9 dicembre forconi: 05/11/18

venerdì 11 maggio 2018

BUS IN PANNE A BERGAMO ... TUTTI A SPINGERE!


STAVOLTA NON È ANDATO A FUOCO COME A ROMA QUALCHE GIORNO FA. SEMPLICEMENTE HA AVUTO UN'AVARIA
bus bergamoBUS BERGAMO

Franco Grilli per il Giornale

Questa volta il bus non è andato a fuoco come accaduto a Roma qualche giorno fa. Semplicemente ha avuto un'avaria e di fatto i passeggeri hanno avuto un'idea curiosa, spingerlo per farlo ripartire. Il tutto è accaduto a Bergamo. Dopo una spinta di gruppo il mezzo è ripartito e i passeggeri sono tornati a bordo. Anche con qualche urla di soddisfazione.

bus bergamoBUS BERGAMO
E così proprio uno dei passanti, Riccardi Catani ha ripreso tutta la scena e con il suo cellulare e ha postato su Facebook la clip di questa spinta al bus. Il video in poche ore ha fatto letteralmente il giro del web.

La clip è stata poi accompagnata da una didascalia ironica: "Non è andato a fuoco", una battuta per sottolineare che questa volta i rischi per i passeggeri sono stati ben minori rispetto alla tragedia sfiorata nella Capitale quando qualche giorno fa un bus dell'Atac ha preso fuoco in via del Tritone, in pieno centro, un istante dopo che l'autista aveva fatto scendere tutti. Insomma questa volta si è trattato di un semplice guasto che è stato risolto con la mossa improvvisa di un gruppo di passeggeri. Fonte: qui

DOPO L’ATTACCO DI TEHERAN CON I RAZZI SUL GOLAN, SCATTA IL RAID DI TEL AVIV IN SIRIA: DISTRUTTE LE BASI IRANIANE: 23 MORTI

NETANYAHU: "PASSATA LA LINEA ROSSA" 

MOSCA: "ESCALATION PERICOLOSA"- VIDEO


Davide Frattini per il Corriere della Sera

«Se da noi cade la pioggia, su di loro deve rovesciarsi l' alluvione», proclama Avigdor Liberman, il ministro della Difesa israeliano, commentando l' acquazzone di bombe che l' altra notte ha lavato via ogni copertura alla guerra ombra condotta da mesi con gli iraniani.

L' aviazione ha colpito quelle che l' intelligence identifica come basi dei Pasdaran in Siria con una potenza esplosiva (70 missili) e una frequenza di raid (28 jet coinvolti) che non venivano dispiegate da 45 anni, dai tempi del conflitto di Yom Kippur.

israele iran siriaISRAELE IRAN SIRIA
Lo Stato Maggiore ha dato così l' ordine di rispondere ai 20 missili che poco prima erano stati sparati contro postazioni militari sul Golan, le alture catturate nel 1967 al Governo di Damasco: «Quattro sono stati intercettati dal sistema Iron Dome e gli altri sono caduti in territorio siriano», spiega il colonnello Jonathan Conricus. Aggiunge: «L' attacco è stato deciso e guidato da Qassem Soleimani, il comandante della Forza Quds, e non ha raggiunto il suo scopo».

Che è e resta vendicarsi per il bombardamento del 9 aprile, quando era stata centrata una caserma tra Homs e Palmira da dove gli iraniani avrebbero telepilotato un drone armato infiltratosi nel Nord d' Israele.

benjamin netanyahuBENJAMIN NETANYAHU
L' intelligence di Tsahal è convinta che Soleimani continuerà a preparare e tentare la rappresaglia.

Da Teheran negano qualunque coinvolgimento, in pubblico è più importante adesso discutere con le potenze internazionali di come gestire l' accordo sul nucleare dopo l' annullamento dell' intesa per gli americani deciso dal presidente Donald Trump. Da Damasco il governo accusa gli israeliani «di aver iniziato una nuova fase di aggressione», si attribuisce la responsabilità per il lancio di missili e minimizza le perdite: sarebbero stati uccisi tre soldati, mentre secondo l' Osservatorio siriano per i diritti umani - che monitora i caduti della guerra civile nel Paese - i morti sarebbero 23.
RouaniROUANI

Benjamin Netanyahu ha convocato al tramonto il consiglio di sicurezza e aggiornato i ministri anche sui colloqui con Vladimir Putin a Mosca da dove è appena rientrato. Commenta: «Gli ayatollah hanno oltrepassato una linea rossa e la nostra reazione è stata una conseguenza. Abbiamo compiuto un raid su larga scala».
israele iranISRAELE IRAN





Operazione che Liberman quantifica nell' aver bersagliato «quasi tutte le infrastrutture iraniane in Siria».

