9 dicembre forconi: 10/01/19

martedì 1 ottobre 2019

SI È DIMESSO IL CDA DELL’AZIENDA DEI RIFIUTI DI ROMA, AMA, CHE SI ERA INSEDIATO APPENA TRE MESI FA.

MENTRE LA RAGGI CAMBIAVA UNA DECINA DI MANAGER IN TRE ANNI ROMA SI È RIEMPITA DI MONNEZZA. 
L’OBIETTIVO È FAR FALLIRE LE AZIENDE PER PRIVATIZZARLE. 
BASTA CHE TOLGANO I RIFIUTI DALLA STRADA!
AMA: SI È DIMESSO IL CDA
 (ANSA) - Si è dimesso il Cda di Ama. La decisione è stata presa a poco più di 100 giorni dall'insediamento dopo la rottura col Campidoglio sul bilancio 2017. (ANSA).

RIFIUTI A ROMA, CDA AMA SI DIMETTE: AZIENDA NEL CAOS
Mauro Evangelisti per www.ilmessaggero.it

Si è dimesso il Consiglio di amministrazione dell'Ama, l'azienda dei rifiuti di Roma. Luisa Melara, presidente, Paolo Longoni, amministratore delegato, e Massimo Ranieri, consigliere d'amministrazione, erano stati scelti da Virginia Raggi e si erano insediati il 19 giugno.
VIRGINIA RAGGI REGINA DELLA MONNEZZAVIRGINIA RAGGI REGINA DELLA MONNEZZA

cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 3CASSONETTI RICOLMI DI RIFIUTI A ROMA
















Dopo appena tre mesi e mezzo anche loro sono stati costretti ad abbandonare, dopo che la sindaca - che pure li aveva scelti - e il Campidoglio hanno contestato la bozza di bilancio approvato e il piano degli impianti per uscire dalla crisi.
pinuccia montanari 1PINUCCIA MONTANARI 

Se la situazione non fosse drammatica, con le strade di Roma che si stanno di nuovo riempendo di cumuli di rifiuti e con Ama che ora non ha più una guida (e non è mai stato nominato neppure un'assessore ai Rifiuti dopo le dimissioni di febbraio di Pinuccia Montanaria) sarebbe comica.

pinuccia montanari virginia raggiPINUCCIA MONTANARI VIRGINIA RAGGI
La Raggi in tre anni ha cambiato già una decina di manager in Ama: dopo avere ereditato Daniele Fortini, presidente di Ama con Marino, lo ha sostituito con Alessandro Solidoro, che però se ne è andato dopo pochi mesi. Il suo posto è stato preso da Antonella Giglio, defenestrata quasi subito e sostituita da Lorenzo Bagnacani il 15 maggio 2017 e da un cda in cui facevano parte Andrea Masullo e Vanessa Ranieri. Nel frattempo la Raggi aveva voluto Stefano Bina come direttore generale di Ama, per poi mandarlo via (formalmente si dimise) dopo pochi mesi. Anche Bagnacani, presentato dalla Raggi come il grande manager che avrebbe salvato Roma, è stato scaricato, con una lunga guerra tra sindaca e presidente Ama sul bilancio e sui famosi 18 milioni di euro di crediti cimiteriali inseriti nel bilancio
DANIELE FORTINIDANIELE FORTINI

A febbraio 2019 Bagnacani, Masullo e Ranieri sono stati cacciati, la Raggi ha affidato l'Ama a Massimo Bagatti, come amministratore provvisorio. Ma non il valzer non è finito. Dopo interminabili selezioni, sono stati scelti Melara, Longoni e Ranieri: anche loro presentati dalla Raggi come salvatori della patria, dopo che se ne era andato il "nemico" Bagnacani, anche loro ieri sono stati costretti a dimettersi dopo tre mesi e mezzo. In questo modo Ama dal 2017 non ha un bilancio approvato (e ci sono inchieste in corso della Corte dei conti), non sta progettando nuovi impianti: è come una squadra di calcio che cambia continuamente allenatore. I risultati si stanno vedendo.

