Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”
Al Club Partenopeo, tra i più gettonati della città, il 2 maggio scorso il portiere del Napoli Pepe Reina aveva invitato 250 amici per salutarli e festeggiare in vista del trasferimento al Milan. C'erano alcuni compagni di squadra, cinque o sei, non tutti, e c' era, ovviamente, il proprietario del locale, Gabriele Esposito, amico personale di Reina, così come i suoi fratelli Giuseppe e Francesco.
Avesse rinviato di una settimana, Reina quella festa avrebbe dovuto organizzarla da qualche altra parte, e i fratelli Esposito non avrebbero potuto brindare con lui: ieri mattina sono stati arrestati e il Club Partenopeo è finito sotto sequestro insieme ad altri beni - un centro scommesse, un bar ristorante nel quartiere-bene di Chiaia, alcuni negozi di giocattoli - che secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli e la Dia, che ha condotto le indagini, gli Esposito avevano intestato in maniera fittizia a prestanome per eludere i controlli.
Agli arrestati è contestata l'aggravante della finalità mafiosa e per Gabriele Esposito non si tratta di una novità perché in passato ha già subito una condanna per associazione mafiosa ed è stato anche destinatario di un Daspo disposto dal questore di Napoli Antonio De Iesu.
Tra l'altro nei confronti degli Esposito erano già state emesse misure cautelari nel giugno dello scorso anno, ma l'inchiesta sta seguendo un iter tortuoso, e tra ricorsi degli accusati (accolti dal tribunale della libertà) e della Procura (cui la Cassazione ha dato ragione), la vicenda è ancora aperta. Intanto, però, è servita a fare scattare un'indagine parallela della Procura della Federcalcio, anch'essa tuttora in corso.
E nel frattempo la Dda di Napoli è andata avanti, e il lavoro investigativo coordinato dal procuratore Giovanni Melillo e dall'aggiunto Filippo Beatrice, e portato avanti dal capocentro Dia di Napoli Giuseppe Linares e dai suoi uomini, oltre a individuare altri presunti reati commessi dai fratelli Esposito, ha anche riacceso i riflettori sulla superficialità con la quale, a volte, alcuni giocatori del Napoli scelgono i loro amici. È dai tempi della foto di Maradona nella vasca kitsch con i fratelli Giuliano che è evidente come in certi ambienti si cerchi di attrarre i calciatori più famosi.
Che in questo caso, è bene sottolinearlo, nulla hanno a che fare con l'indagine della Procura antimafia, ma è altrettanto vero che le pagine social degli Esposito sono piene di foto scattate con Higuaín, Callejon, Paolo Cannavaro, e non soltanto con Reina. Che però era certamente quello con il quale avevano maggiore amicizia. Dalle indagini, per esempio, emerge che il portiere spagnolo è a Gabriele Esposito che si rivolge affinché gli trovi un centro per un massaggio completo. E quando quello gli dà nome e indirizzo, lo ringrazia chiamandolo fratello. Fonte: qui
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