Il quotidiano Jerusalem Post considera Putin l' unico leader in grado di limitare la presenza dell' Iran - di cui è alleato nel garantire la sopravvivenza del Presidente siriano Bashar Assad - senza arrivare a un conflitto allargato. Il premier israeliano avrebbe discusso con lo Zar anche dei raid, giudicati da Mosca «una escalation pericolosa». 

Americani ed europei sono uniti nel condannare l' attacco iraniano e per la prima volta un Paese arabo, il Bahrain, riconosce a Israele «il diritto di difendersi contro un' aggressione».

Fonte: qui

Israele: 20 razzi Iran da Siria su Golan


Portavoce esercito, attacco Teheran fatto molto grave



(ANSAmed) - TEL AVIV, 10 MAG - Circa 20 razzi sono stati lanciati dalla forza Al Quds iraniana verso postazioni israeliane di prima linea sulle Alture del Golan, alcuni dei quali intercettati dal sistema di difesa antimissili israeliano Iron Dome. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "l'attacco iraniano contro Israele è molto grave".


    In una conferenza stampa il portavoce militare Jonathan Conricus ha precisato che l'attacco iraniano e' stato lanciato alle ore 00.10 locali (le 23:10 in Italia). "Sono state prese di mira diverse basi militari", ha aggiunto, mentre le località dove vivono civili sul Golan non sono state coinvolte. "Non ci sono state vittime e i danni finora sono limitati", ha detto ancora Conricus, ribadendo peraltro che Israele considera "molto grave" questo attacco. Conricus ha aggiunto che Israele "ha reagito", ma non è entrato nei dettagli.

L’UOMO CON L’OCCHIO BIONICO RIACQUISTA LA VISTA DOPO VENT’ANNI

IL TRAPIANTO A MILANO 

UNA MICROTELECAMERA TRASFERISCE INFORMAZIONI AD UN COMPUTER E QUESTO AL CERVELLO 

UNA RIEDUCAZIONE DURATA DUE ANNI PER VEDERE UNA STRISCIA BIANCA SULLA LAVAGNA

Elena Tebano per il Corriere della Sera

La differenza tra la seconda e la terza vita di Nicola Sfregola sta in un fuoco di artificio. «Era in bianco e nero, un bagliore - dice - che potevo inseguire con lo sguardo: tornare a vederlo è stata un' emozione indescrivibile». Sfregola, 53 anni, di Cologno Monzese, non pensava che ci sarebbe più riuscito perché vent' anni fa ha perso la vista a causa di una malattia degenerativa ereditaria, la retinite pigmentosa.

Nicola Sfregola occhio bionicoNICOLA SFREGOLA OCCHIO BIONICO
«La mia prima vita è finita così, ho iniziato la seconda con una diagnosi che pensavo sarebbe stata una condanna». Oggi, invece, è uno dei circa 300 pazienti al mondo a cui è stato impiantato un occhio bionico capace di sostituire i fotoricettori della retina, le cellule cioè che si collegano al nervo ottico per trasmettere le immagini al cervello.

Si chiama Argus II, l' équipe del direttore della Clinica Oculistica Luca Rossetti all' Ospedale San Paolo di Milano ha appena usato la stessa tecnica su un altro paziente, ma Sfregola è la prima persona per la quale è stata impiegata nel capoluogo lombardo, e adesso, a due anni dall' operazione, è diventato un punto di riferimento per gli altri malati. «Abbiamo lavorato molto con i medici del San Paolo per imparare a usare la retina artificiale - dice - e spesso incontro chi si vuole sottoporre all' operazione per spiegare cosa deve aspettarsi».

occhio bionico 1OCCHIO BIONICO 
Non certo di recuperare la vista: l' occhio bionico ha una definizione molto più limitata di quello umano. I pazienti come Sfregola «vedono» grazie a una minitelecamera montata su occhiali e collegata a un piccolo computer che indossano. E che trasforma le immagini da 60 pixel in impulsi elettrici trasmessi in modalità wireless a un ricettore impiantato sotto pelle e collegato a un microchip sulla superficie della retina. Gli impulsi così bypassano i fotorecettori danneggiati e stimolano le cellule retiniche rimanenti, che inviano le informazioni visive lungo il nervo ottico fino al cervello creando la percezione di motivi luminosi in bianco e nero.

OCCHIO BIONICOOCCHIO BIONICO
«Mi hanno attivato l' impianto a un mese dall' operazione e all' inizio è stata una delusione - confessa Sfregola -: credevo di distinguere contorni e ombre, ma non era esattamente così». È stato necessario un lungo lavoro di rieducazione del cervello solo per riuscire a percepire dei bagliori dalla forma incerta: «Avevo una lavagna per la riabilitazione, dovevo esercitarmi per alcune ore tutti i giorni - spiega -. Dopo tre settimane sono finalmente riuscito a riconoscere una stringa bianca sul fondo nero. Capivo dov' era».