RIFIUTI: FASSINA, RAGGI FA FALLIRE AZIENDE PER PRIVATIZZARLE
PAOLO LONGONI 1PAOLO LONGONI 

(ANSA) - "La Sindaca Raggi porta deliberatamente le aziende municipali verso il fallimento per privatizzarle e regalare ai soliti noti servizi essenziali e grandi profitti da attività in monopolio. Oggi, in Giunta capitolina è il turno di Roma Metropolitane con conseguenti 45 esuberi". Lo dichiara Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma deputato LeU. "A breve, arriva Ama affossata a colpi di mancati pagamenti e ripetuti cambi dei vertici. Subito dopo, viene l'appetitoso boccone di Farmacap, la rete delle farmacie comunali. Dietro la maschera dell'improvvisazione e dell'incapacità amministrativa, va in scesa una strategia sciagurata, di negazione di diritti fondamentali per i cittadini e di umiliazione di lavoratrici e lavoratori. Siamo al loro fianco, impegnati con tutte le nostre forze a costruire la più ampia mobilitazione possibile per impedire l'ennesimo saccheggio di Roma" conclude Fassina.

Fonte: qui

Rifiuti in strada e tracollo Ama. Roma, raccolta a rischio paralisi

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Fonte: ilmessaggero.it


NEI GIORNI SCORSI, UN 32ENNE DEL GAMBIA HA PRESO DI MIRA UNA 15ENNE SULLA BANCHINA DELLA METROPOLITANA ALLA STAZIONE TERMINI



A ROMA CI SONO 200 CASI L’ANNO DI MOLESTIE SESSUALI A MINORENNI SU METRO E BUS

SU UN BUS UN 80ENNE SI STAVA SPOGLIANDO DAVANTI A UNA PASSEGGERA DI 14 ANNI, DI ORIGINE DANESE…

Rinaldo Frignani per il “Corriere della sera”

molestie sessuali+MOLESTIE SESSUALI
Circa 200 casi all' anno. La statistica non lascia molto spazio all' ottimismo. È così dal 2015. È il dato costante delle violenze sessuali su minorenni, sopra i 14 anni, a Roma. Non soltanto fra le mura domestiche, a scuola, durante le vacanza e nei luoghi di svago, ma spesso anche sui mezzi pubblici. Gli ultimi due episodi nei giorni scorsi, sulla banchina della metro A alla stazione Termini e su un bus della linea 40, in arrivo a piazza dei Cinquecento.

Nel primo caso la polizia ha arrestato un cittadino del Gambia di 32 anni accusato di aver preso di mira una quindicenne che si stava recando a piazza della Repubblica per partecipare al Fridays for Future, la manifestazione organizzata dal movimento fondato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg contro l' immobilismo degli stati nell' affrontare i cambiamenti climatici. A Termini c' era la solita ressa in attesa dell' arrivo del treno, quando la ragazzina è stata avvicinata dall' uomo che ha approfittato della confusione per molestarla.
MOLESTIE SUL BUSMOLESTIE SUL BUS

All' inizio la giovane ha pensato che quello fra di loro fosse solo un contatto casuale, e così si è spostata di qualche decina di metri. Ma pochi istanti più tardi il 32enne le si è ripresentato accanto per fare la stessa cosa. Questa volta però la scena è stata notata da una pattuglia di agenti del commissariato Trevi-Campo Marzio che sono subito intervenuti bloccando il gambiano.

La ragazza, sotto choc per quello che era successo, è stata assistita dai poliziotti che l' hanno poi riaccompagnata dalla madre. Il molestatore è stato invece arrestato per violenza sessuale aggravata. Ieri mattina è stato condannato a un anno e quattro mesi. Aveva già l'obbligo di firma ed è comunque irregolare sul territorio nazionale. Paura anche su un autobus dell' Atac dove un 80enne ha compiuto atti osceni davanti a una passeggera di 14 anni, di origine danese, che si stava recando alla stazione Termini per incontrare la nonna che l' aspettava al capolinea.

MOLESTIE SUL BUSMOLESTIE SUL BUS
A un certo punto la giovane si è accorta che l' anziano si stava spogliando sul sedile. Dopo un primo momento di imbarazzo e timore, la 14enne ha deciso di filmare la scena con lo smartphone. Poi ha cercato di dare l' allarme in inglese, ma nessuno a bordo del mezzo pubblico l' ha capita, almeno all' inizio.

