «un risultato straordinario» per ascolti. Di più: «Lo spettacolo ha dimostrato di poter evolvere senza perdere l' identità, conquistando il pubblico con una proposta musicale di livello e con la giusta attenzione ai temi sociali» ha detto il dg. Intanto, sui social network, la pagina Iva Party racconta le difficoltà di chi attende ancora il pagamento del proprio lavoro.

Fonte: qui