Sfregola era così emozionato che non ci poteva credere: «Temevo di averla trovata solo perché sapevo dove l' avevo messa. Quando l' ha sistemata mia moglie e sono riuscito comunque a individuarla è stata una felicità grandissima».

Oggi Sfregola deve comunque camminare con il bastone, ma fa una vita che definisce «normale»: «Ho un lavoro, degli amici, una moglie meravigliosa, Silvia, che ho conosciuto quando già non vedevo più e ha avuto la grande forza di iniziare una storia con una persona disabile. Ho i miei figli, Sara e Giovanni, di 7 e 5 anni». Sono stati loro i più entusiasti dopo l' impianto: «Mi si paravano davanti e chiedevano: papà, ora mi vedi? Sono un bagliore anche loro, ma per me - spiega - riconoscerne la presenza è una gioia immensa». Oggi, come quei fuochi di artificio che i tecnici di Argus gli hanno mostrato a sorpresa un anno fa, illuminano la sua terza vita. «Ritrovare la luce mi ha fatto rinascere davvero - dice con un sorriso -: come si dice per i neonati, sono di nuovo venuto alla luce anch' io».

Fonte: qui

LA PRIMA VILLA SOTTOMARINA E’ ALLE MALDIVE: DAL PROSSIMO AUTUNNO SI POTRA’ SOGGIORNARE E DORMIRE SOTT’ACQUA

Paolo Travisi per viaggi.ilmessaggero.it
villa sottomarina maldiveVILLA SOTTOMARINA MALDIVE

Appena 50 mila euro a notte per soggiornare nella prima villa sottomarina alle Maldive. Costruita cinque metri al di sotto del livello dell'Oceano Indiano, sarà accessibile dal prossimo autunno nel lussuoso Conrad Maldives Rangali Island. Il nome scelto per questa residenza turistica unica nel suo genere, è Muraka, che nella lingua locale significa corallo.

Il resort maldiviano infatti, consente di vivere a stretto contatto con il pianeta sottomarino, che a quelle latitudini è costellato di pesci tropicali coloratissimi e fondali pieni di coralli. Costata 15 milioni di dollari alla divisione luxury del brand Hilton, è stata costruita a Singapore e poi trasportata via mare fino all'isola delle Maldive.

Lo scheletro della struttura è fatto di acciaio, mentre le ampie finestre a cupola sono realizzate in materiale acrilico trasparente, che permette una sensazione di completa immersività alle nove persone che possono abitarla.
villa sottomarina maldiveVILLA SOTTOMARINA MALDIVE

La villa misura 550 metri quadrati divisi in due piani. Quello superiore è fuori dall'acqua ed ospita soggiorno, palestra, le camere da letto e la cucina. Scendendo di un piano si entra in un sogno, ci si immerge nell'oceano, fino ad una profondità di cinque metri. Si può scegliere di dormire in una camera matrimoniale o rilassarsi in bagno, sempre immersi nelle acque maldiviane e con un maggiordomo in servizio h24.

Non mancano gli spazi esterni che prevedono una piscina privata ed una terrazza esterna da cui ammirare il tramonto. Il villaggio di super lusso delle Maldive non è nuovo ad esperienze sottomarine. Infatti, sempre sull'isola di Rangali, si trova l'Ithaa Undersea Restaurant, anch'esso costruito cinque metri sotto il livello marino, che può ospitare solo 14 ospiti con prezzi medi intorno ai 200 euro a persona. Ma per trovare posto, bisogna prenotare almeno con due settimane di anticipo.

Fonte: qui

IMMONDIZIA CAPITALE: CAMION DEI COMUNI LIMITROFI CHE SCARICANO SPAZZATURA NEI CENTRI DELL’AMA?

SEMBRA UN COMPLOTTO, MA AD APRILE CI SONO STATE 6500 TONNELLATE DI RIFIUTI IN PIÙ DEL SOLITO, E A MAGGIO IL TREND È SIMILE. DIETRO ALL’EMERGENZA ROMANA CI POTREBBE ESSERE (ANCHE) LO SVERSAMENTO ILLEGALE DA PARTE DI VICINI FURBETTI 

SE È COSÌ, SI SAPRÀ PRESTO: SONO STATE MESSE NUOVE TELECAMERE…

Franco Pasqualetti per www.leggo.it

MONNEZZA A ROMAIMMONDIZIA A ROMA
L’allarme sui rifiuti di Roma tra fine aprile e inizio maggio è un giallo. Un mistero legato a doppio filo alle tonnellate di immondizia raccolta e portata nei centri Tmb gestiti dall’Ama. Un surplus di 6500 tonnellate ad aprile, proseguito a inizio di questo mese: dal 1° maggio ad oggi c’è una media di 3mila tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Il Campidoglio sta studiando questo fenomeno e potrebbe esserci una soluzione: dietro i tanti rifiuti di Roma si nasconderebbero anche quelli degli altri comuni attorno alla Capitale che, illegalmente, sverserebbero camion di immondizia mischiandola a quella di Roma.