Perché poi la ragazzina ha mostrato a un' altra passeggera il filmato che aveva fatto e insieme sono andate dall' autista. Quest' ultimo, all' arrivo a piazza dei Cinquecento, ha avvisato una pattuglia dei vigili urbani del Gruppo Centro, in servizio fuori dalla stazione: proprio quelle immagini sono servite agli agenti per far scattare una denuncia per atti osceni in luogo pubblico nei confronti dell' anziano che, dopo essere stato accompagnato negli uffici della polizia municipale, è stato rilasciato. Fonte: qui

Quali paesi sono il più grande freno (o aumento) sul bilancio dell'UE?

Con 28 paesi e oltre 15,800 miliardi di euro nel PIL (PPP) 2018 al suo nome , non c'è dubbio che l'Unione Europea (UE) sia altamente influente in economia e politica. La  "superpotenza"  affronta una vasta gamma di questioni dai cambiamenti climatici e sanitari alle relazioni esterne, alla giustizia e alla migrazione.
Naturalmente, come indicato di seguito da Jenna Ross di Visual Capitalist , i soldi necessari per affrontare queste preoccupazioni devono provenire da qualche parte - ed è qui che entra in gioco il bilancio dell'UE. Ciascuno Stato membro contribuisce alle entrate, ma è stato sostenuto che non tutti stanno aumentando.
Il grafico odierno si basa sui dati di bilancio della  Commissione europea e classifica gli Stati membri che hanno contribuito maggiormente e almeno al bilancio dell'UE per il 2018. In particolare, abbiamo tracciato i contributi netti, misurati come il contributo totale del paese meno le spese, su base assoluta e pro capite. Inoltre, analizziamo le principali fonti di entrate e le aree di spesa dell'UE per l'anno.

Una quota disuguale

Forse non a caso,  Germania e Regno Unito  sono i primi due contribuenti netti in termini assoluti. Insieme, queste due centrali avevano un PIL (PPP) di  oltre 5 trilioni di euro  nel 2018.
All'altra estremità della scala, la  Polonia è in  cima alla lista dei beneficiari netti con un deficit di - € 11.632 milioni - più del doppio di quello dell'Ungheria al secondo posto  Sulla scia della crisi del debito sovrano europeo, la  Grecia e il Portogallo  scivolano rispettivamente al quarto e al quinto posto.
Quando si tiene conto della popolazione, queste classifiche cambiano radicalmente. I Paesi Bassi pro capite sono in   cima alla lista con € 284 concessi per residente, mentre il  Lussemburgo  arriva all'ultimo posto con un deficit di - € 2.710. Il piccolo paese ospita molte istituzioni dell'UE, con conseguenti elevate spese amministrative: nel 2018 l'amministrazione ha rappresentato l'80% delle spese totali.
Ecco una classifica completa dei 28 stati membri, in termini sia assoluti (€ M) che pro capite (€ per residente):
È facile vedere cosa potrebbero guadagnare i beneficiari netti dall'UE, ma che dire dei principali contribuenti netti? Oltre agli stanziamenti di bilancio semplici,  gli Stati membri  hanno accesso a un unico mercato aperto e beneficiano, tra l'altro, del peso politico di 28 paesi uniti.

