LO STESSO DONALD TRUMP TWITTAVA CHE ATENE ‘PERDEVA TEMPO’ A SOFFRIRE PER RESTARE NELL’EUROZONA
1. LA GRECIA DI NUOVO IN BILICO SULL’EURO
TSIPRAS JUNCKER
La tragedia greca del debito del paese del sud Europa torna a fare paura. Intervistato dal Welt Am Sonntag, ancora domenica 12 febbraio, il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, metteva in guardia che se il paese europeo non dovesse riuscire a trovare rapidamente un nuovo accordo sul pacchetto di riforme da attuare per lo sblocco di nuovi prestiti, l’intera Eurozona rischierebbe di dovere sopportare un nuovo periodo di instabilità finanziaria. E questo, secondo Dombrovskis, non è “il momento di riportare le lancette dell’orologio indietro fino alla instabilità finanziaria”.
TSIPRAS E TUSK
“Nessuno ha interesse a rivivere la calda estate del 2015”, ha tentato di gettare acqua sul fuoco il vicepresidente al Parlamento Ue, Dimitrios Papadimoulis. E’, tuttavia, innegabile che sui mercati finanziari siano tornati a riaffacciarsi i timori di una Grexit (parole particolarmente di moda nell’estate del 2015) e di un’insolvenza del paese (default), che al momento non sembra essere in grado di fare fronte ai 6-7 miliardi di euro di debito in scadenza a luglio.
(…)
EURO “Stanno giocando col fuoco”, ha avvertito nei giorni scorsi Tsipras, con chiaro riferimento al Fondo monetario, accusato appunto di essere troppo rigido nei confronti del paese ed eccedere nelle richieste, visto che per raggiungere quel 3,5% di avanzo serviranno altri 4 miliardi di tagli. Dal 2010 i creditori hanno concesso ad Atene oltre 300 miliardi (la maggior parte dei quali sono serviti a rimborsare prestiti concessi dagli stessi creditori), chiedendo misure di austerity pari al 30% del Pil.
CHRISTINE LAGARDE E’ evidente, quindi, che Tsipras guidi un paese allo stremo. Stando alle previsioni di inverno della Commissione Ue, la Grecia avrebbe chiuso il 2016 con il debito al 179,7% del Pil (contro il 132,8% dell’Italia, tanto per fare un paragone) mentre il rapporto nel 2017 dovrebbe essere al 177,2% (133,3) e nel 2018 al 170,6% (133,2).
Se arriverà la nuova austerità(RICHIESTA DAGLI USURAI!!!), allora la Grecia riceverà il nuovo pacchetto di aiuti; in caso contrario no e un’uscita dall’area dell’euro diventerebbe un’ipotesi sempre più concreta. In teoria, un accordo dovrebbe essere raggiunto entro il 20 febbraio, data in cui si riunirà il prossimo Eurogruppo e data entro la quale dovrà essere completata la revisione delle misure richieste con l’ultimo salvataggio prima di potere sbloccare i nuovi aiuti.
Se, però, non si riuscirà a trovare un accordo entro il 20, si potrà andare un po’ oltre, magari di due o tre settimane. Fondamentale, per la tenuta dell’Unione, e quindi dal punto di vista dei negoziatori europei, sarà farlo prima dell’inizio della tornata elettorale che, dall’Olanda alla Germania passando per la Francia (e probabilmente anche per l’Italia), potrebbe ridisegnare la mappa politica del Vecchio continente.
DOMBROVSKIS
2. “FUTURO EURO SI DECIDE NEI PROSSIMI 18 MESI. GRECIA CHIEDERÀ DI USCIRE”
La Grecia è agonizzante, e il paese sarebbe stato meglio se avesse avviato un processo per lasciare l’euro quattro anni fa. “Sarebbe stato più semplice”.
Parola di Ted Malloch, probabile prossimo ambasciatore Usa in Ue che prevede – stando a quanto riporta il Guardian -che sarà Atene stessa a chiedere di uscire dall’Eurozona.
Secondo Malloch, gli otto anni di austerità imposti al paese da Bruxelles sono stati così duri, che è arrivato il momento di chiedersi se “ciò che verrà” possa alla fine rivelarsi anche peggio.