L’ennesimo allarmismo senza fondatezza? Questa volta sembra proprio di no. Per questo motivo da 10 giorni è scattata un’operazione di intelligence davanti ai depositi di Rocca Cencia e Malagrotta. I vigili si sono appostati ed hanno segnato tutte le targhe dei mezzi in entrata e in uscita dai depositi di Tmb.

MONNEZZA ROMAIMMONDIZIA ROMA
Ora questi report saranno girati all’Ama per verificare che tutti gli accessi siano regolari. Se così non fosse - e dalle prime indicazioni sembra che qualche irregolarità ci sia - è pronta a intervenire la Procura, già preallartata dal Campidoglio. Già, perché quella dello sversamento illegale dei rifiuti è materia soggetta a pesantissime ricadute penali.

Poi si dovrebbe accertare chi è e per conto di chi sta mettendo in ginocchio il sistema di Roma. Fonti del Campidoglio parlano di possibili dipendenti infedeli che, tramite accordi sottobanco, darebbero libero accesso ai camion di ditte private che gestiscono nei comuni della cinta la gestione del ciclo rifiuti. A quel punto, oltre ai reati ambientali, si prefigurerebbero anche altri illeciti.   

Fonte: qui
MONNEZZA ROMAIMMONDIZIA ROMASPAZZATURA A TRASTEVERESPAZZATURA A TRASTEVERE

SI TERRÀ A SINGAPORE L'INCONTRO TRA TRUMP E KIM JONG UN.

TRUMP: ‘SARÀ UN MOMENTO SPECIALE PER LA PACE NEL MONDO’. E RINGRAZIA KIM PER IL RILASCIO DEI TRE PRIGIONIERI AMERICANI

KIM JONG UN: ‘CON TRUMP UNO STORICO PASSO PER LA PENISOLA. ALL’INCONTRO CON MIKE POMPEO UNA DISCUSSIONE PROFONDA PER IL BUON FUTURO DELLA COREA’

TRUMP, VERTICE CON KIM IL 12 GIUGNO A SINGAPORE

 (ANSA) - Lo storico vertice tra Donald Trump e Kim Jong-un si terrà a Singapore il prossimo 12 giugno. Lo rivela su Twitter il presidente americano.

CICCIO KIM TRUMPCICCIO KIM TRUMP
TRUMP, CON KIM SARÀ MOMENTO SPECIALE PER PACE MONDO

 (ANSA) - Il presidente americano Donald Trump, nell'annunciare su Twitter la data e il luogo dello storico vertice con Kim Jong-un, assicura che "entrambi cercheremo di renderlo un momento davvero speciale per la pace nel mondo".


COREA NORD: TRUMP, GRAZIE A KIM PER RILASCIO AMERICANI

(ANSA-AP) - "Vogliamo ingraziare Kim Jong-un". Così il presidente americano Donald Trump ha accolto i tre americani rilasciati ieri dalle autorità nordcoreane ed appena rientrati negli Stati Uniti. Trump ha detto che Kim vuole trovare un accordo sulla denuclearizzazione della penisola coreana. "Credo veramente che voglia fare qualcosa", ha detto Trump, aggiungendo che i negoziati con la sua amministrazione "non sono mai andati così lontano".
kim jong un moon jae inKIM JONG UN MOON JAE IN

COREE: MINISTRO ESTERI SEUL IN USA PER MEETING CON POMPEO

 (ANSA) Il ministro degli Esteri sudcoreano Kang Kyung-wha andrà negli Stati Uniti per incontrare domani il segretario di Stato Mike Pompeo, recentemente designato dal presidente Donald Trump a guidare la diplomazia americana. In base a quanto riferito da Seul in una nota, Kang e Pompeo terranno una conferenza stampa al termine del loro primo incontro finalizzato a preparare la visita del 22 maggio a Washington del presidente Moon Jae-in, oltre che a discutere le "recenti condizioni sulla sicurezza" nel nordest asiatico.

kim jong un moon jae in al confineKIM JONG UN MOON JAE IN AL CONFINE
L'obiettivo è fare in modo che il prossimo summit tra Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un produca i massimi risultati possibili, a partire dalla denuclearizzazione e dalla pace stabile e duratura nella penisola. Pompeo ha appena concluso la sua seconda missione in Corea del Nord dopo quella di Pasqua, definendo con il leader Kim Jong-un luogo, giorno e dettagli vari per il summit con Trump, ottenendo anche la liberazione dei tre cittadini Usa detenuti.