Seguendo i soldi

Quindi, in che modo l'UE riscuote le sue entrate e per cosa spende i suoi soldi? Le entrate  sono suddivise in quattro categorie principali:
  1. Imposta sul valore aggiunto (IVA) - Risorse proprie basate (totale 2018: € 17.600 milioni)
    Gli Stati membri pagano in base a quanto ricevono in IVA. La "base" IVA è limitata al 50% del reddito nazionale lordo (RNL) di un paese e si applica un prelievo standard dello 0,3%. Germania, Paesi Bassi e Svezia beneficiano di un'aliquota ridotta dello 0,15% nel tentativo di riequilibrare i loro contributi eccessivi.
  2. Reddito nazionale lordo (RNL) - Risorse proprie basate (totale 2018: 105.800 milioni di euro)
    Calcolato come differenza tra la spesa totale e la somma di tutte le altre entrate, questo flusso di entrate è l'importo necessario per bilanciare il bilancio dell'UE. L'UE applica una percentuale standard tra gli Stati membri, con Danimarca, Paesi Bassi e Svezia che hanno ricevuto una riduzione forfettaria nel 2018.
  3. Risorse proprie tradizionali (totale 2018: € 20.200 milioni)
    Gli Stati membri riscuotono dazi doganali e contributi zucchero, che vanno direttamente al bilancio dell'UE dopo che il paese ha dedotto un costo di riscossione del 20%.
  4. Altre entrate (totale 2018: € 15.700 milioni)
    Si tratta di varie voci tra cui le imposte sugli stipendi dei lavoratori dell'UE, gli interessi sui ritardi di pagamento e le ammende e i contributi dei paesi terzi ai programmi di ricerca.
Le entrate potrebbero anche includere un avanzo di bilancio rispetto all'anno precedente o rettifiche nette apportate ai dati finanziari degli anni precedenti. Dall'altro lato del bilancio, l'UE ha un'ampia varietà di  spese , suddivise in sei categorie principali:
  1. Crescita intelligente e inclusiva (totale 2018: € 75.900 milioni)
    Questa categoria si concentra sulla promozione della crescita, sulla creazione di posti di lavoro e sulla promozione della coesione economica e sociale attraverso la formazione, l'istruzione, la ricerca e la politica sociale.
  2. Crescita sostenibile: risorse naturali (totale 2018: € 58.000 milioni)
    L'UE stanzia finanziamenti per la crescita sostenibile dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca. Finanzia inoltre programmi dedicati all'azione per il clima.
  3. Sicurezza e cittadinanza (totale 2018: € 3.100 milioni)
    Incentrata sulla sicurezza e sui diritti dei suoi cittadini, questa voce di bilancio comprende tutto, dalla migrazione e la protezione delle frontiere alla sicurezza alimentare e alla protezione dei consumatori.
  4. Europa globale (totale 2018: € 9.500 milioni)
    Questo riguarda tutta la politica estera, compresi lo sviluppo internazionale e gli aiuti umanitari.
  5. Amministrazione (totale 2018: € 9.900 milioni)
    Le spese di tutte le istituzioni dell'UE sono registrate in questa rubrica, compresi gli stipendi del personale, l'affitto degli immobili, l'informatica e la formazione.
  6. Strumenti speciali (totale 2018: € 200 milioni)
    Quest'area consente all'UE di mobilitare fondi per eventi imprevisti, come catastrofi naturali e importanti schemi commerciali mondiali che sostituiscono i lavoratori.
Il bilancio 2018 ha comportato un avanzo di due miliardi di euro, ma sarà bilanciato nei prossimi anni?

Il bilancio 2020 e oltre

L'attuale quadro di bilancio dell'UE termina nel 2020. È già stata presentata una proposta per il bilancio 2021-2027 e sono in corso riunioni del Consiglio.
Con l'incombenza del termine due volte posticipato della Brexit, la partenza del Regno Unito lascerà un  "divario considerevole"  nel bilancio dell'UE. Ciò potrebbe lasciare gli Stati membri in difficoltà per trovare ulteriori fonti di reddito e modi per ridurre le spese. Fonte: qui

IN THAILANDIA UNO SCANDALO STA TRAVOLGENDO LE AGENZIE CHE PAGANO MODELLE PER PARTECIPARE A FESTE VIP: DOPO LA MORTE DI UNA 25ENNE, ABBANDONATA SENZA VITA NELLA HALL DI UN CONDOMINIO, LA POLIZIA STA INDAGANDO PER CAPIRE COSA SI NASCONDE DIETRO QUESTI PARTY VIP


LE RAGAZZE VENGONO PAGATE PER PRESENZIARE, MA POTREBBERO ESSERE COSTRETTE A DROGARSI E FARE SESSO PER…

DAGONEWS

thitima noraphanpiphat 7THITIMA NORAPHANPIPHAT
La polizia thailandese, che sta indagando sulla morte di una giovane modella thailandese, potrebbe riuscire a scoperchiare il vaso di Pandora su quella che viene chiamata la “pretty industry”, ovvero giovani ragazze che vengono assoldate e pagate per partecipare a feste vip dietro al quale potrebbe nascondersi un mondo di droga, sesso e alcol.