TED MALLOCH Parlando nel corso della trasmissione televisiva greca Istories, Malloch ha ricordato anche al conduttore Alexis Papahelas, che Donald Trump ha più volte pubblicato post su Twitter in cui si rivolgeva direttamente al popolo greco, facendo notare che “stava perdendo solo tempo” rimanendo nell’euro.
“Credo che dobbiamo affrontare alcune questioni. La prima è che i duri programmi di austerity sono stati un fallimento completo. Ho viaggiato in Grecia, ho incontrato molti greci, ho amici professori in Grecia che dicono che questi piani di austerity stanno davvero danneggiando in modo profondo la popolazione e che la situazione, semplicemente, è insostenibile. Dunque, vale forse la pena di chiedersi se ci possa essere qualcosa di peggio rispetto a quanto sta avvenendo ora”.
Secondo Mulloch, inoltre, il futuro dell’Eurozona diventerà più chiaro nel corso dei prossimi 18 mesi:
TED MALLOCH “Sicuramente un’Europa ci sarà, a prescindere se l’Eurozona sopravviva o no, e penso che questo sia il vero interrogativo da porsi. Abbiamo assistito alla Brexit, e ora ci sono le elezioni in alcuni paesi europei, per cui credo che (la sopravvivenza dell’Eurozona) sarà determinata nel corso del prossimo anno, o prossimo anno e mezzo. Credo che ciò sia interessante visto dalla prospettiva della Grecia. Perchè il paese è ancora sull’orlo del collasso: sembra un deja-vu, finirà mai? Credo che questa volta esistano probabilità più alte che sia la stessa Grecia a liberarsi dall’euro”.
Concretizzando, dunque, lo scenario Grexit.
3. GRECIA FUORI DALL'EURO PER ADOTTARE IL DOLLARO, LO SOSTIENE L'AMBASCIATORE DI TRUMP
La ripresa dell’economia in Grecia è più incerta che mai, dopo che l’istituto statistico nazionale ha oggi pubblicato dati abbastanza deludenti sul pil nel quarto trimestre del 2016, contrattosi dello 0,4%, quando gli analisti avevano stimato una crescita dello 0,4%. Nel terzo trimestre dello scorso anno, si era registrata un’espansione promettente dello 0,9%. Nell’intero 2016, la crescita si sarebbe così fermata allo 0,3%. Cifre, che rendono ancora meno credibile l’ottimismo della Commissione europea sul raggiungimento dei target fiscali da parte di Atene. Bruxelles prevede che l’anno prossimo sarà raggiunto un avanzo primario del 3,7% del pil, mentre la crescita economica sarebbe quest’anno del 2,7% e nel 2018 del 3,1%.
TSIPRAS 1 Le tensioni con i creditori europei sull’ottenimento della nuova tranche di aiuti potrebbero danneggiare la già debole e zoppicante ripresa, così come anche portare la Grecia fuori dall’euro, quando tale scenario sembrava essere scongiurato definitivamente un anno e mezzo fa.
Grecia fuori dall’euro e verso la dollarizzazione?
A rendere più minacciose le prospettive future è stato ancora una volta il Prof Ted Malloch, nominato dal presidente USA, Donald Trump, ambasciatore presso la UE. L’uomo ha già sostenuto l’elevata probabilità di una fine imminente della moneta unica, ma adesso ha aggiunto un particolare molto più specifico, ovvero che diversi economisti greci starebbero studiando il modo di lasciare l’Eurozona per adottare il dollaro quale nuova moneta nazionale, compiendo un passo, che si tradurrebbe in una palese umiliazione per la UE e, in particolare, la Germania, prima forza economica del Vecchio Continente.
Che l’amministrazione Trump possa assecondare una simile prospettiva è probabile, ma che essa sia una minaccia credibile ne dubitiamo altamente. La Grecia, semmai decidesse finalmente di uscire dall’euro, lo farebbe per l’impossibilità di rendersi competitiva in un’unione monetaria con economie più forti. L’euro è troppo apprezzato per l’economia poco dinamica di Atene e in assenza di riforme economiche, che ne rilancino la competitività, nessuna prospettiva credibile di crescita sarebbe possibile.