KIM, SUMMIT CON TRUMP STORICO PASSO PER PENISOLA

 (ANSA) - Il summit con il presidente Donald Trump porterà positivi sviluppi rispetto alle recenti tensioni: è il leader nordcoreano Kim Jong-un ad averlo detto incontrando ieri a Pyongyang il segretario di Stato americano Mike Pompeo. "Sarà uno storico summit per un eccellente primo passo verso lo sviluppo positivo degli scenari nella penisola coreana e la costruzione di buon futuro", ha affermato Kim nel resoconto della Kcna. Il Rodong Sinmun, organo ufficiale del Partito dei Lavoratori, dedica oggi la prima pagina all'incontro Kim-Pompeo. 

mike pompeo 2MIKE POMPEO 
All'incontro è stata fatta "una discussione profonda su questioni pratiche per tenere il summit tra Corea del Nord e Usa e le sue procedure e i modi. Kim Jong-un ha raggiunto un consenso soddisfacente sulle questioni discusse con il segretario di Stato", ha aggiunto la Kcna. La visita di Pompeo a Pyongyang, la seconda dopo quella di Pasqua ma nei panni di capo della Cia, era stata organizzata per definire elementi portanti del summit come giorno e luogo, e altri dettagli, insieme alla sorte dei tre cittadini americani detenuti nel Paese eremita, uno dei quali dal 2015. La Kcna ha riferito che Kim "ha accettato un suggerimento ufficiale del presidente americano sul loro rilascio" dando un "provvedimento di amnistia anche per il loro rimpatrio".

Pompeo ha poi consegnato "un messaggio verbale" di Trump, mentre Kim ha apprezzato molto che il presidente americano abbia mostrato "profondo interesse nel risolvere le questioni attraverso il dialogo". I media nordcoreani hanno dato una copertura molto estesa alla visita di Pompeo, con il Rodong Sinmun che ha dedicato l'intera prima pagina e la serie di 8 foto nelle quali sono riconoscibili Kim Yong-chol, vice presidente del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori e capo dello United Front Department che cura le relazioni intercoreane, e Andrew Kim, alla guida della Korea Mission Center della Cia.

Fonte: qui

PER RISPARMIARE 3 CENTESIMI SUI SACCHETTI BIODEGRADABILI I CONSUMATORI PAGANO LA FRUTTA IL 43% IN PIÙ

L' INTRODUZIONE DELL'OBBLIGO DEI CONTENITORI BIO HA PORTATO A UN CALO DELLE VENDITE DI ORTOFRUTTA SFUSA (-3,5%) E UN BALZO DI QUELLA CONFEZIONATA

ANTONIO SPAMPINATO per Libero Quotidiano

Chi prende decisioni non dovrebbe mai sottovalutare la reazione di chi sta sotto (in realtà sopra, se si parla del popolo o dei consumatori, come in questo caso). Così come è sbagliato prendere sottogamba la capacità persuasiva dei media, o meglio dei social network.

Prendiamo la recente legge sui sacchetti biodegradabili, la numero 123 del 2017. L' Italia ha recepito una direttiva dell' Unione europea finalizzata alla riduzione dei sacchetti in plastica con l' introduzione di quelli bio.

Gli Stati membri sono stati lasciati liberi di utilizzare la leva fiscale o fissare i prezzi dei contenitori, l' importante, ha pensato Bruxelles, è il raggiungimento dell' obiettivo. Il nostro governo ha quindi deciso di obbligare supermercati, alimentari e negozi di frutta e verdura a utilizzare sacchetti di plastica biodegradabile per i prodotti sfusi e di esplicitarne il loro prezzo: da 1 a 5 centesimi. Non che prima venissero regalati, il loro costo veniva semplicemente spalmato nella spesa. Un nobile intento ambientale e di trasparenza. Ma ecco cos' è successo.

sacchetti bioSACCHETTI BIO
IL PARADOSSO L' Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, un ente pubblico) ha registrato un importante calo della vendita di ortofrutta sfusa nel primo trimestre dell' anno, pari a -3,5% in volume e -7,8% in termini di spesa, e un' impennata senza precedenti degli acquisti di ortofrutta fresca confezionata, +11% in volume e +6,5% la spesa.

Non solo i prodotti confezionati hanno un costo nettamente superiore a quelli sfusi, in media il 43% in più, calcola l' Ismea, ma le loro confezioni nella maggioranza dei casi non sono affatto prodotte con bioplastiche. Riciclabili, forse, ma non bio.

sacchetti bioSACCHETTI BIO
Ciò che non è andato giù ai consumatori è stato proprio l' obbligo di pagare uno o tre centesimi di euro i nuovi sacchetti mentre prima pensavano di averli gratis. Il tutto è stato montato come panna (sfusa) sui social network, dove sono partite campagne per boicottarne l' uso, e anche sui media tradizionali. Il risultato è che un intento più che ragionevole si è trasformato in un cambiamento di abitudine che avrà spiazzato ben più di un negoziante e ben più di un agricoltore, magari fornitore a chilometro zero che si è visto scavalcare da aziende molto meglio strutturate di lui e che si possono permettere di vendere prodotti freschi già confezionati.