Le indagini sono partire dopo che il corpo della modella Thitima Noraphanpiphat, 25 anni, è stato trovato nella hall di un condominio di Bangkok il 17 settembre, poche ore dopo aver partecipato a una festa in cui è stata pagata per servire bevande.
thitima noraphanpiphat 6THITIMA NORAPHANPIPHAT







Il caso ha fatto notizia ed è finito su tutte le prime pagine dei giornali in Thailandia, alimentando i dubbi su queste agenzie che assumono modelle per frequentare club, lanciare prodotti e partecipare a feste vip. 

Ma adesso gli investigatori credono ci sia una zona grigia in cui queste donne alle feste sono costrette a drogarsi, bere e fare sesso. Le modelle possono guadagnare circa 100 dollari e oltre per una serata di lavoro, un importo significativo per le studentesse universitarie.
thitima noraphanpiphat 5THITIMA NORAPHANPIPHAT

La polizia ha già arrestato sette persone collegate alla festa dopo che le riprese di una telecamera di sicurezza hanno mostrato il principale sospettato che trascinava il corpo senza vita di Thitima in un ascensore prima di scaricarlo su un divano nell'atrio. Non è chiaro come sia morta la ragazza, ma di certo aveva un alto tasso alcolico nel sangue. L'uomo che si ritiene essere nel filmato lavora nel settore dell'intrattenimento ed è stato identificato come Rachadej Wongtabutr.

thitima noraphanpiphat 3THITIMA NORAPHANPIPHAT
«Abbiamo aperto indagini su tutte queste persone coinvolte in questo scandalo, tra cui l'agenzia, il direttore e i clienti che si sono divertiti alla festa – ha detto un portavoce della polizia - Ciò dimostra che se attraversi il confine finirai per essere indagato». Le altre sei persone arrestate sono state rilasciate dopo il pagamento di una cauzione: erano state accusate da un’altra giovane che durante la festa era svenuta e si era ritrovata nuda. Fonte: qui

IN AUSTRALIA LA CHIESA CATTOLICA HA CONCORDATO UN RISARCIMENTO DI OLTRE 620 MILA EURO, DOPO AVER RICONOSCIUTO LE RESPONSABILITÀ DEL PRETE GERALD RIDSDALE, COLPEVOLE DI AVER ABUSATO SESSUALMENTE NEL 1982 UN RAGAZZINO DI 9 ANNI


Il colpevole è Gerald Ridsdale in carcere dal 1994 per aver abusato sessualmente di decine di minori. Con l'accordo, la Chiesa riconosce le gravi responsabilità del prelato 

Il precedente potrà dare il via ad altre cause di risarcimento dei danni cagionati


Nuova luce su uno dei casi di pedofilia più famosi d'Australia. La Chiesa cattolica ha concordato un risarcimento di oltre un milione di dollari australiani (620 mila euro), dopo aver riconosciuto legalmente le responsabilità del prete Gerald Ridsdale, colpevole di aver abusato sessualmente nel 1982 un ragazzino di 9 anni, indicato come Jcb. L'ex sacerdote è accusato per reati di pedofilia lungo un arco di trent'anni.

Gerald RidsdaleGERALD RIDSDALE
L'accordo, il cui costo per la Chiesa potrà raggiungere i 3 milioni di dollari includendo le spese legali, è stato annunciato dai legali della vittima. Il precedente quindi potrà dare il via a diverse altre cause di risarcimento. Un legale della vittima, Judy Courtin, ha riferito che l'accordo è stato raggiunto dopo che la Chiesa aveva negato a lungo ogni conoscenza di reati commessi da Ridsdale. I legali della Chiesa poche settimane fa hanno ammesso di fatto le responsabilità legali per i reati dell'ex sacerdote. La vittima è stata stuprata nel 1982 dentro un confessionale quando Ridsdale era il parroco della chiesa di St Colman nella città di Mortlake, approfondisce il Guardian.
Gerald RidsdaleGERALD RIDSDALE

Un altro avvocato della vittima, riporta il Guardian, ha spiegato che "grazie all'impegno di Jcd siamo riusciti ad ottenere l'importante ammissione da parte della Chiesa". Gerald Ridsdale è in carcere dal 1994 dopo aver ammesso di aver aggredito sessualmente 65 minori dei due sessi dagli anni Sessanta agli anni Ottanta.

Fonte: qui
Gerald Ridsdale e George PellGERALD RIDSDALE E GEORGE PELL