L' EQUILIBRIO Non per ingigantire la vicenda, ma è noto che i piccoli agricoltori prendono già le briciole del prezzo finale proposto dai negozianti ai clienti per i loro prodotti (la distribuzione ha un costo enorme). Se l' effetto sostituzione scatenato dall' introduzione del sacchetto bio continuerà, e secondo Ismea si tratta già di un trend in atto da tempo, a pagarla cara saranno proprio i piccoli coltivatori e le botteghe che vendono solo prodotti sfusi.

SACCHETTI DI PLASTICA BIODEGRADABILISACCHETTI DI PLASTICA BIODEGRADABILI
Per recuperare il calo delle vendite saranno costretti a tagliare ulteriormente i prezzi, cosa che possono fare anche i grandi distributori per approfittare del trend e per i maggiori margini a disposizione. Una pezza è stata messa dal Consiglio di Stato stabilendo che i sacchetti si possono portare anche da casa, fissando però dei paletti. Una vera e propria frana insomma, scatenata da 1 centesimo.

Fonte: qui

IN UNA SCUOLA SUPERIORE DI AVELLINO, UN INSEGNANTE RIMPROVERA UN RAGAZZO CHE ERA ENTRATO CON IL MOTORINO NEL CORTILE DELLA SCUOLA E BECCA UN PUGNO IN FACCIA

LO STUDENTE SOSTIENE DI AVER REAGITO DOPO ESSERE STATO COLPITO CON UNO SCHIAFFO MA IL DOCENTE LO SMENTISCE...

Flavia Amabile per “la Stampa”

È entrato con il motorino nel cortile della scuola, ha iniziato a girare in mezzo agli altri studenti, senza fermarsi come avrebbe dovuto, senza preoccuparsi né del pericolo né del fastidio che stava procurando a professori e ragazzi che stavano andando in classe. Un professore lo ha visto e ha deciso di rimproverarlo, la risposta è stata un pugno dritto sul viso dell' insegnante.
ISTITUTO TECNICO GUIDO DORSO DI AVELLINOISTITUTO TECNICO GUIDO DORSO DI AVELLINO

È accaduto in una scuola superiore di Avellino, l'istituto tecnico industriale «Guido Dorso», poco dopo le 8 del mattino, l'orario di inizio delle lezioni. L'insegnante ha 46 anni, è di Avellino, insegna materie tecniche in classi diverse da quella del ragazzo. Il colpo lo ha fatto cadere a terra con il volto insanguinato. All'inizio si temeva che avesse il setto nasale rotto, per fortuna il trauma è stato meno pesante, il docente non si è fatto medicare in ospedale.

Dopo l'episodio le lezioni sono proseguite regolarmente, nessun altro studente si è unito alle manovre azzardate in cortile né allo scontro successivo. La scuola ha deciso anche di non chiedere l'intervento delle forze dell' ordine. La Polizia di Stato è venuta a sapere la notizia dopo il passaparola avvenuto su social e media locali. Ha convocato l' insegnante e il ragazzo (solo come persona informata dei fatti). Le loro versioni sono diverse.

ISTITUTO TECNICO GUIDO DORSO DI AVELLINOISTITUTO TECNICO GUIDO DORSO DI AVELLINO
Il professore ha raccontato di essere stato aggredito dopo il rimprovero per le manovre pericolose in cortile. Il giovane ha sostenuto di essere stato colpito dall' uomo con uno schiaffo, e di aver reagito allo stesso modo. L'insegnante invece racconta di avergli dato un buffetto sulla guancia e di aver ricevuto un ceffone come risposta.

Il primo confronto era avvenuto già a scuola. Il ragazzo è stato convocato dal dirigente scolastico, prima da solo, quindi con il professore. Ha ammesso l'errore e ha chiesto scusa ma anche in quel caso si è giustificato spiegando di aver ricevuto prima uno schiaffo dal professore. «Macché schiaffo, gli ho dato un buffetto inoffensivo - ha precisato l'insegnante - dicendogli che non sono quelli i comportamenti che gli studenti devono avere a scuola». In ogni caso, alla fine del colloquio, ha deciso di non denunciare lo studente.

Fonte: qui

“Dipende dall’Europa”. Cosa può fare l’Europa per salvare il mondo

Starà all’Europa dire l’ultima parola, se la Terra finirà o no per una Catastrofe nucleare.
I governi europei non si rendono conto del potenziale di cui dispongono per salvare il mondo dall’aggressione di Washington, perché gli europei occidentali, dalla fine della Seconda guerra mondiale, sono abituati ad essere Paesi - vassalli di Washington, mentre gli europei centro-orientali hanno accettato di diventare vassalli di Washington dopo il crollo dell’URSS.
Il Vassallaggio paga bene però solo se non si mettono in conto tutti i costi.
Con l’adesione alla NATO, l’Europa centro-orientale permise a Washington di installare la sua presenza militare ai confini della Russia. Questa presenza militare ai confini della Russia ha dato a Washington una indebita fiducia che anche la Russia avrebbe potuto essere costretta a diventare un suo stato vassallo. Malgrado il terribile destino dei due migliori eserciti mai messi insieme – la Grande Armata di Napoleone e la Wehrmacht tedesca — Washington non ha ancora appreso che in guerra ci sono due regole da rispettare: 
(1) non marciare sulla Russia; 
(2) non marciare sulla Russia.
Per effetto della sottomissione dell’Europa a Washington, è difficile che Washington impari questa lezione prima che Washington avrà marciato sulla Russia.
Washington, nella sua idiozia olistica, ha già fatto un pezzetto di questa marcia prima con il colpo di stato in Ucraina e poi con i suoi attacchi alle posizioni militari siriane. Come ho scritto all’inizio di questa settimana, Washington sta andando verso una escalation nella crisi siriana.
Quello che che può fermare questa escalation prima che esploda una guerra è una decisione dell’Europa centro-orientale di disimpegnarsi e tirarsi indietro dall’aggressione di Washington.
L’Europa non gode di alcun beneficio ad essere dentro la NATO. Gli europei non sono minacciati da una aggressione russa, ma sono minacciati dalla aggressione di Washington contro la Russia.
Se l’elite di potere neocon americana ed i suoi alleati israeliani riusciranno a provocare una guerra, tutta l’Europa verrà distrutta. Per sempre.
Cosa c’è di errato nella testa dei politici europei se questi si permettono di far correre questo rischio ai popoli che governano?
L’Europa è ancora il posto della bellezza che gli uomini hanno creato nel corso dei secoli – architettura, arte e intelletto – l’Europa è un museo che non dovrebbe essere distrutto. Una volta liberatasi dal vassallaggio di Washington, l’Europa potrebbe persino tornare a vivere una vita creativa.
L’Europa sta già soffrendo economicamente per le sanzioni illegali imposte da Washington contro la Russia – sanzioni che Washington fa gravare sugli europei – e per i milioni di rifugiati non europei che stanno inondando i paesi europei in fuga dalle guerre illegali di Washington contro i popoli musulmani, guerre che gli americani sono costretti a combattere per il bene di Israele .
Che cosa resta agli europei per il gran sacrificio che devono sopportare per essere vassalli di Washington? Non resta altro che la minaccia di un Armageddon.
Pochi “leader” europei si accaparrano enormi sussidi da Washington per appoggiare la sua agenda illegale. Basta dare un’occhiata all’enorme fortuna accumulata da Tony Blair, che non è certo frutto della normale remunerazione di un primo ministro inglese.
Gli europei, inclusi i loro “leader”, avrebbero molto più da guadagnare se facessero parte del progetto russo-cinese sulla Via della Seta. È l’Oriente che sta risorgendo, non l’Occidente. La via della seta collegherebbe l’Europa al Sol Levante. In Russia c’è un territorio non ancora sviluppato pieno di risorse, la Siberia, che è più grande degli USA. In base al suo potere d’acquisto, la Cina è già la più grande economia del mondo. Militarmente l’alleanza russo-cinese è molto più di un avversario per Washington.
Missili Nucleari ICBM
Se l’Europa avesse buonsenso e se avesse una qualsiasi leadership, dovrebbe dire addio a Washington.
Quanto vale per l’Europa l’egemonia di Washington sul mondo? Cosa ci guadagnano gli europei – al contrario di quella manciata di politici che prendono pacchi di soldi da Washington – per il loro vassallaggio a Washington? L’Europa non riesce a trovare neppure un beneficio per questo. Gli apologeti di Washington dicono che l’Europa ha paura di essere dominata dalla Russia. 
E allora perché gli europei non hanno paura dei 73 anni di dominio che ha esercitato Washington sull’Europa, un dominio che li sta portando ad conflitto militare con la Russia?
A differenza di europei e russi, gli americani hanno poca esperienza con i morti in tempo di guerra. Solo una delle battaglie della prima guerra mondiale, la Battaglia di Verdun, ha causato più vittime in battaglia di quanti gli Stati Uniti ne hanno subito in tutte le guerre della sua esistenza a partire dalla Rivoluzione per l’indipendenza dalla Gran Bretagna.
La battaglia di Verdun della prima guerra mondiale, avvenuta prima dell’entrata in guerra degli Stati Uniti, fu la battaglia più lunga e dolorosa della storia umana, nel 2000 si è calcolato che le vittime furono un totale di 714.231, 377.231 francesi e 337.000 tedeschi, circa 70.000 morti al mese; altre stime dicono che il numero di vittime durante la battaglia fu 976.000 e che durante tutta la guerra i morti a Verdun furono 1.250.000.
Al contrario, le vittime americane della prima guerra mondiale dopo l’entrata degli Stati Uniti furono 53.402 morti in battaglia e 200.000 feriti.
Ecco l’elenco dei morti in guerra degli Stati Uniti a cominciare dalla Rivoluzione fino alla “guerra globale al terrore” (ad agosto 2017):
Rivoluzione Americana: 4,435
Guerra del 1812: 2,260
Guerre contro i Nativi Americani (1817-1898): 1,000
Guerra Messicana: 1,733
Guerra di Aggression del Nord :
Nord: 104,414
Sud : 74,524
Guerra Ispano-Americana: 385
Seconda Guerra Mondiale: 291,557
Guerra di Corea: 33,739
Guerra del Vietnam: 47,434
Guerra del Golfo: 148

Tutto insieme si arriva a 561.629 morti in guerra
Se aggiungiamo i morti nelle battaglie per la guerra globale al terrorismo, fino a Agosto 2017 – altri 6,930 – arriviamo a 568.559 morti USA in tutte le guerre finora combattute.
Questo numero è paragonabile con le 714.231 vittime, di cui in questo momento non posso dire quanti siano stati i morti e quanti i feriti, in una sola battaglia della prima guerra mondiale che non coinvolse soldati statunitensi.
In altre parole, eccetto che nella guerra contro gli Stati confederati e contro i nativi americani, con tutti i loro enormi crimini di guerra, gli Stati Uniti non hanno altra esperienza di guerra. Quindi Washington può entrare in guerra leggermente. Solo che, se ci sarà una prossima guerra , questa volta accadrà un Armageddon, una catastrofe e Washington non esisterà più. E neanche noi.
I morti USA nella prima guerra mondiale furono pochi perché gli Stati Uniti entrarono in guerra solo nell’ultimo anno. Allo stesso modo nella seconda guerra mondiale il Giappone fu sconfitto perché perse la sua flotta e la sua aviazione nei bombardamenti di Tokyo e di altre città giapponesi, che richiesero poche battaglie mortali per gli Stati Uniti. Gli attacchi nucleari su Hiroshima e Nagasaki furono ingiustificati e avvennero quando il Giappone chiedeva solo di arrendersi. Sono morti 200.000 civili giapponesi in quegli attacchi nucleari e nessun americano tranne i prigionieri di guerra detenuti in quelle città.
In Europa, come nella prima guerra mondiale, gli Stati Uniti non entrarono in guerra contro la Germania fino all’ultimo anno, quando la Wehrmacht era già stata annientata e sconfitta dall’esercito rosso sovietico. Anche l’invasione della Normandia ebbe una scarso contrasto perché tutte le forze tedesche erano sul fronte russo.
Se ci fosse una terza guerra mondiale, gli Stati Uniti e tutto il mondo occidentale sarebbero immediatamente distrutti, perché non c’è niente che si frappone tra l’Occidente e la straordinaria capacità nucleare della Russia, se non la probabilità di una distruzione completa e totale. Se la Cina si mettesse dalla parte della Russia, come previsto, il mondo occidentale potrebbe essere distrutto per sempre.
Perché l’Europa accetta questo scenario? Non c’è rimasto niente di umanità o di intelligenza in nessun posto in Europa? Possibile che l’Europa sia diventata una mandria di bestiame in attesa di essere massacrata dalle macchinazioni di folli neo-con americani? Non ci sono leader politici, in Europa, a cui sia rimasto un briciolo di buon senso, un briciolo di integrità?
Se è così, attendiamo il nostro destino, perché a Washington non esiste nessuna umanità e nessuna intelligenza.
E’ l’Europa che deve prendere l’iniziativa ed in particolare sono gli europei dell’Europa-centrale. E’ la stessa gente che i russi liberarono dai nazisti e che nel XXI secolo è stata aggredita molto più da Washington, quando cercava di imporre la sua egemonia nell’est-Europa, che non da Mosca.
Se l’Europa riuscirà a liberarsi dal controllo di Washington, c’è ancora speranza per la vita. Altrimenti, già siamo come morti.
Paul Craig Roberts
Fonte: Zerohedge.com
“It’s Up To Europe” – Paul Craig Roberts On What Can Be Done To Save The World
Traduzione: Alejandro Sanchez